SlideShare a Scribd company logo
1 of 8
Accoglimento e rapporto con il cliente


        Il primo obiettivo di un’intervista o di un colloquio clinico deve essere sempre
quello di stabilire un rapporto e una comprensione condivisa. Il compito principale
dello psichiatra o dello psicologo è quello di trasmettere il messaggio che il paziente
viene accettato, valutato e considerato come una persona unica, con caratteristiche e
problemi specifici e distintivi. Lo psicologo che cerca di immergersi nelle esperienze
dei pazienti favorirà lo sviluppo di un legame basato sui suoi evidenti tentativi di
comprendere il loro punto di vista.
        Questo è vero per quanto riguarda la professione di psicologo, ma può essere
valido anche per la vostra.
        Infatti, anche voi entrerete in contatto con persone uniche e diverse e che vi
presenteranno le più svariate richieste. Inoltre, intervenendo il vostro lavoro
sull’aspetto fisico delle persone ed essendo, questo, un aspetto molto importante della
vita di chiunque, è necessario avere alcune informazioni circa il modo migliore di
rapportarsi ad esse.
        All’interno di questa interazione è necessario prestare attenzione sia al contesto
(luogo) dove la stessa si svolge sia, naturalmente, alle persone con cui si ha a che
fare.
   Per ciò che riguarda il primo aspetto è importante non considerare l’ambiente
fisico come una variabile trascurabile, ma come un complesso di stimoli positivi e
negativi    che   sicuramente    influenzano,   consciamente     o inconsciamente,      il
comportamento dei soggetti con cui entriamo in contatto. E’ necessario quindi curare
ed organizzare il più possibile tutti gli aspetti dell’ambiente fisico del vostro salone
(Rimandare al testo). Il cliente deve innanzitutto percepire l’ambiente come
gradevole ed accogliente e, poi, deve potersi fidare ciecamente del professionista,
percepirlo come amichevole, interessato, comprensivo e degno della propria fiducia.
Solo così sarà possibile che il cliente vi possa “scegliere” ed affidarsi a voi non solo
per i servizi, ma anche per il rapporto che si è creato.

                                                                                        1
Vi ho accennato ad influenze consce e inconsce.
   Breve descrizione della differenza tra conscio ed inconscio:
      La scoperta dell’inconscio è il più importante risultato degli studi di Freud.
Curando le paziente isteriche e osservando le loro reazioni, Freud ha dedotto che la
mente funziona a tre livelli. La psicanalisi ha, infatti, dimostrato che lo psichismo non
è riducibile alla sola funzione della coscienza e che alcuni contenuti mentali
diventano accessibili alla coscienza stessa sola una volta superate certe resistenze.
      Nella prima teorizzazione freudiana dell’apparato psichico si distinguono,
infatti, tre diverse modalità di funzionamento dei processi psichici:


      • un sistema psichico inconscio, costituito dai contenuti mentali che non sono
         presenti alla coscienza o alla consapevolezza del soggetto; essi però sono
         sempre attivi, in quanto esercitano una pressione permanente volta ad
         ottenere l’accesso alla coscienza, ma incontrano forze contrarie che glielo
         vietano; riescono così ad esprimersi soltanto attraverso dei “derivati”:
         sintomi, sogni, lapsus, fantasie e associazioni in seduta ecc. ;


      • un sistema psichico preconscio, costituito da tutti quei contenuti mentali
         che, pur non immediatamente presenti alla coscienza, possono essere
         tuttavia facilmente resi consapevoli dal soggetto stesso senza resistenze e
         aiuti esterni;


      • un sistema psichico conscio rappresentato dall’insieme dei contenuti psichici
         accompagnati dalla piena consapevolezza del soggetto.


      Successivamente Freud (1920) rappresenta la struttura dell’apparato psichico
come composta da tre istanze: Es, Io e Super Io.




                                                                                       2
Per quanto riguarda il secondo aspetto bisogna considerare che le persone che
incontrerete nel vostro lavoro, siano esse donne o uomini, sono persone con caratteri,
problemi e stress differenti l’una dall’altra. Fondamentale, quindi, è non illudersi di
poter elaborare un modo di rapportarsi al prossimo uguale per tutti, ma entrare in
contatto con ognuno in modo diverso, secondo le diverse caratteristiche dei singoli.
       Aspetto importante del vostro lavoro è quello, quindi, di essere un po’
psicologi nei confronti dei vostri clienti, così da realizzare con il vostro lavoro
l’immagine che il cliente si è creato di sé.
       Nel rapporto che lega psicologo e paziente, accanto a componenti razionali, su
cui sorvoliamo in questa sede, esistono componenti emotivo-affettive da sempre
considerate determinanti. Ne parlo a voi perché mi sembra, con le dovute differenze,
possano darvi importanti indicazioni su quello che dovrebbe essere il vostro rapporto
con i clienti.
   Si dovrà cercare di:
   • instaurare      fiducia    e     confidenza;   infondere     speranza   riducendo
       contemporaneamente paure e dubbi;
   • stabilire una relazione intima basata sulla capacità di empatia (capacità di
       immedesimarsi in un’altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati
       d’animo), di prendersi cura;
   • comunicare, ascoltare, dare informazioni adeguate (soprattutto quando il
       soggetto può avere sentimenti di vergogna o sofferenza).


Partecipare ad una conversazione comporta un’azione cooperativa nella quale gli
attori sociali riconoscono almeno uno scopo comune. Grice (1975) ha fornito una
utile descrizione dei principi che regolano la conversazione come azione sociale di
tipo cooperativo. Tali regole sono implicitamente riconosciute dai partecipanti che se
ne servono per interpretare l’interazione in corso. Secondo questo autore si
concretizzano in quattro massime:



                                                                                       3
• massima di quantità. Un interlocutore deve dare tutte le informazioni richieste
      e non deve dare un contributo più informativo di quanto richiesto;
   • massima di qualità. Si tratta della presunzione di verità: quando parliamo con
      altre persone diamo per scontato che la probabilità che essi ci dicano cose vere,
      o che almeno ritengono tali, superi la probabilità che ci dicano cose non vere in
      cattiva fede;
   • massima di relazione. Rimanda al fatto che l’informazione che si trasmette sia
      rilevante e si declina nell’esortazione: sii pertinente;
   • massima di modo. Riguarda le modalità di formazione del messaggio e si
      declina nelle esortazioni: sii breve, evita di essere oscuro e di essere prolisso,
      sii ordinato nell’esposizione.


   Altro aspetto fondamentale è la capacità di ascoltare: ascoltare in modo attento
significa seguire le cose che l’altro dice e fa. Può sembrare semplice e scontato, ma
soffermiamoci un attimo a pensare a quante volte, nelle situazioni quotidiane,
veniamo meno a questa semplice regola di vita.
A titolo di esempio volevo illustrare quali sono, secondo l’approccio umanistico, i
capisaldi dell’ascolto e che cosa comportano, per il clinico, in un colloquio
psicologico:


   • prestare attenzione significa porsi in atteggiamento di ascolto, sospendere i
       propri giudizi, riflettere su quello che l’altro dice, ricordare le sue espressioni,
       dimostrargli di essere interessato a capirlo;
   • comunicare profondamente significa capire l’altro come egli stesso si
       comprende, accoglierlo com’è, rispondere con esattezza;
   • rispettare l’autonomia significa non manipolare le persone, capire al di là
       delle apparenze;
   • sentire è facile, ascoltare è difficile. E’ importante ascoltare l’insieme più che
       i dettagli, afferrare i sentimenti profondi più che i particolari.

                                                                                         4
Anche in questo caso tutte queste regole possono tranquillamente essere estese a
situazioni che non siano un colloquio psicologico, come i rapporti umani in generale,
e, nel vostro caso, il rapporto con il cliente. Questo perché hanno a che fare con il
rispetto e la sensibilità dovuta a qualsiasi soggetto, a prescindere dalla situazione in
cui ci si trova.
   Inoltre, è necessario che voi non vi fermiate alle sole comunicazioni verbali del
cliente, ma che andiate oltre valutando le comunicazioni che vi vengono inviate
attraverso altri canali come quello non verbale.
   E’ proprio quest’ultimo che ci fornisce informazioni più precise che il
comportamento verbale non è in grado di fornire, soprattutto per quanto concerne
indicazioni a contenuto emotivo che possono accentuare o integrare un messaggio
verbale, sostituirsi ad esso o addirittura contraddirlo. Il comportamento non verbale è,
in un certo senso, più affidabile di quello verbale. Mentre parlando una persona può
deliberatamente mentirci, è pressoché impossibile che possa farlo attraverso lo
sguardo, le smorfie del viso ecc.
In linea generale sono considerati fonte di informazioni aspetti quali:


   • la vicinanza fisica che ci da informazioni sul grado di intimità e dominanza; ad
       esempio Hall (1966) sostiene che ogni persona percepisce quattro zone di
       distanza progressiva alle quali mantenere gli altri, a seconda del livello
       d’intimità raggiunto nella relazione: la zona intima è quella entro la quale sono
       ammesse soltanto persone in relazione molto stretta; la zona personale (circa
       un metro/ un metro e mezzo) è la distanza che si mantiene quando gli
       interlocutori sono due; la zona sociale è quella occupata da un gruppo di
       persone che comunicano fra di loro; la zona pubblica è quella che separa un
       oratore dal suo pubblico.




                                                                                      5
• l’orientazione, cioè l’angolo secondo cui le persone si situano nello spazio
      l’una rispetto all’altra (ci da informazioni sugli atteggiamenti interpersonali;
      esempi sono il disporsi faccia a faccia o fianco a fianco…);
   • la postura (ci da informazioni sui rapporti interpersonali, lo status sociale, gli
      stati emotivi);
   • il comportamento motorio e quindi i gesti delle mani, i cenni del capo, le
      espressioni del volto, lo sguardo;
   • l’aspetto esteriore cioè il volto, la conformazione fisica, l’abbigliamento, i
      capelli;


      Importanti sono anche gli aspetti non linguistici del comportamento verbale.
Esistono, nel linguaggio, sia variazioni linguistiche che comprendono, ad esempio, la
scelta della lingua (l’uso di un linguaggio semplice o elaborato ecc), sia variazioni
non linguistiche come le variazioni della qualità della voce, il ritmo o la continuità
dell’eloquio. Questi aspetti non linguistici del comportamento verbale sono definiti
paralinguistici. Molte indagini hanno fatto riscontrare una relazione molto stretta tra
questi aspetti e stato emozionale del soggetto.
      Nel caso specifico del vostro lavoro è molto importante lo sguardo. Lavorando
sull’aspetto fisico delle persone e con particolari strumenti di lavoro come lo
specchio, sarà fondamentale cogliere, dagli sguardi dei clienti, eventuali
informazioni circa la soddisfazione o il disappunto sul trattamento ricevuto così da
poter eventualmente apportare ulteriori modifiche.
      Il comportamento non verbale svolge un ruolo centrale nel processo di
definizione della relazione fra individui. Se a volte la comunicazione non verbale è
determinata da un atto cosciente avviene anche che spesso non lo sia. E’ il caso dei
cosiddetti comportamenti di adattamento (frammenti variabili di comportamenti
aggressivi, sessuali o intimi) che spesso rilevano predilezioni, caratteristiche,
avversioni personali che possono essere completamente mascherate nelle interazioni
verbali. Questi comportamenti sarebbero reazioni meccaniche apprese in una fase

                                                                                     6
della vita nella quale l’individuo non è in grado di mettere in atto comportamenti più
complessi e differenziati. Esempi possono essere i movimenti delle gambe o delle
mani a volte anche sotto forma di tic.
      Come esempio vediamo come Argyle (1975) riporta alcune interpretazioni su
base psicoanalitica dell’atteggiamento posturale dei due sessi:


                         POSTURA                            INTERPRETAZIONE



                               • chiuse, incrociate               • autoprotezione
Braccia
                                                                    (specialmente dei
                                                                    seni), ritirata

                               • tener stretto un                 • timore di incidenti al
                                 lembo del vestito                  corpo
                               • alzata di spalle,                • debolezza passiva
                                 palmi delle mani in
                                 fuori



Gambe                          • molto incrociate                 • autoprotezione, ritiro
                                 (donne)
                               • non incrociate                   • civetteria
                               • incrociate o                     • civetteria
                                 accavallate (donne)
                                 in modo
                                 esibizionistico
                               • nessun movimento                 • inibizione sessuale
                                 del bacino




                               • rigido, portamento               • che nasconde ansia
Tronco
                                 marziale (uomini),
                                 composto ed eretto
                                 (donne)

                                                                                          7
• portamento vanitoso,          • conflitto tra il
                                 affettato                       desiderio di inviare
Tronco                                                           segnali sessuali e la
                                                                 timidezza

                               • abbassato, indolente,         • debolezza, richiesta
                                 immobile                        di aiuto
                               • rannicchiato nella            • esprime impulsi
                                 sedia in modo                   sessuali
                                 languido, erotico



      In conclusione, abbiamo detto che è importante la comunicazione verbale, ma è
ancor più importante che teniate in debito conto anche le informazioni veicolate dal
canale non verbale: quelle inviatevi dai vostri clienti, ma anche quelle che voi potete
rimandare all’altro.




                                                                                     8

More Related Content

What's hot

3comunicazione non verbale
3comunicazione non verbale3comunicazione non verbale
3comunicazione non verbaleiva martini
 
Resilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slide
Resilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slideResilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slide
Resilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slideRaffaele Barone
 
02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordon02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordoniva martini
 
Gentili p. l empatia come processo di conoscenza
Gentili p. l empatia come processo di conoscenzaGentili p. l empatia come processo di conoscenza
Gentili p. l empatia come processo di conoscenzaiva martini
 
Allegati53406
Allegati53406Allegati53406
Allegati53406imartini
 
Disabili - Volontariato e relazione d'aiuto
Disabili - Volontariato e relazione d'aiutoDisabili - Volontariato e relazione d'aiuto
Disabili - Volontariato e relazione d'aiutopiccolorifugio
 
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostimaMigliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostimaInterazione Clinica
 
Attività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioniAttività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioniimartini
 
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliLa comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliClaudio Settembrini
 
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbaleCorso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbalePaolo Savoldi
 
Colloquio non direttivo applica
Colloquio non direttivo applicaColloquio non direttivo applica
Colloquio non direttivo applicaimartini
 
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Obiettivo Psicologia Srl
 
MBKM Comunicazione non verbale
MBKM Comunicazione non verbaleMBKM Comunicazione non verbale
MBKM Comunicazione non verbaleMaurizio Baiguini
 
Dispense corso 1
Dispense corso 1Dispense corso 1
Dispense corso 1imartini
 
Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1iva martini
 

What's hot (18)

3comunicazione non verbale
3comunicazione non verbale3comunicazione non verbale
3comunicazione non verbale
 
Pnl in azienda
Pnl in aziendaPnl in azienda
Pnl in azienda
 
Resilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slide
Resilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slideResilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slide
Resilienza, Empatia, Concetto di sé e Mentalizzazione slide
 
02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordon02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordon
 
Gentili p. l empatia come processo di conoscenza
Gentili p. l empatia come processo di conoscenzaGentili p. l empatia come processo di conoscenza
Gentili p. l empatia come processo di conoscenza
 
Allegati53406
Allegati53406Allegati53406
Allegati53406
 
Disabili - Volontariato e relazione d'aiuto
Disabili - Volontariato e relazione d'aiutoDisabili - Volontariato e relazione d'aiuto
Disabili - Volontariato e relazione d'aiuto
 
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostimaMigliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostima
 
Attività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioniAttività e giochi su empatia, emozioni
Attività e giochi su empatia, emozioni
 
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliLa comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
 
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbaleCorso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
Corso di comunicazione (2/5) - Comunicazione verbale e non verbale
 
Colloquio non direttivo applica
Colloquio non direttivo applicaColloquio non direttivo applica
Colloquio non direttivo applica
 
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
 
MBKM Comunicazione non verbale
MBKM Comunicazione non verbaleMBKM Comunicazione non verbale
MBKM Comunicazione non verbale
 
empatia matura
empatia maturaempatia matura
empatia matura
 
Dispense corso 1
Dispense corso 1Dispense corso 1
Dispense corso 1
 
Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1Comunicazione non verbale 1
Comunicazione non verbale 1
 
I processi dell’ ascolto
I processi dell’ ascoltoI processi dell’ ascolto
I processi dell’ ascolto
 

Similar to Accoglimento del cliente

2 dispense-rogers
2 dispense-rogers2 dispense-rogers
2 dispense-rogersimartini
 
2 dispense-rogers
2 dispense-rogers2 dispense-rogers
2 dispense-rogersimartini
 
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15RosaDelDeserto
 
Il counselling come strumento di promozione della salute
Il counselling come strumento di promozione della saluteIl counselling come strumento di promozione della salute
Il counselling come strumento di promozione della salutevalenviolan
 
Appunti comunicazione
Appunti comunicazioneAppunti comunicazione
Appunti comunicazionegiosiele
 
02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordon02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordonimartini
 
L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)
L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)
L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)Progetto Imprenderò
 
La relazione con il paziente con disagio psichico
La relazione con il paziente con disagio psichicoLa relazione con il paziente con disagio psichico
La relazione con il paziente con disagio psichicoStefano Marconcini
 
Rinascitadigitale mf speech_15042020
Rinascitadigitale mf speech_15042020Rinascitadigitale mf speech_15042020
Rinascitadigitale mf speech_15042020MauroFanfoni.com
 
Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...
Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...
Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...Stefano Saladino
 
Modulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdf
Modulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdfModulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdf
Modulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdfClaudia Ciccarese
 
25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessi25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessiViola Banaj
 
Modulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdf
Modulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdfModulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdf
Modulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdfClaudia Ciccarese
 
Modulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdf
Modulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdfModulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdf
Modulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdfClaudia Ciccarese
 
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricovero
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricoveroGruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricovero
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricoveroValeria Pozzoni
 
Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...
Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...
Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...Stefano Saladino
 
Counselling, definizione e ambiti operativi
Counselling, definizione e ambiti operativiCounselling, definizione e ambiti operativi
Counselling, definizione e ambiti operativiBruno Marzemin
 
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Obiettivo Psicologia Srl
 
e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)
e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)
e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)Felix B. Lecce
 

Similar to Accoglimento del cliente (20)

2 dispense-rogers
2 dispense-rogers2 dispense-rogers
2 dispense-rogers
 
2 dispense-rogers
2 dispense-rogers2 dispense-rogers
2 dispense-rogers
 
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
Dispensa de carli mg3 ud1 14 15
 
Il counselling come strumento di promozione della salute
Il counselling come strumento di promozione della saluteIl counselling come strumento di promozione della salute
Il counselling come strumento di promozione della salute
 
PNL, Patch Adams
PNL, Patch AdamsPNL, Patch Adams
PNL, Patch Adams
 
Appunti comunicazione
Appunti comunicazioneAppunti comunicazione
Appunti comunicazione
 
02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordon02 approccio integrato di gordon
02 approccio integrato di gordon
 
L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)
L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)
L'arte della comunicazione di Sara Fantini (09/02/2015)
 
La relazione con il paziente con disagio psichico
La relazione con il paziente con disagio psichicoLa relazione con il paziente con disagio psichico
La relazione con il paziente con disagio psichico
 
Rinascitadigitale mf speech_15042020
Rinascitadigitale mf speech_15042020Rinascitadigitale mf speech_15042020
Rinascitadigitale mf speech_15042020
 
Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...
Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...
Mauro Fanfoni - La Rinascita Personale attraverso la buona comunicazione: azi...
 
Modulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdf
Modulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdfModulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdf
Modulo1_Bucciantini_ Academy_Comunicazione_19_10_2022_new.pdf
 
25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessi25 regole per capire gli altri e se stessi
25 regole per capire gli altri e se stessi
 
Modulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdf
Modulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdfModulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdf
Modulo1_CEDI_ Academy_Comunicazione_22_10_2022.pdf
 
Modulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdf
Modulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdfModulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdf
Modulo1_MAS_sAMSUNG_ Academy_Comunicazione_21_11_2022_new.pdf
 
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricovero
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricoveroGruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricovero
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- Il ricovero
 
Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...
Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...
Annalisa Minutillo - L’importanza di una comunicazione efficace | Rinascita D...
 
Counselling, definizione e ambiti operativi
Counselling, definizione e ambiti operativiCounselling, definizione e ambiti operativi
Counselling, definizione e ambiti operativi
 
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
Webinar | Primo colloquio clinico: dall’accoglienza alla definizione del cont...
 
e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)
e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)
e-book "Assumi il controllo della tua Intelligenza ExtraVerbale" (I^ parte)
 

More from ptesone

Neuroconnettivale
NeuroconnettivaleNeuroconnettivale
Neuroconnettivaleptesone
 
Chinesiologia 1
Chinesiologia 1Chinesiologia 1
Chinesiologia 1ptesone
 
Chinesiologia 2
Chinesiologia 2Chinesiologia 2
Chinesiologia 2ptesone
 
I diversi tipi di società
I diversi tipi di societàI diversi tipi di società
I diversi tipi di societàptesone
 
L'impresa artigiana
L'impresa artigianaL'impresa artigiana
L'impresa artigianaptesone
 
Test comunicazione
Test comunicazioneTest comunicazione
Test comunicazioneptesone
 
Test ascolto
Test ascoltoTest ascolto
Test ascoltoptesone
 
Punteggio test ascolto
Punteggio test ascoltoPunteggio test ascolto
Punteggio test ascoltoptesone
 
Punt test comunicazione
Punt test comunicazionePunt test comunicazione
Punt test comunicazioneptesone
 
Il bilancio delle competenze
Il bilancio delle competenzeIl bilancio delle competenze
Il bilancio delle competenzeptesone
 
Figura professionale di elettricista
Figura professionale di elettricistaFigura professionale di elettricista
Figura professionale di elettricistaptesone
 
Il rapporto di lavoro
Il rapporto di lavoroIl rapporto di lavoro
Il rapporto di lavoroptesone
 
Ccnl artigianato
Ccnl artigianatoCcnl artigianato
Ccnl artigianatoptesone
 
Apprendistato
ApprendistatoApprendistato
Apprendistatoptesone
 
Lavoro domestico
Lavoro domesticoLavoro domestico
Lavoro domesticoptesone
 
Com assunzione
Com assunzioneCom assunzione
Com assunzioneptesone
 
Circolare contributi 2012
Circolare contributi 2012Circolare contributi 2012
Circolare contributi 2012ptesone
 
Gerontologia e geriatria
Gerontologia e geriatriaGerontologia e geriatria
Gerontologia e geriatriaptesone
 
Geriatria
GeriatriaGeriatria
Geriatriaptesone
 

More from ptesone (20)

Neuroconnettivale
NeuroconnettivaleNeuroconnettivale
Neuroconnettivale
 
Chinesiologia 1
Chinesiologia 1Chinesiologia 1
Chinesiologia 1
 
Chinesiologia 2
Chinesiologia 2Chinesiologia 2
Chinesiologia 2
 
Pnf
PnfPnf
Pnf
 
I diversi tipi di società
I diversi tipi di societàI diversi tipi di società
I diversi tipi di società
 
L'impresa artigiana
L'impresa artigianaL'impresa artigiana
L'impresa artigiana
 
Test comunicazione
Test comunicazioneTest comunicazione
Test comunicazione
 
Test ascolto
Test ascoltoTest ascolto
Test ascolto
 
Punteggio test ascolto
Punteggio test ascoltoPunteggio test ascolto
Punteggio test ascolto
 
Punt test comunicazione
Punt test comunicazionePunt test comunicazione
Punt test comunicazione
 
Il bilancio delle competenze
Il bilancio delle competenzeIl bilancio delle competenze
Il bilancio delle competenze
 
Figura professionale di elettricista
Figura professionale di elettricistaFigura professionale di elettricista
Figura professionale di elettricista
 
Il rapporto di lavoro
Il rapporto di lavoroIl rapporto di lavoro
Il rapporto di lavoro
 
Ccnl artigianato
Ccnl artigianatoCcnl artigianato
Ccnl artigianato
 
Apprendistato
ApprendistatoApprendistato
Apprendistato
 
Lavoro domestico
Lavoro domesticoLavoro domestico
Lavoro domestico
 
Com assunzione
Com assunzioneCom assunzione
Com assunzione
 
Circolare contributi 2012
Circolare contributi 2012Circolare contributi 2012
Circolare contributi 2012
 
Gerontologia e geriatria
Gerontologia e geriatriaGerontologia e geriatria
Gerontologia e geriatria
 
Geriatria
GeriatriaGeriatria
Geriatria
 

Accoglimento del cliente

  • 1. Accoglimento e rapporto con il cliente Il primo obiettivo di un’intervista o di un colloquio clinico deve essere sempre quello di stabilire un rapporto e una comprensione condivisa. Il compito principale dello psichiatra o dello psicologo è quello di trasmettere il messaggio che il paziente viene accettato, valutato e considerato come una persona unica, con caratteristiche e problemi specifici e distintivi. Lo psicologo che cerca di immergersi nelle esperienze dei pazienti favorirà lo sviluppo di un legame basato sui suoi evidenti tentativi di comprendere il loro punto di vista. Questo è vero per quanto riguarda la professione di psicologo, ma può essere valido anche per la vostra. Infatti, anche voi entrerete in contatto con persone uniche e diverse e che vi presenteranno le più svariate richieste. Inoltre, intervenendo il vostro lavoro sull’aspetto fisico delle persone ed essendo, questo, un aspetto molto importante della vita di chiunque, è necessario avere alcune informazioni circa il modo migliore di rapportarsi ad esse. All’interno di questa interazione è necessario prestare attenzione sia al contesto (luogo) dove la stessa si svolge sia, naturalmente, alle persone con cui si ha a che fare. Per ciò che riguarda il primo aspetto è importante non considerare l’ambiente fisico come una variabile trascurabile, ma come un complesso di stimoli positivi e negativi che sicuramente influenzano, consciamente o inconsciamente, il comportamento dei soggetti con cui entriamo in contatto. E’ necessario quindi curare ed organizzare il più possibile tutti gli aspetti dell’ambiente fisico del vostro salone (Rimandare al testo). Il cliente deve innanzitutto percepire l’ambiente come gradevole ed accogliente e, poi, deve potersi fidare ciecamente del professionista, percepirlo come amichevole, interessato, comprensivo e degno della propria fiducia. Solo così sarà possibile che il cliente vi possa “scegliere” ed affidarsi a voi non solo per i servizi, ma anche per il rapporto che si è creato. 1
  • 2. Vi ho accennato ad influenze consce e inconsce. Breve descrizione della differenza tra conscio ed inconscio: La scoperta dell’inconscio è il più importante risultato degli studi di Freud. Curando le paziente isteriche e osservando le loro reazioni, Freud ha dedotto che la mente funziona a tre livelli. La psicanalisi ha, infatti, dimostrato che lo psichismo non è riducibile alla sola funzione della coscienza e che alcuni contenuti mentali diventano accessibili alla coscienza stessa sola una volta superate certe resistenze. Nella prima teorizzazione freudiana dell’apparato psichico si distinguono, infatti, tre diverse modalità di funzionamento dei processi psichici: • un sistema psichico inconscio, costituito dai contenuti mentali che non sono presenti alla coscienza o alla consapevolezza del soggetto; essi però sono sempre attivi, in quanto esercitano una pressione permanente volta ad ottenere l’accesso alla coscienza, ma incontrano forze contrarie che glielo vietano; riescono così ad esprimersi soltanto attraverso dei “derivati”: sintomi, sogni, lapsus, fantasie e associazioni in seduta ecc. ; • un sistema psichico preconscio, costituito da tutti quei contenuti mentali che, pur non immediatamente presenti alla coscienza, possono essere tuttavia facilmente resi consapevoli dal soggetto stesso senza resistenze e aiuti esterni; • un sistema psichico conscio rappresentato dall’insieme dei contenuti psichici accompagnati dalla piena consapevolezza del soggetto. Successivamente Freud (1920) rappresenta la struttura dell’apparato psichico come composta da tre istanze: Es, Io e Super Io. 2
  • 3. Per quanto riguarda il secondo aspetto bisogna considerare che le persone che incontrerete nel vostro lavoro, siano esse donne o uomini, sono persone con caratteri, problemi e stress differenti l’una dall’altra. Fondamentale, quindi, è non illudersi di poter elaborare un modo di rapportarsi al prossimo uguale per tutti, ma entrare in contatto con ognuno in modo diverso, secondo le diverse caratteristiche dei singoli. Aspetto importante del vostro lavoro è quello, quindi, di essere un po’ psicologi nei confronti dei vostri clienti, così da realizzare con il vostro lavoro l’immagine che il cliente si è creato di sé. Nel rapporto che lega psicologo e paziente, accanto a componenti razionali, su cui sorvoliamo in questa sede, esistono componenti emotivo-affettive da sempre considerate determinanti. Ne parlo a voi perché mi sembra, con le dovute differenze, possano darvi importanti indicazioni su quello che dovrebbe essere il vostro rapporto con i clienti. Si dovrà cercare di: • instaurare fiducia e confidenza; infondere speranza riducendo contemporaneamente paure e dubbi; • stabilire una relazione intima basata sulla capacità di empatia (capacità di immedesimarsi in un’altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d’animo), di prendersi cura; • comunicare, ascoltare, dare informazioni adeguate (soprattutto quando il soggetto può avere sentimenti di vergogna o sofferenza). Partecipare ad una conversazione comporta un’azione cooperativa nella quale gli attori sociali riconoscono almeno uno scopo comune. Grice (1975) ha fornito una utile descrizione dei principi che regolano la conversazione come azione sociale di tipo cooperativo. Tali regole sono implicitamente riconosciute dai partecipanti che se ne servono per interpretare l’interazione in corso. Secondo questo autore si concretizzano in quattro massime: 3
  • 4. • massima di quantità. Un interlocutore deve dare tutte le informazioni richieste e non deve dare un contributo più informativo di quanto richiesto; • massima di qualità. Si tratta della presunzione di verità: quando parliamo con altre persone diamo per scontato che la probabilità che essi ci dicano cose vere, o che almeno ritengono tali, superi la probabilità che ci dicano cose non vere in cattiva fede; • massima di relazione. Rimanda al fatto che l’informazione che si trasmette sia rilevante e si declina nell’esortazione: sii pertinente; • massima di modo. Riguarda le modalità di formazione del messaggio e si declina nelle esortazioni: sii breve, evita di essere oscuro e di essere prolisso, sii ordinato nell’esposizione. Altro aspetto fondamentale è la capacità di ascoltare: ascoltare in modo attento significa seguire le cose che l’altro dice e fa. Può sembrare semplice e scontato, ma soffermiamoci un attimo a pensare a quante volte, nelle situazioni quotidiane, veniamo meno a questa semplice regola di vita. A titolo di esempio volevo illustrare quali sono, secondo l’approccio umanistico, i capisaldi dell’ascolto e che cosa comportano, per il clinico, in un colloquio psicologico: • prestare attenzione significa porsi in atteggiamento di ascolto, sospendere i propri giudizi, riflettere su quello che l’altro dice, ricordare le sue espressioni, dimostrargli di essere interessato a capirlo; • comunicare profondamente significa capire l’altro come egli stesso si comprende, accoglierlo com’è, rispondere con esattezza; • rispettare l’autonomia significa non manipolare le persone, capire al di là delle apparenze; • sentire è facile, ascoltare è difficile. E’ importante ascoltare l’insieme più che i dettagli, afferrare i sentimenti profondi più che i particolari. 4
  • 5. Anche in questo caso tutte queste regole possono tranquillamente essere estese a situazioni che non siano un colloquio psicologico, come i rapporti umani in generale, e, nel vostro caso, il rapporto con il cliente. Questo perché hanno a che fare con il rispetto e la sensibilità dovuta a qualsiasi soggetto, a prescindere dalla situazione in cui ci si trova. Inoltre, è necessario che voi non vi fermiate alle sole comunicazioni verbali del cliente, ma che andiate oltre valutando le comunicazioni che vi vengono inviate attraverso altri canali come quello non verbale. E’ proprio quest’ultimo che ci fornisce informazioni più precise che il comportamento verbale non è in grado di fornire, soprattutto per quanto concerne indicazioni a contenuto emotivo che possono accentuare o integrare un messaggio verbale, sostituirsi ad esso o addirittura contraddirlo. Il comportamento non verbale è, in un certo senso, più affidabile di quello verbale. Mentre parlando una persona può deliberatamente mentirci, è pressoché impossibile che possa farlo attraverso lo sguardo, le smorfie del viso ecc. In linea generale sono considerati fonte di informazioni aspetti quali: • la vicinanza fisica che ci da informazioni sul grado di intimità e dominanza; ad esempio Hall (1966) sostiene che ogni persona percepisce quattro zone di distanza progressiva alle quali mantenere gli altri, a seconda del livello d’intimità raggiunto nella relazione: la zona intima è quella entro la quale sono ammesse soltanto persone in relazione molto stretta; la zona personale (circa un metro/ un metro e mezzo) è la distanza che si mantiene quando gli interlocutori sono due; la zona sociale è quella occupata da un gruppo di persone che comunicano fra di loro; la zona pubblica è quella che separa un oratore dal suo pubblico. 5
  • 6. • l’orientazione, cioè l’angolo secondo cui le persone si situano nello spazio l’una rispetto all’altra (ci da informazioni sugli atteggiamenti interpersonali; esempi sono il disporsi faccia a faccia o fianco a fianco…); • la postura (ci da informazioni sui rapporti interpersonali, lo status sociale, gli stati emotivi); • il comportamento motorio e quindi i gesti delle mani, i cenni del capo, le espressioni del volto, lo sguardo; • l’aspetto esteriore cioè il volto, la conformazione fisica, l’abbigliamento, i capelli; Importanti sono anche gli aspetti non linguistici del comportamento verbale. Esistono, nel linguaggio, sia variazioni linguistiche che comprendono, ad esempio, la scelta della lingua (l’uso di un linguaggio semplice o elaborato ecc), sia variazioni non linguistiche come le variazioni della qualità della voce, il ritmo o la continuità dell’eloquio. Questi aspetti non linguistici del comportamento verbale sono definiti paralinguistici. Molte indagini hanno fatto riscontrare una relazione molto stretta tra questi aspetti e stato emozionale del soggetto. Nel caso specifico del vostro lavoro è molto importante lo sguardo. Lavorando sull’aspetto fisico delle persone e con particolari strumenti di lavoro come lo specchio, sarà fondamentale cogliere, dagli sguardi dei clienti, eventuali informazioni circa la soddisfazione o il disappunto sul trattamento ricevuto così da poter eventualmente apportare ulteriori modifiche. Il comportamento non verbale svolge un ruolo centrale nel processo di definizione della relazione fra individui. Se a volte la comunicazione non verbale è determinata da un atto cosciente avviene anche che spesso non lo sia. E’ il caso dei cosiddetti comportamenti di adattamento (frammenti variabili di comportamenti aggressivi, sessuali o intimi) che spesso rilevano predilezioni, caratteristiche, avversioni personali che possono essere completamente mascherate nelle interazioni verbali. Questi comportamenti sarebbero reazioni meccaniche apprese in una fase 6
  • 7. della vita nella quale l’individuo non è in grado di mettere in atto comportamenti più complessi e differenziati. Esempi possono essere i movimenti delle gambe o delle mani a volte anche sotto forma di tic. Come esempio vediamo come Argyle (1975) riporta alcune interpretazioni su base psicoanalitica dell’atteggiamento posturale dei due sessi: POSTURA INTERPRETAZIONE • chiuse, incrociate • autoprotezione Braccia (specialmente dei seni), ritirata • tener stretto un • timore di incidenti al lembo del vestito corpo • alzata di spalle, • debolezza passiva palmi delle mani in fuori Gambe • molto incrociate • autoprotezione, ritiro (donne) • non incrociate • civetteria • incrociate o • civetteria accavallate (donne) in modo esibizionistico • nessun movimento • inibizione sessuale del bacino • rigido, portamento • che nasconde ansia Tronco marziale (uomini), composto ed eretto (donne) 7
  • 8. • portamento vanitoso, • conflitto tra il affettato desiderio di inviare Tronco segnali sessuali e la timidezza • abbassato, indolente, • debolezza, richiesta immobile di aiuto • rannicchiato nella • esprime impulsi sedia in modo sessuali languido, erotico In conclusione, abbiamo detto che è importante la comunicazione verbale, ma è ancor più importante che teniate in debito conto anche le informazioni veicolate dal canale non verbale: quelle inviatevi dai vostri clienti, ma anche quelle che voi potete rimandare all’altro. 8