Nel contesto dell'azienda agricola "Moro Mario e figli ss" nasce la "Fattoria Sociale Moro" per l'inclusione lavorativa di persone con disabilità attraverso progetti propedeutici.
2. Storia e attività proposte
• La “Fattoria Sociale Moro” nasce dall’ “azienda agricola
Moro Mario e figli” di Chiarano (TV)
• La Fattoria Sociale Moro si presenta come “hub” tra
mondo agricolo e mondo sociale
• Ortoterapia e Onoterapia
• Coltivazione biologica del mais biancoperla da seme
antico
• Coltivazione biologica del vigneto
3. È in rete con:
• Fattoria Sociale “Il Ponte”
(Ghirano)
• Il mulino per macina a pietra
“Mario Celeghin” (Noventa di
Piave)
• Il supermercato CRAI “F.lli
Guerra” (Oderzo)
• Il punto vendita “L’ortolano”
(Chiarano)
• La pizzeria da asporto “Pizza
Ricca” (Chiarano)
4. • Il vivaio dell’azienda agricola
“Tonel - GS Fiori” (Chiarano)
• L’azienda agricola “Le Ave”
(Salgareda)
• La tipografia “Studio 89”
(Gorgo al Monticano)
• L’associazione “Non Solo Tata
- servizi all’infanzia” (Noventa
di Piave)
• “Fata Assicurazioni” di Cervellin
Giuseppe (Oderzo)
5. Che cosa promuove:
• la cultura rurale;
• lo sviluppo di percorsi e contesti per un maggiore coinvolgimento sociale;
• la creazione di una solida rete fra enti nel territorio;
• l’inserimento socio-lavorativo di persone fragili;
• l’agricoltura sociale e biologica - per una cucina sana e naturale.
6. Con quali strumenti:
• Équipe multiprofessionale
• Lavoro in agricoltura che consente una
polifunzionalità
• Ecosostenibilità e autosostentamento dell’attività
7. La giornata tipo
• Momento di accoglienza all’arrivo e pianificazione del lavoro;
• Svolgimento delle attività (con una breve pausa);
• Pranzo
8. • Continuazione delle attività;
• Verifica e valutazione giornaliera e/o periodica;
• Rientro presso l’abitazione o l’ente.
9. La figura dell’educatore o tutor di
mestiere
• Partecipazione attiva: fare assieme
• Competente nel mestiere
• Osservatore
• Narratore
• Facilitatore
• Continuamente informarsi e formarsi
• Lavoro in équipe
• Discussioni su tematiche
10. Il caso della filiera
“Ortica Amica”
• Valorizzazione di una pianta
spontanea;
• Valorizzazione delle produzioni
naturali;
• Promozione di una cucina sana e a
basso impatto ambientale;
• Costruzione di una filiera locale dalla
produzione al consumo a “km zero”;
• Coinvolgimento della popolazione su
un progetto a finalità sociale in grado
di favorire l’inserimento lavorativo e
l’inclusione sociale di persone con
difficoltà.