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PROTOCOLLI DI
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE,
LO SCENARIO
INTERNAZIONALE
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• Oceani più caldi, acque più alte e fenomeni
atmosferici alterati
• Alterazione degli ecosistemi ed estinzione
delle specie
• Aumento della povertà e della fame nel
mondo
• Diffusione e trasmissione di malattie infettive
• Emergenza idrica
LE CONSEGUENZE DEL GLOBAL WARMING
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Dati forniti dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli stati uniti:
https://www.epa.gov/ghgemissions/global-greenhouse-gas-emissions-data
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Dati forniti dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli stati uniti:
https://www.epa.gov/ghgemissions/global-greenhouse-gas-emissions-data
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La modernità ha fallito. Bisogna costruire
un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta
non si salva.
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1971, Convegno Stoccolma: Study of Man’s Impact on Climate
1972, Conf. ONU di Stoccolma: Nasce l’UNEP, United Nations Environment Programme
1978, Vienna: International Workshop on Climate Issues
1979, Ginevra: Prima Conferenza Mondiale sul clima Adozione di un
World Climate Research Programme
1985, Villach: Viene sancito ufficialmente dalla comunità scientifica il ruolo delle
attività antropiche sui cambiamenti climatici. Si fa richiesta di un
maggiore impegno dei governi e della ricerca scientifica per una
migliore comprensione del fenomeno e delle misure per contenerlo.
IL PROBLEMA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE È NATO PRIMA DI NOI
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1992, Summit di Rio: United Nations Conference on Environment and Development, stesura della
Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, la base per il
Protocollo di Kyoto – Redazione dell’ AGENDA 21
1995, Berlino: COP 1 - Conferenza delle parti dell’UNFCCC (United Nations Framework
Convention on Climate Change), trattato prodotto durante l’UNCED di Rio
1996, Ginevra: COP 2
1997, Kyoto: COP3 11 - Protocollo di Kyoto, che stabilisce la riduzione entro il periodo 2008‐
12 del 5,2 % delle emissioni di 6 principali gas serra, rispetto ai livelli di
emissione del 1990. Per l’Italia l’obiettivo sarebbe una riduzione del 6,5%
2000, L’Aja: COP6 – Uscita degli USA dal Protocollo di Kyoto
COP 4, Buenos Aires - COP 5, Bonn - COP 6, L'Aja - COP 6bis, Bonn - COP 7, Marrakesh, COP 9 Milano - COP 10, Buenos Aires - COP 11, Montreal -
COP 12, Nairobi - COP 13, Bali - COP 14, Poznan - COP 15, Copenaghen - COP 16, Cancun - COP 17, Durban - COP 18, Doha - COP 19, Varsavia - COP
20, Lima - COP 21, Parigi - COP 22, Marrakech - COP 23, Bonn
IL PROBLEMA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE È NATO PRIMA DI NOI
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2005 Il Protocollo di Kyoto entra in vigore grazie alla ratifica della Russia, fondamentale
dopo l’addio degli Stati Uniti.
2007, Bali: COP 13, decisione per un accordo globale: riduzione della CO2 dei paesi ricchi e
inclusione delle economie emergenti (come Cina, India e Brasile), finora senza
alcun vincolo, da ratificare durante il COP 15.
2009, Copenaghen: COP 15, fallimento: mero accordo politico senza alcun vincolo o obiettivo
concreto.
2012, Doha: COP 18, il Protocollo di Kyoto viene esteso fino al 2020. Creazione del CLIMA
CLIMATE FOUND.
2015, Parigi: COP 21, accordo globale per contrastare i cambiamenti climatici. Impegno di 196
paesi per mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto
dei 2 gradi centigradi.
IL PROBLEMA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE È NATO PRIMA DI NOI
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Il cosiddetto "pacchetto clima‐energia 20‐20‐20" costituisce il portfolio di provvedimenti operativi con cui
l'UE conferma la volontà degli Stati Membri di continuare ad impegnarsi nel processo negoziale per la
lotta ai cambiamenti climatici per il post‐Kyoto, ovvero dopo il 2012.
La strategia “20‐20‐20” ha stabilito per l’Unione Europea tre ambiziosi obiettivi da
raggiungere entro il 2020:
1. ridurre i gas ad effetto serra del 20%
2. ridurre i consumi energetici del 20% aumentando l'efficienza energetica
3. soddisfare il 20% del fabbisogno energetico europeo con le energie rinnovabili
IL PACCHETTO CLIMA-ENERGIA 20-20-20
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L’obiettivo a lungo termine per il pacchetto clima- energia, sottoscritto nel 2014 per i 18 paesi
dell’unione europea prevede:
1. ridurre le emissioni inquinanti del 40% (rispetto a quelle del 1990)
2. raggiungere il 27% di energia da fonte rinnovabile
3. raggiungere il 27% di efficienza energetica
4. raggiungere il 15% di interconnessioni per la riduzione della dipendenza Europea dalle
importazioni di elettricità e gas
IL PACCHETTO CLIMA-ENERGIA – OBIETTIVO 2030
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Legge 373/1976 Primi vincoli per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli
impianti termici e prescrizioni per l’isolamento termico degli edifici.
Legge 10/1991 «Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale
dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia»
La prima legge quadro finalizzata a regolare le modalità progettuali e la gestione del
sistema edificio/impianto.
DPR 412/1993 «Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la
manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di
energia, in attuazione dell’art. 4 della legge 9 gennaio 1991, n. 10»
NORMATIVA ITALIANA PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI
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Direttiva 2002 /91/CE - EPBD (Energy Performance of Building Directive)
DLGS 192/2005 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia
DLGS 311/2006 «Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 19/8/05 n. 192, recante
attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia»
DPR 59/2009 Individua le Norme tecniche riconosciute a livello nazionale per il calcolo delle
prestazioni energetiche degli edifici.
DM 26/06/2009 definisce le linee guida per la certficazione energetica degli edifici.
DLGS 28/2011 Attua la Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
DLGS 63/2013 → Legge 90/2013 Novità per le prestazioni energetiche.
Decreti Interministeriali del 26 giugno 2015 Completamento del quadro normativo in materia di
contenimento dei consumi energetici degli edifici.
NORMATIVA ITALIANA PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI
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I CONCETTI BASE DELLA SOSTENIBILITÀ – TRIPLE BUTTON LINE
La principale caratteristica della società contemporanea è il
contrasto tra il tempo (rapido) della società e le trasformazioni
umane, e il tempo (lento) dei cicli biologici e le trasformazioni
della natura, dell’ambiente e delle risorse. In tale ottica, risulta
quindi necessario rinnovare le regole di sviluppo, perseguendo la
sostenibilità di ogni trasformazione che si verifica nella società e
nell’ambiente.
Enzo Tiezzi
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LE TRE DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ
Dimensione Economica: capacità di
generare reddito e lavoro.
La sostenibilità economica viene valutata
attraverso parametri che descrivono la
riduzione dei costi durante l'intero ciclo
di vita dell'edificio.
Dimensione Ambientale: capacità di
mantenere qualità e riproducibilità delle
risorse naturali.
La sostenibilità ambientale viene valutata
attraverso parametri che descrivono i
diversi aspetti di riduzione dei consumi e
degli impatti ambientali.
Dimensione Sociale: capacità di garantire condizioni di benessere e qualità della vita,
distribuite equamente. La qualità della prestazione viene suddivisa in requisiti più specifici che
descrivono parametri che caratterizzano il comfort e il benessere dell'utente.
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I PRINCIPI DELLA SOSTENIBILITÀ
• Lo sviluppo sostenibile persegue lo sviluppo attuale ed economico della società, il
benessere degli individui e la conservazione dell’ambiente, in un’ottica di una prospettiva
a lungo termine
• Lo sviluppo sostenibile soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza
compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro propri bisogni
• Il tasso di utilizzo di una qualsiasi risorsa non deve superare il tasso di rigenerazione della
risorsa stessa
• Ridurre l’impatto sui sistemi ecologici, con particolare attenzione ai grandi problemi
globali come il cambiamento climatico, l’esaurimento dei combustibili fossili, tecnologie
emergenti, gli alimenti geneticamente modificati, e la diffusione di malattie
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Le primavere e i paesaggi hanno un grave
difetto: sono gratuiti. L’amore per la natura
non fornisce lavoro a nessuna fabbrica.
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IL MERCATO GREEN – GREEN ECONOMY E MARCHI AMBIENTALI
Il fine di queste etichette ambientali è quello di contribuire alla riduzione degli impatti
ambientali associati ai prodotti, mediante l'identificazione dei prodotti che soddisfano i
criteri di preferibilità ambientale complessiva e quindi aumentarne la diffusione nel mercato
in modo tale da creare una spirale tendente al potenziale miglioramento ambientale
continuo.
Der Blaue Engel
(1978 – Germania)
Eco Mark
(1989 – Giappone)
The Nordic Swan
Ecolabel
(1989 – Danimarca,
Svezia, Islanda,
Norvegia e Finlandia)
1992
NF Environnement
(1991 – Francia)
Umweltzeichen
(1990 – Austria)
Environmental Choice
(2000 – Australia)
AENOR Medio Ambiente
(1986/95 – Spagna)
Umweltzeichen
(1992 – Olanda)
Green Seal
(1989 – USA)
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CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ INTERNAZIONALI
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LE CERTIFICAZIONI ENERGETICHE PIÙ CORAGGIOSE
1. Fabbisogno termico per riscaldamento ≤ 15 kWh/(m2a)
2. Fabbisogno frigorifero per raffrescamento ≤ 15 kWh/(m2a)
3. Tenuta all'aria n50 ≤ 0,6 h-1
4. Fabbisogno di energia primaria ≤ 120 kWh/(m2a)
5. Basso surriscaldamento estivo (n. gg. < 10% con Ti > 25 °C)
1. Requisito principale: nuove costruzioni: 55 kWh/(m2a)
2. Ricambio dell'aria controllato e protezione termica estiva
3. Nuove costruzioni senza combustibili fossili
4. Necessario un concetto di tenuta all’aria, misurazione non obbligatoria
5. Richiesto il monitoraggio dell’energia per edifici con vasta superficie
1. CasaClima Oro Fabbisogno energetico inferiore di 10 kWh/m²a
2. CasaClima A Fabbisogno energetico inferiore di 30 kWh/m²a
3. CasaClima B Fabbisogno energetico inferiore di 50 kWh/m²a
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CARATTERISTICHE QUANTITATIVE COMUNI A TUTTI I PROTOCOLLI
Differenti approcci alla valutazione della sostenibilità:
1. Metodo a punteggio
Metodo basato su requisiti a cui corrispondono specifici punteggi la cui somma globale
indica il livello di sostenibilità energetica e ambientale dell’edificio.
2. Metodo quantitativo
Metodo che fa riferimento all’analisi LCA valutando e quantificando l’energia inglobata dal
fabbricato durante l’intero arco di vita, un bilancio ambientale rigoroso dell’intero processo
edilizio dalla progettazione alla fine vita dell’edificio, passando per la sua gestione.
• Consumo di energia primaria
• Consumo di acqua
• Qualità dell’aria interna
• Confort abitativo
• Emissioni di CO2 in atmosfera
• Gestione dei rifiuti
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Il Protocollo ITACA è il sistema di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici elaborato dalle
Regioni Italiane. È basato sulla metodologia SBMethod messa a disposizione da iiSBE Italia che, insieme a
ITC-CNR e ITACA, gestisce il Protocollo ITACA a livello nazionale.
Attualmente è presente una versione nazionale del Protocollo aggiornata al 2011 e una serie di versioni
regionali tra le quali quelle di Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Veneto (Biover), Friuli-Venezia
Giulia (VEA), Puglia, Umbria e Basilicata.
La maggior parte dei protocolli regionali trova applicazione all’interno di bandi, gare d’appalto,
programmi di incentivazione (Programma Casa per edilizia residenziale pubblica) e nei Piani Casa pubblici,
basati su meccanismi di premialità finanziaria e volumetrica in base ai risultati della valutazione.
Il Protocollo ITACA e l’SBTool IT fanno parte di una rete europea di sistemi di certifi cazione basati
sull’SBMethod che comprende Verde (Spagna), SBTool PT (Portogallo), SBTool CZ (Repubblica Ceca) e dal
2008 fanno parte della Sustainable Building Alliance. Quest’ultima è un’organizzazione internazionale
volta a promuovere un’armonizzazione tra i sistemi di certifi cazione nazionali come il BREEAM, l’HQE, il
DGNB.
PROTOCOLLO ITACA
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SISTEMA DI RATING
Attribuzione di un punteggio relativo alla performance - prestazione dell'edificio - rispetto a indicatori di
impatto ambientale, tali da classificare la costruzione in relazione ad una riconosciuta scala di qualità
prestazionale.
Protocollo completo
Versione aggiornata al 2009, si compone di 49 criteri raggruppati in 18 categorie a loro volta
aggregate in 5 aree di valutazione:
• Qualità del sito
• Consumo di risorse
• Carichi ambientali
• Qualità ambientale indoor
• Qualità del servizio
http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/department.jsp?dep=100059&area=324208&level=1
PROTOCOLLO ITACA
Il Protocollo ITACA si avvale del metodo internazionale
GBC - Green Building Challenge - costituito da un
network cui aderiscono 25 paesi di tutto il mondo
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Protocollo SINTETICO
Si compone di 14 criteri selezionati dal Protocollo
completo 2009, afferenti a 3 aree di valutazione
• Qualità del sito
• Consumo di risorse
• Carichi ambientali e comfort
PROTOCOLLO ITACA - BASILICATA
La scala di valutazione
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PROTOCOLLO ITACA - BASILICATA
ProtocolloITACAsintetico-BASILICATA
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CASACLIMA NATURE
Italia - CasaClima Nature certifica un edificio in relazione agli impatti sull’ambiente e
sulla salute e il benessere delle persone.
Introduce una valutazione oggettiva dell’ecocompatibilità dei materiali, dei sistemi
impiegati nella costruzione e dell’impatto idrico dell’edificio.
L´iter di certificazione prevede tre diversi fasi: Precertificazione, Certificazione, Recertificazione.
• Efficienza energetica involucro
• Fabbisogno energetico per riscaldamento ≤ classe A
• Indice di emissione di CO2 ≤ classe A
• Impatto ambientale dei materiali da costruzione
• Potenziale di acidificazione (AP)
• Potenziale di effetto serra (GWP100)
• Punteggio Nature≤ 300 punti
• Impatto idrico
• Qualità aria interna Presenza della ventilazione meccanica controllata
Materiali e prodotti a basse emissioni (VOC e formaldeide)
Protezione dal gas radon
• Illuminazione naturale
• Comfort acustico
Ulteriori etichette: CLIMAHOTEL, CASACLIMA WORK&LIFE, CASACLIMA SCHOOL, CASACLIMA WINE
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BREEAM
Building Research Establishment Environmental Assessment Method
1990 – Regno Unito – Classificazione su base volontaria
Certifica diversi tipi di edifici; uffici, scuole ed edifici per l’istruzione, strutture sanitarie,
industriali, giuridiche, residenziali, istituti carcerari ed edifici commerciali.
Elaborato dal BRE (Building Research Establishment), ottenere la certificazione BREEAM
è necessario valutare e dimostrare il livello di sostenibilità dell’immobile in base ai
crediti acquisiti all’interno di circa 70 ambiti diversi (issues) nelle seguenti categorie:
1. Management 12%
2. Health & Wellbeing 15%
3. Energy 19%
4. Transport 8%
5. Water 6%
6. Materials 12,5%
7. Waste 7,5%
8. Land Use & Ecology 10%
9. Pollution 10%
10. Innovation
I crediti vengono assegnati in base al livello di performance; il punteggio ottenuto in
ogni categoria viene poi ponderato per rispecchiare l’effettiva importanza di ogni
categoria.
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BREEAM
(Building Research Establishment Environmental Assessment Method)
Il benessere interno è valutato attraverso i seguenti parametri:
• Buoni livelli di illuminazione naturale e di accesso ad aperture verso l’esterno
• Buona qualità di illuminazione artificiale
• Buona qualità dell’aria e possibilità di ventilazione naturale
• Controllo da parte degli utenti della temperatura e dell’illuminazione naturale
• Buoni livelli di acustica interna
I punteggi ponderati vengono combinati e il punteggio finale tradotto in una
valutazione:
Pass, Good, Very Good, Excellent or Outstanding.
IL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE:
La certificazione, è un processo condotto da una terza parte e verificato da BRE
(Building Research Establishment) ed è eseguito da un Breeam International Assessor.
1. Pre-Assessment
2. Design Stage (DS) Assessment
3. La Post Construction Review (PCR)
4. Al termine un BREEAM Final Report sarà presentato a BRE per la certificazione
finale.
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DGNB
Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen
2008, Germania – Nasce per certificare uffici ed edifici amministrativi, in
seguito è stata sviluppata anche per residenze, edifici industriali fino ad interi
quartieri.
È una certificazione volontaria, impiega rigorose normative europee e pone
maggiormente l'accento sull'analisi del ciclo di vita dei materiali e dei costi.
Il sistema DGNB promuove l'ottenimento di un compendio bilanciato tra gli
aspetti ecologici, economici e socio-culturali dell’edificio.
Il sistema interviene assegnando un appropriato punteggio in 5 ambiti
specifici, l’indice di performance accettabile è pari al 50% (bronzo), argento
tra 50 e 65%, oro tra 65 e 80%:
• Qualità ecologica
• Qualità Economica
• Qualità socio-culturale e funzionale
• Qualità tecniche
• Qualità di processo
• Location è considerata separatamente, ma non contribuisce alla
classificazione complessiva dell'edificio
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LEED
Leadership in Energy and Environmental Design.
1993 – Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e Spagna
1998 – World GBC (140 Paesi)
2008 – Grean Building Council Italia
LEED è una certificazione volontaria e un sistema flessibile che prevede differenti
formule per i vari tipo di edifici: nuove costruzioni, edifici esistenti, scuole e piccole
abitazioni.
La qualità ambientale interna degli edifici è analizzata attraverso lo studio di 11 macro-
indicatori suddivisi in 4 categorie:
1. Comfort termico
2. Qualità dell’aria e ventilazione
3. Comfort acustico
4. Comfort visivo
Prerequisiti:
Controllo dell’emissione di gas di combustione, protezione dagli inquinanti provenienti
dal garage, protezione del radon, controllo dei contaminanti indoor, sistemi di
estrazione.
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LEED
Leadership in Energy and Environmental Design.
Il sistema di valutazione è suddiviso in sette differenti sezioni, soddisfatta ognuna delle
quali, si cumulano una serie di crediti e di prerequisiti obbligatori al fine di conseguire
la certificazione. Maggiore è il punteggio ottenuto, maggiore è il livello di certificazione
che si consegue:
• Energia ed Atmosfera (3 Prerequisiti, 6 Crediti - max 35 punti):
prestazione energetica dell’edificio e tecnologie per la produzione di energia elettrica e
termica da fonte rinnovabile
• Gestione delle Acque (1 Prerequisito, 3 Crediti - max 10 punti):
efficienza dei consumi d'acqua e riutilizzo delle acque meteoriche.
• Innovazione nella Progettazione (2 crediti - max 6 punti):
caratteristiche di innovazione e di pratiche di sostenibilità nella fase di realizzazione
degli edifici.
• Materiali e Risorse (1 Prerequisito, 7 Crediti - max 14 punti):
materiali ecosostenibili, riuso dei materiali, smaltimento dei rifiuti, riduzione dell'impatto
ambientale determinato dal trasporto.
• Priorità Regionale (1 Credito - max 4 punti):
rivalutazione e valutazione delle caratteristiche ambientali del progetto.
• Qualità ambientale Interna (2 Prerequisiti, 8 Crediti - max 15 punti):
qualità dell'ambiente interno, benessere e comfort termo - igrometrico
• Sostenibilità del Sito (1 prerequisito, 8 crediti - max 26 punti):
limitazione degli impatti
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LEED
Leadership in Energy and Environmental Design.
Il livello di certificazione prevede la somma dei punteggi acquisiti. Per ottenere la
certificazione, il punteggio conseguito non dovrà essere inferiore ai 40/110.
In relazione al punteggio ottenuto, si considerano quattro livelli di certificazione:
1. Base: 40-49 punti
2. Argento: 50-59 punti
3. Oro: 60-79 punti
4. Platino:80 punti e oltre
Risultano avere punteggi superiori, tutti i progetti che hanno seguito il processo
integrato dell’iter di progettazione e sostenuto il rispetto e la valorizzazione
dell’ambente.
I protocolli GBC Italia:
GBC Home
GBC Historical building
GBC Quartieri
GBC Condomini
I protocolli LEED:
Building Design + Construction
Building Operations + Maintenance
Interior Design + Construction
Homes
Neighborhood Development
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HQE
Haute Qualitè Environnementale
2004, Francia – per tutti i tipi di edifici nuovi ed esistenti nel settore residenziale,
terziario e industriale, strade e autostrade.
Il sistema analizza l’intero ciclo di vita dell’edificio, con lo scopo di individuare le migliori
strategie per ridurre i danni sull’ambiente, viene inteso come “certificazione di
processo”, ovvero non si valuta la compatibilità ambientale dell’edificio ma la qualità
ambientale di tutto il processo edilizio, utilizzando un framework composto da 14
obiettivi raggruppati in 4 temi:
- Eco-costruzione (valutazione degli impatti dovuti alla costruzione dell’edificio)
• relazione armoniosa degli edifici con l’ambiente circostante;
• scelta integrata dei processi e dei prodotti della costruzione;
• cantiere con nocività ridotta.
- Eco-gestione (valutazione degli impatti dovuti all’uso dell’edificio);
• gestione dell’energia;
• gestione dell’acqua;
• gestione dei rifiuti;
• manutenzione.
- Comfort
• comfort igrotermico;
• comfort acustico;
• comfort visuale;
• comfort olfattivo.
- Salute
• condizioni sanitarie;
• qualità dell’aria;
• qualità dell’acqua.
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HQE
Haute Qualitè Environnementale
Il rilascio della certificazione di sostenibilità HQE avviene con l’avvenuto
soddisfacimento dei 14 obiettivi ambientali (bersagli – cibles), suddivisi in 2 domini di
appartenenza:
• ambiente esterno
• ambiente interno
Esistono tre categorie di valutazione che riguardano il soddisfacimento dei requisiti
indicati dal protocollo:
• prestazioni base (B)
• prestazioni elevate (P)
• prestazioni molto elevate (TP)
Il protocollo utilizzabile al di fuori dei confini francesi.
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Klimaaktiv
Austria – Edifici residenziali di nuova costruzione (in elaborazione ristrutturazioni ed
edifici con altre destinazioni)
Promosso dal Ministero federale dell’agricoltura, foreste e ambiente nell’ambito degli
strumenti per la tutela del clima.
I criteri sono suddivisi in obbligatori e opzionali e complessivamente l’edificio può
totalizzare un punteggio che permette di raggiungere i seguenti livelli di certificazione:
• klima:aktiv Haus: maggiore o uguale a 700 punti;
• klima:aktiv Passivhaus: maggiore o uguale a 900 punti;
• klima:aktiv Standard: massimo 1.000 punti.
I criteri riguardano i seguenti aspetti:
• progettazione e realizzazione, per un massimo di 120 punti;
• consumo di energia e di risorse, per un massimo di 600 punti;
• materiali e costruzione, per un massimo di 160 punti;
• comfort e qualità dell’aria indoor per un massimo di max. 120 punti.
Klima:aktiv è membro dell’Österreichische Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen
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NORDIC SWAN
Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda e Danimarca - abitazioni di piccole dimensioni,
condomini ed asili.
I requisiti richiesti dal marchio riguardano il consumo di energia, i materiali e il processo
di costruzione; l’edificio deve garantire oltre ad un basso impatto ambientale anche un
buon comfort interno.
Gli indicatori di valutazione degli edifici sono:
• riduzione del consumo energetico;
• energia da fonte rinnovabile o recupero di energia;
• qualità acustica (solo per le abitazioni);
• impianti di illuminazione (asili);
• utilizzo di prodotti certificati;
• prodotti plastici senza cloro;
• legname proveniente da foreste certificate;
• calcolo della frazione di rifiuti.
I criteri del Nordic Ecolabelling per le Small houses comprendono una combinazione di
requisiti obbligatori (O), di requisiti ambientali e di gestione della qualità anche essi
obbligatori (M) e una serie di requisiti a punteggio P; per ottenere la certificazione:
• tutti i requisiti di tipo O e M devono essere soddisfatti;
• almeno il 40% del punteggio ottenibile dai requisiti di tipo P deve essere soddisfatto,
cioè bisogna raggiungere un minimo di 16 punti su 40 disponibili.
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Nabers
Australia
Australian Government Department of the Environment and Heritage (DEH), in
collaborazione con diverse industrie ed altre organizzazioni.
Il programma mette a confronto le prestazioni dell’edificio da certificare, con le
prestazioni di altre strutture simili di riferimento nella stessa area.
Il punteggio prende in considerazione :
• Le condizioni climatiche in cui l'edificio
• Il livello di servizi che fornisce
• Le fonti di energia che utilizza
• Le sue dimensioni
• La sua occupazione
Le valutazioni Nabers sono valide per dodici mesi ed è quindi necessaria una revisione
annuale che garantisce che il rating assegnato rappresenti esattamente l'edificio e la
sua attuale performance operativa.
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BUILT GREEN
Canada – Classificazione su base volontaria
Certifica solo edifici residenziali ripartendoli in categorie:
• Edifici monofamiliari
• Residenze ad alta densità
I certificatori Build Green, in base ai risultati dei punteggi attribuiti ai progetti, si
esprimono in relazione alla seguente classificazione: Bronzo, Argento, Oro, Platino.
La certificazione ambientale Built Green è suddivisa in sette categorie:
• Efficienza energetica
• Gestione dei rifiuti
• Gestione delle acque
• Materiali e metodi
• Pratiche commerciali
• Qualità dell'aria interna
• Ventilazione
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BUILT GREEN
Il certificato Built Green dispone di cinque liste di controllo contenenti il punteggio da
attribuire agli edifici
che i progettisti consultano ancor prima di realizzare o ristrutturare l’edificio.
La lista di controllo Built Green comprende:
• Codici Verdi: include le indicazioni per soddisfare i requisiti del risparmio energetico
termico, elettrico, idrico sanitario ed inoltre gli standard di gestione delle acque
piovane
• Acqua: include le indicazioni per le modalità di raccolta delle acque piovane, per la
conservazione della qualità di purezza dell’acqua potabile
• Efficienza energetica: include le indicazioni per ridurre le perdite di calore attraverso
l’ecodesign, le tecnologie costruttive
• Qualità dell'aria interna: include le indicazioni per mantenere livelli accettabili di
temperatura e umidità dell’aria per il conseguimento del benessere psicofisico
dell’utente domestico
• Selezione dei materiali: include le indicazioni per la scelta di materiali
ecocompatibili
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CASBEE
Comprehensive Assessment System for Built Environment Efficiency
Giappone e Asia – Residenziale, terziario e istruzione.
È stato sviluppato dal Japan Sustainable Building Consortium e i caratteri principali
riguardano la possibilità di attribuire una certificazione agli edifici che presentano ottimi
livelli di prestazione ambientale.
Il sistema di valutazione CASBEE si basa su un processo ciclico di progettazione degli
edifici suddiviso in tre principali fasi:
• Meta-progetto: in cui sono comprese tutte le pre-condizioni caratterizzanti il
progetto.
• Progetto: si elabora il progetto che deve avere carattere di sostenibilità e
rappresentare un modello di buone pratiche.
• Post-progetto: comprende una fase di autovalutazione che è suscettibile di ulteriori
implementazioni di progetto sino a che non sono soddisfatti i requisiti necessari a
definirsi progetto sostenibile.
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
CASBEE
Comprehensive Assessment System for Built Environment Efficiency
Il metodo CASBEE utilizza 4 strumenti per valutare il ciclo di vita di un edificio:
1. CASBEE per pre-progettazione: in questa fase si valuta il livello delle prestazioni
ambientali dell’edificio.
2. CASBEE per nuova costruzione: consiste in un sistema di controllo, al fine di
aumentare le prestazioni energetiche ed ambientali dell’edificio.
3. CASBEE per edificio esistente: la valutazione si effettua ad almeno un anno dal
completamento della fase di realizzazione.
4. CASBEE per edificio da ristrutturare: il sistema di valutazione è richiesto soprattutto
a vantaggio della programmazione da parte delle società per i servizi energetici.
Il metodo CASBEE utilizza il fattore Q (Quality):
• Ambiente interno
• Qualità del servizio
• Ambiente esterno
Ed il fattore LR (Loading Reduction):
• Energia
• Risorse Materiali
Il metodo prevede l’assegnazione di diversi valori a Q ed LR, il loro rapporto serve per
la determinazione finale del BEE (Efficenza Ambientale dell’Edificio).
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
HR-BEAM
Hong Kong Building Environmental Assessment Method
ASIA
Il protocollo ha i seguenti obiettivi:
• stimolare la progettazione di edifici sostenibili;
• provvedere a sviluppare un set comune di standard prestazionali dal punto di vista
ambientale;
• ridurre gli impatti ambientali degli edifici in fase di progettazione, costruzione,
gestione e demolizione;
• assicurare che gli aspetti ambientali vengano presi in considerazione già in fase di
progettazione.
Indicatori:
• igiene, salute, comfort;
• uso del suolo, impatto sul sito e trasporto;
• uso di materiali, riciclaggio e gestione degli sprechi;
• qualità dell’acqua e riutilizzo;
• uso e gestione dell’energia.
Gli edifici che vengono valutati ricevono un certificato secondo una scala di livello:
bronzo (sopra la media), argento (buono), oro (molto buono) e platino (eccellente).
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
LIVING BUILDING CHALLENGE – 2006 USA
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
LIVING BUILDING CHALLENGE – 2006 USA
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Caratteristiche BREEAM LEED HQE
Trasporto * ** ***
Materiali/strutture * *** **
Energia ** ** ***
Manutenzione dell'edificio _ _ ***
Impegno del committente _ * ***
Ciclo di vita ** ** ***
Capitalizzazione * _ ***
DIFFERENZE E POSSIBILI INTEGRAZIONI TRA I PROTOCOLLI
GBC France ha pubblicato diversi anni fa una comparazione tra I tre protocolli più diffusi in Francia.
I risultati non sono nè scontati, nè definitivi vista la continua evoluzione di tutti I sitemi di calcolo.
Le certificazioni HQE e LEED hanno prerequisiti molto simili, sui temi dei rifiuti prodotti dalla costruzione,
sul rendimento energetico e sui sistemi di ventilazione. Il sistema HQE si rivela più rigoroso circa le
tematiche relative al benessere interno all'edificio, mentre il metodo BREEAM si rivela essere il più
permissivo e generoso tra i tre.
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
DIFFERENZE E POSSIBILI INTEGRAZIONI TRA I PROTOCOLLI
LBC va ben oltre i requisiti anche del più alto livello di LEED.
Alcuni confronti potrebbero illustrare le differenze:
LEED premia l'efficienza energetica teorica. LBC richiede i dati di consumo
reale dopo un anno di funzionamento per confermare che il progetto ha
generato almeno la stessa quantità di energia utilizzata.
LEED premia gli impianti idraulici ad alta efficienza. LBC richiede che il
progetto utilizzi solo l'acqua che arriva sul posto in modo naturale, e che
l'acqua sia trattata in loco e restituita al ciclo naturale.
LEED premia il verde che non necessita di irrigazione. LBC richiede che le zone
verdi siano una fonte di produzione di alimenti biologici locali.
LEED consente l'uso di qualsiasi tipo di materiale nella costruzione di un
edificio. LBC richiede che gli edifici non utilizzino alcun materiale indicati in
una lista rossa.
LEED offre premialità in diverse categorie. LBC richiede che un edificio realizzi
ogni singolo imperativo, non ci sono imperativi opzionali.
Il futuro vede sempre più in’integrazione possibile tra I sistemi, lì dove il soddisfacimento di alcuni requisiti
da parte di un protocollo vengano accettati in altri protocolli, rendendo di fatto più semplici le doppie
certificazioni degli edifici. È il caso dei requisiti energetici e di consumo di risorse idriche che se verificati da
LBC lo sono anche per LEED.
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
Il WELL Building Standard unisce solide pratiche di progettazione e
costruzione con la ricerca medica e scientifica basata sulle prove,
concentrandosi su 7 categorie – aria, acqua, alimentazione, luce, fitness,
comfort, e mente – per creare un ambiente costruito che in ultima analisi
migliorerà la performance fisica e mentale dei suoi occupanti.
Reset si accerta che la composizione materiale dell’ambiente interno
soddisfi gli standard a basso VOC. Oltre a questo, un dispositivo di
monitoraggio dell’aria 24ore è installato per misurare la qualità dell’aria
interna secondo 5 parametri (PM2.5, TVOC, C02, temperatura, umidità) al
fine di dare priorità alla salute degli occupanti, e alla rigenerazione
ambientale.
I PROTOCOLLI COMPLEMENTARI – SALUTE E BENESSERE PSICOFISICO
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHITETTURA BIOECOLOGICA (1989)
“L'Architettura Bioecologica considera l'edificio come un organismo vivo, che deve
inserirsi naturalmente nello spazio e non costituire una barriera sigillata tra l' esterno
e I' interno, consentendo all'uomo di vivere in quell'equilibrio universale a cui il suo
organismo si è conformato nel corso dei millenni»
ETICHETTE ECOLOGICHE PER L’EDILIZIA e BIOARCHITETTURA
NATUREPLUS
Marchio internazionale per prodotti e materiali da costruzione ed elementi di
arredo sostenibili di elevata qualità. I prodotti contrassegnati con questo marchio
sono rispettosi della salute, realizzati con processi sostenibili e offrono elevate
prestazioni funzionali.
INBAR
Nell’ambito della Bioarchitettura e delle sue
articolazioni, l’Istituto è finalizzato, alla tutela e
alla valorizzazione dell’ambiente naturale ed
antropico in una strategia finalizzata alla qualità,
che contempla la salvaguardia della salute, una
oculata gestione delle risorse.
Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy
PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CRITICITÀ
• Negli anni si sono affermati diversi protocolli di certificazione ambientale, la scelta di quello più
appropriato è assai complessa;
• Difficoltà nell’applicare i criteri di valutazione e nell’interpretare i dati;
• Difficoltà nel rendere oggettiva la procedura di valutazione;
• Necessità di sommare criteri oggettivamente diversi per una valutazione sintetica globale;
• Assenza di banche dati condivise;
• Sono richieste competenze interdisciplinari;
• Confusione tra enti terzi di estrazione governativa e non;
• Sempre più spesso i detentori dei protocolli affiliano aziende produttrici generando confusione;
• La quasi totalità dei protocolli è fatta da ulteriori sottocategorie di edifice e diviene spesso complesso
confrontarli tra loro;
• Costi elevati;
• Diventare Certificatore di sostenibilità ambientale richiede specializzazioni, tempi di studio e risorse
economiche spesso discriminanti all’interno del mondo delle professioni.
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Tutte le immagini utilizzate, dove non diversamente specificato, hanno autore sconosciuto e sono rilasciate su licenza Creative Commons
C’è ora così tanto inquinamento nell’aria che se non fosse per i nostri
polmoni non avremmo il posto per metterlo.
Robert Orben
GRAZIE
g i u s e p p e l a r a t o a r c h i t e t t o
via roma 72 – gioia del colle
tel.3466327494

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Protocolli di sostenibilità ambientale, lo scenario internazionale | Giuseppe Larato, Living Buiding ChalIenge Collaborative: Italy

  • 2. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy • Oceani più caldi, acque più alte e fenomeni atmosferici alterati • Alterazione degli ecosistemi ed estinzione delle specie • Aumento della povertà e della fame nel mondo • Diffusione e trasmissione di malattie infettive • Emergenza idrica LE CONSEGUENZE DEL GLOBAL WARMING
  • 3. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Dati forniti dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli stati uniti: https://www.epa.gov/ghgemissions/global-greenhouse-gas-emissions-data
  • 4. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Dati forniti dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli stati uniti: https://www.epa.gov/ghgemissions/global-greenhouse-gas-emissions-data
  • 5. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta non si salva.
  • 6. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy 1971, Convegno Stoccolma: Study of Man’s Impact on Climate 1972, Conf. ONU di Stoccolma: Nasce l’UNEP, United Nations Environment Programme 1978, Vienna: International Workshop on Climate Issues 1979, Ginevra: Prima Conferenza Mondiale sul clima Adozione di un World Climate Research Programme 1985, Villach: Viene sancito ufficialmente dalla comunità scientifica il ruolo delle attività antropiche sui cambiamenti climatici. Si fa richiesta di un maggiore impegno dei governi e della ricerca scientifica per una migliore comprensione del fenomeno e delle misure per contenerlo. IL PROBLEMA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE È NATO PRIMA DI NOI
  • 7. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy 1992, Summit di Rio: United Nations Conference on Environment and Development, stesura della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, la base per il Protocollo di Kyoto – Redazione dell’ AGENDA 21 1995, Berlino: COP 1 - Conferenza delle parti dell’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), trattato prodotto durante l’UNCED di Rio 1996, Ginevra: COP 2 1997, Kyoto: COP3 11 - Protocollo di Kyoto, che stabilisce la riduzione entro il periodo 2008‐ 12 del 5,2 % delle emissioni di 6 principali gas serra, rispetto ai livelli di emissione del 1990. Per l’Italia l’obiettivo sarebbe una riduzione del 6,5% 2000, L’Aja: COP6 – Uscita degli USA dal Protocollo di Kyoto COP 4, Buenos Aires - COP 5, Bonn - COP 6, L'Aja - COP 6bis, Bonn - COP 7, Marrakesh, COP 9 Milano - COP 10, Buenos Aires - COP 11, Montreal - COP 12, Nairobi - COP 13, Bali - COP 14, Poznan - COP 15, Copenaghen - COP 16, Cancun - COP 17, Durban - COP 18, Doha - COP 19, Varsavia - COP 20, Lima - COP 21, Parigi - COP 22, Marrakech - COP 23, Bonn IL PROBLEMA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE È NATO PRIMA DI NOI
  • 8. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy 2005 Il Protocollo di Kyoto entra in vigore grazie alla ratifica della Russia, fondamentale dopo l’addio degli Stati Uniti. 2007, Bali: COP 13, decisione per un accordo globale: riduzione della CO2 dei paesi ricchi e inclusione delle economie emergenti (come Cina, India e Brasile), finora senza alcun vincolo, da ratificare durante il COP 15. 2009, Copenaghen: COP 15, fallimento: mero accordo politico senza alcun vincolo o obiettivo concreto. 2012, Doha: COP 18, il Protocollo di Kyoto viene esteso fino al 2020. Creazione del CLIMA CLIMATE FOUND. 2015, Parigi: COP 21, accordo globale per contrastare i cambiamenti climatici. Impegno di 196 paesi per mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi. IL PROBLEMA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE È NATO PRIMA DI NOI
  • 9. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Il cosiddetto "pacchetto clima‐energia 20‐20‐20" costituisce il portfolio di provvedimenti operativi con cui l'UE conferma la volontà degli Stati Membri di continuare ad impegnarsi nel processo negoziale per la lotta ai cambiamenti climatici per il post‐Kyoto, ovvero dopo il 2012. La strategia “20‐20‐20” ha stabilito per l’Unione Europea tre ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2020: 1. ridurre i gas ad effetto serra del 20% 2. ridurre i consumi energetici del 20% aumentando l'efficienza energetica 3. soddisfare il 20% del fabbisogno energetico europeo con le energie rinnovabili IL PACCHETTO CLIMA-ENERGIA 20-20-20
  • 10. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy L’obiettivo a lungo termine per il pacchetto clima- energia, sottoscritto nel 2014 per i 18 paesi dell’unione europea prevede: 1. ridurre le emissioni inquinanti del 40% (rispetto a quelle del 1990) 2. raggiungere il 27% di energia da fonte rinnovabile 3. raggiungere il 27% di efficienza energetica 4. raggiungere il 15% di interconnessioni per la riduzione della dipendenza Europea dalle importazioni di elettricità e gas IL PACCHETTO CLIMA-ENERGIA – OBIETTIVO 2030
  • 11. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Legge 373/1976 Primi vincoli per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici e prescrizioni per l’isolamento termico degli edifici. Legge 10/1991 «Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia» La prima legge quadro finalizzata a regolare le modalità progettuali e la gestione del sistema edificio/impianto. DPR 412/1993 «Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4 della legge 9 gennaio 1991, n. 10» NORMATIVA ITALIANA PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI
  • 12. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Direttiva 2002 /91/CE - EPBD (Energy Performance of Building Directive) DLGS 192/2005 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia DLGS 311/2006 «Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 19/8/05 n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia» DPR 59/2009 Individua le Norme tecniche riconosciute a livello nazionale per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici. DM 26/06/2009 definisce le linee guida per la certficazione energetica degli edifici. DLGS 28/2011 Attua la Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. DLGS 63/2013 → Legge 90/2013 Novità per le prestazioni energetiche. Decreti Interministeriali del 26 giugno 2015 Completamento del quadro normativo in materia di contenimento dei consumi energetici degli edifici. NORMATIVA ITALIANA PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI
  • 13. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy I CONCETTI BASE DELLA SOSTENIBILITÀ – TRIPLE BUTTON LINE La principale caratteristica della società contemporanea è il contrasto tra il tempo (rapido) della società e le trasformazioni umane, e il tempo (lento) dei cicli biologici e le trasformazioni della natura, dell’ambiente e delle risorse. In tale ottica, risulta quindi necessario rinnovare le regole di sviluppo, perseguendo la sostenibilità di ogni trasformazione che si verifica nella società e nell’ambiente. Enzo Tiezzi
  • 14. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy LE TRE DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ Dimensione Economica: capacità di generare reddito e lavoro. La sostenibilità economica viene valutata attraverso parametri che descrivono la riduzione dei costi durante l'intero ciclo di vita dell'edificio. Dimensione Ambientale: capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali. La sostenibilità ambientale viene valutata attraverso parametri che descrivono i diversi aspetti di riduzione dei consumi e degli impatti ambientali. Dimensione Sociale: capacità di garantire condizioni di benessere e qualità della vita, distribuite equamente. La qualità della prestazione viene suddivisa in requisiti più specifici che descrivono parametri che caratterizzano il comfort e il benessere dell'utente.
  • 15. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy I PRINCIPI DELLA SOSTENIBILITÀ • Lo sviluppo sostenibile persegue lo sviluppo attuale ed economico della società, il benessere degli individui e la conservazione dell’ambiente, in un’ottica di una prospettiva a lungo termine • Lo sviluppo sostenibile soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro propri bisogni • Il tasso di utilizzo di una qualsiasi risorsa non deve superare il tasso di rigenerazione della risorsa stessa • Ridurre l’impatto sui sistemi ecologici, con particolare attenzione ai grandi problemi globali come il cambiamento climatico, l’esaurimento dei combustibili fossili, tecnologie emergenti, gli alimenti geneticamente modificati, e la diffusione di malattie
  • 16. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Le primavere e i paesaggi hanno un grave difetto: sono gratuiti. L’amore per la natura non fornisce lavoro a nessuna fabbrica.
  • 17. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy IL MERCATO GREEN – GREEN ECONOMY E MARCHI AMBIENTALI Il fine di queste etichette ambientali è quello di contribuire alla riduzione degli impatti ambientali associati ai prodotti, mediante l'identificazione dei prodotti che soddisfano i criteri di preferibilità ambientale complessiva e quindi aumentarne la diffusione nel mercato in modo tale da creare una spirale tendente al potenziale miglioramento ambientale continuo. Der Blaue Engel (1978 – Germania) Eco Mark (1989 – Giappone) The Nordic Swan Ecolabel (1989 – Danimarca, Svezia, Islanda, Norvegia e Finlandia) 1992 NF Environnement (1991 – Francia) Umweltzeichen (1990 – Austria) Environmental Choice (2000 – Australia) AENOR Medio Ambiente (1986/95 – Spagna) Umweltzeichen (1992 – Olanda) Green Seal (1989 – USA)
  • 19. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy LE CERTIFICAZIONI ENERGETICHE PIÙ CORAGGIOSE 1. Fabbisogno termico per riscaldamento ≤ 15 kWh/(m2a) 2. Fabbisogno frigorifero per raffrescamento ≤ 15 kWh/(m2a) 3. Tenuta all'aria n50 ≤ 0,6 h-1 4. Fabbisogno di energia primaria ≤ 120 kWh/(m2a) 5. Basso surriscaldamento estivo (n. gg. < 10% con Ti > 25 °C) 1. Requisito principale: nuove costruzioni: 55 kWh/(m2a) 2. Ricambio dell'aria controllato e protezione termica estiva 3. Nuove costruzioni senza combustibili fossili 4. Necessario un concetto di tenuta all’aria, misurazione non obbligatoria 5. Richiesto il monitoraggio dell’energia per edifici con vasta superficie 1. CasaClima Oro Fabbisogno energetico inferiore di 10 kWh/m²a 2. CasaClima A Fabbisogno energetico inferiore di 30 kWh/m²a 3. CasaClima B Fabbisogno energetico inferiore di 50 kWh/m²a
  • 20. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy CARATTERISTICHE QUANTITATIVE COMUNI A TUTTI I PROTOCOLLI Differenti approcci alla valutazione della sostenibilità: 1. Metodo a punteggio Metodo basato su requisiti a cui corrispondono specifici punteggi la cui somma globale indica il livello di sostenibilità energetica e ambientale dell’edificio. 2. Metodo quantitativo Metodo che fa riferimento all’analisi LCA valutando e quantificando l’energia inglobata dal fabbricato durante l’intero arco di vita, un bilancio ambientale rigoroso dell’intero processo edilizio dalla progettazione alla fine vita dell’edificio, passando per la sua gestione. • Consumo di energia primaria • Consumo di acqua • Qualità dell’aria interna • Confort abitativo • Emissioni di CO2 in atmosfera • Gestione dei rifiuti
  • 21. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Il Protocollo ITACA è il sistema di valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici elaborato dalle Regioni Italiane. È basato sulla metodologia SBMethod messa a disposizione da iiSBE Italia che, insieme a ITC-CNR e ITACA, gestisce il Protocollo ITACA a livello nazionale. Attualmente è presente una versione nazionale del Protocollo aggiornata al 2011 e una serie di versioni regionali tra le quali quelle di Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Veneto (Biover), Friuli-Venezia Giulia (VEA), Puglia, Umbria e Basilicata. La maggior parte dei protocolli regionali trova applicazione all’interno di bandi, gare d’appalto, programmi di incentivazione (Programma Casa per edilizia residenziale pubblica) e nei Piani Casa pubblici, basati su meccanismi di premialità finanziaria e volumetrica in base ai risultati della valutazione. Il Protocollo ITACA e l’SBTool IT fanno parte di una rete europea di sistemi di certifi cazione basati sull’SBMethod che comprende Verde (Spagna), SBTool PT (Portogallo), SBTool CZ (Repubblica Ceca) e dal 2008 fanno parte della Sustainable Building Alliance. Quest’ultima è un’organizzazione internazionale volta a promuovere un’armonizzazione tra i sistemi di certifi cazione nazionali come il BREEAM, l’HQE, il DGNB. PROTOCOLLO ITACA
  • 22. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy SISTEMA DI RATING Attribuzione di un punteggio relativo alla performance - prestazione dell'edificio - rispetto a indicatori di impatto ambientale, tali da classificare la costruzione in relazione ad una riconosciuta scala di qualità prestazionale. Protocollo completo Versione aggiornata al 2009, si compone di 49 criteri raggruppati in 18 categorie a loro volta aggregate in 5 aree di valutazione: • Qualità del sito • Consumo di risorse • Carichi ambientali • Qualità ambientale indoor • Qualità del servizio http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/department.jsp?dep=100059&area=324208&level=1 PROTOCOLLO ITACA Il Protocollo ITACA si avvale del metodo internazionale GBC - Green Building Challenge - costituito da un network cui aderiscono 25 paesi di tutto il mondo
  • 23. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Protocollo SINTETICO Si compone di 14 criteri selezionati dal Protocollo completo 2009, afferenti a 3 aree di valutazione • Qualità del sito • Consumo di risorse • Carichi ambientali e comfort PROTOCOLLO ITACA - BASILICATA La scala di valutazione
  • 25. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy CASACLIMA NATURE Italia - CasaClima Nature certifica un edificio in relazione agli impatti sull’ambiente e sulla salute e il benessere delle persone. Introduce una valutazione oggettiva dell’ecocompatibilità dei materiali, dei sistemi impiegati nella costruzione e dell’impatto idrico dell’edificio. L´iter di certificazione prevede tre diversi fasi: Precertificazione, Certificazione, Recertificazione. • Efficienza energetica involucro • Fabbisogno energetico per riscaldamento ≤ classe A • Indice di emissione di CO2 ≤ classe A • Impatto ambientale dei materiali da costruzione • Potenziale di acidificazione (AP) • Potenziale di effetto serra (GWP100) • Punteggio Nature≤ 300 punti • Impatto idrico • Qualità aria interna Presenza della ventilazione meccanica controllata Materiali e prodotti a basse emissioni (VOC e formaldeide) Protezione dal gas radon • Illuminazione naturale • Comfort acustico Ulteriori etichette: CLIMAHOTEL, CASACLIMA WORK&LIFE, CASACLIMA SCHOOL, CASACLIMA WINE
  • 26. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy BREEAM Building Research Establishment Environmental Assessment Method 1990 – Regno Unito – Classificazione su base volontaria Certifica diversi tipi di edifici; uffici, scuole ed edifici per l’istruzione, strutture sanitarie, industriali, giuridiche, residenziali, istituti carcerari ed edifici commerciali. Elaborato dal BRE (Building Research Establishment), ottenere la certificazione BREEAM è necessario valutare e dimostrare il livello di sostenibilità dell’immobile in base ai crediti acquisiti all’interno di circa 70 ambiti diversi (issues) nelle seguenti categorie: 1. Management 12% 2. Health & Wellbeing 15% 3. Energy 19% 4. Transport 8% 5. Water 6% 6. Materials 12,5% 7. Waste 7,5% 8. Land Use & Ecology 10% 9. Pollution 10% 10. Innovation I crediti vengono assegnati in base al livello di performance; il punteggio ottenuto in ogni categoria viene poi ponderato per rispecchiare l’effettiva importanza di ogni categoria.
  • 27. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) Il benessere interno è valutato attraverso i seguenti parametri: • Buoni livelli di illuminazione naturale e di accesso ad aperture verso l’esterno • Buona qualità di illuminazione artificiale • Buona qualità dell’aria e possibilità di ventilazione naturale • Controllo da parte degli utenti della temperatura e dell’illuminazione naturale • Buoni livelli di acustica interna I punteggi ponderati vengono combinati e il punteggio finale tradotto in una valutazione: Pass, Good, Very Good, Excellent or Outstanding. IL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE: La certificazione, è un processo condotto da una terza parte e verificato da BRE (Building Research Establishment) ed è eseguito da un Breeam International Assessor. 1. Pre-Assessment 2. Design Stage (DS) Assessment 3. La Post Construction Review (PCR) 4. Al termine un BREEAM Final Report sarà presentato a BRE per la certificazione finale.
  • 28. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy DGNB Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen 2008, Germania – Nasce per certificare uffici ed edifici amministrativi, in seguito è stata sviluppata anche per residenze, edifici industriali fino ad interi quartieri. È una certificazione volontaria, impiega rigorose normative europee e pone maggiormente l'accento sull'analisi del ciclo di vita dei materiali e dei costi. Il sistema DGNB promuove l'ottenimento di un compendio bilanciato tra gli aspetti ecologici, economici e socio-culturali dell’edificio. Il sistema interviene assegnando un appropriato punteggio in 5 ambiti specifici, l’indice di performance accettabile è pari al 50% (bronzo), argento tra 50 e 65%, oro tra 65 e 80%: • Qualità ecologica • Qualità Economica • Qualità socio-culturale e funzionale • Qualità tecniche • Qualità di processo • Location è considerata separatamente, ma non contribuisce alla classificazione complessiva dell'edificio
  • 29. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy LEED Leadership in Energy and Environmental Design. 1993 – Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone e Spagna 1998 – World GBC (140 Paesi) 2008 – Grean Building Council Italia LEED è una certificazione volontaria e un sistema flessibile che prevede differenti formule per i vari tipo di edifici: nuove costruzioni, edifici esistenti, scuole e piccole abitazioni. La qualità ambientale interna degli edifici è analizzata attraverso lo studio di 11 macro- indicatori suddivisi in 4 categorie: 1. Comfort termico 2. Qualità dell’aria e ventilazione 3. Comfort acustico 4. Comfort visivo Prerequisiti: Controllo dell’emissione di gas di combustione, protezione dagli inquinanti provenienti dal garage, protezione del radon, controllo dei contaminanti indoor, sistemi di estrazione.
  • 30. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy LEED Leadership in Energy and Environmental Design. Il sistema di valutazione è suddiviso in sette differenti sezioni, soddisfatta ognuna delle quali, si cumulano una serie di crediti e di prerequisiti obbligatori al fine di conseguire la certificazione. Maggiore è il punteggio ottenuto, maggiore è il livello di certificazione che si consegue: • Energia ed Atmosfera (3 Prerequisiti, 6 Crediti - max 35 punti): prestazione energetica dell’edificio e tecnologie per la produzione di energia elettrica e termica da fonte rinnovabile • Gestione delle Acque (1 Prerequisito, 3 Crediti - max 10 punti): efficienza dei consumi d'acqua e riutilizzo delle acque meteoriche. • Innovazione nella Progettazione (2 crediti - max 6 punti): caratteristiche di innovazione e di pratiche di sostenibilità nella fase di realizzazione degli edifici. • Materiali e Risorse (1 Prerequisito, 7 Crediti - max 14 punti): materiali ecosostenibili, riuso dei materiali, smaltimento dei rifiuti, riduzione dell'impatto ambientale determinato dal trasporto. • Priorità Regionale (1 Credito - max 4 punti): rivalutazione e valutazione delle caratteristiche ambientali del progetto. • Qualità ambientale Interna (2 Prerequisiti, 8 Crediti - max 15 punti): qualità dell'ambiente interno, benessere e comfort termo - igrometrico • Sostenibilità del Sito (1 prerequisito, 8 crediti - max 26 punti): limitazione degli impatti
  • 31. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy LEED Leadership in Energy and Environmental Design. Il livello di certificazione prevede la somma dei punteggi acquisiti. Per ottenere la certificazione, il punteggio conseguito non dovrà essere inferiore ai 40/110. In relazione al punteggio ottenuto, si considerano quattro livelli di certificazione: 1. Base: 40-49 punti 2. Argento: 50-59 punti 3. Oro: 60-79 punti 4. Platino:80 punti e oltre Risultano avere punteggi superiori, tutti i progetti che hanno seguito il processo integrato dell’iter di progettazione e sostenuto il rispetto e la valorizzazione dell’ambente. I protocolli GBC Italia: GBC Home GBC Historical building GBC Quartieri GBC Condomini I protocolli LEED: Building Design + Construction Building Operations + Maintenance Interior Design + Construction Homes Neighborhood Development
  • 32. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy HQE Haute Qualitè Environnementale 2004, Francia – per tutti i tipi di edifici nuovi ed esistenti nel settore residenziale, terziario e industriale, strade e autostrade. Il sistema analizza l’intero ciclo di vita dell’edificio, con lo scopo di individuare le migliori strategie per ridurre i danni sull’ambiente, viene inteso come “certificazione di processo”, ovvero non si valuta la compatibilità ambientale dell’edificio ma la qualità ambientale di tutto il processo edilizio, utilizzando un framework composto da 14 obiettivi raggruppati in 4 temi: - Eco-costruzione (valutazione degli impatti dovuti alla costruzione dell’edificio) • relazione armoniosa degli edifici con l’ambiente circostante; • scelta integrata dei processi e dei prodotti della costruzione; • cantiere con nocività ridotta. - Eco-gestione (valutazione degli impatti dovuti all’uso dell’edificio); • gestione dell’energia; • gestione dell’acqua; • gestione dei rifiuti; • manutenzione. - Comfort • comfort igrotermico; • comfort acustico; • comfort visuale; • comfort olfattivo. - Salute • condizioni sanitarie; • qualità dell’aria; • qualità dell’acqua.
  • 33. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy HQE Haute Qualitè Environnementale Il rilascio della certificazione di sostenibilità HQE avviene con l’avvenuto soddisfacimento dei 14 obiettivi ambientali (bersagli – cibles), suddivisi in 2 domini di appartenenza: • ambiente esterno • ambiente interno Esistono tre categorie di valutazione che riguardano il soddisfacimento dei requisiti indicati dal protocollo: • prestazioni base (B) • prestazioni elevate (P) • prestazioni molto elevate (TP) Il protocollo utilizzabile al di fuori dei confini francesi.
  • 34. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Klimaaktiv Austria – Edifici residenziali di nuova costruzione (in elaborazione ristrutturazioni ed edifici con altre destinazioni) Promosso dal Ministero federale dell’agricoltura, foreste e ambiente nell’ambito degli strumenti per la tutela del clima. I criteri sono suddivisi in obbligatori e opzionali e complessivamente l’edificio può totalizzare un punteggio che permette di raggiungere i seguenti livelli di certificazione: • klima:aktiv Haus: maggiore o uguale a 700 punti; • klima:aktiv Passivhaus: maggiore o uguale a 900 punti; • klima:aktiv Standard: massimo 1.000 punti. I criteri riguardano i seguenti aspetti: • progettazione e realizzazione, per un massimo di 120 punti; • consumo di energia e di risorse, per un massimo di 600 punti; • materiali e costruzione, per un massimo di 160 punti; • comfort e qualità dell’aria indoor per un massimo di max. 120 punti. Klima:aktiv è membro dell’Österreichische Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen
  • 35. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy NORDIC SWAN Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda e Danimarca - abitazioni di piccole dimensioni, condomini ed asili. I requisiti richiesti dal marchio riguardano il consumo di energia, i materiali e il processo di costruzione; l’edificio deve garantire oltre ad un basso impatto ambientale anche un buon comfort interno. Gli indicatori di valutazione degli edifici sono: • riduzione del consumo energetico; • energia da fonte rinnovabile o recupero di energia; • qualità acustica (solo per le abitazioni); • impianti di illuminazione (asili); • utilizzo di prodotti certificati; • prodotti plastici senza cloro; • legname proveniente da foreste certificate; • calcolo della frazione di rifiuti. I criteri del Nordic Ecolabelling per le Small houses comprendono una combinazione di requisiti obbligatori (O), di requisiti ambientali e di gestione della qualità anche essi obbligatori (M) e una serie di requisiti a punteggio P; per ottenere la certificazione: • tutti i requisiti di tipo O e M devono essere soddisfatti; • almeno il 40% del punteggio ottenibile dai requisiti di tipo P deve essere soddisfatto, cioè bisogna raggiungere un minimo di 16 punti su 40 disponibili.
  • 36. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Nabers Australia Australian Government Department of the Environment and Heritage (DEH), in collaborazione con diverse industrie ed altre organizzazioni. Il programma mette a confronto le prestazioni dell’edificio da certificare, con le prestazioni di altre strutture simili di riferimento nella stessa area. Il punteggio prende in considerazione : • Le condizioni climatiche in cui l'edificio • Il livello di servizi che fornisce • Le fonti di energia che utilizza • Le sue dimensioni • La sua occupazione Le valutazioni Nabers sono valide per dodici mesi ed è quindi necessaria una revisione annuale che garantisce che il rating assegnato rappresenti esattamente l'edificio e la sua attuale performance operativa.
  • 37. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy BUILT GREEN Canada – Classificazione su base volontaria Certifica solo edifici residenziali ripartendoli in categorie: • Edifici monofamiliari • Residenze ad alta densità I certificatori Build Green, in base ai risultati dei punteggi attribuiti ai progetti, si esprimono in relazione alla seguente classificazione: Bronzo, Argento, Oro, Platino. La certificazione ambientale Built Green è suddivisa in sette categorie: • Efficienza energetica • Gestione dei rifiuti • Gestione delle acque • Materiali e metodi • Pratiche commerciali • Qualità dell'aria interna • Ventilazione
  • 38. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy BUILT GREEN Il certificato Built Green dispone di cinque liste di controllo contenenti il punteggio da attribuire agli edifici che i progettisti consultano ancor prima di realizzare o ristrutturare l’edificio. La lista di controllo Built Green comprende: • Codici Verdi: include le indicazioni per soddisfare i requisiti del risparmio energetico termico, elettrico, idrico sanitario ed inoltre gli standard di gestione delle acque piovane • Acqua: include le indicazioni per le modalità di raccolta delle acque piovane, per la conservazione della qualità di purezza dell’acqua potabile • Efficienza energetica: include le indicazioni per ridurre le perdite di calore attraverso l’ecodesign, le tecnologie costruttive • Qualità dell'aria interna: include le indicazioni per mantenere livelli accettabili di temperatura e umidità dell’aria per il conseguimento del benessere psicofisico dell’utente domestico • Selezione dei materiali: include le indicazioni per la scelta di materiali ecocompatibili
  • 39. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy CASBEE Comprehensive Assessment System for Built Environment Efficiency Giappone e Asia – Residenziale, terziario e istruzione. È stato sviluppato dal Japan Sustainable Building Consortium e i caratteri principali riguardano la possibilità di attribuire una certificazione agli edifici che presentano ottimi livelli di prestazione ambientale. Il sistema di valutazione CASBEE si basa su un processo ciclico di progettazione degli edifici suddiviso in tre principali fasi: • Meta-progetto: in cui sono comprese tutte le pre-condizioni caratterizzanti il progetto. • Progetto: si elabora il progetto che deve avere carattere di sostenibilità e rappresentare un modello di buone pratiche. • Post-progetto: comprende una fase di autovalutazione che è suscettibile di ulteriori implementazioni di progetto sino a che non sono soddisfatti i requisiti necessari a definirsi progetto sostenibile.
  • 40. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy CASBEE Comprehensive Assessment System for Built Environment Efficiency Il metodo CASBEE utilizza 4 strumenti per valutare il ciclo di vita di un edificio: 1. CASBEE per pre-progettazione: in questa fase si valuta il livello delle prestazioni ambientali dell’edificio. 2. CASBEE per nuova costruzione: consiste in un sistema di controllo, al fine di aumentare le prestazioni energetiche ed ambientali dell’edificio. 3. CASBEE per edificio esistente: la valutazione si effettua ad almeno un anno dal completamento della fase di realizzazione. 4. CASBEE per edificio da ristrutturare: il sistema di valutazione è richiesto soprattutto a vantaggio della programmazione da parte delle società per i servizi energetici. Il metodo CASBEE utilizza il fattore Q (Quality): • Ambiente interno • Qualità del servizio • Ambiente esterno Ed il fattore LR (Loading Reduction): • Energia • Risorse Materiali Il metodo prevede l’assegnazione di diversi valori a Q ed LR, il loro rapporto serve per la determinazione finale del BEE (Efficenza Ambientale dell’Edificio).
  • 41. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy HR-BEAM Hong Kong Building Environmental Assessment Method ASIA Il protocollo ha i seguenti obiettivi: • stimolare la progettazione di edifici sostenibili; • provvedere a sviluppare un set comune di standard prestazionali dal punto di vista ambientale; • ridurre gli impatti ambientali degli edifici in fase di progettazione, costruzione, gestione e demolizione; • assicurare che gli aspetti ambientali vengano presi in considerazione già in fase di progettazione. Indicatori: • igiene, salute, comfort; • uso del suolo, impatto sul sito e trasporto; • uso di materiali, riciclaggio e gestione degli sprechi; • qualità dell’acqua e riutilizzo; • uso e gestione dell’energia. Gli edifici che vengono valutati ricevono un certificato secondo una scala di livello: bronzo (sopra la media), argento (buono), oro (molto buono) e platino (eccellente).
  • 44. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Caratteristiche BREEAM LEED HQE Trasporto * ** *** Materiali/strutture * *** ** Energia ** ** *** Manutenzione dell'edificio _ _ *** Impegno del committente _ * *** Ciclo di vita ** ** *** Capitalizzazione * _ *** DIFFERENZE E POSSIBILI INTEGRAZIONI TRA I PROTOCOLLI GBC France ha pubblicato diversi anni fa una comparazione tra I tre protocolli più diffusi in Francia. I risultati non sono nè scontati, nè definitivi vista la continua evoluzione di tutti I sitemi di calcolo. Le certificazioni HQE e LEED hanno prerequisiti molto simili, sui temi dei rifiuti prodotti dalla costruzione, sul rendimento energetico e sui sistemi di ventilazione. Il sistema HQE si rivela più rigoroso circa le tematiche relative al benessere interno all'edificio, mentre il metodo BREEAM si rivela essere il più permissivo e generoso tra i tre.
  • 45. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy DIFFERENZE E POSSIBILI INTEGRAZIONI TRA I PROTOCOLLI LBC va ben oltre i requisiti anche del più alto livello di LEED. Alcuni confronti potrebbero illustrare le differenze: LEED premia l'efficienza energetica teorica. LBC richiede i dati di consumo reale dopo un anno di funzionamento per confermare che il progetto ha generato almeno la stessa quantità di energia utilizzata. LEED premia gli impianti idraulici ad alta efficienza. LBC richiede che il progetto utilizzi solo l'acqua che arriva sul posto in modo naturale, e che l'acqua sia trattata in loco e restituita al ciclo naturale. LEED premia il verde che non necessita di irrigazione. LBC richiede che le zone verdi siano una fonte di produzione di alimenti biologici locali. LEED consente l'uso di qualsiasi tipo di materiale nella costruzione di un edificio. LBC richiede che gli edifici non utilizzino alcun materiale indicati in una lista rossa. LEED offre premialità in diverse categorie. LBC richiede che un edificio realizzi ogni singolo imperativo, non ci sono imperativi opzionali. Il futuro vede sempre più in’integrazione possibile tra I sistemi, lì dove il soddisfacimento di alcuni requisiti da parte di un protocollo vengano accettati in altri protocolli, rendendo di fatto più semplici le doppie certificazioni degli edifici. È il caso dei requisiti energetici e di consumo di risorse idriche che se verificati da LBC lo sono anche per LEED.
  • 46. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Il WELL Building Standard unisce solide pratiche di progettazione e costruzione con la ricerca medica e scientifica basata sulle prove, concentrandosi su 7 categorie – aria, acqua, alimentazione, luce, fitness, comfort, e mente – per creare un ambiente costruito che in ultima analisi migliorerà la performance fisica e mentale dei suoi occupanti. Reset si accerta che la composizione materiale dell’ambiente interno soddisfi gli standard a basso VOC. Oltre a questo, un dispositivo di monitoraggio dell’aria 24ore è installato per misurare la qualità dell’aria interna secondo 5 parametri (PM2.5, TVOC, C02, temperatura, umidità) al fine di dare priorità alla salute degli occupanti, e alla rigenerazione ambientale. I PROTOCOLLI COMPLEMENTARI – SALUTE E BENESSERE PSICOFISICO
  • 47. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHITETTURA BIOECOLOGICA (1989) “L'Architettura Bioecologica considera l'edificio come un organismo vivo, che deve inserirsi naturalmente nello spazio e non costituire una barriera sigillata tra l' esterno e I' interno, consentendo all'uomo di vivere in quell'equilibrio universale a cui il suo organismo si è conformato nel corso dei millenni» ETICHETTE ECOLOGICHE PER L’EDILIZIA e BIOARCHITETTURA NATUREPLUS Marchio internazionale per prodotti e materiali da costruzione ed elementi di arredo sostenibili di elevata qualità. I prodotti contrassegnati con questo marchio sono rispettosi della salute, realizzati con processi sostenibili e offrono elevate prestazioni funzionali. INBAR Nell’ambito della Bioarchitettura e delle sue articolazioni, l’Istituto è finalizzato, alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente naturale ed antropico in una strategia finalizzata alla qualità, che contempla la salvaguardia della salute, una oculata gestione delle risorse.
  • 48. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy PROTOCOLLI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CRITICITÀ • Negli anni si sono affermati diversi protocolli di certificazione ambientale, la scelta di quello più appropriato è assai complessa; • Difficoltà nell’applicare i criteri di valutazione e nell’interpretare i dati; • Difficoltà nel rendere oggettiva la procedura di valutazione; • Necessità di sommare criteri oggettivamente diversi per una valutazione sintetica globale; • Assenza di banche dati condivise; • Sono richieste competenze interdisciplinari; • Confusione tra enti terzi di estrazione governativa e non; • Sempre più spesso i detentori dei protocolli affiliano aziende produttrici generando confusione; • La quasi totalità dei protocolli è fatta da ulteriori sottocategorie di edifice e diviene spesso complesso confrontarli tra loro; • Costi elevati; • Diventare Certificatore di sostenibilità ambientale richiede specializzazioni, tempi di studio e risorse economiche spesso discriminanti all’interno del mondo delle professioni.
  • 49. Arch.GiuseppeLARATO-LivingBuidingChalIengeCollaborative:Italy Tutte le immagini utilizzate, dove non diversamente specificato, hanno autore sconosciuto e sono rilasciate su licenza Creative Commons C’è ora così tanto inquinamento nell’aria che se non fosse per i nostri polmoni non avremmo il posto per metterlo. Robert Orben GRAZIE g i u s e p p e l a r a t o a r c h i t e t t o via roma 72 – gioia del colle tel.3466327494