Intervista ad Agostino Pesce, Segretario generale della CCIE di Nizza. L'esperienza della camera con l'europrogettazione attraverso il programma Interreg ALCOTRA
La CCIE di Nizza e la sua esperienza con l'europrogettazione
1. Storie di Successo dal sistema camerale
Chambre de Commerce Italienne
Nice, Sophia-Antipolis, Côte d'Azur
Riprendiamo le nostre interviste alle Camere
Italiane all’estero, dopo una piccola parentesi
che ha visto protagonista un ente diverso,
parlando sempre di progetti europei. In
questo numero ci siamo confrontati con
Agostino Pesce, Direttore Generale della
Camera Italiana a Nizza.
Buongiorno Dott. Pesce e grazie per aver accettato questa intervista. Partirei dall’inizio,
chiedendole di descriverci l’esperienza della sua Camera con i progetti europei.
La Camera Italiana di Nizza ha avuto le prime esperienze con i progetti europei già vent’anni fa. Per
molto anni abbiamo sempre avuto almeno un progetto in corso, quasi sempre progetti di
Cooperazione Transfrontaliera ricadenti nel programma INTERREG ALCOTRA. Abbiamo partecipato,
inoltre, a un paio di progetti sulla tematica dell’impiego finanziati da altre fonti. Fra il 2010 e il 2016,
per una serie di ragioni, non abbiamo partecipato a nessun progetto, mentre siamo stati coinvolti in
6 proposte progettuali nel corso del 2016, ottenendo il finanziamento per due progetti: ECO-BATI e
FINNOVER.
Prima di parlare dei due progetti in corso, noto che fra i partner di progetto vi sono molti enti
Piemontesi, in particolare la Camera di Commercio di Cuneo. Come nasce questo rapporto
particolare con il Piemonte?
Ovviamente, il Piemonte è regione di confine e molte aziende lavorano anche in Costa Azzurra. La
Camera di Commercio di Cuneo è nostro partner da molti anni e ci ha spesso coinvolti in progetti.
Inoltre, la Presidente della nostra Camera siede nella giunta della CCIA di Cuneo, rafforzando ancora
di più il legame e la collaborazione fra i due enti. Negli anni abbiamo collaborato anche con gli uffici
del turismo di Alba e Cuneo su vari progetti e siamo membri del GEIE “Eurocin - Alpi del Mare”, che
coinvolge varie CCIE Piemontesi e Liguri.
Per quanto concerne i progetti, iniziamo da ECO-BATI. Di cosa tratta il progetto? Come è nato e
qual è il vostro ruolo?
Il progetto ha come obbiettivo quello di promuovere un approccio più verde alla costruzione degli
edifici attraverso lo sviluppo di modelli innovativi di bio-edilizia e l’implementazione di procedure di
appalto più sensibili alla tematica (green public procurement). Un ulteriore obbiettivo, com’è nella
natura dei progetti Alcotra, è quello di stimolare la cooperazione transfrontaliera su questi temi. In
pratica, il progetto si svilupperà attraverso due attività “pilota”, con la ristrutturazione di due edifici
a Cuneo e in Costa Azzurra.
2. 2Newsletter Bandi Europei
Il progetto nasce da un’idea del
Presidente della CCIA di Cuneo, che
ci ha richiesto di coinvolgere una
serie di partner francesi nel progetto.
Il nostro ruolo, oltre al raccordo
Italia-Francia, è il coordinamento
delle attività e tutta la parte relativa
alla comunicazione. Su questo punto, ci tengo a sottolineare che queste attività possono sembrare
semplici, vista la sempre maggiore assenza di barriere fra i due Paesi, ma permangono delle
differenze culturali di fondo, sulle quali l’expertise di una Camera come la nostra è fondamentale.
In riferimento alla tematica appalti verdi, qual è l’approccio del progetto?
La tematica appalti in generale è molto sentita in Costa Azzurra. Molte aziende italiane riescono a
vincere appalti in questa zona della Francia e questo non è sempre ben visto dalle aziende locali. Il
nostro approccio vuole essere quello di far collaborare aziende italiane e francesi, creando sinergie
che possano beneficiare entrambe le parti. Va notato come la partecipazione agli appalti,
nonostante una sempre maggiore integrazione europea, è ostacolata da molte regole e norme
locali, che spesso creano problemi alle aziende italiane o lo scoraggiano. Anche su questo tema, il
progetto vuole evidenziare le problematiche esistenti e proporre soluzioni.
Chi sono i partner del progetto, la sua durata e il budget?
Sul fronte francese, abbiamo coinvolto anche la Chambre des Métiers della Costa azzurra e un ente
pubblico di Formazione professionale (GIP FIPAN). Dal lato italiano, il progetto coinvolge la Camera
di Commercio Riviere di Liguria (Imperia, La Spezia, Savona), il Comune di Boves, il Parco Scientifico
Tecnologico per l’Ambiente di Torino e Lamoro-Agenzia di Sviluppo. Il progetto dura due anni ed ha
un budget complessivo di quasi 2 milioni di euro, di cui circa 160 mila euro appannaggio della
Camera.
Ci parli anche dell’altro progetto, FINNOVER.
FINNOVER è un progetto un po’ più complesso di ECO-BATI, di natura piuttosto tecnica e difficile da
spiegare in maniera breve. FINNOVER sta per “Strategie innovative per lo sviluppo di filiere verdi
transfrontaliere”. L’obiettivo generale di FINNOVER è quello di consolidare le realtà imprenditoriali
del territorio ed incentivare nuove filiere indirizzate alla produzione e l’uso di sostanze di origine
naturale, ovvero le “filiere verdi”. Il consorzio di progetto, con capofila l’Istituto Regionale di
Floricultura (Liguria), coinvolge, oltre a noi, sei enti di ricerca, cinque PMI, Unioncamere Liguria e
Impresa Verde Liguria. L’iniziativa è partita da Unioncamere Liguria e, anche in questo caso, il
nostro ruolo è stato quello di coinvolgere i partner francesi. Nel corso del progetto, ci occuperemo
del Coordinamento amministrativo delle attività.
Vedo che in entrambi i progetti siete stati coinvolti da enti terzi e immagino vi verranno proposte
molte idee. Come scegliete i progetti in cui partecipare?
Ovviamente preferiamo lavorare su tematiche che conosciamo e su cui siamo forti: si va dal settore
edile ai porti turistici, dall’onnipresente Agrifood alla tecnologia (il parco tecnologico Sophia
Antipolis è uno dei più grandi al mondo). Quando ci capitano proposte al di fuori dei nostri settori di
interesse, preferiamo indirizzare il proponente verso altri enti più idonei. La Camera sfrutta in
particolare il suo profondo radicamento nel territorio per coinvolgere ed attivare i principali attori
industriali e commerciali della regione.
Ora che siete nuovamente coinvolti in progetti, dopo alcuni anni di pausa, avete intenzione di
puntare sulla progettazione europea? Vi state strutturando a tal fine?
3. 3Newsletter Bandi Europei
In questo momento, abbiamo dovuto affidarci a due nuove risorse per affiancarci nella gestione dei
due progetti. Ma per partecipare in maniera continuativa ai progetti, bisogna strutturarsi, avere una
persona dedicata che segua i bandi in uscita, sappia scrivere i progetti e attivare sinergie. Per
questo serve un investimento ingente, che può dare frutti unicamente nel lungo periodo. Ci
vogliono la volontà, le risorse e le persone adeguate che vogliano venire a lavorare a Nizza. In
questo momento, anche per le altre attività portate avanti dalla Camera, non c’è la possibilità di
fare questo investimento, ma l’opportunità di investire sui progetti europei viene sempre tenuta in
considerazione.
Vista la vostra esperienza pregressa con i progetti, quali altri consigli darebbe alle Camere che si
vogliono cimentare nella progettazione europea?
Ritengo sia utile una sola raccomandazione, che prescinde dalle modalità con le quali si riesce ad
arrivare a partecipare ad un progetto: fate particolare attenzione alla gestione amministrativa! Per
gestire un progetto, anche come partner, servono competenze ed esperienza, nonché grande
attenzione ai dettagli, per evitare problemi soprattutto con le autorità di gestione dei programmi.
Noi ci siamo affidati, ad esempio, ad un professionista serio, ex direttore della Chambre des Métiers
ora in pensione, per aiutarci nella gestione dei progetti in corso, e consiglio di avere un approccio
simile anche alle altre Camere.
Web site Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d’Azur
www.ccinice.org