PPT. E bravo Dante. Te lumte Dante.
Dante canta alla donna, e anche uno dei laudi piu` belli di tutti tempi alla Madonna.
Dante i kendon gruas, dhe nje nga lavdet me te bukura te tegjitha koherave Zojes se bekuar.
PPT. E bravo Dante. Te lumte Dante.
Dante canta alla donna, e anche uno dei laudi piu` belli di tutti tempi alla Madonna.
Dante i kendon gruas, dhe nje nga lavdet me te bukura te tegjitha koherave Zojes se bekuar.
Il Blog Tour come strumento per la promozione turistica MashableMichela Mazzotti
Presentazione relativa al Blog Tour & Social Media come strumento per la promozione turistica, relatrice Michela Mazzotti, Mashable Social Media Day, 30 giugno 2015, Milano.
Introduzione all'uso di Slideshare. Traduzione di "Slideshare tutorial", presentazione in catalano di Immaculada Vilatersana del Centro di Formazione per Adulti di Matarò, Barcelona.
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Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaaroleMichele Cignarale
In occasione di San Valentino 2024 Humanlab, con il supporto del Cluster Basilicata
Creativa, del Polo Bibliotecario di Potenza e della Biblioteca T. Stigliani di Matera ha
promosso l’evento diffuso “lettere d’amore: scrivi la tua lettera d’amore ad un’opera d’arte”.
Obiettivo dell’iniziativa è stato generare affezione e coinvolgimento intorno al patrimonio
culturale.
Un invito a scrivere una personale lettera d’amore ad un’opera d’arte, a dare forma alle
emozioni, ad innamorarsi e raccontare i propri sentimenti per la bellezza. L’opera può essere
un quadro, una scultura, una fotografia, un romanzo, una poesia o qualunque prodotto
espressione della creatività e dell’ingegno dell’uomo o della poetica della natura. Un
invito a trasporre un sentimento umano su di essa. Un esercizio, una forma di educazione
sentimentale al patrimonio culturale che ci pone nelle condizioni di poter approcciare ad esso
e considerarlo come qualcosa di vivo.
Grazie alla collaborazione con il Polo Bibliotecario di Potenza e alla Biblioteca Stigliani di
Matera, ogni lettera ha ricevuto una risposta a cura degli studenti della IIA del Liceo Classico
Quinto Orazio Flacco di Potenza e della IIA del Liceo Classico Duni di Matera, che hanno
elaborato le loro dichiarazioni d’amore in due sessioni di scrittura creativa.
Tutto il materiale epistolare è raccolto nelle pagine che seguono. Cultura, arte, bellezza e
natura diventano colonne su cui costruire un’idea di futuro in cui felicità e sofferenza si
fondono per prendere vita nel più potente dei sentimenti: l’amore.
Gesù vuole schiudere la profondità del suo Cuore, vuole dare testimonianza di quella confidenza che rivela i suoi segreti, di quel dolore che vuole essere compreso in ciò che ha di più intimo.
Poesie stilnovistiche parte I: Poesie scritte dai ragazzi di IIA istituto Comprensivo San Vito Romano a conclusione di un percorso dalla poesia siciliana allo stilnovismo petrarchesco
1. LA VITA NUOVA Dante in: di Laura Valletta -Liceo Scientifico dell’Aquila
2. “ VITA NUOVA ” Nuova strada che distacca Dante dallo stilnovismo Componimento dello stesso Dante
3. Nuova strada che distacca Dante dallo stilnovismo Nella giovinezza di Dante Firenze è un ambiente culturale ricco di fermenti che stimola il giovane a scrivere poesie Le prime opere riprendono i modelli di Guittone imitandone temi e scelte linguistiche In seguito imita Cavalcanti e dall’ amicizia con questo nasce l’ élite aristocratica indicata con la formula: DOLCE STIL NOVO Ben presto si distacca da questa corrente per dedicarsi alla “Vita nuova”
7. Caratteristiche principali: Luoghi e persone perdono la loro fisionomia e sfumano nell’indeterminatezza Tra i fatti della vita quotidiana avviene una rigorosa selezione Sono presenti: sguardi, sospiri, lacrime, incontri, saluti.
8. “ IL LIBRO DELLA MEMORIA ” In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice: Incipit vita nova . Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d’ assemplare in questo libello; e se non tutte, almeno la loro sentenzia. Dalla Vita nuova di Dante
9. “ IL GABBO “ Appresso la battaglia de li diversi pensieri avvenne che questa gentilissima venne in parte ove molte donne gentili erano adunate; a la qual parte io fui condotto per amica persona, credendosi fare a me grande piacere, in quanto mi menava là ove tante donne mostravano le loro bellezze….E nel fine del mio proponimento mi parve sentire uno mirabile tremore incominciare nel mio petto da la sinistra parte e distendersi di subito per tutte le parti del mio corpo. Allora dico che io poggiai la mia persona simulatamente ad una pintura … levai li occhi, e mirando le donne, vidi tra loro la gentilissima Beatrice…. Io dico che molte di queste donne, accorgendosi della mia trasfigurazione, si cominciarono a meravigliare, e ragionando si gabbavano di me con questa gentilissima…dissi a questo mio amico queste parole: “Io tenni li piedi in quella parte della vita di là da la quale non si puote ire più per intendimento di tornare”….”Se questa donna sapesse la mia condizione, io non credo che così gabasse la mia persona, anzi credo che molta pietade le ne verrebbe”.
10. Con l’ altre donne mia vista gabbate, e non pensate, donna, onde si mova ch’ io vi rassembri sì figura nova quando riguardo la vostra beltade. Se lo saveste, non porià Pietate tener più contra me l’ usata prova, chè Amor, quando sì presso a voi mi trova, prende baldanza e tanta securtate, che fere tra’ miei spiriti paurosi, e quale ancide, e qual pinge di fore, sì che solo remane a veder vui: ond’ io mi cagio in figura d’ altrui, ma non sì ch’ io non senta bene allore li guai de li scacciati tormentosi.
11. “ IL SALUTO” Appresso la mia ritornata mi misi a cercare di questa donna che lo mio segnore m’ avea nominata ne lo cammino de li sospiri; e acciò che lo io parlare sia più brieve, dico che in poco tempo la feci mia difesa tanto, che troppa gente ne ragionava oltre li termini de la cortesia; onde molte fiate mi pensava duramente. E per questa cagione, cioè di questa soverchievole voce che parea che m’infamasse viziosamente, quella gentilissima, la quale fue distruggitrice di tutti li vizi e regina de le vertudi, passando per alcuna parte, mi negò lo suo dolcissimo salutare, ne lo quale stava tutta la mia beatitudine. E uscendo alquanto del proposito presente, voglio dare a intendere quello che lo suo salutare in me vertuosamente operava. Dico che quando ella apparia da parte alcuna, per la speranza de la mirabile salute nullo nemico mi rimanea, anzi mi giugnea una fiamma di caritade, la quale mi facea perdonare a chiunque m’avesse offeso; e chi allora m’avesse domandato di cosa alcuna, la mia risponsione sarebbe stata solamente ‘Amore’, con viso vestito d’umiltade. E quando ella fosse alquanto propinqua al salutare, uno spirito d’amore, distruggendo tutti gli altri spiriti sensitivi, pingea fuori li deboletti spiriti del viso, e dicea loro: “Andate ad onorare la donna vostra”; ed elli si rimanea nel luogo loro. E chi avesse voluto conoscere amore, fare lo poeta mirando lo tremare de li occhi miei. E quando questa gentilissima salute salutava, non che Amore fosse tal mezzo che potesse obumbrare a me la intollerabile beatitudine,ma elli quasi per soverchio di dolcezza divenia tale, che lo mio corpo, lo quale era tutto allora sotto lo suo reggimento, molte volte si movea come cosa grave inanimata. Si che appare manifestamente che ne le sue salute abitava la mia beatitudine, la quale molte volte passava e redundava la mia capocitade.