L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
The document provides specifications and configuration details for the Balboa Instruments VS501Z hot tub control system. It lists the system model and software version, compatible components, wiring diagrams and DIP switch settings for two example configurations. Basic features and functions of the control system are also outlined, including power requirements, system outputs, and optional devices.
Teneligliptin the next generation gliptinAKSHATA RAO
Teneligliptin , one of the emerging gliptins have established its prowess among the gliptin giants like Sitagliptin Vildagliptin and Linagliptin. Proven to be safe in renally compromised patients, this one is to watch out for.
Early Diabetes and Dyslipidaemia Treatment Optimisation.
Presentation by Dr Jeremy Chow
Cardiologist, Electrophysiologist
Asian Heart & Vascular Centre
www.ahvc.com.sg
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
The document provides specifications and configuration details for the Balboa Instruments VS501Z hot tub control system. It lists the system model and software version, compatible components, wiring diagrams and DIP switch settings for two example configurations. Basic features and functions of the control system are also outlined, including power requirements, system outputs, and optional devices.
Teneligliptin the next generation gliptinAKSHATA RAO
Teneligliptin , one of the emerging gliptins have established its prowess among the gliptin giants like Sitagliptin Vildagliptin and Linagliptin. Proven to be safe in renally compromised patients, this one is to watch out for.
Early Diabetes and Dyslipidaemia Treatment Optimisation.
Presentation by Dr Jeremy Chow
Cardiologist, Electrophysiologist
Asian Heart & Vascular Centre
www.ahvc.com.sg
Biblioteche pubbliche, welfare e democrazia: sulle tracce di un rapporto diff...Anna Galluzzi
Nel 1946 l'American Library Association commissionò al Social Science Research Council un approfondito ed estensivo studio sulla biblioteca pubblica americana. Fu così costituito un team di scienziati sociali, guidato dal politologo ed economista Robert D. Leigh, per condurre un'indagine, comunemente nota come Public Library Inquiry, i cui risultati furono pubblicati in sette volumi negli anni successivi. Lo studio doveva valutare in termini sociologici, culturali e umani fino a che punto le biblioteche stessero raggiungendo i loro obiettivi e quale fosse il loro contributo attuale e potenziale alla società americana.
A partire da alcuni dati emergenti da una recente indagine che io e Chiara Faggiolani stiamo portando avanti sulle biblioteche pubbliche italiane, il mio intervento si riallaccerà ai risultati della Public Library Inquiry per approfondire la complessità del rapporto tra biblioteche pubbliche, welfare e democrazia al di là della retorica.
Biblioteche: accesso alla conoscenza tra dimensione locale e globaleAnna Galluzzi
A partire dal tradizionale ruolo svolto dalle biblioteche nei processi di accesso alla conoscenza, l'articolo si interroga su come cambia tale posizionamento nell'ecosistema informativo determinato dall'avvento del digitale. L'obiettivo è quello di valutare le possibili strategie per ricondurre a unità il piano di azione locale e quello globale, avendo chiari i diversi livelli a cui può essere declinata la mission delle biblioteche (da quello socio-culturale a quello tipologico, infine a quello istituzionale) e le relazioni tra governance e azioni intraprese. In particolare si propongono percorsi di sviluppo, a livello territoriale e di rete, in quattro aree: semplicità, visibilità, partecipazione e inclusività. Dopo una breve ricognizione degli ostacoli interni ed esterni al raggiungimento di tali obiettivi, l'articolo propone alcune raccomandazioni utili per i bibliotecari.
Conoscere gli utenti delle biblioteche pubbliche e accademiche: elementi e da...Laura Testoni
Conoscere alcune informazioni di contesto sull’uso di internet e sui consumi tecnologici ci permette a capire meglio il contesto in cui i muoviamo, calibrare l’attività di mediazione informativa.
Le fonti dei dati, citate nell’ultima slide, sono ovvimente i Report Istat, ma anche i rapporti Censis/Ucsi sulla comunicazione, una utile ricerca di Paolo Ferri, Nicola Cavalli (e altri) sulla dieta mediale dei giovani universitari del 2010, gli Audiweb trends (Nielsen, accessibili previa registrazione gratuita).
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Il profilo del "bibliotecario-professionista" in Italia : norma uni e legge 4...libriedocumenti
Conferenza tenuta presso la ex SSAB da Flavia Cancedda il 23-04-2015 nell'ambito del 9. ciclo "Biblioteche libri documenti: dall'informazione alla conoscenza", a.a. 2014-2015, Prof.ssa M.T. Biagetti
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
(Information) literacy. Cosa insegnare nella biblioteca pubblica?Sara Chiessi
Presentazione dell'intervento tenuto al salone del libro di Torino il 16 maggio 2016: http://www.editricebibliografica.it/evento-la-biblioteca-come-laboratorio-di-information-literacy-2948.html
Quando informarsi non basta: Fatti e opinioni all'epoca della complessitàAnna Galluzzi
Secondo l’Oxford Dictionary la parola dell’anno per il 2016 è “post-verità”. Il termine “post-verità” si riferisce “a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione pubblica”. Questo fenomeno ha avuto particolare risonanza in occasione di vicende importanti a livello internazionale come il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma ha anche molto a che fare con la nostra esperienza quotidiana su Internet e sui social network. L'esplosione della post-verità e il fatto che l'opinione pubblica appaia particolarmente sensibile ad essa e poco incline alle verifiche fanno sì che quello delle “bufale” sia diventato un gigantesco business con cui alcuni siti realizzano grandi guadagni. Dall’altro lato, i singoli individui (anche coloro che sono dotati di strumenti intellettuali e critici) navigano sempre più a vista nel costruirsi quella che viene definita un’opinione informata, che è poi considerata la condizione primaria di una democrazia in buona salute.
In questa presentazione si proverà a comprendere com’è cambiato il processo di costruzione della conoscenza e il rapporto tra fatti e opinioni dopo l’avvento di Internet, facendo riferimento in particolare al volume di David Weinberger, Too big to know, pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano con il titolo La stanza intelligente. L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in maniera non ideologica per abbracciarne la complessità ed evitare risposte semplicistiche e scontate, nonché di interrogarsi su quale ruolo possano avere in questo mutato contesto le professioni tradizionalmente votate alla formazione e alla mediazione informativa, come insegnanti, giornalisti, bibliotecari.
Breve sitografia contiene una selezione di:
Associazioni
Archivi elettronici e portali
Biblioteche e cataloghi
Periodici elettronici
Editoria elettronica
Strumenti e tutorial
e altri link utili
Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per ...Pierfranco Minsenti
La biblioteca connessa: come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network
Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
Digital library: riflessioni su scelte e obiettivi. Visibilità delle collezio...4Science
I webinar di 4Science
Abstract
Come Alberto Salarelli scrive nel suo recente contributo in Bibliotecae.it, la storia delle biblioteche digitali è una “storia complessa”. Sono “uno strumento che ha visto mutare il proprio pubblico di riferimento, prima identificabile sostanzialmente con la platea dei professionisti della ricerca per poi aprirsi progressivamente verso le istanze di un’utenza meno specialistica ma, non di rado, particolarmente ansiosa di usufruire degli immensi patrimoni custoditi negli istituti della memoria collettiva, finalmente accessibili dal proprio computer”. Questo mutamento ci deve far riflettere sulle scelte dei contenuti, sugli obiettivi e su nuove modalità (e approcci) di valorizzazione.
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Conoscere gli utenti delle biblioteche pubbliche e accademiche: elementi e da...Laura Testoni
Conoscere alcune informazioni di contesto sull’uso di internet e sui consumi tecnologici ci permette a capire meglio il contesto in cui i muoviamo, calibrare l’attività di mediazione informativa.
Le fonti dei dati, citate nell’ultima slide, sono ovvimente i Report Istat, ma anche i rapporti Censis/Ucsi sulla comunicazione, una utile ricerca di Paolo Ferri, Nicola Cavalli (e altri) sulla dieta mediale dei giovani universitari del 2010, gli Audiweb trends (Nielsen, accessibili previa registrazione gratuita).
Le mille e una aspettativa: i bibliotecari pubblici di fronte al mondo che ca...Anna Galluzzi
L'intervento costituisce l'avvio di una riflessione che sarà sviluppata più ampiamente nei prossimi mesi a partire da una ricerca che verrà svolta insieme a Chiara Faggiolani. La ricerca ha lo scopo di fare emergere tendenze, aspettative e bisogni comuni relativi alle nuove sedi bibliotecarie ad ampio spettro e bassa soglia, sempre più «luogo di approdo di numerose "derive urbane" e di emersione di una domanda sociale, più o meno latente, presente nel territorio». I bibliotecari sono dunque chiamati a interpretare, oltre a quelli tradizionali, ruoli sempre più ampi e diversificati: attivi social manager, esperti di tecnologie per la gestione e l'utilizzo degli ebook, collaboratori di Wikipedia, animatori culturali a tutto tondo, gestori di makerspaces, facilitatori dell'apprendimento e della creazione di conoscenza, formatori nell'ambito della digital and information literacy, attori del welfare sociale nei servizi legati all'occupazione, alla salute, agli immigrati. L'esito è un senso di inadeguatezza e di spaesamento in alcuni casi, ovvero una scelta basata su propensioni e preferenze individuali in altri. La sfida è capire fin dove si possono ampliare i margini delle competenze del bibliotecario pubblico e da che punto in poi bisogna ragionare sulla complementarità e la compresenza di figure professionali differenti, in un generale ripensamento del welfare locale e dell'uso degli spazi bibliotecari.
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Biblioteche per tutti? Imparare dal passato e riflettere sul presenteAnna Galluzzi
Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
Il profilo del "bibliotecario-professionista" in Italia : norma uni e legge 4...libriedocumenti
Conferenza tenuta presso la ex SSAB da Flavia Cancedda il 23-04-2015 nell'ambito del 9. ciclo "Biblioteche libri documenti: dall'informazione alla conoscenza", a.a. 2014-2015, Prof.ssa M.T. Biagetti
Information literacy: formare nuove competenze nelle biblioteche pubblicheSara Chiessi
Slide dell'intervento presentato al Convegno delle Stelline 2016 (http://www.convegnostelline.it/sessione.php?IdUnivoco=4), che presenta, con alcune riflessioni, i risultati dell'indagine - condotta dal Gruppo di studio AIB sull'Information Literacy - sulle attività di information literacy svolte negli ultimi anni dalle biblioteche pubbliche.
(Information) literacy. Cosa insegnare nella biblioteca pubblica?Sara Chiessi
Presentazione dell'intervento tenuto al salone del libro di Torino il 16 maggio 2016: http://www.editricebibliografica.it/evento-la-biblioteca-come-laboratorio-di-information-literacy-2948.html
Quando informarsi non basta: Fatti e opinioni all'epoca della complessitàAnna Galluzzi
Secondo l’Oxford Dictionary la parola dell’anno per il 2016 è “post-verità”. Il termine “post-verità” si riferisce “a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l'opinione pubblica”. Questo fenomeno ha avuto particolare risonanza in occasione di vicende importanti a livello internazionale come il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, ma ha anche molto a che fare con la nostra esperienza quotidiana su Internet e sui social network. L'esplosione della post-verità e il fatto che l'opinione pubblica appaia particolarmente sensibile ad essa e poco incline alle verifiche fanno sì che quello delle “bufale” sia diventato un gigantesco business con cui alcuni siti realizzano grandi guadagni. Dall’altro lato, i singoli individui (anche coloro che sono dotati di strumenti intellettuali e critici) navigano sempre più a vista nel costruirsi quella che viene definita un’opinione informata, che è poi considerata la condizione primaria di una democrazia in buona salute.
In questa presentazione si proverà a comprendere com’è cambiato il processo di costruzione della conoscenza e il rapporto tra fatti e opinioni dopo l’avvento di Internet, facendo riferimento in particolare al volume di David Weinberger, Too big to know, pubblicato nel 2011 e tradotto in italiano con il titolo La stanza intelligente. L’obiettivo è quello di analizzare il fenomeno in maniera non ideologica per abbracciarne la complessità ed evitare risposte semplicistiche e scontate, nonché di interrogarsi su quale ruolo possano avere in questo mutato contesto le professioni tradizionalmente votate alla formazione e alla mediazione informativa, come insegnanti, giornalisti, bibliotecari.
Breve sitografia contiene una selezione di:
Associazioni
Archivi elettronici e portali
Biblioteche e cataloghi
Periodici elettronici
Editoria elettronica
Strumenti e tutorial
e altri link utili
Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per ...Pierfranco Minsenti
La biblioteca connessa: come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network
Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Present and future of public libraries under the today's threats and opportunities.
Presente e futuro delle biblioteche pubbliche di fronte alle minacce e opportunità dell'oggi.
Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studioAnna Galluzzi
Argomenti trattati:
• La mission della biblioteca pubblica
• Collocazione della biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Gestire il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
Servizi di reference e assistenza al pubblicospanero
LA BIBLIOTECA PUBBLICA E IL TERRITORIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO PER BIBLIOTECARI E VOLONTARI NEL NOVARESE I servizi di reference e assistenza al pubblico
Digital library: riflessioni su scelte e obiettivi. Visibilità delle collezio...4Science
I webinar di 4Science
Abstract
Come Alberto Salarelli scrive nel suo recente contributo in Bibliotecae.it, la storia delle biblioteche digitali è una “storia complessa”. Sono “uno strumento che ha visto mutare il proprio pubblico di riferimento, prima identificabile sostanzialmente con la platea dei professionisti della ricerca per poi aprirsi progressivamente verso le istanze di un’utenza meno specialistica ma, non di rado, particolarmente ansiosa di usufruire degli immensi patrimoni custoditi negli istituti della memoria collettiva, finalmente accessibili dal proprio computer”. Questo mutamento ci deve far riflettere sulle scelte dei contenuti, sugli obiettivi e su nuove modalità (e approcci) di valorizzazione.
Identità e ruoli della biblioteca pubblica: imparare dal passato e riflettere...Anna Galluzzi
A partire da definizioni e posizionamento della biblioteca pubblica rispetto al welfare, ci si interrogherà sui relativi ruoli e funzioni, in particolare durante i periodi di crisi economica e sociale. Attraverso un'esercitazione da svolgere insieme ai partecipanti al corso, si prenderà coscienza dei meccanismi di costruzione e rafforzamento della library faith, di cui si andranno a indagare le origini nell'America del dopoguerra. Anche utilizzando numerosi esempi del contesto italiano e internazionale, si arriverà così a comprendere cosa può essere oggi la biblioteca pubblica e si acquisiranno elementi di progettazione strategica.
Convegno "Sfide e alleanze tra Biblioteche e Wikipedia"
28 novembre 2014
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Anna Lucarelli
"Nuove scommesse della BNCF: Wikipediani in residence, Wikisource ed altro ancora"
L'apporto di archivi, biblioteche e musei nella cooperazione con Wikipedia (e viceversa), le difficoltà, i progetti possibili, il Gruppo linguaggi del MAB Toscana
Esperienze di web2.0 nelle biblioteche: una nuova identità per un mestiere an...
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidano
1. BIBLIOTECHE PUBBLICHE TRA MODE
PASSEGGERE E PROSPETTIVE CHE SI
CONSOLIDANO
Anna Galluzzi
Milano, 28 febbraio 2015
2. [...] si tratterà di conservare una certa distanza da un
entusiasmo contagioso nei confronti di elementi
nuovi, che restano da esplorare e analizzare: progetti
partecipativi, biblioteca come terzo luogo, impatto
territoriale, cittadinanza locale ecc.
Questo sguardo critico non avrà l’obiettivo di limitare
l’entusiasmo, ma semplicemente di ri-
contestualizzare in modo adeguato le condizioni di
comparsa di questi termini, affinché l’entusiasmo
perduri e la biblioteca sia confortata negli indirizzi che
corrispondono alla sua missione.
Raphaëlle Bats, Biblioteche, crisi e partecipazione,
“AIB Studi”, 2015, n. 1
3. MODELLI BIBLIOTECARI
Nel 2009 usciva il mio volume Biblioteche per la
città. Nuove prospettive di un servizio pubblico
Cinque modelli realizzati o emergenti di biblioteca
pubblica: la biblioteca di nicchia, la reference
library, la biblioteca-libreria, la biblioteca-spazio
urbano, la biblioteca esperienziale
Elaborazione di un modello che si proponeva come
la sintesi e il superamento dei precedenti,
denominato multipurpose library
4. MULTIPURPOSE LIBRARY
Luogo di confluenza di quegli opposti che sono la
cifra dominante della nostra società:
conciliare piccole e grandi dimensioni, giocando su
variabili quali assortimento bibliografico e di servizi,
spazi, libertà e autonomia, cooperazione;
realizzare servizi personalizzati, ma al contempo
standardizzati, per garantire maggiore qualità;
potenziare le funzioni di svago e, al contempo,
rafforzare quelle di studio e di ricerca;
lavorare sulle componenti funzionali, ma anche su
quelle esperienziali e metaforiche dell’uso della
biblioteca;
rilanciare la biblioteca come luogo pubblico della
città, come spazio integrato nelle abitudini dei cittadini e
dei city users.
5. COSA È CAMBIATO DAL 2009 AD OGGI
Dal punto di vista economico:
a partire dal 2008 primi segnali di quella crisi
economica globale che a tutt'oggi sta fortemente
condizionando la stabilità politica ed economica di
molti paesi occidentali
Dal punto di vista tecnologico:
la rivoluzione verso il Web 2.0 si è compiuta e si è
enormemente rafforzata la componente sociale e
partecipativa della rete (vedi anche le new clues)
consacrazione degli ebook e progressiva diffusione
del loro uso
apertura del nuovo fronte di condivisione dei contenuti
del Web grazie ai linked open data
6. LE LINEE DI TENDENZA E I TEMI DI
DIBATTITO
•Biblioteche grandi e piccole
•Spazi e loro organizzazione
•Convergenza di servizi e ampliamento di funzioni
•Dai servizi per gli utenti ai servizi con gli utenti
7. BIBLIOTECHE GRANDI E PICCOLE (1)
Fino al 2008 (e anche oltre) si è assistito a una forte
spinta alla realizzazione di nuovi edifici bibliotecari
Convinzione che strutture di grandi dimensioni
rispondessero agli stili di vita del cittadino
metropolitano
Si è puntato molto sulle grandi biblioteche centrali (a
livello cittadino per i centri di medio-grandi dimensioni,
a livello di quartiere per le città metropolitane)
Negli ultimi anni questo trend si è ridimensionato e
almeno parzialmente invertito a favore di servizi di
prossimità (a partire dal settore privato e dagli esercizi
commerciali, con le versioni “local”)
8. BIBLIOTECHE GRANDI E PICCOLE (2)
Anche nel caso dei servizi culturali e delle
biblioteche pubbliche si va in questa direzione:dalle
grandi biblioteche centrali l’attenzione si è spostata
sull’offerta di spazi e servizi bibliotecari più
distribuiti sul territorio
Perché?
forte ridimensionamento nella disponibilità di risorse
economiche da investire
riscoperta di una possibile funzione delle biblioteche
pubbliche come strumento di welfare e del loro ruolo
non soltanto strettamente culturale ma anche sociale
rispetto alle comunità locali
Esempio: nuove strategie degli Idea Stores
9. SPAZI E LORO ORGANIZZAZIONE
Si è rafforzata la necessità di avere a
disposizione spazi flessibili, in risposta a:
incertezza nei tempi di realizzazione di nuovi edifici o di
intervento sugli edifici esistenti
accelerazione esponenziale con cui la tecnologia
trasforma la vita quotidiana
Esempio: nuova Biblioteca centrale di Aarhus,
DOKK1
Rischi:
uno spazio architettonicamente poco funzionalizzato
potrebbe essere un ostacolo alla realizzazione di
ambienti che si vogliano separati e isolati acusticamente
gli uni dagli altri
non è sempre facile riorganizzare periodicamente senza
l’aiuto di esperti una cubatura vuota
10. CONVERGENZA DI SERVIZI E AMPLIAMENTO DI
FUNZIONI (1)
Già negli anni ‘90 e ‘00 tendenza a far convergere
tipologie di spazi e servizi differenti in un’unica
struttura (one-stop-shops)
Negli ultimi anni, si è andati nella direzione di
condividere gli spazi - e talvolta anche il
personale - con altri sportelli al cittadino delle
amministrazioni locali (per esempio i servizi di
anagrafe, ovvero quelli rivolti agli immigrati, quelli
sul lavoro ecc.)
Esempi: numerose biblioteche danesi
11. CONVERGENZA DI SERVIZI E AMPLIAMENTO DI
FUNZIONI (2)
Convergenza e condivisione di spazi e finalità
con l’associazionismo privato e con altre
strutture di servizi presenti sul territorio
Collaborazioni esterne con persone e gruppi che –
spesso a livello volontario - mettono a disposizione
le proprie competenze e il proprio tempo per attività
da svolgere in biblioteca a favore dei suoi utenti
nell’ambito dei programmi di apprendimento
informale (gioco win-win)
Esempio: Biblioteca San Giorgio di Pistoia
12. DAI SERVIZI PER GLI UTENTI AI SERVIZI CON
GLI UTENTI (1)
L’evoluzione della rete in senso sempre più
partecipativo e gli esempi di imprese collettive
portate avanti dal basso (crowdsourcing) spingono
verso un cambio di paradigma anche nel
rapporto tra bibliotecari e utenti
Il passaggio da una biblioteconomia gestionale a
una “biblioteconomia sociale” ha spostato
progressivamente l’attenzione dal funzionamento
della “macchina biblioteca” alla percezione degli
utenti che la utilizzano, alla possibilità di una
interazione fruttuosa tra biblioteca, bibliotecari
e cittadini in cui il ritorno qualitativo sia circolare e
bidirezionale
13. DAI SERVIZI PER GLI UTENTI AI SERVIZI CON
GLI UTENTI (2)
Il coinvolgimento degli utenti può prendere strade
diverse e complementari:
dare agli utenti la possibilità di offrire le proprie
competenze e il proprio tempo per organizzare attività e
iniziative negli spazi e/o per conto della biblioteca (biblioteca
come partner)
mettere a disposizione degli utenti ambienti e strumenti per
dare spazio alla creatività e al desiderio di sperimentare e
sperimentarsi (biblioteca come piattaforma)
far partecipare gli utenti alla gestione, alla progettazione
e allo sviluppo della biblioteca (biblioteca come “bene
comune”)
Esempi: LABrary (Harvard Library Information
Lab); Transformation Lab di Aahrus
14. ALTRE TENDENZE SU CUI RIFLETTERE
Spostamento delle operazioni routinarie verso il self-
service e valorizzazione delle attività che richiedono
competenze specifiche
Rischi e opportunità della diffusione degli ebook e dei
contenuti digitali rispetto al ruolo delle biblioteche e ai
modelli di servizio
Rischi e opportunità dello spostamento dei bibliotecari
dalle attività biblioteconomiche tradizionali alla
gestione della struttura e al rapporto con il territorio
Necessità di ripensare la cooperazione, in particolare i
suoi confini, i suoi attori e le sue modalità
Rapporto tra mission culturale delle biblioteche e mission
istituzionale, dunque tra livello globale e locale
Mediazione e literacy: quale futuro?
15. IN DEFINITIVA, QUALCOSA NELLE
BIBLIOTECHE È CAMBIATO
Ma la gente cosa ne pensa?
E cosa di questi cambiamenti è stato effettivamente
percepito?
16. LA PERCEZIONE DELLE BIBLIOTECHE (1)
Nel 2014 è uscito il mio volume: Libraries and
public perception: A comparative analysis of the
European press. Oxford: Chandos Publishing, 2014
Obiettivi:
identificare minacce e opportunità rispetto alla
sopravvivenza delle biblioteche agli occhi dell’opinione
pubblica
ricostruire il modello di biblioteca del pubblico generico
e capire quanto è distante da quello che i bibliotecari
stanno portando avanti
capire in che direzione possono e devono lavorare i
bibliotecari per preparare il terreno alle biblioteche del
futuro
17. LA PERCEZIONE DELLE BIBLIOTECHE (2)
L’idea delle biblioteche trasmessa dai giornali ruota
intorno a due nuclei forti:
la biblioteca fisica, che è identificata con il concetto
stesso di biblioteca;
la biblioteca digitale, concepita come la somma dei
contenuti nativamente digitali e digitalizzati
Per quanto riguarda la biblioteca digitale, il ruolo
delle biblioteche esistenti è percepito solo in quanto
fornitrici delle collezioni da digitalizzare
18. LA PERCEZIONE DELLE BIBLIOTECHE (3)
Bisogna lavorare sulla percezione, però:
“Per un bibliotecario la reputazione della propria
biblioteca è probabilmente quanto di più ingestibile ci
possa essere: è triste pensarla in questi termini, ma la
verità è che l’identità percepita solo in parte dipende
dalle azioni di servizio. Essa si costruisce in un luogo
lontano e difficilmente accessibile: la mente (e il cuore)
degli utenti.” (C. Faggiolani)
“C’è qualcosa di rassicurante in quelle semplici
rappresentazioni che abbiamo nella testa riguardo ai
luoghi, e deve verificarsi qualche cambiamento
davvero netto nel mondo esterno per far sì che si sia
disposti a cambiare l’idea che ci siamo fatti e
sostituirla con una nuova.” (S. Anholt)
19. CHE FARE? (1)
Uno dei primi compiti della biblioteconomia
sociale sarà quello di ricercare e trovare un
punto di equilibrio tra il core business
delle biblioteche e le nuove prospettive
“sociali”
La sfida più grande sta in un aggiornamento
del bagaglio professionale dei bibliotecari
coerente con questa visione
20. CHE FARE? (2)
Alcuni paesi (ad esempio quelli del Nord
Europa) tendono verso una costante e
continua sperimentazione – che a volte
inevitabilmente imbocca strade senza
grandi prospettive
Altri (ad esempio l’Italia) preferiscono
tenersi più strettamente agganciati alle
proprie tradizioni culturali e ad una
visione della biblioteche più rassicurante
21. UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:
IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE
BRITANNICHE (1)
Department for Culture, Media & Sport,
Independent Library Report for England, 18
December 2014
Commissionato a: William Sieghart, Sue Charteris,
Janene Cox, Luke Johnson, Roly Keating, Caroline
Michel, Stephen Page e Joanna Trollope
Da dove nasce?
Crisi economica e politiche di “austerity”
Big society e revisione del welfare tradizionale
Tagli ai fondi e chiusura di centinaia di biblioteche:
http://www.publiclibrariesnews.com/
Che fare per far funzionare meglio il sistema
bibliotecario pubblico per il futuro?
22. UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:
IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE
BRITANNICHE (2)
La premessa:
Non ci sono abbastanza decisori a livello nazionale
e locale che siano sufficientemente consapevoli del
valore vitale che un buon servizio bibliotecario può
offrire alle comunità
La biblioteca fa molto di più che semplicemente
prestare libri; essa supporta ogni comunità.
Che tu voglia fare domanda per un lavoro, o chiedere
sussidi per la casa, o comprendere i tuoi diritti o le
opzioni per la salute a tua disposizione, o imparare a
leggere, la biblioteca può fornire assistenza.
23. UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:
IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE
BRITANNICHE (3)
Azioni da svolgere:
tutte le biblioteche pubbliche in Inghilterra devono offrire
accesso gratuito al Wifi e ai computer e supporto all’uso
creare una rete digitale nazionale delle biblioteche
(piattaforma unica per le biblioteche, tessera e catalogo unici
a livello nazionale)
creare una taskforce per le biblioteche che faccia advocacy
assumere nuovo personale e incoraggiare e far crescere il
personale esistente
sviluppare delle linee guida per lavorare con i volontari e
modelli per le biblioteche gestite dalle comunità
trovare delle soluzioni al prestito digitale degli ebook
insieme a editori e autori
riconoscere la possibilità delle biblioteche di contribuire alla
digital literacy supportando i programmi del governo
24. UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:
IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE
BRITANNICHE (4)
Rischi e opportunità: il parere di Lankes
questo documento vede il problema di rinvigorire le biblioteche
pubbliche come un compito della società tutta e non chiede
semplicemente alle biblioteche di fare meglio per loro conto
non salveremo le biblioteche diventando tutto quello di cui le
comunità locali hanno bisogno
Caffè e Wifi (e bagni) non bastano a rendere una biblioteca nuovamente
vitale
Vuoi essere un hub – ok. Vuoi essere uno spazio sociale – ok. Vuoi essere
un caffè – ok. Vuoi consigli sulle tasse – ok. Vuoi supporto per il welfare o
suggerimenti per i viaggi – ok. Vuoi fare qualunque cosa per qualunque
ragione? Il cliente ha sempre ragione, no? Peccato che qui non parliamo di
clienti, ma di cittadini.
Le biblioteche sono luoghi di apprendimento e empowerment
attraverso la conoscenza
Bisogna rivitalizzare le biblioteche non per avere biblioteche
migliori, ma comunità migliori
25. UNA RIFLESSIONE FINALE (MA PROVVISORIA!)
Il negozio di Dharma
http://youtu.be/8k2qXbfOKvA
(courtesy: Sara Chiessi)
26. David Lankes: “so it is in fact a human institution with a
responsible party… like a librarian. So an empty room with
a well informed librarian could actually fit this definition
no?”
Lane Wilkinson: “It's possible that an empty room with a
well informed librarian could actually be a library, assuming
the librarian is a some sort of genius polymath storyteller.
The crux is in that "well-informed" bit you added. But, even
then, it would be the information the librarian has that
constitutes the library, not the librarian per se”
Io: allora forse una biblioteca può essere una stanza con
delle persone ed è l’insieme delle informazioni di cui essi si
fanno portatori che la costituisce. Ma il bibliotecario che
competenze può mettere in campo in questo tipo di
biblioteca? E perché lui e non un altro? Forse in questo
caso lavora soprattutto dietro le quinte?
(New Librarianship and open questions, Comments, https://senseandreference.wordpress.com/2013/07/08/new-
librarianship-and-open-questions/)
“Sometimes it is necessary to invest in the short-term to save in the longer term” si scontra con: “It won’t collapse next week because it’s a public service but the whole thing is totally bankrupt. It keeps operating because everybody wishes it wasn’t bankrupt”
Il rapporto arriva giusto una settimana dopo che la Biblioteca di Birmingham che doveva essere il prototipo della biblioteca del futuro, ha avuto una riduzione di finanziamenti dopo solo un anno dall’apertura, costringendo a licenziamenti e alla riduzione degli orari di apertura
Non dobbiamo salvare le biblioteche a tutti i costi perché sono cosa buona e giusta: Le biblioteche sono uno strumento e non un fine in sé, quindi le difenderemo e le sosterremo fino a quando saranno utili a svolgere la loro funzione
Ora si tratta di capire quale funzione possono e devono svolgere in un panorama in cui i parametri tradizionali con cui si costruisce la conoscenza stanno cambiando e sembrano in crisi