1. IL MAIS
• Nome: Zea mays
• Pianta: erbacea
• Famiglia: Poaceae
• Sottofamiglia:Panicoideae
• Genere: Zea
• Specie: mays
• Fu conosciuto dagli europei un mese dopo la
scoperta dell’America (12 ottobre 1942)
• Si diffuse in Italia intorno al 1600
2. COS’E’ IL MAIS
• Il mais è una pianta erbacea
annuale
• E’ uno dei più importanti
cereali ed è largamente
coltivata.
• L’aumento delle superfici
investite è senza dubbio
legato alla sua utilizzazione
nel settore zootecnico, pur
continuando ad essere, in
molti Paesi in via di sviluppo,
una delle principali risorse
per l’alimentazione umana
3. DESCRIZIONE DEL MAIS
• La pianta coltivata raggiunge
mediamente i 2,5m di altezza,
alcune varietà selvatiche possono
arrivare a 12m
• Il fusto (cioè lo stelo) è simile ad
una canna di bambù segmentata
da circa 20 internodi. Da ogni nodo
parte una foglia lunga circa 70-
120cm e larga fino ad 8/9cm
• Il mais ha fiori maschili e femminili:
– Le inflorescenze femminili = le
spighe
– Le inflorescenze maschili = si
trovano sull’apice della piante e
sono le pannocchie vere e
proprie
4. DOVE E’ COLTIVATO IL MAIS IN ITALIA
• Le regioni della Pianura Padana
e, in particolare quelle nord-
orientali (la Brianza), grazie al
clima favorevole, furono le
prime ad introdurre il mais nei
loro ordinamenti culturali
• Circa i 2/3 di tutto il mais
prodotto in Italia provengono
ancora da Veneto, Lombardia,
Piemonte e Friuli Venezia Giulia
• Nell’Italia Meridionale non è
molto coltivato ed è
praticamente assente nelle isole
5. VARIETA’ DI MAIS IN ITALIA
• Mais MARANO = chicco tendente
al rosso, sapore caratteristico
(Veneto)
• Mais ROSTRATO = pianta supera i
2 m di altezza, due spighe per
pianta. La farina ricavata usata
per polenta, biscotti e pane
(Lombardia-Brianza)
• Mais SPONCIO = chicco arancio
intenso (Trentino)
• Mais A OTTO FILE = ha otto file di
chicchi rossi intensi (Piemonte)
6. EVOLUZIONE
• Negli ultimi 30-40 anni si è assistito ad un
aumento constante delle produzioni medie, che
nel nostro paese sono passate dalle 2-3 t di
granella per ettaro alle 12 e 15t
• Tale progresso è dovuto sia alla sostituzione delle
vecchie varietà a seme vitreo con gli ibridi a seme
farinoso molto più produttivi, sia al progressivo
miglioramento delle tecniche colturali, diffusesi
ormai su vasta scala
• Il mais è così scomparso dalle aree marginali non
irrigate, dove dà rese modeste e incostanti, e si è
localizzato quasi esclusivamente nelle zone più
fertili, irrigate.
7. TECNICHE TRADIZIONALI
• Agricoltura tradizionale =
veniva coltivato con la tecnica
dei “tre campi”, uno a mais e
due a frumento. Questa
formula corrispondeva
esattamente alle esigenze della
piccola proprietà, permettendo
di ottenere il prodotto con cui
pagare i tributi (in grano) e di
avere una piccola parte da
usare per una, seppur minima,
alimentazione (es polenta)
8. TECNICHE MODERNE
• Coltivazioni moderne = molto diverse da
quella di una volta. Oggi ci sono grandi
appezzamenti coltivati con mais le cui
piante sono molto omogenee, della
stessa altezza e molto vicine le une alle
altre. Le varietà e gli ibridi sono
selezionati per essere resistenti alle
malattie e dare sempre maggiore
produttività. Sono coltivati con
macchinari e tecniche moderne che
velocizzano i vari passaggi e rendono il
lavoro del contadino molto meno faticoso
di un tempo
• La Brianza è una delle zone che usa le
tecniche più moderne
ARATURA
SEMINA
RACCOLTA
9. LE TECNOLOGIE
• BIODIVERSITA’ = coincide con il
termine scientifico"germoplasma“ e
indica il materiale genetico contenuto
nelle cellule germinali
• La biodiversità agricola è
rappresentata da una quantità
innumerevole di piante che servono a
nutrire e curare gli esseri umani
• La biodiversità nel mais = consiste
nell'introdurre i geni direttamente
nella cellula vegetale da modificare. In
questo caso si "sparano", all'interno
delle cellule, micro-proiettili metallici
ricoperti di DNA: questi penetrano nel
nucleo e si inseriscono nel genoma
MAIS FRAGOLA
MAIS COLORATI
10. LE TECNOLOGIE
• L'isolamento di un singolo gene, la valutazione della
sua funzione e il suo trasferimento a differenti
varietà, costituisce una soluzione scientifica da
affiancare al miglioramento genetico tradizionale
• Ne risulta una pianta che contiene un gene
"estraneo", che manifesterà al massimo l'espressione
di un tipo di molecola in più, rispetto alle migliaia di
prodotti molecolari che-caratterizzano la pianta
• Vi sono inoltre le procedure di selezione assistita da
marcatori molecolari: nel mais lo stato delle
conoscenze, con la collocazione su mappe di circa
8000 marcatori genetici, risulta fra i più avanzati
nell'ambito delle piante coltivate