1. IL LINGUAGGIO DEL CAMBIAMENTO
PROMOZIONE DELLA SALUTE E COMPETENZE NELLA GESTIONE
DEL RISCHIO
Stadi e indicatori del cambiamento
Approfondimento 1
2. Come lavorare per il cambiamento
Obbiettivi:
Far emergere preoccupazioni per la salute
Esplorare i pro ed i contro
Dare peso ai pro ed ai contro
Fare un bilancio dei pro e dei contro
Sostenere l’autoefficacia
4. Domande chiuse ed aperte
Lei è qui perché è
obeso, vero?
Le piacciono i dolci?
Quanti figli ha?
Mi dica, perché è
venuto qui oggi?
Che cosa le piace dei
dolci?
Mi parli della sua
famiglia…
5. Si incoraggia la persona ad esplorare,
secondo le sue modalita,
i suoi comportamenti e
le sue motivazioni
Le domande aperte
• Non prevedono risposte sì/no o “da lista”
• Chiedono di articolare la risposta
• Incoraggiano un ruolo attivo dell’interlocutore
• Facilitano il dialogo
6. Domande aperte
E’ venuto qui per una visita: qual è il problema?
Vorrei conoscere il suo parere: cosa ne pensa?
In che senso, questo ..., è un problema per lei?
Lei mi ha detto che...; cosa intende con ciò?
Cosa la preoccupa di ...?
Vuole raccontarmi, dal suo punto di vista, come
stanno le cose?
Cosa la soddisfa di ...; e in che cosa è un problema?
7. Ascolto riflessivo
Attraverso una affermazione
riproponiamo quello che
la persona ha appena detto
riteniamo di aver capito
ipotizziamo la persona intendesse dire
8. Ascolto riflessivo
M: “Cosa la preoccupa del suo fumo?”
P: “Non so se essere preoccupato, ma talvolta mi
chiedo se non sto fumando troppo…”
M: “Troppo…”
P: “Troppo per la mia salute, intendo. Talvolta sono
affannato salendo le scale.”
M: “Pensa che questo sia collegato al fumo…”
P: “In effetti qualche volta penso che se fumassi meno
starei meglio”
9. Domande chiuse
M: “E’ preoccupato del suo fumo?”
P: “No…”
M: “Ma lei sa che fumare fa male?”
P: “Davvero?”
M: “Si è mai accorto se ansima facendo le
scale?”
P: “Sì, qualche volta.”
11. Ripetizione semplice
Il medico ripete letteralmente una o poche
parole pronunciate dalla persona
La ripetizione incoraggia a proseguire
sull’argomento
La ripetizione focalizza l’attenzione su un
aspetto piuttosto che su altro
Va usata all’inizio o in momenti in cui non è
chiaro cosa la persona voglia dire
12. Ripetizione
M: “Cosa la preoccupa del suo fumo?”
P: “Non so se essere preoccupato, ma talvolta mi
chiedo se non sto fumando troppo…”
M: “Troppo…”
P: “Troppo per la mia salute, intendo. Talvolta sono
affannato salendo le scale.”
M: “Pensa che questo sia collegato al fumo…”
P: “In effetti qualche volta penso che se fumassi meno
starei meglio”
13. Parafrasi
Il medico ripete una o poche parole
pronunciate sostituendole con una
definizione “da vocabolario”
Non si altera il contenuto della frase
Si focalizza l’attenzione su alcuni significati
Si può lievemente accentuare o smorzare
l’intensità emotiva espressa
14. Parafrasi
M: “Cosa la preoccupa del suo fumo?”
P: “Non so se essere preoccupato, ma talvolta mi
chiedo se non sto fumando troppo…”
M: “In modo eccessivo…”
P: “Troppo per la mia salute, intendo. Talvolta sono
affannato salendo le scale.”
M: “Pensa che questo sia collegato al fumo…”
P: “In effetti qualche volta penso che se fumassi meno
starei meglio”
15. Riformulazione
Il medico tenta di esplicitare un concetto
espresso dalla persona con una propria
affermazione
Si esplicita una supposizione ragionevole
fatta dal medico sulla base di quanto ha
sentito
Si cerca di mettere in luce delle connessioni
Si accentuano dei significati espressi dalla
persona
16. M: “Cosa la preoccupa del suo fumo?”
P: “Non so se essere preoccupato, ma talvolta mi
chiedo se non sto fumando troppo…”
M: “Troppo…”
P: “Troppo per la mia salute, intendo. Talvolta sono
affannato salendo le scale.”
M: “Pensa che questo sia collegato al fumo…”
P: “In effetti qualche volta penso che se fumassi meno
starei meglio”
Riformulazione
17. Riflessione del sentimento…
• Si formula una ragionevole ipotesi su come
riteniamo che la persona si senta in quella
situazione
• Si esprime attraverso una frase del tipo:
– “Deve sentirsi proprio … quando …”
– “Spesso una persona si sente … quando …”
• Attenzione: solo un sentimento la volta!
18. Riflessione del sentimento
M: “Cosa la preoccupa del suo fumo?”
P: “Non so se essere preoccupato, ma talvolta mi
chiedo se non sto fumando troppo…”
M: “Troppo…”
P: “Troppo per la mia salute, intendo. Talvolta sono
affannato salendo le scale.”
M: “Deve essere proprio preoccupato pensando al suo
fumare”
P: “In effetti qualche volta penso che se fumando
meno starei meglio”
20. Non è proprio preoccupato per il
suo fumo; d’altra parte ritiene che
fumando meno si sentirebbe
meglio. Cosa ne dice?
…con la sintesi motivazionale.
L’obbiettivo che ci poniamo e che la persona trovi i suoi motivi per essere preoccupato responsabilmente della propria salute, aiutando ad esplorare i pro ed i contro del cambiamento, dando loro un peso e tirare le somme. Non dimentichiamoci che, una volta presa la decisione, va sostenuta l’autoefficacia.
Gli strumenti classici del colloquio di motivazione. Approfondiremo le domande aperte e l’ascolto riflessivo. Lo scopo finale è offrire una sintesi che si ponga come bilancia decisionale, chiedendo alla persona da che parte pende la bilancia.
Differenza fra domande chiuse ed aperte. Alle domande chiuse si risponde sì/no, o con un numero, o come se si scegliesse fra poche alternative sbarrando un menù predefinito con una crocetta. Le domande aperte chiedono un impegno più attivo della persona, che è messa nella condizione di raccontare. Vale sempre la pena proporre domande aperte, e solo se la persona è in difficoltà ricorrere a domande chiuse esplicitando: “Per capire meglio…” (segue la domanda chiusa: “i dolci le piacciono?”)
Sintesi dei vantaggi delle domande aperte.
Esempi di domande aperte. Far esercitare i partecipanti a proporre alcuni loro esempi di domande chiuse ed aperte.
Concetto di ascolto riflessivo. Invece che fare domande, proponiamo alla persona delle affermazioni collegate a quanto lei ci ha detto.
Breve esempio di ascolto riflessivo. Notare lo spazio del paziente rispetto al medico.
Stesso brano con domande chiuse. Notare lo spazio del paziente, molto più ridotto e passivo.
L’ascolto riflessivo dal semplice al complesso. Gli incoraggiamenti non verbali sono i semplici mugugni che invitao la persona a continuare a parlare. “Sono venuto per chiederle un consiglio…” “mmh…” “un consiglio sul fumo: non so se smettere…”. Molto usato dagli psicanalisti per rassicurare il paziente che non si sta dormendo.
Ripetizione semplice. Spiegare che la usiamo automaticamente in molti nostri discorsi. “Sa dov’è il reparto di pediatria?” “Il reparto di pediatria?” “Si” “E’ dopo il sottopasso a destra” “Dopo il sottopasso a destra” “Sì, se lo trova davanti” “Grazie”. “ Le vorrei chiedere qualche consiglio sul fumo” “sulla fumo” “Sì, mi piacerebbe smettere ma non stare male ed ingrassare, si può fare?” E’ vero anche che si enfatizza una parola con effetti diversi: “Mamma, stasera esco con Carlo” “con Carlo???” (ma non avevi detto che con quello lì neanche morta?); oppure “Stasera???” (ti avevo chiesto di badare al fratellino perché vado al cinema con papà); oppure “Esci????” (ma non ti avevamo detto che per un mese non saresti uscita per punizione?).
Esempio di ripetizione semplice. Si invita a specificare cosa vuol dire troppo.
Parafrasi. Si cerca un sinonimo, od una frase dello stesso significato con altre parole.
Troppo in modo eccessivo (si accentua l’idea di fumare in modo incontrollato).
Riformulazione, Un po’ più difficile: il medico fa una ipotesi su quello che la persona vuole dire, mettendola in connessione a quello che ha effettivamente detto.
Pensa che essere affannato salendo le scale abbia a che fare col fumo. Spingo la persona a dirlo effettivamente (o a precisare meglio). L’affermazione “dovrei fumare meno” viene dalla persona, non dal medico.
Sempre più difficile, da fare solo quando si conosce la persona ragionevolmente bene. Si fa una ipotesi su come la persona si sente rispetto all’argomento di cui parla. Si può usare un linguaggio diretto “Ti senti demoralizzato quando non resisti alla sigaretta…”. Oppure indirettamente “Molte persone si sentono demoralizzate quando si rendono conto che la sigaretta è più forte di loro…”
Esempio di riflessione sul sentimento. L’attivazione emotiva è una leva potente che spinge a cambiare, ma va usata con cautela.
Esempio di sintesi da bilancia motivazionale sul dialogo precedente. Mi hai detto due cose: non sei preoccupato per il tuo fumo (e quindi non cambieresti) e pensi che staresti meglio se fumassi di meno (e quindi cambieresti). Cosa ne pensi? dopo che hai esaminato i due piatti della bilancia, in definitiva, cosa pensi di fare?