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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO
                                          Facoltà di Farmacia
                        Corso di Laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche
                                            A.A. 2010/2011



                         Progettazione e sintesi di
                         potenziali inibitori della
                         Telomerasi ad azione sulle G-
                         quadruplex


Prof. Simona Concilio                                         Irma Spiniello
                                                                176000265
I Telomeri

                                                               Complessi nucleoproteici localizzati alle
                                                                estremità dei cromosomi.

                                                               Sono costituiti da sequenze ricche in
                                                                guanine (5’-TTAGGG-3’).

                                                               La cellula può acquisire la capacità di
                                                                replicarsi indefinitamente, divenendo
                                                                immortale: l’evento fondamentale è la
                                                                riattivazione dell’enzima telomerasi.




Moyzis R.K., Buckingham J.M., Cram L.S., Dani M., Deaven L.L., Jones M.D., Meyne J., Ratliff R.L., Wu J.R., (1988),
Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 85, 6622-6626
La Telomerasi:
                l’enzima dell’immortalità cellulare

                                                                     Ribonucleoproteina costituita da:
                                                                        subunità hTERT
                                                                        subunità hTR


                                                                     Attiva nell’80-85% delle cellule
                                                                      tumorali, e nelle cellule germinali e
                                                                      staminali.

                                                                     Ha un importante ruolo biologico: è
                                                                      coinvolta nel mantenimento della
                                                                      lunghezza dei telomeri.




Burger A. M., Bibby M. C., Double J. A., (1997),Brit. J. Cancer, 75,516
Meccanismo d’azione


                                                                       L’allungamento del telomero si
                                                                        realizza in diversi passaggi:
                                                                          Ibridazione del templato di RNA
                                                                           con il filamento di DNA
                                                                          Il templato non ibridizzato fa da
                                                                           stampo per la subunità hTERT
                                                                          Il filamento neosintetizzato viene
                                                                           traslocato in direzione 5’lungo lo
                                                                           stampo di RNA




Neidle S., Parkinson G., (2002), Nat. Rev. Drug Discov., 1, 383- 393;
Terapia
                           antitelomerasica
          Azione diretta                     Azione indiretta


Farmaci attivi        Farmaci attivi sulla              Farmaci attivi sul
sulla subunità            subunità                         subustrato
   hTERT                    hTR                            telomero


                                          Farmaci          Farmaci con
                                         citotossici                       Stabilizzatori
                                                           azione sulle     di strutture
                                       convenzionali     proteine POT1 e   G-quadruplex
                                        (Cisplatino)          TRF1
Le quadrupliche eliche del DNA

              Strutture secondarie costituite da sequenze
               di acidi nucleici ricche in guanine.

              I G-quartetti sono generati attraverso legami
               idrogeno tra quattro guanine .

              Distribuiti in tutto il genoma umano: nei
               telomeri e nei promotori del gene (hTERT)
               e dei proto-oncongeni (c-myc,VEGF,c-kit e
               BCL2 )
Polimorfismo delle G-quadruplex

                   Le strutture G-quadruplex si
                    possono classificare in varie classi
                    in base ai seguenti parametri:
                      Stechiometria e orientamento
                       delle catene
                      Geometria dei loop
                      Conformazione glicosidica
Obiettivo della tesi


          Induzione e/o stabilizzazione delle
          G-quadruplex del DNA telomerico


                           Inibizione
                              della
                           Telomerasi



             AZOMOLECOLE                CARBAZOLI
Azomolecole

                   Caratteristiche strutturali :
                      nucleo aromatico azobenzene
                      due catene laterali aventi
                       gruppi carichi positivamente,
                       in posizione para



                     Introduzione di un anello
                      1,1-etil-metilpirrolidinico
AZO3
Switching conformazionale delle
                     G-Quadruplex




Wang X., Huang J., Zhou Y., Yan S., Weng X., Wu X., Deng M., and Zhou X., Angew. Chem. Int., 49, 5305 –5309
1. Sintesi dell’AZO1
                     NH2                              OH




HO



     0°C    1) HCl (acq)                  0°C   KOH/MeOH
            2) NaNO2(acq)



                     N2                               O


                            +

HO

                                0°C
                                2h

                                                     OH


                                                              Reazione di Sostituzione Elettrofila
                                N
                                      N                        Aromatica (diazocopulazione)

           HO

                            AZO1
Caratterizzazione: AZO1
                                     1)   Osservazione al microscopio ottico
                                          Aspetto cristallino ad aghi




2)   1H   NMR
•    Protoni aromatici nella zona
     tra 6.5 ppm e 8 ppm
•    Protone fenolico intorno a 10
     ppm
CHCl3                               3) Spettroscopia UV-VIS

                                    •      max=355 nm sistema azobenzene coniugato
                                    •      max=239 nm anelli aromatici




4) Spettroscopia IR

•   3193,5 cm-1 stretching dell’OH
•   1587 cm-1 stretching del gruppo azo
•   1238 cm-1 stretching del legame c-o



                                            5) DSC
                                            •   Picco di fusione a 228,66 C
                                            •   Decomposizione del composto, dopo la
                                                fusione
2. Sintesi dell’AZO2
                                                                      N




                       OH                                     O




                                      N              Cl




                                   N aH , D M Fdry
                       N                                      N
                                      70-80°C
                             N                                    N




                             OH                                   O

                            AZO1


                                                          N




                                                      AZO2
Caratterizzazione: AZO2
                                    1) Osservazione al microscopio

                                      Il composto presenta un aspetto cristallino




2)   1H  NMR
     Il segnale dell’H2O a 3.3
     ppm e del DMSO-d a 2.5
     ppm non hanno permesso
     l’identificazione di alcuni
     segnali nella zona alifatica
3) Spettroscopia IR

                                  •   A 1588,24 cm-1 lo stretching del gruppo azo
                                  •   A 1217 cm-1 lo stretching del legame c-o




4) DSC

•   Picco di fusione a 192 C
•   Decomposizione dopo fusione
3. Sintesi dell’AZO3

   La reazione viene eseguita per 24h                  N                               N


                                                                                            I

                                                O                               O




                                                             C H 3I

                                                            T H F d ry
                                                N             4 5 °C            N
                                                    N                               N




                                                    O                               O




                                            N                             N

                                                                                I



                                         AZO2                            AZO3
Caratterizzazione: AZO3
                                       1) Osservazione al microscopio
                                       • Aspetto cristallino
                                       • Punto di fusione superiore a 250 C




2) 1 H NMR
• Il segnale dell’H2O, a 3.3 ppm, copre i
   segnali della catena CH2-CH2 e quello
   dei CH3 sugli atomi di azoto
• Il segnale del DMSO-d a 2.5 ppm copre
    i segnali dell’anello pirrolidinico
• Il segnale a 2.42 ppm è dovuto a
    iodometano residuo
Obiettivo della tesi


          Induzione e/o stabilizzazione delle G-
             quadruplex del DNA telomerico



                          Inibizione
                             della
                          Telomerasi




            AZOMOLECOLE                CARBAZOLI
Carbazoli
        NH2



                      Caratteristiche strutturali
                         Sistema planare aromatico
                          carbazolo
        N                Due catene laterali aventi
                          gruppi carichi positivamente in
                          posizione 3 e 6
I                                I
    N                        N




                            Introduzione di un segmento
                                 4-amminofenilico in
                                     posizione 9
1. Sintesi del CARB1
                                          Per ottenere il composto
                                           CARB 1 sono stati necessari
                                           diversi tentativi di sintesi
                                          Cicli vuoto/azoto sul pallone di
                                           reazione e anidrificazione dei
                                           reagenti di partenza
                                          La reazione viene eseguita in
                                           ambiente inerte per 48h

                                                        NO2




        H
        N

                  F                NO2



   Br        Br
                  N aH , D M F dry, 70-80°C             N




                                              Br                   Br

                                                       CARB1
Caratterizzazione:CARB1
1) DSC

•   Picco di fusione a 148 C




                               • Doppio fenomeno di cristallizzazione con
                               picco massimo a 112,30 C
2)    ( 1H NMR)
                                                 •    I protoni aromatici nella zona
                                                      compresa tra 7 e 8.5 ppm
                                                 •    I segnali tra 1 e 1.5 ppm
                                                      impurezza del reagente di
                                                      partenza 3,6-dibromo-9-H-
                                                      carbazolo




3) Spettroscopia IR

•   NO2: stretching asimmetrico a 1592,85 cm-1
         stretching simmetrico a 1334,89 cm-1
2. Sintesi del CARB2
             NO2                                        NH2




                             S n C l 2 .2 H 2 O
                                  60 °C
             N                                          N
                             E tO H ab so lu te



Br                      Br                        Br           Br

            CARB1                                      CARB2




        Reazione a riflusso per 48 h
Caratterizzazione:CARB2
1) DSC

•   Picco di fusione 222,033 C




                                 • Durante la fase di raffreddamento, il composto
                                   ricristallizza a 183,96° C
2) ( 1H NMR)

• Gruppo NH2 aromatico a 4 ppm

• I segnali tra 1 e 1.5 ppm impurezze
  del 3,6-dibromo-9-H-carbazolo




                                        3) Spettroscopia IR

                                        • Lo stretching a 3283,64 cm-1 e il bending
                                          a 1621,29 cm-1del gruppo amminico

                                        • Lo stretching del legame C-N a
                                          1227,45 cm-1
3. Sintesi del CARB3
   Reazione di Heck
   Una serie di cicli freeze and thaw, prima
     della sigillazione della fiala di vetro sotto azoto
   Il composto è in fase di caratterizzazione
   A questa reazione seguirà la protezione del
    gruppo NH2 con il gruppo protettore Fmoc e
    l’ultimo step di metilazione degli atomi di azoto
    degli anelli della piridina.


                       NH2



                                                                   N                 N




                                                              N
                       N


                                                                             N
                                        P d(O A c) 2 + T rifen ilfo sfin a
           Br                     Br
                                            E t 3 N /T H F d ry 1 0 5°C
                      CARB2




                                                                             NH2

                                                                             CARB3
Le conclusioni

   La struttura delle molecole sintetizzate è stata studiata e realizzata
    proprio al fine di promuovere l’interazione con le quadruple eliche di
    DNA

   Il presente lavoro di tesi prevede un prosieguo rivolto sia al
    completamento della sintesi del composto a base carbazolo, sia
    all’analisi della effettiva attività di inibizione della telomerasi da parte
    dei composti sintetizzati.

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Tesi Irma

  • 1. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Farmacia Corso di Laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche A.A. 2010/2011 Progettazione e sintesi di potenziali inibitori della Telomerasi ad azione sulle G- quadruplex Prof. Simona Concilio Irma Spiniello 176000265
  • 2. I Telomeri  Complessi nucleoproteici localizzati alle estremità dei cromosomi.  Sono costituiti da sequenze ricche in guanine (5’-TTAGGG-3’).  La cellula può acquisire la capacità di replicarsi indefinitamente, divenendo immortale: l’evento fondamentale è la riattivazione dell’enzima telomerasi. Moyzis R.K., Buckingham J.M., Cram L.S., Dani M., Deaven L.L., Jones M.D., Meyne J., Ratliff R.L., Wu J.R., (1988), Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 85, 6622-6626
  • 3. La Telomerasi: l’enzima dell’immortalità cellulare  Ribonucleoproteina costituita da:  subunità hTERT  subunità hTR  Attiva nell’80-85% delle cellule tumorali, e nelle cellule germinali e staminali.  Ha un importante ruolo biologico: è coinvolta nel mantenimento della lunghezza dei telomeri. Burger A. M., Bibby M. C., Double J. A., (1997),Brit. J. Cancer, 75,516
  • 4. Meccanismo d’azione  L’allungamento del telomero si realizza in diversi passaggi:  Ibridazione del templato di RNA con il filamento di DNA  Il templato non ibridizzato fa da stampo per la subunità hTERT  Il filamento neosintetizzato viene traslocato in direzione 5’lungo lo stampo di RNA Neidle S., Parkinson G., (2002), Nat. Rev. Drug Discov., 1, 383- 393;
  • 5. Terapia antitelomerasica Azione diretta Azione indiretta Farmaci attivi Farmaci attivi sulla Farmaci attivi sul sulla subunità subunità subustrato hTERT hTR telomero Farmaci Farmaci con citotossici Stabilizzatori azione sulle di strutture convenzionali proteine POT1 e G-quadruplex (Cisplatino) TRF1
  • 6. Le quadrupliche eliche del DNA  Strutture secondarie costituite da sequenze di acidi nucleici ricche in guanine.  I G-quartetti sono generati attraverso legami idrogeno tra quattro guanine .  Distribuiti in tutto il genoma umano: nei telomeri e nei promotori del gene (hTERT) e dei proto-oncongeni (c-myc,VEGF,c-kit e BCL2 )
  • 7. Polimorfismo delle G-quadruplex  Le strutture G-quadruplex si possono classificare in varie classi in base ai seguenti parametri:  Stechiometria e orientamento delle catene  Geometria dei loop  Conformazione glicosidica
  • 8. Obiettivo della tesi Induzione e/o stabilizzazione delle G-quadruplex del DNA telomerico Inibizione della Telomerasi AZOMOLECOLE CARBAZOLI
  • 9. Azomolecole  Caratteristiche strutturali :  nucleo aromatico azobenzene  due catene laterali aventi gruppi carichi positivamente, in posizione para Introduzione di un anello 1,1-etil-metilpirrolidinico AZO3
  • 10. Switching conformazionale delle G-Quadruplex Wang X., Huang J., Zhou Y., Yan S., Weng X., Wu X., Deng M., and Zhou X., Angew. Chem. Int., 49, 5305 –5309
  • 11. 1. Sintesi dell’AZO1 NH2 OH HO 0°C 1) HCl (acq) 0°C KOH/MeOH 2) NaNO2(acq) N2 O + HO 0°C 2h OH  Reazione di Sostituzione Elettrofila N N Aromatica (diazocopulazione) HO AZO1
  • 12. Caratterizzazione: AZO1 1) Osservazione al microscopio ottico Aspetto cristallino ad aghi 2) 1H NMR • Protoni aromatici nella zona tra 6.5 ppm e 8 ppm • Protone fenolico intorno a 10 ppm
  • 13. CHCl3 3) Spettroscopia UV-VIS • max=355 nm sistema azobenzene coniugato • max=239 nm anelli aromatici 4) Spettroscopia IR • 3193,5 cm-1 stretching dell’OH • 1587 cm-1 stretching del gruppo azo • 1238 cm-1 stretching del legame c-o 5) DSC • Picco di fusione a 228,66 C • Decomposizione del composto, dopo la fusione
  • 14. 2. Sintesi dell’AZO2 N OH O N Cl N aH , D M Fdry N N 70-80°C N N OH O AZO1 N AZO2
  • 15. Caratterizzazione: AZO2 1) Osservazione al microscopio Il composto presenta un aspetto cristallino 2) 1H NMR Il segnale dell’H2O a 3.3 ppm e del DMSO-d a 2.5 ppm non hanno permesso l’identificazione di alcuni segnali nella zona alifatica
  • 16. 3) Spettroscopia IR • A 1588,24 cm-1 lo stretching del gruppo azo • A 1217 cm-1 lo stretching del legame c-o 4) DSC • Picco di fusione a 192 C • Decomposizione dopo fusione
  • 17. 3. Sintesi dell’AZO3  La reazione viene eseguita per 24h N N I O O C H 3I T H F d ry N 4 5 °C N N N O O N N I AZO2 AZO3
  • 18. Caratterizzazione: AZO3 1) Osservazione al microscopio • Aspetto cristallino • Punto di fusione superiore a 250 C 2) 1 H NMR • Il segnale dell’H2O, a 3.3 ppm, copre i segnali della catena CH2-CH2 e quello dei CH3 sugli atomi di azoto • Il segnale del DMSO-d a 2.5 ppm copre i segnali dell’anello pirrolidinico • Il segnale a 2.42 ppm è dovuto a iodometano residuo
  • 19. Obiettivo della tesi Induzione e/o stabilizzazione delle G- quadruplex del DNA telomerico Inibizione della Telomerasi AZOMOLECOLE CARBAZOLI
  • 20. Carbazoli NH2  Caratteristiche strutturali  Sistema planare aromatico carbazolo N  Due catene laterali aventi gruppi carichi positivamente in posizione 3 e 6 I I N N Introduzione di un segmento 4-amminofenilico in posizione 9
  • 21. 1. Sintesi del CARB1  Per ottenere il composto CARB 1 sono stati necessari diversi tentativi di sintesi  Cicli vuoto/azoto sul pallone di reazione e anidrificazione dei reagenti di partenza  La reazione viene eseguita in ambiente inerte per 48h NO2 H N F NO2 Br Br N aH , D M F dry, 70-80°C N Br Br CARB1
  • 22. Caratterizzazione:CARB1 1) DSC • Picco di fusione a 148 C • Doppio fenomeno di cristallizzazione con picco massimo a 112,30 C
  • 23. 2) ( 1H NMR) • I protoni aromatici nella zona compresa tra 7 e 8.5 ppm • I segnali tra 1 e 1.5 ppm impurezza del reagente di partenza 3,6-dibromo-9-H- carbazolo 3) Spettroscopia IR • NO2: stretching asimmetrico a 1592,85 cm-1 stretching simmetrico a 1334,89 cm-1
  • 24. 2. Sintesi del CARB2 NO2 NH2 S n C l 2 .2 H 2 O 60 °C N N E tO H ab so lu te Br Br Br Br CARB1 CARB2  Reazione a riflusso per 48 h
  • 25. Caratterizzazione:CARB2 1) DSC • Picco di fusione 222,033 C • Durante la fase di raffreddamento, il composto ricristallizza a 183,96° C
  • 26. 2) ( 1H NMR) • Gruppo NH2 aromatico a 4 ppm • I segnali tra 1 e 1.5 ppm impurezze del 3,6-dibromo-9-H-carbazolo 3) Spettroscopia IR • Lo stretching a 3283,64 cm-1 e il bending a 1621,29 cm-1del gruppo amminico • Lo stretching del legame C-N a 1227,45 cm-1
  • 27. 3. Sintesi del CARB3  Reazione di Heck  Una serie di cicli freeze and thaw, prima della sigillazione della fiala di vetro sotto azoto  Il composto è in fase di caratterizzazione  A questa reazione seguirà la protezione del gruppo NH2 con il gruppo protettore Fmoc e l’ultimo step di metilazione degli atomi di azoto degli anelli della piridina. NH2 N N N N N P d(O A c) 2 + T rifen ilfo sfin a Br Br E t 3 N /T H F d ry 1 0 5°C CARB2 NH2 CARB3
  • 28. Le conclusioni  La struttura delle molecole sintetizzate è stata studiata e realizzata proprio al fine di promuovere l’interazione con le quadruple eliche di DNA  Il presente lavoro di tesi prevede un prosieguo rivolto sia al completamento della sintesi del composto a base carbazolo, sia all’analisi della effettiva attività di inibizione della telomerasi da parte dei composti sintetizzati.