5. CREATIVI, CURIOSI,
INTRAPRENDENTI
I LAVORATORI DEL FUTURO SARANNO
Autonomi
Disobbedien.
Crea.vi
Innovatori
Devono pensare in modo differente, Out of the Box
Responsabili
6. DISTRUGGERE E
CREARE
Siate distru+ori crea.vi quindi, come lo sono i
grandi e piccoli intraprenden. che ogni giorno
sfidano le convenzioni del mercato e delle
proprie organizzazioni, sviluppando soluzioni
nuove che spesso hanno un impa+o sulle nostre
vite.
Schumpeter
7. INNOVARE
Nessuno ha mai vinto il Nobel facendo
quello che gli hanno deBo di fare.
JOI ITO
Al passo con il Futuro
9. KEN OLSEN
Presidente della Digital Equipment Corpora5on, nel 1977 una
delle più grandi ed affermate aziende produ=rici di computer:
“Non esiste alcun mo.vo perché un
individuo debba avere un computer
a casa”
STEVE BALLMER
Ex Ceo di MicrosoF, agli inizi del 2007 dichiarò ad Usa Today:
“Non c’è alcuna possibilità che
l’I-‐Phone conquis. una quota di
mercato significa.va”
10. I MESTIERI E I
LAVORI DEL FUTURO
La fine di una domanda ossessiva:
Cosa vuoi fare da grande?
Smart Office e Smart Work
La fine della Scuola tradizionale
I giovani cambieranno tra i 5 e i 7 lavori
(mol5 dei quali devono essere inventa5)
12. IL MONDO DEL
LAVORO E’ CAMBIATO
Nel 2020 il 40% dei lavoratori sarà self-‐employed
Il lavoro si sta spostando verso l’Est del mondo
(dove si concentra il 50% del Pil prodoBo)
Sempre più lavoratori dall’Occidente si spostano
verso l’Est del mondo
L’alibi tuBo italiano della Fuga dei cervelli
13.
14. IL CONTESTO DELLE
NUOVE SFIDE
• La Cina ha inves5to su un programma ambizioso per
conquistare la leadership nell’istruzione per conquistare la
leadership nel mondo
• Tony Blair ha lanciato nel 2003 la London Challenge, per
adeguare i programmi scolas5ci di Londra alle esigenze degli
studen5
• L’Italia è l’unico Paese europeo che non ha aumentato la spesa
per gli studen5 della scuola primaria e secondaria dal 1995
• Unica esperienza pra5ca fino al 2015 lo stage
SISTEMA DUALE E ALTERNANZA SCUOLA-‐LAVORO LE SFIDE
DEL FUTURO
16. • Spropositato costo dell’energia
• Mancanza di un vero sistema di infrastru=ure, quasi
assente in ampie par5 del Paese
• Eccessiva burocrazia e un clima di generale os5lità verso
il mercato e la compe5zione, gli inves5men5, il profi=o
• Stru=ura socio-‐economica ancora feudale e corpora5va
• Natura dello Stato ancora poco matura e per nulla
Liberale (lo Stato non è garante ma è mandatario,
• quando gruppi e corporazioni sono privilegia5 rispe=o
all'inizia5va individuale)
• Instabilità del sistema poli5co e la mancanza di
programmi poli5ci chiari e di una visione del futuro del
Paese
17. • Lentezza amministra5va e della gius5zia
• Troppe regole, poco chiare e mutevoli, sopra=u=o per
quanto riguarda il lavoro
• Scarsa mobilità sociale e la totale chiusura dei gruppi
sociali
• Paura generale e il totale rifiuto individuale e sociale al
cambiamento
• Modello accademico e forma5vo arretrato e
conservatore
• Mancanza di speranza e di sogni
18. COME LI NUTRIAMO GLI
INNOVATORI?
Il sapere è diffuso. Basta andare in rete.
Con le nuove tecnologie i campi di applicazione diventano
molteplici.
Con l’esperienza degli insegnanP.
19. COSA PUO’ FARE LA
SCUOLA
• Sviluppare il senso cri.co (il mondo ha bisogno di
individui cri.ci)
• Problem solving (il sapere è funzionale alla
risoluzione dei problemi)
• Team work
• Promuovere la curiosità
• Col.vare i talen.
• Scambiare esperienze e condividere informazioni
20. LA SCUOLA E’
SMART
SE impiega la tecnologia e le App nella dida`ca
SE cambia modalità di insegnamento e anche
strumentazione di arredo
SE l’insegnante accompagna lo studente a
diventare una persona migliore e a .rare fuori da
ognuno il meglio che ha
21. INFO
Docente di Comunicazione di Crisi aziendale – Università di Teramo
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