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Agricoltura è vita
La valorizzazione dei prodotti
locali
Dott. Vanessa Malandrin
Università di Pisa
2 Settembre 2013
Il ruolo della Regione Toscana
• LR 50/97 “Salvaguardia delle risorse genetiche
autoctone”
• LR 64/04 “Tutela del patrimonio di razze e
varietà locali di interesse agrario, zootecnico e
forestale”
• http://germoplasma.arsia.toscana.it/Germo/
• Ha permesso di recuperare 700 varietà a rischio
di estinzione (vegetali e animali)
• Ha favorito il recupero produttivo e la
reintroduzione sul mercato
Razze animali locali
• Bovine: Chianina, Maremmana, Mucco
Pisano, Garfagnina, Pontremolese,
Calvana
• Ovine: Massese, Zerasca, Pomarancina,
Garfagnina bianca
• Suine: Cinta senese
• Avicole: Pollo di razza Valdarnese bianca
Specie vegetali locali
• Fruttiferi: Ciliegia di Lari (gambolungo,
Siso, papalina, precoce di Cevoli, cuore)
• Ortaggi: Piattella pisana, cipolla di
Certaldo, carciofo di S. Miniato
• Cereali: vecchie varietà di grano
• http://germoplasma.arsia.toscana.it/pn_pro
dtrad/modules.php
Esempi di mobilizzazione di
risorse locali
• La ciliegia di Lari (Pi)
• La patata rossa di Cetica (Ar)
• L’agnello di Zeri (Ms)
• Il farro della Garfagnana (Lu)
• Il Fagiolo di Bigliolo (Ms)
La ciliegia di Lari
• Circa 6000 pte in produzione nei comuni
• > parte della produzione per autoconsumo
(500 qli/anno)
• Simbolo culturale, elemento di identità e
coesione, ma scarso contributo
all’economia
• Comitato per la valorizzazione e la
promozione della ciliegia di Lari
• Richiesta di riconoscimento della DOP per
rafforzare immagine turistica
Il Consorzio Patata
Rossa di Cetica è nato
il 30 Maggio 2005
• Associazione Pro
Loco "I Tre Confini”
• Associazione della
"Patata di Cetica”
• Coldiretti e CIA
Arezzo
Patata Rossa di Cetica
• Provincia di Arezzo ed ex ARSIA
• Dipartimento di Scienze Agronomiche e
Forestali dell’Università di Firenze
• Comunità Montana del Casentino
• Comune di Castel San Niccolò
• Associazione Pro Loco “I Tre Confini”
• Abitanti di Cetica
• (Mercatale Montevarchi)
Il ruolo degli enti pubblici
nella valorizzazione
dei prodotti locali
Il ruolo del Comune di Lari
• Valorizzazione della ciliegia come
esempio di circolo virtuoso nella
valorizzazione dei prodotti tipici e dei
produttori.
• Percorso: attivazione, qualificazione,
commercializzazione, riproduzione delle
risorse
Il ruolo del comune di Lari
• Ha finanziato e sollecitato l’Associazione
Produttori (2002) e il Comitato tutela e valorizz.
• Ha promosso la ciliegia in varie manifestazioni e
fiere + il Salone del Gusto ’08 a Torino
• Sostegno alla Sagra delle ciliegie: finanziamento
alla pro loco, premi ai migliori produttori,
distribuzione 5 piante / produttore
• Sostegno a incontri tecnico divulgativi
• Finanziamento per acquisto di impianto collettivo
per la trasformazione in marmellate
• Tecnico informatico per sito e marchio collettivo
Aree strategiche della
valorizzazione di un prodotto
tipico di qualità
Strategie di valorizzazione
• Risorse specifiche della Filiera e del
Territorio (protezione e riproduzione)
• Attori della filiera e del territorio
• Prodotto tipico (qualificazione)
• Società
• Mercato
• Marketing di integrazione territoriale
Domande chiave
• Chi siamo?
• Che cosa abbiamo?
• Qual è la nostra situazione attuale?
• Dove vogliamo andare?
• Come vogliamo arrivarci?
Mobilizzare le risorse
• Acquisizione di conoscenze
• Sviluppare consapevolezza nella comunità
e all’esterno
• Consolidamento organizzazione e
creazione know how
• Riflessione critica sulle attività di
mobilizzazione
• Forte dimensione collettiva
Mercatale di Montevarchi, spazio coperto per la
vendita diretta collettiva
PSR come strumento di sostegno
• Asse 1: miglioramento competitività del
settore agricolo e forestale
– 124: Sostegno e promozione della
competitività dei prodotti locali di qualità,
anche mediante utilizzo di nuove conoscenze
e tecnologie
– 132: partecipazione degli agricoltori ai sistemi
di qualità alimentare
– 133: sostegno alle associazioni di produttori
per attività di informazione e promozione
riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi
di Qualità Alimentare
PSR come strumento di sostegno
• Asse 4 Metodo LEADER
– Misura 421 Cooperazione
• Percorsi dei prodotti enogastronomici locali
di qualità
Sinergie con altri attori del
territorio
• Iniziative per legare i prodotti al territorio e
creare circoli virtuosi
• Iniziative di promozione collettiva,
coordinate da soggetti istituzionali: ag.
Regionali, provincie, comunità montane,
consorzi locali pubbl./priv., GAL, …
Promozione collettiva
• Consorzio "Lunigiana Produce”
• società "GAL Sviluppo Lunigiana Leader
II", gestore dei fondi dell’iniziativa
comunitaria Leader II
• Comunità Montana della Lunigiana
• Produttori locali
• Ponti nel Tempo: eventi per far conoscere
cultura arte e tradizione + treno dei sapori
Strade dei sapori
• LR Toscana 45/2003: disciplina delle
strade del vino, dell’olio e dei prodotti
agricoli di qualità. Fornisce agli operatori le
regole da rispettare.
• Offerta turistica integrata che riunisce molti
operatori: produttori, distributori, settore
turistico.
• Il risultato ottimale è una piena
integrazione tra i prodotti tipici e il territorio
Strade dei sapori: esempi
• Strada del vino delle colline di Lucchesia e
di Montecarlo, che si incrocia con altri
percorsi (olio e farro, aree naturali,
produzioni artigianali e siti archeologici)
• Comitato strada del vino delle Colline
Pisane
• Consorzio della strada del vino Costa degli
Etruschi
Errori da parte delle istituzioni
• Non prendere parte attiva alle iniziative di
valorizzazione promosse dai soggetti economici
• Prendervi parte offrendo solo sostegno
economico: manca supporto con effetti a lungo
termine
• Non implementare iniziative che favoriscano la
pianificazione collettiva e migliorino dialogo e
mediazione tra gruppi di interesse
• Promuovere iniziative di valorizzazione senza
coinvolgere il sistema produttivo locale
Il Piano del Cibo di Pisa
Percorsi d’inter-azione sul cibo
per un’alimentazione salutare e
sostenibile
Retroscena
• La Toscana ha una strategia centrata
tipicamente sui cibi locali e lo sviluppo rurale
• Intensa attività di sostegno alle filiere brevi
• Coinvolgimento dei Comuni
• GAS attivi e vivaci
• Attenzione accademica al di là degli
specialisti
• Politici che sanno guardare oltre
• Interesse da parte di (ex) ARSIA
Iniziative a Pisa
• Frutta nelle scuole
• Cibo nelle mense
• Acqua del rubinetto
• Mercati Contadini
• GAS
• Orti Urbani e scolastici
• Slow Food
• Eventi sulla Biodiversità
• Ristoranti a Km zero
• Campagne per
Foodmiles
• Acquisti verdi per le
scuole (GPP)
• Impronta ecologica in
etichetta
• Catering sostenibile
• Workshops sul cibo
sostenibile
• Seed savers
• Guerrilla gardening
• Last minute market
È necessario un processo di
integrazione
Food
Health
Environment
Society
Economy
Il Piano del Cibo
• Si parte dal coinvolgimento dei soggetti
che hanno mostrato un interesse attivo per
il tema del cibo
• I soggetti si coordinano in un percorso
volto a conoscere, socializzare, formare
una cultura del rapporto con il cibo e
cambiare il modo di gestire
l’approvvigionamento alimentare.
Per una governance dei sistemi
alimentari locali
- creazione di una ''carta del cibo'' in cui
sono precisati la visione e gli obiettivi
- messa a punto di una ''strategia
alimentare'’ per identificare i punti critici del
sistema locale e le soluzioni praticabili,
definendo le priorità d’azione; - la
costruzione del ''piano del cibo'' con cui
coordinare gli strumenti attualmente
disponibili.
Ruolo degli enti pubblici (1)
• I comuni
• Sono responsabili del benessere della
popolazione e dell’organizzazione dei sistemi di
cura e di prevenzione; dell’educazione e della
formazione che possono influenzare gli stili di
consumo della popolazione (scelte individuali e
collettive).
• Le scelte di pianificazione del territorio
Ruolo degli enti pubblici (2)
• La provincia è competente per quanto
riguarda l’assetto del territorio e
dell’ambiente, l’agricoltura, le foreste e lo
sviluppo rurale.
• L’amministrazione provinciale agisce in
Ruolo degli enti pubblici (3)
• Il livello regionale
• coordina le politiche che si realizzano sui
territori locali, definisce le linee guida per
la pianificazione territoriale (attraverso il
PIT) e gli atti di programmazione
economica e sociale nei campi della
produzione agricola e di sviluppo rurale,
nonché nel campo della sanità e delle
politiche sociali.
I consumatori come motori di
cambiamento
• Mettono in pratica la libertà di scelta in
modo radicale;
• Partecipano ai movimenti per il cibo con lo
scopo di cambiare le regole del sistema
alimentare;
• Co-producono nuovi sistemi di
approvvigionamento, come i GAS
Food planning
• Raccolta delle informazioni
• Stabilire obiettivi
• Far circolare le informazioni
• Coordinare gli sforzi
• Mobilizzare le risorse
Organizzazione di Incontri
• Meeting ad hoc
– Rete di accademici
– Rete della società civile
– Rete degli operatori della salute
– Rete degli amministratori locali
– Rete delle imprese alimentari
• Commissione Mensa
• Pianodelcibo web 2.0
Che cosa abbiamo imparato?
?
pianodelcibo web 2.0
• Condivisione di risorse (foto, video, eventi,
bibliografia)
• Documentare le attività
• Attivare Forum
• Mantenere i network attivi
Pianodelcibo web 2.0 – Il Sito
http://pianodelcibo.ning.com/
Riflessioni
• Pianificazione alimentare come
innovazione sociale/apprendimento
sociale
• Importanza della conoscenza condivisa/ il
ruolo del brokering
• Il mercato da solo non funziona/ Il ruolo
del capitale sociale
• Il ruolo della web democrazia
Grazie per l’attenzione!
Contatti:
Vanessa Malandrin
vmalandrin@agr.unipi.it
Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e
agro-ambientali (DISAAA)
Università di Pisa

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Enti pubblici e valorizzazione dei prodotti locali di qualità

  • 1. Agricoltura è vita La valorizzazione dei prodotti locali Dott. Vanessa Malandrin Università di Pisa 2 Settembre 2013
  • 2. Il ruolo della Regione Toscana • LR 50/97 “Salvaguardia delle risorse genetiche autoctone” • LR 64/04 “Tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale” • http://germoplasma.arsia.toscana.it/Germo/ • Ha permesso di recuperare 700 varietà a rischio di estinzione (vegetali e animali) • Ha favorito il recupero produttivo e la reintroduzione sul mercato
  • 3. Razze animali locali • Bovine: Chianina, Maremmana, Mucco Pisano, Garfagnina, Pontremolese, Calvana • Ovine: Massese, Zerasca, Pomarancina, Garfagnina bianca • Suine: Cinta senese • Avicole: Pollo di razza Valdarnese bianca
  • 4. Specie vegetali locali • Fruttiferi: Ciliegia di Lari (gambolungo, Siso, papalina, precoce di Cevoli, cuore) • Ortaggi: Piattella pisana, cipolla di Certaldo, carciofo di S. Miniato • Cereali: vecchie varietà di grano • http://germoplasma.arsia.toscana.it/pn_pro dtrad/modules.php
  • 5. Esempi di mobilizzazione di risorse locali • La ciliegia di Lari (Pi) • La patata rossa di Cetica (Ar) • L’agnello di Zeri (Ms) • Il farro della Garfagnana (Lu) • Il Fagiolo di Bigliolo (Ms)
  • 7. • Circa 6000 pte in produzione nei comuni • > parte della produzione per autoconsumo (500 qli/anno) • Simbolo culturale, elemento di identità e coesione, ma scarso contributo all’economia • Comitato per la valorizzazione e la promozione della ciliegia di Lari • Richiesta di riconoscimento della DOP per rafforzare immagine turistica
  • 8. Il Consorzio Patata Rossa di Cetica è nato il 30 Maggio 2005 • Associazione Pro Loco "I Tre Confini” • Associazione della "Patata di Cetica” • Coldiretti e CIA Arezzo
  • 9. Patata Rossa di Cetica • Provincia di Arezzo ed ex ARSIA • Dipartimento di Scienze Agronomiche e Forestali dell’Università di Firenze • Comunità Montana del Casentino • Comune di Castel San Niccolò • Associazione Pro Loco “I Tre Confini” • Abitanti di Cetica • (Mercatale Montevarchi)
  • 10. Il ruolo degli enti pubblici nella valorizzazione dei prodotti locali
  • 11. Il ruolo del Comune di Lari • Valorizzazione della ciliegia come esempio di circolo virtuoso nella valorizzazione dei prodotti tipici e dei produttori. • Percorso: attivazione, qualificazione, commercializzazione, riproduzione delle risorse
  • 12. Il ruolo del comune di Lari • Ha finanziato e sollecitato l’Associazione Produttori (2002) e il Comitato tutela e valorizz. • Ha promosso la ciliegia in varie manifestazioni e fiere + il Salone del Gusto ’08 a Torino • Sostegno alla Sagra delle ciliegie: finanziamento alla pro loco, premi ai migliori produttori, distribuzione 5 piante / produttore • Sostegno a incontri tecnico divulgativi • Finanziamento per acquisto di impianto collettivo per la trasformazione in marmellate • Tecnico informatico per sito e marchio collettivo
  • 13. Aree strategiche della valorizzazione di un prodotto tipico di qualità
  • 14. Strategie di valorizzazione • Risorse specifiche della Filiera e del Territorio (protezione e riproduzione) • Attori della filiera e del territorio • Prodotto tipico (qualificazione) • Società • Mercato • Marketing di integrazione territoriale
  • 15. Domande chiave • Chi siamo? • Che cosa abbiamo? • Qual è la nostra situazione attuale? • Dove vogliamo andare? • Come vogliamo arrivarci?
  • 16. Mobilizzare le risorse • Acquisizione di conoscenze • Sviluppare consapevolezza nella comunità e all’esterno • Consolidamento organizzazione e creazione know how • Riflessione critica sulle attività di mobilizzazione • Forte dimensione collettiva
  • 17. Mercatale di Montevarchi, spazio coperto per la vendita diretta collettiva
  • 18. PSR come strumento di sostegno • Asse 1: miglioramento competitività del settore agricolo e forestale – 124: Sostegno e promozione della competitività dei prodotti locali di qualità, anche mediante utilizzo di nuove conoscenze e tecnologie – 132: partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare – 133: sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di Qualità Alimentare
  • 19. PSR come strumento di sostegno • Asse 4 Metodo LEADER – Misura 421 Cooperazione • Percorsi dei prodotti enogastronomici locali di qualità
  • 20. Sinergie con altri attori del territorio • Iniziative per legare i prodotti al territorio e creare circoli virtuosi • Iniziative di promozione collettiva, coordinate da soggetti istituzionali: ag. Regionali, provincie, comunità montane, consorzi locali pubbl./priv., GAL, …
  • 21. Promozione collettiva • Consorzio "Lunigiana Produce” • società "GAL Sviluppo Lunigiana Leader II", gestore dei fondi dell’iniziativa comunitaria Leader II • Comunità Montana della Lunigiana • Produttori locali • Ponti nel Tempo: eventi per far conoscere cultura arte e tradizione + treno dei sapori
  • 22. Strade dei sapori • LR Toscana 45/2003: disciplina delle strade del vino, dell’olio e dei prodotti agricoli di qualità. Fornisce agli operatori le regole da rispettare. • Offerta turistica integrata che riunisce molti operatori: produttori, distributori, settore turistico. • Il risultato ottimale è una piena integrazione tra i prodotti tipici e il territorio
  • 23.
  • 24. Strade dei sapori: esempi • Strada del vino delle colline di Lucchesia e di Montecarlo, che si incrocia con altri percorsi (olio e farro, aree naturali, produzioni artigianali e siti archeologici) • Comitato strada del vino delle Colline Pisane • Consorzio della strada del vino Costa degli Etruschi
  • 25. Errori da parte delle istituzioni • Non prendere parte attiva alle iniziative di valorizzazione promosse dai soggetti economici • Prendervi parte offrendo solo sostegno economico: manca supporto con effetti a lungo termine • Non implementare iniziative che favoriscano la pianificazione collettiva e migliorino dialogo e mediazione tra gruppi di interesse • Promuovere iniziative di valorizzazione senza coinvolgere il sistema produttivo locale
  • 26. Il Piano del Cibo di Pisa Percorsi d’inter-azione sul cibo per un’alimentazione salutare e sostenibile
  • 27. Retroscena • La Toscana ha una strategia centrata tipicamente sui cibi locali e lo sviluppo rurale • Intensa attività di sostegno alle filiere brevi • Coinvolgimento dei Comuni • GAS attivi e vivaci • Attenzione accademica al di là degli specialisti • Politici che sanno guardare oltre • Interesse da parte di (ex) ARSIA
  • 28. Iniziative a Pisa • Frutta nelle scuole • Cibo nelle mense • Acqua del rubinetto • Mercati Contadini • GAS • Orti Urbani e scolastici • Slow Food • Eventi sulla Biodiversità • Ristoranti a Km zero • Campagne per Foodmiles • Acquisti verdi per le scuole (GPP) • Impronta ecologica in etichetta • Catering sostenibile • Workshops sul cibo sostenibile • Seed savers • Guerrilla gardening • Last minute market
  • 29. È necessario un processo di integrazione Food Health Environment Society Economy
  • 30. Il Piano del Cibo • Si parte dal coinvolgimento dei soggetti che hanno mostrato un interesse attivo per il tema del cibo • I soggetti si coordinano in un percorso volto a conoscere, socializzare, formare una cultura del rapporto con il cibo e cambiare il modo di gestire l’approvvigionamento alimentare.
  • 31. Per una governance dei sistemi alimentari locali - creazione di una ''carta del cibo'' in cui sono precisati la visione e gli obiettivi - messa a punto di una ''strategia alimentare'’ per identificare i punti critici del sistema locale e le soluzioni praticabili, definendo le priorità d’azione; - la costruzione del ''piano del cibo'' con cui coordinare gli strumenti attualmente disponibili.
  • 32. Ruolo degli enti pubblici (1) • I comuni • Sono responsabili del benessere della popolazione e dell’organizzazione dei sistemi di cura e di prevenzione; dell’educazione e della formazione che possono influenzare gli stili di consumo della popolazione (scelte individuali e collettive). • Le scelte di pianificazione del territorio
  • 33. Ruolo degli enti pubblici (2) • La provincia è competente per quanto riguarda l’assetto del territorio e dell’ambiente, l’agricoltura, le foreste e lo sviluppo rurale. • L’amministrazione provinciale agisce in
  • 34. Ruolo degli enti pubblici (3) • Il livello regionale • coordina le politiche che si realizzano sui territori locali, definisce le linee guida per la pianificazione territoriale (attraverso il PIT) e gli atti di programmazione economica e sociale nei campi della produzione agricola e di sviluppo rurale, nonché nel campo della sanità e delle politiche sociali.
  • 35. I consumatori come motori di cambiamento • Mettono in pratica la libertà di scelta in modo radicale; • Partecipano ai movimenti per il cibo con lo scopo di cambiare le regole del sistema alimentare; • Co-producono nuovi sistemi di approvvigionamento, come i GAS
  • 36. Food planning • Raccolta delle informazioni • Stabilire obiettivi • Far circolare le informazioni • Coordinare gli sforzi • Mobilizzare le risorse
  • 37. Organizzazione di Incontri • Meeting ad hoc – Rete di accademici – Rete della società civile – Rete degli operatori della salute – Rete degli amministratori locali – Rete delle imprese alimentari • Commissione Mensa • Pianodelcibo web 2.0
  • 38. Che cosa abbiamo imparato?
  • 39. ?
  • 40. pianodelcibo web 2.0 • Condivisione di risorse (foto, video, eventi, bibliografia) • Documentare le attività • Attivare Forum • Mantenere i network attivi
  • 41. Pianodelcibo web 2.0 – Il Sito http://pianodelcibo.ning.com/
  • 42. Riflessioni • Pianificazione alimentare come innovazione sociale/apprendimento sociale • Importanza della conoscenza condivisa/ il ruolo del brokering • Il mercato da solo non funziona/ Il ruolo del capitale sociale • Il ruolo della web democrazia
  • 43. Grazie per l’attenzione! Contatti: Vanessa Malandrin vmalandrin@agr.unipi.it Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali (DISAAA) Università di Pisa

Editor's Notes

  1. Occasione per far conoscere anche: Il fagiolo di Garliano, il fagiolo Coco nano e il cece piccolo del Pratomagno, alcune varietà tipiche e quasi scomparse di mele come la Mela Nesta e la Mela Ruggina, e ancora mais, noci e castagne sono oggetto delle nostre ricerche
  2. È stato stilato un disciplinare di produzione: la specie e la cultivar, la zona di produzione, il metodo di produzione, le cure colturali consentite (concimazione e lotta ai parassiti), la produzione del materiale di propagazione è stato richiesto il marchio DOP
  3. Comune: attività di animazione, coordinamento dei produttori, interlocutore unico La ciliegia a tavola: piatti a base di ciliegie nei ristoranti locali La sagra esiste con alti e bassi dal 1957 La macchina è stata acquistata insieme a Arsia e prov di Pisa ed è stata data in comodato d’uso al Comitato
  4. 1: base di valori e definizioni condivise + riconoscere gli elementi di identità locale 3: partecipazione quanto + estesa
  5. La mobilizzazione parte da piccoli gruppi o anche da dei singoli, che fanno attività di sensibilizzazione prima nella comunità e poi all’esterno Esempio dello ZAFFERANO
  6. DGR n. 335 del 2007 : Filiera Corta e network regionale per la valorizzazione dei prodotti agricoli toscani. Finanziamento a fondo perduto dell’80% dei costi iniziali di attivazione dei progetti
  7. Integration of knowledge fields, civil society activity, policy
  8. (1) as their change does not regard one or a few items, but the whole shopping environment
  9. Nutritionists used to put zucchini into winter menu Farmers cannot cultivate zucchini in winter Caterers don’t find local products in sufficient quantities Cooks don’t know how to use seasonal vegetables Children don’t like new things Parents’ preoccupation is that their children eat Administrators are concerned with costs