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CAPITOLO 1 - Le capacità di base
La capacità di anticipazione
Di seguito alcune definizioni:
“La capacità di anticipazione si impara aspettando“.
“È l’abilità di intuire un movimento partendo dal modus dell’azione
che lo precede”, Meinel.
È quella “pre-visione” che permette, sulla base di una valutazione
probabilistica, di dare la migliore delle risposte all’azione in relazione
al contesto che si propone, programmando e riprogrammando le
proprie scelte tramite feedforward e feedback.
”È un processo mentale di presupposto a qualsiasi atto motorio”,
Donati.
“La precisione e l’efficacia dell’anticipazione sono legate fortemente
al bagaglio individuale di conoscenze”, Donati.
16
CAPITOLO 1 - Le capacità di base
Attività per sviluppare
la capacità di anticipazione
Qui di seguito sono proposte due attività stimolanti e allenanti la
capacità di anticipazione motoria. Anche l’osservare l’allievo che si
cimenta in questi compiti è sicuramente “un’attività diagnostica” per
valutare attitudine e atteggiamento mentale di fronte alle problema-
tiche poste dall’esercizio. Le due attività rappresentano per il lettore
un input e uno stimolo sul quale costruire una serie di attività ulteriori
basate sul concetto neurologico e psicologico principale, stimolato
dal lavoro sulla capacità di anticipazione.
La prima proposta è per i settori giovanili, la seconda per allievi adul-
ti. In entrambe le proposte, è determinante la comunicazione del
trainer, il tipo di messaggio e la quantità di informazioni che fornisce
agli allievi, la quale deve essere il più possibile limitata, appunto per
permettere, tramite il problem solving di arrivare ad una consapevo-
lezza e ad una maggiore padronanza degli apprendimenti.
27
CAPITOLO 2 - Lo Special Training Method
Origini filosofiche del STM
Tutto il metodo e i decaloghi che lo riassumono pongono le radici
filosofiche sul lavoro di due autori del passato: Marco Aurelio e Baru-
ch Spinoza. Il primo ha impostato una filosofia che si materializzava
in concetti, precetti e regole che organizzassero la sua vita, il com-
portamento e gli atteggiamenti con i quali doveva affrontare proble-
mi e situazioni diverse. Il secondo, Spinoza, ha scritto la sua opera
principale, l’ "Ethica", nella quale ha tentato di dare spiegazione e
organizzazione a tutto ciò che riguarda il mondo dell’emozione, della
relazione e della formazione della persona.
A questo punto, dopo queste premesse concettuali, e dopo averne
illustrato i presupposti filosofici, si può approcciare tecnicamente il
metodo, entrando nell’ambito specifico della psicologia dello sport,
dei suoi principi teorici, ma soprattutto delle sue applicazioni prati-
che “in campo”; verrà mostrato come sia possibile lavorare sulle di-
verse aree che coinvolgono soprattutto gli aspetti mentali, attraverso
un programma di interventi strutturati metodicamente nell’arco del
tempo e validi sia per il singolo allievo che per la squadra.
Il metodo proposto si chiama STM - Special Training Method e viene
sintetizzato nell’acronimo SPECIAL.
Esso prevede la presentazione di un decalogo all’allievo, attraverso
l’esposizione delle regole, ma anche attraverso attività pratiche che
possono meglio permettere l’assimilazione dei concetti.
Questo decalogo appunto contiene le “regole” principali di approc-
cio al lavoro psicologico e all’allenamento, che verrà svolto successi-
vamente, e viene consegnato in forma cartacea o in formato digita-
le all’allievo. L’impostazione si è appositamente ispirata a un valore
quasi “religioso” del contenuto: l’allievo deve sapere che se non ri-
spetta con “fede” i principi e i contenuti di questo decalogo, il suo
percorso verso l’obiettivo molto probabilmente fallirà. È importante,
se possibile, che anche l’ambiente intorno all’allievo (genitori, diri-
genti, altri tecnici, sponsor) aderisca e segua a sua volta altrettanto
scrupolosamente “l’orientamento filosofico”. Ancora più importante
e fondamentale è che i trainers seguano con modalità ancora più
stringenti il decalogo.
L’esempio trasmesso dai loro atteggiamenti durante gli allenamenti
e, soprattutto, nel corso delle gare, risulterà più importante di even-
tuali consigli verbali.
“La nazione che meglio saprà usare il ferro soggiogherà sempre
quella che avrà più oro e meno coraggio.” Voltaire.
28
CAPITOLO 2 - Lo Special Training Method
Il lavoro consiste nel costruire con l’allievo, giovane o adulto che sia,
una struttura di pensiero che gli permetta di affrontare nella maniera
migliore la sua attività.
Questo tipo di approccio non caratterizza solo la fase iniziale, ma è
un “modus vivendi” che interesserà tutto il processo di collaborazio-
ne.
Questo tipo di approccio dovrebbe coinvolgere l’allievo e anche tut-
te le risorse umane che lo circondano.
Quindi, soprattutto nell’allenamento e nelle prestazioni, si andrà a
lavorare sugli aspetti della “filosofia”, perché quello sarà il momento
in cui l’allievo e tutto lo staff saranno sé stessi.
L’approccio si basa su tre valori fondamentali e va a concretizzarsi in
un decalogo che rappresenta le premesse di un metodo (STM). Nella
presentazione del decalogo è importante esporre anche i tre valori,
perché, appunto, indirizzano gli atteggiamenti che il decalogo vuole
“regolamentare”.
Al fine di poter lavorare sulle sette aree del metodo, è fondamentale,
un approfondimento sui tre valori, che costituiscono i pilastri fonda-
mentali di tutta la parte applicativa del metodo stesso.
I tre valori fondamentali
Il perché organizza e struttura il come
È l’allievo che convince lo staff che conviene allenarlo. È l’allievo che
motiva il trainer e non viceversa. Nel percorso per il raggiungimento
di obiettivi di diverso tipo, il trainer può organizzare una didattica
o una programmazione stimolante, ma il processo motivazionale, e
quindi l’energia che spinge ad andare avanti (aggressività), è una
dinamica tutta interna e quindi intrinseca dell’allievo.
Scopo di questa attività è quello di indagare sulle reali motivazioni
dell’allievo osservandone il linguaggio del corpo, gli atteggiamenti e
le modalità di approccio alle difficoltà: un esercizio che di fatto è un
vero e proprio test sulla motivazione.
1
41
CAPITOLO 3 - I moduli di lavoro STM
I 7 moduli di lavoro
È utile e importante, come detto in precedenza, che prima di proce-
dere alla parte più prettamente psicologica del STM, siano introdotte
le necessarie premesse filosofiche. La filosofia è infatti propedeutica
alla psicologia e anche nell’applicazione degli aspetti psicologici è
molto importante tenere sempre a mente i precetti filosofici.
L’acronimo SPECIAL, che sintetizza il metodo, richiama i sette modu-
li di lavoro psicologico che il trainer può utilizzare per la programma-
zione dei suoi allenamenti.
Non è necessario proporre i sette moduli secondo una scaletta o un
ordine prestabilito; infatti il trainer, in modo autonomo e flessibile,
potrà scegliere di proporre le singole attività in base a ciò che riterrà
utile per il suo allievo o per la sua squadra.
Nello specifico, le sette lettere dell’acronimo SPECIAL corrispondo-
no ai seguenti moduli di intervento:
ensations: lavoro sul sentire corporeo per un’adeguata valuta-
zione e potenziamento dell’intelligenza motoria.
ersonality: per offrire, attraverso l’approccio bioenergetico, una
chiave di lettura che permetta di lavorare nel giusto modo con
le differenti tipologie di allievi.
motions: per conoscere le emozioni, allenarle e imparare a ge-
stirle in modo funzionale al raggiungimento degli obiettivi.
oncentration: per allenarsi a trovare il giusto focus e a modulare
l’attenzione in maniera efficace ai fini della performance.
ntelligence: parola chiave, che viene esplorata nelle sue diverse
declinazioni e applicazioni, con particolare attenzione all’intelli-
genza agonistica, a quella visuo-spaziale e alle loro dimensioni.
ggressiveness: nel suo più originario significato di andare verso
l’obiettivo per soddisfare un proprio bisogno o desiderio: come
allenarla?
eadership: per individuare quale stile di comunicazione e con-
duzione deve avere un buon leader per guidare i propri membri
al raggiungimento degli obiettivi e della migliore performance.
S
P
E
C
I
A
L
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TESTIMONIANZE
Ho iniziato a lavorare con Sammy nell’esta-
te del 2015. Come mai proprio quell’anno?
Perché dopo tanti anni tornavo a gioca-
re nella massima serie del campionato di
pallavolo da protagonista e volevo essere
pronta ad affrontarlo nel migliore dei modi.
Sinceramente non sapevo che tipo di lavo-
ro mi aspettava e già dal primo incontro ho
avuto modo di provare su me stessa la forza
della mente. Lavorare con altri atleti, anche
di altri sport, ti mette nella condizione di esplorare quelle sfere emo-
tive che pensavi di poter controllare. Da quel giorno ho iniziato un
viaggio nella parte più profonda dell’IO che comprendeva la sfera
professionale ma soprattutto quella personale. Segnare i confini del
mio spazio “vitale”, conoscere e accettare i tratti della mia persona-
lità, visualizzarmi come un leader nella squadra dove avrei giocato,
controllare, accettare e convivere con le emozioni : questi sono stati
gli obiettivi raggiunti con la metodologia di Sammy, al quale mi sono
completamente, ciecamente, affidata!
Elisa Cella Volley Femminile
(Campionessa Italiana, Coppa Italia,
Supercoppa Italiana, Coppa Cev)
Ho avuto il piacere di lavorare con Sammy
e il suo staff per 2 stagioni, ho effettuato
sia colloqui che allenamenti pratici in pale-
stra con l’obiettivo di alzare l’asticella nel-
la performance sportiva; i lavori sono stati
principalmente incentrati sulla regolazione
e gestione dell’attivazione e sulla ricerca
di una maggiore aggressività agonistica.
Questa esperienza mi ha fatto conoscere a
fondo i miei punti di forza e anche quelli
deboli, su cui ho successivamente lavorato. Penso sia fondamentale
per raggiungere un alto livello sportivo e non, che oggi è sempre più
elevato, lavorare sui particolari e sull’approccio mentale.
A Sammy e i compagni di allenamenti un sentito ringraziamento per le
esperienze intense condivise; mi hanno lasciato qualcosa che porteró
per sempre con me.
Nicola Benedetti Pentathlon Moderno
(7 volte Campione Italiano,
Olimpiadi Pechino 2008, Londra 2012,
Campione del mondo a squadre 2012,
Vittoria Word Cup 3 Hungary 2012)
TESTIMONIANZE
198
TESTIMONIANZE
Dieci anni di intensa collaborazione tra
Sammy e la sua squadra con l'Istituto
Comprensivo "M. Nuti" di Fano hanno
fatto sì che lo sport diventasse elemento
di apprendimento condiviso, cooperativo
e aggregante di tutte le diversità.
La metodologia utilizzata è attenta
all'applicazione di quanto affermato da
Albert Einstein: "Ognuno è un genio. Ma
se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui
passerà tutta la sua vita a credersi stupido."
Edoardo Urani Dirigente Scolastico
Il volume di Sammy Marcantognini descri-
ve in modo snello, puntuale e chiaro le
esperienze sul campo che lo hanno con-
dotto all'elaborazione di un metodo di la-
voro innovativo per il mondo dello sport
ed applicabile tanto agli atleti quanto agli
allenatori ed agli educatori. Un metodo
che pone l'attenzione su aspetti dell'in-
dividuo spesso trascurati, o quanto meno
non presi nella giusta considerazione, quando si parla di attività spor-
tiva e non solo.
Non a caso Marcantognini definisce questo metodo di formazione
Special. Un termine che nel caso specifico non è solo un aggettivo,
cioè non definisce solo la tipologia del metodo, appunto, speciale,
inedita, ma rappresenta l'acronimo di ciò che il metodo comprende:
Sensations (S), Personality (P), Emotions (E), Concentration (C), Intel-
ligence (I), Aggressiveness (A), Leadership (L).
Il pregio del metodo elaborato da Sammy è, oltre al fatto di essere
innovativo dando rilievo ad aspetti fino ad oggi scarsamente analiz-
zati, quello di poter essere facilmente applicato in ambito sportivo di
alto livello, ma anche nei settori di base.
Sicuramente parliamo di un significativo contributo per il mondo
sportivo che Sammy sta dando grazie alla sua comprovata professio-
nalità ed esperienza maturata in anni di attività.
Maria Teresa D’Angelo Dirigente
(Direttore Scientifico Scuola
regionale dello Sport delle Marche)
www.calzetti-mariucci.it
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  • 1. 15 CAPITOLO 1 - Le capacità di base La capacità di anticipazione Di seguito alcune definizioni: “La capacità di anticipazione si impara aspettando“. “È l’abilità di intuire un movimento partendo dal modus dell’azione che lo precede”, Meinel. È quella “pre-visione” che permette, sulla base di una valutazione probabilistica, di dare la migliore delle risposte all’azione in relazione al contesto che si propone, programmando e riprogrammando le proprie scelte tramite feedforward e feedback. ”È un processo mentale di presupposto a qualsiasi atto motorio”, Donati. “La precisione e l’efficacia dell’anticipazione sono legate fortemente al bagaglio individuale di conoscenze”, Donati.
  • 2. 16 CAPITOLO 1 - Le capacità di base Attività per sviluppare la capacità di anticipazione Qui di seguito sono proposte due attività stimolanti e allenanti la capacità di anticipazione motoria. Anche l’osservare l’allievo che si cimenta in questi compiti è sicuramente “un’attività diagnostica” per valutare attitudine e atteggiamento mentale di fronte alle problema- tiche poste dall’esercizio. Le due attività rappresentano per il lettore un input e uno stimolo sul quale costruire una serie di attività ulteriori basate sul concetto neurologico e psicologico principale, stimolato dal lavoro sulla capacità di anticipazione. La prima proposta è per i settori giovanili, la seconda per allievi adul- ti. In entrambe le proposte, è determinante la comunicazione del trainer, il tipo di messaggio e la quantità di informazioni che fornisce agli allievi, la quale deve essere il più possibile limitata, appunto per permettere, tramite il problem solving di arrivare ad una consapevo- lezza e ad una maggiore padronanza degli apprendimenti.
  • 3. 27 CAPITOLO 2 - Lo Special Training Method Origini filosofiche del STM Tutto il metodo e i decaloghi che lo riassumono pongono le radici filosofiche sul lavoro di due autori del passato: Marco Aurelio e Baru- ch Spinoza. Il primo ha impostato una filosofia che si materializzava in concetti, precetti e regole che organizzassero la sua vita, il com- portamento e gli atteggiamenti con i quali doveva affrontare proble- mi e situazioni diverse. Il secondo, Spinoza, ha scritto la sua opera principale, l’ "Ethica", nella quale ha tentato di dare spiegazione e organizzazione a tutto ciò che riguarda il mondo dell’emozione, della relazione e della formazione della persona. A questo punto, dopo queste premesse concettuali, e dopo averne illustrato i presupposti filosofici, si può approcciare tecnicamente il metodo, entrando nell’ambito specifico della psicologia dello sport, dei suoi principi teorici, ma soprattutto delle sue applicazioni prati- che “in campo”; verrà mostrato come sia possibile lavorare sulle di- verse aree che coinvolgono soprattutto gli aspetti mentali, attraverso un programma di interventi strutturati metodicamente nell’arco del tempo e validi sia per il singolo allievo che per la squadra. Il metodo proposto si chiama STM - Special Training Method e viene sintetizzato nell’acronimo SPECIAL. Esso prevede la presentazione di un decalogo all’allievo, attraverso l’esposizione delle regole, ma anche attraverso attività pratiche che possono meglio permettere l’assimilazione dei concetti. Questo decalogo appunto contiene le “regole” principali di approc- cio al lavoro psicologico e all’allenamento, che verrà svolto successi- vamente, e viene consegnato in forma cartacea o in formato digita- le all’allievo. L’impostazione si è appositamente ispirata a un valore quasi “religioso” del contenuto: l’allievo deve sapere che se non ri- spetta con “fede” i principi e i contenuti di questo decalogo, il suo percorso verso l’obiettivo molto probabilmente fallirà. È importante, se possibile, che anche l’ambiente intorno all’allievo (genitori, diri- genti, altri tecnici, sponsor) aderisca e segua a sua volta altrettanto scrupolosamente “l’orientamento filosofico”. Ancora più importante e fondamentale è che i trainers seguano con modalità ancora più stringenti il decalogo. L’esempio trasmesso dai loro atteggiamenti durante gli allenamenti e, soprattutto, nel corso delle gare, risulterà più importante di even- tuali consigli verbali. “La nazione che meglio saprà usare il ferro soggiogherà sempre quella che avrà più oro e meno coraggio.” Voltaire.
  • 4. 28 CAPITOLO 2 - Lo Special Training Method Il lavoro consiste nel costruire con l’allievo, giovane o adulto che sia, una struttura di pensiero che gli permetta di affrontare nella maniera migliore la sua attività. Questo tipo di approccio non caratterizza solo la fase iniziale, ma è un “modus vivendi” che interesserà tutto il processo di collaborazio- ne. Questo tipo di approccio dovrebbe coinvolgere l’allievo e anche tut- te le risorse umane che lo circondano. Quindi, soprattutto nell’allenamento e nelle prestazioni, si andrà a lavorare sugli aspetti della “filosofia”, perché quello sarà il momento in cui l’allievo e tutto lo staff saranno sé stessi. L’approccio si basa su tre valori fondamentali e va a concretizzarsi in un decalogo che rappresenta le premesse di un metodo (STM). Nella presentazione del decalogo è importante esporre anche i tre valori, perché, appunto, indirizzano gli atteggiamenti che il decalogo vuole “regolamentare”. Al fine di poter lavorare sulle sette aree del metodo, è fondamentale, un approfondimento sui tre valori, che costituiscono i pilastri fonda- mentali di tutta la parte applicativa del metodo stesso. I tre valori fondamentali Il perché organizza e struttura il come È l’allievo che convince lo staff che conviene allenarlo. È l’allievo che motiva il trainer e non viceversa. Nel percorso per il raggiungimento di obiettivi di diverso tipo, il trainer può organizzare una didattica o una programmazione stimolante, ma il processo motivazionale, e quindi l’energia che spinge ad andare avanti (aggressività), è una dinamica tutta interna e quindi intrinseca dell’allievo. Scopo di questa attività è quello di indagare sulle reali motivazioni dell’allievo osservandone il linguaggio del corpo, gli atteggiamenti e le modalità di approccio alle difficoltà: un esercizio che di fatto è un vero e proprio test sulla motivazione. 1
  • 5. 41 CAPITOLO 3 - I moduli di lavoro STM I 7 moduli di lavoro È utile e importante, come detto in precedenza, che prima di proce- dere alla parte più prettamente psicologica del STM, siano introdotte le necessarie premesse filosofiche. La filosofia è infatti propedeutica alla psicologia e anche nell’applicazione degli aspetti psicologici è molto importante tenere sempre a mente i precetti filosofici. L’acronimo SPECIAL, che sintetizza il metodo, richiama i sette modu- li di lavoro psicologico che il trainer può utilizzare per la programma- zione dei suoi allenamenti. Non è necessario proporre i sette moduli secondo una scaletta o un ordine prestabilito; infatti il trainer, in modo autonomo e flessibile, potrà scegliere di proporre le singole attività in base a ciò che riterrà utile per il suo allievo o per la sua squadra. Nello specifico, le sette lettere dell’acronimo SPECIAL corrispondo- no ai seguenti moduli di intervento: ensations: lavoro sul sentire corporeo per un’adeguata valuta- zione e potenziamento dell’intelligenza motoria. ersonality: per offrire, attraverso l’approccio bioenergetico, una chiave di lettura che permetta di lavorare nel giusto modo con le differenti tipologie di allievi. motions: per conoscere le emozioni, allenarle e imparare a ge- stirle in modo funzionale al raggiungimento degli obiettivi. oncentration: per allenarsi a trovare il giusto focus e a modulare l’attenzione in maniera efficace ai fini della performance. ntelligence: parola chiave, che viene esplorata nelle sue diverse declinazioni e applicazioni, con particolare attenzione all’intelli- genza agonistica, a quella visuo-spaziale e alle loro dimensioni. ggressiveness: nel suo più originario significato di andare verso l’obiettivo per soddisfare un proprio bisogno o desiderio: come allenarla? eadership: per individuare quale stile di comunicazione e con- duzione deve avere un buon leader per guidare i propri membri al raggiungimento degli obiettivi e della migliore performance. S P E C I A L
  • 6. 197 TESTIMONIANZE Ho iniziato a lavorare con Sammy nell’esta- te del 2015. Come mai proprio quell’anno? Perché dopo tanti anni tornavo a gioca- re nella massima serie del campionato di pallavolo da protagonista e volevo essere pronta ad affrontarlo nel migliore dei modi. Sinceramente non sapevo che tipo di lavo- ro mi aspettava e già dal primo incontro ho avuto modo di provare su me stessa la forza della mente. Lavorare con altri atleti, anche di altri sport, ti mette nella condizione di esplorare quelle sfere emo- tive che pensavi di poter controllare. Da quel giorno ho iniziato un viaggio nella parte più profonda dell’IO che comprendeva la sfera professionale ma soprattutto quella personale. Segnare i confini del mio spazio “vitale”, conoscere e accettare i tratti della mia persona- lità, visualizzarmi come un leader nella squadra dove avrei giocato, controllare, accettare e convivere con le emozioni : questi sono stati gli obiettivi raggiunti con la metodologia di Sammy, al quale mi sono completamente, ciecamente, affidata! Elisa Cella Volley Femminile (Campionessa Italiana, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Coppa Cev) Ho avuto il piacere di lavorare con Sammy e il suo staff per 2 stagioni, ho effettuato sia colloqui che allenamenti pratici in pale- stra con l’obiettivo di alzare l’asticella nel- la performance sportiva; i lavori sono stati principalmente incentrati sulla regolazione e gestione dell’attivazione e sulla ricerca di una maggiore aggressività agonistica. Questa esperienza mi ha fatto conoscere a fondo i miei punti di forza e anche quelli deboli, su cui ho successivamente lavorato. Penso sia fondamentale per raggiungere un alto livello sportivo e non, che oggi è sempre più elevato, lavorare sui particolari e sull’approccio mentale. A Sammy e i compagni di allenamenti un sentito ringraziamento per le esperienze intense condivise; mi hanno lasciato qualcosa che porteró per sempre con me. Nicola Benedetti Pentathlon Moderno (7 volte Campione Italiano, Olimpiadi Pechino 2008, Londra 2012, Campione del mondo a squadre 2012, Vittoria Word Cup 3 Hungary 2012) TESTIMONIANZE
  • 7. 198 TESTIMONIANZE Dieci anni di intensa collaborazione tra Sammy e la sua squadra con l'Istituto Comprensivo "M. Nuti" di Fano hanno fatto sì che lo sport diventasse elemento di apprendimento condiviso, cooperativo e aggregante di tutte le diversità. La metodologia utilizzata è attenta all'applicazione di quanto affermato da Albert Einstein: "Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido." Edoardo Urani Dirigente Scolastico Il volume di Sammy Marcantognini descri- ve in modo snello, puntuale e chiaro le esperienze sul campo che lo hanno con- dotto all'elaborazione di un metodo di la- voro innovativo per il mondo dello sport ed applicabile tanto agli atleti quanto agli allenatori ed agli educatori. Un metodo che pone l'attenzione su aspetti dell'in- dividuo spesso trascurati, o quanto meno non presi nella giusta considerazione, quando si parla di attività spor- tiva e non solo. Non a caso Marcantognini definisce questo metodo di formazione Special. Un termine che nel caso specifico non è solo un aggettivo, cioè non definisce solo la tipologia del metodo, appunto, speciale, inedita, ma rappresenta l'acronimo di ciò che il metodo comprende: Sensations (S), Personality (P), Emotions (E), Concentration (C), Intel- ligence (I), Aggressiveness (A), Leadership (L). Il pregio del metodo elaborato da Sammy è, oltre al fatto di essere innovativo dando rilievo ad aspetti fino ad oggi scarsamente analiz- zati, quello di poter essere facilmente applicato in ambito sportivo di alto livello, ma anche nei settori di base. Sicuramente parliamo di un significativo contributo per il mondo sportivo che Sammy sta dando grazie alla sua comprovata professio- nalità ed esperienza maturata in anni di attività. Maria Teresa D’Angelo Dirigente (Direttore Scientifico Scuola regionale dello Sport delle Marche)
  • 8. www.calzetti-mariucci.it Visita il nostro sito Collegandoti al sito puoi visionare nel dettaglio e acquista- re gli articoli (libri, video, dvd, riviste), grazie ad un sistema di ricerca semplice ed intuitivo. CATALOGO ON LINE Inoltre il sito è sempre aggiornato con sezioni specifiche di approfon- dimento su tutti gli argomenti più interes- santi legati allo sport, come eventi, convegni e corsi di aggiornamento. APPROFONDIMENTI Iscrivendoti e dando la preferen- za alla disciplina sportiva che più ti interessa potrai ricevere tutte le news al tuo indiriz- zo e-mail. NEWSLETTER libri,videoerivisteperlosportlibri,videoerivisteperlosport