1. Parlare ad un fumatore è semplice
(se sai come farlo)
Percorso motivazionale per operatori
sanitari a contatto con soggetti
fumatori
2. Le persone cambiano …
… quando sono aiutate a pensare ai
loro comportamenti
Domandare …
Lei fuma?
3. Lasciare più spazio alla persona…
Le domande chiuse prevedono che la persona
risponda sì o no.
Le piace fumare?
Le domande aperte prevedono che la persona
risponda in modo più esteso, e quindi rifletta di
più sul proprio comportamento.
Cosa le piace del
suo fumare?
4. Lasciare più spazio alla persona…
Possiamo anche evitare la domanda, e
semplicemente invitare la persona ad esporre il
suo punto di vista
Mi parli del suo
fumare…
5. Insinuare dubbi ai fumatori
“irriducibili”
Informare sui danni del fumo, correlandolo alla salute
Contestualizzare:
Spiegare alla persona perché
della persona o al motivo della visita/del ricovero
le stiamo per parlare del fumo
Lei è qui per una visita
cardiologica. Vorrei illustrarle
alcuni effetti
che il suo fumare sta provocando
al suo cuore.
…Cosa ne pensa?
6. Insinuare dubbi ai fumatori
“irriducibili”
• Informare sui danni del fumo, correlandolo alla
salute della persona o al motivo della visita/del
Informare:
Utilizzare informazioni scientifiche
ricovero
collegate a quella persona
Lei è qui per una visita
cardiologica. Vorrei illustrarle
alcuni effetti che il suo fumare sta
provocando al suo cuore.
…Cosa ne pensa?
7. Insinuare dubbi ai fumatori
“irriducibili”
• Informare sui danni del fumo, correlandolo alla
salute della persona o al motivo della visita/del
ricovero
Lei è qui per una visita
Sollecitare
cardiologica. Vorrei illustrarle una reazione:
Chiedere alla
alcuni effetti che il suo fumare pensapersona
cosa ne
sta provocando al suo cuore.
…
Cosa ne pensa?
8. Insinuare dubbi ai fumatori
“irriducibili”
• Suscitare reazioni emotive rispetto alla
informazioni
Sollecitare una attivazione emotiva:
Chiedere alla persona se e cosa la
preoccupa
Abbiamo parlato degli effetti
negativi che il suo fumare
provoca al suo cuore.
Quanto la preoccupa sapere
queste cose?
9. Insinuare dubbi ai fumatori
“irriducibili”
• Suscitare reazioni emotive rispetto alla
informazioni
Riflettere la reazione emotiva:
Riassumere alla persona come ha
detto
effettidi sentirsi (o la mancanza di
preoccupazioni)
Abbiamo parlato degli
negativi che il suo fumare
provoca al suo cuore.
Questi effetti, se ho capito, la
preoccupano molto!
10. Far riflettere sui pro ed i contro i
fumatori “con dubbi”…
• Ricapitolare i vantaggi del fumare espressi dalla
persona e chiedere i possibili svantaggi
Mi ha detto che fumare
la rilassa.
Cosa la potrebbe invece
spingere a smettere?
11. Far riflettere sui pro ed i contro i
fumatori “con dubbi”…
• Suggerire che i motivi “esterni” per smettere di
fumare sono, in fondo, anche “interni” alla
persona
Mi dice che smetterebbe
di fumare pensando ai
suoi figli. Questo vuol dire
che è meglio che il papà
sia sano!
12. Evocare la responsabilità…
• Le persone cambiano in modo più convinto se
ritengono di averlo deciso loro
Abbiamo visto i suoi motivi per
continuare a fumare e quelli per
smettere.
Sta a lei decidere. Di fatto è lei
che sceglie ogni volta che
accende (o evita di accendere)
una sigaretta …
13. Suggerire,
offrire possibilità…
• Alle persone più decise a smettere, è
opportuno offrire dei suggerimenti, o anche
semplicemente dire a quali servizi rivolgersi
Le lascio un pieghevole
con alcuni suggerimenti
e gli indirizzi a cui, se
vuole, può chiedere
aiuto.
Editor's Notes
{"5":"Primo passo: contestualizzare. Non ti sto parlando del fumo a caso. Tu sei qui, ad esempio, per una visita al cuore, ed il rapporto fra fumo e cuore è rilevante.\n","11":"Una piccola sottigliezza: molte persone propongono che il vantaggio di smettere di fumare è una sorta di proprio sacrificio per il bene dei propri cari. Noi dobbiamo rivoltare un po’ la frittata, portando la persona a considerare anche il vantaggio percepito per gli altri come un proprio personale tornaconto. Si cambia in modo più convinto se si pensa di farlo per sé stessi!\n","6":"Secondo punto: Informare e personalizzare. Si sollecita l’interesse della persona (“vorrei illustrare”) e si anticipa che si daranno alcune brevi spiegazioni sul rapporto fra fumo di sigaretta e salute del cuore. Un modo per caricare emotivamente la speigazione è personalizzarla: partiamo dai dati clinici della persona, e soprattutto usiamo il termine “tuo/suo”: i danni che il TUO fumare provoca al TUO cuore.\n","12":"Sintesi di questo secondo intervento: riepiloghiamo di nuovo i vantaggi del fumare (od il principale fra quelli emersi) e quelli di smettere (od ancora una volta il principale fra essi). Quindi rimandiamo di nuovo la palla alla persona. Abbiamo la tua bilancia fatta da pro e da contro: dove decidi di far pendere la bilancia?\nIl presupposto è che, per quanto alcune motivazioni ci sembrino oggettivamente importanti, è la persona che decide quale peso attribuire loro. \nPossibili reazioni. Una persona ancora indecisa ci dirà: “Certo, l’infarto mi preoccupa… ma col lavoro che faccio anche lo stress è pesante per il cuore.” In questo caso dobbiamo ancora lavorare sulla motivazione, rivalutare i pro ed i contro.\nUna persona determinata ci dirà: “Non meniamo il can per l’aia: in qualche momento fumare mi rilassa, ma la paura dell’infarto mi stressa ancora di più. Devo smettere!”\n","1":"In questa serie di diapositive applicheremo il modello transteorico del cambiamento (TTM). In questa sede non daremo una illustrazione approfondita del modello per cui si rimanda alla bibliografia suggerita.\nIn estrema sintesi basterà sapere che secondo il TTM la motivazione a cambiare non è un tutto o nulla: essa varia da un grado zero (nessuna intenzione di cambiare) ad un cambiamento pieno mantenuto nel tempo. Nella fase iniziale il cambiamento non è attuato, bensì pensato. La gradazione di questo pensare varia da nessuna intenzione di cambiare (precontemplazione), al considerare l’idea di cambiare a lungo termine (contemplazione) per arrivare alla decisione convinta, ma non attuata, di cambiare in breve tempo (determinazione).\nIl TTM prevede che si debbano differenziare gli interventi a seconda dello stato motivazionale sopra delineato. E’ opportuno che gli operatori sanitari condividano questa prospettiva, e che essa sia un patrimonio di base proprio per gli operatori sanitari che vengono in contatto con fumatori meno motivati a smettere, nei contesti sanitari “opportunistici” rappresentati dai reparti di ricovero e dagli ambulatori in cui transitano patologie fumo-correlate.\n","7":"Terzo passo: sollecitiamo una reazione (in particolare affettiva). Ti ho dato alcune informazioni: TU cosa ne pensi?\n","13":"Con le persone determinate, potrebbe sembrare che vi sia poco da lavorare. Dobbiamo invece tenere conto che il fumo è una malattia neurobiologica chiamata “dipendenza”: decidere di smettere non vuol dire che sia semplice farlo. Il nostro compito è cogliere l’attimo di determinazione e suggerire terapie o servizi a cui rivolgersi per un aiuto. E’ meglio che i materiali (indirizzi, depliant) siano già pronti per l’occorrenza.\n","2":"Concetto chiave del modello motivazionale è: non tirare tu, operatore sanitario, le conclusioni, ma aiuta il paziente ad esplorare i suoi comportamenti ed a maturare una decisione di smettere di fumare.\n","3":"Nel TTM si ritiene però che la domanda “Lei fuma?” aiuti poco la persona a riflettere. Infatti invita all’atteggiamento passivo di dire sì/no. Facciamo un secondo esempio: “Le piace fumare?” è un’altra domanda di questo tipo. Sia che risponda sì, sia che dica no, la persona ci dà ben poche informazioni e, soprattutto, non è invitato a riflettere sul suo comportamento. Queste domande vengono definite “chiuse”.\n","9":"Sintesi finale: riassumere quanto detto ed attaccarci la reazione emotiva colta dalla persona. “Se ho capito bene, quello che abbiamo detto ti preoccupa”. Oppure: “Abbiamo parlato dei rischi del Tuo fumare sul Tuo cuore, e se ho capito bene questo non ti preoccupa molto”. In definitiva: la persona precontemplativa va accompagnata a riflettere sul suo preoccuparsi/non preoccuparsi del proprio stato di salute. Gli operatori sanitari sono spesso orientati a tranquillizzare, ed invece dobbiamo considerare che in questo caso risulta più vantaggioso per la persona essere preoccupata. Un paziente tranquillo deve uscire dal nostro ambulatorio con un senso di preoccupazione circa il proprio fumare. Deve cioè diventare contemplativo.\n","4":"Vi è un modo ancora più “aperto” di porre la questione: non fare domande ed invitare la persona a parlare. Ovviamente dobbiamo essere sicuri di avere il tempo di ascoltarla… \n","10":"Passiamo ora a considerare la persona contemplativa, che cioè si ponga qualche dubbio sullo smettere di fumare.\nLo strumento che qui utilizziamo è la bilancia motivazionale, cioè i pro ed i contro che la persona vede nel fumare e nello smettere. Prima abbiamo posto la domanda aperta “Cosa le piace del suo fumare?”, in modo che la persona potesse esplicitare i vantaggi del fumare. Ora proponiamo alla persona anche il secondo piatto della bilancia: i vantaggi dello smettere. La tecnica utilizzata è quella di riassumere quanto detto dalla persona e proporre una seconda domanda aperta: “Cosa ti spingerebbe a smettere di fumare?”.\n"}