1. Una Casa alla "Charles Dickens"
Il primo libro che lessi, all'età di circa 6 anni, si intitolava "Canto di
Natale" ("A Christmas Carol") e spero non vi sia necessità di ricordarne
autore e periodo storico di riferimento.
Charles Dickens, Londra Vittoriana (quindi dall'inizio del Regno della
Regina Vittoria, sino a fine '800).
E questa casa in cui vivo, risalente a quel periodo e in tutto e per tutto
specchio di quell'età e degli usi e costumi dell'epoca, mi piace ogni giorno di
più.
Per un appassionato di Letteratura e di "cose Inglesi" in genere, abitare
quotidianamente un edificio come questo, pur coi suoi pregi e difetti, è
un'esperienza unica, dotata di un grande potere evocativo e di un fascino
unico.
Nei miei precedenti soggiorni a Londra e nel Regno Unito, mi erano capitati
edifici edoardiani, georgiani, talvolta piuttosto recenti ma mai di Epoca
Vittoriana.
E questa casa la considero un pò la ciliegina sulla torta.
Intendiamoci, il comfort e la praticità non dovevano essere la prima delle
preoccupazioni della gente dell'epoca, ma non dobbiamo dimenticare che
stiamo parlando di edifici costruiti in tutt'altro contesto storico, politico e
sociale.
In generale, una delle cose che maggiormentemi affascinano di Londra e che
credola rendanomolto più vivibile e godibile rispetto ad altre metropoli con
un equivalente numero di abitanti, è il fatto - come sta accadendo a me - di
poter vivere a 20 minuti da uno dei più importanti, affollati eincasinati punti
nevralgici del mondo occidentale eal contempo avere un verde giardino
sotto casa, con rigogliose piante e frutta di ogni tipo e volpi e
scoiattoli che spuntano dallo steccato senza alcun indugio, ormai avvezzi
alla presenza dell'uomo.
Il verde, il respiro, gli spazi naturali cheoffre questa città - non solo in merito
ai suoi famosi parchi - sono qualcosa di incomprensibilea chi non l'abbia mai
visitata come si deve, e abbia della capitale britannica l'idea di una sorta di
"Milano" del Regno Unito.
Londra è l'unione di più villaggi, originariamente distanti tra loro, e
poi aggregatisi nel tempo, pur mantenendo fondamentalmente la struttura
urbana dell'epoca e non solo.
Un pò come è accaduto dalle nostre parti per strade e precedenti abitati di
Epoca Romana.
2. Ed è questa l'atmosfera che ti circonda, vivendo in uno degli antichi
"villaggi" che costituiscono la città: un contorno molto fiabesco e - come nel
mio caso - degno di uno dei più fedeli ritratti di Charles Dickens.
Gli ingressi delle case sono generalmente molto ordinati e puliti, quasi
"di marzapane", con piccoli fazzolettini di terra adornati - secondo il gusto
del proprietario - da splendide siepi e piante mediterranee, spesso e
volentieri felci, lavanda e palme, o da semplici ciottolati che conducono
alla fatidica porta in legno vivacemente colorato e pannelli di vetro
smerigliato, come quelle che tante volte abbiamo visto al cinema o in
televisione.
Il cancelletto in ferro battuto, spesso e volentieri viene lasciato aperto ed
eventuali ospiti si recano direttamente al campanello vicino alla porta o al
batacchio posto su di essa.
Immancabile l'apertura che funge da cassetta della posta e da cui il
materialerecapitatocadedirettamentesu moquetteotappezzeria d'ordinanza
all'interno della casa.
In particolare l'edificio in cui vivo - privo di fondamenta come tutti quelli di
Epoca Vittoriana- mi ricorda emi rimanda incontinuazionead unasorta di
vascello (come quelli che proprio questo popolo utilizzava per recarsi alla
conquista del mondo) dove tutto è sviluppato principalmente in altezza,
piuttostomodestonelle dimensioni emolto ovattato. Ma di un fascino un po'
tetro, romantico e al contempo malinconico del tutto particolare.
Nel salire le strette e ripide scale di queste case, su cui si affacciano non
più di due stanze sullo stesso piano, ti chiedi se ai tempi la popolazione
Inglese fosse formata da Lillipuziani desiderosi di rassodarsi i glutei. Lo
spazio per il piede è infatti insufficiente (forse basta per quello di un
bambino) mentre l'alzata è quasi vertiginosa. Quindi "mind the
step"("attenzione al gradino").
E grazie alla brillante idea di porre non più di due, tre stanze per piano, in
pratica il via vai quotidiano ti risparmia l'abbonamento alla palestra.
Il mezzanino, ovvero lo spazio ricavato tra un piano e l'altro, e di cui i
Vittoriani eranodecisamente "ghiotti", è quasi un must da queste parti. E io
infatti ho camera e bagno privati proprio in quello più ampio della casa.
Naturalmente la moquette è ovunque, a non finire. In
alternativa parquet solitamente di colore scuro.
3. Se ho sempre avuto notevoli riserve igienico-estetiche in merito
a "pavimenti in pelo", devo dire che non ho mai apprezzato tanto come
ora l'isolamento acustico che contribuisce a creare.
Se penso che tra cantina, piano terra, primo piano, mezzanino e mansarda,
siamo in 6 persone a vivere in questo edificio, in stanze che ti
sembrano incastrate una sull'altra, e solitamente di dimensioni modeste
(eccezion fatta per cucine e soggiorni) devo dire che in realtà non si
percepiscealcunrumoredi nessun tipo - giorno e notte - provenire dagli altri
occupanti della casa. Una favola.
Ma gli elementi che preferisco, e che davvero mi parlano della Londra di
Charles Dickense mi riportanoconla mentealle illustrazioni dei miei testi di
letteratura Inglese per l'infanzia, sono i comignoli alla "Oliver
Twist", (comeli chiamoio), il bovindo e i vari tipi di tendaggi, veneziane e
impostein stile colonialeche conferisconoprivacyagli ambienti a piano terra
(anchese di questoagli Inglesi importa benpoco) e il camino che "già fu a
carbone"(e ora a gas o a legna) più o meno grande che trovi in tutti gli
ambienti.
Sui tetti si stagliano all'infinito questi cilindri in mattone rosso/marrone,
solitamente appaiati a 3 a 3, a 4 a 4 e così via, e da cui d'Inverno esce il
famoso "fumo di Londra".
Ebbene si, proprio all'epoca in cui la città era alimentata e riscaldata a
carbone risale la (da un lato affascinante ) ma al contempo devastante
"credenza" per cui Londra sarebbe tuttora una città grigia, tetra, nebbiosa,
inquinata...
La Rivoluzione Industriale con le sue fabbriche e le sempre più
numerose, conseguenti abitazioni cittadine, allora esclusivamente
alimentate e riscaldate col carbone, dovevano realmente rendere l'aria della
città irrespirabile. Per non parlare dell'aspetto.
Ma se c'è un elemento che vorrei a casa mia è un enorme bovindo da cui
osservare il mondo senza essere visti, di quelli che creano calore e intimità, al
cui interno trovi il classico divanetto con gatto di casa che riposa
indisturbato...
4. E il giardino spesso e volentieri dedicato e attrezzato per bambini e animali,
con tappeti elastici, dondoli, altalene, casette per gli uccellini e angoli di orto
in cui a 15 minuti dal centro di Londra trovi rosmarino, mirtilli, lattuga,
menta...
Il tutto efficacemente protetto da alte palizzate in legno, che tutelano la
privacy tra un'abitazione e l'altra, che in Epoca Vittoriana spesso e
volentieri costituivanouninfinito "serpentone" di case appaiate tra loro, pur
se con stili, decorazioni, colori e stucchi checonferivano una forte personalità
a ciascuna di esse.