Cadre européen commun de référence pour les langues : apprendre, enseigner, é...Marcela Spezzapria
Material de uso en clase. Referencias bibliográficas de AL SITIO LENGUAS.
Marco común europeo de referencia para las lenguas: aprendizaje, enseñanza, evaluación (MCER)
Cadre européen commun de référence pour les langues : apprendre, enseigner, évaluer (CECR)
Common European Framework of Reference for Languages : Learning, Teaching, Assessment (CEFR)
Quadro europeu comum de referência para as línguas : Aprendizagem, ensino, avaliação (QECR)
https://www.coe.int/fr/web/common-european-framework-reference-languages/home
Un instrument de référence pour la transparence et la cohérence
Résultat de deux décennies de recherches, le Cadre européen commun de référence pour les langues : apprendre, enseigner, évaluer (CECR) est, comme son nom l’indique, un cadre de référence. Il a été conçu dans l’objectif de fournir une base transparente, cohérente et aussi exhaustive que possible pour l’élaboration de programmes de langues, de lignes directrices pour les curriculums, de matériels d’enseignement et d’apprentissage, ainsi que pour l’évaluation des compétences en langues étrangères.
Cadre européen commun de référence pour les langues : apprendre, enseigner, é...Marcela Spezzapria
Material de uso en clase. Referencias bibliográficas de AL SITIO LENGUAS.
Marco común europeo de referencia para las lenguas: aprendizaje, enseñanza, evaluación (MCER)
Cadre européen commun de référence pour les langues : apprendre, enseigner, évaluer (CECR)
Common European Framework of Reference for Languages : Learning, Teaching, Assessment (CEFR)
Quadro europeu comum de referência para as línguas : Aprendizagem, ensino, avaliação (QECR)
https://www.coe.int/fr/web/common-european-framework-reference-languages/home
Un instrument de référence pour la transparence et la cohérence
Résultat de deux décennies de recherches, le Cadre européen commun de référence pour les langues : apprendre, enseigner, évaluer (CECR) est, comme son nom l’indique, un cadre de référence. Il a été conçu dans l’objectif de fournir une base transparente, cohérente et aussi exhaustive que possible pour l’élaboration de programmes de langues, de lignes directrices pour les curriculums, de matériels d’enseignement et d’apprentissage, ainsi que pour l’évaluation des compétences en langues étrangères.
Passiv - Präsens: Was geschieht auf dem Feld?Maria Vaz König
Passiv-Präsens: Was geschieht auf dem Feld?
PPt zum gleichnamigen Arbeitsblatt
werden + Partizip II
DaF / B2.2
LINK zum Arbeitsblatt:
http://www.slideshare.net/vazkoenig_maria/passiv-prsens-was-geschieht-auf-dem-feld-59198472
"Calcio-Umanitario", episodi di vita e verità' nascoste di un'avventura che dura 8 anni in Guinea. Attraverso il calcio aiutare i giovani a costruirsi una speranza futura in patria...SE DECIDETE UN PICCOLO AIUTO PER IL LIBRO: latuafrica@gmail.com In ogni caso buona lettura
"La libertà nella follia" è un romanzo che esamina l'uomo folle nella società moderna. Essendo l'argomento molto complicato, questo testo affronta, senza alcuna pretesa, ma con buoni spunti, una delle sfaccettature dell' "uomo folle". E' inutile cercar di riassumere in queste righe il contenuto del romanzo, a voi la lettura...
Tesi liceale sull'esistenza, un percorso filosofico ed introspettivo per concepire meglio l'esistenza individuale e la sua fragilità, nonché la sua potenza.
Passiv - Präsens: Was geschieht auf dem Feld?Maria Vaz König
Passiv-Präsens: Was geschieht auf dem Feld?
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http://www.slideshare.net/vazkoenig_maria/passiv-prsens-was-geschieht-auf-dem-feld-59198472
"Calcio-Umanitario", episodi di vita e verità' nascoste di un'avventura che dura 8 anni in Guinea. Attraverso il calcio aiutare i giovani a costruirsi una speranza futura in patria...SE DECIDETE UN PICCOLO AIUTO PER IL LIBRO: latuafrica@gmail.com In ogni caso buona lettura
"La libertà nella follia" è un romanzo che esamina l'uomo folle nella società moderna. Essendo l'argomento molto complicato, questo testo affronta, senza alcuna pretesa, ma con buoni spunti, una delle sfaccettature dell' "uomo folle". E' inutile cercar di riassumere in queste righe il contenuto del romanzo, a voi la lettura...
Tesi liceale sull'esistenza, un percorso filosofico ed introspettivo per concepire meglio l'esistenza individuale e la sua fragilità, nonché la sua potenza.
La Primavera Araba è una stagione carica di aspettative ma anche di pericoli. Dalle strade di Tunisi a Piazza Tahrir, dal deserto libico alle acque del Mediterraneo, le rivoluzioni iniziate nel 2011 sono un evento epocale che Il Calendario racconta attraverso straordinarie immagini e inediti punti di vista, provenienti da tutto il mondo. Il tema centrale è il grande sforzo di comprensione che spetta all'Occidente di fronte alla lotta degli shabab, i giovani arabi: una battaglia dagli esiti ancor oggi imprevedibili, tra i quali la Democrazia non è purtroppo il più scontato.
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1. Voi che per li occhi mi passaste ‘l core e destaste la mente che dormia guardate all’angosciosa vita mia, che sospirando la distrugge Amore. E’ ven tagliando di sì gran valore, che’ deboletti spiriti van via: riman figura sol en segnoria e voce alquanta, che parla dolore. Questa vertù d’amor che m’ha disfatto da’ vostr’occhi gentil’ presta si mosse: un dardo mi gittò dentro dal fianco. Sì giunse ritto ‘l colpo al primo tratto, che l’anima tremando si riscosse veggendo morto ‘l cor nel lato manco. (Guido Cavalcanti: Canzoniere)
2. Io mi conosco bene. Io studio me stesso più di ogni altro soggetto. E’ la mia fisica e la mia metafisica. Al lettore Questo, lettore, è un libro sincero. […] Voglio che mi si veda qui nel mio modo d’essere semplice, naturale e consueto, senza affettazione e artificio: perché è me stesso che dipingo. Si leggeranno qui i miei difetti presi sul vivo e la mia immagine naturale, per quanto me l’ha permesso il rispetto pubblico. Ché se mi fossi trovato tra quei popoli che si dice vivano ancora nella dolce libertà delle primitive leggi della natura, ti assicuro che ben volentieri mi sarei dipinto per intero e tutto nudo. Michel de Montaigne
3.
4. Il mio sforzo supremo deve consistere in questo: di non vedermi in me, ma d’essere veduto da me, con gli occhi miei stessi ma come se fossi un altro […] Mi tenni con gli occhi. Cercai di impedire che mi sentissi anch’io tenuto da quegli occhi che mi stavano di fronte. Non vi riuscii. Io mi sentivo quegli occhi. […] Ed ecco: come compreso di questa verità che riduceva a un gioco il mio esperimento, a un tratto il mio volto tentò nello specchio uno squallido sorriso. - Sta’ serio, imbecille – gli gridai allora. – Non c’è niente da ridere! Fu così istantaneo, per la spontaneità della stizza, il cangiamento dell’espressione nella mia immagine, e così subito seguì a questo cambiamento un’attonita apatia in essa ch’io riuscii a vedere staccato dal mio spirito imperioso il mio corpo, là, davanti a me, nello specchio. Ah, finalmente! Eccolo là! Chi era? Niente era. Nessuno. Un povero corpo mortificato, in attesa che qualcuno lo prendesse. […] Ma all’improvviso, mentre così pensavo, avvenne tal cosa che mi riempì di spavento più che di stupore. Vidi davanti a me, non per mia volontà, l’apatica attonita faccia di quel povero corpo mortificato scomporsi pietosamente, arricciare il naso, arrovesciare gli occhi all’indietro, arricciare le labbra in su e provarsi ad aggrottar le ciglia, come per piangere; restare lì un attimo sospeso e poi crollar due volte a scatto per lo scoppio d’una coppia di sternuti. S’era commosso da sé, per conto suo, a un filo d’aria entrato chi sa donde, quel povero corpo mortificato, senza dirmene nulla e fuori dalla mia volontà. - Salute! – gli dissi. E guardai nello specchio il mio primo riso da matto. (Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila)