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Foto di relax design, Flickr
ICT & SOCIAL MEDIA:
opportunità al Femminile
Emma Pietrafesa
#d2dnapoli #wister
L'importanza delle ICT per l'Europa:
•il 6-8% del PIL europeo,
•centrali per affrontare sfide globalizzazione incentivando l'innovazione, la
creatività e la competitività del sistema economico.
•motori per una crescita intelligente
•si stima che nei prossimi anni il solo settore ICT sarà in grado di assumere circa
1,7 milioni di lavoratori (stima per aree geografiche di 900 mila posti di
lavoro in Europa, 800 mila negli Stati Uniti e 200 mila in Brasile).
Secondo l'ultimo rapporto ITU l’Europa diverrà la regione più connessa in tutto il
mondo, con una crescita degli accessi informatici che raggiungerà il 75% del totale
mondiale, superando quindi di gran lunga il 32 % di Asia e Pacifico ed il 16% dell'Africa.
(Fonte: ICT Facts and Figures , 2013)
#d2dnapoli #wister
A Gennaio 2014 gli italiani online sono stati 27,4 milioni, con una media
giornaliera di 13,2 milioni su PC. A diffondere i dati Audiweb nel suo
consueto report mensile.
L’audience online nel giorno medio è rappresentata da 13,2 milioni di
utenti connessi mediamente per 1 ora e 19 minuti.
E in Italia?
La percentuale di famiglie che hanno un pc 62,8 %
di cui il 60,7% ha accesso a Internet da casa
#d2dnapoli #wister
Le ICT fattore chiave di:
•promozione culturale tra i cittadini: l'innovazione è un seme da
impiantare nelle istituzioni e che può creare un vantaggio competitivo per
le aziende nel breve periodo;
•cambiamenti nell’ambito organizzativo-gestionale con impatto su
ambienti di lavoro, ambienti di vita e condizioni stesse di lavoro;
•risposta alle grandi sfide della società: invecchiamento della
popolazione attiva, attenzione a nuovi modelli di supporto socio-sanitari;
energia sostenibile; istruzione; prevenzione e sicurezza, ecc;
•forza e perno dei cambiamenti sociali: i social media con i propri formati
partecipativi hanno traslato i mondi fisici in quelli virtuali e viceversa in
maniera dinamica e fluida
Fonte:http://romebusinessschool.it/sviluppo-personale/
#d2dnapoli #wister
Perché parlare di alfabetizzazione digitale
al femminile?
Mondo: sono maggiormente gli uomini (41%) che utilizzano le tecnologie
informatiche rispetto alle donne (37%) su scala mondiale. Ciò corrisponde
quindi a 1,3 miliardi di donne rispetto a 1,5 miliardi di uomini.
Italia: le differenze di genere sono ancora forti: le donne che dichiarano di
utilizzare il pc sono il 49,3% a fronte del 59,7 % degli uomini e navigano in
Internet il 49,7% delle donne a fronte di una quota di uomini pari al 60,2%.
Alfabetizzazione è necessità di promuovere una cultura digitale:
•sapere “usare” le tecnologie;
•coglierne il valore e le opportunità di sviluppo personale e
professionale;
•acquisire consapevolezza anche dei rischi (i.e. bassa la percentuale di
coloro che sanno modificare le impostazioni di sicurezza 40,7%)
#d2dnapoli #wister
•status economico e sociale: 19 punti percentuali fra le famiglie con
dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e operai;
•infrastrutturale e geografico: le famiglie del Centro-Nord che hanno
un pc sono il 65,4%, con accesso a Internet oltre il 63,3%, mentre nel Sud e
isole i valori sono rispettivamente 57,2% e 55%; il Mezzogiorno mostra un
forte ritardo anche nel possesso del cellulare con connessione ad Internet
(il 36,1% contro il 47,6% del Centro-nord);
•competenze e conoscenze: soltanto le operazioni di base con il pc
(83,8%) o, nel caso di Internet, le funzioni più semplici, quali l’utilizzo di
motori di ricerca (96,2%) o l’invio di email con allegati (83,3%) non
presentano difficoltà per gli utenti;
(Fonte: ISTAT Cittadini e nuove tecnologie (http://www.istat.it/it/archivio/108009)
Digital divide: versione “Italicum”
#d2dnapoli #wister
Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e Commissaria europea
responsabile per l‘Agenda Digitale, ha dichiarato: "Ormai non ci sono dubbi:
più donne in azienda vuol dire aziende più prospere. È davvero il momento che il
settore delle tecnologie dell'informazione se ne renda conto e lasci spazio alle
donne per permettere all'economia europea di beneficiare delle loro immense
potenzialità".
NeelieKroesmakingECopendataannouncementfromokfnonFlickrPhotograph:Guardian
Questo perché le aziende con più donne ai posti di
comando sono più redditizie del 35% e assicurano ai
propri azionisti il 34% in più di utili rispetto a imprese
omologhe.
Maggiore presenza femminile nei percorsi di studio e nelle
professioni legate al digitale sarebbe benefica:
il PIL europeo registrerebbe un incremento di circa
9 miliardi di euro l'anno…
#d2dnapoli #wister
Paradoxically, new technologies offer new employment
opportunities for women, but also work against them,
keeping them confined to the lower, semi-skilled or
unskilled positions, in the attempt to reduce the threat of
women’s entry into the men’s sphere of work and preserve
the masculine orientation towards work
Fonte:TheGenderDimensionofTechnology,InnovationandEntrepreneurship
Marina Ranga e Henry Etzkowitz
In J. Technol. Manag. Innov. 2010, Volume 5, Issue 1
Fonte: Study Women Active in ICT Sector DG Communication (2013)
Attualmente nel settore ICT su
7 milioni di lavoratori solo il
30% sono donne…
#d2dnapoli #wister
Fonte: Study Women Active in ICT Sector DG Communication (2013)
•appena 29 laureate su 1000
conseguono un diploma universitario di
primo livello nelle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione
(rispetto 95 uomini su 1000);
•solo 4 su 1000 lavorano
effettivamente nel comparto;
•le donne tendono a abbandonare il
settore a metà carriera;
•sono sottorappresentate nelle
posizioni manageriali e di
responsabilità (più che in altri settori
solo il 19,2% degli addetti del
settore delle ICT ha un capo
donna, contro il 45,2% in altri settori).
#d2dnapoli #wister
Alcuni fattori che impediscono alle donne di essere vere
protagoniste alla pari nel settore digitale sono relativi a:
a)tradizioni culturali e stereotipi sul ruolo delle donne;
b) barriere interne e fattori socio-psicologici (scarsa fiducia in sé
stesse, scarse capacità negoziali, avversione al rischio e atteggiamento
negativo verso la competizione);
c) barriere esterne: un ambiente a forte predominanza maschile,
difficoltà di conciliare vita privata e vita lavorativa e
mancanza di modelli di riferimento nel settore.
Fonte:EuropeanCommissionStudyonwomenactiveintheICTsector,publishedbyDGCONNECTinOctober2013
#d2dnapoli #wister
#d2dnapoli #wister
Tech is too important to be left to men
@NeelieKroesEU
•solo 9 sviluppatori su 100 sono donne;
•solo il 19% dei manager nel settore delle ICT è di sesso femminile (rispetto
al 45% in altri settori dei servizi);
•solo il 19% degli imprenditori nel settore delle ICT è di sesso femminile
(rispetto al 54% in altri settori dei servizi);
L'economia digitale e il settore delle app in Europa sono in piena espansione…e
le donne?
#d2dnapoli #wister
Le donne imprenditrici nel settore ICT, oltre a guadagnare il 6% in
più rispetto alle donne non imprenditrici nello stesso settore, sono:
•più soddisfatte del proprio posto di lavoro;
•sentono più delle altre di svolgere bene il proprio lavoro;
•guadagnano di più rispetto alle dipendenti impiegate nello stesso
comparto;
•riescono a organizzare meglio la gestione e conciliazione dei tempi
vita-lavoro (work-life balance)
#d2dnapoli #wister
ICT = strumenti complessi e adatti
esclusivamente agli “addetti ai lavori”?
Opportunità per migliorare e semplificare la nostra vita quotidiana:
•in termini ludico-personali (Facebook,Youtube,Twitter,What’s up…);
•in termini lavorativo-professionali (Drive, Calendar, Doodle, slideshare…);
“Internet non esiste, esistono le persone, non esiste la community, esiste il
raggrupparsi, le tecnologie che abbiamo adesso servono per questo: per
raggrupparsi e organizzarsi”
(S. Iaconesi – Internet Festival Pisa, 2012)
#d2dnapoli #wister
“Il Web è social e amplifica le dinamiche psicologiche e sociali umane: riassume
digitalmente le strutture sociali spontanee umane, replicandone le
dinamiche, le regole e le distorsioni” (D. Chieffi Social media relations, 2013)
#d2dnapoli #wister
www.FinancesOnline.com
Chi dice social dice donna…
#d2dnapoli #wister
I Social Media (User/ Generated Content/Counsumer Generated Media) sono le tecnologie e
pratiche online (applicazioni del web 2.0) che gli utenti adottano per
condividere contenuti testuali, immagini, video e audio ovvero quei media che
sono flessibili abbastanza per soddisfare le capacità sociali dei cittadini (Shirky 2008)
Comprendono diverse categorie di media sociali molto diversificate tra loro:
Blog (prima forma apparsa), podcasting, istant messaging, social network,
wiki, tagging, Rss…(i.e.Youtube, Slidesshare, Twitter, Wikipedia, Filckr, Facebook,
MySpace etc…)
ma con uguali caratteristiche:
• Favoriscono la creazione di legami tra gli utenti;
• Sono altamente decentralizzate;
• Il loro funzionamento si basa su norme sociali emergenti;
• Sono estremamente flessibili;
#d2dnapoli #wister
Fonte: www.robertoscano.info
http://www.surfab.it/wp-content/uploads/2010/01/willy_coyote.jpg
I Social Network sono
invece reti “chiuse” ovvero
piattaforme software di
proprietà per accedere alle
quali è necessario registrarsi e
creare un proprio profilo,
fornendo informazioni
personali e firmando una
relativa liberatoria per
l’utilizzo.
Funzionamento e regole sono
stabilite autonomamente e in
assoluta libertà dal
proprietario della piattaforma
#d2dnapoli #wister
“…le dinamiche sociali che permettono alla rete di funzionare
rispondono ai bisogni delle persone non alle funzionalità
tecnologiche…” (M. De Baggis, World Wide Web, 2010)
Struttura sincrona: one to one
Struttura specializzazione mediale
Struttura asincrona: one to many
Struttura asincrona ma indicizzata
Struttura specializzata settore professionale
#d2dnapoli #wister
•maggiore democratizzazione dei processi partecipativi di cittadinanza
attiva, strumenti per una “rivoluzione” culturale e di pensiero all’interno di tutta
la società;
• liberare i tempi di produzione e di lavoro a favore di una migliore
redistribuzione dei carichi ed impegni socio-familiari, quindi un migliore
bilanciamento vita-lavoro (work-life balance);
•supportare il delicato compito delle organizzazioni complesse nella
ridefinizione di nuovi modelli e processi organizzativi;
•maggiore benessere dell’individuo e migliore valorizzazione dei percorsi
lavorativi e di carriera anche e soprattutto femminili.
ICT =
#d2dnapoli #wister
• Mail: emmapietrafesa@gmail.com
• Twitter: @Epietrafesa
• Skype: emma.pietrafesa
• www.wister.it / @WISTERWISTER
Grazie dell’attenzione

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Emma Pietrafesa:

  • 1. #d2dnapoli #wister Foto di relax design, Flickr ICT & SOCIAL MEDIA: opportunità al Femminile Emma Pietrafesa
  • 2. #d2dnapoli #wister L'importanza delle ICT per l'Europa: •il 6-8% del PIL europeo, •centrali per affrontare sfide globalizzazione incentivando l'innovazione, la creatività e la competitività del sistema economico. •motori per una crescita intelligente •si stima che nei prossimi anni il solo settore ICT sarà in grado di assumere circa 1,7 milioni di lavoratori (stima per aree geografiche di 900 mila posti di lavoro in Europa, 800 mila negli Stati Uniti e 200 mila in Brasile). Secondo l'ultimo rapporto ITU l’Europa diverrà la regione più connessa in tutto il mondo, con una crescita degli accessi informatici che raggiungerà il 75% del totale mondiale, superando quindi di gran lunga il 32 % di Asia e Pacifico ed il 16% dell'Africa. (Fonte: ICT Facts and Figures , 2013)
  • 3. #d2dnapoli #wister A Gennaio 2014 gli italiani online sono stati 27,4 milioni, con una media giornaliera di 13,2 milioni su PC. A diffondere i dati Audiweb nel suo consueto report mensile. L’audience online nel giorno medio è rappresentata da 13,2 milioni di utenti connessi mediamente per 1 ora e 19 minuti. E in Italia? La percentuale di famiglie che hanno un pc 62,8 % di cui il 60,7% ha accesso a Internet da casa
  • 4. #d2dnapoli #wister Le ICT fattore chiave di: •promozione culturale tra i cittadini: l'innovazione è un seme da impiantare nelle istituzioni e che può creare un vantaggio competitivo per le aziende nel breve periodo; •cambiamenti nell’ambito organizzativo-gestionale con impatto su ambienti di lavoro, ambienti di vita e condizioni stesse di lavoro; •risposta alle grandi sfide della società: invecchiamento della popolazione attiva, attenzione a nuovi modelli di supporto socio-sanitari; energia sostenibile; istruzione; prevenzione e sicurezza, ecc; •forza e perno dei cambiamenti sociali: i social media con i propri formati partecipativi hanno traslato i mondi fisici in quelli virtuali e viceversa in maniera dinamica e fluida Fonte:http://romebusinessschool.it/sviluppo-personale/
  • 5. #d2dnapoli #wister Perché parlare di alfabetizzazione digitale al femminile? Mondo: sono maggiormente gli uomini (41%) che utilizzano le tecnologie informatiche rispetto alle donne (37%) su scala mondiale. Ciò corrisponde quindi a 1,3 miliardi di donne rispetto a 1,5 miliardi di uomini. Italia: le differenze di genere sono ancora forti: le donne che dichiarano di utilizzare il pc sono il 49,3% a fronte del 59,7 % degli uomini e navigano in Internet il 49,7% delle donne a fronte di una quota di uomini pari al 60,2%. Alfabetizzazione è necessità di promuovere una cultura digitale: •sapere “usare” le tecnologie; •coglierne il valore e le opportunità di sviluppo personale e professionale; •acquisire consapevolezza anche dei rischi (i.e. bassa la percentuale di coloro che sanno modificare le impostazioni di sicurezza 40,7%)
  • 6. #d2dnapoli #wister •status economico e sociale: 19 punti percentuali fra le famiglie con dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e operai; •infrastrutturale e geografico: le famiglie del Centro-Nord che hanno un pc sono il 65,4%, con accesso a Internet oltre il 63,3%, mentre nel Sud e isole i valori sono rispettivamente 57,2% e 55%; il Mezzogiorno mostra un forte ritardo anche nel possesso del cellulare con connessione ad Internet (il 36,1% contro il 47,6% del Centro-nord); •competenze e conoscenze: soltanto le operazioni di base con il pc (83,8%) o, nel caso di Internet, le funzioni più semplici, quali l’utilizzo di motori di ricerca (96,2%) o l’invio di email con allegati (83,3%) non presentano difficoltà per gli utenti; (Fonte: ISTAT Cittadini e nuove tecnologie (http://www.istat.it/it/archivio/108009) Digital divide: versione “Italicum”
  • 7. #d2dnapoli #wister Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione e Commissaria europea responsabile per l‘Agenda Digitale, ha dichiarato: "Ormai non ci sono dubbi: più donne in azienda vuol dire aziende più prospere. È davvero il momento che il settore delle tecnologie dell'informazione se ne renda conto e lasci spazio alle donne per permettere all'economia europea di beneficiare delle loro immense potenzialità". NeelieKroesmakingECopendataannouncementfromokfnonFlickrPhotograph:Guardian Questo perché le aziende con più donne ai posti di comando sono più redditizie del 35% e assicurano ai propri azionisti il 34% in più di utili rispetto a imprese omologhe. Maggiore presenza femminile nei percorsi di studio e nelle professioni legate al digitale sarebbe benefica: il PIL europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi di euro l'anno…
  • 8. #d2dnapoli #wister Paradoxically, new technologies offer new employment opportunities for women, but also work against them, keeping them confined to the lower, semi-skilled or unskilled positions, in the attempt to reduce the threat of women’s entry into the men’s sphere of work and preserve the masculine orientation towards work Fonte:TheGenderDimensionofTechnology,InnovationandEntrepreneurship Marina Ranga e Henry Etzkowitz In J. Technol. Manag. Innov. 2010, Volume 5, Issue 1 Fonte: Study Women Active in ICT Sector DG Communication (2013) Attualmente nel settore ICT su 7 milioni di lavoratori solo il 30% sono donne…
  • 9. #d2dnapoli #wister Fonte: Study Women Active in ICT Sector DG Communication (2013) •appena 29 laureate su 1000 conseguono un diploma universitario di primo livello nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (rispetto 95 uomini su 1000); •solo 4 su 1000 lavorano effettivamente nel comparto; •le donne tendono a abbandonare il settore a metà carriera; •sono sottorappresentate nelle posizioni manageriali e di responsabilità (più che in altri settori solo il 19,2% degli addetti del settore delle ICT ha un capo donna, contro il 45,2% in altri settori).
  • 10. #d2dnapoli #wister Alcuni fattori che impediscono alle donne di essere vere protagoniste alla pari nel settore digitale sono relativi a: a)tradizioni culturali e stereotipi sul ruolo delle donne; b) barriere interne e fattori socio-psicologici (scarsa fiducia in sé stesse, scarse capacità negoziali, avversione al rischio e atteggiamento negativo verso la competizione); c) barriere esterne: un ambiente a forte predominanza maschile, difficoltà di conciliare vita privata e vita lavorativa e mancanza di modelli di riferimento nel settore. Fonte:EuropeanCommissionStudyonwomenactiveintheICTsector,publishedbyDGCONNECTinOctober2013
  • 12. #d2dnapoli #wister Tech is too important to be left to men @NeelieKroesEU •solo 9 sviluppatori su 100 sono donne; •solo il 19% dei manager nel settore delle ICT è di sesso femminile (rispetto al 45% in altri settori dei servizi); •solo il 19% degli imprenditori nel settore delle ICT è di sesso femminile (rispetto al 54% in altri settori dei servizi); L'economia digitale e il settore delle app in Europa sono in piena espansione…e le donne?
  • 13. #d2dnapoli #wister Le donne imprenditrici nel settore ICT, oltre a guadagnare il 6% in più rispetto alle donne non imprenditrici nello stesso settore, sono: •più soddisfatte del proprio posto di lavoro; •sentono più delle altre di svolgere bene il proprio lavoro; •guadagnano di più rispetto alle dipendenti impiegate nello stesso comparto; •riescono a organizzare meglio la gestione e conciliazione dei tempi vita-lavoro (work-life balance)
  • 14. #d2dnapoli #wister ICT = strumenti complessi e adatti esclusivamente agli “addetti ai lavori”? Opportunità per migliorare e semplificare la nostra vita quotidiana: •in termini ludico-personali (Facebook,Youtube,Twitter,What’s up…); •in termini lavorativo-professionali (Drive, Calendar, Doodle, slideshare…); “Internet non esiste, esistono le persone, non esiste la community, esiste il raggrupparsi, le tecnologie che abbiamo adesso servono per questo: per raggrupparsi e organizzarsi” (S. Iaconesi – Internet Festival Pisa, 2012)
  • 15. #d2dnapoli #wister “Il Web è social e amplifica le dinamiche psicologiche e sociali umane: riassume digitalmente le strutture sociali spontanee umane, replicandone le dinamiche, le regole e le distorsioni” (D. Chieffi Social media relations, 2013)
  • 17. #d2dnapoli #wister I Social Media (User/ Generated Content/Counsumer Generated Media) sono le tecnologie e pratiche online (applicazioni del web 2.0) che gli utenti adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio ovvero quei media che sono flessibili abbastanza per soddisfare le capacità sociali dei cittadini (Shirky 2008) Comprendono diverse categorie di media sociali molto diversificate tra loro: Blog (prima forma apparsa), podcasting, istant messaging, social network, wiki, tagging, Rss…(i.e.Youtube, Slidesshare, Twitter, Wikipedia, Filckr, Facebook, MySpace etc…) ma con uguali caratteristiche: • Favoriscono la creazione di legami tra gli utenti; • Sono altamente decentralizzate; • Il loro funzionamento si basa su norme sociali emergenti; • Sono estremamente flessibili;
  • 18. #d2dnapoli #wister Fonte: www.robertoscano.info http://www.surfab.it/wp-content/uploads/2010/01/willy_coyote.jpg I Social Network sono invece reti “chiuse” ovvero piattaforme software di proprietà per accedere alle quali è necessario registrarsi e creare un proprio profilo, fornendo informazioni personali e firmando una relativa liberatoria per l’utilizzo. Funzionamento e regole sono stabilite autonomamente e in assoluta libertà dal proprietario della piattaforma
  • 19. #d2dnapoli #wister “…le dinamiche sociali che permettono alla rete di funzionare rispondono ai bisogni delle persone non alle funzionalità tecnologiche…” (M. De Baggis, World Wide Web, 2010) Struttura sincrona: one to one Struttura specializzazione mediale Struttura asincrona: one to many Struttura asincrona ma indicizzata Struttura specializzata settore professionale
  • 20. #d2dnapoli #wister •maggiore democratizzazione dei processi partecipativi di cittadinanza attiva, strumenti per una “rivoluzione” culturale e di pensiero all’interno di tutta la società; • liberare i tempi di produzione e di lavoro a favore di una migliore redistribuzione dei carichi ed impegni socio-familiari, quindi un migliore bilanciamento vita-lavoro (work-life balance); •supportare il delicato compito delle organizzazioni complesse nella ridefinizione di nuovi modelli e processi organizzativi; •maggiore benessere dell’individuo e migliore valorizzazione dei percorsi lavorativi e di carriera anche e soprattutto femminili. ICT =
  • 21. #d2dnapoli #wister • Mail: emmapietrafesa@gmail.com • Twitter: @Epietrafesa • Skype: emma.pietrafesa • www.wister.it / @WISTERWISTER Grazie dell’attenzione