2. Cosa si intende per
sostenibilità
ambientale?
Con sostenibilità ambientale si fa riferimento alle
condizioni biofisiche della Terra e all’uso che
viene fatto delle sue risorse.
Il concetto principale che sta alla base dell’idea di
sostenibilità è che le risorse del pianeta non
possono essere utilizzate, sfruttate e/o
danneggiate infinitamente
3. Lo sviluppo e l'utilizzo delle risorse
ambientali
La sostenibilità non è un modello anti-crescita, ma
piuttosto un modello che mira allo sviluppo in modo
tale che le risorse vengano rispettate e utilizzate in
maniera cauta. Le condizioni della Terra e delle sue
risorse rappresentano fattori di crescita economica
fondamentali e insostituibili; proprio per questo è
importante portare il tema
della sostenibilità all’attenzione globale.
4. Elementi distintivi
della sostenibilità
ambientale
Il concetto di sostenibilità si compone
di tre elementi distintivi:
• Economia
• Uguaglianza
• Ambiente
Proteggere l’ambiente significa anche
promuovere l’uguaglianza e
preservare la crescita economica.
5. Gli obiettivi della
sostenibilità
ambientale
L’obiettivo che questo modello vuole perseguire è quello di preservare le risorse del Pianeta sul quale
viviamo dal quale dipendiamo. In particolare, le categorie principali di riferimento sono:
• energia sostenibile: abbandono delle fonti fossili e passaggio all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili
• sostenibilità e uguaglianza: permettere a tutti di avere le stesse possibilità
• comunità sostenibili: creare comunità che scelgano uno stile di vita rispettoso delle risorse
dell’ecosistema
• città sostenibili: progettare nuove città e riprogettare città esistenti in base a criteri di rispetto ambientale
e sociale
• consumo sostenibile: educare i singoli a un consumo consapevole e informato
• commercio e industrie sostenibili: rendere maggiormente efficiente l’uso delle risorse
6. Il problema
dell'eccessivo
sfruttamento
Uno dei più grandi problemi riguardanti la sostenibilità ambientale
è lo sfruttamento delle risorse naturali. Le aree urbane e le
relative infrastrutture sono i consumatori di suolo in più rapida
crescita, soprattutto a spese della terra coltivata produttiva. I
paesaggi rurali stanno cambiando a causa dell'intensificazione
dell'agricoltura, dell'abbandono delle campagne e dello
sfruttamento delle foreste. Le aree costiere e montane stanno
subendo profonde riorganizzazioni territoriali per accogliere le
attività turistiche e ricreative intensive. Tutto ciò ha ricadute non
solo sul piano economico ma soprattutto su quello ambientale, in
quanto l'eccessivo sfruttamento nuoce notevolmente sullo
sviluppo degli ecosistemi e sulla loro conservazione.
7. L'Overshoot Day
L'Overshoot Day segna la data in cui la domanda di risorse e servizi
ecologici in un dato anno supera ciò che la Terra può rigenerare in
quell'anno. L'importanza di divulgare e rendere noti questi dati al
pubblico ci fa rendere conto di quanto consumiamo, di quanti rifiuti
accumuliamo, di quanto inquinamento produciamo e di quanto
velocemente gli stock di risorse ecologiche si esauriscano. Nel 2022
l'Italia ha raggiunto l'Overshoot Day il 15 Maggio. Se l'Italia
dovesse continuare così a fine anno avrebbe già utilizzato più di due
Terre.
8. Il problema
dell'inquinamento
L'inquinamento atmosferico nuoce all'ambiente e
alla salute umana. Una parte significativa della
popolazione europea vive in zone, principalmente
nelle città, dove si superano i limiti fissati dalle norme
in materia di qualità dell'aria: l'inquinamento da
ozono (O3), biossido di azoto (NO2), mettono gravi
rischi per la salute degli esseri viventi e per gli
ecosistemi. Secondo l’Organizzazione Mondiale
della Sanità, l’inquinamento atmosferico causa ogni
anno nel mondo la morte di circa 4,2 milioni di
persone.
9. Le piogge acide
Le piogge acide sono formate da anidride solforosa e
altri gas prodotti dalla combustione del carbone e del
petrolio, che si disperdono nel cielo e ricadono poi a
terra sotto forma di acidi con l’acqua piovana. Le
piante non ne godono: in un terzo delle regioni
boschive della Germania, tre alberi su quattro sono
stati danneggiati. Sulle lamine fogliare delle
latifoglie compaiono aree irregolari di colore rosso-
marrone, mentre sugli aghi delle conifere si
riscontrano alterazioni rosso-brune all’apice. Ma in
Italia la situazione non è migliore: sembra che sia già
il 10% dei nostri boschi a mostrare danni.
10. I danni delle piogge
acide
• Anidride solforosa: brevi esposizioni ad alte concentrazioni
tossiche portano necrosi sulle foglie, le quali
scoloriscono assumendo una colorazione avorio-marrone e si
seccano; lunghe esposizioni a più basse dosi determinano un
graduale ingiallimento fogliare, dovuto a un rallentamento della
formazione della clorofilla.
• Ossidi nitrici: il monossido provoca un’immediata diminuzione
della velocità di fotosintesi, mentre il biossido determina uno
scolorimento delle foglie, la loro caduta e in alcuni casi la
diminuzione della produttività.
• Etilene: rallenta la crescita vegetale interferendo con gli ormoni
che ne regolano il metabolismo
• Particolato: si deposita su rami e foglie sotto forma di
incrostazioni che interferiscono con il processo di fotosintesi.
11. L'inquinamento
fotochimico
L’inquinamento fotochimico è dato dalla
presenza di ossidi nitrici e composti
organici volatili (VOC), emessi
nell’atmosfera da molti processi naturali od
antropogenici, che vanno incontro ad un
complesso sistema di reazioni
fotochimiche indotte dalla luce ultravioletta;
il tutto porta alla formazione di ozono (O3),
perossiacetil-nitrato (PAN), perossibenzoil-
nitrato (PBN), aldeidi e atri composti chimici
inquinanti.
12. Lo smog fotochimico
Prodotto di tutto quel complesso di reazioni che caratterizzano l'inquinamento fotochimico è lo
smog fotochimico. Le piante nei parchi urbani e nei boschi limitrofi alle città risultano
particolarmente suscettibili a quest'ultimo, che provoca in esse:
• riduzione e blocco della fotosintesi (una concentrazione pari a 0,1 g/L di ozono può ridurre la
fotosintesi del 50%);
• diminuzione della velocità di crescita;
• diminuzione della riproduzione;
• maggior suscettibilità all’attacco di insetti e parassiti;
• maggior sensibilità alla mancanza di nutrienti;
• minor resistenza alle avverse condizioni climatiche.
13. Il buco dell'ozono
Il buco dell'ozono consiste
nell'assottigliamento dello strato di
ozono che si trova nella stratosfera e
che filtra i raggi ultravioletti. La rottura
dello strato di ozono è causato
principalmente da clorofluorocarburi,
gas metano e anidride carbonica. La
pericolosità legata a questo fenomeno è
dovuta ai raggi ultravioletti che
attraversano il buco dell’ozono e vanno
quindi ad intaccare l’ecosistema
distruggendolo.
14. La conservazione del
patrimonio naturale
La conservazione del patrimonio naturale si
riferisce alla protezione, alla cura, alla gestione e
al mantenimento di ecosistemi, habitat, specie
e popolazioni di animali selvatici, all’interno o
all’esterno dei loro ambienti naturali, al fine di
salvaguardare le condizioni naturali per la loro
permanenza a lungo termine.
15. La salvaguardia dei beni
naturali tramite ricerca e
sviluppo
L’obiettivo delle ricerche riguardanti il patrimonio naturale è il
favorirne la valorizzazione e la loro gestione integrata, al fine
di garantirne la salvaguardia. Queste indagini sono svolte con
metodi classici che riguardano l’analisi della ricchezza e
abbondanza di specie, ma anche con metodi innovativi come
l’ecologia molecolare, che permette di individuare la
connettività e il differenziamento delle popolazioni, e l’analisi
tomografica, per investigare i processi di strutturazione delle
costruzioni biologiche non rilevabili da una analisi della
superficie.
Oggetto di particolare approfondimento sono i seguenti
temi di ricerca
• interazioni uomo e ambiente, paesaggio e cultura;
• effetto dei cambiamenti globali sulla resistenza e
resilienza degli habitat;
• ecologia della conservazione e del ripristino degli
habitat;
• analisi della biodiversità per la valutazione dello stato
ecologico dei popolamenti e degli habitat;
• sviluppo di soluzioni ecocompatibili in ambente urbano e
storico.