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COMPORTAMENTI A RISCHIO 
E NUOVE DIPENDENZE 
ISEA ONLUS 1 
L’Ecstasy
Droga è qualunque sostanza 
capace di modificare 
umore 
percezioni 
attività mentale 
ISEA ONLUS 2
La classificazione adottata dall’OMS 
Droghe depressive 
Droghe stimolanti 
Droghe psichedeliche 
ISEA ONLUS 3
Classificazione delle nuove droghe 
Designer drugs 
Club / recreational / disco drugs 
Droghe empatogene 
Droghe psichedeliche 
Smart drugs 
ISEA ONLUS 4
In base al livello di coinvolgimento 
 Sperimentatore: prova qualche 
volta e poi abbandona 
 Consumatore: è colui che usa una 
droga in modo saltuario e moderato 
 Tossicodipendente: ha bisogno di 
continuare l’assunzione a qualsiasi 
prezzo 
ISEA ONLUS 5
In base allo stile di vita 
 Tossicodipendenti da strada 
 Tossicodipendenti acculturati 
 Tossicodipendenti situazionali 
ISEA ONLUS 6
In base alle caratteristiche psicodinamiche 
 Tossicomanie traumatiche 
 Tossicomanie sostitutive di nevrosi 
attuale 
 Tossicomanie di copertura (disturbi di 
personalità, psicosi) 
 Tossicomanie appartenenti all’area dei 
disturbi sociopatici di personalità 
ISEA ONLUS 7
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
Quando si inizia: 
 10-15 anni: alcol e tabacco 
 12-13 anni: inalanti 
 15-17 anni: hashish e marijuana 
 17-25 anni: eroina, ecstasy 
ISEA ONLUS 8
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
In rapporto al sesso la differenza 
maschio/femmina è 5 a 1 
Ciò è dovuto principalmente a: 
 Fattori socio-culturali 
 Maggiore coinvolgimento delle ragazze nella 
vita familiare e scolastica 
ISEA ONLUS 9
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
I processi dell’uso di droghe: 
 preparatoria o di avvicinamento 
 contatto, iniziazione 
 sperimentazione 
 stabilizzazione dell’uso 
ISEA ONLUS 10
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
Fattori che favoriscono l’avvicinamento alla 
droga: 
 Rapporti interpersonali 
 Caratteristiche di personalità 
 Eventi e situazioni esterne 
ISEA ONLUS 11
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
Fattori che favoriscono l’iniziazione al consumo: 
 Desiderio di un’immagine di sé positiva 
 Bisogno di emancipazione e sfida 
 Bisogno di appartenenza e prestigio 
 Alleviare stati di disagio e di regolare le 
emozioni 
ISEA ONLUS 12
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
La sindrome psicologica latente 
Consumatori abituali: 
 A 7 anni non sono in grado di stabilire relazioni 
sociali profonde, indecisi, insicuri 
 A 11 anni più devianti dei coetanei, 
emotivamente labili 
 A 18 anni inaffidabili, improduttivi, 
imprevedibili 
ISEA ONLUS 13
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
La sindrome psicologica latente 
I non Consumatori : 
 A 7 anni inibiti bloccati, ubbidienti, poco 
comunicativi 
 A 11 anni ordinati , insicuri, poco vitali, ansiosi 
 A 18 anni pedanti, conformisti, ipercontrollati, 
ansiosi, poche relazioni sociali 
ISEA ONLUS 14
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
Fattori che favoriscono il consolidarsi del consumo: 
Fattori cognitivo motivazionali: 
 Percepire effetti rinforzanti della sostanza 
assunta sia diretti che indiretti 
 Sottovalutazione dei rischi 
 Uso quale autoterapia a stress e disagio 
 Età d’inizio/altri comportamenti problematici 
 Rinforzi sociali 
ISEA ONLUS 15
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
Modelli interpretativi: 
Il tipo di relazione tra variabili 
ambientali, psicologiche e 
comportamentali determinerebbe il 
comportamento deviante 
ISEA ONLUS 16
L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE 
PSICOATTIVE 
Modelli interpretativi: 
Il fallimento dell’autostima per: 
 Sentire di non avere attributi desiderabili o 
riuscire ad adottare comportamenti 
soggettivamente valutati positivi 
 Non sentirsi oggetto di atteggiamenti positivi 
ISEA ONLUS 17
TERMINOLOGIA 
Dipendenza psicologica bisogno degli effetti positivi 
della sostanza. Si manifesta con sensazioni di instabilità 
psichica e insicurezza che rendono difficile il distacco 
completo del paziente dalla sostanza d'abuso. 
La dipendenza fisica necessità assoluta di assumere la 
droga nel momento in cui, a causa di una brusca 
sospensione, la sua assenza determina nell’organismo 
uno stato di malessere fisico-psichico: la sindrome di 
astinenza. 
ISEA ONLUS 18
TERMINOLOGIA 
La sindrome di astinenza 
necessità impellente che induce nel paziente 
craving (termine inglese che indica desiderio 
spasmodico): una ricerca compulsiva e 
incessante della dose che stravolge 
l’esistenza del soggetto, provocando disagi 
personali e familiari, nonché sociali. 
ISEA ONLUS 19
TERMINOLOGIA 
• La tolleranza è il fenomeno per cui si ha la progressiva 
riduzione dell’effetto chimico-clinico della sostanza dopo 
somministrazione ripetuta di una stessa dose; di 
conseguenza il paziente è spinto ad aumentare la dose per 
mantenere gli stessi effetti. 
• Per tolleranza inversa o sensibilizzazione si intende 
l’aumento della risposta conseguente alla somministrazione 
ripetuta della stessa dose: questa si verifica con la cocaina, 
che induce un rilascio di dopamina maggiore ad ogni 
nuova assunzione giornaliera 
ISEA ONLUS 20
ISEA ONLUS 21 
L’Ecstasy
L’ECSTASY 
Proveniente dalla California, l'Ecstasy ha raggiunto 
l'Europa attraverso l'isola di Ibiza dove, all'inizio 
degli anni Ottanta, si sono tenute le prime 
manifestazioni ludico/musicali denominate rave. 
La successiva diffusione geografica dei rave c stata 
significativamente sovrapponibile a quella di 
questo genere di droghe. 
Nel tempo libero, il fine settimana, generalmente 
in relazione a eventi musicali o ricreativi, i 
consumatori d'Ecstasy assumono per via orale le 
pasticche insieme con alcol o con altre sostanze 
psicoattive 
ISEA ONLUS 22
ECSTASY 
 - Metilen-diossi-metamfetamina (MDMA) - Adam 
- Pillola di Adamo - XTC -X - Rave - E 
 Contenuto medio di MDMA in una pasticca di 
extasy: 75/150 mg. 
 Altre volte, in una pasticca di ecstasy, sono 
contenute la Metilendiossimfetamina (MDA), la 
Metilendiossietamfetamina (MDEA, Eve) e/o altre 
sostanze ancora. 
ISEA ONLUS 23
ECSTASY 
NOTE STORICHE 
1914: la MDMA viene sintetizzata nei laboratori Merck 
Prima guerra mondiale: La MDMA viene somministrata ai 
soldati per combattere la fame 
Fine anni '60: diffusione dell'uso ricreazionale nella west 
coast (California, USA) 
Fine anni '70: La MDMA viene prescritta, da parte di alcuni 
psichiatri californiani, a pazienti in psicoterapia con 
difficoltà di verbalizzazione 
ISEA ONLUS 24
ECSTASY 
NOTE STORICHE 
Inizio anni '80: i primi studi di farmacologia animale 
evidenziano la neuro tossicità dell'MDMA 
1985: la DEA (drug enforcement administration) degli USA 
vieta la prescrizione e l'utilizzo dell'ecstasy 
1990: l'MDMA si diffonde anche in Italia 
ISEA ONLUS 25
ECSTASY 
Le metossiamfetamine, già conosciute negli anni '60 durante il 
movimento hippy, che aveva in San Francisco la capitale della 
produzione psichedelica, conoscono rinnovata e più massiccia 
popolarità a partire dalla fine degli anni '70, quando dalla West 
Coast si espandono in altri ambienti underground statunitensi. 
Durante gli anni '80 l'uso dell'ecstasy come droga "ricreativa" fa 
la sua comparsa in Europa e diventa progressivamente (come 
tuttora è) una delle droghe più usate nelle discoteche, nelle feste 
private, nei locali notturni. La diffusione europea dell'ecstasy 
avviene dapprima negli ambienti giovanili inglesi, nei "raves"; 
da qui raggiunge poi il Sud Europa e l'Italia. Nel nostro paese, a 
partire dal 1990, è stata inserita negli elenchi delle sostanze 
illegali. 
ISEA ONLUS 26
ECSTASY 
Negli anni Settanta, il ricercatore Alexander Shulgin studio un considerevole 
numero di derivati anfetaminici. In particolare osservo che l'MDMA, già 
brevettata in Germania dalla Industria Farmaceutica Merck nel 1914, 
assunta per via orale alla dose di 100-150 milligrammi, pur conservando 
l'azione stimolante tipica delle amfetamine, induce un'esperienza che inizia 
a manifestarsi dopo 20-30 minuti e si mantiene per 4-6 ore. 
Questa condizione, simile a un sentimento d'amore senza esacerbazione del 
desiderio sessuale, caratterizzata da ansia difensiva ridotta, umore elevato, 
introspezione più acuta e migliore capacita di articolazione di stati e 
sensazioni, senza alterazione della percezione o difficolta di orientamento. 
In considerazione di questi effetti, definiti entattogeni, alcuni 
psicoterapeuti statunitensi, fino al 1985, anno in cui la Drug Enforcement 
Agency (DEA) ha inserito l'MDMA nella categoria più restrittiva del 
Controlled Substance Act (CSA), hanno utilizzato questo principio attivo 
come farmaco integrativo ai loro trattamenti. 
ISEA ONLUS 27
ECSTASY 
Secondo uno studio svolto in alcune discoteche in 
Campania, il 45% degli intervistati ha usato 
ecstasy almeno una volta, con maggiore frequenza 
d'inizio intorno ai 17 anni (e fra i 13 e i 15 anni nel 
20% dei casi). 
La grande maggioranza degli intervistati (90%) ha 
dichiarato di associare altre sostanze (soprattutto 
alcol, ma anche cocaina, cannabis, amfetamine) 
all'uso di ecstasy. 
ISEA ONLUS 28
IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO 
Le nuove droghe sono sostanze 
empatogene che non allontano dall’altro 
ma avvicinano all’altro 
Il loro consumo non serve a colmare vuoti 
interiori ma a stare meglio nel gruppo 
ISEA ONLUS 29
IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO 
Chi usa le nuove droghe non si considera un 
tossico, anzi ha una percezione molto 
negativa dell’eroinomane che considera il 
“vero” tossico 
Il consumatore di ecstasy non è un marginale 
ISEA ONLUS 30
IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO 
Non appartiene al modo della criminalità, 
se spaccia lo fa per aumentare le proprie 
entrate 
Ritiene che l’ecstasy non sia una vera 
droga perché viene assunta in contesti 
ricreazionali e non c’è il “buco” 
ISEA ONLUS 31
IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO 
Il nuovo tossicomane è un poli 
consumatore 
Il poli consumo è legato alle opportunità 
di mercato ma anche alla ricerca di effetti 
diversi a seconda del contesto 
Eroina “fumata” 
ISEA ONLUS 32
ECSTASY 
CHIMICA 
 Dal punto di vista strutturale, la MDMA è correlata sia 
all'amfetamina che alla mescalina (allucinogeno) 
 La sintesi (clandestina) dell' MDMA richiede solo una 
minima conoscenza della chimica: i laboratori possono 
essere allestiti in cucine, garage, camper 
 Le reazioni chimiche possono avvenire anche in 
pentolame da cucina e i prodotti solidi possono essere 
rimossi con filtri da caffè 
ISEA ONLUS 33
ECSTASY 
 Le metossiamfetamine vengono anche definite "empatogene" 
o "entactogene“ 
 Parallelamente alla sensazione di maggiore lucidità e 
concentrazione tipica degli stimolanti, sembrano facilitare i 
rapporti interpersonali, sia allentando le inibizioni (ma in 
modo meno "disordinato" rispetto all'alcol), sia accentuando il 
desiderio di intimità (non necessariamente sessuale) 
 Con rischi non indifferenti riguardo la possibilità di contrarre 
malattie sessualmente trasmesse in condizioni mentali per 
vari aspetti non favorevoli alla messa in atto delle dovute 
precauzioni 
ISEA ONLUS 34
ECSTASY 
 In ambito "relazionale", l'MDMA determina 
condizioni di particolare attenzione, sensibilità e 
capacità di comunicazione rispetto alle proprie ed 
altrui emozioni. 
 Gli effetti dell'ecstasy sono altresì caratterizzati 
dall'accresciuta sensibilità alle variabili "estetiche". 
 In ambito percettivo possono inoltre presentarsi 
fenomeni di tipo sinestetico (sovrapposizione delle 
sensazioni, ad esempio l'associazione di forme ai 
suoni e viceversa). 
ISEA ONLUS 35
ECSTASY 
Sembra che, diversamente da quanto avviene per 
altre sostanze, il "set" (aspettative e situazione 
psicologica del consumatore) e il "setting" (situazione 
contingente e ambientale in cui avviene il "viaggio") 
possano sensibilmente influenzare gli effetti della 
sostanza 
ISEA ONLUS 36
EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA 
La MDMA determina: 
aumento della pressione arteriosa 
Anoressia 
aumento della vigilanza 
elevazione del tono dell' umore 
 tensione dei muscoli mandibolari e mascellari 
digrignamento dei denti (bruxismo) 
sensazione di secchezza delle fauci 
ISEA ONLUS 37
EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA 
La MDMA determina anche altri effetti di natura 
neuropsichiatrica: 
aumento delle percezioni sensoriali 
allucinazioni (auditive e visive, sia elementari che 
complesse 
deficit di memoria e di concentrazione 
andatura barcollante 
ISEA ONLUS 38
EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA 
 sensazione di sentirsi più vicini agli altri (con aumento della 
tendenza alla comunicazione) 
 miglioramento della comunicazione intrapsichica (la 
capacità di vedere i propri problemi in una prospettiva 
diversa) 
 abbattimento dei confini tra il sé e il mondo esterno 
 alterata percezione del tempo 
 aumento della "sensualità" (NON delle performances 
sessuali) 
 aumento della fiducia in se stessi 
 diminuzione del senso di pericolo 
ISEA ONLUS 39
EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA 
Gli effetti dell’ ecstasy sono soggettivi e risentono naturalmente 
dell’ ambiente in cui avviene la assunzione della sostanza. 
La sensazione più facilmente descritta è sicuramente quella di 
“giustezza”: 
l’ universo è bello, buono, pace e gioia diffuse 
il quotidiano diventa una dimensione affascinante ed inusuale 
si prova sintonia con gli altri 
scompaiono le barriere emotive e comunicative 
la parola scorre facile e le percezioni sensoriali si intensificano 
ISEA ONLUS 40
EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA 
GLI EFFETTI DESCRITTI INIZIANO DOPO 30 
MINUTI DALL'ASSUNZIONE E DURANO 
MEDIAMENTE 4-6 ORE 
LASCIANDO IL POSTO A SINTOMI "HANGOVER" 
QUALI FATICA, STANCHEZZA, INSONNIA 
ISEA ONLUS 41
MANIFESTAZIONI NEUROPSICHIATRICHE DA USO MDMA 
Gli effetti psicopatologici conseguenti all'assunzione di 
MDMA (disturbi interpretativi e dispercezioni) 
scompaiono entro 48 ore. In alcuni casi si osservano 
flashbacks per mesi 
In alcune occasioni sono stati descritti effetti 
permanenti quali attacchi di panico (persistenti per 
mesi anche dopo l'assunzione di una singola 
compressa), episodi psicotici acuti e psicosi croniche, 
episodi di depressione. 
ISEA ONLUS 42
CASI MORTI IMPROVVISE 
I casi di morte improvvisa riconducibile all’ uso di ecstasy, 
in rapporto con l’ elevato numero di consumatori, ci 
rassegnano percentuali statistiche dal rischio che appare 
decisamente contenuto. 
La impossibilità di analizzare la varietà estrema di 
sostanze che possono essere assunte nelle compresse risulta 
difficile attribuire eventi del genere alla sola MDMA. 
Un’ altra osservazione è che è difficile quantificare la 
sostanza ingerita. Il consumo abituale prevede una o due 
compresse per sera (120-400 mg di MDMA) ma si 
registrano casi di uso anche di dieci compresse! 
ISEA ONLUS 43
CASI MORTI IMPROVVISE 
Ulteriore fondamentale osservazione: 
L’ assunzione di ecstasy avviene in un contesto di 
in cui non mancano mai alcool e hashish. 
Le cause di morte improvvisa sono da ricercare in 
due grossi meccanismi: 
Crisi di aritmia cardiaca 
Ipertermia fulminante 
ISEA ONLUS 44
CASI MORTI IMPROVVISE PER IPERTERMIA 
Il quadro nella sua drammaticità si caratterizza per: 
 SINDROME IPERTERMICA 
 RABDOMIOLISI 
 COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA 
 SOFFERENZA MULTIPLA DI ORGANO (MOFS) 
ISEA ONLUS 45
CASI MORTI IMPROVVISE PER IPERTERMIA 
U na delle varianti della MDMA, il DXM può 
produrre un rapidissimo colpo di calore e questo 
perché al suo effetto sulla serotonina si aggiunge 
un blocco anticolinergico della sudorazione. 
E' possibile l'insorgenza, dopo assunzione di 
ecstasy, di ipertermia (fino a 43°, il che può 
essere accentuato dal ritmo della danza e dalla 
temperatura elevata del locale), CHE PUO' 
ARRIVARE A DETERMINARE IL DECESSO. 
ISEA ONLUS 46
CASI MORTI IMPROVVISE PER ALTRI MOTIVI 
L’ altra causa di morte improvvisa è la necrosi epatica 
spesso fulminante ma a volte anche tardiva. Le necrosi 
non sono specifiche della MDMA ma possono essere 
legate anche alle altre amfetamine. 
Sono stati inoltre segnalate, dopo assunzione acuta: 
grave tachicardia (fino a 180 battiti al minuto) ed altri 
importanti disturbi cardiaci, ipertensione, emorragia 
cerebrale, convulsioni, coma, insufficienza renale acuta. 
ISEA ONLUS 47
PSICOTOSSICITA’ CRONICA 
Finito l’effetto stimolante subentra una 
spossatezza a volte assai marcata che alcuni 
descrivono come un vero quadro patologico ma di 
solito si tratta di un normale recupero “post 
critico”. 
ISEA ONLUS 48
PSICOTOSSICITA’ CRONICA 
Nei giorni successivi all’uso sono stati descritti: 
 insonnia persistente 
 crisi di ansia 
 veri e propri attacchi di panico 
 depressione umorale 
 stati dissociativi 
ISEA ONLUS 49
PSICOTOSSICITA’ CRONICA 
Altri sintomi riportati: 
 depersonalizzazione 
 paranoia persecutoria 
 derealizzazione 
 sensazione di “testa piena di immagini” 
 sensazioni di flash-back 
ISEA ONLUS 50
PSICOTOSSICITA’ CRONICA 
Turbe psichiche a distanza 
• Troviamo in letteratura la descrizione di alcuni 
casi di “psicosi cronica atipica” caratterizzata 
soprattutto da deliri paranoidei, ansia, deliri di 
influenzamento corporeo. 
• Resta fondamentalmente aperta la questione 
se la MDMA produca direttamente effetti 
dissociativi cronici o si limiti a slatentizzare 
turbe psichiche soggiacenti. 
ISEA ONLUS 51
NEURO TOSSICITÀ 
In tutte le specie animali studiate l'MDMA 
manifesta una caratteristica azione neurotossica 
sugli assoni di alcuni neuroni serotoninergici 
(quelli che rilasciano serotonina) il cui corpo 
cellulare si trova nel nucleo del rafe dorsale 
E’ una tossicità che si manifesta a distanza di 
tempo quando il danno assonale è diffuso 
ISEA ONLUS 52
NEURO TOSSICITÀ 
ISEA ONLUS 53 
La degenerazione inizia entro poche ore 
dall'ultima somministrazione di MDMA e 
persiste molti mesi. 
Gli assoni sono in grado di essere rigenerati ma 
la re innervazione segue un modello anormale.
ISEA ONLUS 54
NEURO TOSSICITÀ 
Tra i danni più gravi riportati nell’uomo sono 
state di recente evidenziate manifestazioni 
parkinsoniane - “parkinsonismo da ecstasy”. 
Può comparire anche dopo l’assunzione di poche 
pasticche. 
ISEA ONLUS 55
NEURO TOSSICITÀ 
Da modelli sperimentali risulta che 
somministrare MDMA in un'unica dose elevata 
o dopo trattamenti ripetuti determina 
diminuzione della serotonina (5-HT) cerebrale, 
dell'acido 5-idrossiindolacetico (5-HIAA), un 
derivato della serotonina, e dell'attività 
dell'enzima necessario per la sintesi di 
serotonina (il triptofano idrossilasi). 
ISEA ONLUS 56
NEURO TOSSICITÀ 
La perdita del contenuto cellulare di serotonina 
avviene in due fasi. 
 La prima coincide con un suo rilascio acuto 
dopo il quale le concentrazioni si rinormalizzano 
nell'arco di 24 ore. 
 La seconda corrisponde a una diminuzione a 
lungo termine, che si instaura nel giro di tre giorni 
e si mantiene per oltre un anno. 
ISEA ONLUS 57
NEURO TOSSICITÀ 
La neuro tossicità dell'ecstasy è un argomento che 
preoccupa studiosi e scienziati. 
Danni a specifici neuroni, a volte irreversibili, sono 
stati registrati in esperimenti di laboratorio su 
animali. 
ISEA ONLUS 58
ISEA ONLUS 
SUGGERISCE DI STARE LONTANI DA 
TUTTE LE DROGHE 
E DA QUESTE SOSTANZE 
IN PARTICOLARE 
ISEA ONLUS 59
GRAZIE 
PER 
L’ATTENZIONE 
ISEA ONLUS 60

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Comportamenti a rischio e nuove dipendenze: l'ecstasy

  • 1. COMPORTAMENTI A RISCHIO E NUOVE DIPENDENZE ISEA ONLUS 1 L’Ecstasy
  • 2. Droga è qualunque sostanza capace di modificare umore percezioni attività mentale ISEA ONLUS 2
  • 3. La classificazione adottata dall’OMS Droghe depressive Droghe stimolanti Droghe psichedeliche ISEA ONLUS 3
  • 4. Classificazione delle nuove droghe Designer drugs Club / recreational / disco drugs Droghe empatogene Droghe psichedeliche Smart drugs ISEA ONLUS 4
  • 5. In base al livello di coinvolgimento  Sperimentatore: prova qualche volta e poi abbandona  Consumatore: è colui che usa una droga in modo saltuario e moderato  Tossicodipendente: ha bisogno di continuare l’assunzione a qualsiasi prezzo ISEA ONLUS 5
  • 6. In base allo stile di vita  Tossicodipendenti da strada  Tossicodipendenti acculturati  Tossicodipendenti situazionali ISEA ONLUS 6
  • 7. In base alle caratteristiche psicodinamiche  Tossicomanie traumatiche  Tossicomanie sostitutive di nevrosi attuale  Tossicomanie di copertura (disturbi di personalità, psicosi)  Tossicomanie appartenenti all’area dei disturbi sociopatici di personalità ISEA ONLUS 7
  • 8. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE Quando si inizia:  10-15 anni: alcol e tabacco  12-13 anni: inalanti  15-17 anni: hashish e marijuana  17-25 anni: eroina, ecstasy ISEA ONLUS 8
  • 9. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE In rapporto al sesso la differenza maschio/femmina è 5 a 1 Ciò è dovuto principalmente a:  Fattori socio-culturali  Maggiore coinvolgimento delle ragazze nella vita familiare e scolastica ISEA ONLUS 9
  • 10. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE I processi dell’uso di droghe:  preparatoria o di avvicinamento  contatto, iniziazione  sperimentazione  stabilizzazione dell’uso ISEA ONLUS 10
  • 11. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE Fattori che favoriscono l’avvicinamento alla droga:  Rapporti interpersonali  Caratteristiche di personalità  Eventi e situazioni esterne ISEA ONLUS 11
  • 12. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE Fattori che favoriscono l’iniziazione al consumo:  Desiderio di un’immagine di sé positiva  Bisogno di emancipazione e sfida  Bisogno di appartenenza e prestigio  Alleviare stati di disagio e di regolare le emozioni ISEA ONLUS 12
  • 13. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE La sindrome psicologica latente Consumatori abituali:  A 7 anni non sono in grado di stabilire relazioni sociali profonde, indecisi, insicuri  A 11 anni più devianti dei coetanei, emotivamente labili  A 18 anni inaffidabili, improduttivi, imprevedibili ISEA ONLUS 13
  • 14. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE La sindrome psicologica latente I non Consumatori :  A 7 anni inibiti bloccati, ubbidienti, poco comunicativi  A 11 anni ordinati , insicuri, poco vitali, ansiosi  A 18 anni pedanti, conformisti, ipercontrollati, ansiosi, poche relazioni sociali ISEA ONLUS 14
  • 15. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE Fattori che favoriscono il consolidarsi del consumo: Fattori cognitivo motivazionali:  Percepire effetti rinforzanti della sostanza assunta sia diretti che indiretti  Sottovalutazione dei rischi  Uso quale autoterapia a stress e disagio  Età d’inizio/altri comportamenti problematici  Rinforzi sociali ISEA ONLUS 15
  • 16. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE Modelli interpretativi: Il tipo di relazione tra variabili ambientali, psicologiche e comportamentali determinerebbe il comportamento deviante ISEA ONLUS 16
  • 17. L’ADOLESCENTE E L’USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE Modelli interpretativi: Il fallimento dell’autostima per:  Sentire di non avere attributi desiderabili o riuscire ad adottare comportamenti soggettivamente valutati positivi  Non sentirsi oggetto di atteggiamenti positivi ISEA ONLUS 17
  • 18. TERMINOLOGIA Dipendenza psicologica bisogno degli effetti positivi della sostanza. Si manifesta con sensazioni di instabilità psichica e insicurezza che rendono difficile il distacco completo del paziente dalla sostanza d'abuso. La dipendenza fisica necessità assoluta di assumere la droga nel momento in cui, a causa di una brusca sospensione, la sua assenza determina nell’organismo uno stato di malessere fisico-psichico: la sindrome di astinenza. ISEA ONLUS 18
  • 19. TERMINOLOGIA La sindrome di astinenza necessità impellente che induce nel paziente craving (termine inglese che indica desiderio spasmodico): una ricerca compulsiva e incessante della dose che stravolge l’esistenza del soggetto, provocando disagi personali e familiari, nonché sociali. ISEA ONLUS 19
  • 20. TERMINOLOGIA • La tolleranza è il fenomeno per cui si ha la progressiva riduzione dell’effetto chimico-clinico della sostanza dopo somministrazione ripetuta di una stessa dose; di conseguenza il paziente è spinto ad aumentare la dose per mantenere gli stessi effetti. • Per tolleranza inversa o sensibilizzazione si intende l’aumento della risposta conseguente alla somministrazione ripetuta della stessa dose: questa si verifica con la cocaina, che induce un rilascio di dopamina maggiore ad ogni nuova assunzione giornaliera ISEA ONLUS 20
  • 21. ISEA ONLUS 21 L’Ecstasy
  • 22. L’ECSTASY Proveniente dalla California, l'Ecstasy ha raggiunto l'Europa attraverso l'isola di Ibiza dove, all'inizio degli anni Ottanta, si sono tenute le prime manifestazioni ludico/musicali denominate rave. La successiva diffusione geografica dei rave c stata significativamente sovrapponibile a quella di questo genere di droghe. Nel tempo libero, il fine settimana, generalmente in relazione a eventi musicali o ricreativi, i consumatori d'Ecstasy assumono per via orale le pasticche insieme con alcol o con altre sostanze psicoattive ISEA ONLUS 22
  • 23. ECSTASY  - Metilen-diossi-metamfetamina (MDMA) - Adam - Pillola di Adamo - XTC -X - Rave - E  Contenuto medio di MDMA in una pasticca di extasy: 75/150 mg.  Altre volte, in una pasticca di ecstasy, sono contenute la Metilendiossimfetamina (MDA), la Metilendiossietamfetamina (MDEA, Eve) e/o altre sostanze ancora. ISEA ONLUS 23
  • 24. ECSTASY NOTE STORICHE 1914: la MDMA viene sintetizzata nei laboratori Merck Prima guerra mondiale: La MDMA viene somministrata ai soldati per combattere la fame Fine anni '60: diffusione dell'uso ricreazionale nella west coast (California, USA) Fine anni '70: La MDMA viene prescritta, da parte di alcuni psichiatri californiani, a pazienti in psicoterapia con difficoltà di verbalizzazione ISEA ONLUS 24
  • 25. ECSTASY NOTE STORICHE Inizio anni '80: i primi studi di farmacologia animale evidenziano la neuro tossicità dell'MDMA 1985: la DEA (drug enforcement administration) degli USA vieta la prescrizione e l'utilizzo dell'ecstasy 1990: l'MDMA si diffonde anche in Italia ISEA ONLUS 25
  • 26. ECSTASY Le metossiamfetamine, già conosciute negli anni '60 durante il movimento hippy, che aveva in San Francisco la capitale della produzione psichedelica, conoscono rinnovata e più massiccia popolarità a partire dalla fine degli anni '70, quando dalla West Coast si espandono in altri ambienti underground statunitensi. Durante gli anni '80 l'uso dell'ecstasy come droga "ricreativa" fa la sua comparsa in Europa e diventa progressivamente (come tuttora è) una delle droghe più usate nelle discoteche, nelle feste private, nei locali notturni. La diffusione europea dell'ecstasy avviene dapprima negli ambienti giovanili inglesi, nei "raves"; da qui raggiunge poi il Sud Europa e l'Italia. Nel nostro paese, a partire dal 1990, è stata inserita negli elenchi delle sostanze illegali. ISEA ONLUS 26
  • 27. ECSTASY Negli anni Settanta, il ricercatore Alexander Shulgin studio un considerevole numero di derivati anfetaminici. In particolare osservo che l'MDMA, già brevettata in Germania dalla Industria Farmaceutica Merck nel 1914, assunta per via orale alla dose di 100-150 milligrammi, pur conservando l'azione stimolante tipica delle amfetamine, induce un'esperienza che inizia a manifestarsi dopo 20-30 minuti e si mantiene per 4-6 ore. Questa condizione, simile a un sentimento d'amore senza esacerbazione del desiderio sessuale, caratterizzata da ansia difensiva ridotta, umore elevato, introspezione più acuta e migliore capacita di articolazione di stati e sensazioni, senza alterazione della percezione o difficolta di orientamento. In considerazione di questi effetti, definiti entattogeni, alcuni psicoterapeuti statunitensi, fino al 1985, anno in cui la Drug Enforcement Agency (DEA) ha inserito l'MDMA nella categoria più restrittiva del Controlled Substance Act (CSA), hanno utilizzato questo principio attivo come farmaco integrativo ai loro trattamenti. ISEA ONLUS 27
  • 28. ECSTASY Secondo uno studio svolto in alcune discoteche in Campania, il 45% degli intervistati ha usato ecstasy almeno una volta, con maggiore frequenza d'inizio intorno ai 17 anni (e fra i 13 e i 15 anni nel 20% dei casi). La grande maggioranza degli intervistati (90%) ha dichiarato di associare altre sostanze (soprattutto alcol, ma anche cocaina, cannabis, amfetamine) all'uso di ecstasy. ISEA ONLUS 28
  • 29. IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO Le nuove droghe sono sostanze empatogene che non allontano dall’altro ma avvicinano all’altro Il loro consumo non serve a colmare vuoti interiori ma a stare meglio nel gruppo ISEA ONLUS 29
  • 30. IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO Chi usa le nuove droghe non si considera un tossico, anzi ha una percezione molto negativa dell’eroinomane che considera il “vero” tossico Il consumatore di ecstasy non è un marginale ISEA ONLUS 30
  • 31. IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO Non appartiene al modo della criminalità, se spaccia lo fa per aumentare le proprie entrate Ritiene che l’ecstasy non sia una vera droga perché viene assunta in contesti ricreazionali e non c’è il “buco” ISEA ONLUS 31
  • 32. IL NUOVO MONDO TOSSICOMANICO Il nuovo tossicomane è un poli consumatore Il poli consumo è legato alle opportunità di mercato ma anche alla ricerca di effetti diversi a seconda del contesto Eroina “fumata” ISEA ONLUS 32
  • 33. ECSTASY CHIMICA  Dal punto di vista strutturale, la MDMA è correlata sia all'amfetamina che alla mescalina (allucinogeno)  La sintesi (clandestina) dell' MDMA richiede solo una minima conoscenza della chimica: i laboratori possono essere allestiti in cucine, garage, camper  Le reazioni chimiche possono avvenire anche in pentolame da cucina e i prodotti solidi possono essere rimossi con filtri da caffè ISEA ONLUS 33
  • 34. ECSTASY  Le metossiamfetamine vengono anche definite "empatogene" o "entactogene“  Parallelamente alla sensazione di maggiore lucidità e concentrazione tipica degli stimolanti, sembrano facilitare i rapporti interpersonali, sia allentando le inibizioni (ma in modo meno "disordinato" rispetto all'alcol), sia accentuando il desiderio di intimità (non necessariamente sessuale)  Con rischi non indifferenti riguardo la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmesse in condizioni mentali per vari aspetti non favorevoli alla messa in atto delle dovute precauzioni ISEA ONLUS 34
  • 35. ECSTASY  In ambito "relazionale", l'MDMA determina condizioni di particolare attenzione, sensibilità e capacità di comunicazione rispetto alle proprie ed altrui emozioni.  Gli effetti dell'ecstasy sono altresì caratterizzati dall'accresciuta sensibilità alle variabili "estetiche".  In ambito percettivo possono inoltre presentarsi fenomeni di tipo sinestetico (sovrapposizione delle sensazioni, ad esempio l'associazione di forme ai suoni e viceversa). ISEA ONLUS 35
  • 36. ECSTASY Sembra che, diversamente da quanto avviene per altre sostanze, il "set" (aspettative e situazione psicologica del consumatore) e il "setting" (situazione contingente e ambientale in cui avviene il "viaggio") possano sensibilmente influenzare gli effetti della sostanza ISEA ONLUS 36
  • 37. EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA La MDMA determina: aumento della pressione arteriosa Anoressia aumento della vigilanza elevazione del tono dell' umore  tensione dei muscoli mandibolari e mascellari digrignamento dei denti (bruxismo) sensazione di secchezza delle fauci ISEA ONLUS 37
  • 38. EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA La MDMA determina anche altri effetti di natura neuropsichiatrica: aumento delle percezioni sensoriali allucinazioni (auditive e visive, sia elementari che complesse deficit di memoria e di concentrazione andatura barcollante ISEA ONLUS 38
  • 39. EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA  sensazione di sentirsi più vicini agli altri (con aumento della tendenza alla comunicazione)  miglioramento della comunicazione intrapsichica (la capacità di vedere i propri problemi in una prospettiva diversa)  abbattimento dei confini tra il sé e il mondo esterno  alterata percezione del tempo  aumento della "sensualità" (NON delle performances sessuali)  aumento della fiducia in se stessi  diminuzione del senso di pericolo ISEA ONLUS 39
  • 40. EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA Gli effetti dell’ ecstasy sono soggettivi e risentono naturalmente dell’ ambiente in cui avviene la assunzione della sostanza. La sensazione più facilmente descritta è sicuramente quella di “giustezza”: l’ universo è bello, buono, pace e gioia diffuse il quotidiano diventa una dimensione affascinante ed inusuale si prova sintonia con gli altri scompaiono le barriere emotive e comunicative la parola scorre facile e le percezioni sensoriali si intensificano ISEA ONLUS 40
  • 41. EFFETTI PSICOATTIVI DOPO SOMMINISTRAZIONE ACUTA GLI EFFETTI DESCRITTI INIZIANO DOPO 30 MINUTI DALL'ASSUNZIONE E DURANO MEDIAMENTE 4-6 ORE LASCIANDO IL POSTO A SINTOMI "HANGOVER" QUALI FATICA, STANCHEZZA, INSONNIA ISEA ONLUS 41
  • 42. MANIFESTAZIONI NEUROPSICHIATRICHE DA USO MDMA Gli effetti psicopatologici conseguenti all'assunzione di MDMA (disturbi interpretativi e dispercezioni) scompaiono entro 48 ore. In alcuni casi si osservano flashbacks per mesi In alcune occasioni sono stati descritti effetti permanenti quali attacchi di panico (persistenti per mesi anche dopo l'assunzione di una singola compressa), episodi psicotici acuti e psicosi croniche, episodi di depressione. ISEA ONLUS 42
  • 43. CASI MORTI IMPROVVISE I casi di morte improvvisa riconducibile all’ uso di ecstasy, in rapporto con l’ elevato numero di consumatori, ci rassegnano percentuali statistiche dal rischio che appare decisamente contenuto. La impossibilità di analizzare la varietà estrema di sostanze che possono essere assunte nelle compresse risulta difficile attribuire eventi del genere alla sola MDMA. Un’ altra osservazione è che è difficile quantificare la sostanza ingerita. Il consumo abituale prevede una o due compresse per sera (120-400 mg di MDMA) ma si registrano casi di uso anche di dieci compresse! ISEA ONLUS 43
  • 44. CASI MORTI IMPROVVISE Ulteriore fondamentale osservazione: L’ assunzione di ecstasy avviene in un contesto di in cui non mancano mai alcool e hashish. Le cause di morte improvvisa sono da ricercare in due grossi meccanismi: Crisi di aritmia cardiaca Ipertermia fulminante ISEA ONLUS 44
  • 45. CASI MORTI IMPROVVISE PER IPERTERMIA Il quadro nella sua drammaticità si caratterizza per:  SINDROME IPERTERMICA  RABDOMIOLISI  COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA  SOFFERENZA MULTIPLA DI ORGANO (MOFS) ISEA ONLUS 45
  • 46. CASI MORTI IMPROVVISE PER IPERTERMIA U na delle varianti della MDMA, il DXM può produrre un rapidissimo colpo di calore e questo perché al suo effetto sulla serotonina si aggiunge un blocco anticolinergico della sudorazione. E' possibile l'insorgenza, dopo assunzione di ecstasy, di ipertermia (fino a 43°, il che può essere accentuato dal ritmo della danza e dalla temperatura elevata del locale), CHE PUO' ARRIVARE A DETERMINARE IL DECESSO. ISEA ONLUS 46
  • 47. CASI MORTI IMPROVVISE PER ALTRI MOTIVI L’ altra causa di morte improvvisa è la necrosi epatica spesso fulminante ma a volte anche tardiva. Le necrosi non sono specifiche della MDMA ma possono essere legate anche alle altre amfetamine. Sono stati inoltre segnalate, dopo assunzione acuta: grave tachicardia (fino a 180 battiti al minuto) ed altri importanti disturbi cardiaci, ipertensione, emorragia cerebrale, convulsioni, coma, insufficienza renale acuta. ISEA ONLUS 47
  • 48. PSICOTOSSICITA’ CRONICA Finito l’effetto stimolante subentra una spossatezza a volte assai marcata che alcuni descrivono come un vero quadro patologico ma di solito si tratta di un normale recupero “post critico”. ISEA ONLUS 48
  • 49. PSICOTOSSICITA’ CRONICA Nei giorni successivi all’uso sono stati descritti:  insonnia persistente  crisi di ansia  veri e propri attacchi di panico  depressione umorale  stati dissociativi ISEA ONLUS 49
  • 50. PSICOTOSSICITA’ CRONICA Altri sintomi riportati:  depersonalizzazione  paranoia persecutoria  derealizzazione  sensazione di “testa piena di immagini”  sensazioni di flash-back ISEA ONLUS 50
  • 51. PSICOTOSSICITA’ CRONICA Turbe psichiche a distanza • Troviamo in letteratura la descrizione di alcuni casi di “psicosi cronica atipica” caratterizzata soprattutto da deliri paranoidei, ansia, deliri di influenzamento corporeo. • Resta fondamentalmente aperta la questione se la MDMA produca direttamente effetti dissociativi cronici o si limiti a slatentizzare turbe psichiche soggiacenti. ISEA ONLUS 51
  • 52. NEURO TOSSICITÀ In tutte le specie animali studiate l'MDMA manifesta una caratteristica azione neurotossica sugli assoni di alcuni neuroni serotoninergici (quelli che rilasciano serotonina) il cui corpo cellulare si trova nel nucleo del rafe dorsale E’ una tossicità che si manifesta a distanza di tempo quando il danno assonale è diffuso ISEA ONLUS 52
  • 53. NEURO TOSSICITÀ ISEA ONLUS 53 La degenerazione inizia entro poche ore dall'ultima somministrazione di MDMA e persiste molti mesi. Gli assoni sono in grado di essere rigenerati ma la re innervazione segue un modello anormale.
  • 55. NEURO TOSSICITÀ Tra i danni più gravi riportati nell’uomo sono state di recente evidenziate manifestazioni parkinsoniane - “parkinsonismo da ecstasy”. Può comparire anche dopo l’assunzione di poche pasticche. ISEA ONLUS 55
  • 56. NEURO TOSSICITÀ Da modelli sperimentali risulta che somministrare MDMA in un'unica dose elevata o dopo trattamenti ripetuti determina diminuzione della serotonina (5-HT) cerebrale, dell'acido 5-idrossiindolacetico (5-HIAA), un derivato della serotonina, e dell'attività dell'enzima necessario per la sintesi di serotonina (il triptofano idrossilasi). ISEA ONLUS 56
  • 57. NEURO TOSSICITÀ La perdita del contenuto cellulare di serotonina avviene in due fasi.  La prima coincide con un suo rilascio acuto dopo il quale le concentrazioni si rinormalizzano nell'arco di 24 ore.  La seconda corrisponde a una diminuzione a lungo termine, che si instaura nel giro di tre giorni e si mantiene per oltre un anno. ISEA ONLUS 57
  • 58. NEURO TOSSICITÀ La neuro tossicità dell'ecstasy è un argomento che preoccupa studiosi e scienziati. Danni a specifici neuroni, a volte irreversibili, sono stati registrati in esperimenti di laboratorio su animali. ISEA ONLUS 58
  • 59. ISEA ONLUS SUGGERISCE DI STARE LONTANI DA TUTTE LE DROGHE E DA QUESTE SOSTANZE IN PARTICOLARE ISEA ONLUS 59
  • 60. GRAZIE PER L’ATTENZIONE ISEA ONLUS 60

Editor's Notes

  1. 2
  2. Adol e preve pg117