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olivo
 Radicabile da talea, infatti non si sono affermati e/o è
messa in discussione l’utilità di portainnesti nanizzanti;
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
 Rapido accrescimento nella
fase di allevamento
 Precocità di produzione,
le piante devono iniziare a
produrre dalla 3° vegetazione
in campo
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
arbequina
 Habitus semieretto e compatto
agevola la raccolta con la
scavallatrice;
koroneiki
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
 Ridotto vigore vegetativo
In realtà queste
cultivar non sono
né nane né poco
vigorose,
semplicemente
investono più
risorse in frutti e
meno in rami e
legno;
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
Frantoio
> vigore
Leccio del corno
< vigore
 Minori diametri del tronco, delle branche e dei rami,
se la pianta risparmia in strutture
di sostegno (produce meno legno)
a parità di siti potenzialmente
produttivi (nodi dei rami di un anno)
avrà più riserve da spendere
per la produzione (Rosati et al., 2012);
Efficienza produttiva
rapporto tra la produzione per pianta
(kg) e l’area della sezione del tronco (cm2)
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
Gentile di Larino
 Chioma densa
data dall’internodo corto insieme alla maggiore
ramificazione (anche rami anticipati), consente alla cultivar
di infittire la vegetazione e ridurre lo sviluppo volumetrico
della chioma a parità di rami prodotti;
Ossia, avere lo stesso n.
di gemme in un volume
ridotto.
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
 Capacità di fiorire su rami poco vigorosi, rami e
rametti anticipati dell’anno precedente, insieme alla
maggiore ramificazione
incrementa la fioritura e
la fruttificazione;
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
Selezione
ordinaria di vasto
 Autocompatibilità, che consente di allegare un maggior
numero di fiori in impianti monovarietali.
La maggior parte delle varietà di olivo è autosterile, per cui il polline dello stesso fiore,
pur essendo vitale e germinabile, non feconda il proprio gineceo né quello di piante
appartenenti alla stessa cultivar (autoincompatibilità).
Alcune varietà sono parzialmente o totalmente autofertili,
cioè in grado di fecondarsi da sole (es. Frantoio, Piantone
di Mogliano), ma si avvantaggiano comunque della
impollinazione incrociata, che ne aumenta l’allegagione e
la produzione.
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
 Abbondanza di produzione
 Senza alternanza di produzione
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
 Poco suscettibile alle principali malattie, che
potrebbero debilitare la chioma, occhio di pavone, rogna,
verticillium…
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
 Resistente al freddo
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
Nostrana di Brisighella, tra le cv più resistenti al freddo
 Drupa con maturazione uniforme;
 Resa in olio elevata e di buona qualità
Ideotipo di pianta di olivo adatta al
superintensivo
Il futuro della ricerca
(Salvatore Camposeo-Uni.Ba teatro naturale 29-05-15)
Il futuro della ricerca riguarderà:
 la valutazione del ricchissimo panorama varietale italiano,
soprattutto quello considerato minore, stimato in centinaia di
accessioni.
 studiare altre forme di allevamento in parete che
permettano la raccolta in continuo anche di varietà italiane di
media vigoria.
 la messa a punto della gestione della chioma e
dell’irrigazione.
 la valutazione della sostenibilità ambientale ed il
miglioramento dei parametri di qualità degli oli, attraverso
la definizione di specifiche tecniche colturali ed estrattive.
nazionali Nociara e Peranzana risultano ad oggi le uniche
promettenti. Fs-17® presenta lievi limitazioni che ne
fanno una candidata (S. Camposeo Univ. Bari)
 Leccio del corno
 Maurino
 Nociara
 FS 17
 Peranzana
 Tosca
In effetti, analizzando la vigoria, l’habitus di
ramificazione e la distribuzione della produzione
lungo il ramo fruttifero si può ritenere che alcune
cultivar locali (in particolare Piantone di Mogliano),
siano adattabili all’alta densità almeno quanto
alcune cultivar nazionali (Maurino). Cioccolanti T. Neri D.
Università Politecnica delle Marche
Cv italiane idonee al superintensivo
Maurino è risultata idonea ad essere impiegata negli
oliveti ad alta densità, D. Farinelli, T. Gardi e S.
Tombesin Dipartimento di Scienze Agrarie,
Alimentari e Ambientali, Università di Perugia
Partendo da queste esperienze e osservando gli
inconvenienti si è individuato una forma di allevamento
diversa dal monocono e messo a punto la relativa
gestione della chioma, valida per varietà affermate e
soprattutto per quelle italiane.
Esperienze su impianti superintensivi
con cv spagnole
 topping
Il topping ha lo scopo di limitare la
chioma in altezza fino a circa 2,5-3 m
 hedging
L’hedging ha l’obiettivo di limitare la
chioma in larghezza fino a circa 1,5-2,0 m
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
In particolare
 inconvenienti del topping
1. Eliminazione di rametti a frutto, i più esterni ed a
maggiore efficienza fotosintetica. La reazione della
pianta è rigetto di succhioni (gemme a legno) per
ricostruire la chioma
2. Il recupero vegetativo della pianta è molto forte nella
parte apicale e più debole nella basale dove si perde la
vegetazione
3. Prendono dominanza le branche più vigorose che
spostano la vegetazione verso l’esterno
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
inconvenienti del topping
la reazione della pianta è rigetto di succhioni (gemme a legno) x
ricostruire la chioma tagliata
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
m
inconvenienti del topping
Il recupero vegetativo della pianta è molto forte nella parte apicale e più debole
nella basale dove si perde la vegetazione
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
m
inconvenienti del topping
Il recupero vegetativo della pianta è molto forte nella parte apicale e più
debole nella basale dove si perde la vegetazione
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
m
inconvenienti del topping
Prendono dominanza le branche più vigorose che spostano la vegetazione
verso l’esterno
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
inconvenienti dell’ Hedging
 Eliminazione dei rametti a frutto (tutti esterni)
 Accentua i problemi creati dal topping perché contribuisce a
«bucare» la vegetazione sottostante
 I Tagli casuali creano monconi che successivamente si
indeboliscono e disseccano in senso basipeto, inoltre, creano
impedimento all’avanzamento della scavallatrice che esercita
torsione sulla pianta fino a sradicarla
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
I monconi si indeboliscono e poi disseccano, inoltre creano impedimento
all’avanzamento della scavallatrice che esercita torsione sulla pianta fino a
sradicarla
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
Inconvenienti della gestione meccanica della
chioma nel superintensivo
I Danni dovuti al passaggio della scavallatrice
m
Esistono diverse indicazioni bibliografiche in merito alle difficoltà
della potatura meccanica in olivicoltura:
 Dopo la potatura meccanica, la produzione delle cultivar a medio-basso vigore (Arbequina, Arbosana,
Nociara e Peranzana) non ha subito variazioni significative nei 3 anni. Al contrario, le performance
produttive delle varietà più vigorose sono state inadeguate, mostrando una risposta non molto chiara alla
potatura. (Salvatore Camposeo, Gaetano Alessandro Vivaldi 16 ottobre 2015)
 ciclo triennale in cui: al primo anno si effettua il taglio meccanico sui due lati opposti della chioma lungo
il filare, al secondo anno non si fa alcun intervento, ad eccezione del taglio basale della chioma, mentre
al terzo anno si effettuano tagli manuali di aggiustamento. I cicli triennali di potatura meccanica
integrata si susseguono per tre volte, mentre al decimo anno è prevista una potatura di riforma per
riprendere successivamente. Dr. Agr. Carlo Schettini Antesia, l'Associazione Nazionale Tecnici
Specialisti In Agricoltura
 La tecnica operativa della potatura minima (agevolatrice pneumatica) appare più indicata rispetto alla
potatura secondo il trattamento Hedging Topping, in tutte le varietà testate, sia in termini di risposta
produttiva, che di mantenimento dell’equilibrio vegetativo delle piante(Piergiorgio Sedda, Giovanni
Bandino, Federico Corda, Roberto Zurru, Carlo Moro, Marco Campus, Maurizio Mulas 06 marzo
2015-Consorzio Interprovinciale per la Frutticoltura, Cagliari)
Indicazioni biblografiche relative alla potatura
meccanica
 La risposta all'utilizzo di potatrici meccaniche, in termini
di equilibrio e di produttività, dipende fortemente dalla
cultivar. Da ritardi nella produzione a riscoppi vegetativi
eccessivi, con aumenti dei costi negli anni successivi.
Senza contare che una potatura minima con agevolatori
può richiedere tempi operativi persino inferiori
(Piergiorgio Sedda, Giovanni Bandino, Federico
Corda, Roberto Zurru, Carlo Moro, Marco Campus,
Maurizio Mulas 06 marzo 2015-Consorzio
Interprovinciale per la Frutticoltura, Cagliari)
Indicazioni biblografiche relative alla potatura
meccanica
 ANCHE SECONDO LA NOSTRA ESPERIENZA, UNA
GESTIONE DELLA CHIOMA MANUALE (con
agevolatrici) AD OGGI E’ ANCORA NECESSARIA
NELLA OLIVICOLTURA SUPERINTENSIVA CON CV
ITALIANE
 Questa deve essere sempre semplice, veloce ed
intuitiva.
La nostra esperienza
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
 Potatura manuale sia in allevamento che in produzione;
 Forma di allevamento a parete che parte dall’habitus spontaneo della
pianta assimilabile ad un cespuglio monocaule;
m
Rinaturalizzazione della chioma nell’olivo non potato
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Nell'’olivo abbandonato completamente, la pianta madre
soccombe, e viene sostituita dai polloni radicali che vanno in
produzione ;
nonostante i polloni sfilano verso l’alto, l’altezza è contenuta
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
 Perché questa forma di allevamento che parte dal
cespuglio si adatta meglio alle cv italiane e/o
autoctone?
 La presenza di più branche(apici dominanti) ridistribuisce
meglio la vegetazione nello spazio e il flusso linfatico
nella vegetazione;
 Lo sviluppo della pianta in senso verticale e longitudinale
è più equilibrato;
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Potatura di allevamento
Primo anno: Messa a dimora dell’astone e crescita libera
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
m
Pulizia basale Cimatura
Pianta a crescita
libera
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
 A fine del primo/inizio del secondo anno eliminare rami laterali fino
all’altezza sufficiente per la raccolta meccanica (40/50 cm)
 cimatura , se non si autocima, e tagli sui rami laterali ortogonali e
dominanti ( diametro simile all’asse centrale) per mantenere
chioma compatta sulla fila;
Potatura di allevamento
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Attenti alla Margaronia, è
un’ottima potatrice!
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Crescita del II anno
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Taglio su ramo ortoganale a fine II anno
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
 A fine del secondo/inizio del terzo anno tagli sui rami laterali
ortogonali e dominanti ( diametro simile all’asse centrale) per
mantenere chioma compatta sulla fila;
Potatura di allevamento
Cosi il cespuglio monocaule viene man mano forzato in una forma a parete
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Potatura di allevamento terzo anno:
avremo un cespuglio forzato a parete con 3 o più branchette.
Crescita del III anno
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Chioma correttamente
gestita al III anno
arbequina
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
terzo anno: avremo una parete di dimensioni quasi definitive con 3 o più
branche tutte orientate sulla fila
Quale è la strada che devo seguire
per la potatura di PRODUZIONE?
Manuale (agevolata) o meccanica?
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Quando arriveremo ad h della scavallatrice:
1. poteremo la branca esaurita dominante dalla
BASE. Lateralmente al taglio partiranno i ricacci
che riformeranno la branca.
2. limiteremo l’altezza della chioma a 3 m con tagli
di ritorno nelle porzioni apicali delle branche.
3. Poteremo tutti i rami laterali ortogonali di
ingambro alla scavallatrice dalla BASE.
Potatura di produzione (dinamica)
Crescita dal IV anno in poi
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Esempio di potatura
animato
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Chioma correttamente gestita al V anno
arbequina
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
Chioma correttamente gestita al V anno
koroneiki
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
koroneiki
m
Chioma con topping ed
hedging al III anno
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
maurino
Chioma correttamente
gestita al VII anno
m
Forma e gestione della chioma delle cv
italiane in superintensivo
 Si fa topping manuale parziale e mirato tutelando
i rami a frutto apicali e la produzione seguente;
 Si gestiscono meglio le branche(sostituzione di una
branca all’anno in rotazione)
 Si conserva la vegetazione laterale che resta sempre
fitta, giovane, fruttifera e compatta ;
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IDEOTIPO CULTIVAR OLIVO ALTA DENSITA' E GESTIONE CHIOMA

  • 2.  Radicabile da talea, infatti non si sono affermati e/o è messa in discussione l’utilità di portainnesti nanizzanti; Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo
  • 3.  Rapido accrescimento nella fase di allevamento  Precocità di produzione, le piante devono iniziare a produrre dalla 3° vegetazione in campo Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo arbequina
  • 4.  Habitus semieretto e compatto agevola la raccolta con la scavallatrice; koroneiki Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo
  • 5.  Ridotto vigore vegetativo In realtà queste cultivar non sono né nane né poco vigorose, semplicemente investono più risorse in frutti e meno in rami e legno; Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo Frantoio > vigore Leccio del corno < vigore
  • 6.  Minori diametri del tronco, delle branche e dei rami, se la pianta risparmia in strutture di sostegno (produce meno legno) a parità di siti potenzialmente produttivi (nodi dei rami di un anno) avrà più riserve da spendere per la produzione (Rosati et al., 2012); Efficienza produttiva rapporto tra la produzione per pianta (kg) e l’area della sezione del tronco (cm2) Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo Gentile di Larino
  • 7.  Chioma densa data dall’internodo corto insieme alla maggiore ramificazione (anche rami anticipati), consente alla cultivar di infittire la vegetazione e ridurre lo sviluppo volumetrico della chioma a parità di rami prodotti; Ossia, avere lo stesso n. di gemme in un volume ridotto. Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo
  • 8.  Capacità di fiorire su rami poco vigorosi, rami e rametti anticipati dell’anno precedente, insieme alla maggiore ramificazione incrementa la fioritura e la fruttificazione; Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo Selezione ordinaria di vasto
  • 9.  Autocompatibilità, che consente di allegare un maggior numero di fiori in impianti monovarietali. La maggior parte delle varietà di olivo è autosterile, per cui il polline dello stesso fiore, pur essendo vitale e germinabile, non feconda il proprio gineceo né quello di piante appartenenti alla stessa cultivar (autoincompatibilità). Alcune varietà sono parzialmente o totalmente autofertili, cioè in grado di fecondarsi da sole (es. Frantoio, Piantone di Mogliano), ma si avvantaggiano comunque della impollinazione incrociata, che ne aumenta l’allegagione e la produzione. Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo
  • 10.  Abbondanza di produzione  Senza alternanza di produzione Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo
  • 11.  Poco suscettibile alle principali malattie, che potrebbero debilitare la chioma, occhio di pavone, rogna, verticillium… Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo
  • 12.  Resistente al freddo Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo Nostrana di Brisighella, tra le cv più resistenti al freddo
  • 13.  Drupa con maturazione uniforme;  Resa in olio elevata e di buona qualità Ideotipo di pianta di olivo adatta al superintensivo
  • 14. Il futuro della ricerca (Salvatore Camposeo-Uni.Ba teatro naturale 29-05-15) Il futuro della ricerca riguarderà:  la valutazione del ricchissimo panorama varietale italiano, soprattutto quello considerato minore, stimato in centinaia di accessioni.  studiare altre forme di allevamento in parete che permettano la raccolta in continuo anche di varietà italiane di media vigoria.  la messa a punto della gestione della chioma e dell’irrigazione.  la valutazione della sostenibilità ambientale ed il miglioramento dei parametri di qualità degli oli, attraverso la definizione di specifiche tecniche colturali ed estrattive.
  • 15. nazionali Nociara e Peranzana risultano ad oggi le uniche promettenti. Fs-17® presenta lievi limitazioni che ne fanno una candidata (S. Camposeo Univ. Bari)  Leccio del corno  Maurino  Nociara  FS 17  Peranzana  Tosca In effetti, analizzando la vigoria, l’habitus di ramificazione e la distribuzione della produzione lungo il ramo fruttifero si può ritenere che alcune cultivar locali (in particolare Piantone di Mogliano), siano adattabili all’alta densità almeno quanto alcune cultivar nazionali (Maurino). Cioccolanti T. Neri D. Università Politecnica delle Marche Cv italiane idonee al superintensivo Maurino è risultata idonea ad essere impiegata negli oliveti ad alta densità, D. Farinelli, T. Gardi e S. Tombesin Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università di Perugia
  • 16. Partendo da queste esperienze e osservando gli inconvenienti si è individuato una forma di allevamento diversa dal monocono e messo a punto la relativa gestione della chioma, valida per varietà affermate e soprattutto per quelle italiane. Esperienze su impianti superintensivi con cv spagnole
  • 17.  topping Il topping ha lo scopo di limitare la chioma in altezza fino a circa 2,5-3 m  hedging L’hedging ha l’obiettivo di limitare la chioma in larghezza fino a circa 1,5-2,0 m Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo
  • 18. In particolare  inconvenienti del topping 1. Eliminazione di rametti a frutto, i più esterni ed a maggiore efficienza fotosintetica. La reazione della pianta è rigetto di succhioni (gemme a legno) per ricostruire la chioma 2. Il recupero vegetativo della pianta è molto forte nella parte apicale e più debole nella basale dove si perde la vegetazione 3. Prendono dominanza le branche più vigorose che spostano la vegetazione verso l’esterno Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo
  • 19. inconvenienti del topping la reazione della pianta è rigetto di succhioni (gemme a legno) x ricostruire la chioma tagliata Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo m
  • 20. inconvenienti del topping Il recupero vegetativo della pianta è molto forte nella parte apicale e più debole nella basale dove si perde la vegetazione Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo m
  • 21. inconvenienti del topping Il recupero vegetativo della pianta è molto forte nella parte apicale e più debole nella basale dove si perde la vegetazione Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo m
  • 22. inconvenienti del topping Prendono dominanza le branche più vigorose che spostano la vegetazione verso l’esterno Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo
  • 23. inconvenienti dell’ Hedging  Eliminazione dei rametti a frutto (tutti esterni)  Accentua i problemi creati dal topping perché contribuisce a «bucare» la vegetazione sottostante  I Tagli casuali creano monconi che successivamente si indeboliscono e disseccano in senso basipeto, inoltre, creano impedimento all’avanzamento della scavallatrice che esercita torsione sulla pianta fino a sradicarla Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo
  • 24. I monconi si indeboliscono e poi disseccano, inoltre creano impedimento all’avanzamento della scavallatrice che esercita torsione sulla pianta fino a sradicarla Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo
  • 25. Inconvenienti della gestione meccanica della chioma nel superintensivo I Danni dovuti al passaggio della scavallatrice m
  • 26. Esistono diverse indicazioni bibliografiche in merito alle difficoltà della potatura meccanica in olivicoltura:  Dopo la potatura meccanica, la produzione delle cultivar a medio-basso vigore (Arbequina, Arbosana, Nociara e Peranzana) non ha subito variazioni significative nei 3 anni. Al contrario, le performance produttive delle varietà più vigorose sono state inadeguate, mostrando una risposta non molto chiara alla potatura. (Salvatore Camposeo, Gaetano Alessandro Vivaldi 16 ottobre 2015)  ciclo triennale in cui: al primo anno si effettua il taglio meccanico sui due lati opposti della chioma lungo il filare, al secondo anno non si fa alcun intervento, ad eccezione del taglio basale della chioma, mentre al terzo anno si effettuano tagli manuali di aggiustamento. I cicli triennali di potatura meccanica integrata si susseguono per tre volte, mentre al decimo anno è prevista una potatura di riforma per riprendere successivamente. Dr. Agr. Carlo Schettini Antesia, l'Associazione Nazionale Tecnici Specialisti In Agricoltura  La tecnica operativa della potatura minima (agevolatrice pneumatica) appare più indicata rispetto alla potatura secondo il trattamento Hedging Topping, in tutte le varietà testate, sia in termini di risposta produttiva, che di mantenimento dell’equilibrio vegetativo delle piante(Piergiorgio Sedda, Giovanni Bandino, Federico Corda, Roberto Zurru, Carlo Moro, Marco Campus, Maurizio Mulas 06 marzo 2015-Consorzio Interprovinciale per la Frutticoltura, Cagliari) Indicazioni biblografiche relative alla potatura meccanica
  • 27.  La risposta all'utilizzo di potatrici meccaniche, in termini di equilibrio e di produttività, dipende fortemente dalla cultivar. Da ritardi nella produzione a riscoppi vegetativi eccessivi, con aumenti dei costi negli anni successivi. Senza contare che una potatura minima con agevolatori può richiedere tempi operativi persino inferiori (Piergiorgio Sedda, Giovanni Bandino, Federico Corda, Roberto Zurru, Carlo Moro, Marco Campus, Maurizio Mulas 06 marzo 2015-Consorzio Interprovinciale per la Frutticoltura, Cagliari) Indicazioni biblografiche relative alla potatura meccanica
  • 28.  ANCHE SECONDO LA NOSTRA ESPERIENZA, UNA GESTIONE DELLA CHIOMA MANUALE (con agevolatrici) AD OGGI E’ ANCORA NECESSARIA NELLA OLIVICOLTURA SUPERINTENSIVA CON CV ITALIANE  Questa deve essere sempre semplice, veloce ed intuitiva. La nostra esperienza
  • 29. Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo  Potatura manuale sia in allevamento che in produzione;  Forma di allevamento a parete che parte dall’habitus spontaneo della pianta assimilabile ad un cespuglio monocaule; m
  • 30. Rinaturalizzazione della chioma nell’olivo non potato m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 31. Nell'’olivo abbandonato completamente, la pianta madre soccombe, e viene sostituita dai polloni radicali che vanno in produzione ; nonostante i polloni sfilano verso l’alto, l’altezza è contenuta m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 32.  Perché questa forma di allevamento che parte dal cespuglio si adatta meglio alle cv italiane e/o autoctone?  La presenza di più branche(apici dominanti) ridistribuisce meglio la vegetazione nello spazio e il flusso linfatico nella vegetazione;  Lo sviluppo della pianta in senso verticale e longitudinale è più equilibrato; Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 33. Potatura di allevamento Primo anno: Messa a dimora dell’astone e crescita libera Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 34. m Pulizia basale Cimatura Pianta a crescita libera Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 35. m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 36.  A fine del primo/inizio del secondo anno eliminare rami laterali fino all’altezza sufficiente per la raccolta meccanica (40/50 cm)  cimatura , se non si autocima, e tagli sui rami laterali ortogonali e dominanti ( diametro simile all’asse centrale) per mantenere chioma compatta sulla fila; Potatura di allevamento Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 37. Attenti alla Margaronia, è un’ottima potatrice! Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 38. Crescita del II anno Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 39. Taglio su ramo ortoganale a fine II anno m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 40.  A fine del secondo/inizio del terzo anno tagli sui rami laterali ortogonali e dominanti ( diametro simile all’asse centrale) per mantenere chioma compatta sulla fila; Potatura di allevamento Cosi il cespuglio monocaule viene man mano forzato in una forma a parete Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 41. Potatura di allevamento terzo anno: avremo un cespuglio forzato a parete con 3 o più branchette. Crescita del III anno Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 42. Chioma correttamente gestita al III anno arbequina m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 43. terzo anno: avremo una parete di dimensioni quasi definitive con 3 o più branche tutte orientate sulla fila Quale è la strada che devo seguire per la potatura di PRODUZIONE? Manuale (agevolata) o meccanica? Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 44. Quando arriveremo ad h della scavallatrice: 1. poteremo la branca esaurita dominante dalla BASE. Lateralmente al taglio partiranno i ricacci che riformeranno la branca. 2. limiteremo l’altezza della chioma a 3 m con tagli di ritorno nelle porzioni apicali delle branche. 3. Poteremo tutti i rami laterali ortogonali di ingambro alla scavallatrice dalla BASE. Potatura di produzione (dinamica) Crescita dal IV anno in poi Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 45. Esempio di potatura animato Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 46. Chioma correttamente gestita al V anno arbequina m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 47. Chioma correttamente gestita al V anno koroneiki m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 48. koroneiki m Chioma con topping ed hedging al III anno Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 49. maurino Chioma correttamente gestita al VII anno m Forma e gestione della chioma delle cv italiane in superintensivo
  • 50.  Si fa topping manuale parziale e mirato tutelando i rami a frutto apicali e la produzione seguente;  Si gestiscono meglio le branche(sostituzione di una branca all’anno in rotazione)  Si conserva la vegetazione laterale che resta sempre fitta, giovane, fruttifera e compatta ;  Si ha costanza di produzione; CONCLUSIONI