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NELLA PRIMA GUERRA MONDIALENELLA PRIMA GUERRA MONDIALENELLA PRIMA GUERRA MONDIALENELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
GRUPPI ALPINI VALLE INTELVI – LUGLIO 2014
Il Val d’Intelvi fu formato nell’ambito del
5° Reggimento Alpini, come battaglione della
Milizia, il 15 febbraio 1915 a Morbegno.
Costituito da tre compagnie la 244°, la 245° e
la 247°, allo scoppio della guerra raggiunse la
prima linea sulle prealpi Bresciane.
Ad inizio giugno fu trasferito nell’Alta Valle
Camonica e schierato nella zona strategica del
Passo del Tonale.
In agosto, settembre ed ottobre prese parte agli
attacchi contro il Passo del Monticello e contro le
postazioni degli Austro-Ungarici a meridione del
Tonale nel Gruppo dell’Adamello.
Fino alla prima decade dell’aprile 1916 il Val
d’Intelvi rimane a presidio delle posizioni di
Ercavallo e del Montozzo, alternando il servizio
di avamposti, con quello di trasporto viveri e
materiali.
E’ questo l’anno storicamente più importante
per il battaglione val d’Intelvi.
Nella seconda metà di aprile venne inviato
sull’Adamello per prendere parte alla
grandiosa «Battaglia dei Ghiacciai».
«Queste gelide e bianche regioni sembrano un
enorme tavoliere di ghiacciai, un immenso mare
di ghiacci scintillanti, variamente ondulati per
grandi estensioni, solcati da infiniti crepacci sui
quali numerosissime cime aspre, aguzze e
rocciose, o ghiacciate e levigate, drizzano al cielo
le loro vette dominanti.
…in inverno la neve raggiungeva l’altezza media
di 10, 12 metri».
Il 12 aprile 1916 le truppe italiane partirono dal
Rifugio Garibaldi, attaccarono gli Austro- Ungarici, li
travolsero e si impadronirono di tutti gli obiettivi sulla
linea di confine sulla catena centrale.
Il Plotone sciatori del BTG Val d’Intelvi, sotto il
comando del capitano Davide Valsecchi, prese parte
all’attacco, operando contro il Passo della Lobbia Alta.
Valsecchi fu uno dei protagonisti, nel luglio del 1915, della salita alla vetta che
venne battezzata Punta Intelvi (a m.2.668 a sud-est di Ponte di Legno), lungo la
linea di demarcazione fra le altre valli Narcane e Seria.
La Battaglia dei Ghiacciai riprese il 29 aprile.
Il Battaglione Val d’Intelvi, sotto il comando del
maggiore Antonio Ferrari, entrò in azione il 30 aprile.
Mandò il Plotone sciatori sul Crozzon di Folgorida,
poi attaccò i Passi di Folgorida e delle Topette, e
venne respinto con gravi perdite.
La storia di quel tragico attacco è stata raccontata nel
libro di Alberto Redaelli “Morte sul ghiacciaio”, in
questa sede presentato dall’autore alcuni fa.
Giunse l’alba del 30 aprile.
Il colonnello Giordana riprese l’iniziativa e, verso le
10, ordinò un nuovo attacco, che si svolse durante
tutto l’arco della giornata.
Il Battaglione Val d’ Intelvi avanzò verso i Passi di
Folgorida e delle Topette molto lentamente, a
causa delle pendenze del terreno, della neve molle
e del fuoco degli Austro – Ungarici che causò
molte perdite, e soltanto verso sera giunse a
distanza utile per poter attaccare frontalmente gli
obiettivi.
Erano ormai le 18 e densi banchi di nebbia
apparivano e scomparivano sul ghiacciaio.
L’oscurità stava calando e il Battaglione Val
d’Intelvi, su un terreno del tutto scoperto, si
accingeva ad attaccare frontalmente i Passi di
Folgorida e delle Topette.
Davanti al Folgorida il Battaglione aveva tre plotoni
della 245° Compagnia e due della 244°, davanti al
Topette un plotone della 245° e uno della 244°.
L’attacco del Val d’Intelvi sarebbe stato preceduto
da un segnale: una scarica a salve che, secondo
accordi presi tra i comandanti, avrebbero lanciato
lateralmente (da Sud) contro il Folgorida anche le
compagnie del Battaglione autonomo.
Le cose però andarono diversamente: i plotoni del
Battaglione Val d’Intelvi davanti al passo delle
Topette attaccarono in anticipo, trascinando anche
quelli davanti al Passo di Folgorida; le compagnie
del Battaglione autonomo attaccarono in ritardo.
L’attacco frontale del Val d’Intelvi ai due passi, su
quel terreno del tutto scoperto, in forte pendenza
e sulla bianca neve molle nella quale si affondava
fino alle ginocchia, si risolse in un massacro!
Scese la notte e i superstiti si ritirarono: quelli del
Val d’Intelvi sul Passo della Lobbia Alta.
La sera del 10 maggio gli alpini del Val d’Intelvi
conquistarono di sorpresa il Passo del Diavolo e la
sera del 13 maggio la 43° del Btg. Valle d’Aosta
occupò il Crozzon del Diavolo.
Da queste postazioni fu lanciato l’attacco finale e
nel pomeriggio del 14 maggio 1916 gli Austro-
Ungarici abbandonarono i due passi che furono
occupati dal Val d’Aosta.
Con la conquista dei Passi di Folgorida e delle
Topette, che tanto sangue era costata agli alpini, la
Battaglia dei Ghiacciai era finalmente conclusa.
Fino al termine dell'anno, il Val d'Intelvi alterna
periodi di linea nelle posizioni dell'Adamello con
periodi di riposo a Temù, in val di Pezzo ed a
Sozzine, mentre la 247a rimane a Ercavallo.
Nella zona, salvo la consueta attività di pattuglie
ed i lavori continui, non si hanno avvenimenti di
notevole importanza.
Fino a metà anno il "Val d'Intelvi" (la 247a è sempre
all'Ercavallo) rimane nella sottozona Adamello fruendo
di turni di riposo a Sozzine, infatti durante l'inverno
l'attività bellica è paralizzata dal maltempo e dalle
numerose valanghe.
Il 7 luglio il battaglione si riunisce a difesa delle
posizioni Corno dei Tre Signori, e zone circostanti fino
al passo dei Contrabbandieri (q. 2778), ove rimane per
tutto il resto dell'anno.
Il 25 maggio, due plotoni della 247° e gli arditi
raggiungono quota 3052 e provvedono alla
sistemazione della nuova posizione.
Nei giorni 13 e 14 agosto, con ammirevole slancio,
superando le enormi difficoltà opposte dal terreno e
vincendo la forte reazione nemica, conquista le
posizioni avversarie delle Marocche orientali (passo
Ronchine ) ed insieme a reparti del "M. Tonale" occupa
il passo dei Segni.
Battaglie che portano a diversi riconoscimenti per
parecchi militari.
Innanzitutto il comandante del battaglione il Tenente
Colonnello Guido Morelli di Popolo di Genova, che
ebbe la Medaglia di Bronzo al Valor Militare .la Medaglia di Bronzo al Valor Militare .la Medaglia di Bronzo al Valor Militare .la Medaglia di Bronzo al Valor Militare .
Con la motivazione : “Dirigeva con abilità e coraggio
singolari un’operazione in terreno difficile di alta
montagna, esponendosi più volte a mortale pericolo
coll’accompagnare rincalzi sotto intenso fuoco
nemico”
Medaglia d’ArgentoMedaglia d’ArgentoMedaglia d’ArgentoMedaglia d’Argento al valor militare:
capitano Massimiliano Majnoni d’Intignano di Marti (Pisa),
comandante della 245° compagnia,
tenente Giuseppe Magnani, comandante del plotone arditi
sottotenente Eugenio Lupi di Torino
aiutante di battaglia EmilioEmilioEmilioEmilio BonardiBonardiBonardiBonardi didididi CarlazzoCarlazzoCarlazzoCarlazzo
Medaglia di BronzoMedaglia di BronzoMedaglia di BronzoMedaglia di Bronzo al valor militare:
tenente Angelo Morandini di Bienno [BS]
sottotenente Carlo Francione di Varallo [VC]
aiutante di battaglia Giovanni CarminatiGiovanni CarminatiGiovanni CarminatiGiovanni Carminati di MenaggioMenaggioMenaggioMenaggio
capitano Tommaso Sibona di Monteu Roero (Cuneo), cmd della 244°
capitano Ruggero Zanetti di Caprino Veronese (Verona) della 244°
MEDAGLIA D’ARGENTOMEDAGLIA D’ARGENTOMEDAGLIA D’ARGENTOMEDAGLIA D’ARGENTO
Ufficiali, n.Ufficiali, n.Ufficiali, n.Ufficiali, n. 10101010 ———— Truppa, n. 8.Truppa, n. 8.Truppa, n. 8.Truppa, n. 8.
MEDAGLIA DI BRONZOMEDAGLIA DI BRONZOMEDAGLIA DI BRONZOMEDAGLIA DI BRONZO
Ufficiali e militari di truppa, n.Ufficiali e militari di truppa, n.Ufficiali e militari di truppa, n.Ufficiali e militari di truppa, n. 24.24.24.24.
GradoGradoGradoGrado CasatoCasatoCasatoCasato eeee NomeNomeNomeNome
Data diData diData diData di
assunzioneassunzioneassunzioneassunzione
Data diData diData diData di
CessazioneCessazioneCessazioneCessazione
AnnotazioniAnnotazioniAnnotazioniAnnotazioni
CapitanoCapitanoCapitanoCapitano Garelli Emilio 24/05/15 05/09/15
MaggioreMaggioreMaggioreMaggiore
Baristabile
Giuseppe
06/09/15 04/10/15
IdIdIdId.... Ferrari Antonio 05/10/15 30/04/16 Ferito
IdIdIdId....
Sebregondi
Luigi
05/05/16 31/10/16
TenTenTenTen.... ColColColCol....
Morelli Di
Popolo Guido
01/11/16 27/10/18
CapitanoCapitanoCapitanoCapitano Sanna Giovanni 28/10/18
al termine della
guerra.
BATTAGLIONE VALBATTAGLIONE VALBATTAGLIONE VALBATTAGLIONE VAL D’INTELVID’INTELVID’INTELVID’INTELVI
UfficialiUfficialiUfficialiUfficiali TruppaTruppaTruppaTruppa
MortiMortiMortiMorti FeritiFeritiFeritiFeriti DispersiDispersiDispersiDispersi MortiMortiMortiMorti FeritiFeritiFeritiFeriti DispersiDispersiDispersiDispersi
AnnoAnnoAnnoAnno
1915191519151915
2222 2222 //// 6666 23232323 1111
AnnoAnnoAnnoAnno
1916191619161916
3333 7777 //// 40404040 111111111111 47474747
AnnoAnnoAnnoAnno
1917191719171917
//// 1111 //// 11111111 22222222 4444
AnnoAnnoAnnoAnno
1918191819181918
//// 4444 //// 25252525 112112112112 1111
TOTALETOTALETOTALETOTALE
GENERALEGENERALEGENERALEGENERALE
5555 14141414 //// 82828282 268268268268 53535353
Monumento aiMonumento aiMonumento aiMonumento ai
morti delmorti delmorti delmorti del
BattaglioneBattaglioneBattaglioneBattaglione
ValValValVal d’Intelvid’Intelvid’Intelvid’Intelvi
TemùTemùTemùTemù (BS)(BS)(BS)(BS)
Nell’agosto del 1939 il Val d’Intelvi venne
ricostituito sempre nell’ambito del 5° Reggimento
Alpini con le storiche Compagnie 244, 245 e 247.
Prese parte nel giugno 1940 alla breve Campagna
delle Alpi Occidentali contro la Francia,
spingendosi sino all’alta Valle dell’Ubay.
Nell’ottobre 1940 il Battaglione fu sciolto.
L’olocausto delle compagnie 244 e 245 del Btg. Alpini
Val d’Intelvi sulle montagne dell’Adamello, è una pagina
di storia poco conosciuta ed anche presto dimenticata,
ma che gli Alpini intelvesi vogliono mantenere viva.
Annuale Raduno Zonale Valle Intelvi.
Cippo al monte Crocione, portato nel 1996, la cui
cima è visibile da quasi tutti i paesi della e dove
ogni 1 maggio i Gruppi Alpini delle Valle
celebrano una Santa Messa
PRESENTE

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Il battaglione "Val d'Intelvi" nella Prima Guerra Mondiale

  • 1. NELLA PRIMA GUERRA MONDIALENELLA PRIMA GUERRA MONDIALENELLA PRIMA GUERRA MONDIALENELLA PRIMA GUERRA MONDIALE GRUPPI ALPINI VALLE INTELVI – LUGLIO 2014
  • 2. Il Val d’Intelvi fu formato nell’ambito del 5° Reggimento Alpini, come battaglione della Milizia, il 15 febbraio 1915 a Morbegno. Costituito da tre compagnie la 244°, la 245° e la 247°, allo scoppio della guerra raggiunse la prima linea sulle prealpi Bresciane.
  • 3. Ad inizio giugno fu trasferito nell’Alta Valle Camonica e schierato nella zona strategica del Passo del Tonale. In agosto, settembre ed ottobre prese parte agli attacchi contro il Passo del Monticello e contro le postazioni degli Austro-Ungarici a meridione del Tonale nel Gruppo dell’Adamello. Fino alla prima decade dell’aprile 1916 il Val d’Intelvi rimane a presidio delle posizioni di Ercavallo e del Montozzo, alternando il servizio di avamposti, con quello di trasporto viveri e materiali.
  • 4. E’ questo l’anno storicamente più importante per il battaglione val d’Intelvi. Nella seconda metà di aprile venne inviato sull’Adamello per prendere parte alla grandiosa «Battaglia dei Ghiacciai».
  • 5.
  • 6.
  • 7. «Queste gelide e bianche regioni sembrano un enorme tavoliere di ghiacciai, un immenso mare di ghiacci scintillanti, variamente ondulati per grandi estensioni, solcati da infiniti crepacci sui quali numerosissime cime aspre, aguzze e rocciose, o ghiacciate e levigate, drizzano al cielo le loro vette dominanti. …in inverno la neve raggiungeva l’altezza media di 10, 12 metri».
  • 8. Il 12 aprile 1916 le truppe italiane partirono dal Rifugio Garibaldi, attaccarono gli Austro- Ungarici, li travolsero e si impadronirono di tutti gli obiettivi sulla linea di confine sulla catena centrale. Il Plotone sciatori del BTG Val d’Intelvi, sotto il comando del capitano Davide Valsecchi, prese parte all’attacco, operando contro il Passo della Lobbia Alta. Valsecchi fu uno dei protagonisti, nel luglio del 1915, della salita alla vetta che venne battezzata Punta Intelvi (a m.2.668 a sud-est di Ponte di Legno), lungo la linea di demarcazione fra le altre valli Narcane e Seria.
  • 9. La Battaglia dei Ghiacciai riprese il 29 aprile. Il Battaglione Val d’Intelvi, sotto il comando del maggiore Antonio Ferrari, entrò in azione il 30 aprile. Mandò il Plotone sciatori sul Crozzon di Folgorida, poi attaccò i Passi di Folgorida e delle Topette, e venne respinto con gravi perdite. La storia di quel tragico attacco è stata raccontata nel libro di Alberto Redaelli “Morte sul ghiacciaio”, in questa sede presentato dall’autore alcuni fa.
  • 10. Giunse l’alba del 30 aprile. Il colonnello Giordana riprese l’iniziativa e, verso le 10, ordinò un nuovo attacco, che si svolse durante tutto l’arco della giornata. Il Battaglione Val d’ Intelvi avanzò verso i Passi di Folgorida e delle Topette molto lentamente, a causa delle pendenze del terreno, della neve molle e del fuoco degli Austro – Ungarici che causò molte perdite, e soltanto verso sera giunse a distanza utile per poter attaccare frontalmente gli obiettivi.
  • 11. Erano ormai le 18 e densi banchi di nebbia apparivano e scomparivano sul ghiacciaio. L’oscurità stava calando e il Battaglione Val d’Intelvi, su un terreno del tutto scoperto, si accingeva ad attaccare frontalmente i Passi di Folgorida e delle Topette. Davanti al Folgorida il Battaglione aveva tre plotoni della 245° Compagnia e due della 244°, davanti al Topette un plotone della 245° e uno della 244°.
  • 12. L’attacco del Val d’Intelvi sarebbe stato preceduto da un segnale: una scarica a salve che, secondo accordi presi tra i comandanti, avrebbero lanciato lateralmente (da Sud) contro il Folgorida anche le compagnie del Battaglione autonomo. Le cose però andarono diversamente: i plotoni del Battaglione Val d’Intelvi davanti al passo delle Topette attaccarono in anticipo, trascinando anche quelli davanti al Passo di Folgorida; le compagnie del Battaglione autonomo attaccarono in ritardo.
  • 13. L’attacco frontale del Val d’Intelvi ai due passi, su quel terreno del tutto scoperto, in forte pendenza e sulla bianca neve molle nella quale si affondava fino alle ginocchia, si risolse in un massacro! Scese la notte e i superstiti si ritirarono: quelli del Val d’Intelvi sul Passo della Lobbia Alta.
  • 14. La sera del 10 maggio gli alpini del Val d’Intelvi conquistarono di sorpresa il Passo del Diavolo e la sera del 13 maggio la 43° del Btg. Valle d’Aosta occupò il Crozzon del Diavolo. Da queste postazioni fu lanciato l’attacco finale e nel pomeriggio del 14 maggio 1916 gli Austro- Ungarici abbandonarono i due passi che furono occupati dal Val d’Aosta. Con la conquista dei Passi di Folgorida e delle Topette, che tanto sangue era costata agli alpini, la Battaglia dei Ghiacciai era finalmente conclusa.
  • 15.
  • 16. Fino al termine dell'anno, il Val d'Intelvi alterna periodi di linea nelle posizioni dell'Adamello con periodi di riposo a Temù, in val di Pezzo ed a Sozzine, mentre la 247a rimane a Ercavallo. Nella zona, salvo la consueta attività di pattuglie ed i lavori continui, non si hanno avvenimenti di notevole importanza.
  • 17. Fino a metà anno il "Val d'Intelvi" (la 247a è sempre all'Ercavallo) rimane nella sottozona Adamello fruendo di turni di riposo a Sozzine, infatti durante l'inverno l'attività bellica è paralizzata dal maltempo e dalle numerose valanghe. Il 7 luglio il battaglione si riunisce a difesa delle posizioni Corno dei Tre Signori, e zone circostanti fino al passo dei Contrabbandieri (q. 2778), ove rimane per tutto il resto dell'anno.
  • 18. Il 25 maggio, due plotoni della 247° e gli arditi raggiungono quota 3052 e provvedono alla sistemazione della nuova posizione. Nei giorni 13 e 14 agosto, con ammirevole slancio, superando le enormi difficoltà opposte dal terreno e vincendo la forte reazione nemica, conquista le posizioni avversarie delle Marocche orientali (passo Ronchine ) ed insieme a reparti del "M. Tonale" occupa il passo dei Segni. Battaglie che portano a diversi riconoscimenti per parecchi militari.
  • 19. Innanzitutto il comandante del battaglione il Tenente Colonnello Guido Morelli di Popolo di Genova, che ebbe la Medaglia di Bronzo al Valor Militare .la Medaglia di Bronzo al Valor Militare .la Medaglia di Bronzo al Valor Militare .la Medaglia di Bronzo al Valor Militare . Con la motivazione : “Dirigeva con abilità e coraggio singolari un’operazione in terreno difficile di alta montagna, esponendosi più volte a mortale pericolo coll’accompagnare rincalzi sotto intenso fuoco nemico”
  • 20. Medaglia d’ArgentoMedaglia d’ArgentoMedaglia d’ArgentoMedaglia d’Argento al valor militare: capitano Massimiliano Majnoni d’Intignano di Marti (Pisa), comandante della 245° compagnia, tenente Giuseppe Magnani, comandante del plotone arditi sottotenente Eugenio Lupi di Torino aiutante di battaglia EmilioEmilioEmilioEmilio BonardiBonardiBonardiBonardi didididi CarlazzoCarlazzoCarlazzoCarlazzo Medaglia di BronzoMedaglia di BronzoMedaglia di BronzoMedaglia di Bronzo al valor militare: tenente Angelo Morandini di Bienno [BS] sottotenente Carlo Francione di Varallo [VC] aiutante di battaglia Giovanni CarminatiGiovanni CarminatiGiovanni CarminatiGiovanni Carminati di MenaggioMenaggioMenaggioMenaggio capitano Tommaso Sibona di Monteu Roero (Cuneo), cmd della 244° capitano Ruggero Zanetti di Caprino Veronese (Verona) della 244°
  • 21. MEDAGLIA D’ARGENTOMEDAGLIA D’ARGENTOMEDAGLIA D’ARGENTOMEDAGLIA D’ARGENTO Ufficiali, n.Ufficiali, n.Ufficiali, n.Ufficiali, n. 10101010 ———— Truppa, n. 8.Truppa, n. 8.Truppa, n. 8.Truppa, n. 8. MEDAGLIA DI BRONZOMEDAGLIA DI BRONZOMEDAGLIA DI BRONZOMEDAGLIA DI BRONZO Ufficiali e militari di truppa, n.Ufficiali e militari di truppa, n.Ufficiali e militari di truppa, n.Ufficiali e militari di truppa, n. 24.24.24.24.
  • 22. GradoGradoGradoGrado CasatoCasatoCasatoCasato eeee NomeNomeNomeNome Data diData diData diData di assunzioneassunzioneassunzioneassunzione Data diData diData diData di CessazioneCessazioneCessazioneCessazione AnnotazioniAnnotazioniAnnotazioniAnnotazioni CapitanoCapitanoCapitanoCapitano Garelli Emilio 24/05/15 05/09/15 MaggioreMaggioreMaggioreMaggiore Baristabile Giuseppe 06/09/15 04/10/15 IdIdIdId.... Ferrari Antonio 05/10/15 30/04/16 Ferito IdIdIdId.... Sebregondi Luigi 05/05/16 31/10/16 TenTenTenTen.... ColColColCol.... Morelli Di Popolo Guido 01/11/16 27/10/18 CapitanoCapitanoCapitanoCapitano Sanna Giovanni 28/10/18 al termine della guerra.
  • 23. BATTAGLIONE VALBATTAGLIONE VALBATTAGLIONE VALBATTAGLIONE VAL D’INTELVID’INTELVID’INTELVID’INTELVI UfficialiUfficialiUfficialiUfficiali TruppaTruppaTruppaTruppa MortiMortiMortiMorti FeritiFeritiFeritiFeriti DispersiDispersiDispersiDispersi MortiMortiMortiMorti FeritiFeritiFeritiFeriti DispersiDispersiDispersiDispersi AnnoAnnoAnnoAnno 1915191519151915 2222 2222 //// 6666 23232323 1111 AnnoAnnoAnnoAnno 1916191619161916 3333 7777 //// 40404040 111111111111 47474747 AnnoAnnoAnnoAnno 1917191719171917 //// 1111 //// 11111111 22222222 4444 AnnoAnnoAnnoAnno 1918191819181918 //// 4444 //// 25252525 112112112112 1111 TOTALETOTALETOTALETOTALE GENERALEGENERALEGENERALEGENERALE 5555 14141414 //// 82828282 268268268268 53535353
  • 24. Monumento aiMonumento aiMonumento aiMonumento ai morti delmorti delmorti delmorti del BattaglioneBattaglioneBattaglioneBattaglione ValValValVal d’Intelvid’Intelvid’Intelvid’Intelvi TemùTemùTemùTemù (BS)(BS)(BS)(BS)
  • 25. Nell’agosto del 1939 il Val d’Intelvi venne ricostituito sempre nell’ambito del 5° Reggimento Alpini con le storiche Compagnie 244, 245 e 247. Prese parte nel giugno 1940 alla breve Campagna delle Alpi Occidentali contro la Francia, spingendosi sino all’alta Valle dell’Ubay. Nell’ottobre 1940 il Battaglione fu sciolto.
  • 26. L’olocausto delle compagnie 244 e 245 del Btg. Alpini Val d’Intelvi sulle montagne dell’Adamello, è una pagina di storia poco conosciuta ed anche presto dimenticata, ma che gli Alpini intelvesi vogliono mantenere viva. Annuale Raduno Zonale Valle Intelvi. Cippo al monte Crocione, portato nel 1996, la cui cima è visibile da quasi tutti i paesi della e dove ogni 1 maggio i Gruppi Alpini delle Valle celebrano una Santa Messa
  • 27.