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OUTLOOK 2017
PER IL P2P LENDING ITALIANO
Cosa si attendono i principali attori?
GENNAIO 2017
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INTRODUZIONE
Il P2P italiano ha appena chiuso un 2016 in fortissima crescita, come testimoniano i dati di
Dicembre riportati e commentati dal nostro blog (http://bit.ly/2k1il2i).
I volumi complessivamente erogati dalle piattaforme da noi monitorate hanno registrato
una crescita stimata pari a +524% rispetto all’anno precedente, superando i 64 milioni di
euro.
Oltre alle conferme numeriche commentate mensilmente da P2P Lending Italia,
si captano anche numerosi segnali “qualitativi” – tra i quali un crescente interesse da parte
dei media, dei privati e delle istituzioni.
“So far so good”, come direbbero gli Inglesi. Ma – chiaramente – le cifre rimangono ancora
molto modeste, sia in termini assoluti che in confronto ad altri Paesi Europei di dimensioni
simili al nostro.
P2P Lending Italia è in costante comunicazione con tutti i principali attori Italiani e anche
con diversi investitori istituzionali - Italiani e non - che stanno muovendo i primi passi nel
settore. La nostra sensazione è che la crescita possa continuare a ritmi sostenuti nel 2017.
Ma invece di lanciarci in “previsioni pindariche” abbiamo chiesto al nostro panel di esperti
quali sono le loro aspettative per l’anno appena iniziato.
Ne è nata una tavola rotonda virtuale tra i responsabili delle piattaforme i cui risultati sono
riportati di seguito.
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I partecipanti al panel:
PRESTITI PERSONALI
•	 SOISY: Pietro Cesati, CEO
•	 YOUNITED CREDIT: Tommaso Gamaleri, CEO & Luca Faccini, Marketing Manager
•	 PRESTIAMOCI: Daniele Loro, CEO
•	 SMARTIKA: Maurizio Sella, Presidente
SCONTO FATTURE
•	 WORKINVOICE: Matteo Tarroni, CEO
•	 CASHME: Marcello Scalmati, CEO
•	 FIFTY FINANCE: Michele Ronchi, CEO
•	 CREDIMI: Ignazio Rocco di Torrepadula, CEO & Gianmarco Molinari, Marketing Manager
PRESTITI ALLE IMPRESE
•	 iBONDIS: Christian Nothacker, CEO & Alessandro Felisi, COO
•	 BORSADELCREDITO.IT: Ivan Pellegrini, CEO & Antonio La Fiosca, COO
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INDICE
PAG. 4
01. Quali sono i principali obiettivi quantitativi e qualitativi che vi siete dati per il 2017?
PAG. 7
02. Quali aspettative avete in generale – a parte la vostra performance – per il P2P Italiano nel 2017?
PAG. 9
03. Quali potrebbero essere le principali soprese positive per il settore rispetto al vostro “scenario base”?
PAG. 11
04. Di converso, quali sono i principali rischi che potrebbero ridurre la vostra crescita e quella
del settore?
PAG. 13
05. Cosa vi aspettate in tema di scenario normativo per il 2017?
PAG. 15
06. Pensate che il possibile continuato graduale rialzo dei tassi sui titoli di stato e
obbligazionari possa rappresentare un problema per il P2P?
PAG. 17
07. La crisi di fiducia che sta colpendo il mondo bancario rappresenta a vostro giudizio
un’opportunità o un problema per il P2P?
PAG. 19
08. Il P2P è ancora molto poco conosciuto in Italia. Quali iniziative volete sostenere nel 2017
per divulgarne la conoscenza presso il pubblico di imprese e privati? A parte i vostri sforzi,
quali iniziative auspichereste a favore del settore?
PAG. 21
09. Se nel 2017 poteste “portare” in Italia una caratteristica del mercato P2P anglosassone
quale scegliereste (accessibilità ai dati, regulation, fiscalità, tassi d’interesse, ...)? A quale
aspetto del mercato italiano invece non rinuncereste?
PAG. 23
10. Se aveste potuto chiedere a Babbo Natale un regalo o aiuto per il vostro business nel 2017
quale sarebbe stato?
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01. Quali sono i principali obiettivi quantitativi e qualitativi
che vi siete dati per il 2017?
SOISY: L’obiettivo 2017 è aumentare la dimensione del marketplace, soprattutto
migliorando l’offerta di prestiti tramite partnership. Non ci poniamo mai veri e propri
obiettivi numerici, ma prevediamo di finanziare prestiti per circa €4 mln nel 2017.
YOUNITED CREDIT: Il 2017 sarà un anno chiave per Younited Credit in Italia: accanto alla
crescita dei volumi, la piattaforma dovrà dimostrare di avere un business model solido e
profittevole. Per questo ci si aspetta una rilevante crescita dell’erogato ma soprattutto della
marginalità.
Gli obiettivi quantitativi: erogato >45-50 milioni Euro e breakeven a livello di margine di
contribuzione.
PRESTIAMOCI: Vorremmo raggiungere nei primi mesi un erogato di €350k mensili, ovvero
raddoppiare il ritmo attuale. Con l’attuale assetto pensiamo di essere in grado (senza quindi
ulteriori investimenti di marketing e di struttura) di poter puntare ad un erogato di €4/5
milioni per il prossimo anno, ovvero raddoppiare l’erogato cumulato attuale.
Si tratta di un obiettivo minimo che non sconta la crescita raggiungibile con investimenti
aggiuntivi. In base alle analisi in corso potremmo, con investimenti crescenti in
comunicazione, puntare a €1.000 di erogato mensile negli ultimi mesi dell’anno e quindi
avvicinarci ai €10 milioni di erogato totali.
In termini qualitativi sintetizziamo in una sola linea guida: aumentare la base clienti e fare
in modo che sia solida e di lungo periodo. Questo significa continuare ad avere attenzione
per il rischio e per le richieste dei clienti
SMARTIKA: Il 2017 sarà un anno di grande fermento e crescita per Smartika. Gli obiettivi
quantitativi indicano una crescita esponenziale ed un volume di erogato che consoliderà la
posizione di leader di mercato.
Smartika vuole consolidare la propria leadership, investendo sul brand e sul miglioramento
costante del servizio ai propri clienti, con una nuova piattaforma responsive ed offrendo un
livello di customer care personalizzato.
Per sostenere la crescita ed uscire dalla fase di Start up, la struttura della società sta
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evolvendo per rafforzare ed efficientare le funzioni interne e perfezionare le procedure ed
i meccanismi operativi. Grande attenzione è stata anche data alla revisione del processo del
credito.
WORKINVOICE: L’obiettivo per il 2016 era sostanzialmente quello di realizzare
un’infrastruttura che fosse in grado di canalizzare investitori istituzionali verso l’asset class
dei receivables italiani. Obiettivo raggiunto sia acquisendo come buyer sulla piattaforma il
primo veicolo di cartolarizzazione ex l.130 che acquista unicamente crediti commerciali,
che predisponendo un sistema di regolamento delle transazioni che consente di operare
anche a fondi UCITS compliant.
I fondi disponibili per l’investimento ammontano ora a circa 50 milioni di euro ed anche
l’origination (attività di comunicazione volta a portare PMI sulla piattaforma) si è mossa di
pari passo. L’obiettivo per il 2017 è quello di crescere ulteriormente, soprattutto attraverso
partnership e soprattutto con player nazionali ed internazionali con i quali condividiamo la
base di clientela. A Workinvoice abbiamo introdotto il meccanismo degli OKR (Objectives
and Key Results, sviluppato in Google) e per il 2017 abbiamo come OKR strategico la
finalizzazione di almeno 3 partnerships di questo tipo.
CASHME: Siamo in una fase delicata e per il momento preferiremmo non pubblicare questi
dati.
FIFTY FINANCE: Vorremmo concludere dai 4 ai 6 nuovi accordi di finanziamento dei quali
almeno 2 di tipo “reverse” con onboarding di azienda sponsor e fornitori in piattaforma.
Puntiamo a raccogliere altri €25/30 milioni di finanziamenti aggiuntivi da parte di
investitori istituzionali sia in forma diretta che indiretta, per arrivare a un impiego di
complessivi €40/50 milioni di plafond e un transato annuale in crediti commerciali che si
attesti intorno ai €120/140 milioni.
CREDIMI: Il 2017 è l’anno di lancio di Credimi per cui il nostro obbiettivo principale è
l’awareness del nostro prodotto e delle sue caratteristiche, ci ripromettiamo di raggiungere il
40% delle PMI che sono il nostro target.
iBONDIS: Il 2017 è un anno importante per iBondis, dopo un 2016 dove abbiamo potuto
consolidare tutta la parte operativa, quest’anno il nostro focus sarà la crescita in Italia e
Germania. Oltre alla crescita e al consolidamento nei mercati in cui siamo già presenti,
stiamo pianificando di lanciare il nostro servizio in altri paesi Europei.
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BORSADELCREDITO.IT: Il 2016 è stato un anno piuttosto positivo: abbiamo erogato oltre
7 milioni di euro in finanziamenti a circa 250 imprese. Nel 2017 ci aspettiamo di far
crescere notevolmente queste cifre ma soprattutto siamo certi che le piattaforme di finanza
alternativa come la nostra siano sempre più conosciute. Con maggiore consapevolezza da
parte del mercato di questi strumenti, cosa che si costruisce giorno dopo giorno, saranno
molte di più le aziende e i prestatori che richiederanno i nostri servizi.
L’altro grande obiettivo è quello dell’arrivo dei primi prestatori “istituzionali” su
BorsadelCredito.it.
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02. Quali aspettative avete in generale – a parte la vostra
performance – per il P2P Italiano nel 2017?
SOISY: Un aumento forte dei volumi: non ci stupirebbe un raddoppio rispetto al 2016. E
l’ingresso di ulteriori player sia italiani che esteri.
YOUNITED CREDIT: Molto positive soprattutto nel segmento dei prestiti alle imprese,
dove l’offerta di credito soffre i recenti stati di crisi delle banche tradizionali, il livello di
competizione è minore e, di conseguenza, anche i costi di acquisizione della clientela per i
nuovi player del P2P.
Nel segmento dei prestiti personali le prospettive sono interessanti: tutto dipenderà dalla
crescita della domanda di prestiti online (ancora inferiore al 5%) e al livello dei tassi di
interesse delle finanziarie tradizionali.
PRESTIAMOCI: Pensiamo che ci sarà ancora uno scenario di crescita, anche molto
importante, tenuto conto del fenomeno sia per il lato consumer che business.
Tutto il settore deve ancora esplorare una molteplicità di prodotti e non ha ancora
raggiunto dimensioni tali per essere attraente per investitori esteri, cosa che potrebbe
avvenire dando una ulteriore spinta al sistema.
Lo sviluppo dipenderà anche dalla qualità dei portafogli (al momento con anzianità troppo
contenuta per poter essere valutati appieno) e dalle risorse di capitale che potranno essere
impiegate sia a livello di equity che a livello di impieghi sulle piattaforme.
Aumenterà la specializzazione e la differenziazione di immagine dei player, come di fatto
già sta avvenendo. Siamo più cauti nel vedere nuovi entranti nell’area consumer.
SMARTIKA: Il mercato del P2P continuerà a crescere, sia per effetto di una maggior
informazione e comunicazione, sia grazie a nuovi player sul mercato italiano. La crescita
sarà tanto più veloce tanto più la cultura “social” saprà diffondersi e le aziende potranno
investire in comunicazione.
WORKINVOICE: Ci aspettiamo che il 2017 sia finalmente l’anno in cui altre piattaforme di
invoice trading si affacceranno sul mercato, contribuendo risorse soprattutto in termini di
comunicazione allo sviluppo di questo settore che ha implicazioni “disruptive” anche dal
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punto di vista culturale.
Importante che tutte le nuove iniziative vengano gestite con adeguata professionalità.
CASHME: Riteniamo che il 2017 sarà il vero anno di svolta per il p2p italiano. Il volumi
tra gli operatori esistenti (sia sul mercato consumer che corporate) stanno cominciando a
crescere, e si hanno notizie dell’arrivo di numerosi nuovi player, anche esteri.
FIFTY FINANCE: Crediamo che il mercato possa iniziare una fase di razionalizzazione/
consolidamento nel numero di operatori anche cross border e che sempre più investitori
istituzionali inizino a sondare il mercato alla ricerca di possibili partnership di investimento
nelle varie forme di lending.
CREDIMI: Le aspettative sono di una crescita organica e sostenuta del fintech in generale
e della finanza alternativa in particolare. In particolare ci aspettiamo l’entrata di player
stranieri sul nostro mercato che andranno ad integrate ed ampliare l’offerta domestica.
iBONDIS: Il P2P in Italia ha ancora molta strada da fare: se guardiamo agli altri paesi in cui
siamo attivi è sicuramente il paese in cui il mondo del P2P non ha ancora avuto un grande
riscontro.
Detto ciò, data la maggiore attenzione mediatica e da parte di più investitori crediamo che
nel 2017 anche il mercato italiano possa crescere in modo esponenziale.
BORSADELCREDITO.IT: Sicuramente siamo all’interno di un trend di grande crescita,
nonostante le dimensioni del nostro mercato rispetto a quello europeo siano ancora
piccole. Il 2016 ha visto l’arrivo sul mercato di diverse nuove e interessanti piattaforme.
La crescita fisiologica ma costante di tutte quelle che hanno approcciato il mercato e
l’approdo in Italia di piattaforme estere sono dei segnali molto incoraggianti.
Le basi per una crescita forte ci sono: ci aspettiamo che sia accompagnata da una spiccata
attitudine all’innovazione, per non rimanere indietro rispetto agli altri Paesi.
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03. Quali potrebbero essere le principali soprese positive per il
settore rispetto al vostro “scenario base”?
SOISY: Una modifica del trattamento fiscale del prestito tra privati.
YOUNITED CREDIT: Una consistente crescita del ‘canale online’ dal lato dei richiedenti e
un’agevolazione fiscale dal lato dei prestatori/investitori.
PRESTIAMOCI: Se qualcuno dei limiti strutturali allo sviluppo del sistema Italia venisse
meno… In generale un riconoscimento istituzionale e in particolare il trattamento fiscale
uniforme o all’interno dei PIR (Piani Individuali di Risparmio). Aggiungiamo l’opzione
che banche, istituzioni e fondazioni possano iniziare a intervenire come investitori nei
marketplaces.
SMARTIKA: La crescita potrebbe essere supportata da una maggior disponibilità di risorse
da parte dei prestatori, e da una maggior richiesta di prestiti, alimentata da una maggiore
informazione nei media. Il bisogno esiste, si tratta di canalizzarlo anche su questa
opportunità. Anche l’intervento di qualche prestatore istituzionale potrebbe cambiare
molto (in positivo) lo scenario.
WORKINVOICE: In termini di “sorprese” (cioè eventi inaspettati) saremmo contenti (ma
stupiti) se riscontrassimo una maggiore sensibilita’ da parte di Governo e regolatori in
merito al settore con la proposizione di interventi volti a favorirne lo sviluppo. Ad esempio:
obbligo per le banche di referral alle piattaforme dei clienti rifiutati (già operativo in UK),
divieto di introdurre nei contratti di fornitura limitazioni alla libera circolazione dei crediti
(idem) ed in ultima istanza la canalizzazione di risorse dirette verso i marketplace lender
(stra-idem).
CASHME: Alcune soprese positive potrebbero derivare dall’impegno di soggetti pubblici nel
nostro mercato, sia con la potenziale immissione di capitali direttamente nell’equity degli
operatori, sia come “prestatori” per aziende e privati richiedenti prestiti/anticipo fatture.
Con uno sguardo più di medio termine potrebbero essere introdotti incentivi al sistema
(se n’è discusso in occasione del CrowdTuesday) o sgravi fiscali per i prestatori di fondi (oggi
gli aspetti fiscali sono particolarmente penalizzanti soprattutto per gli investitori privati).
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D’altronde è proprio questa la direzione che il parlamento ha già espresso più volte di
voler prendere, ovvero quella di incentivare l’afflusso dei capitali del risparmio gestito
nell’economia reale, e la recente approvazione dei PIR ne costituisce un primo passo.
FIFTY FINANCE: L’approssimarsi della scadenza del QE da parte della BCE a fine
2017 (minore disponibilità delle Banche di cheap funding), stretta normativa (Basilea
IV) e il persistere delle difficoltà del modello di distribuzione del sistema bancario
(razionalizzazione agenzie e nuovi modelli di business) potrebbero spingere ulteriori
potenziali richiedenti verso canali di finanziamento alternativi a quello bancario.
Analogamente, il lancio di nuovi fondi d’investimento alternativi (FIA) e PIR (piani
individuali di investimento) da parte di operatori specializzati potrebbe avvicinare nuove
risorse finanziarie al settore. Altro fattore di sostegno potrebbe essere rappresentato da
iniziative che vedano le banche stesse stringere partnership per abbracciare modelli
distributivi P2P già operativi, anziché provare a replicarli.
CREDIMI: Sicuramente l’andamento dell’economia in generale è fondamentale per il settore
finanziario e ci potrebbero essere sorprese positive sull’andamento della crescita e degli
investimenti nel nostro paese.
iBONDIS: vedi risposta seguente.
BORSADELCREDITO.IT: Sarebbe bello se anche in Italia potessimo arrivare a un accordo
simile al “Bank Referral Scheme”, che qualche mese fa ha visto la luce in UK, che invita le
banche che non riescono a servire le piccole imprese a segnalarle a piattaforme alternative.
Mentre un’altra bella sorpresa sarebbe quella di eliminare il trattamento fiscale di sfavore
che penalizza chi presta nel Marketplace Lending, adeguando invece il regime fiscale
a quello degli altri strumenti finanziari. Sarebbero due grandi spinte per la crescita del
mercato del P2P Lending italiano.
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04. Di converso, quali sono i principali rischi che potrebbero ridurre
la vostra crescita e quella del settore?
SOISY: Un peggioramento dello scenario macroeconomico, con una diminuzione del PIL.
YOUNITED CREDIT: A livello sistemico, una forte crisi del settore bancario con ricadute
negative sullo scenario macroeconomico italiano. Aggiungerei anche un latente rischio di
dumping da parte degli Istituti tradizionali (situazione che Younited ha sofferto in Francia).
PRESTIAMOCI: Carenza di risorse per investire e rendimenti dei portafogli inadeguati.
Interventi difensivi delle banche e delle finanziarie.
SMARTIKA: Il perdurare della crisi economica, alla luce dello stallo politico e di governo,
potrebbe rendere problematica la richiesta di prestiti da parte di un segmento di mercato,
con conseguente compressione dei volumi, per il segmento più “debole”.
La stessa Assofin, prevede un rallentamento nel tasso di crescita del mercato e si aspetta una
crescita contenuta al 7-10%. Si potrebbe inoltre verificare l’entrata di players stranieri, con
incremento della concorrenza e modifica delle regole del gioco.
WORKINVOICE: In estrema sintesi: comportamenti non professionali da parte di nuovi
entranti sul mercato (anche internazionali) che possano danneggiare la buona reputazione
costruita con imprese ed investitori in ormai anni di lavoro estremamente accurato;
interventi normativi non coerenti con le norme europee o vigenti in altri paesi che
potrebbero sfavorire i player locali.
CASHME: Vediamo due possibili rischi, che possono tuttavia avere impatti differenti sul
mercato specifico di riferimento: l’aumento dei tassi e le nuove regulation.
Per quanto attiene l’aumento dei tassi, benché in Europa ci aspettiamo la strada sia
ancora lunga, potrebbe avere un impatto specifico (anche se indiretto) sul segmento
dell’invoice trading e dei prestiti di breve termine. Infatti, al contrario del segmento
dei prestiti di medio-lungo termine, i tassi relativi all’anticipo fatture ed alle operazioni
autoliquidanti sono tendenzialmente poco correlati all’andamento complessivo, oscillando
strutturalmente intorno all’8% per gli importi sotto i € 250.000.
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A livello di regulation invece, riteniamo che le stesse possano rappresentare un
rallentamento allo sviluppo nel breve termine, ma un fattore di stabilità nel medio periodo,
purchè vengano redatte con un criterio di pragmatismo e consultando gli operatori di
mercato.
FIFTY FINANCE: Rischio di eccessi sul piano normativo/compliance (burocratizzazione),
sul modello banca impresa. Mancanza di comunicazione istituzionale (governativa) per
diffondere la conoscenza del settore e le best practices tra i richiedenti, suggerendo il
ricorso agli operatori di P2P in alternativa al canale bancario come già avviene nei paesi
anglosassoni.
Altro fattore di rischio potrebbe essere rappresentato dall’accelerazione da parte delle
banche nell’adozione di modelli distributivi evoluti di tipo “fintech” recuperando l’attuale
gap con i nuovi operatori.
CREDIMI: Il rischio principale è di converso legato alla situazione dell’Europa e ai risultati
delle elezioni del 2017 che potrebbero destabilizzare l’area Euro e aprire un fronte di
incertezza anche nel nostro paese.
iBONDIS: Il principale rischio che vediamo in Italia è quello del sistema bancario
tradizionale, che potrebbe mettere le PMI Italiane in crisi in quanto private dell’accesso
al credito. Ovviamente la situazione odierna delle banche italiane rappresenta anche una
grandissima opportunità per le piattaforme P2P che si possono offrire come una vera
alternativa.
BORSADELCREDITO.IT: Non puntare sulla qualità del servizio, la massima trasparenza,
l’attenzione al cliente e alla sua user experience e il rigoroso rispetto delle regole sarebbe
come crescere con il freno a mano tirato, quindi rischioso per il nostro mercato.
In generale, se le piattaforme come la nostra non metteranno al centro questi aspetti,
l’industry nel complesso potrebbe “restare al palo”.
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05. Cosa vi aspettate in tema di scenario normativo per il 2017?
SOISY: Maggiore chiarezza sull’implementazione della PSD2, ma nessuna altra novità
significativa. Ma siamo pronti a essere smentiti, vista la bulimia normativa degli ultimi anni.
YOUNITED CREDIT: Nulla di rilevante per il nostro settore. Legislatore e Regulator sono
(giustamente) molto presi dalla risoluzione delle crisi di storiche banche italiane (MPS,
Veneto Banca, Popolare di Vicenza, etc.).
PRESTIAMOCI: Potrebbe essere l’anno buono per introdurre l’uniformità fiscale.
SMARTIKA: Da un punto di vista normativo, auspichiamo una regolamentazione per
quando concerne la tassazione dei rendimenti percepiti dai prestatori. Al riguardo ci sono
già state interrogazioni parlamentari ed è attivo un tavolo di discussione dove Smartika
partecipa attivamente.
WORKINVOICE: Ci attendiamo il consolidamento di norme a livello europeo (come ad
esempio la Capital Markets Union) e probabilmente (o auspicabilmente) lo sviluppo di
norme coordinate specificatamente disegnate per i marketplace lenders.
CASHME: Cfr. sopra.
FIFTY FINANCE: Non ci aspettiamo grandi interventi in senso positivo. Piuttosto il rischio
rimane quello di un eccessivo carico burocratico nei confronti delle istituzioni di settore,
non facilitando l’uso delle nuove tecnologie.
CREDIMI: n.d.
iBONDIS: Guardando l’Inghilterra, dove il regolatore sta supportando ed incentivando le
piattaforme P2P, ci sono diverse normative che dovrebbero essere adottate dallo Stato Ital-
iano. A nostro parere, la principale normativa che si dovrebbe introdurre è l’agevolazione
fiscale per gli investimenti nel P2P, incentivando di conseguenza gli investitori ad allocare
più capitali.
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BORSADELCREDITO.IT: Che il percorso cominciato nel 2016 continui. La normativa dovrà
agevolare l’ingresso di prestatori istituzionali su piattaforme come la nostra, oltre
a rimuovere gli ostacoli esistenti per i prestatori c.d. retail. Ci aspettiamo che le evoluzioni
seguano in maniera più fluida le necessità di questo mercato: l’evoluzione dei regolamenti
sono anche un indice della crescita di affidabilità, che è sicuramente un elemento essenziale
per il successo del nostro lavoro.
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06. Pensate che il possibile continuato graduale rialzo dei tassi sui titoli
di stato e obbligazionari possa rappresentare un problema per il P2P?
SOISY: No, perché sarebbe ragionevolmente legato a un aumento più che proporzionale del
costo del finanziamento per banche e finanziarie e quindi dei tassi dei prestiti prevalenti sul
mercato.
Riteniamo poco probabile, ma non da escludere, uno scenario in cui questa correlazione tra
titoli di stato e costo del funding bancario si dimostri meno forte del previsto, per esempio
per la diminuzione dei timori legati alla salute del sistema bancario.
YOUNITED CREDIT: In teoria, il rialzo dei tassi dovrebbe essere invariante sul business
model dei P2P perché va a ‘colpire’ anche i tassi dei richiedenti. Questo in un mercato
perfetto e reattivo. In pratica, almeno per il 2017, non prevediamo significativi aumenti dei
tassi in Europa. Ciò per effetto dell’estensione del Quantitative Easing da parte della BCE.
Nel 2018 sarà un ‘problema’, che dovremo essere bravi a superare educando bene il mercato
degli investitori sulla diversità della asset class del P2P Lending e dei relativi vantaggi (es.
bassa volatilità).
PRESTIAMOCI: Crediamo che il P2P sia una forma di investimento che completa e
arricchisce l’offerta attuale. A meno di cambiamenti molto significativi non pensiamo sia
un problema l’attuale scenario nel breve. Se si dovesse rivelare un tema di lungo periodo,
pensiamo che si verificheranno anche condizioni più favorevoli per realizzare modifiche
strutturali alla nostra offerta in modo da aumentare i rendimenti.
SMARTIKA: Il potenziale rialzo dei rendimenti di titoli di stato e obbligazioni potrebbe
avere un effetto limitato, poiché l’investitore Smartika, oltre al “puro rendimento”, sposa un
“progetto sociale”. I tassi di rendimento Smartika risultano comunque molto interessanti
rispetto ad altre forme di investimento - anche in presenza di rialzo di tassi - e offrono ai
risparmiatori anche un’ottima alternativa di diversificazione. A ciò si aggiunge un nuovo
approccio di Smartika, che per il 2017 metterà a punto pacchetti di offerte diversificati per
rendimenti e rischio, in modo da facilitare la scelta anche per i piccoli investitori meno
esperti ma aperti a nuove opportunità.
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WORKINVOICE: Più che il rialzo dei tassi (che comunque è abbastanza impercettibile sul
breve termine) è l’incremento di volatilita’ anche del reddito fisso a costituire un fattore
che spinge sempre di più gli investitori a considerare forme di investimento alternative
nel credito. Gli investitori peraltro privilegiano assets trasparenti e quindi soprattutto
direttamente legati all’economia reale. Il costo del credito per le aziende (del nostro target
di riferimento) si è invece sempre storicamente dimostrato assolutamente anelastico
all’andamento dei tassi di interesse.
CASHME: Cfr. sopra.
FIFTY FINANCE: Dipende dal modello di funding ma riteniamo possa rappresentare più
un’opportunità che un problema.
CREDIMI: Sicuramente la competizione si farà più difficile dal punto di vista del lending ma
nello stesso tempo i clienti saranno alla ricerca di opportunità di finanziamento sempre più
flessibili ed efficienti.
iBONDIS: L’aspetto interessante del P2P è la bassa correlazione con il resto del mercato e per
questo è una soluzione che rimane interessante al fine di diversificare il proprio rischio.
Con un rialzo dei tassi ovviamente anche il mondo del P2P potrà a sua volta offrire dei
ritorni più alti.
BORSADELCREDITO.IT: No, non lo crediamo. Il P2P ha creato una nuova asset class e quindi
nuove e interessanti opportunità di investimento. Qualunque siano i benchmark, se l’asset
class crescerà bene come sta già facendo, gli investitori comunque vorranno averla nel
proprio portafoglio.
Inoltre, chi presta su una piattaforma come la nostra, oltre ad essere interessato a quanto
può guadagnare, è attratto dall’opportunità di investire nell’economia reale attraverso uno
strumento molto facile e trasparente e che “elimina” il concetto di volatilità.
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07. La crisi di fiducia che sta colpendo il mondo bancario rappresenta a
vostro giudizio un’opportunità o un problema per il P2P?
SOISY: Un problema nel breve periodo: per un’economia sana e in crescita serve il supporto
del sistema bancario.
Un’opportunità nel medio-lungo periodo, per la possibilità di disintermediare un crescente
numero di servizi bancari.
Visto che come start up abbiamo bisogno di un’economia sana, auguriamo ogni bene al
sistema bancario, tanto più che siamo convinti che nel lungo periodo li disintermedieremo
comunque.
YOUNITED CREDIT: Credo che sia una grande opportunità per i prestiti alle imprese e uno
stimolo anche per i prestiti personali.
PRESTIAMOCI: Dalle nostre indagini sul mercato non è così scontato che siano numerose le
persone che, scontente della propria banca, si orienterebbero verso soluzioni alternative o
molto innovative.
Gli italiani per quanto scontenti sono conservatori, soprattutto sul tema finanza. Può essere
un’opportunità, anche se comunque la vediamo solo in ottica speculativa di breve periodo.
Da notare che anche nel mondo bancario ci sono player credibili e con reputazione (vedi
Fineco). Il tema quindi, a parte la possibilità di acquisire qualche cliente nel breve per
irritazione verso il sistema bancario tradizionale, è essere come una banca moderna e
conservare il cliente una volta acquisito.
Quelli come noi hanno il vantaggio di non dover dire che siamo una banca “simpatica”.
Dobbiamo però dimostrare di essere bravi e rassicurare molto il consumatore italiano.
SMARTIKA: La crisi finanziaria del 2008 e 2009 in Inghilterrra ed USA è stata la molla che
ha lanciato il P2P lending in quei paesi; riteniamo quindi che anche in Italia la crisi delle
banche (o meglio di alcune banche) dovrebbe rappresentare una notevole opportunità per
una finanza dal volto etico come quella del P2P.
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WORKINVOICE: Benché la risposta più ovvia potrebbe essere quella di considerare la
crisi del mondo bancario come un’opportunità, noi vediamo le banche come una parte
fondamentale dell’infrastruttura del marketplace lending, sia dal punto di vista operativo
che dal punto di vista della solidità del sistema nel suo complesso. È pur vero che il sistema
bancario tradizionale sta attraversando un vero punto di svolta e quindi ci auguriamo che
sappia autoregolarsi e gestire le inevitabili crisi in maniera controllata.
CASHME: Riteniamo che rappresenti un’opportunità, e anzi che sia uno dei principali
elementi di sviluppo per il nostro settore, soprattutto con riferimento al mercato dei
richiedenti. Non vediamo nel breve una possibilità di ritorno da parte delle banche
tradizionali a fare veramente le banche, e fintantochè il margine di interesse non tornerà
a crescere in bilancio, dovranno necessariamente trovare altre voci di revenues, con
conseguente acuirsi della sfiducia da parte di privati e imprese.
FIFTY FINANCE: Rappresenta un’opportunità se supportata adeguatamente da
comunicazione istituzionale (Governo, Ministero dell’Economia, Tesoro, ABI).
CREDIMI: È sicuramente un problema per il paese e ci si può solo augurare che la situazione
sia tenuta sotto controllo, per un certo verso è un’opportunità per noi ma decisamente poco
auspicabile in generale.
iBONDIS: Rappresenta entrambi, sicuramente spinge molte PMI a trovare un’alternativa
al credito, ma allo stesso momento la crisi bancaria sta mettendo in ginocchio molte PMI
meritevoli incrementando di conseguenza il rischio di mercato generale anche per noi.
BORSADELCREDITO.IT: Crediamo che sia un’opportunità dovuta da una necessità di
cambiamento inevitabile. Certi modelli sono obsoleti e le aziende fintech si stanno ricavan-
do uno spazio sempre più grande proprio perché i bisogni delle persone e delle imprese
cambiano. In concreto, BorsadelCredito.it risolve diversi problemi sia a chi chiede credito,
sia a chi vuole gestire i suoi risparmi, grazie a soluzioni al passo con i tempi.
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08. Il P2P è ancora molto poco conosciuto in Italia. Quale iniziative
volete sostenere nel 2017 per divulgarne la conoscenza presso
il pubblico di imprese e privati? A parte i vostri sforzi, quali iniziative
auspichereste a favore del settore?
SOISY: Nel 2017 aumenteremo la nostra presenza sui media, anche tradizionali.
A nostro parere comunque se riusciremo come settore a realizzare e raccontare una “storia
di crescita”, con l’aumento dei volumi e degli operatori, l’attenzione dei media verrà da sé.
YOUNITED CREDIT: Nel 2017 Younited Credit lancerà 2 nuovi fondi di investimento
per l’Italia e la Spagna, che arricchiranno l’offerta dei fondi francesi. Punteremo molto
sul concetto di piattaforma ‘paneuropea’ e di un portafoglio di fondi P2P Lending
diversificabile su base geografica.
PRESTIAMOCI: Creazione di incontri di tutti i player periodici (il CrowTuesday è stata
un’esperienza sicuramente positiva). Creare una gruppo di interesse per fare lobbying
presso le istituzioni. Cercare di coinvolgere esponenti delle best practice internazionali
presso la comunità finanziaria.
SMARTIKA: Il social lending, nonostante sia presente sul mercato italiano da diversi anni,
ha un livello di penetrazione contenuto soprattutto nella fascia media della popolazione.
L’Italia sconta un ritardo strutturale di infrastrutture (la penetrazione di internet in
Italia è solo del 63%, contro una media europea del 83%, differenza che si amplifica
esponenzialmente in alcune regioni italiane).Smartika vuole continuare a svolgere un
ruolo chiave nell’Education del settore, sia presso gli utenti finali, sia presso le Istituzioni
ed il Governo. In particolare, Smartika ritiene che le Istituzioni possano essere un volano
positivo per lo sviluppo del mercato.
WORKINVOICE: Personalmente non riteniamo che il P2P in Italia debba coincidere con il
mass-market, quindi le iniziative di comunicazione saranno estremamente mirate per
aumentare la consapevolezza tra imprese ed investitori. Senza mai dimenticare appunto che, in
particolare, la soluzione proposta da Workinvoice può essere d’aiuto ad aziende con specifiche
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esigenze di liquidabilità degli asset e ad investitori con capacità di analisi e di risk taking nel credito.
CASHME: Riteniamo che il p2p, sebbene in forte crescita, debba consolidarsi ancora un po’
prima di essere pronto per il mass market. Il quadro regolamentare è ancora poco chiaro e i
track-record delle piattaforme non sono sufficienti.
Nel corso dell’ultima parte del 2016 si sono viste le prime “vere” campagne di comunicazione
di alcuni operatori di settore, e ci aspettiamo che nel 2017 continuino a crescere.
Dal canto nostro, non pensiamo di lanciarne prima della metà del nuovo anno.
FIFTY FINANCE: Per il pubblico delle imprese, l’Osservatorio Supply Chain Finance
del Politecnico di Milano rappresenta un buon momento d’incontro per gli operatori B2B
del settore. Ulteriori eventi d’incontro come quello promosso da voi lo scorso anno sono
altrettanto utili. Ci piacerebbe assistere a sviluppi normativi che spingessero le banche a
indirizzare una parte dei propri richiedenti meritevoli verso operatori P2P o a vantaggi
fiscali per privati e imprese che impiegano la propria liquidità tramite piattaforme P2P.
CREDIMI: Noi non apparteniamo al settore P2P in quanto non cerchiamo lender sul
mercato aperto ma abbiamo in essere accordi per l’acquisto dei nostri finanziamenti con
4 primari fondi di investimento, che portano attraverso di noi il denaro delle famiglie alle
PMI. Saremo direttamente impegnati nel far conoscere alle PMI la possibilità di ottenere un
finanziamento estremamente veloce, semplice e flessibile in maniera totalmente digitale.
iBONDIS: Seguendo il percorso anglosassone, sicuramente più presenza e snellezza nel
tempo da parte del regolatore faciliterebbe l’accesso e la conoscenza del mondo p2p in
Italia. Una volta raggiunto questo obiettivo, i media inizierebbero a corprire di più questo
settore, contribuendo ad una maggiore partecipazione da parte del mercato.
BORSADELCREDITO.IT: Ogni giorno ci confrontiamo con i nostri clienti e sappiamo che
la chiave per creare fiducia è esser loro vicini, sia in maniera digitale che fisica. In questo
modo siamo in grado di essere utili, risolvere i loro problemi, ed essere in grado di
innescare una diffusione sempre più capillare. Cercheremo quindi di creare sempre più
punti di contatto con il nostro pubblico. Ovviamente ci piacerebbe che tutto questo possa
essere supportato da una maggiore comunicazione sulle opportunità come la nostra, per
aziende e per privati. Auspichiamo che i media ne parlino sempre di più per costruire una
cultura sempre più condivisa e non perdiamo la speranza che anche il settore pubblico inizi
ad interessarsene, visto anche l’impatto diretto che abbiamo sull’economia nazionale.
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09. Se nel 2017 poteste “portare” in Italia una caratteristica del mercato
P2P anglosassone quale scegliereste (accessibilità ai dati, regulation,
fiscalità, tassi d’interesse, ...)? A quale aspetto del mercato italiano
invece non rinuncereste?
SOISY: Importeremmo volentieri il trattamento fiscale del p2p e la regolamentazione della
firma digitale. Ci teniamo stretti la qualità dei credit bureau che operano in Italia.
YOUNITED CREDIT: Mi porterei a casa la dimensione dell’online e la fiscalità agevolata per gli
investitori. Non rinuncerei alla molteplicità dei dati condivisi attraverso i credit bureau.
PRESTIAMOCI: Fiscalità e cultura del merito creditizio.Faremmo fatica a rinunciare al
modello ibrido di Prestiamoci, pioniere in questo ambito.
SMARTIKA: Il mercato anglossassone ha caratteristiche di flessibilità e agevolazioni sia per la
fiscalità che per l’accessibilità. Sarebbe interessante poter realizzare una sorta di “Innovative
Finance ISA (IF-ISA)” sul modello Zopa. L’Italia, come sappiamo, ha vincoli stringenti anche per
le imprese “giovani”, non solo di natura fiscale, ma anche procedurale, che appesantiscono la
gestione aziendale e aumentano i costi. Un alleggerimento normativo e di adempimenti fiscali
favorirebbe lo sviluppo e la vitalità delle start up, creando un potenziale volano di crescita.
WORKINVOICE: Probabilmente il principale vantaggio competitivo delle piattaforme UK
consiste nell’orientamento del Governo in termini di attitudine a riconoscere non solo
i rischi, ma anche le opportunità di crescita offerte dal settore della finanza alternativa/
complementare. Per quanto riguarda l’Italia crediamo che siano molte le opportunità che si
possono sfruttare, in primis l’enorme “gap” tra domanda e offerta di credito e l’arretratezza
di alcuni processi gestionali che consentono enormi recuperi di efficienza a costi contenuti.
CASHME: Se dovessimo scegliere un solo elemento sceglieremmo l’aspetto fiscale.
Non rinunceremmo invece all’accessibilità dei dati: al contrario di quanto si possa pensare
riteniamo che in Italia, a livello di accessibilità dei dati, la situazione sia molto migliore che
in molti altri stati europei ed in USA (soprattutto a livello corporate).
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FIFTY FINANCE: Dal mercato anglosassone ci piacerebbe mutuare in primis il divieto di
condizioni contrattuali che impediscano la cessione del credito, in subordine una regulation
che agevoli lo sviluppo di iniziative di funding parallele al canale bancario.
CREDIMI: Sicuramente la burocrazia italiana non ha rivali ma il nostro sistema di PMI è
unico ed inimitabile, la vera forza del paese a nostro parere.
iBONDIS: Vedi sopra, fiscalità!
BORSADELCREDITO.IT: In generale il mercato P2P anglosassone è più avanti di noi su molti
aspetti, quindi sarebbe bello poter portare a casa più di una caratteristica!
Se dobbiamo sceglierne una che non abbiamo citato in precedenza, la possibilità di accesso
a una maggior mole di dati riguardanti le aziende permette di organizzare comunicazioni
più mirate. È un qualcosa che i nostri colleghi anglosassoni hanno già a disposizione e che
migliora di molto le possibilità di diffusione dello strumento, oltre a permettere una mag-
giore efficienza operativa. Ci riferiamo in particolare all’opportunità che gli scoring creditizi
diventino pubblici, il che ovviamente agevolerebbe le azioni di marketing.
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10. Se aveste potuto chiedere a Babbo Natale un regalo o aiuto per il
vostro business nel 2017 quale sarebbe stato?
SOISY: Una partnership che ci porti tanti richiedenti di buona qualità.
YOUNITED CREDIT: Una forte spinta alla diffusione e semplificazione della firma digitale: è
ancora l’anello debole della customer experience dei prestiti nel canale online.
PRESTIAMOCI: Avere un team sempre più forte che ambisce all’eccellenza e che possa
trovare soddisfazione nel lavoro svolto giorno per giorno.
SMARTIKA: Una tassazione agevolata.
WORKINVOICE: Personalmente? Giornate di 25 ore.
CASHME: I desideri, se rivelati, non si avverano! A parte gli scherzi, è per noi giunto il
momento di fare il secondo round di aucap, pertanto stiamo cercando nuovi investitori che
ci supportino sia dal punto di vista finanziario che operativo.
FIFTY FINANCE: Che le aziende capofiliera capissero davvero l’importanza di un parco
fornitori finanziariamente “sani” e che si diffondesse al massimo lo spirito di collaborazione
e supporto di tutta la filiera, oltre il rapporto cliente/fornitore.
CREDIMI: Stabilità politica.
iBONDIS: Essere in grado di mantenere o addirittura aumentare i nostri margini e di
insediarci in altri paesi Europei con facilità ed efficacia.
BORSADELCREDITO.IT: Non crediamo nei regali che cadono dal cielo, ma un “aiutino” ci
piacerebbe arrivasse dalle istituzioni! Alle innovazioni per migliorare e diffondere sempre
di più il nostro business ci lavoriamo ogni giorno: auspichiamo che le istituzioni pubbliche
imitino i colleghi anglosassoni ed europei e che la normativa si tenga sempre ben allineata
ai bisogni di un mercato come il nostro che, con i giusti accorgimenti, non avrebbe nulla da
invidiare ad altri paesi europei in termini di interesse.
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  • 1. www.p2plendingitalia.com OUTLOOK 2017 PER IL P2P LENDING ITALIANO Cosa si attendono i principali attori? GENNAIO 2017
  • 2. www.p2plendingitalia.com INTRODUZIONE Il P2P italiano ha appena chiuso un 2016 in fortissima crescita, come testimoniano i dati di Dicembre riportati e commentati dal nostro blog (http://bit.ly/2k1il2i). I volumi complessivamente erogati dalle piattaforme da noi monitorate hanno registrato una crescita stimata pari a +524% rispetto all’anno precedente, superando i 64 milioni di euro. Oltre alle conferme numeriche commentate mensilmente da P2P Lending Italia, si captano anche numerosi segnali “qualitativi” – tra i quali un crescente interesse da parte dei media, dei privati e delle istituzioni. “So far so good”, come direbbero gli Inglesi. Ma – chiaramente – le cifre rimangono ancora molto modeste, sia in termini assoluti che in confronto ad altri Paesi Europei di dimensioni simili al nostro. P2P Lending Italia è in costante comunicazione con tutti i principali attori Italiani e anche con diversi investitori istituzionali - Italiani e non - che stanno muovendo i primi passi nel settore. La nostra sensazione è che la crescita possa continuare a ritmi sostenuti nel 2017. Ma invece di lanciarci in “previsioni pindariche” abbiamo chiesto al nostro panel di esperti quali sono le loro aspettative per l’anno appena iniziato. Ne è nata una tavola rotonda virtuale tra i responsabili delle piattaforme i cui risultati sono riportati di seguito. 1
  • 3. www.p2plendingitalia.com I partecipanti al panel: PRESTITI PERSONALI • SOISY: Pietro Cesati, CEO • YOUNITED CREDIT: Tommaso Gamaleri, CEO & Luca Faccini, Marketing Manager • PRESTIAMOCI: Daniele Loro, CEO • SMARTIKA: Maurizio Sella, Presidente SCONTO FATTURE • WORKINVOICE: Matteo Tarroni, CEO • CASHME: Marcello Scalmati, CEO • FIFTY FINANCE: Michele Ronchi, CEO • CREDIMI: Ignazio Rocco di Torrepadula, CEO & Gianmarco Molinari, Marketing Manager PRESTITI ALLE IMPRESE • iBONDIS: Christian Nothacker, CEO & Alessandro Felisi, COO • BORSADELCREDITO.IT: Ivan Pellegrini, CEO & Antonio La Fiosca, COO
  • 4. www.p2plendingitalia.com INDICE PAG. 4 01. Quali sono i principali obiettivi quantitativi e qualitativi che vi siete dati per il 2017? PAG. 7 02. Quali aspettative avete in generale – a parte la vostra performance – per il P2P Italiano nel 2017? PAG. 9 03. Quali potrebbero essere le principali soprese positive per il settore rispetto al vostro “scenario base”? PAG. 11 04. Di converso, quali sono i principali rischi che potrebbero ridurre la vostra crescita e quella del settore? PAG. 13 05. Cosa vi aspettate in tema di scenario normativo per il 2017? PAG. 15 06. Pensate che il possibile continuato graduale rialzo dei tassi sui titoli di stato e obbligazionari possa rappresentare un problema per il P2P? PAG. 17 07. La crisi di fiducia che sta colpendo il mondo bancario rappresenta a vostro giudizio un’opportunità o un problema per il P2P? PAG. 19 08. Il P2P è ancora molto poco conosciuto in Italia. Quali iniziative volete sostenere nel 2017 per divulgarne la conoscenza presso il pubblico di imprese e privati? A parte i vostri sforzi, quali iniziative auspichereste a favore del settore? PAG. 21 09. Se nel 2017 poteste “portare” in Italia una caratteristica del mercato P2P anglosassone quale scegliereste (accessibilità ai dati, regulation, fiscalità, tassi d’interesse, ...)? A quale aspetto del mercato italiano invece non rinuncereste? PAG. 23 10. Se aveste potuto chiedere a Babbo Natale un regalo o aiuto per il vostro business nel 2017 quale sarebbe stato?
  • 5. www.p2plendingitalia.com 01. Quali sono i principali obiettivi quantitativi e qualitativi che vi siete dati per il 2017? SOISY: L’obiettivo 2017 è aumentare la dimensione del marketplace, soprattutto migliorando l’offerta di prestiti tramite partnership. Non ci poniamo mai veri e propri obiettivi numerici, ma prevediamo di finanziare prestiti per circa €4 mln nel 2017. YOUNITED CREDIT: Il 2017 sarà un anno chiave per Younited Credit in Italia: accanto alla crescita dei volumi, la piattaforma dovrà dimostrare di avere un business model solido e profittevole. Per questo ci si aspetta una rilevante crescita dell’erogato ma soprattutto della marginalità. Gli obiettivi quantitativi: erogato >45-50 milioni Euro e breakeven a livello di margine di contribuzione. PRESTIAMOCI: Vorremmo raggiungere nei primi mesi un erogato di €350k mensili, ovvero raddoppiare il ritmo attuale. Con l’attuale assetto pensiamo di essere in grado (senza quindi ulteriori investimenti di marketing e di struttura) di poter puntare ad un erogato di €4/5 milioni per il prossimo anno, ovvero raddoppiare l’erogato cumulato attuale. Si tratta di un obiettivo minimo che non sconta la crescita raggiungibile con investimenti aggiuntivi. In base alle analisi in corso potremmo, con investimenti crescenti in comunicazione, puntare a €1.000 di erogato mensile negli ultimi mesi dell’anno e quindi avvicinarci ai €10 milioni di erogato totali. In termini qualitativi sintetizziamo in una sola linea guida: aumentare la base clienti e fare in modo che sia solida e di lungo periodo. Questo significa continuare ad avere attenzione per il rischio e per le richieste dei clienti SMARTIKA: Il 2017 sarà un anno di grande fermento e crescita per Smartika. Gli obiettivi quantitativi indicano una crescita esponenziale ed un volume di erogato che consoliderà la posizione di leader di mercato. Smartika vuole consolidare la propria leadership, investendo sul brand e sul miglioramento costante del servizio ai propri clienti, con una nuova piattaforma responsive ed offrendo un livello di customer care personalizzato. Per sostenere la crescita ed uscire dalla fase di Start up, la struttura della società sta 4
  • 6. www.p2plendingitalia.com evolvendo per rafforzare ed efficientare le funzioni interne e perfezionare le procedure ed i meccanismi operativi. Grande attenzione è stata anche data alla revisione del processo del credito. WORKINVOICE: L’obiettivo per il 2016 era sostanzialmente quello di realizzare un’infrastruttura che fosse in grado di canalizzare investitori istituzionali verso l’asset class dei receivables italiani. Obiettivo raggiunto sia acquisendo come buyer sulla piattaforma il primo veicolo di cartolarizzazione ex l.130 che acquista unicamente crediti commerciali, che predisponendo un sistema di regolamento delle transazioni che consente di operare anche a fondi UCITS compliant. I fondi disponibili per l’investimento ammontano ora a circa 50 milioni di euro ed anche l’origination (attività di comunicazione volta a portare PMI sulla piattaforma) si è mossa di pari passo. L’obiettivo per il 2017 è quello di crescere ulteriormente, soprattutto attraverso partnership e soprattutto con player nazionali ed internazionali con i quali condividiamo la base di clientela. A Workinvoice abbiamo introdotto il meccanismo degli OKR (Objectives and Key Results, sviluppato in Google) e per il 2017 abbiamo come OKR strategico la finalizzazione di almeno 3 partnerships di questo tipo. CASHME: Siamo in una fase delicata e per il momento preferiremmo non pubblicare questi dati. FIFTY FINANCE: Vorremmo concludere dai 4 ai 6 nuovi accordi di finanziamento dei quali almeno 2 di tipo “reverse” con onboarding di azienda sponsor e fornitori in piattaforma. Puntiamo a raccogliere altri €25/30 milioni di finanziamenti aggiuntivi da parte di investitori istituzionali sia in forma diretta che indiretta, per arrivare a un impiego di complessivi €40/50 milioni di plafond e un transato annuale in crediti commerciali che si attesti intorno ai €120/140 milioni. CREDIMI: Il 2017 è l’anno di lancio di Credimi per cui il nostro obbiettivo principale è l’awareness del nostro prodotto e delle sue caratteristiche, ci ripromettiamo di raggiungere il 40% delle PMI che sono il nostro target. iBONDIS: Il 2017 è un anno importante per iBondis, dopo un 2016 dove abbiamo potuto consolidare tutta la parte operativa, quest’anno il nostro focus sarà la crescita in Italia e Germania. Oltre alla crescita e al consolidamento nei mercati in cui siamo già presenti, stiamo pianificando di lanciare il nostro servizio in altri paesi Europei. 5
  • 7. www.p2plendingitalia.com BORSADELCREDITO.IT: Il 2016 è stato un anno piuttosto positivo: abbiamo erogato oltre 7 milioni di euro in finanziamenti a circa 250 imprese. Nel 2017 ci aspettiamo di far crescere notevolmente queste cifre ma soprattutto siamo certi che le piattaforme di finanza alternativa come la nostra siano sempre più conosciute. Con maggiore consapevolezza da parte del mercato di questi strumenti, cosa che si costruisce giorno dopo giorno, saranno molte di più le aziende e i prestatori che richiederanno i nostri servizi. L’altro grande obiettivo è quello dell’arrivo dei primi prestatori “istituzionali” su BorsadelCredito.it. 6
  • 8. www.p2plendingitalia.com 02. Quali aspettative avete in generale – a parte la vostra performance – per il P2P Italiano nel 2017? SOISY: Un aumento forte dei volumi: non ci stupirebbe un raddoppio rispetto al 2016. E l’ingresso di ulteriori player sia italiani che esteri. YOUNITED CREDIT: Molto positive soprattutto nel segmento dei prestiti alle imprese, dove l’offerta di credito soffre i recenti stati di crisi delle banche tradizionali, il livello di competizione è minore e, di conseguenza, anche i costi di acquisizione della clientela per i nuovi player del P2P. Nel segmento dei prestiti personali le prospettive sono interessanti: tutto dipenderà dalla crescita della domanda di prestiti online (ancora inferiore al 5%) e al livello dei tassi di interesse delle finanziarie tradizionali. PRESTIAMOCI: Pensiamo che ci sarà ancora uno scenario di crescita, anche molto importante, tenuto conto del fenomeno sia per il lato consumer che business. Tutto il settore deve ancora esplorare una molteplicità di prodotti e non ha ancora raggiunto dimensioni tali per essere attraente per investitori esteri, cosa che potrebbe avvenire dando una ulteriore spinta al sistema. Lo sviluppo dipenderà anche dalla qualità dei portafogli (al momento con anzianità troppo contenuta per poter essere valutati appieno) e dalle risorse di capitale che potranno essere impiegate sia a livello di equity che a livello di impieghi sulle piattaforme. Aumenterà la specializzazione e la differenziazione di immagine dei player, come di fatto già sta avvenendo. Siamo più cauti nel vedere nuovi entranti nell’area consumer. SMARTIKA: Il mercato del P2P continuerà a crescere, sia per effetto di una maggior informazione e comunicazione, sia grazie a nuovi player sul mercato italiano. La crescita sarà tanto più veloce tanto più la cultura “social” saprà diffondersi e le aziende potranno investire in comunicazione. WORKINVOICE: Ci aspettiamo che il 2017 sia finalmente l’anno in cui altre piattaforme di invoice trading si affacceranno sul mercato, contribuendo risorse soprattutto in termini di comunicazione allo sviluppo di questo settore che ha implicazioni “disruptive” anche dal 7
  • 9. www.p2plendingitalia.com punto di vista culturale. Importante che tutte le nuove iniziative vengano gestite con adeguata professionalità. CASHME: Riteniamo che il 2017 sarà il vero anno di svolta per il p2p italiano. Il volumi tra gli operatori esistenti (sia sul mercato consumer che corporate) stanno cominciando a crescere, e si hanno notizie dell’arrivo di numerosi nuovi player, anche esteri. FIFTY FINANCE: Crediamo che il mercato possa iniziare una fase di razionalizzazione/ consolidamento nel numero di operatori anche cross border e che sempre più investitori istituzionali inizino a sondare il mercato alla ricerca di possibili partnership di investimento nelle varie forme di lending. CREDIMI: Le aspettative sono di una crescita organica e sostenuta del fintech in generale e della finanza alternativa in particolare. In particolare ci aspettiamo l’entrata di player stranieri sul nostro mercato che andranno ad integrate ed ampliare l’offerta domestica. iBONDIS: Il P2P in Italia ha ancora molta strada da fare: se guardiamo agli altri paesi in cui siamo attivi è sicuramente il paese in cui il mondo del P2P non ha ancora avuto un grande riscontro. Detto ciò, data la maggiore attenzione mediatica e da parte di più investitori crediamo che nel 2017 anche il mercato italiano possa crescere in modo esponenziale. BORSADELCREDITO.IT: Sicuramente siamo all’interno di un trend di grande crescita, nonostante le dimensioni del nostro mercato rispetto a quello europeo siano ancora piccole. Il 2016 ha visto l’arrivo sul mercato di diverse nuove e interessanti piattaforme. La crescita fisiologica ma costante di tutte quelle che hanno approcciato il mercato e l’approdo in Italia di piattaforme estere sono dei segnali molto incoraggianti. Le basi per una crescita forte ci sono: ci aspettiamo che sia accompagnata da una spiccata attitudine all’innovazione, per non rimanere indietro rispetto agli altri Paesi. 8
  • 10. www.p2plendingitalia.com 03. Quali potrebbero essere le principali soprese positive per il settore rispetto al vostro “scenario base”? SOISY: Una modifica del trattamento fiscale del prestito tra privati. YOUNITED CREDIT: Una consistente crescita del ‘canale online’ dal lato dei richiedenti e un’agevolazione fiscale dal lato dei prestatori/investitori. PRESTIAMOCI: Se qualcuno dei limiti strutturali allo sviluppo del sistema Italia venisse meno… In generale un riconoscimento istituzionale e in particolare il trattamento fiscale uniforme o all’interno dei PIR (Piani Individuali di Risparmio). Aggiungiamo l’opzione che banche, istituzioni e fondazioni possano iniziare a intervenire come investitori nei marketplaces. SMARTIKA: La crescita potrebbe essere supportata da una maggior disponibilità di risorse da parte dei prestatori, e da una maggior richiesta di prestiti, alimentata da una maggiore informazione nei media. Il bisogno esiste, si tratta di canalizzarlo anche su questa opportunità. Anche l’intervento di qualche prestatore istituzionale potrebbe cambiare molto (in positivo) lo scenario. WORKINVOICE: In termini di “sorprese” (cioè eventi inaspettati) saremmo contenti (ma stupiti) se riscontrassimo una maggiore sensibilita’ da parte di Governo e regolatori in merito al settore con la proposizione di interventi volti a favorirne lo sviluppo. Ad esempio: obbligo per le banche di referral alle piattaforme dei clienti rifiutati (già operativo in UK), divieto di introdurre nei contratti di fornitura limitazioni alla libera circolazione dei crediti (idem) ed in ultima istanza la canalizzazione di risorse dirette verso i marketplace lender (stra-idem). CASHME: Alcune soprese positive potrebbero derivare dall’impegno di soggetti pubblici nel nostro mercato, sia con la potenziale immissione di capitali direttamente nell’equity degli operatori, sia come “prestatori” per aziende e privati richiedenti prestiti/anticipo fatture. Con uno sguardo più di medio termine potrebbero essere introdotti incentivi al sistema (se n’è discusso in occasione del CrowdTuesday) o sgravi fiscali per i prestatori di fondi (oggi gli aspetti fiscali sono particolarmente penalizzanti soprattutto per gli investitori privati). 9
  • 11. www.p2plendingitalia.com D’altronde è proprio questa la direzione che il parlamento ha già espresso più volte di voler prendere, ovvero quella di incentivare l’afflusso dei capitali del risparmio gestito nell’economia reale, e la recente approvazione dei PIR ne costituisce un primo passo. FIFTY FINANCE: L’approssimarsi della scadenza del QE da parte della BCE a fine 2017 (minore disponibilità delle Banche di cheap funding), stretta normativa (Basilea IV) e il persistere delle difficoltà del modello di distribuzione del sistema bancario (razionalizzazione agenzie e nuovi modelli di business) potrebbero spingere ulteriori potenziali richiedenti verso canali di finanziamento alternativi a quello bancario. Analogamente, il lancio di nuovi fondi d’investimento alternativi (FIA) e PIR (piani individuali di investimento) da parte di operatori specializzati potrebbe avvicinare nuove risorse finanziarie al settore. Altro fattore di sostegno potrebbe essere rappresentato da iniziative che vedano le banche stesse stringere partnership per abbracciare modelli distributivi P2P già operativi, anziché provare a replicarli. CREDIMI: Sicuramente l’andamento dell’economia in generale è fondamentale per il settore finanziario e ci potrebbero essere sorprese positive sull’andamento della crescita e degli investimenti nel nostro paese. iBONDIS: vedi risposta seguente. BORSADELCREDITO.IT: Sarebbe bello se anche in Italia potessimo arrivare a un accordo simile al “Bank Referral Scheme”, che qualche mese fa ha visto la luce in UK, che invita le banche che non riescono a servire le piccole imprese a segnalarle a piattaforme alternative. Mentre un’altra bella sorpresa sarebbe quella di eliminare il trattamento fiscale di sfavore che penalizza chi presta nel Marketplace Lending, adeguando invece il regime fiscale a quello degli altri strumenti finanziari. Sarebbero due grandi spinte per la crescita del mercato del P2P Lending italiano. 10
  • 12. www.p2plendingitalia.com 04. Di converso, quali sono i principali rischi che potrebbero ridurre la vostra crescita e quella del settore? SOISY: Un peggioramento dello scenario macroeconomico, con una diminuzione del PIL. YOUNITED CREDIT: A livello sistemico, una forte crisi del settore bancario con ricadute negative sullo scenario macroeconomico italiano. Aggiungerei anche un latente rischio di dumping da parte degli Istituti tradizionali (situazione che Younited ha sofferto in Francia). PRESTIAMOCI: Carenza di risorse per investire e rendimenti dei portafogli inadeguati. Interventi difensivi delle banche e delle finanziarie. SMARTIKA: Il perdurare della crisi economica, alla luce dello stallo politico e di governo, potrebbe rendere problematica la richiesta di prestiti da parte di un segmento di mercato, con conseguente compressione dei volumi, per il segmento più “debole”. La stessa Assofin, prevede un rallentamento nel tasso di crescita del mercato e si aspetta una crescita contenuta al 7-10%. Si potrebbe inoltre verificare l’entrata di players stranieri, con incremento della concorrenza e modifica delle regole del gioco. WORKINVOICE: In estrema sintesi: comportamenti non professionali da parte di nuovi entranti sul mercato (anche internazionali) che possano danneggiare la buona reputazione costruita con imprese ed investitori in ormai anni di lavoro estremamente accurato; interventi normativi non coerenti con le norme europee o vigenti in altri paesi che potrebbero sfavorire i player locali. CASHME: Vediamo due possibili rischi, che possono tuttavia avere impatti differenti sul mercato specifico di riferimento: l’aumento dei tassi e le nuove regulation. Per quanto attiene l’aumento dei tassi, benché in Europa ci aspettiamo la strada sia ancora lunga, potrebbe avere un impatto specifico (anche se indiretto) sul segmento dell’invoice trading e dei prestiti di breve termine. Infatti, al contrario del segmento dei prestiti di medio-lungo termine, i tassi relativi all’anticipo fatture ed alle operazioni autoliquidanti sono tendenzialmente poco correlati all’andamento complessivo, oscillando strutturalmente intorno all’8% per gli importi sotto i € 250.000. 11
  • 13. www.p2plendingitalia.com A livello di regulation invece, riteniamo che le stesse possano rappresentare un rallentamento allo sviluppo nel breve termine, ma un fattore di stabilità nel medio periodo, purchè vengano redatte con un criterio di pragmatismo e consultando gli operatori di mercato. FIFTY FINANCE: Rischio di eccessi sul piano normativo/compliance (burocratizzazione), sul modello banca impresa. Mancanza di comunicazione istituzionale (governativa) per diffondere la conoscenza del settore e le best practices tra i richiedenti, suggerendo il ricorso agli operatori di P2P in alternativa al canale bancario come già avviene nei paesi anglosassoni. Altro fattore di rischio potrebbe essere rappresentato dall’accelerazione da parte delle banche nell’adozione di modelli distributivi evoluti di tipo “fintech” recuperando l’attuale gap con i nuovi operatori. CREDIMI: Il rischio principale è di converso legato alla situazione dell’Europa e ai risultati delle elezioni del 2017 che potrebbero destabilizzare l’area Euro e aprire un fronte di incertezza anche nel nostro paese. iBONDIS: Il principale rischio che vediamo in Italia è quello del sistema bancario tradizionale, che potrebbe mettere le PMI Italiane in crisi in quanto private dell’accesso al credito. Ovviamente la situazione odierna delle banche italiane rappresenta anche una grandissima opportunità per le piattaforme P2P che si possono offrire come una vera alternativa. BORSADELCREDITO.IT: Non puntare sulla qualità del servizio, la massima trasparenza, l’attenzione al cliente e alla sua user experience e il rigoroso rispetto delle regole sarebbe come crescere con il freno a mano tirato, quindi rischioso per il nostro mercato. In generale, se le piattaforme come la nostra non metteranno al centro questi aspetti, l’industry nel complesso potrebbe “restare al palo”. 12
  • 14. www.p2plendingitalia.com 05. Cosa vi aspettate in tema di scenario normativo per il 2017? SOISY: Maggiore chiarezza sull’implementazione della PSD2, ma nessuna altra novità significativa. Ma siamo pronti a essere smentiti, vista la bulimia normativa degli ultimi anni. YOUNITED CREDIT: Nulla di rilevante per il nostro settore. Legislatore e Regulator sono (giustamente) molto presi dalla risoluzione delle crisi di storiche banche italiane (MPS, Veneto Banca, Popolare di Vicenza, etc.). PRESTIAMOCI: Potrebbe essere l’anno buono per introdurre l’uniformità fiscale. SMARTIKA: Da un punto di vista normativo, auspichiamo una regolamentazione per quando concerne la tassazione dei rendimenti percepiti dai prestatori. Al riguardo ci sono già state interrogazioni parlamentari ed è attivo un tavolo di discussione dove Smartika partecipa attivamente. WORKINVOICE: Ci attendiamo il consolidamento di norme a livello europeo (come ad esempio la Capital Markets Union) e probabilmente (o auspicabilmente) lo sviluppo di norme coordinate specificatamente disegnate per i marketplace lenders. CASHME: Cfr. sopra. FIFTY FINANCE: Non ci aspettiamo grandi interventi in senso positivo. Piuttosto il rischio rimane quello di un eccessivo carico burocratico nei confronti delle istituzioni di settore, non facilitando l’uso delle nuove tecnologie. CREDIMI: n.d. iBONDIS: Guardando l’Inghilterra, dove il regolatore sta supportando ed incentivando le piattaforme P2P, ci sono diverse normative che dovrebbero essere adottate dallo Stato Ital- iano. A nostro parere, la principale normativa che si dovrebbe introdurre è l’agevolazione fiscale per gli investimenti nel P2P, incentivando di conseguenza gli investitori ad allocare più capitali. 13
  • 15. www.p2plendingitalia.com BORSADELCREDITO.IT: Che il percorso cominciato nel 2016 continui. La normativa dovrà agevolare l’ingresso di prestatori istituzionali su piattaforme come la nostra, oltre a rimuovere gli ostacoli esistenti per i prestatori c.d. retail. Ci aspettiamo che le evoluzioni seguano in maniera più fluida le necessità di questo mercato: l’evoluzione dei regolamenti sono anche un indice della crescita di affidabilità, che è sicuramente un elemento essenziale per il successo del nostro lavoro. 14
  • 16. www.p2plendingitalia.com 06. Pensate che il possibile continuato graduale rialzo dei tassi sui titoli di stato e obbligazionari possa rappresentare un problema per il P2P? SOISY: No, perché sarebbe ragionevolmente legato a un aumento più che proporzionale del costo del finanziamento per banche e finanziarie e quindi dei tassi dei prestiti prevalenti sul mercato. Riteniamo poco probabile, ma non da escludere, uno scenario in cui questa correlazione tra titoli di stato e costo del funding bancario si dimostri meno forte del previsto, per esempio per la diminuzione dei timori legati alla salute del sistema bancario. YOUNITED CREDIT: In teoria, il rialzo dei tassi dovrebbe essere invariante sul business model dei P2P perché va a ‘colpire’ anche i tassi dei richiedenti. Questo in un mercato perfetto e reattivo. In pratica, almeno per il 2017, non prevediamo significativi aumenti dei tassi in Europa. Ciò per effetto dell’estensione del Quantitative Easing da parte della BCE. Nel 2018 sarà un ‘problema’, che dovremo essere bravi a superare educando bene il mercato degli investitori sulla diversità della asset class del P2P Lending e dei relativi vantaggi (es. bassa volatilità). PRESTIAMOCI: Crediamo che il P2P sia una forma di investimento che completa e arricchisce l’offerta attuale. A meno di cambiamenti molto significativi non pensiamo sia un problema l’attuale scenario nel breve. Se si dovesse rivelare un tema di lungo periodo, pensiamo che si verificheranno anche condizioni più favorevoli per realizzare modifiche strutturali alla nostra offerta in modo da aumentare i rendimenti. SMARTIKA: Il potenziale rialzo dei rendimenti di titoli di stato e obbligazioni potrebbe avere un effetto limitato, poiché l’investitore Smartika, oltre al “puro rendimento”, sposa un “progetto sociale”. I tassi di rendimento Smartika risultano comunque molto interessanti rispetto ad altre forme di investimento - anche in presenza di rialzo di tassi - e offrono ai risparmiatori anche un’ottima alternativa di diversificazione. A ciò si aggiunge un nuovo approccio di Smartika, che per il 2017 metterà a punto pacchetti di offerte diversificati per rendimenti e rischio, in modo da facilitare la scelta anche per i piccoli investitori meno esperti ma aperti a nuove opportunità. 15
  • 17. www.p2plendingitalia.com WORKINVOICE: Più che il rialzo dei tassi (che comunque è abbastanza impercettibile sul breve termine) è l’incremento di volatilita’ anche del reddito fisso a costituire un fattore che spinge sempre di più gli investitori a considerare forme di investimento alternative nel credito. Gli investitori peraltro privilegiano assets trasparenti e quindi soprattutto direttamente legati all’economia reale. Il costo del credito per le aziende (del nostro target di riferimento) si è invece sempre storicamente dimostrato assolutamente anelastico all’andamento dei tassi di interesse. CASHME: Cfr. sopra. FIFTY FINANCE: Dipende dal modello di funding ma riteniamo possa rappresentare più un’opportunità che un problema. CREDIMI: Sicuramente la competizione si farà più difficile dal punto di vista del lending ma nello stesso tempo i clienti saranno alla ricerca di opportunità di finanziamento sempre più flessibili ed efficienti. iBONDIS: L’aspetto interessante del P2P è la bassa correlazione con il resto del mercato e per questo è una soluzione che rimane interessante al fine di diversificare il proprio rischio. Con un rialzo dei tassi ovviamente anche il mondo del P2P potrà a sua volta offrire dei ritorni più alti. BORSADELCREDITO.IT: No, non lo crediamo. Il P2P ha creato una nuova asset class e quindi nuove e interessanti opportunità di investimento. Qualunque siano i benchmark, se l’asset class crescerà bene come sta già facendo, gli investitori comunque vorranno averla nel proprio portafoglio. Inoltre, chi presta su una piattaforma come la nostra, oltre ad essere interessato a quanto può guadagnare, è attratto dall’opportunità di investire nell’economia reale attraverso uno strumento molto facile e trasparente e che “elimina” il concetto di volatilità. 16
  • 18. www.p2plendingitalia.com 07. La crisi di fiducia che sta colpendo il mondo bancario rappresenta a vostro giudizio un’opportunità o un problema per il P2P? SOISY: Un problema nel breve periodo: per un’economia sana e in crescita serve il supporto del sistema bancario. Un’opportunità nel medio-lungo periodo, per la possibilità di disintermediare un crescente numero di servizi bancari. Visto che come start up abbiamo bisogno di un’economia sana, auguriamo ogni bene al sistema bancario, tanto più che siamo convinti che nel lungo periodo li disintermedieremo comunque. YOUNITED CREDIT: Credo che sia una grande opportunità per i prestiti alle imprese e uno stimolo anche per i prestiti personali. PRESTIAMOCI: Dalle nostre indagini sul mercato non è così scontato che siano numerose le persone che, scontente della propria banca, si orienterebbero verso soluzioni alternative o molto innovative. Gli italiani per quanto scontenti sono conservatori, soprattutto sul tema finanza. Può essere un’opportunità, anche se comunque la vediamo solo in ottica speculativa di breve periodo. Da notare che anche nel mondo bancario ci sono player credibili e con reputazione (vedi Fineco). Il tema quindi, a parte la possibilità di acquisire qualche cliente nel breve per irritazione verso il sistema bancario tradizionale, è essere come una banca moderna e conservare il cliente una volta acquisito. Quelli come noi hanno il vantaggio di non dover dire che siamo una banca “simpatica”. Dobbiamo però dimostrare di essere bravi e rassicurare molto il consumatore italiano. SMARTIKA: La crisi finanziaria del 2008 e 2009 in Inghilterrra ed USA è stata la molla che ha lanciato il P2P lending in quei paesi; riteniamo quindi che anche in Italia la crisi delle banche (o meglio di alcune banche) dovrebbe rappresentare una notevole opportunità per una finanza dal volto etico come quella del P2P. 17
  • 19. www.p2plendingitalia.com WORKINVOICE: Benché la risposta più ovvia potrebbe essere quella di considerare la crisi del mondo bancario come un’opportunità, noi vediamo le banche come una parte fondamentale dell’infrastruttura del marketplace lending, sia dal punto di vista operativo che dal punto di vista della solidità del sistema nel suo complesso. È pur vero che il sistema bancario tradizionale sta attraversando un vero punto di svolta e quindi ci auguriamo che sappia autoregolarsi e gestire le inevitabili crisi in maniera controllata. CASHME: Riteniamo che rappresenti un’opportunità, e anzi che sia uno dei principali elementi di sviluppo per il nostro settore, soprattutto con riferimento al mercato dei richiedenti. Non vediamo nel breve una possibilità di ritorno da parte delle banche tradizionali a fare veramente le banche, e fintantochè il margine di interesse non tornerà a crescere in bilancio, dovranno necessariamente trovare altre voci di revenues, con conseguente acuirsi della sfiducia da parte di privati e imprese. FIFTY FINANCE: Rappresenta un’opportunità se supportata adeguatamente da comunicazione istituzionale (Governo, Ministero dell’Economia, Tesoro, ABI). CREDIMI: È sicuramente un problema per il paese e ci si può solo augurare che la situazione sia tenuta sotto controllo, per un certo verso è un’opportunità per noi ma decisamente poco auspicabile in generale. iBONDIS: Rappresenta entrambi, sicuramente spinge molte PMI a trovare un’alternativa al credito, ma allo stesso momento la crisi bancaria sta mettendo in ginocchio molte PMI meritevoli incrementando di conseguenza il rischio di mercato generale anche per noi. BORSADELCREDITO.IT: Crediamo che sia un’opportunità dovuta da una necessità di cambiamento inevitabile. Certi modelli sono obsoleti e le aziende fintech si stanno ricavan- do uno spazio sempre più grande proprio perché i bisogni delle persone e delle imprese cambiano. In concreto, BorsadelCredito.it risolve diversi problemi sia a chi chiede credito, sia a chi vuole gestire i suoi risparmi, grazie a soluzioni al passo con i tempi. 18
  • 20. www.p2plendingitalia.com 08. Il P2P è ancora molto poco conosciuto in Italia. Quale iniziative volete sostenere nel 2017 per divulgarne la conoscenza presso il pubblico di imprese e privati? A parte i vostri sforzi, quali iniziative auspichereste a favore del settore? SOISY: Nel 2017 aumenteremo la nostra presenza sui media, anche tradizionali. A nostro parere comunque se riusciremo come settore a realizzare e raccontare una “storia di crescita”, con l’aumento dei volumi e degli operatori, l’attenzione dei media verrà da sé. YOUNITED CREDIT: Nel 2017 Younited Credit lancerà 2 nuovi fondi di investimento per l’Italia e la Spagna, che arricchiranno l’offerta dei fondi francesi. Punteremo molto sul concetto di piattaforma ‘paneuropea’ e di un portafoglio di fondi P2P Lending diversificabile su base geografica. PRESTIAMOCI: Creazione di incontri di tutti i player periodici (il CrowTuesday è stata un’esperienza sicuramente positiva). Creare una gruppo di interesse per fare lobbying presso le istituzioni. Cercare di coinvolgere esponenti delle best practice internazionali presso la comunità finanziaria. SMARTIKA: Il social lending, nonostante sia presente sul mercato italiano da diversi anni, ha un livello di penetrazione contenuto soprattutto nella fascia media della popolazione. L’Italia sconta un ritardo strutturale di infrastrutture (la penetrazione di internet in Italia è solo del 63%, contro una media europea del 83%, differenza che si amplifica esponenzialmente in alcune regioni italiane).Smartika vuole continuare a svolgere un ruolo chiave nell’Education del settore, sia presso gli utenti finali, sia presso le Istituzioni ed il Governo. In particolare, Smartika ritiene che le Istituzioni possano essere un volano positivo per lo sviluppo del mercato. WORKINVOICE: Personalmente non riteniamo che il P2P in Italia debba coincidere con il mass-market, quindi le iniziative di comunicazione saranno estremamente mirate per aumentare la consapevolezza tra imprese ed investitori. Senza mai dimenticare appunto che, in particolare, la soluzione proposta da Workinvoice può essere d’aiuto ad aziende con specifiche 19
  • 21. www.p2plendingitalia.com esigenze di liquidabilità degli asset e ad investitori con capacità di analisi e di risk taking nel credito. CASHME: Riteniamo che il p2p, sebbene in forte crescita, debba consolidarsi ancora un po’ prima di essere pronto per il mass market. Il quadro regolamentare è ancora poco chiaro e i track-record delle piattaforme non sono sufficienti. Nel corso dell’ultima parte del 2016 si sono viste le prime “vere” campagne di comunicazione di alcuni operatori di settore, e ci aspettiamo che nel 2017 continuino a crescere. Dal canto nostro, non pensiamo di lanciarne prima della metà del nuovo anno. FIFTY FINANCE: Per il pubblico delle imprese, l’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano rappresenta un buon momento d’incontro per gli operatori B2B del settore. Ulteriori eventi d’incontro come quello promosso da voi lo scorso anno sono altrettanto utili. Ci piacerebbe assistere a sviluppi normativi che spingessero le banche a indirizzare una parte dei propri richiedenti meritevoli verso operatori P2P o a vantaggi fiscali per privati e imprese che impiegano la propria liquidità tramite piattaforme P2P. CREDIMI: Noi non apparteniamo al settore P2P in quanto non cerchiamo lender sul mercato aperto ma abbiamo in essere accordi per l’acquisto dei nostri finanziamenti con 4 primari fondi di investimento, che portano attraverso di noi il denaro delle famiglie alle PMI. Saremo direttamente impegnati nel far conoscere alle PMI la possibilità di ottenere un finanziamento estremamente veloce, semplice e flessibile in maniera totalmente digitale. iBONDIS: Seguendo il percorso anglosassone, sicuramente più presenza e snellezza nel tempo da parte del regolatore faciliterebbe l’accesso e la conoscenza del mondo p2p in Italia. Una volta raggiunto questo obiettivo, i media inizierebbero a corprire di più questo settore, contribuendo ad una maggiore partecipazione da parte del mercato. BORSADELCREDITO.IT: Ogni giorno ci confrontiamo con i nostri clienti e sappiamo che la chiave per creare fiducia è esser loro vicini, sia in maniera digitale che fisica. In questo modo siamo in grado di essere utili, risolvere i loro problemi, ed essere in grado di innescare una diffusione sempre più capillare. Cercheremo quindi di creare sempre più punti di contatto con il nostro pubblico. Ovviamente ci piacerebbe che tutto questo possa essere supportato da una maggiore comunicazione sulle opportunità come la nostra, per aziende e per privati. Auspichiamo che i media ne parlino sempre di più per costruire una cultura sempre più condivisa e non perdiamo la speranza che anche il settore pubblico inizi ad interessarsene, visto anche l’impatto diretto che abbiamo sull’economia nazionale. 20
  • 22. www.p2plendingitalia.com 09. Se nel 2017 poteste “portare” in Italia una caratteristica del mercato P2P anglosassone quale scegliereste (accessibilità ai dati, regulation, fiscalità, tassi d’interesse, ...)? A quale aspetto del mercato italiano invece non rinuncereste? SOISY: Importeremmo volentieri il trattamento fiscale del p2p e la regolamentazione della firma digitale. Ci teniamo stretti la qualità dei credit bureau che operano in Italia. YOUNITED CREDIT: Mi porterei a casa la dimensione dell’online e la fiscalità agevolata per gli investitori. Non rinuncerei alla molteplicità dei dati condivisi attraverso i credit bureau. PRESTIAMOCI: Fiscalità e cultura del merito creditizio.Faremmo fatica a rinunciare al modello ibrido di Prestiamoci, pioniere in questo ambito. SMARTIKA: Il mercato anglossassone ha caratteristiche di flessibilità e agevolazioni sia per la fiscalità che per l’accessibilità. Sarebbe interessante poter realizzare una sorta di “Innovative Finance ISA (IF-ISA)” sul modello Zopa. L’Italia, come sappiamo, ha vincoli stringenti anche per le imprese “giovani”, non solo di natura fiscale, ma anche procedurale, che appesantiscono la gestione aziendale e aumentano i costi. Un alleggerimento normativo e di adempimenti fiscali favorirebbe lo sviluppo e la vitalità delle start up, creando un potenziale volano di crescita. WORKINVOICE: Probabilmente il principale vantaggio competitivo delle piattaforme UK consiste nell’orientamento del Governo in termini di attitudine a riconoscere non solo i rischi, ma anche le opportunità di crescita offerte dal settore della finanza alternativa/ complementare. Per quanto riguarda l’Italia crediamo che siano molte le opportunità che si possono sfruttare, in primis l’enorme “gap” tra domanda e offerta di credito e l’arretratezza di alcuni processi gestionali che consentono enormi recuperi di efficienza a costi contenuti. CASHME: Se dovessimo scegliere un solo elemento sceglieremmo l’aspetto fiscale. Non rinunceremmo invece all’accessibilità dei dati: al contrario di quanto si possa pensare riteniamo che in Italia, a livello di accessibilità dei dati, la situazione sia molto migliore che in molti altri stati europei ed in USA (soprattutto a livello corporate). 21
  • 23. www.p2plendingitalia.com FIFTY FINANCE: Dal mercato anglosassone ci piacerebbe mutuare in primis il divieto di condizioni contrattuali che impediscano la cessione del credito, in subordine una regulation che agevoli lo sviluppo di iniziative di funding parallele al canale bancario. CREDIMI: Sicuramente la burocrazia italiana non ha rivali ma il nostro sistema di PMI è unico ed inimitabile, la vera forza del paese a nostro parere. iBONDIS: Vedi sopra, fiscalità! BORSADELCREDITO.IT: In generale il mercato P2P anglosassone è più avanti di noi su molti aspetti, quindi sarebbe bello poter portare a casa più di una caratteristica! Se dobbiamo sceglierne una che non abbiamo citato in precedenza, la possibilità di accesso a una maggior mole di dati riguardanti le aziende permette di organizzare comunicazioni più mirate. È un qualcosa che i nostri colleghi anglosassoni hanno già a disposizione e che migliora di molto le possibilità di diffusione dello strumento, oltre a permettere una mag- giore efficienza operativa. Ci riferiamo in particolare all’opportunità che gli scoring creditizi diventino pubblici, il che ovviamente agevolerebbe le azioni di marketing. 22
  • 24. www.p2plendingitalia.com 10. Se aveste potuto chiedere a Babbo Natale un regalo o aiuto per il vostro business nel 2017 quale sarebbe stato? SOISY: Una partnership che ci porti tanti richiedenti di buona qualità. YOUNITED CREDIT: Una forte spinta alla diffusione e semplificazione della firma digitale: è ancora l’anello debole della customer experience dei prestiti nel canale online. PRESTIAMOCI: Avere un team sempre più forte che ambisce all’eccellenza e che possa trovare soddisfazione nel lavoro svolto giorno per giorno. SMARTIKA: Una tassazione agevolata. WORKINVOICE: Personalmente? Giornate di 25 ore. CASHME: I desideri, se rivelati, non si avverano! A parte gli scherzi, è per noi giunto il momento di fare il secondo round di aucap, pertanto stiamo cercando nuovi investitori che ci supportino sia dal punto di vista finanziario che operativo. FIFTY FINANCE: Che le aziende capofiliera capissero davvero l’importanza di un parco fornitori finanziariamente “sani” e che si diffondesse al massimo lo spirito di collaborazione e supporto di tutta la filiera, oltre il rapporto cliente/fornitore. CREDIMI: Stabilità politica. iBONDIS: Essere in grado di mantenere o addirittura aumentare i nostri margini e di insediarci in altri paesi Europei con facilità ed efficacia. BORSADELCREDITO.IT: Non crediamo nei regali che cadono dal cielo, ma un “aiutino” ci piacerebbe arrivasse dalle istituzioni! Alle innovazioni per migliorare e diffondere sempre di più il nostro business ci lavoriamo ogni giorno: auspichiamo che le istituzioni pubbliche imitino i colleghi anglosassoni ed europei e che la normativa si tenga sempre ben allineata ai bisogni di un mercato come il nostro che, con i giusti accorgimenti, non avrebbe nulla da invidiare ad altri paesi europei in termini di interesse. 23