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Fine
Il Rinascimento va inquadrato nell’ambito di un rinnovamento culturale,
molto più ampio delle sole esigenze artistiche.
L'architettura del Rinascimento ha origine a Firenze agli inizi del
Quattrocento in rapporto all'operato di alcuni artisti e intellettuali
fiorentini come Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti.
Con l’avvento del Rinascimento, gli artisti rivendicarono anch’essi il ruolo di
artisti “liberali”, ossia di intellettuali, in quanto considerarono preminente,
nel processo artistico, la capacità di “ideare”, che è una funzione
intellettiva, rispetto a quella di “eseguire”.
Essa è caratterizzata dalla ripresa degli ordini e delle proporzioni
dell'architettura del mondo classico, in particolare di quello romano e
dall'avversione verso il modo di costruire di poco precedente, il gotico.
Fra i fattori culturali che influenzano questo nuovo indirizzo
dell'architettura vi è senz'altro lo sviluppo dell'umanesimo con il
conseguente gusto antiquario e filologico, che in architettura si traduce
nello studio delle belle forme degli edifici antichi, cioè romani.

                                                                           Indice
Si trova a Firenze e si tratta del coronamento, realizzato da
         Filippo Brunelleschi, di un edificio gotico, che sotto certi aspetti
            mantiene ancora un legame formale con questa tradizione.




           Le dimensioni, le proporzioni, le difficoltà tecniche superate,
                 l'impostazione del cantiere e l'accentramento del
          ruolo dell'architetto rendono la cupola una di quelle opere che
                       segnano il passaggio ad un'età nuova.
Indice
Approfondimento
L’avvento del rinascimento in architettura si fa coincidere con la costruzione della cupola di
Santa Maria del Fiore a Firenze, ad opera di Filippo Brunelleschi. La vicenda di questa
cupola è emblematica. Firenze aveva iniziato la costruzione della sua cattedrale alla fine del
XIII secolo; l’intento era di realizzare una chiesa che per maestosità primeggiasse su quelle
delle città rivali.
Il problema di come realizzare la cupola rimase tuttavia irrisolto, sicchè agli inizi del
XV secolo la chiesa si presentava ancora incompleta. Il problema irrisolvibile era quello
dell’impalcatura, che per qualsiasi struttura a volta necessita la realizzazione in legno.
Il tamburo aveva già un’altezza di circa 60 metri: la cupola, pertanto doveva impostarsi
ad un’altezza da terra notevole e doveva avere un diametro di circa 43 metri.
Vi era bisogno di una quantità enorme di legno, come per realizzare un palazzo di
trenta piani: una simile incastellatura andava al di là delle possibilità tecnologiche del
tempo. Chi riuscì a trovare l’intuizione giusta, studiando le antichità romane, fu Filippo
Brunelleschi. La cupola parte, infatti, da una base ottagonale, e non circolare. Essa,
inoltre, per problemi connessi all’intero edificio, doveva avere un profilo a sesto acuto,
con dei costoloni posti in corrispondenza degli spigoli ottagonali. Così che la cupola
in realtà ha una forma tutt’altro che semisferica. La soluzione che il Brunelleschi
trovò per questi problemi, fu talmente geniale che rimane ancora oggi un mistero
come abbia fatto. In pratica la cupola si compone di due cupole sovrapposte e
connesse da costoloni e catene murarie che riproducono esattamente l’andamento dei
meridiani e paralleli.
La tecnica muraria adottata fu di ricorrere ad un’apparecchiatura a spina di pesce.
In tal modo i mattoni si incastravano tra loro in modo che la cupola fu eretta senza
ricorrere alla benchè minima impalcatura. In pratica, avendo scomposto la cupola in
due strati separati, e ricorrendo all’incastro a spina di pesce, i tratti di muratura
erano equilibrati con pesi che spostavano continuamente il baricentro verso
l’esterno, così che l’anello si autoequilibrava prima ancora di essere completo.
Per far ciò era importante ottenere una giusta sagomatura di ogni singolo pezzo, ma
soprattutto seguire la giusta successione delle fasi realizzative.
                                                                                          Indice
Capolavoro di Leon Battista Alberti, esempio illustre di arte
               rinascimentale, fu progetta nel 1472 e portata a
     compimento da Luca Fancelli dopo la morte dell'artista. La cupola
                   barocca sovrastante venne aggiunta nel
       settecento da Filippo Juvara. Al suo interno vengono custodite,
                  oltre alla reliquia del Sangue di Cristo, le
                     spoglie mortali di Andrea Mantegna.
Indice
Apprfondimento
E’ una delle più belle e grandiose chiese d’Italia ed è
sicuramente il monumento architettonico più importante di
Mantova. Disegnata da Leon Battista Alberti che non vide
l’inizio dei lavori perché morì a Roma nel 1472 mentre si stava
demolendo la precedente chiesa, ormai fatiscente.
Nel giugno dello stesso anno, con la direzione di Luca Fancelli,
allievo dell’Alberti, iniziarono i lavori. Lunga e travagliata la sua
costruzione, ostacolata da mancanza di fondi prima e,
successivamente dalle innumerevoli guerre che si combatterono
in città.
Dopo la morte del Fancelli (1495) i lavori ripresero solo con
l’arrivo del Viani nel 1598. Subirono poi, una sosta di quasi
un secolo per essere ripresi dal bolognese Giuseppe Torre nel
1697 che deformò alcuni parti del progetto albertiniano,
sognando trasformazioni barocche che, fortunatamente non
vennero eseguite.
Nel 1732 ebbero inizio e lavori della cupola, disegnata da
Filippo Juvara, terminata nel 1782. Paolo Pozzo nel 1772 fece
risorgere lo stile dell’Alberti storpiato dagli interventi degli
anni precedenti e portò a termine, dopo trecentoventotto
anni, la costruzione della Chiesa.

                                                                        Indice
La Basilica di San Lorenzo è una
   delle più grandi chiese di Firenze. E’
       situata al centro del distretto
   principale del mercato della città. E’
      stata consacrata nel 393 e per
    trecento anni è stata la cattedrale
                  della città




                                  Il sagresta a cupola vecchia è la più vecchia parte
                                     della chiesa attuale, contiene le tombe dei più
                                   vecchi membri della famiglia di Medici. E’ l’unica
                                   parte della chiesa completata nel corso della vita
                                                    del Brunelleschi.




Indice
Approfondimento
La Basilica di San Lorenzo era anche la chiesa della
parrocchia della famiglia Medici. Nel 1419, Giovanni di
Bicci Ha offerto di finanziare una nuova chiesa per
sostituire l’edificio di Romanesque. Brunelleschi fu
incaricato di progettarlo.
Il campanile è datato 1740.
La sacrestia nuova fu cominciata nel 1520 da
Michelangelo, che progettò inoltre all’interno le tombe dei
Medici. più celebrata e più grande della basilica è la
La parte
Cappella dei Medici nell’apse. La famiglia stava ancora
pagando per la realizzazione quando l’ultimo membro della
famiglia morì nel 1743. Quasi cinquanta membri della
famiglia sono sepolti nella cripta, progettata da Bernardo
Buontalenti.
La Cappella dei Principi, cominciata nel 1604, è un
corridoio ottagonale a cupola grande in cui i grandi
duchi sono sepolti.


                                                              Indice
Il Tempio Malatestiano si trova a Rimini
         ed è considerato un capolavoro dell’arte
         del Rinascimento. Il Tempio in generale
         testimonia l’archetipo celeste, ossia
         l’immagine che ogni cultura ha delle
         immagini cosmica e trascendente.




Indice
Approfondimento
Il tempio Malatestiano su costruito sull’area di una chiesa
francescana nelle cui vicinanze sorgeva fin dal IX secolo la Chiesa
di Santa Maria in Trivio, così chiamata poiché tre vie
convergevano ad essa.
Alla costruzione del Tempio lavorarono molti artisti: Leon Battista
Alberti, Matteo de’ Pasti, Agostino di Duccio e Piero della
Francesca.
Nel 1450 Sigismondo ebbe l’dea di trasformare radicalmente l’intero
tempio, progettando, secondo il consiglio di Leo Battista Alberti, di
gettare intorno all’umile Chiesa di San Francesco un involucro
marmoreo. Purtroppo l’opera è rimasta incompleta, ben differente da
quella che il grande architetto aveva sognato: la facciata nella parte
superiore, l’aspide e la cupola, che l’Alberti avrebbe voluto far
rivaleggiare con quella del Brunelleschi e alcune cappelle non sono mai
state terminate.
La facciata fu ispirata dall’Arco D’Augusto. La porta è sormontata
da un frontone triangolare assai sporgente con decorazioni
geometriche di marmi colorati. Entrando a destra dell’ingresso si
vede il sepolcro di Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Proseguendo si può osservare la Cappella di San Sigismondo, santo
eletto protettore dei guerrieri d’armi. Nelle pareti laterali si
trovano in alto un angelo in rilievo e due angeli a stiacciato: sono
tra le cose più belle scolpite da Agostino di Duccio.
                                                                          Indice
Nella ricca e lussuosa via della Vigna Nuova,
         cuore del centro storico della città, famosa per
         le sue splendide vetrine, ha sede una delle più
         antiche e prestigiose dimore storiche di cui la
         città di Firenze è signora ereditiera. Palazzo
         Rucellai si colloca, infatti, nel patrimonio che la
         città ha ereditato da un lontano passato che ha
         voluto celebrarla come capitale mondiale
         dell’arte.




Indice
Approfondimento
L’antico edificio fu costruito, nel 1455, per volontà del
celebre uomo d’affari Giovanni Rucellai che incaricò Leon
Battista Alberti per la costruzione di una dimora che sarebbe
rimasta nella memoria dei secoli al pari delle più prestigiose
dimore nobiliari. Per la realizzazione del suo grandioso
progetto, Giovanni Rucellai acquistò, facendole abbattere, le
numerose abitazioni popolari del circondario.
La costruzione si erige su due piani, oltre al pianoterra, divisi
ognuno da cornici lineari.
Al piano terra si aprono due portali d’ingresso sormontati da
finestre e circondati da piccole aperture per la presa d’aria ai
locali adiacenti.
I due portali quadrangolari sono circondati da panche da
strada: lunghe sedute in pietra caratteristiche dei palazzi
quattrocenteschi che, ieri, come oggi, avevano la funzione di
sosta per i passanti e i frequentatori del palazzo.
I giochi prospettici dell’edificio disegnano geometrie lineari
ai piani superiori. Sui marcapiano che dividono i piani nobili
poggiano le bellissime finestre a bifora su alcune delle quali
poggiano gli stemmi in pietra della nobile famiglia. Entro
l’arco delle finestre è racchiuso lo stemma nobiliare della
famiglia Rucellai: anelli con diamanti e piume.
                                                                    Indice
La chiesa domenicana di Santa Maria Novella fu costruite
                                       a partire dal 1279 fino al 1360, esclusa la parte superiore
                                       della facciata, realizzata nel 1458 su progetto di Leon
                                       Battista Alberti, che riuscì a conciliare la decorazione
                                       gotica preesistente della parte inferiore con lo stile
                                       rinascimentale della nuova. Di particolare interesse sono le
                                       due volute laterali in marmo che coprono i collegamenti tra
                                       navate laterali e navata centrale.
                                       Qui appaiono per la prima volta e furono poi adottate in
                                       moltissime altre chiese rinascimentali.




    All’interno si trova il celeberrimo affresco della Trinità di Masaccio.
    Nella Sagrestia si trovano un crocifisso di Giotto e un’elegante terracotta smaltata di
    Giovanni della Robbia. Nella Cappella Gondi, vicino all’altare maggiore, si trova lo splendido
    crocifisso ligneo del Brunelleschi, elegante e armonioso, che l’artista scolpì in
    contrapposizione a quello realistico e drammatico del Donatello.

Indice
Approfondimento
Santa Maria Novella è la prima, in senso cronologico, delle grandi
basiliche fiorentine. Il nome “novella” le viene dall’aver sostituito
sulla piazza un oratorio del IX secolo, già ingrandito nel 1094,
chiamato Santa Maria delle Vigne. Nel 1221 questa chiesa e l’area
circostante vengono assegnati ai frati domenicani, che subito
iniziano la trasformazione.
La costruzione di quella che sarà la sontuosa sede del potente
Ordine domenicano inizia nel 1246 ad opera di due monaci
architetti, frà Sisto Fiorentino e frà Ristoro da Campi, e viene
conclusa nel 1360 sotto la direzione di frà Iacopo Talenti,
autore anche del Cappellone degli Spagnoli, del Refettorio del
convento e del grande campanile cuspidato in stile romanico-
gotico.
La ricca facciata a intarsi di marmo bianco e nero è un
capolavoro: iniziata nel 1300, sarà poi completata nel 1470 da
Leon Battista Alberti. L’interno della Basilica ospita una serie
di opere che portano la firma di Giotto, Andrea Orcagna,
Brunelleschi, Ghiberti, Benedetto da Maiano ed altri.
Nei Chiostri sono visibili affreschi di Paolo Uccello e della
scuola fiorentina dal XIII al XV secolo.


                                                                        Indice
Filippo Brunelleschi, scultore ed architetto (Firenze 1377-1446).
Famoso per le ardite concezioni originali dei suoi progetti (come quello ella cupola del
Duomo di Firenze) e per il modo in cui rielaborò armoniosamente le forme architettoniche
classiche nello spirito nuovo della sua epoca.
Formatosi come orafo e scultore in una tipica bottega fiorentina, si fece notare nel 1041,
vincendo “ex-aequo” con Lorenzo Ghiberti in concorso per la seconda porta del Battistero.
La commissione fu però affidata al Ghiberti. Nei tre anni successivi fu probabilmente a
Roma per studiare scultura ed architettura con l’amico Donatello.
Nel 1404 entrò nella corporazione degli orafi, ma i suoi interessi matematici e lo studio dei
monumenti antichi indirizzarono la sua attività verso l’architettura. Dal 1409 fu attivo nel
cantiere di Santa Maria del Fiore, attratto subito dal problema della cupola: il suo progetto
vinse il concorso del 1418 e nel ’23 gli fu affidata la completa responsabilità dei lavori.
Il completamento di questa opera chiave, basata su una tecnica che permetteva di voltare
senza bisogno di armature, occupò quasi l’intero arco della sua vita e gettò le basi
dell’architettura rinascimentale. La struttura fu conclusa nel ’34, nel ’36 fu messa in
opera la lanterna di completamento e nel ’38 si realizzarono le quattro tribune dell’abside.
Nello stesso periodo Brunelleschi si occupava dello Spedale degli Innocenti, della Sagrestia
Vecchia di San Lorenzo, della Cappella dei Pazzi nel Chiostro di Santa Croce e del progetto
per Santo Spirito, rinnovando il volto della città medievale.
Fra le altre sue opere architettoniche si ricorda il Ponte a Mare a Pisa, il Palazzo di
Parte Guelfa e l’incompiuta Rotonda degli Angeli a Firenze. Oggi è messa in discussione
l’ipotesi per cui il progetto iniziale dei Palazzo Pitti sarebbe anch’esso del Brunelleschi.
Alla sua morte fu sepolto in Santa Maria del Fiore e la sua tomba, rimasta per secoli
sconosciuta, è stata riscoperta solo nel 1972.
Leon Battista Alberti - filosofo, architetto, musicista, pittore e scultore (Genova
1406-Roma 1472).
E’ una delle maggiori figure del Rinascimento, elaboratore della prospettiva matematica
e teorico dell’arte. Figlio di un esiliato fiorentino, studia a Padova e a Bologna me nel
1432 giunge a Roma come “abbreviatore apostolico” e qui esplode il suo interesse per la
classicità: due anni dopo scrive la “Descriptio Urbis Romae”, primo studio sistematico
per una ricostruzione della città romana.
Partendo dall’arte dell’antichità elabora la teoria per cui la bellezza è armonia, esprimibile
matematicamente, fra il tutto e le sue parti: nel “proporzionamento” degli edifici romani
sta la base della progettazione architettonica. Questa visione armonica è presente in tutte
le sue opere. Nel 1434 arriva a Firenze e scopre nell’arte di Brunelleschi, Masaccio e
Donatello l’affermazione dei suoi stessi principi.
Protetto dai Rucellai, crea per loro due fra le sue maggiori opere fiorentine: Palazzo
Rucellai di Via della Vigna iniziato nel 1455 la cui facciata è una pura struttura
geometrica scandita da lesene e ornamenti dorici, ionici e corinzi, e l’elegantissimo
Tempietto del Santo Sepolcro (1467) nella Cappella Rucellai accanto a San Pancrazio,
eretto con le proporzioni del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Nello stesso anno riceve dal Marchese Ludovico Gonzaga l’incarico di eseguire la tribuna
della SS. Annunziata. Completa poi la facciata della basilica di Santa Maria Novella
(1470), rivestendo di marmi la parte superiore e il portale maggiore, ma soprattutto
coronando il tutto con un timpano triangolare all’antica e innestando ai due lati due volute
intarsiate che nascondono gli spioventi dei tetti delle navate laterali.
Ma la maggior parte della sua attività in campo architettonico si sviluppa altrove: a
Roma come archeologo-restauratore di Santo Stefano Rotondo e Santa Maria Maggiore:
a Rimini come autore del Tempio Malatestiano (1450), infine a Mantova, dove lascia la
“summa” del suo pensiero architettonico nelle chiese di San Sebastiano e di
Sant’Andrea, che anticipa schemi tipici delle Chiese della Controriforma.
Se Brunelleschi costruisce, l’Alberti teorizza: dà fondamento scientifico all’opera d’arte e
nobiltà di rango all’artista. L’artigiano è diventato un intellettuale.
Si ringrazia:


  Enciclopedia La Rousse 2001




ARRIVEDERCI!!!
   Enciclopedia Garzanti



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De Chirico
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Architettura nel Rinascimento

  • 1.
  • 2.
  • 3.
  • 5. Il Rinascimento va inquadrato nell’ambito di un rinnovamento culturale, molto più ampio delle sole esigenze artistiche. L'architettura del Rinascimento ha origine a Firenze agli inizi del Quattrocento in rapporto all'operato di alcuni artisti e intellettuali fiorentini come Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti. Con l’avvento del Rinascimento, gli artisti rivendicarono anch’essi il ruolo di artisti “liberali”, ossia di intellettuali, in quanto considerarono preminente, nel processo artistico, la capacità di “ideare”, che è una funzione intellettiva, rispetto a quella di “eseguire”. Essa è caratterizzata dalla ripresa degli ordini e delle proporzioni dell'architettura del mondo classico, in particolare di quello romano e dall'avversione verso il modo di costruire di poco precedente, il gotico. Fra i fattori culturali che influenzano questo nuovo indirizzo dell'architettura vi è senz'altro lo sviluppo dell'umanesimo con il conseguente gusto antiquario e filologico, che in architettura si traduce nello studio delle belle forme degli edifici antichi, cioè romani. Indice
  • 6. Si trova a Firenze e si tratta del coronamento, realizzato da Filippo Brunelleschi, di un edificio gotico, che sotto certi aspetti mantiene ancora un legame formale con questa tradizione. Le dimensioni, le proporzioni, le difficoltà tecniche superate, l'impostazione del cantiere e l'accentramento del ruolo dell'architetto rendono la cupola una di quelle opere che segnano il passaggio ad un'età nuova. Indice
  • 8. L’avvento del rinascimento in architettura si fa coincidere con la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, ad opera di Filippo Brunelleschi. La vicenda di questa cupola è emblematica. Firenze aveva iniziato la costruzione della sua cattedrale alla fine del XIII secolo; l’intento era di realizzare una chiesa che per maestosità primeggiasse su quelle delle città rivali. Il problema di come realizzare la cupola rimase tuttavia irrisolto, sicchè agli inizi del XV secolo la chiesa si presentava ancora incompleta. Il problema irrisolvibile era quello dell’impalcatura, che per qualsiasi struttura a volta necessita la realizzazione in legno. Il tamburo aveva già un’altezza di circa 60 metri: la cupola, pertanto doveva impostarsi ad un’altezza da terra notevole e doveva avere un diametro di circa 43 metri. Vi era bisogno di una quantità enorme di legno, come per realizzare un palazzo di trenta piani: una simile incastellatura andava al di là delle possibilità tecnologiche del tempo. Chi riuscì a trovare l’intuizione giusta, studiando le antichità romane, fu Filippo Brunelleschi. La cupola parte, infatti, da una base ottagonale, e non circolare. Essa, inoltre, per problemi connessi all’intero edificio, doveva avere un profilo a sesto acuto, con dei costoloni posti in corrispondenza degli spigoli ottagonali. Così che la cupola in realtà ha una forma tutt’altro che semisferica. La soluzione che il Brunelleschi trovò per questi problemi, fu talmente geniale che rimane ancora oggi un mistero come abbia fatto. In pratica la cupola si compone di due cupole sovrapposte e connesse da costoloni e catene murarie che riproducono esattamente l’andamento dei meridiani e paralleli. La tecnica muraria adottata fu di ricorrere ad un’apparecchiatura a spina di pesce. In tal modo i mattoni si incastravano tra loro in modo che la cupola fu eretta senza ricorrere alla benchè minima impalcatura. In pratica, avendo scomposto la cupola in due strati separati, e ricorrendo all’incastro a spina di pesce, i tratti di muratura erano equilibrati con pesi che spostavano continuamente il baricentro verso l’esterno, così che l’anello si autoequilibrava prima ancora di essere completo. Per far ciò era importante ottenere una giusta sagomatura di ogni singolo pezzo, ma soprattutto seguire la giusta successione delle fasi realizzative. Indice
  • 9. Capolavoro di Leon Battista Alberti, esempio illustre di arte rinascimentale, fu progetta nel 1472 e portata a compimento da Luca Fancelli dopo la morte dell'artista. La cupola barocca sovrastante venne aggiunta nel settecento da Filippo Juvara. Al suo interno vengono custodite, oltre alla reliquia del Sangue di Cristo, le spoglie mortali di Andrea Mantegna. Indice
  • 11. E’ una delle più belle e grandiose chiese d’Italia ed è sicuramente il monumento architettonico più importante di Mantova. Disegnata da Leon Battista Alberti che non vide l’inizio dei lavori perché morì a Roma nel 1472 mentre si stava demolendo la precedente chiesa, ormai fatiscente. Nel giugno dello stesso anno, con la direzione di Luca Fancelli, allievo dell’Alberti, iniziarono i lavori. Lunga e travagliata la sua costruzione, ostacolata da mancanza di fondi prima e, successivamente dalle innumerevoli guerre che si combatterono in città. Dopo la morte del Fancelli (1495) i lavori ripresero solo con l’arrivo del Viani nel 1598. Subirono poi, una sosta di quasi un secolo per essere ripresi dal bolognese Giuseppe Torre nel 1697 che deformò alcuni parti del progetto albertiniano, sognando trasformazioni barocche che, fortunatamente non vennero eseguite. Nel 1732 ebbero inizio e lavori della cupola, disegnata da Filippo Juvara, terminata nel 1782. Paolo Pozzo nel 1772 fece risorgere lo stile dell’Alberti storpiato dagli interventi degli anni precedenti e portò a termine, dopo trecentoventotto anni, la costruzione della Chiesa. Indice
  • 12. La Basilica di San Lorenzo è una delle più grandi chiese di Firenze. E’ situata al centro del distretto principale del mercato della città. E’ stata consacrata nel 393 e per trecento anni è stata la cattedrale della città Il sagresta a cupola vecchia è la più vecchia parte della chiesa attuale, contiene le tombe dei più vecchi membri della famiglia di Medici. E’ l’unica parte della chiesa completata nel corso della vita del Brunelleschi. Indice
  • 14. La Basilica di San Lorenzo era anche la chiesa della parrocchia della famiglia Medici. Nel 1419, Giovanni di Bicci Ha offerto di finanziare una nuova chiesa per sostituire l’edificio di Romanesque. Brunelleschi fu incaricato di progettarlo. Il campanile è datato 1740. La sacrestia nuova fu cominciata nel 1520 da Michelangelo, che progettò inoltre all’interno le tombe dei Medici. più celebrata e più grande della basilica è la La parte Cappella dei Medici nell’apse. La famiglia stava ancora pagando per la realizzazione quando l’ultimo membro della famiglia morì nel 1743. Quasi cinquanta membri della famiglia sono sepolti nella cripta, progettata da Bernardo Buontalenti. La Cappella dei Principi, cominciata nel 1604, è un corridoio ottagonale a cupola grande in cui i grandi duchi sono sepolti. Indice
  • 15. Il Tempio Malatestiano si trova a Rimini ed è considerato un capolavoro dell’arte del Rinascimento. Il Tempio in generale testimonia l’archetipo celeste, ossia l’immagine che ogni cultura ha delle immagini cosmica e trascendente. Indice
  • 17. Il tempio Malatestiano su costruito sull’area di una chiesa francescana nelle cui vicinanze sorgeva fin dal IX secolo la Chiesa di Santa Maria in Trivio, così chiamata poiché tre vie convergevano ad essa. Alla costruzione del Tempio lavorarono molti artisti: Leon Battista Alberti, Matteo de’ Pasti, Agostino di Duccio e Piero della Francesca. Nel 1450 Sigismondo ebbe l’dea di trasformare radicalmente l’intero tempio, progettando, secondo il consiglio di Leo Battista Alberti, di gettare intorno all’umile Chiesa di San Francesco un involucro marmoreo. Purtroppo l’opera è rimasta incompleta, ben differente da quella che il grande architetto aveva sognato: la facciata nella parte superiore, l’aspide e la cupola, che l’Alberti avrebbe voluto far rivaleggiare con quella del Brunelleschi e alcune cappelle non sono mai state terminate. La facciata fu ispirata dall’Arco D’Augusto. La porta è sormontata da un frontone triangolare assai sporgente con decorazioni geometriche di marmi colorati. Entrando a destra dell’ingresso si vede il sepolcro di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Proseguendo si può osservare la Cappella di San Sigismondo, santo eletto protettore dei guerrieri d’armi. Nelle pareti laterali si trovano in alto un angelo in rilievo e due angeli a stiacciato: sono tra le cose più belle scolpite da Agostino di Duccio. Indice
  • 18. Nella ricca e lussuosa via della Vigna Nuova, cuore del centro storico della città, famosa per le sue splendide vetrine, ha sede una delle più antiche e prestigiose dimore storiche di cui la città di Firenze è signora ereditiera. Palazzo Rucellai si colloca, infatti, nel patrimonio che la città ha ereditato da un lontano passato che ha voluto celebrarla come capitale mondiale dell’arte. Indice
  • 20. L’antico edificio fu costruito, nel 1455, per volontà del celebre uomo d’affari Giovanni Rucellai che incaricò Leon Battista Alberti per la costruzione di una dimora che sarebbe rimasta nella memoria dei secoli al pari delle più prestigiose dimore nobiliari. Per la realizzazione del suo grandioso progetto, Giovanni Rucellai acquistò, facendole abbattere, le numerose abitazioni popolari del circondario. La costruzione si erige su due piani, oltre al pianoterra, divisi ognuno da cornici lineari. Al piano terra si aprono due portali d’ingresso sormontati da finestre e circondati da piccole aperture per la presa d’aria ai locali adiacenti. I due portali quadrangolari sono circondati da panche da strada: lunghe sedute in pietra caratteristiche dei palazzi quattrocenteschi che, ieri, come oggi, avevano la funzione di sosta per i passanti e i frequentatori del palazzo. I giochi prospettici dell’edificio disegnano geometrie lineari ai piani superiori. Sui marcapiano che dividono i piani nobili poggiano le bellissime finestre a bifora su alcune delle quali poggiano gli stemmi in pietra della nobile famiglia. Entro l’arco delle finestre è racchiuso lo stemma nobiliare della famiglia Rucellai: anelli con diamanti e piume. Indice
  • 21. La chiesa domenicana di Santa Maria Novella fu costruite a partire dal 1279 fino al 1360, esclusa la parte superiore della facciata, realizzata nel 1458 su progetto di Leon Battista Alberti, che riuscì a conciliare la decorazione gotica preesistente della parte inferiore con lo stile rinascimentale della nuova. Di particolare interesse sono le due volute laterali in marmo che coprono i collegamenti tra navate laterali e navata centrale. Qui appaiono per la prima volta e furono poi adottate in moltissime altre chiese rinascimentali. All’interno si trova il celeberrimo affresco della Trinità di Masaccio. Nella Sagrestia si trovano un crocifisso di Giotto e un’elegante terracotta smaltata di Giovanni della Robbia. Nella Cappella Gondi, vicino all’altare maggiore, si trova lo splendido crocifisso ligneo del Brunelleschi, elegante e armonioso, che l’artista scolpì in contrapposizione a quello realistico e drammatico del Donatello. Indice
  • 23. Santa Maria Novella è la prima, in senso cronologico, delle grandi basiliche fiorentine. Il nome “novella” le viene dall’aver sostituito sulla piazza un oratorio del IX secolo, già ingrandito nel 1094, chiamato Santa Maria delle Vigne. Nel 1221 questa chiesa e l’area circostante vengono assegnati ai frati domenicani, che subito iniziano la trasformazione. La costruzione di quella che sarà la sontuosa sede del potente Ordine domenicano inizia nel 1246 ad opera di due monaci architetti, frà Sisto Fiorentino e frà Ristoro da Campi, e viene conclusa nel 1360 sotto la direzione di frà Iacopo Talenti, autore anche del Cappellone degli Spagnoli, del Refettorio del convento e del grande campanile cuspidato in stile romanico- gotico. La ricca facciata a intarsi di marmo bianco e nero è un capolavoro: iniziata nel 1300, sarà poi completata nel 1470 da Leon Battista Alberti. L’interno della Basilica ospita una serie di opere che portano la firma di Giotto, Andrea Orcagna, Brunelleschi, Ghiberti, Benedetto da Maiano ed altri. Nei Chiostri sono visibili affreschi di Paolo Uccello e della scuola fiorentina dal XIII al XV secolo. Indice
  • 24. Filippo Brunelleschi, scultore ed architetto (Firenze 1377-1446). Famoso per le ardite concezioni originali dei suoi progetti (come quello ella cupola del Duomo di Firenze) e per il modo in cui rielaborò armoniosamente le forme architettoniche classiche nello spirito nuovo della sua epoca. Formatosi come orafo e scultore in una tipica bottega fiorentina, si fece notare nel 1041, vincendo “ex-aequo” con Lorenzo Ghiberti in concorso per la seconda porta del Battistero. La commissione fu però affidata al Ghiberti. Nei tre anni successivi fu probabilmente a Roma per studiare scultura ed architettura con l’amico Donatello. Nel 1404 entrò nella corporazione degli orafi, ma i suoi interessi matematici e lo studio dei monumenti antichi indirizzarono la sua attività verso l’architettura. Dal 1409 fu attivo nel cantiere di Santa Maria del Fiore, attratto subito dal problema della cupola: il suo progetto vinse il concorso del 1418 e nel ’23 gli fu affidata la completa responsabilità dei lavori. Il completamento di questa opera chiave, basata su una tecnica che permetteva di voltare senza bisogno di armature, occupò quasi l’intero arco della sua vita e gettò le basi dell’architettura rinascimentale. La struttura fu conclusa nel ’34, nel ’36 fu messa in opera la lanterna di completamento e nel ’38 si realizzarono le quattro tribune dell’abside. Nello stesso periodo Brunelleschi si occupava dello Spedale degli Innocenti, della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, della Cappella dei Pazzi nel Chiostro di Santa Croce e del progetto per Santo Spirito, rinnovando il volto della città medievale. Fra le altre sue opere architettoniche si ricorda il Ponte a Mare a Pisa, il Palazzo di Parte Guelfa e l’incompiuta Rotonda degli Angeli a Firenze. Oggi è messa in discussione l’ipotesi per cui il progetto iniziale dei Palazzo Pitti sarebbe anch’esso del Brunelleschi. Alla sua morte fu sepolto in Santa Maria del Fiore e la sua tomba, rimasta per secoli sconosciuta, è stata riscoperta solo nel 1972.
  • 25. Leon Battista Alberti - filosofo, architetto, musicista, pittore e scultore (Genova 1406-Roma 1472). E’ una delle maggiori figure del Rinascimento, elaboratore della prospettiva matematica e teorico dell’arte. Figlio di un esiliato fiorentino, studia a Padova e a Bologna me nel 1432 giunge a Roma come “abbreviatore apostolico” e qui esplode il suo interesse per la classicità: due anni dopo scrive la “Descriptio Urbis Romae”, primo studio sistematico per una ricostruzione della città romana. Partendo dall’arte dell’antichità elabora la teoria per cui la bellezza è armonia, esprimibile matematicamente, fra il tutto e le sue parti: nel “proporzionamento” degli edifici romani sta la base della progettazione architettonica. Questa visione armonica è presente in tutte le sue opere. Nel 1434 arriva a Firenze e scopre nell’arte di Brunelleschi, Masaccio e Donatello l’affermazione dei suoi stessi principi. Protetto dai Rucellai, crea per loro due fra le sue maggiori opere fiorentine: Palazzo Rucellai di Via della Vigna iniziato nel 1455 la cui facciata è una pura struttura geometrica scandita da lesene e ornamenti dorici, ionici e corinzi, e l’elegantissimo Tempietto del Santo Sepolcro (1467) nella Cappella Rucellai accanto a San Pancrazio, eretto con le proporzioni del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nello stesso anno riceve dal Marchese Ludovico Gonzaga l’incarico di eseguire la tribuna della SS. Annunziata. Completa poi la facciata della basilica di Santa Maria Novella (1470), rivestendo di marmi la parte superiore e il portale maggiore, ma soprattutto coronando il tutto con un timpano triangolare all’antica e innestando ai due lati due volute intarsiate che nascondono gli spioventi dei tetti delle navate laterali. Ma la maggior parte della sua attività in campo architettonico si sviluppa altrove: a Roma come archeologo-restauratore di Santo Stefano Rotondo e Santa Maria Maggiore: a Rimini come autore del Tempio Malatestiano (1450), infine a Mantova, dove lascia la “summa” del suo pensiero architettonico nelle chiese di San Sebastiano e di Sant’Andrea, che anticipa schemi tipici delle Chiese della Controriforma. Se Brunelleschi costruisce, l’Alberti teorizza: dà fondamento scientifico all’opera d’arte e nobiltà di rango all’artista. L’artigiano è diventato un intellettuale.
  • 26. Si ringrazia: Enciclopedia La Rousse 2001 ARRIVEDERCI!!! Enciclopedia Garzanti www.rinascimento.it