Tra il 23 e il 26 maggio più di 350 milioni di persone potranno votare per eleggere il nuovo Parlamento Europeo (PE), unica istituzione eletta direttamente dai cittadini dell’Unione Europea. Cosa c'è in gioco? E cosa accade con la Brexit?
LE ISTITUZIONI EUROPEE SI RINNOVANO. MAGGIO-NOVEMBRE 2019
1.
2. GLI europeI al voto
Più di 350 milioni di persone potranno votare tra il 23 e il 26 maggio per eleggere il nuovo
Parlamento Europeo (PE), l’unica istituzione eletta direttamente dai cittadini dell’Unione Europea.
Le elezioni si terranno in tutti i 28 Stati Membri… perché il Regno Unito, dal momento che il
Parlamento di Londra difficilmente ratificherà l’accordo sulla Brexit prima di quella data, sarà costretto
a partecipare.
4. 27 46
Fino a quando il Regno Unito non avrà completato la procedura di recesso dall’Unione, i 751 seggi del Parlamento
Europeo continueranno ad essere distribuiti tra gli Stati Membri come nella legislatura 2014-2019.
Tuttavia, una volta che la Brexit entrerà in vigore, quegli Europarlamentari torneranno a casa e i seggi diventeranno 705.
Dei 73 seggi del Regno Unito
Cosa accade con la Brexit?
saranno riservati ai nuovi Paesi che
potrebbero entrare a far parte dell’UE
in futuro.
saranno riassegnati a 14 Paesi
precedentemente sottorappresentati,
tra i quali Francia, Italia e Spagna.
5. Cosa C’è IN GIOCO?
Le elezioni contribuiranno a stabilire la direzione futura dell'UE
e le leggi che governano il blocco.
E arrivano in un momento cruciale.
La Brexit ha stimolato gruppi nazionalisti e anti-UE in tutta
Europa, molti dei quali vedono le elezioni come un referendum
sulla sopravvivenza dell’UE.
Ci sono divisioni sempre più profonde nel blocco tra est e ovest,
nord e sud, e l'UE sta ancora affrontando le conseguenze della
crisi migratoria del 2015 e della successiva ondata di estrema
destra.
6. Cosa dicono i sondaggi
Sebbene PPE e S&D dovrebbero rimanere i gruppi più grandi del
PE, potrebbero perdere la maggioranza assoluta che insieme hanno
detenuto negli ultimi 25 anni.
I sondaggi suggeriscono che:
aumenterà il suo numero,
probabilmente non tanto da guidare
l’istituzione, ma abbastanza da
turbare il funzionamento dell’UE.
estrema destra
sono in difficoltà in Francia,
Italia, Germania e Paesi
Bassi.
conservatori moderati
sono penalizzati dalla crescita dagli euroscettici e dall’estrema
destra in tutta l’UE dopo anni di austerità e i problemi nella gestione
dei flussi migratori.
SOCIALISTI
8. I principali compiti ai quali adempie il Parlamento Europeo sono:
Cosa FA?
approvare le leggi dell’UE,
insieme al Consiglio dell’Unione
Europea (dove siedono i ministri
dei governi degli Stati Membri);
vigilare sulla Commissione
Europea e sulla spesa del
Bilancio dell’UE (€ 145 miliardi
ogni anno, circa).
9. Il Parlamento Europeo ha attualmente otto gruppi
politici, che vanno dalle principali forze di centro-destra
e di centro-sinistra alle alleanze anti-UE.
• Partito Popolare Europeo (PPE)
• Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al
Parlamento Europeo (S&D)
• Conservatori e Riformisti europei (ECR)
• Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa
(ALDE)
I GRUPPI POLITICI
• Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica
(GUE/NGL)
• Verdi/Alleanza Libera Europea (Verdi / ALE)
• Europa della Libertà e della Democrazia diretta
(EFDD)
• Europa delle Nazioni e della Libertà (ENL)
Le regole del PE richiedono che un gruppo sia
formato da almeno 25 Eurodeputati provenienti
da almeno sette Stati Membri.
11. Gli Eurodeputati decideranno inoltre, insieme ai governi degli Stati Membri dell'UE, chi sostituirà Jean-Claude Juncker come
Presidente della Commissione Europea. Il mandato dell’attuale Commissione Europea scade il 31 ottobre 2019.
Alcuni gruppi hanno già scelto di presentare il proprio candidato per la Presidenza della Commissione, gli Spitzenkandidaten.
Jan Zahradil
(ECR)
Frans Timmermans
(S&D)
Ska Keller e Bas Eickhout
(VERDI)
Manfred Weber
(PPE)
Team Europe
un direttorio di 9 membri
(ALDE) che deciderà il
proprio candidato dopo le
elezioni, anche alla luce
dell’ingresso del movimento
Renaissance di Macron
L’ELEZIONE
12. Sì
Il sistema dello Spitzenkandidat, o candidato guida, è stato sperimentato per la prima volta nel 2014 e ha portato all’elezione di
Jucker.
Come funziona? Il candidato del gruppo parlamentare di maggioranza relativa – o quello concordato tra i gruppi per costruire
una maggioranza – dovrà convincere una maggioranza qualificata dei capi di Stato e di Governo dell’UE, il Consiglio Europeo.
Lo Spitzenkandidat…
il candidato viene di fatto imposto al Consiglio
e al Parlamento con un processo decisionale
guidato dai partiti, anzi dai gruppi parlamentari a
seguito delle elezioni.
perché
invece di lasciare la scelta del Presidente della
Commissione ai leader dell’UE, al tanto vituperato
Consiglio Europeo, dopo le elezioni, questo meccanismo
coinvolge i grandi gruppi politici paneuropei che
scelgono ciascuno un candidato al vertice prima del voto.
NO
perché
13. Le elezioni del 2019 saranno probabilmente più complicate per
chi aveva sostenuto il meccanismo dello Spitzenkandidat cinque
anni fa, poiché oggi è politicamente più debole: i principali partiti
di centro-destra e centro-sinistra difficilmente riusciranno ad
avere una maggioranza in Parlamento.
Costruire una coalizione nel prossimo Europarlamento sarà
potenzialmente più difficile, e il PE potrebbe non essere così
unito nell'insistere sulla scelta di uno Spitzenkandidat.
Oltre al fatto che alcuni capi di Stato, ad esempio Macron, hanno
fatto trapelare il loro dissenso su questo metodo.
…o accordo tra i gruppi
dopo le elezioni?
14. L’assetto politico nel PE e i rapporti di forza tra i governi
nazionali dopo le elezioni europee influiranno anche su altre
fondamentali nomine istituzionali.
novembre 2019: scadrà il mandato del Presidente del Consiglio
Europeo, il polacco Donald Tusk.
31 ottobre 2019: terminerà l’incarico del Presidente della Banca
Centrale Europea, Mario Draghi.
Entrambe le cariche sono elette dal Consiglio Europeo (dunque
dai governi degli Stati Membri) a maggioranza qualificata, cioè
il 55% degli Stati Membri (16) che rappresentino però almeno il
65% della popolazione europea.
Una raffica di nomine nel 2019
15. Le possibilità che un Italiano venga eletto in una delle posizioni di vertice delle Istituzioni
Europee sono deboli. La distanza politica che separa il governo Conte dal blocco
moderato a guida franco-tedesca rende pressoché nulle le possibilità che gli Stati Membri
possano accordarsi su un Italiano per una delle tre Presidenze che verranno rinnovate nel
2019 (Commissione, Consiglio e BCE, in quest’ultimo caso anche alla luce del principio di
rotazione delle nazionalità).
È probabile che l’Italia riesca comunque ad ottenere un Commissario Europeo in una
materia di peso, almeno perché Paese fondatore. Il Presidente della Commissione e il
Parlamento Europeo godono però di un ampio potere discrezionale e l’accordo sul nome
del Commissario italiano potrebbe richiedere una negoziazione impegnativa.
E L’ITALIA?
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