Some SEO Tips – That Can Work For You in 2013Atanu Das
Do you think SEO is dead? No it is still alive. But there will be some changes in SEO approaches. In this document I am going to describe some tips that might work in SEO in coming year 2013. For more details or any other SEO / Logo Designing Services please call - +919830528683
From Employee Communications to Workforce EngagementMWWPR
In today’s environment, the need to engage and activate employees is paramount. In order to achieve the necessary and desired business outcomes, companies must move from the static, one-way message delivery that has traditionally driven the practice of Employee Communications to a more dynamic form of communication: Employee Engagement.
BeeOdiversity est une entreprise qui a pour vocation de créer de la biodiversité et de la diversité alimentaire par le biais de la régénération et de la préservation des abeilles.
Une véritable ambition : créer et préserver la biodiversité sur 10% de la Belgique.
Pour ce faire, ils créent des partenariats durables avec les sociétés, institutions publiques, particuliers, agriculteurs et scientifiques.
Pour plus d’information : www.beeodiversity.com
Environmental Impact Assessment - University of WinnipegJohn Gunter
On Wednesday, March 11th I conducted a guest lecture at the University of Winnipeg 4th year Science Environmental Impact Assessment class. The course explores the methodology of environmental impact assessment (EIA). Students learn about various types of EIA, the components of EIA review, the regulatory aspects of EIA, and how to complete their own EIA. Students are expected to undertake EIA examples in both written and oral form.
Some SEO Tips – That Can Work For You in 2013Atanu Das
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From Employee Communications to Workforce EngagementMWWPR
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BeeOdiversity est une entreprise qui a pour vocation de créer de la biodiversité et de la diversité alimentaire par le biais de la régénération et de la préservation des abeilles.
Une véritable ambition : créer et préserver la biodiversité sur 10% de la Belgique.
Pour ce faire, ils créent des partenariats durables avec les sociétés, institutions publiques, particuliers, agriculteurs et scientifiques.
Pour plus d’information : www.beeodiversity.com
Environmental Impact Assessment - University of WinnipegJohn Gunter
On Wednesday, March 11th I conducted a guest lecture at the University of Winnipeg 4th year Science Environmental Impact Assessment class. The course explores the methodology of environmental impact assessment (EIA). Students learn about various types of EIA, the components of EIA review, the regulatory aspects of EIA, and how to complete their own EIA. Students are expected to undertake EIA examples in both written and oral form.
Questo lavoro di tesi si propone di individuare, studiare e realizzare un dispositivo da applicare alle sorgenti magnetron-sputtering per aumentare la velocità delle deposizioni di film sottili. Le prove di deposizione sono state fatte utilizzando il niobio inquanto il dispositivo studiato potrebbe venire applicato alla deposizione di questo metallo superconduttore all’interno di cavità acceleratrici in radiofrequenza per acceleratori di particelle. Il problema che ci si è proposti di risolvere è quello di aumentare l’efficienza di ionizzazione del plasma da parte degli elettroni prodotti da una scarica elettrica in vuoto del tipo glow discharge. In una sorgente a diodo gli elettroni vengono persi perché assorbiti dall’anodo. In un magnetron gli stessi elettroni vengono fatti spiralizzare attorno alle linee di campo magnetico e compiendo un percorso più lungo per arrivare all’anodo effettuano un numero maggiore di collisioni ionizzanti.
Varie scuole di pensiero puntano ad aumentare l’efficienza di ionizzazione utilizzando differenti soluzioni (per esempio coupling del plasma induttivo con una sorgente a mircoonde, ECR), nel nostro caso sono state sviluppate delle sorgenti “extra” di elettroni chiamate Hollow Cathode da affiancare ai magnetron in modo da aumentare il numero di elettroni utili per la ionizzazione.
Recentemente la realizzazione di sorgenti magnetron-sputtering compatte, semplici e poco costose ha esteso l’utilizzo delle tecniche di deposizione di film sottili anche al settore low-tech come per esempio quello dei ricoprimenti decorativi oppure protettivi per il packaging nell’industria alimentare. Questo lavoro di tesi quindi, proponendosi di velocizzare la produzione di film sottili e di migliorarne la qualità, si inserisce in un contesto industriale di grande attualità
L’adroterapia fu proposta per la prima volta da Robert R. Wilson nel 1946.
Sfruttando il modo particolare in cui gli adroni carichi depositano energia nella materia, il cosiddetto picco di Bragg, è possibile rilasciare un’elevata dose in tumori anche profondi, limitando l’irradiazione sia dei tessuti sani circostanti che del canale d’entrata. La figura della pagina seguente mostra come diversi tipi di radiazione depositano energia in acqua; in essa è ben visibile il picco degli ioni carbonio.
Gli adroni carichi rilasciano molta della loro energia alla fine del percorso; inoltre, grazie alla loro massa, hanno una traiettoria pressoché rettilinea. Queste due proprietà fondamentali permettono un trattamento conforme in cui la dose viene rilasciata nel bersaglio tumorale con un’accuratezza più elevata rispetto alla radioterapia convenzionale che si avvale di elettroni e fotoni. I tumori per i quali è indicata l’adroterapia sono quelli localizzati nella base cranica, sul fondo dell’occhio e lungo la colonna vertebrale, ma anche i tumori pediatrici, i tumori del sistema nervoso centrale, della prostata, del fegato,
dell’apparato gastroenterico e del polmone possono beneficiare di un tale trattamento.Oltre alla miglior conformazione della dose ottenibile con protoni e ioni leggeri, questi ultimi hanno il vantaggio di possedere un’elevato LET (Linear Energy Transfer ).
Questo parametro è legato alla ionizzazione indotta nei tessuti e dipende dal quadrato della carica della particella. Un’elevata densità di ionizzazione permette una doppia rottura della catena del DNA, molto più difficile da riparare di una rottura singola. Non solo, per gli adroni il LET è più elevato nel picco di Bragg che nel canale di entrata. Tuttavia ioni con Z troppo elevato possono causare gravi danni sia nel canale d’entrata che nella coda (cioè oltre il picco di Bragg). La carica Z dello ione va dunque determinata con particolare cura: allo stato attuale delle conoscenze la scelta migliore è lo ione C6+ caratterizzato da una efficacia biologica relativa (RBE) che è circa tre volte quella dei protoni nella regione del picco di Bragg mentre rimane pressoché la stessa nel canale d’entrata. Gli ioni C6+ sembrano quindi essere i più adatti per il trattamento di tumori radioresistenti.1 2
L’acceleratore del CNAO – Centro Nazionale di Adroterapia Oncologico è un
acceleratore normalconduttivo costituito da due sorgenti ECR per la produzione di ioni carbonio C4+ e H3+. Una linea di trasporto a bassa energia LEBT, un acceleratore lineare LINAC costituito da un RFQ ed una struttura IH – DTL che accelera il fascio da 8 keV/u a 7 MeV/u. Il fascio incontra quindi uno stripper foil di Carbonio passando dallo stato di carica tetravalente a quello esavalente per poi essere accelerato dalla cavità RF del sincrotrone.
Le cavità acceleratici del Linac sono strutture normalconduttive in acciaio ramato per via elettrochimica. Risulta di fondamen
Una breve e semplice presentazione che introduce alcune semplici applicazioni tecnologiche inerenti al campo magnetico (motore elettrico, elettrocalamita, risonanza magnetica).
1. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi
Fabiano Tombolini
e la 5 B l.s.a.
marco.anselmi@itiscastelfidardo.it
fabiano.tombolini@gmail.com
Tablet school 2016
Ancona 12 febbraio
“ESPERIENZE NELLA
DIDATTICA DELLA FISICA”
2. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Un possibile approccio: SIMULAZIONE
Dal fornitissimo sito di Paul Falstad
Migliaia di righe di codice, che usano
la stessa conoscenza che voglio dimostrare..
TAUTOLOGIA ?
3. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Un Laboratorio in TASCA
Un cellulare android di fascia media possiede:
•Accelerometro a tre assi, 50 campioni per secondo
•Magnetometro a tre assi
•Sensore di luminositá
•Macchina fotografica in grado di vedere gli infrarossi
•Sensore di prossimitá
Molti di questi strumenti NON sono presenti
nei laboratori di fisica delle nostre scuole!
4. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
App gratuite utilizzabili - BYOD
Screenshoot di app per la MISURA del campo magnetico
5. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Possibilitá di creare APP – CODING!
Utilizzando Appinventor si possono realizzare app per Android
In grado di acquisire i sensori di bordo dei celllulari
Appinventor ha un ambiente molto simile a Scratch
6. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Esempio di UNITÁ DIDATTICA
Elettromagnetismo
V Liceo Scientifico
Opzione Scienze Applicate
7. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Un po’ di TEORIA
Hans Christian Oersted
1777-1851
Nel 1820 Oersted scoprì
casualmente che nelle vicinanze
di un filo percorso da corrente
l’ago di una bussola si orienta
perpendicolarmente al filo stesso
Faraday, dopo aver ripetuto questo esperimento, scoprì che
un filo percorso da corrente, oltre a influenzare un ago
magnetizzato, può a sua volta essere influenzato da una
calamita
Ampère ipotizzò che tutti i fenomeni magnetici fossero
dovuti a correnti elettriche: il magnetismo naturale delle
calamite poteva essere spiegato da correnti
microscopiche circolanti in essi
Michael Faraday
1791-1867
André-Marie Ampère
1775-1836
8. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Un po’ di TEORIA
Il vettore campo magnetico è indicato con la lettera B.
Esso può essere rappresentato con le linee di forza, grossolanamente indicate
dalla limatura di ferro ed è definito tramite la forza che esso esercita su un “filo
rettilineo indefinito”, ovvero un filo molto lungo e sottile in cui circola una data
corrente di intensità nota
La direzione del vettore campo magnetico è quella indicata da un ago
magnetico libero di orientarsi sotto l’azione del campo magnetico stesso
NORD
Il verso del campo magnetico è quello indicato dal polo nord dell’ago
magnetico
9. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Un po’ di TEORIA
Li
F
B
L’intensità del campo magnetico è, per definizione, il rapporto tra la
forza agente sul filo e il prodotto di lunghezza per intensità di corrente
mA
N
Ttesla
11
1
)(1
Se un filo è lungo un metro, vi circola una corrente di un ampère, e
risulta soggetto ad una forza di un newton, allora il campo magnetico
in cui è immerso ha intensità un Tesla
Il campo magnetico terrestre varia da 0,02 a 0,07 mT
10. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Un po’ di TEORIA
Jean-Baptiste Biot
(1774-1882)
Felix Savart
(1791-1841) Filo rettilineo percorso da corrente
Le linee di forza del campo
magnetico generato da un filo
rettilineo indefinito percorso da
corrente sono anelli concentrici al filo
che giacciono su piani perpendicolari
al filo stesso.
r
i
B o
2
L’intensità del campo magnetico è direttamente proporzionale all’intensità
della corrente circolante nel filo e inversamente proporzionale alla distanza
(legge di Biot-Savart).
27
/104 ANo
La costante μo si chiama permeabilità magnetica del vuoto
11. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Un po’ di TEORIA
l
NI
Bsol
0
Il campo di una spira (filo circolare) non è uniforme, ma sull'asse
della spira il campo B ha direzione perpendicolare al piano della
spira (cioè parallela all'asse).
Il verso del campo è dato dalla regola
della mano destra
l'intensità del campo sull'asse nel
centro della spira è
Un solenoide è un avvolgimento di N spire di filo conduttore. Ciascuna spira è un circuito, quindi
assimilabile ad un dipolo magnetico L’intero solenoide si può pensare come assimilabile ad una
calamita di lunghezza l
12. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
COSTRUENDO l´attrezzatura sperimentale
13. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Ed ora si SPERIMENTA
14. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Proposta di laboratorio CODING+BYOD
Classe: 5°BLSA Data: 19/01/2016
Titolo: Dimostrazione del campo magnetico di un solenoide e l’azione di
materiali ferromagnetici e diamagnetici.
Obbiettivo + parte teorica: Riuscire a dimostrare che un solenoide
attraversato da corrente genera un campo magnetico esterno nullo, mentre
quello interno, il cui modulo è dato dalla formula è uniforme e parallelo
all’asse del solenoide. Inoltre se immettiamo all’interno del solenoide un
materiale ferromagnetico, noteremo un’ulteriore variazione del campo
magnetico. Questo accade perché il ferromagnetismo è la proprietà di alcuni
materiali di magnetizzarsi molto intensamente se inseriti all’interno di un
campo magnetico.
15. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Proposta di laboratorio CODING+BYOD
Materiale occorrente:
Generatore di differenza di potenziale
Bobina di rame
Bacchetta di vetro
Cavi
Resistenza (0.47 Ω)
Saldatore a stagno
Sensore campo magnetico (smartphone)
Magneti (lineare e a ferro di cavallo)
Punta di un trapano (acciaio HSS)
Bacchetta di rame
Bacchetta di alluminio
Procedimento:
Abbiamo creato un solenoide avvolgendo la bobina di rame attorno alla bacchetta di vetro
(N=40;l=0.07m)
Abbiamo saldato la resistenza da 0.47 Ω con il solenoide
Abbiamo collegato i cavi del generatore ai due capi del solenoide
Abbiamo impostato la differenza di potenziale a 19 V, quindi l’intensità di corrente sarà
Abbiamo osservato la variazione di campo magnetico nel nostro smartphone quando il
solenoide veniva avvicinato al sensore di campo magnetico
Abbiamo inserito nel solenoide una bacchetta di ferro, una di rame e una di alluminio.
16. IIS Osimo “Laeng” – Castelfidardo
Polo Scientifico Tecnologico
Marco Anselmi – Fabiano Tombolini 12/2/2016
Proposta di laboratorio CODING+BYOD
Osservazioni e calcoli:
I dati in nostro possesso dopo l’esperimento sono i seguenti:
B(i)=0.340 µT
B(max)=0.700 µT
B(min) ottenuta invertendo i cavi del generatore, quindi invertendo il flusso di corrente=0.175 µT
Da cio possiamo calcolare che la variazioe de campo magnetico è di 0.36 µT, se andiamo ad eseguire la
formula . Secondo i nostri calcoli il risultato non è proprio preciso ma è perfettamente comprensibile data
l’approssimativa precisione del nostro sensore e anche la forma imperfetta del solenoide.
Dopo ciò abbiamo provato ad inserire la punta del trapano di acciaio HSS all’interno del solenoide, e
abbiamo visto che il campo magnetico aumentava smisuratamente, arrivando anche al valore di 3.449 µT.
Questo è avvenuto perché il nostro è un materiale ferromagnetico, e quindi appena è stato inserito
all’interno del nostro campo magnetico si è fortemente magnetizzato facendo alzare immediatamente e
abbondantemente il livello del nostro sensore. Abbiamo provato la stessa cosa inserendo una bacchetta di
rame e una di alluminio, ma la variazione del campo magnetico è stata nulla, infatti i 2 sono materiali
diamagnetici, ossia presentano una forma di magnetismo molto debole di verso opposto a quella del
campo magnetico, ma data la debole natura di questa forza, i materiali diamagnetici sono comunemente
detti “non magnetici”. La nostra ultima prova è stata effettuata prendendo due magneti, uno a ferro di
cavallo e uno lineare. Avvicinando il primo il sensore avvertiva una variazione solo se il magnete era molto
vicino perché i due poli si annullavano a vicenda, mentre con il magnete lineare la variazione veniva
avvertita anche da una certa distanza ed era anche sensibilmente più grande.
Detto ciò, nei limiti della accuratezza degli strumenti e dell’errore umano, possiamo dire che l’esperimento è
riuscito.
dalla relazione di laboratorio di L. Saraceni