1. LA ZOOTECNIA
Scienza che si occupa
dell’origine, evoluzione,
produzione, miglioramento e
razionale sfruttamento degli
animali domestici utili all’uomo.
2. FR
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CENNI STORICI
• La storia è strettamente legata
all’addomesticamento e all’allevamento degli
animali. L’uomo neolitico allevava in
domesticità alcune specie di animali.
L’allevamento del bestiame ebbe importanza
presso quasi tutti i popoli dell’antichità; i
Romani allevarono quasi tutte le specie di
animali domestici e possedevano un vasto
complesso di cognizioni, molte delle quali
dovevano trovare sviluppo e conferma nella
moderna scienza zootecnica.
3. FR
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• Alli’inzio del XIX sec., con
la fondazione dell’Istituto
agronomico di Versailles, per
la prima volta fu adottata la
denominazione di zootecnia. I
principi darwiniani della
selezione naturale furono
messi a base della selezione
zootecnica, alla quale si
attribuiva un’illimitata
capacità di migliorare le
razze.
4. CT
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L’EFFICIENZA PRODUTTIVA: la
selezione
• L’innovazione deriva da applicazioni del progresso scientifico in discipline
di base, come la biologia e la genetica, ed è finalizzata al
perfezionamento delle tecniche di miglioramento genetico. Con l’ausilio
delle biotecnologie, la riproduzione è stata finalizzata all’ottenimento di
animali sempre più efficienti nelle loro funzioni produttive.
Animali
transgenici
• produrre alimenti modificati per
esigenze di tipo sanitario o
dietetico
• fecondazione artificiale e nel
trapianto di ovuli fecondati
5. CT
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PROBLEMI AMBIENTALI
• I liquami sottoprodotto dell’allevamento di difficile smaltimento per
l’alto potere inquinante e il basso valore economico. Per risolvere il
problema si è cercato di ottenere un letame di più alta qualità, facilmente
trasformabile in compost.
• Altri problemi sono l’emanazione di cattivi odori e lo sviluppo di gas a
effetto serra. Per ovviare a tali problemi i liquami possono essere
stabilizzati e deodorati mediante trattamenti con agenti chimici o fisici,
che inibiscono le fermentazioni.
6. CT
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LA ZOOTECNIA E LA
CLONAZIONE
• La madre vera che ha donato il
nucleo estratto da una cellula
somatica della ghiandola mammaria.
• La madre che ha donato la cellula
uovo.
• La madre surrogata che ha ospitato
l’embrione allo stato di blastocisti.
Parlare di biotecnologie in
zootecnia fa venire in mente
subito la clonazione e la pecora
Dolly. Aveva circa 6 anni e
mezzo e soffriva di un'artrite
precoce per la sua età e di una
patologia polmonare molto
severa. Alcuni studiosi hanno
ipotizzato che la situazione
fosse dovuta ai telomeri corti
della cellula che l’aveva
originata data l’età della madre.
In realtà Dolly ha avuto tre
madri:
7. CT
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• Molte clonazioni hanno interessato negli anni
successivi altre specie di animali, dalle rane ai
maiali. L’idea è quella di utilizzare questo tipo di
animali come biofabbriche per la produzione di
proteine ad uso farmaceutico per l’uomo, private
di componenti dannose oppure arricchite di
componenti che possano essere sfruttate nella
prevenzione di certe patologie. In ovini, caprini,
bovini, conigli si è già ottenuta l’espressione di
geni umani e si sta lavorando sull’antitrombina
nella capra, sulla proteina C reattiva nei suini...
• Alcuni istituti di ricerca stanno lavorando sulla
possibilità e sull’opportunità di utilizzare organi
da animali transgenici per i trapianti nell’uomo.
8. CT
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ALCUNI LIMITI
• Uno dei limiti dell’applicazione efficace in campo
zootecnico è la mancata conoscenza del
sequenziamento completo del DNA. Attualmente
questa carenza è superata dall’uso di marcatori
genetici che sono utili per analizzare la variabilità
genetica di alcuni caratteri.
• In attesa che questi obiettivi diventino realtà, l’unica
pratica ormai consolidata è il sessaggio del seme che
abbina tecniche citogenetiche e biotecnologiche.
9. CT
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SESSAGGIO DEL SEME CON
CITOFLUORIMETRIA A FLUSSO in
un toro
• Nella fecondazione artificiale si deve poter contare su
spermatozoi separati. Gli X dagli Y. Si chiama seme sessato.
• Ma come si possono separare gli spermatozoi nell’eiaculato di
toro? Recenti ricerche hanno potuto accertare una differenza di
circa il 3,9% nel contenuto di DNA tra il cromosoma X e il
cromosoma Y.
• La citofluorimetria a flusso consente la rilevazione, il conteggio,
la caratterizzazione e la separazione di cellule in sospensione
utilizzando un fascio di luce laser.
10. FR
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• Il citofluorimetro a flusso consente una
separazione tra i cromosomi X e Y con
una purezza del 90%.
• Prima di tutto lo sperma viene diluito e
colorato con una tintura fluorescente.
• Il campione viene fatto passare nello
strumento che presenta una camera di
flusso che forza le cellule ad allinearsi in
modo che possano essere analizzate
attraverso il fascio di luce che determina le
loro caratteristiche fisiche e
immunofenotipiche. Questo porta alla
separazione nei due gruppi voluti.