Il Segretario generale della Camera Italo-Ellenica di Salonicco, Marco Della Puppa, ci spiega come nasce l'idea del progetto europeo E-auction. Esso fa parte dei programmi transfrontalieri dell'area balcanica tra cui rientra la Grecia. L'idea nasce in collaborazione con UnionCamere e con l'affiancamento di alcuni soci esperti per l'accesso ai fondi europei.
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Il progetto E-Auction della camera di Commercio di Salonicco
1. 1. LE ESPERIENZE PROGETTUALI DELLA CAMERA ITALO-ELLENICA DI
SALONICCO
Fra le fonti di finanziamento europee disponibili, esistono una serie di programmi
di cooperazione transnazionale e transfrontaliera che possono risultare di
particolare interesse per le Camere, per il ruolo che esse possono avere a livello
territoriale e per le opportunità di business che questa tipologia di programmi
possono offrire. Si inserisce nel solco di questi programmi il progetto E-Auction,
sviluppato dalla Camera di Salonicco con l’obiettivo di creare una piattaforma
telematica di commercio per il settore agri-food. Abbiamo dunque deciso di
parlare con Marco Della Puppa, Segretario Generale della Camera Italo-Ellenica
di Salonicco, per sapere di più su questo progetto e sulle altre attività “europee”
della Camera.
Parliamo innanzitutto del progetto E-auction. Come è nata e si è sviluppata l’idea?
L’idea iniziale è del 2011 o 2012 e si rifà all’esperienza portata avanti in Italia da
Unioncamere con la Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI). Visto il successo
dell’iniziativa e della mancanza di uno strumento simile nella nostra area di riferimento,
abbiamo pensato di poter avviare un progetto sul tema. Ci siamo affidati ad alcuni nostri
soci che ci hanno affiancato nella preparazione del progetto, soprattutto dal punto di vista
dell’accesso ai fondi europei, visto che Salonicco è eleggibile per vari programmi
transfrontalieri. Dalle nostre valutazioni interne e dal confronto con l’autorità di gestione,
basata a Salonicco, abbiamo poi scelto di partecipare ad un bando nell’ambito del
programma IPA Grecia-FyroM 2007-2013.
Chi ha partecipato al partenariato?
2. Oltre a noi, abbiamo coinvolto la Camera di Kilkis, la municipalità di Kavadarci e il centro
di sviluppo locale e dell’IT di Gevgelija (FLORIT). Inoltre, abbiamo voluto dare un
ulteriore taglio internazionale, includendo anche un nostro omologo, ovvero la Camera
Greco-Tedesca. La struttura e i membri del partenariato sono stati molto apprezzati
dall’autorità di gestione e il progetto in sé ha avuto riscontri molto positivi, tanto che molte
camere locali greche si sono interessate alle sue potenzialità.
Come è avvenuta poi l’implementazione del progetto?
Il progetto è partito nel 2013 e ci troviamo ad oggi alle fasi finali di rendicontazione,
quindi possiamo considerare il progetto chiuso, almeno ai fini del finanziamento Europeo.
Il pilastro centrale del progetto è stata la creazione di una borsa telematica per la
compravendita di merci all’ingrosso, elemento che è stato sviluppato con successo. Grazie
al finanziamento europeo, possiamo garantire la gratuità dell’utilizzo della piattaforma per
1 anno, dopodichè dovremo richiedere una fee sulle transazioni. Verranno anche coinvolte
anche imprese italiane e tedesche, con la volontà di rendere il progetto sostenibile, coprire
le spese vive e, idealmente, avere anche un ritorno economico per le Camere coinvolte.
Va detto, infine, che oltre alla piattaforma telematica, sono stati implementate altre attività,
soprattutto di training e trasferimento di know-how nei confronti delle imprese, con
particolare riguardo all’internazionalizzazione. È stato inoltre redatto un manuale alle
esportazioni.
Da un punto di vista burocratico, come sono stati i rapporti con l’autorità di gestione
e quali problematiche avete riscontrato?
Con l’autorità di gestione c’è sempre stato un ottimo rapporto, anche grazie alla precedente
conoscenza e alla facilità con cui siamo sempre riusciti ad ottenere incontri o risposte alle
nostre domande. Dal punto di vista finanziario, abbiamo sempre ottenuto i pagamenti
dovuti in tranche periodiche, dovendo solo in rare occasioni anticipare noi alcuni piccoli
pagamenti. L’unico vero problema che abbiamo incontrato è un problema comune ai
programmi transfrontalieri, ovvero lo sfasamento delle tempistiche causato dal ritardo delle
autorità macedoni a firmare gli accordi e sbloccare i finanziamenti ai nostri partner
macedoni. Ciò ha causato uno slittamento di 6 mesi dell’intero progetto, che è stato
comunque compensato da parte delle autorità greche attraverso una proroga di 9 mesi del
progetto stesso.
C’è stata dunque una certa flessibilità nell’implementazione?
Direi di sì. Sicuramente la facilità di dialogo con l’autorità di gestione ha aiutato, come
anche il fatto che il progetto era finanziato con fondi della programmazione 2007-2013 che
andavano assolutamente utilizzati.
Vorrei fare ora un passo indietro. Qual è stata la vostra esperienza con la
progettazione europea in generale?
La Camera di Salonicco ha iniziato ad esplorare le possibilità date dai fondi europei nel
2009-2010, anche grazio allo stimolo di altre camere (ad esempio quella belgo-itialiana) e
3. alla partecipazione a svariati seminari, info day e conferenze sul tema. In un periodo di
crisi economica e di mancanza di fondi, abbiamo deciso di attuare una nuova strategia
camerale nella quale inserire anche la progettazione europea. Nel 2010-2011 abbiamo
intensificato e rafforzato la nostra rete di contatti locali e internazionali, partecipando
anche ad alcuni progetti secondari che non sono poi stati finanziati. Il progetto E-Auction
del 2013 è quello che ci ha permesso di fare esperienza di progetto e di lanciarci poi in altri
ambiti.
Ci dà un’idea dei progetti che avete ora in corso e delle proposte che avete presentato
di recente?
Al momento, partecipiamo al progetto OPEN-EYE a valere sull’Erasmus per giovani
imprenditori, in consorzio con la Camera Belgo-italiana, un progetto Erasmus+ di mobilità
sul tema dell’imprenditoria sociale e ad una partnership strategica, sempre relativa ad
Erasmus+, con tematica il green building. Dal punto di vista delle proposte presentate,
sono in valutazione tre progetti Erasmus+, due proposte sul programma Adrion e due su
BalkaMed. Infine, stiamo lavorando alla definizione di tre ipotesi progettuali a valere sul
programma Grecia-Fyrom, di cui una è la naturale prosecuzione del progetto E-Auction di
cui abbiamo parlato in precedenza.
C’è tanta carne al fuoco per voi, insomma! Ma ad una camera meno esperta, da dove
consiglierebbe di partire?
Innanzitutto, non bisogna inventarsi europrogettisti da un giorno all’altro. Bisogna crearsi
un percorso di formazione ed informazione che richiede un investimento in termini
economici e di tempo. Bisogna scegliere di fare questo investimento e perseguire
l’obbiettivo nel lungo periodo. Inoltre, si può farsi affiancare da degli esperti, magari soci
della camera come è stato nel nostro caso. In fase iniziale, si può provare ad inserirsi in
progetti già pronti e di più semplice inserimento, come per alcuni bandi Erasmus+. A mio
modo di vedere, programmi come gli IPA (Strumento di Preadesione, rivolto ai Paesi
candidati ad entrare nell’Unione Europea, n.d.r.) ed altri programmi transfrontalieri
possono essere molto impegnativi. Basti pensare che, per il progetto e-Auction, la nostra
Camera ha dovuto inserire in organico una figura dedicata ai progetti europei. Infine, il
modo più facile per inserirsi in un progetto è di sfruttare le proprie peculiarità: per una
Camera, vuol dire per esempio proporsi come partner che assicura l’elemento di
imprenditorialità e connessione con il tessuto produttivo locale.
Questo ha un doppio vantaggio: si fanno attività di progetto in ambiti che già si
conoscono e si riesce a sviluppare anche le attività proprie della Camera.
Esattamente. Solo in alcuni casi è possibile e conveniente partecipare a progetti i cui temi
non sono i propri punti di forza. Penso, ad esempio, al nostro progetto sull’imprenditoria
sociale, che era al di fuori delle nostre attività solite, ma certamente di interesse per noi.
Ma in alcuni casi, soprattutto quando non si è certi di poter dare il valore aggiunto
richiesto, conviene rinunciare ad essere inseriti nel partenariato per non mettere a rischio il
progetto stesso. Qualche volta conviene attendere il progetto giusto o il bando giusto per
avere più possibilità di successo.
4. In merito alla scelta dei bandi, come si fa a capire se un programma o bando specifico
sia adeguato al progetto che voglio realizzare?
Serve assolutamente un lavoro di monitoraggio a monte. Bisogna seguire i programmi e i
bandi che escono, e bisogna soprattutto prestare attenzione ai contenuti specifici. A volte
cambiano le priorità e le tematiche, per cui il bando dell’anno prima, riproposto
quest’anno, può non essere più utile ai fini del mio progetto oppure non più in linea con le
priorità della mia Camera. Quando si ha un’idea progettuale valida, conviene attendere
pazientemente l’arrivo del bando giusto, piuttosto che “bruciare” il progetto su un bando
non perfettamente in linea con le nostre aspettative.
Web site Camera di Commercio Italo-Ellenica di Salonicco
www.italchamber.gr