la violenza sulle donne. Raccomandazioni e diritto internazionale.
Mentre l’affermazione dei diritti all’eguaglianza e il divieto di discriminazione sono parte integrante del sistema dei diritti umani sin dagli inizi, il tema della violenza contro le donne entra nel dibattito internazionale su questi temi molto tardi.
Che fare adesso con i rifugiati politici di sergio lupinacci, avvocato penalistaDailyFocusNews
“Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene” (Denis Diderot)
Sergio Lupinacci *
Lupinacci sostiene che la tempesta migratoria che sta colpendo l’Europa negli ultimi anni, e con sempre maggiore intensità, da quando le carestie dal sud del mondo si sono saldate con i sanguinosi esiti delle primavere arabe, porta inevitabilmente la nostra attenzione sull’archetipo giuridico costruito dalle istituzioni comunitarie a protezione dei rifugiati. E l’avvocato Lupinacci continua affermando che nella percezione delle opinioni pubbliche - complice la semplificazione prodotta dal confronto politico - l'immigrazione non conosce "distinguo" tra l'illegalità dell'immigrato economico e il diritto dei rifugiati alla fuga dalle dittature.
Che fare adesso con i rifugiati politici di sergio lupinacci, avvocato penalistaDailyFocusNews
“Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene” (Denis Diderot)
Sergio Lupinacci *
Lupinacci sostiene che la tempesta migratoria che sta colpendo l’Europa negli ultimi anni, e con sempre maggiore intensità, da quando le carestie dal sud del mondo si sono saldate con i sanguinosi esiti delle primavere arabe, porta inevitabilmente la nostra attenzione sull’archetipo giuridico costruito dalle istituzioni comunitarie a protezione dei rifugiati. E l’avvocato Lupinacci continua affermando che nella percezione delle opinioni pubbliche - complice la semplificazione prodotta dal confronto politico - l'immigrazione non conosce "distinguo" tra l'illegalità dell'immigrato economico e il diritto dei rifugiati alla fuga dalle dittature.
NIENTE DIFESA, NIENTE GIUSTIZIA
Oggi, l'accesso alla Giustizia è condizione necessaria per essere un paese civile.
Oggi, siamo consapevoli che la Giustizia ci chiede anche di essere in posizione di uguaglianza davanti a Lei.
Per essere uguali avanti alla giustizia dobbiamo avere uguali mezzi di Difesa.
Per avere mezzi uguali serve la stessa capacità economica.
La Giustizia è quindi un diritto di tutti e tutti hanno diritto di avere accesso alla Giustizia muniti di una Difesa che li metta in pari condizioni.
Giustizia.
Difesa.
Mezzi.
Solo rendendo la Difesa indipendente da limiti di reddito si può garantire la parità degli individui davanti alla giurisdizione. Altrimenti:
Senza un adeguato supporto economico non si avrà mai una vera difesa.
Senza una vera difesa non si avrà accesso ad una vera giustizia.
Senza una vera giustizia non si avrà mai una società civile.
Tutti i paesi occidentali hanno perciò scelto di assicurare l'accesso alla giustizia ad ogni persona a prescindere dal suo reddito, integrando la capacità di difesa di chi non ha i mezzi con il sostegno dello Stato:
IL GRATUITO PATROCINIO
Art. 24 Cost.
L'emergenza COVID19 deve essere affrontata mettendo da parte il diritto, superando i diritti?
COVID19 disease, rule of law and fundamental rights. Slides della chiacchierata con l'associazione degli Avvocati di Porretta Terme del 17 aprile 2020.
Ogni anno, in Italia, più di 120 donne vengono uccise da uomini che conoscevano e che spesso dicevano di amarle. Per definire queste morti oggi si parla di femminicidio; nel 2013 è stata approvata una legge nazionale che porta questo nome. Ma quanto il quadro normativo italiano è efficace nel contrastare il fenomeno? Come ha risposto il nostro legislatore ai numerosi obblighi imposti a livello internazionale?
Crimini contro l’umanità, diritto alla verità e società civile. Il caso ar...Chiara Buongiovanni
Questo lavoro di ricerca, svolto (qualche tempo fa) a margine del Master in Educazione alla Pace e diritti umani (Università Roma Tre) e di un viaggio studio sul campo, si colloca nell’orizzonte temporale, sociale e giuridico della transizione da regimi dittatoriali alla democrazia, applicandosi nel particolare alle gravi violazioni dei diritti umani da parte dello Stato. Un tema per me di tragica attualità, su cui in questi quasi dieci anni ancora troppo poco siamo andati avanti. Un lavoro da riprendere assolutamente.
NIENTE DIFESA, NIENTE GIUSTIZIA
Oggi, l'accesso alla Giustizia è condizione necessaria per essere un paese civile.
Oggi, siamo consapevoli che la Giustizia ci chiede anche di essere in posizione di uguaglianza davanti a Lei.
Per essere uguali avanti alla giustizia dobbiamo avere uguali mezzi di Difesa.
Per avere mezzi uguali serve la stessa capacità economica.
La Giustizia è quindi un diritto di tutti e tutti hanno diritto di avere accesso alla Giustizia muniti di una Difesa che li metta in pari condizioni.
Giustizia.
Difesa.
Mezzi.
Solo rendendo la Difesa indipendente da limiti di reddito si può garantire la parità degli individui davanti alla giurisdizione. Altrimenti:
Senza un adeguato supporto economico non si avrà mai una vera difesa.
Senza una vera difesa non si avrà accesso ad una vera giustizia.
Senza una vera giustizia non si avrà mai una società civile.
Tutti i paesi occidentali hanno perciò scelto di assicurare l'accesso alla giustizia ad ogni persona a prescindere dal suo reddito, integrando la capacità di difesa di chi non ha i mezzi con il sostegno dello Stato:
IL GRATUITO PATROCINIO
Art. 24 Cost.
L'emergenza COVID19 deve essere affrontata mettendo da parte il diritto, superando i diritti?
COVID19 disease, rule of law and fundamental rights. Slides della chiacchierata con l'associazione degli Avvocati di Porretta Terme del 17 aprile 2020.
Ogni anno, in Italia, più di 120 donne vengono uccise da uomini che conoscevano e che spesso dicevano di amarle. Per definire queste morti oggi si parla di femminicidio; nel 2013 è stata approvata una legge nazionale che porta questo nome. Ma quanto il quadro normativo italiano è efficace nel contrastare il fenomeno? Come ha risposto il nostro legislatore ai numerosi obblighi imposti a livello internazionale?
Crimini contro l’umanità, diritto alla verità e società civile. Il caso ar...Chiara Buongiovanni
Questo lavoro di ricerca, svolto (qualche tempo fa) a margine del Master in Educazione alla Pace e diritti umani (Università Roma Tre) e di un viaggio studio sul campo, si colloca nell’orizzonte temporale, sociale e giuridico della transizione da regimi dittatoriali alla democrazia, applicandosi nel particolare alle gravi violazioni dei diritti umani da parte dello Stato. Un tema per me di tragica attualità, su cui in questi quasi dieci anni ancora troppo poco siamo andati avanti. Un lavoro da riprendere assolutamente.
Il Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite adotta il testo della
Dichiarazione sul diritto alla pace su proposta dell'Ateneo per i Diritti Umani - Università di Padova - elaborazione Fabio Pipinato
SDGs - dai vecchi obiettivi di millennio ai nuovi obiettivi. Fabio Pipinato
This document discusses sustainable development goals and how they can be implemented locally after 2015. It mentions that work with sustainable development goals started in 2008 and will continue through 2030. It emphasizes connecting with local networks like authorities, civil society organizations, churches, and schools to implement goals like cleaning neighborhoods, educational videos, and art exhibitions. The philosophy is to build on existing local best practices, give people time to adopt goals, and bring people together around a common purpose through the 17 sustainable development goals.
Foto Rwanda scaricate on line presentate all'evento Rwanda - 20 anni dopo. Fabio Pipinato
le foto sono di 3 contenitori:
la prima parte scaricate on line
la seconda parte in bianco e nero di Marco Gualazzini
la terza parte sono foto di Fabio Pipinato
Questa presentazione è stata fatta in occasione del passaggio di consegne tra Fabio Pipinato e Piergiorgio Cattani. Parliamo solo per immagini. Comprese le immagini che presentano on line il portale Unimondo. Unimondo è un progetto de la Fondazione Fontana onlus
2. Quarant'anni di silenzio
1945 – Mentre l’affermazione dei diritti all’eguaglianza
e il divieto di discriminazione sono parte integrante del
sistema dei diritti umani sin dagli inizi, il tema della
violenza contro le donne entra nel dibattito internazionale
su questi temi molto tardi.
1979 - La Convenzione Cedaw (Convention on the
Elimination of All Forms of Discrimination against
Women), che è il principale trattato internazionale in
materia di diritti umani delle donne, non contiene norme
esplicite sul dovere degli stati di combattere la violenza
contro le donne. Nel 1979 tale termine non compare
nella Convenzione.
by Fabio.Pipinato@gmail.com
4. Raccomandazione n. 12
1989 - Esattamente dieci anni dopo l’adozione della
convenzione, il Comitato Cedaw stila la
Raccomandazione Generale n.12, nella quale si
invitano gli Stati, nei loro rapporti periodici, a fornire
informazioni sulle leggi e le iniziative a livello
nazionale per tutelare le donne da ogni forma di
violenza nella vita quotidiana - compresa la violenza
sessuale, la violenza domestica, le molestie - e per
fornire loro assistenza e servizi.
by Fabio.Pipinato@gmail.com
5. Seconda Raccomandazione
1991- Ci vollero ancora altri due anni perché il
Consiglio Economico e Sociale dell’Onu desse
l’incarico al Comitato stesso di contribuire a stilare uno
"strumento internazionale" sulla violenza contro le
donne
1992 - e altri due anni di negoziato sul testo da
adottare, modellato in buona parte sui contenuti di una
seconda Raccomandazione del Cedaw.
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7. La Dichiarazione sull’eliminazione della violenza
contro le donne
1993 – Nella Conferenza di Vienna sui diritti umani, le
associazioni delle donne riescono finalmente ad ottenere
due risultati importanti: l’impegno a varare la Dichiarazione
sull’eliminazione della violenza contro le donne, poi
adottata dall’Assemblea generale il 20 dicembre 93, e
l’istituzione di una Relatrice speciale sulla violenza contro
le donne, Radika Coomaraswamy.
La Dichiarazione fornisce per la prima volta una definizione
ampia della violenza contro le donne, definita come
"qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa
produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o
psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la
coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella
by Fabio.Pipinato@gmail.com
vita pubblica che nella vita privata."
9. Pechino - 1995
Negli anni seguenti, il tema della violenza contro le
donne ritorna centrale nella Conferenza di Pechino, e
poi nel dibattito della Commissione donne dell’Onu,
della Commissione diritti umani, dell’Assemblea
generale, fino alla stessa Assemblea del Millennio, che
nella sua Dichiarazione finale pone la lotta alla
violenza delle donne come uno degli obiettivi centrali
delle Nazioni Unite del 2000.
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13. Responsabilità dei privati e
responsabilità degli Stati
La Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di
discriminazione contro le donne afferma esplicitamente
che gli stati si impegnano a "prendere ogni misura
adeguata per eliminare la discriminazione contro le
donne da parte di qualsivoglia persona, organizzazione
o impresa". La Dichiarazione del 1993 afferma che gli
Stati dovranno: "esercitare la debita diligenza nel
prevenire, indagare e punire, ai sensi della
legislazione nazionale, gli atti di violenza contro le
donne, siano essi compiuti dallo Stato o da soggetti
privati."
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15. Pachino + 5
Nella Conferenza di Pechino + 5, le donne hanno
"portato a casa" l’impegno dei governi a "trattare tutte
le forme di violenza contro le donne e le bambine
come reati penali punibili dalla legge, compresa la
violenza fondata su qualsivoglia forma di
discriminazione"; e il riconoscimento, per la prima
volta in un documento internazionale, dei "delitti
commessi in nome dell’onore", dei "delitti commessi
in nome della passione" e degli "attacchi con
l’acido" come alcune delle forme che prende la
violenza contro le donne, e che dunque vanno puniti.
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17. Convenzione di Istanbul
2011 - 2013
2013. Con l'approvazione unanime da parte del Senato del disegno di
legge di ratifica della Convenzione di Istanbul, il nostro Paese
compie un passo storico nel contrasto della violenza di genere. Le
linee guida tracciate dalla “Convenzione del Consiglio d’Europa
sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti
delle donne e la violenza domestica”, redatta ad Istanbul l’11
maggio 2011, costituiranno il binario per varare al più presto
efficaci provvedimenti, a livello nazionale, per prevenire e
contrastare questo fenomeno.
L’Italia vuole ripagare un debito, incolmabile, nei confronti delle tante
donne uccise dai mariti, fidanzati, partner o ex partner violenti ed
intende tutelare e proteggere le donne dalla violenza maschile.
by Fabio.Pipinato@gmail.com