2. Non solo europee
Ma anche elezioni amministrative in ben sei Regioni e circa 4.000 Comuni.
È il primo, vero esame elettorale della nuova stagione politica inaugurata con le elezioni
dello scorso marzo: un appuntamento che sembra destinato a cambiare la geografia politica
del nostro Paese.
4. Come stabilito dal Consiglio
dell’Unione Europea, si
terranno in tutti gli Stati
Membri tra giovedì 23 e
domenica 26 maggio.
Lo scrutinio inizierà in
simultanea, in tutti gli
Stati Membri della UE,
a partire dalle ore 23:00
del 26 maggio.
.
Sono 27 le nazioni
chiamate alle urne.
Per la prima volta
non parteciperà la
Gran Bretagna.
In Italia si voterà
domenica 26 maggio.
WHO AND WHEN
5. Proporzionale con soglia
di sbarramento al 4%.
TIPOLOGIA
CIRCOSCRIZIONI ELETTORALI
IL SISTEMA ELETTORALE
In Italia sono cinque:
1. Italia nord-occidentale (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e
Lombardia);
2. Italia nord-orientale (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia
Giulia ed Emilia Romagna);
3. Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche e Lazio);
4. Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata
e Calabria);
5. Italia insulare (Sicilia e Sardegna).
Si possono esprimere un voto
di lista e un massimo di tre
preferenze (con alternanza
di genere).
VOTAZIONI
6. I candidati sin qui indicati sono:
• Manfred Weber, Germania, Partito Popolare Europeo;
• Ska Keller, Germania, Verdi Europei;
• Frans Timmermans, Paesi Bassi, Alleanza Progressista dei Socialisti
e dei Democratici;
• Jan Zahradil, Repubblica Ceca, Conservatori.
I candidati alla Commissione
Si vota per eleggere il nuovo
Parlamento Europeo, che a sua
volta eleggerà – su proposta del
Consiglio Europeo – il Presidente
della Commissione Europea.
Dal 2014, i principali partiti
europei hanno assunto la
consuetudine di indicare
prima delle elezioni il nome
del proprio candidato alla
guida della Commissione, il
c.d. Spitzenkandidat.
7. IL CONTESTO
Sono le prime elezioni che si tengono dopo l’uscita (forse!) della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
In tutto il continente, i partiti e i governi che si riconoscono nelle tradizionali famiglie politiche europee,
quella popolare e quella socialista, attraversano una fase di grave crisi di consenso, mentre si
registrano in forte crescita forze politiche d’ispirazione sovranista che contestano duramente
le Istituzioni UE.
8. LA SITUAZIONE IN ITALIA
Secondo i sondaggi, le preferenze elettorali degli italiani sono orientate in maggioranza a favore delle attuali forze di governo.
M5S
25,4%
PD
17,3%
ForzaItalia
7,1%
3,4%
Fratelli d’Italia
LEGA
35,8%
+Europa
3,5%
MDP, SI + altri sinistra
6,2%
Sondaggio di IPSOS per Il Corriere della Sera del 19 Gennaio 2019
10. PER COSA E QUANDO SI VOTA
Si vota per il rinnovo dei Consigli Regionali e per l’elezione dei presidenti di Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna.
Il Piemonte voterà insieme alle Elezioni Europee, il 26 maggio, mentre Emilia Romagna e
Calabria aspetteranno l’autunno.
Le prime ad affrontare le urne saranno Abruzzo e Sardegna, al voto rispettivamente il 10 e il 24
febbraio, seguite dalla Basilicata, la cui tornata elettorale si terrà invece nella seconda metà di
marzo.
11. C
Tutte e sei le Regioni sono guidate da presidenti del Partito
Democratico, tra i quali soltanto due, Sergio Chiamparino del
Piemonte e Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna, hanno
dichiarato di volersi ricandidare.
Altrettanto certa sembra essere la rinuncia a un secondo
mandato per i presidentii di Abruzzo e Sardegna, mentre gli
uscenti di Calabria e Basilicata – a causa di recenti vicende
giudiziarie – potrebbero ritirare la propria, già annunciata,
ricandidatura.
IL QUADRO
12. L’OFFERTA POLITICA
Su fronti opposti nel Parlamento
nazionale, Lega, Forza Italia e
Fratelli d’Italia si presenteranno in
coalizione, a sostegno di candidati
comuni, in tutte le Regioni.
CENTRODESTRA
Il Partito Democratico prova
a ripartire promuovendo ampie
coalizioni, aperte a formazioni
politiche della sinistra e a
movimenti civici.
CENTROSINISTRA
Corsa in solitaria per il Movimento,
che dopo il governo nazionale punta
a conquistare la prima Giunta
Regionale della sua storia.
MOVIMENTO 5 STELLE
13. I sistemi elettorali
In Abruzzo, Basilicata, Sardegna ed Emilia
Romagna sono previsti premi di maggioranza
alla coalizione che sostiene il candidato vincente.
In Piemonte e in Calabria vige il sistema del
cosiddetto “listino blocato”: per quattro/quinti, i seggi
del Consiglio Regionale sono ripartiti
proporzionalmente tra le liste, mentre il restante
quinto è assegnato al listino bloccato collegato al
vincitore.
Variano da Regione a Regione, pur mantenendo
alcune caratteristiche comuni:
• i presidenti della Giunta Regionale e i Consigli
Regionali sono eletti nella medesima tornata
elettorale a suffragio universale e diretto;
• l’impianto è proporzionale con correzioni
maggioritarie: è eletto presidente della Giunta
Regionale il candidato che ottiene il maggior numero
di voti.
Sono inoltre previste soglie di sbarramento e doppia
preferenza di genere.
15. ABRUZZO
Il Presidente Francesco Pigliaru ha scelto di non
ricandidarsi.
Il futuro Presidente della Sardegna emergerà tra:
• Francesco Desogus, funzionario pubblico, sostenuto
dal Movimento 5 Stelle:
• Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d’Azione
e Senatore eletto nelle liste della Lega, è il candidato
del centrodestra;
• Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari e candidato del
centrosinistra.
Il Presidente uscente, Luciano D’Alfonso, è stato eletto
senatore lo scorso marzo.
A contendersi la presidenza della Regione saranno:
• Giovanni Legnini, ex Presidente del Consiglio
Superiore della Magistratura, sostenuto dal
centrosinistra;
• Sara Marcozzi, Consigliere Regionale e candidata del
Movimento 5 Stelle;
• Marco Marsilio, Senatore di Fratelli d’Italia, sostenuto
da Forza Italia e Lega.
SARDEGNA
16. BASILICATA
Al voto in contemporanea con le elezioni europee, si
confronteranno per la Presidenza:
• Sergio Chiamparino, PD, ex Sindaco di Torino e
Presidente in carica;
• Giorgio Bertola, M5S, Consigliere Regionale;
• Alberto Cirio, Forza Italia, Deputato al Parlamento
Europeo.Marcello Pittella, Presidente uscente, per motivi giudiziari
non potrà ricandidarsi.
Il Movimento 5 Stelle è l’unico ad aver annunciato il proprio
candidato, Antonio Mattia.
Nel centrodestra, in base agli accordi sottoscritti dai tre
leader, Salvini, Berlusconi e Meloni, il candidato lucano
sarà espressione di Forza Italia, mentre nel centrosinistra
i partiti PD, PSI, Verdi e +Europa sceglieranno il candidato
con le primarie fissate il 10 febbraio.
PIEMONTE
17. CALABRIA
Ad oggi, l’unico ad aver ufficializzato la candidatura è il
Presidente in carica Stefano Bonaccini (centrosinistra).
In base agli accordi di coalizione, il centrodestra
presenterà un candidato della Lega, mentre il Movimento
5 Stelle deciderà il proprio candidato attraverso primarie
online riservate agli iscritti.
Al voto a novembre (data ancora da stabilire).
Il Presidente Mario Oliverio ha annunciato la sua
ricandidatura con il centrosinistra, ma una recente
vicenda giudiziaria potrebbe indurre la sua coalizione
a convocare elezioni primarie per scegliere un nuovo
candidato.
Il centrodestra ha ufficializzato la candidatura del
Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, esponente di
Forza Italia.
Il Movimento 5 Stelle non ha ancora scelto.
EMILIA ROMAGNA
18. IL FAVORITO: il centrodestra, che grazie soprattutto alla crescita della Lega, è in testa in
tutte le Regioni.
Il principale contendente: il M5S, che stando alle rilevazioni appare molto competitivo
nelle Regioni del centro-sud, subito a ridosso del centrodestra.
Terzo: il centrosinistra, che invece è rilevato indietro ovunque, con l’eccezione del
Piemonte, dove sembra poter competere contro il centrodestra, complice anche la
debolezza del M5S locale.
Ma la campagna elettorale potrebbe cambiare molti equilibri: niente è ancora deciso.
PRONOSTICI*
*Realizzati a partire dai risultati delle elezioni politiche del 4 Marzo 2018, e tenendo conto dei sondaggi politici nazionali
20. CHI VA AL VOTO
In tutto, andranno a rinnovo 3.836 amministrazioni comunali.
6 Capoluoghi di Regione: Firenze, Bari, Perugia, Pescara, Potenza e Campobasso.
22 Capoluoghi di Provincia: Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona,
Ferrara, Foggia, Forlì, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Prato, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Sassari,
Urbino, Verbania e Vercelli.
Andranno al voto anche altre città, politicamente importanti, come Foligno ed Empoli.
21. Ogni elettore può esprimere:
• un voto per un candidato alla carica di sindaco;
• un voto per una lista di candidati alla carica di consigliere
comunale;
• un massimo di due voti di preferenza a favore di
candidati consiglieri di genere diverso (della stessa lista).
Ad ogni candidato sindaco è collegata una lista o una
coalizione di liste.
Nei Comuni con più di 15 mila abitanti, se nessuno
raggiunge il 50% + 1 dei voti validi, si procede al
ballottaggio tra i due candidati più votati.
ComeLa data deve essere ricompresa tra il 15 Aprile e il 15
giugno: le elezioni saranno probabilmente fissate in
contemporanea con quelle per il Parlamento Europeo,
il 26 Maggio (come avvenne 5 anni fa).
Nel caso dei Comuni che hanno più di 15mila abitanti,
l’eventuale ballottaggio si terrebbe 15 giorni dopo,
il 9 Giugno.
QUANDO SI VOTA E…
22. C
Dei 28 Comuni capoluogo al voto, 20 sono amministrati dal
centrosinistra, 6 dal centrodestra e 1 dal M5S.
Il ventottesimo, Avellino, è invece sotto commissariamento.
I sindaci di Ascoli Piceno, Cesena e Ferrara concludono il
secondo mandato, mentre in tutti i restanti Comuni gli
uscenti sono al primo incarico, la grande maggioranza dei
quali ha già annunciato la propria ricandidatura.
IL QUADRO
23. Tra chi sicuramente non proverà ad essere rieletto, ci sono due
sindaci del Partito Democratico:
• il primo cittadino di Sassari Nicola Sanna, che cercherà di
conquistare un seggio in Consiglio Regionale;
• il Sindaco di Forlì Davide Drei, che ha annunciato di non voler
tentare la rielezione a causa delle divisioni nel suo schieramento.
Incerti, ad oggi, il Sindaco di Livorno Filippo Nogarìn (M5S) e
quello di Potenza Dario De Luca (FdI).
Forse, o forse no
24. Ogni Comune ha una storia a sé, una propria
comunità, caratteristiche peculiari e singole
personalità di rilievo: innumerevoli saranno le liste
civiche che ciascun candidato sindaco organizzerà
in proprio sostegno, nella speranza di ottenere
consenso dalle diverse realtà sociali che
compongono la comunità cittadina.
I CAMPANILI
L’offerta politica, tuttavia, sarà praticamente la stessa, e in
ogni città.
Come nelle Regioni, tre saranno le coalizioni a contendersi
l’accesso ai (probabili) ballottaggi: centrosinistra,
centrodestra, M5S.
25. C
Che hanno annunciato la propria ricandidatura:
• Firenze: Dario Nardella (PD)
• Perugia: Andrea Romizi (Forza Italia)
• Bari: Antonio Decaro (PD)
• Pescara: Marco Alessandrini (PD)
• Campobasso: Antonio Battista (PD)
In corsa per il bis anche Giorgio Gori (PD) a Bergamo,
Brenda Barnini (PD) a Empoli, Giuseppe Falcomatà (PD)
a Reggio Calabria.
Non ancora scelti, invece, i nomi degli sfidanti.
I SINDACI USCENTI
26. Dal 73% registrato alle elezioni amministrative del 2009, il tasso di riconferma
dei Sindaci uscenti è crollato, nel 2018, al 44%*.
In altre parole, se un tempo era molto probabile che un Sindaco in cerca di un
secondo mandato fosse riconfermato dai propri cittadini, oggi appare molto più
complicato: riescono nell’impresa meno della metà degli uscenti.
RICONFERMIAMO?
*Dati QUORUM/Youtrend: https://www.youtrend.it/2018/09/26/verso-elezioni-comunali-2019-sindaci-uscenti-tasso-riconferma/
27. Telos Analisi & Strategie
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