Trasformare con gli ecosistemi naturali - Cristian GuidiSviluppoBasilicata
@ Ri – Costruire a (quasi) km 0 - FACTOR20
Viggiano . 22 novembre 2013
"Trasformare con gli ecosistemi naturali:
coperture verdi, fitodepurazione, ingegneria
naturalistica"
Ci occupiamo di selezionare e distribuire le migliori sementi certificate SOD quality per darti un risultato perfetto e soprattutto stabile e resistente. La novità che abbiamo introdotto si riassume nel concetto di ecoprato il nuovo metodo di gestione dei manti erbosi utilizzando i principi della coltivazione organica. Con l'idrosemina e i prati fioriti ridiamo spazio ai colori e alla natura ovunque tu voglia. La vasta scelta di concimi realizzati in formulazioni specifiche e la nostre consulenze per la gestione di manti erbosi ad uso sportivo e ornamentale completano l'offerta Envira.
Trasformare con gli ecosistemi naturali - Cristian GuidiSviluppoBasilicata
@ Ri – Costruire a (quasi) km 0 - FACTOR20
Viggiano . 22 novembre 2013
"Trasformare con gli ecosistemi naturali:
coperture verdi, fitodepurazione, ingegneria
naturalistica"
Ci occupiamo di selezionare e distribuire le migliori sementi certificate SOD quality per darti un risultato perfetto e soprattutto stabile e resistente. La novità che abbiamo introdotto si riassume nel concetto di ecoprato il nuovo metodo di gestione dei manti erbosi utilizzando i principi della coltivazione organica. Con l'idrosemina e i prati fioriti ridiamo spazio ai colori e alla natura ovunque tu voglia. La vasta scelta di concimi realizzati in formulazioni specifiche e la nostre consulenze per la gestione di manti erbosi ad uso sportivo e ornamentale completano l'offerta Envira.
Così come la natura scompone e reintegra nell’ambiente foglie morte e frutti caduti, anche l’essere umano può imitare un processo così semplice e comprensibile evitando lo spreco di risorse, riciclando e reintegrando gli scarti della tua cucina nella natura, convertendoli in concime
Non tutti i materiali per essere recuperati devono essere forzatamente condotti a speciali impianti di riciclaggio. Infatti la raccolta differenziata si può effettuare direttamente da casa con il compostaggio domestico dei rifiuti organici svolto da chi ha un giardino nella propria casa di residenza. Circa il 25-30% dei rifiuti delle famiglie è infatti composto da rifiuti organici come scarti di cibo o frutta, piante recise, sfalci dei prati, fogliame, erbacce, trucioli ecc.
Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
Questa è la quarta di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!
Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
Questa è la seconda di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!
Webinar | Finanziamenti PSR Veneto. Misura 8.1.1: contributi per l’imboschime...Etifor srl
Scopri le presentazioni mostrate durante l'evento online realizzato a luglio 2021 nell'ambito del progetto LIFE Brenta 2030 -> https://www.parcofiumebrenta.it/news/webinar-finanziamenti-psr-veneto/
Così come la natura scompone e reintegra nell’ambiente foglie morte e frutti caduti, anche l’essere umano può imitare un processo così semplice e comprensibile evitando lo spreco di risorse, riciclando e reintegrando gli scarti della tua cucina nella natura, convertendoli in concime
Non tutti i materiali per essere recuperati devono essere forzatamente condotti a speciali impianti di riciclaggio. Infatti la raccolta differenziata si può effettuare direttamente da casa con il compostaggio domestico dei rifiuti organici svolto da chi ha un giardino nella propria casa di residenza. Circa il 25-30% dei rifiuti delle famiglie è infatti composto da rifiuti organici come scarti di cibo o frutta, piante recise, sfalci dei prati, fogliame, erbacce, trucioli ecc.
Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
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Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
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Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
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Presentazione progetto "Coltivare Bamboo" 2017Davide Vitali
Creiamo e gestiamo piantagioni in Italia e in Romania di Bambù gigante ad uso industriale per edilizia, cosmesi, farmaceutica e alimentare. In Italia sono stati già messi a terra i primi 1.500 ettari. La vivai Onlymoso ha l’esclusiva per questa selezione di piante per l’Europa e gli Stati Uniti; il Consorzio Bambù Italia garantisce il ritiro del raccolto.
Di Benigno - La nuova strada delle bioenergie, l'esempio dell'Arundo DonaxSviluppoBasilicata
RI-GENERAZIONE ENERGETICA ENERGIA E SOSTENIBILITÀ
Esperienze, idee e scenari di sviluppo
20 dicembre 2013
Incubatore d’Impresa di Sviluppo Basilicata Metapontum
Metaponto di Bernalda (MT)
UN NUOVO VOLTO PER IL FIUME: gli interventi previsti per salvaguardare habitatEtifor srl
Francesco Zanovello - Etra
Simone Jacopino - UniPD
Giulia Amato - Etifor | valuing nature
---
9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
4. Legislation (regional and national)
1997:
“Planting of exotic species for the restoration
of riparian forests is not eligible for regional
funding”.
2003:
“It is prohibited to introduce in nature non-
autochthonous species and populations”
5. Legislation (regional)
2011
“It is prohibited to use Quercus rubra,
Prunus serotina, Ailanthus altissima, Acer
negundo in arboriculture plantations”.
2012
Black list of exotic invasive species in
Piemonte
6. Black list
A) Management list
(use is prohibited, eradication only locally)
Ailanthus altissima, Robinia pseudoacacia*, Prunus
serotina, Acer negundo, Quercus rubra
* Can be used in intensive arboriculture
B) Action list (total eradication is possible)
Pawlonia tomentosa, Ulmus pumila
C) Warning list (no trees here)
7. Conservation measures
for Natura 2000 areas
2014
“It is mandatory to control exotic invasive
species during silvicultural operations,
except for Robinia (minimum cover: 25%)”
“Domestic grazing in the forest and non-
persistent chemical in open or humid
habitats (e.g. 91E0) are allowed to contrast
exotic species”
8. Conservation measures for Natura 2000 areas
Ailanthus altissima:
Cut seed trees; uproot seedlings in low-invasion
areas; mechanical cleaning of suckers (repeated);
girdle adult trees in spring; endotherapy
- NO GAPS, underplant w/ native species
- Insulate and burn residuals, don’t
compost
- High dominance: single tree thinning,
underplant w/ poplar or shade-tolerant
species, control regeneration
- In limited areas: total uprooting, tillage,
planting and seeding of herbs-shrubs-tree
mixture, intensive care for 5 years
9. Conservation measures for Natura 2000 areas
Prunus serotina
Cut or girdle seed trees; uproot seedlings in low-
invasion areas; mechanical cleaning of suckers
(annually repeated in spring)
- NO GAPS, underplant w/ native species.
- Single tree selection, promote an
uneven-aged structure
- High dominance: single tree thinning,
underplant w/ poplar or shade-tolerant
species, control regeneration
- In limited areas: total uprooting, planting
and seeding of herbs-shrubs-tree mixture,
intensive care for 5 years
10. Conservation measures for Natura 2000 areas
Quercus rubra:
Cut or girdle seed trees; uproot seedlings in low-
invasion areas; mechanical cleaning of suckers
(repeated)
- NO GAPS, underplant w/ native species
- Coppice on 10-15 years rotations
- High dominance: single tree thinning,
underplant w/ poplar or shade-tolerant
species, control regeneration
- In limited areas: clearcut, planting and
seeding of herbs-shrubs-tree mixture,
intensive care for 5 years
11. Conservation measures for Natura 2000 areas
Acer negundo:
Cut or girdle seed trees; uproot seedlings in low-
invasion areas; mechanical cleaning of suckers
(repeated)
- NO GAPS, underplant w/ native species
- Coppice on 10-15 years rotations
- High dominance: single tree thinning,
underplant w/ poplar or shade-tolerant
species, control regeneration
- In limited areas: clearcut, planting and
seeding of herbs-shrubs-tree mixture,
intensive care for 5 years
12. LA SITUAZIONE PIEMONTES
Ailantus altissima
(Ailanto, albero del Paradiso, Sommaco
americano)
50%
dei quadranti
Da Bouvet et al., 2013
9° POSTO
13. rero - Metodi di lotta all’ailanto e possibili applicazioni nel caso della Cittadella Alessandria, 20 febb
Infestazione!lineare!lungo!bas2one!S.!Tomaso!
Ferrero 2014 (University of Turin)
Control of Ailanthus altissima in the citadel of Alessandria
-‐ Inten&onally
introduced
adult
trees
(sca3ered)
-‐ 2-‐3
years
old
root
suckers
-‐ Linear
infesta&on
along
citadel
walls
-‐ Infesta&on
on
building
roofs
-‐ 0.7
ha
with
100.000-‐130.000
trees
per
ha
Piante!su!edificio!Palazzo!del!governato
Coperture%
14. Prevention
Aldo Ferrero - Metodi di lotta all’ailanto e possibili applicazioni nel caso della Cittadella Alessandria, 20 febbraio 2014
Metodi%di%Lo=a%PREVENTIVI%
Pulizia e manutenzione
strade e marciapiedi
(evitare substrato adatto
a insediamento)
[http://www.notiziediprato.it/2009/10/intensificata-la-pulizia-e-
la-dinsinfezione-nelle-strade-del-centro-storico/]
Pacciamatura (no “suolo nudo”)
Copertura con cotico erboso
[http://lafinestradistefania.simplicissimus.it/2010/03/27/come-
piantare-un-aiuola-una-bordura-o-una-siepe/mix-407/]
15. Eradication
• Mowing + herbiciding (young)
• Girdling, endotherapy, cut + chemical (adults)
• Uprooting (1yr seedlings)
Aldo Ferrero - Metodi di lotta all’ailanto e possibili applicazioni nel caso della Cittadella Alessandria, 20 febbr
Taglio/ Abbattimento
Non efficace se non integrato con interventi chimici
Metodi%di%Lo=a%DIRETTI%
[foto:FrancescoVidotto]
Cercinatura (girdling)
[http://scuppernongspringsnaturetrail.com/2013/05/05/spring-dreams/]
[PennsylvaniaDepartmentofConservationandNaturalResources-ForestryArchive,
Bugwood.org;image5022079]
Metodi%di%Lo=a%DIRETTI%
16. Chemical control
• Endotherapy
• Stump treatment
• Basal bark
• Natural enemies (Schizophyllum commune):
NOT EFFECTIVE
- Metodi di lotta all’ailanto e possibili applicazioni nel caso della Cittadella Alessandria, 20 febbraio 2014
Diserbo chimico
em-injection (“endoterapia”) su specie arboree
agosto 2012
maggio 2013
fori (10 x ~100mm) riempiti con diserbante
Metodi%di%Lo=a%DIRETTI%
[foto:FrancescoVidotto]
Aldo Ferrero - Metodi di lotta all’ailanto e possibili applicazioni nel caso della Cittadella
Diserbo chimico
Localizzazione su superficie di taglio (cut stu
[http://cornellforestconnect.ning.com/forum/topics/beech-management-1]
utilizzare pompe a
BASSA PRESSIO
(utilissimo il traccia
Metodi%di%Lo=a%DIRETTI%
Aldo Ferrero - Metodi di lotta all’ailanto e possibili applicazioni nel caso della Cittadella Alessan
Diserbo chimico
applicazione localizzata alla base (basal bark applic
[http://www.dpi.nsw.gov.au/__data/assets/image/
0006/372453/basal-bark-application.jpg]
Metodi%di%Lo=a%DIRETTI%
17. Alessandria, 20 febbraio 2014
Sparacino and Ferro 2014 (University of Milan)
Control of Ailanthus altissima by chemicals in open fields
PRINCIPIO ATTIVO
DOSE
(l/ha)
1
AMINOPYRALID triisopropanolammonium puro 2,22 g (23,1 g/l, pari a 12 g/l a.e.)
TRICLOPYR triethylammonium puro 16,09 g (167,4 g/l, pari a 120 g/l a.e.)
4
2
AMINOPYRALID sale di potassio puro 3,50 g (35,5 g/l, pari a 30 g/l a. e.)
FLUROXYPYR meptyl puro 14,14 g (144,1 g/l, pari a 100 g /l a. e.)
2
3
FLUROXYPYR 1 metileptil estere 2,83% (20 g/l)
TRICLOPYR sale trietilamminico 8,29% (60 g/l)
8
4 PICLORAM puro 21,5% (246 g/l) 4
5 GLYPHOSATE diammonium 29% (360 g/l) 10
6 CONTROLLO NON TRATTATO
TESI!!a!CONFRONTO!
19. Vigetti and Merlo 2015 (professional foresters)
Control of invasives in urban parks of Torino
Cut
seed
trees
Girdle
in
spring
Herbicinding
in
summer
Prevalenza di
Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima
Prevalenza di
Acer negundo
Superficie: ~ 14.000m2
Selec&ve
thinning
Promote
mesophilous
species
Cut
seed
trees
Uproot
seedlings
Girdling
in
spring
Ailanthus
al+ssima
+
Plan'ng
400
trees
and
shrubs
(3
x
3
m)
Acer
negundo
Robinia
pseudoacacia
20. Ebone et al. 2015 (Piemonte regional forest directorate)
ECOlogical network of a RICe agroEcosystem
Milan
www.ecorice.it
21. Control of Ailanthus in 91E0 (Isolotto del Ritano)
Adults: Spring cutting + Picloram on stump
Seedlings: Glyphosate (repeated)
“Protective” belt of trees + shrubs around gaps
22. Control of Quercus rubra (Bosco della Partecipanza)
Adults: Phased cutting of seed trees and suckers
Seedlings: manual and mechanical removal
Tillage and underplanting / seeding w/ aspen or birch
23. Control of Acer negundo (Dora-Po confluence)
Adults: cut in spring + stump treatment with Glyphosate
Seedlings: as above, when necessary due to ingrowth
24. Travaglini et al. 2011 (Università di Roma “Tor Vergata”)
Life RICOPRI: Eradication of invasive from grasslands
www.lifericopri.it/en
25. Very small intervention area (2.07 ha)
Girdling + manual removal and incineration of fruits
Manual removal of seedlings (repeated) and suckers
26. ! We analyzed which factors favor the presence and abundance of A.
altissima and R. pseudoacacia regeneration on 113 plots in a total study
area of 25.5 hectares.
! They colonize fresh clear-cuts, establish, and remain.
! Coppice management with repeated clearcuttings each 20–30
years favors the spread of both invasive species.
! Thus, an adaptation of the management system is needed to
avoid further invasion.
29. • Sheep / goat grazing for Quercus rubra
and Broussonetia papyrifera
• Girdling + treatment with anti-freezing salt
Ailanthus altissima
Bambusea spp.
Acer negundoQuercus rubra
Broussonetia
papyrifera
30. Famiglia: Moraceae
Nome scientifico: Broussonetia papyrifera (L.) Vent.
Nome volgare: gelso da carta
Basionimo: Morus papyrifera L.
Sinonimi: Papyrius papyrifera (L.) Kuntze
RAMIÉ
Tipo biologico: Pscap
Descrizione: Albero alto sino a 20 m, ma in genere non superante 10 m, con chioma larga, quasi tabulare. Foglie decidue,
alterne, con picciolo di 2-8 cm e lamina da ovata a ellittico-ovata, intera o con 3-5 lobi (soprattutto nei turioni e nei giovani
esemplari), delle dimensioni di 6-18×5-9 cm, pubescente sulla pagina inferiore e scabra su quella superiore; base cordata
e asimmetrica, apice acuminato, margine grossolanamente seghettato. Fiori unisessuali, maschili e femminili su individui
separati (pianta dioica); infiorescenze maschili ad amento lungo 3-8 cm, pendulo, con fiori a calice 4-lobato, senza corolla e 4
stami inflessi nel boccio; infiorescenze femminili a capolino globoso, con i singoli fiori ridotti a un perianzio di 4 minuti denti,
contornanti l’ovario. Frutto rosso-aranciato, globoso, di 1.5-3 cm di diametro, pubescente e con sparse setole rigide, costituito
dall’accrescimento dei perianzi fusi, come nel gelso, in un sincarpio carnoso (sorosio).
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Area d’origine: Asia orientale (dalla Corea fino alla Malesia, incluse alcune isole del Pacifico).
Habitat: Si rinviene soprattuto in ambienti antropizzati, dove cresce in particolare nei ruderati e presso i margini stradali,
di solito su suolo ben drenato. Di rado si inserisce in ambiti più naturali, per esempio in boschi termofili o subtermofili,
attestandosi in prevalenza ai loro margini ed eccezionalmente entra anche in contatto con i prati magri.
Distribuzione nel territorio: In tutta la regione, diffusa in prevalenza nell’area planiziale e collinare (0-500 m s.l.m.), ma con
una distribuzione largamente discontinua. Bergamo (INV), Brescia (INV), Como (NAT), Cremona (INV), Lecco (NAT), Lodi (INV),
Monza e Brianza (INV), Milano (INV), Mantova (INV), Pavia (INV), Sondrio (NAT), Varese (INV).
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia nella seconda metà del secolo XVIII; in Lombardia coltivata almeno dal
1793 dal conte Alfonso Castiglioni (Anonimo, 1793; Giacomini, 1950) e naturalizzata almeno dal 1897 (Ugolini, 1897).
Modalità d’introduzione: Deliberata (industria cartiera).
Status: Invasiva.
Dannosa: Sì.
Impatto: Specie a rapido accrescimento, fortemente pollonante, può alterare la biodiversità e il paesaggio. È infatti in grado
di soffocare la vegetazione soggiacente con le sue fronde esuberanti; inoltre può creare problemi di manutenzione stradale.
Tipo biologico: Hscap
Descrizione: Pianta erbacea
picciolo lungo 2.5-10 cm; lam
bianco-candida su quella inf
acuminato o cuspidato. Fiori
2.5 mm, inseriti all’ascella de
tetrameri. Frutto costituito da
Periodo di fioritura: maggi
Area d’origine: Asia oriental
Habitat: Ambienti antropizz
Distribuzione nel territorio
Periodo d’introduzione: Ne
presente dal 1964; in Lombar
Modalità d’introduzione: D
Status: Naturalizzata.
Dannosa: No.
Impatto: Irrilevante.
Azioni di contenimento: Ev
Note: Taxon caratterizzato da div
specie. Si tratta di coltura devolut
Non sembra capace di diffondersi
Bibliografia: Anzalone, 1984; Ban
GELSO
DA CARTA
Tipo biologico: Pscap
Descrizione: Albero alto sino a 20 m, ma in genere non superante 10 m, con chioma larga, quasi tabulare. Foglie decidue,
alterne, con picciolo di 2-8 cm e lamina da ovata a ellittico-ovata, intera o con 3-5 lobi (soprattutto nei turioni e nei giovani
esemplari), delle dimensioni di 6-18×5-9 cm, pubescente sulla pagina inferiore e scabra su quella superiore; base cordata
e asimmetrica, apice acuminato, margine grossolanamente seghettato. Fiori unisessuali, maschili e femminili su individui
separati (pianta dioica); infiorescenze maschili ad amento lungo 3-8 cm, pendulo, con fiori a calice 4-lobato, senza corolla e 4
stami inflessi nel boccio; infiorescenze femminili a capolino globoso, con i singoli fiori ridotti a un perianzio di 4 minuti denti,
contornanti l’ovario. Frutto rosso-aranciato, globoso, di 1.5-3 cm di diametro, pubescente e con sparse setole rigide, costituito
dall’accrescimento dei perianzi fusi, come nel gelso, in un sincarpio carnoso (sorosio).
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Area d’origine: Asia orientale (dalla Corea fino alla Malesia, incluse alcune isole del Pacifico).
Habitat: Si rinviene soprattuto in ambienti antropizzati, dove cresce in particolare nei ruderati e presso i margini stradali,
di solito su suolo ben drenato. Di rado si inserisce in ambiti più naturali, per esempio in boschi termofili o subtermofili,
attestandosi in prevalenza ai loro margini ed eccezionalmente entra anche in contatto con i prati magri.
Distribuzione nel territorio: In tutta la regione, diffusa in prevalenza nell’area planiziale e collinare (0-500 m s.l.m.), ma con
una distribuzione largamente discontinua. Bergamo (INV), Brescia (INV), Como (NAT), Cremona (INV), Lecco (NAT), Lodi (INV),
Monza e Brianza (INV), Milano (INV), Mantova (INV), Pavia (INV), Sondrio (NAT), Varese (INV).
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta in Italia nella seconda metà del secolo XVIII; in Lombardia coltivata almeno dal
1793 dal conte Alfonso Castiglioni (Anonimo, 1793; Giacomini, 1950) e naturalizzata almeno dal 1897 (Ugolini, 1897).
Modalità d’introduzione: Deliberata (industria cartiera).
Status: Invasiva.
Dannosa: Sì.
Impatto: Specie a rapido accrescimento, fortemente pollonante, può alterare la biodiversità e il paesaggio. È infatti in grado
di soffocare la vegetazione soggiacente con le sue fronde esuberanti; inoltre può creare problemi di manutenzione stradale.
È specie inserita tra le specie esotiche a carattere infestante e dannose per la conservazione della biodiversità riportate nel r.r.
5/2007 della Lombardia.
Azioni di contenimento: Si consiglia il taglio selettivo (ripetuto per alcuni anni e/o coadiuvato dall’impiego di erbicidi);
se possibile, provvedere ad un ombreggiamento dell’habitat, tramite la piantagione di specie arboree o alto-arbustive
indigene a rapido accrescimento. Pronta rimozione delle giovani piante in aree di neo-invasione. Da evitare accuratamente
la fruttificazione, che per altro nel nostro territorio è un evento raro perché in genere sussiste una forte separazione spaziale
tra i cloni dei due sessi.
Tipo bio
Descrizi
picciolo l
bianco-c
acumina
2.5 mm,
tetramer
Periodo
Area d’o
Habitat:
Distribu
Periodo
presente
Modalit
Status: N
Dannos
Impatto
Azioni d
Note: Taxo
specie. Si
Non semb
Bibliogra
31. Tipo biologico: Pscap
Descrizione: Palma alta 5-12 m, con tronco eretto, snello ma robusto, di 10-20 cm di diametro, coperto da un copioso
feltro bruno-grigiastro derivante dal dissolvimento delle guaine. Foglie a ventaglio (flabellate), con picciolo di 50-100 cm,
minutamente dentellato ai margini e hastula (prolungamento adassiale del picciolo oltre la lamina) arrotondata; lamina
formata da 25-65 segmenti induplicati (ripiegati a V per il lungo), verde scuro opaco di sopra, più o meno glaucescenti
inferiormente. Infiorescenze interfogliari disposte a corona all’apice del fusto, ramose, inizialmente eretto-patenti, poi pendule,
con numerosissimi piccoli fiori unisessuali (pianta dioica) a perianzio di 3 segmenti valvati, gialli, 6 stami (i maschili), 3 carpelli
(i femminili). Il frutto è una drupa reniforme, ombelicata, di 6-7 mm, azzurrognolo-pruinosa a maturità, con pericarpo molto
sottile ed endocarpo legnoso.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Area d’origine: Asia orientale (già coltivata, ignota in natura).
Habitat: Margini forestali, boschi e boscaglie.
Distribuzione nel territorio: Diffusa in tutto il territorio, ma veramente naturalizzata soltanto nella zona dei grandi laghi,
nella cui porzione occidentale risulta invasiva. Bergamo (NAT), Brescia (NAT), Como (INV), Cremona (CAS), Lecco (INV), Monza
e Brianza (NAT), Milano (CAS), Pavia (CAS), Sondrio (CAS), Varese (INV).
Periodo d’introduzione: Neofita, introdotta nel 1830 in Inghilterra, successivamente nel resto d’Europa; in Italia dopo il 1850.
Segnalata per la prima volta in natura in Lombardia da Banfi & Galasso (2005) e Macchi (2005). Le segnalazioni precedenti,
come ad es. quella di Aeschimann et al. (2004)(che riprende i dati di Fornaciari, 1983, e Consonni, 1997) si riferiscono soltanto
a individui coltivati.
Modalità d’introduzione: Sperimentazione orticola (acclimatazione), quindi diffusione in parchi e giardini.
Status: Invasiva in provincia di Varese, Como e Lecco; naturalizzata o casuale nel resto della regione.
Dannosa: Sì.
Impatto: Altera la struttura e la fisionomia delle comunità naturali legnose minacciandone la biodiversità.
Bibliografia: Aeschimann et al., 2004; Banfi & Galasso, 2005, 2008b; Cerabolini et al., 2008; Consonni 1997; Fornaciari, 1983; Kleih, 2007; Macchi,
2005; Walther et al., 2001
PALMA CINESE
O DI ZHU SHAN
Tipo biologico: Pscap
Descrizione: Palma alta 5-12 m, con tronco eretto, snello ma robusto, di 10-20 cm di diametro, coperto da un copioso
feltro bruno-grigiastro derivante dal dissolvimento delle guaine. Foglie a ventaglio (flabellate), con picciolo di 50-100 cm,
minutamente dentellato ai margini e hastula (prolungamento adassiale del picciolo oltre la lamina) arrotondata; lamina
formata da 25-65 segmenti induplicati (ripiegati a V per il lungo), verde scuro opaco di sopra, più o meno glaucescenti
inferiormente. Infiorescenze interfogliari disposte a corona all’apice del fusto, ramose, inizialmente eretto-patenti, poi pendule,
con numerosissimi piccoli fiori unisessuali (pianta dioica) a perianzio di 3 segmenti valvati, gialli, 6 stami (i maschili), 3 carpelli
(i femminili). Il frutto è una drupa reniforme, ombelicata, di 6-7 mm, azzurrognolo-pruinosa a maturità, con pericarpo molto
sottile ed endocarpo legnoso.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Area d’origine: Asia orientale (già coltivata, ignota in natura).
Habitat: Margini forestali, boschi e boscaglie.
Distribuzione nel territorio: Diffusa in tutto il territorio, ma veramente naturalizzata soltanto nella zona dei grandi laghi,
nella cui porzione occidentale risulta invasiva. Bergamo (NAT), Brescia (NAT), Como (INV), Cremona (CAS), Lecco (INV), Monza
e Brianza (NAT), Milano (CAS), Pavia (CAS), Sondrio (CAS), Varese (INV).
Famiglia: Arecaceae
Nome scientifico: Trachycarpus fortunei (Hook.) H.Wendl.
Nome volgare: palma di Zhu Shan, palma cinese
Basionimo: Chamaerops fortunei Hook.
Sinonimi: Chamaerops excelsa auct., non Thunb.
Trachycarpus excelsus auct., non (Thunb.) H.Wendl.
32. Caronni 2013 (Lombardia regional forest directorate)
Controlling Prunus serotina in Parco del Ticino
20.000 ha of forests (recreation, biodiversity, flood control)
1144 plant species (Italy: 7859)
33. Biodiversity
and
invasives
Number
of
plant
species:
-‐ Na&ve
oak
forest:
40-‐45
-‐ Oak
and
black
locust:
12-‐14
-‐ Oak
and
black
cherry:
5-‐7
34. Control
measures
-‐ Conversion
of
coppices
to
high
forest
-‐ Total
cuVng
of
adult
trees
-‐ Maintaining
a
closed
canopy
-‐ Mowing
suckers
(repeated
for
3-‐5
yrs)
-‐ Or
use
chemicals
(Triclopyr):
ongoing
experimenta&on
with
QBS
index
-‐ Underplan&ng
(effec&ve
only
for
shade-‐tolerants)
514
ha
treated
in
10
years,
830.000
€
Comes
back
a[er
a
few
years…
Focus
on
the
edge
of
invasion
area
35.
36. LA SITUAZIONE PIEMONTESE
1° POSTO
Robinia pseudacacia
(Robinia, Gaggia, Falsa acacia)
91%
dei quadranti
Da Bouvet et al., 2013
33/4633/46 Piante esotiche invasive in PiemontePiante esotiche invasive in Piemonte
Robinia
pseudoacacia
37. Managing
Robinia
• 110.000
ha
in
Piedmont,
30%
wood
cut
• Maintained
in
heron-‐breeding
areas
(high
forest)
and
protec&on
forests
(coppice)
• Honey!!
In
protected
areas:
• Conversion
of
coppice
to
high
forest
• Two
thinnings
at
20
and
30
years
of
age
• Induce
natural
ageing
and
decline
38. Motta et al. 2009 (Annals of Forest Science 66: 410)
The rise and fall of the black locust in the “Siro Negri” Forest Reserve