FORZA E CORAGGIO - COME TRASFORMARE UNA CRISI IN OPPORTUNITA'
Microcredito ed educazione finanziaria
1. LA CRISI ECONOMICA
LOCALE, MICROCREDITO ED
EDUCAZIONE FINANZIARIA.
STEFANO CIANCIOTTA
SALA CONVEGNI
CAMERA DI COMMERCIO DI TERAMO
26 GENNAIO 2018
2. ACCELERAZIONE DELLA
DOMANDA MONDIALE
DEPREZZAMENTO DELL’EURO
MINORE DETERIORAMENTO
DELL’ATTIVITÀ ECONOMICA
NEGLI ANNI DI CRISI
COSTI DELL’ENERGIA
INFERIORI (ABRUZZO GAP
ENERGETICO DEL 13%)
2018
CHE ANNO
SARÀ?
Preoccupa il protezionismo
degli Usa. Il tema dei prossimi
anni sarà la compeNNvità dei
territori determinata dalle
agevolazioni fiscali (Zona
Economica Speciale in Europa;
Riforme fiscali negli Usa;
Singapore Smart NaNon).
3. Vanno incenNvate pertanto poliNche aTve
a sostegno delle donne, che favoriscano
una nuova organizzazione del lavoro, come
lo smart working.
TASSO DI
DISOCCUPAZIONE 9,7%
MASCHI
Media Italia 9,6%
FEMMINE
Media Italia 11,8%
7,3%
13,1%
2017,
ULTIMO
ANNO DI
CRISI?
4. AUMENTO DELLE
IMPRESE REGISTRATE
DIFFERENZA TRA IMPRESE
REGISTRATE E CESSATE
0,29%
199
IN AUMENTO TERAMO
IN AUMENTO PESCARA
OCCUPATI III TRIMESTRE 2017
TASSO DI SVILUPPO 2016
INFERIORE A QUELLO ITALIANO
FONTE SVIMEZ
+0,3%
512.000
-0,2%
1,3%
2017,
IL SISTEMA
DELLE
IMPRESE
+0,2%
5. I SETTORI
CHE HANNO
SOFFERTO
DI PIÙ
COSTRUZIONI
la media italiana nonostante L’Aquila
MANIFATTURIERO
circa il doppio del calo nazionale
Le aTvità del terziario (-1,1%) sembrano mostrare
una migliore capacità di resistenza nelle fasi cicliche
negaNve.
-2,1%
-5%
7. PIÙ EUROPA,
POCO
FAR EAST
L’EXPORT VALE IL 25%
DEL PIL REGIONALE.
L’EXPORT ABRUZZO
2017
L’export nei paesi UE
Quota di export nel
ConNnente asiaNco
+3%
(2016 +9,7%)
72% contro 54,6%
7% contro 14,8%
resto Italia
8. Buone performance del
comparto farmaceu0co.
Andamen0 crescen0
a CHIETI e TERAMO
il cui export cos0tuisce
rispe>vamente il
69,1% e il 17,5% del
totale abruzzese.
ANDAMENTI
DIVERSI NELLE
QUATTRO
PROVINCE
TERAMO
+3,4%
PESCARA
-20,7%
L’AQUILA
-10,6% CHIETI
+7,6%
9. I SETTORI IN CRESCITA
Sono cresciute le esportazioni dei principali se=ori di specializzazione regionali
Grazie all’Export l’Abruzzo segna performance in linea con la crescita delle
regioni del Nord (Rapporto Banca d’Italia).
+8,1 +18,1% +2,7% +3,3% -17%
12. Nel corso della vita u/lizziamo numerosi prodo4
finanziari e assicura/vi (conto corrente, bancomat e
carta di credito, mutuo, pres/to Personale, RC Auto,
RC capofamiglia, polizza vita e infortuni, polizza
mala4a, risparmio/inves/mento).
I prodo4 vengono scel/ in modo non oculato né
tempes/vo.
L’aKenta valutazione della propria situazione
personale ed economica nonché una scelta
ponderata dei prodo>, unita ad una correKa
ges0one del proprio denaro può valere anche
diverse migliaia di euro ogni anno.
13. CHI E’ L’EDUCATORE
FINANZIARIO
E’ una nuova figura che, validata dall’iscrizione di AIEF
nell’elenco delle Associazioni Professionali tenuto dal
Ministero dello Sviluppo Economico (Legge 4/2013),
lavora per migliorare le conoscenze economiche e
finanziarie dei ci=adini, aiutandoli a riconoscere e a
uUlizzare al meglio i prodoV più diffusi e fare scelte
consapevoli.
Svolge la propria aVvità nelle isUtuzioni scolasUche o
bancarie ovvero in qualsiasi contesto in cui sia richiesta
la proge=azione e l’a=uazione di un percorso formaUvo
di alfabeUzzazione e/o approfondimento dei temi
relaUvi al mondo economico e finanziario.
14.
15. EDUCAZIONE
FINANZIARIA A SCUOLA
OBIETTIVI GENERALI
• Introdurre nella Scuola buone prassi
• Sviluppare un adeguato grado di consapevolezza degli
strumenN finanziari
• Promuovere l’e-learning e la formazione conNnua per
sostenere la qualificazione professionale dei docenN.
OBIETTIVI SPECIFICI
• Costruire una metodologia, riconoscibile nell’ambito
dell’aTvità svolta in questo ambito dal MIUR
• Formare gratuitamente 4 docenN per ogni scuola aderente
• Tenere laboratori nelle scuole aderenN, in cui coinvolgere gli
altri docenN, gli studenN e le famiglie.
16. • La crisi del 2008 ha disarNcolato il sistema
economico internazionale
• Fine della classe media
• La crescita a debito dallo Stato alle persone
• L’esigenza di fondare un modello di business del
credito sui valori della dignità, della solidarietà e
della sussidiarietà.
PERCHÉ IL
MICROCREDITO
17. o L’esperienza italiana è sostenuta dall’Ente
nazionale per il Microcredito, ma promossa
anche da banche e da fondazioni ex bancarie.
o Fra il 2011 e il 2014, sono staN erogaN
microcrediN per 370,3 milioni di euro. Il 74,8% è
stato desNnato a finalità produTve (creazione o
sviluppo di iniziaNve di microimprese o di lavoro
autonomo).
o Il resto a finalità sociali (iniziaNve di inclusione
sociale o di sostegno economico a favore di
soggeT in condizioni di vulnerabilità).
IL MICROCREDITO
IN ITALIA
18. GLI INVESTIMENTI
DEL MICROCREDITO
o Nel 2014 sono staN erogaN complessivamente 11.428 pres^^,
equamente riparNN fra finalità produTve e finalità sociali
o Importo medio del Microcredito produTvo 21.303 euro
o Importo medio del Microcredito sociale 4.499 euro
o 3.800 le aziende che hanno beneficiato del finanziamento
o Ogni invesNmento ha generato 2,43 pos^ di lavoro
o Nel triennio 2011-2014 sono staN creaN 38.000 pos^ di lavoro.
19. INFO
Docente di Comunicazione di Crisi aziendale – Università di Teramo
Mail: smciancioKa@unite.it
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