Report su attività e costi per lanciare campagna di equity crowdfunding
Private Debt: un motore in crescita - MONDO INVESTOR
1. Private debt
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The professional Investors’ Magazine on Asset Management
Private debt: un motore di crescita e
sviluppo per il tessuto delle aziende italiane
Secondo Deloitte, il debito privato è un valido strumento di supporto all'economia
che si affermerà sempre più come fonte di finanziamento alternativa per le PMI
di Alessandro Moise
I
l private debt, ormai consolidato nel
Regno Unito, è destinato a svilupparsi
ulteriormente in Europa e in Italia.
Parola di Daniele Candiani, Partner/Debt
Advisory - Corporate Finance / Deloitte
Financial Advisory, che a MondoInvestor
spiega come gli investitori istituzionali
stiano guardando a tale forma di “alter-
native credit” con sempre maggior inte-
resse, soprattutto per motivi legati ai
buoni rendimenti e alla diversificazione. Il
debito privato, inoltre, è anche uno stru-
mento di supporto all’economia, rivelan-
dosi una preziosa fonte alternativa di
capitale, complementare alle banche, a
disposizione delle aziende di piccola e
media dimensione.
Secondo il vostro punto di vista privi-
legiato, per un’azienda il debito pri-
vato può far da apripista al mercato
dei capitali? Quali vantaggi offre?
Il private debt si è rivelato sin dall’inizio del
suo impiego uno strumento flessibile per
accompagnare la crescita delle imprese e
certamente può essere un fattore che
contribuisce ad avvicinare gli imprenditori
al mercato dei capitali. Dal punto di vista
dell’offerta di prodotto, il private debt si
è rivelato uno strumento adatto a finan-
ziare una varietà di operazioni e per venire
meglio incontro alle esigenze dei private
equity: dal senior debt tradizionale all’uni-
tranche, al mezzanino, HoldCo Pik e
growth capital sono i termini tecnici uti-
lizzati per descrivere le varie tipologie di
finanziamento disponibili, che si differen-
ziano in termini di struttura, durata,
costo, garanzie e tipologia di uscita dal
finanziamento. La tipologia ad oggi mag-
giormente utilizzata rimane quella del-
l’unitranche, una struttura ibrida che si
posiziona tra senior e mezzanino. Il pri-
vate debt abitua l’azienda a dialogare su
temi di finanza evoluta e tutto ciò può
rappresentare l’anticamera per un
approdo al mercato dei capitali.
In che modo il debito privato è com-
plementare alle banche? E per quale
motivo le banche non finanziano
alcune operazioni supportate dal pri-
vate debt?
Una caratteristica italiana è che molto
spesso gli operatori di private debt non
sono in competizione con le banche, in
quanto entrano in operazioni che gli isti-
tuti bancari non riescono a finanziare (per
le complessità o tempistica o termini di
rimborso) o danno un finanziamento
aggiuntivo rispetto al debito bancario
senior, mentre nei mercati internazionali,
in particolare nel Regno Unito, i private
debt rappresentano la fonte prevalente
del debito a supporto di acquisizioni e,
quindi, sono spesso in competizione con
le banche. Come già evidenziato, il feno-
meno è destinato a crescere a livello euro-
peo, pur se con modalità e caratteristiche
diverse da Paese a Paese. In Europa è in
crescita anche il numero di aziende che,
pur non essendo controllate da private
equity, si sta rivolgendo al mercato degli
alternative lender (non banche) per finan-
ziare la crescita per linee esterne e interne.
Quali sono i principali utilizzi del
debito alternativo?
La penetrazione del mercato da parte dei
cosiddetti alternative lender è relativa
soprattutto all’attività di acquisition finan-
cing ed è cresciuta sulla spinta dell’abbon-
danza di liquidità da investire e della
ricerca di rendimenti elevati. Tutto questo
si somma al fenomeno della concentra-
zione del credito reso disponibile dalle
banche (in alcuni Paesi europei), seppur
in presenza di tassi di interesse bassi. Il pri-
vate debt si adatta quindi sia a operazioni
di LBO financing che dividend recap e
rescheduling.
Passando invece al lato degli investi-
tori, quali sono i principali fattori che
Deloitte è una tra le più grandi
realtà nei servizi professionali
alle imprese in Italia, dove è
presente dal 1923. I servizi di
Audit & Assurance, Consulting,
Financial Advisory (che
comprende anche M&A e Debt
Advisory), Risk Advisory, Tax e
Legal sono offerti da diverse
società e studi specializzati in
singole aree professionali e tra
loro separati e indipendenti, ma
tutti facenti parte del network
Deloitte che oggi conta 6.000
professionisti, i quali assistono i
clienti nel raggiungimento di
livelli d’eccellenza grazie alla
fiducia nell'alta qualità del
servizio, all’offerta
multidisciplinare e alla presenza
capillare sul territorio nazionale.
2. MondoInvestor - aprile 2019
Private debt
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guidano l’interesse degli istituzionali
per l’investimento in private debt?
L’interesse degli investitori istituzionali è
connesso soprattutto a una diversifica-
zione del rischio e all’ingresso in un seg-
mento di mercato con buoni rendimenti,
come evidenziato dal grafico 1 sui rendi-
menti attesi dagli operatori di private
debt.
Quali sono, invece, i principali rischi
di un investimento in private debt?
I rischi di un investimento in private debt
sono gli stessi di un finanziamento tradi-
zionale erogato dalle banche: rischio di
credito/insolvenza da parte del soggetto
finanziato. Inoltre, va considerato che
normalmente un finanziamento erogato
dai private debt ha un livello di leva finan-
ziaria superiore rispetto a un finanzia-
mento bancario e ha un rimborso inte-
grale alla scadenza (bullet anziché amor-
tising). Quindi maggior rendimento ma
anche maggior rischio.
Secondo i dati del Deloitte Alterna-
tive Lender Deal Tracker, nel 2018 il
mercato internazionale è ulterior-
mente cresciuto. Proseguirà tale
trend? Con quali caratteristiche?
Il private debt è cresciuto a livello interna-
zionale in modo costante negli ultimi mesi
e anni. Gli ultimi dati disponibili del
Deloitte Alternative Lender Deal Tracker si
riferiscono al quarto trimestre del 2018 ed
evidenziano una crescita del 9% rispetto
ai 12 mesi precedenti (quindi nel 2018 il
mercato internazionale è cresciuto del
9%). In tutto sono stati fatti 1.753 deal in
Europa, di cui 664 nel Regno Unito che è
da sempre il mercato maggiormente svi-
luppato. Qui vediamo che vari fondi inter-
nazionali sono ora in fundraising: Ares,
Bluebay, ICG stanno raccogliendo alcuni
billion e puntano sempre più a deal
grandi. Le aspettative sono che i fondi più
grandi si dotino di strutture interne di
underwriting e syndication, cosa che li
avvicina al modello delle investment bank.
In che condizioni si trova il mercato
del private debt in Italia? Quali sono
le sue peculiarità? E quali fattori ne
potranno favorire la crescita?
In Italia questo fenomeno si sta affer-
mando in modo crescente, come testimo-
niato dalle operazioni finaliste al Private
Debt Award dello scorso 4 aprile, ma l’Ita-
lia è ancora un mercato giovane (rispetto
ad altri mercati internazionali), per cui ci
aspettiamo un ulteriore sviluppo del set-
tore.
La crescita del private debt negli ultimi
anni è avvenuta anche grazie al fieno
messo in cascina negli anni precedenti:
questo fieno è stato fornito dal Fondo Ita-
liano d’Investimento (FII) che ha dotato di
alcune centinaia di milioni oltre 10 fondi,
facendo da catalizzatore per altri investi-
tori di capitali.
Questo mostra che si può innescare un
meccanismo virtuoso che fa crescere i
capitali anche in anni considerati finanzia-
riamente difficili a livello di interesse di
investitori stranieri verso l’Italia.
Daniele Candiani /
Deloitte Debt Advisory
LE STRUTTURE DI DEBITO DISPONIBILI SUL MERCATO
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9
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Low leveraged Leveraged Stretched senior Unitranche Unitranche &
HoldcoPIK
EV / EBITDA
Senior debt (banche) Unitranche (Private debt) HoldcoPIK Equity
Senior debt up
to 2x Ebitda
Euribor + 50 -
200 bps
Senior debt
3.0 -4,0x Ebitda
Euribor +
300 -450 bps
Senior debt
4,5x Ebitda
Euribor +
450 -550 bps
Unitranche
5x Ebitda
Euribor +
550 -650 bps
Unitranche
5x Ebitda
Euribor +
650 -750 bps
HoldCo PIK
2.0x Ebitda
Euribor +
1.000 bps
Fonte: Deloitte grafico 1