l 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono numerose guerre in nome della fede, sconvolgendo i precedenti rapporti di potere.
Tutto questo si tradusse nell'arte che si distaccò dal manierismo della fine del cinquecento per assumere caratteri nuovi.
Il termine barocco viene applicato all'arte del seicento già a partire dal XVIII secolo assumendo un significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze negative.
L'arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per la diffusione al popolo delle idee controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurre il popolo alla dottrina cattolica.
L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo e i sentimenti della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme grandiose e monumentali.
Il gusto barocco si diffuse però non solo nei paesi cattolici, ma le sue caratteristiche si ritrovano anche nei paesi protestanti.
Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento, dell'energia, accentuando l'effetto drammatico delle opere attraverso i forti contrasti di luce e ombra sia delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricche di elementi decorativi.
Ciò che viene a modificarsi è il rapporto fondamentale tra rappresentazione e conoscenza. Durante l’età umanistica, la conoscenza attraverso i sensi aveva un valore positivo: cercando di capire ciò che si osservava si acquisiva una nuova comprensione del reale. Era un notevole progresso rispetto ad una conoscenza che in età medievale era ammessa solo come interpretazione simbolica delle sacre scritture. E in età umanistica artista e scienziato (anche se per quell’età è improprio usare questo secondo termine) potevano ancora essere la stessa persona. Nel Seicento ciò non è più possibile. La nascita delle scienze sperimentali e i progressi delle discipline matematiche hanno portato la conoscenza in ambiti diversi da quelli esperibili attraverso i sensi. Anzi, la conoscenza attraverso i sensi viene messa decisamente in crisi, se pensiamo a quanto questi possono essere fallaci come nel caso della sfericità della terra o del suo movimento rotatorio e di rivoluzione intorno al sole. In pratica non sono più i sensi, ma l’intelletto, la chiave di volta per accedere alla conoscenza del vero.
La nascita della prospettiva fu un elemento determinante per la differenziazione delle opere soprattutto pittoriche del periodo tardo gotico da quelle del primo rinascimento. All'inizio del Quattrocento, Filippo Brunelleschi, condusse studi ed esperimenti con l’aiuto di strumenti ottici illustrando scientificamente e graficamente la sua scoperta in due tavolette, oggi andate perdute, che raffigurano il Battistero visto dalla porta di Santa Maria del Fiore, la piazza della Signoria e Palazzo Vecchio rappresentati secondo una prospettiva calcolata geometricamente.
La pittura del rinascimento italiano fu in stretto connubio con l’architettura, i pittori di questo periodo per rappresentare la profondità utilizzano elementi architettonici. Alcuni artisti come il Beato Angelico o il Botticelli, pur applicando le regole della prospettiva nelle loro opere, continuano a mantenere alcuni caratteri tipici della tradizione tardo-gotica realizzando opere dalle linee eleganti, con colori diafani ed effetti di luce diffusa.
Nelle loro opere gli artisti rappresentano il mondo circostante elaborando i principi della prospettiva lineare accompagnati allo studio l’anatomia umana e le leggi dell’illuminazione e del chiaroscuro.
Uno tra i risultati più ammirevoli nell’applicazione delle nuove tecniche pittoriche si trova nell’opera di Masaccio e in particolare nella Trinità che si trova nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Caravaggio, the great italian painter of Early Baroque style,His life and his Style. How to " build a subject with Light and dark, Historical Background, the Counter Reformation and the need of propaganda
l 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono numerose guerre in nome della fede, sconvolgendo i precedenti rapporti di potere.
Tutto questo si tradusse nell'arte che si distaccò dal manierismo della fine del cinquecento per assumere caratteri nuovi.
Il termine barocco viene applicato all'arte del seicento già a partire dal XVIII secolo assumendo un significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze negative.
L'arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per la diffusione al popolo delle idee controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurre il popolo alla dottrina cattolica.
L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo e i sentimenti della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme grandiose e monumentali.
Il gusto barocco si diffuse però non solo nei paesi cattolici, ma le sue caratteristiche si ritrovano anche nei paesi protestanti.
Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento, dell'energia, accentuando l'effetto drammatico delle opere attraverso i forti contrasti di luce e ombra sia delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricche di elementi decorativi.
l 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono numerose guerre in nome della fede, sconvolgendo i precedenti rapporti di potere.
Tutto questo si tradusse nell'arte che si distaccò dal manierismo della fine del cinquecento per assumere caratteri nuovi.
Il termine barocco viene applicato all'arte del seicento già a partire dal XVIII secolo assumendo un significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze negative.
L'arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per la diffusione al popolo delle idee controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurre il popolo alla dottrina cattolica.
L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo e i sentimenti della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme grandiose e monumentali.
Il gusto barocco si diffuse però non solo nei paesi cattolici, ma le sue caratteristiche si ritrovano anche nei paesi protestanti.
Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento, dell'energia, accentuando l'effetto drammatico delle opere attraverso i forti contrasti di luce e ombra sia delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricche di elementi decorativi.
Ciò che viene a modificarsi è il rapporto fondamentale tra rappresentazione e conoscenza. Durante l’età umanistica, la conoscenza attraverso i sensi aveva un valore positivo: cercando di capire ciò che si osservava si acquisiva una nuova comprensione del reale. Era un notevole progresso rispetto ad una conoscenza che in età medievale era ammessa solo come interpretazione simbolica delle sacre scritture. E in età umanistica artista e scienziato (anche se per quell’età è improprio usare questo secondo termine) potevano ancora essere la stessa persona. Nel Seicento ciò non è più possibile. La nascita delle scienze sperimentali e i progressi delle discipline matematiche hanno portato la conoscenza in ambiti diversi da quelli esperibili attraverso i sensi. Anzi, la conoscenza attraverso i sensi viene messa decisamente in crisi, se pensiamo a quanto questi possono essere fallaci come nel caso della sfericità della terra o del suo movimento rotatorio e di rivoluzione intorno al sole. In pratica non sono più i sensi, ma l’intelletto, la chiave di volta per accedere alla conoscenza del vero.
La nascita della prospettiva fu un elemento determinante per la differenziazione delle opere soprattutto pittoriche del periodo tardo gotico da quelle del primo rinascimento. All'inizio del Quattrocento, Filippo Brunelleschi, condusse studi ed esperimenti con l’aiuto di strumenti ottici illustrando scientificamente e graficamente la sua scoperta in due tavolette, oggi andate perdute, che raffigurano il Battistero visto dalla porta di Santa Maria del Fiore, la piazza della Signoria e Palazzo Vecchio rappresentati secondo una prospettiva calcolata geometricamente.
La pittura del rinascimento italiano fu in stretto connubio con l’architettura, i pittori di questo periodo per rappresentare la profondità utilizzano elementi architettonici. Alcuni artisti come il Beato Angelico o il Botticelli, pur applicando le regole della prospettiva nelle loro opere, continuano a mantenere alcuni caratteri tipici della tradizione tardo-gotica realizzando opere dalle linee eleganti, con colori diafani ed effetti di luce diffusa.
Nelle loro opere gli artisti rappresentano il mondo circostante elaborando i principi della prospettiva lineare accompagnati allo studio l’anatomia umana e le leggi dell’illuminazione e del chiaroscuro.
Uno tra i risultati più ammirevoli nell’applicazione delle nuove tecniche pittoriche si trova nell’opera di Masaccio e in particolare nella Trinità che si trova nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.
Caravaggio, the great italian painter of Early Baroque style,His life and his Style. How to " build a subject with Light and dark, Historical Background, the Counter Reformation and the need of propaganda
l 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono numerose guerre in nome della fede, sconvolgendo i precedenti rapporti di potere.
Tutto questo si tradusse nell'arte che si distaccò dal manierismo della fine del cinquecento per assumere caratteri nuovi.
Il termine barocco viene applicato all'arte del seicento già a partire dal XVIII secolo assumendo un significato dispregiativo indicando un'arte esagerata e bizzarra, soltanto in tempi moderni si è tolto a questo termine le sue valenze negative.
L'arte di questo periodo, nata come risposta al protestantesimo, assunse un ruolo di grande importanza per la diffusione al popolo delle idee controriformiste e venne usata come mezzo per ricondurre il popolo alla dottrina cattolica.
L'arte barocca aveva il compito di toccare direttamente l'animo e i sentimenti della gente e per far questo era necessario che essa assumesse forme grandiose e monumentali.
Il gusto barocco si diffuse però non solo nei paesi cattolici, ma le sue caratteristiche si ritrovano anche nei paesi protestanti.
Caratterizzano lo stile barocco la ricerca del movimento, dell'energia, accentuando l'effetto drammatico delle opere attraverso i forti contrasti di luce e ombra sia delle sculture che delle pitture. Anche in architettura è evidente la ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricche di elementi decorativi.
Paolo Coen, Lezioni calabresi e abruzzesi, # 4paolo coen
The lesson is part of a short course of history of art given at the University of Calabria in 2014-2015 and later at the University of Teramo in 2016-2017. The course's destined to students having a poor cognitions of art history and art in general.
Da GIOTTO a CARAVAGGIO - Testimonianze di fede nell'arteUmberto Giordano
Come gli Artisti hanno rappresentato immagini sacre, nel corso dei secoli, con spirito religioso, con particolare riferimento a Giotto, Leonardo, Michelangelo e Caravaggio
Intellettuali Stranieri a Roma dal Grand Tour al XIX Secolo - 2a partePortante Andrea
Note e foto di accompagnamento per la passeggiata del Club del territorio di Roma (Touring Club), da Piazza del Popolo a Piazza Barberini. Focus su inglesi, tedeschi e russi. Non è, se non in minima parte, un lavoro "originale" ma una compilazione di testi, editati per convenienza, da diverse fonti web. Quindi un mero strumento di supporto ad una passeggiata e nulla di più.
Panoramica generale della contrapposizione e sovrapposizione dei generi del BAROCCO e del CLASSICISMO dal Cinquecento al Settecento. Sono mostrate e comparate pitture, architetture, sculture e scritti di alcuni dei principali artisti e letterati dell'epoca.
(lezione per IV superiore a.s. 2007-08)
Il Bruto di Michelangelo Buonarroti, di Paolo Coenpaolo coen
Michelangelo Buonarroti realizzò il Bruto sul finire degli anni trenta del Cinquecento. La presentazione, che è servita per tre lezioni all'Università di Teramo, serve a ripercorrere l'ambiente di questa scultura, che in qualche modo riassume il profondo legame di Michelangelo con l'ideale della repubblica.
Lam, Alcune riprese dal patrimonio classico intorno all'anno 1000paolo coen
Il patrimonio classico continuò ad essere conosciuto e reimpiegato nel Medioevo, anche se con valenze diverse rispetto al passato e al successivo reimpiego in età rinascimentale. Due casi intorno all'anno 1000: le committenze del vescovo Berward nella cattedrale di Hildesheim in Germania e di Ruggero II nella Cappella Palatina di Palermo.
Elif Cansın Şenol's project work for Visual Arts Management's Course at the University of Teramo, run by prof. Paolo Coen.
This work focuses on analogies/diffences betw. Italians and Turks, seen from the Turkish side.
Alessandro Chiodi, Il concetto di design: le esperienze di Cassina e Kartellpaolo coen
Alessandro Chiodi's project work on the concept of design takes the form of a presentation, focussing mainly on two major Italian companies, Cassina and Kartell.
Alessandro Chiodi's a student of the ATSC's Course on Art History held by prof. Paolo Coen at the University of Teramo.
Annalisa Fazzini's Project Work made for the Course of Visual Arts Management at the University of Teramo, run by prof. Paolo Coen. The project focuses on one of Teramo's museum, dedicated to archaeology.
Paolo Coen, Musei della Shoah ieri, oggi e forse anche domanipaolo coen
Paolo Coen's essay on the Holocaust Museums. The essay was published in "Musei Torino 2011. Da crisi a opportunità. Verso la Nuova Galleria Sabauda", conference proceedings ed. by Edith Gabrielli
6. Caravaggio, Martirio di San Matteo, 1599-1600, Roma,
San Luigi dei Francesi
Paolo Coen - Storia dell'arte
7. Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al
banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».
Egli, alzatosi, lo seguì.
Marco, 2, 14
Paolo Coen - Storia dell'arte
14. L’opera di Rubens non anticipa, ma può considerarsi
l’archetipo del barocco. Rubens cioè fornì per primo
all’altezza del 1606-1608, alcune soluzioni che più tardi,
negli anni venti e trenta, artisti come Bernini e Pietro da
Cortona avrebbero dato a loro volta, sul piano della
concezione dello spazio, dell’illusionismo e della
spettacolarità.
Paolo Coen - Storia dell'arte
15. Alcuni punti della poetica, cioè del modo di fare arte di
Rubens
• Implicazione, anzi conquista dello spazio
• Equilibrio fra pittura, scultura (cornici) e architettura:
unità delle arti
• Indistinzione fenomenica tra spazio reale e spazio
rappresentato
• Utilizzo di ogni mezzo, scenografico, meccanico,
luminoso, pur di rendere il miracolo
Paolo Coen - Storia dell'arte
16. Il concetto di barocco
• L’etimologia, chiaramente denigratoria
• La stroncatura di Francesco Milizia
• La persistente stroncatura di Jacob Burckhardt
• La prima rivalutazione: Heinrich Wölfflin
Paolo Coen - Storia dell'arte
17. La generazione del 1630
• Unità, anzi fusione delle arti
• Matrice comune: Rubens
• Diffusione internazionale, ben oltre i confini di
Roma
Paolo Coen - Storia dell'arte
Editor's Notes
Formatosi a Milano e attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610.
Data cruciale per l'arte e la vita di Caravaggio fu il 28 maggio 1606: responsabile di un omicidio durante una rissa e condannato a morte, dovette sempre fuggire per scampare alla pena capitale.
Oggi è il più famoso di tutti. Non esiste una mostra senza Caravaggio. La sua vicenda umana, vera o presunta, affascina tutti. I suoi dipinti sono ultraquotati.
Ma è anche vero che fino a un’ottantina di anni addietro tutto questo non esisteva.
Merisi era a Roma dal 1593, al massimo dal 1594. furono anni di vita grama. Uno dei suoi protettori era stato soprannominato ‘Monsignor Insalata”.
Tutti i personaggi sono in piedi attorno ad un tavolo ricoperto da una raffinata tovaglia damascata. La pittura è precisa e descrittiva in accordo con la filosofia artistica del Caravaggio.
Il quadro mette in scena la truffa. Un giovane ingenuo sta giocando a carte con un suo coetaneo il quale in complotto con un suo compare più anziano trucca il gioco delle carte.
Nel 1597 Merisi conobbe il cardinal Francesco Maria del Monte (1549-1627), grandissimo uomo di cultura e appassionato d'arte che, incantato dalla sua pittura, gli acquistò alcuni quadri, tra i quali il famosissimo I bari
La cappella, acquistata dal cardinale Mathieu Cointrel (italianizzato in Matteo Contarelli) nel 1565, il quale nel frattempo era morto, era passata in eredità a Virgilio Crescenzi il quale a sua volta aveva affidato la decorazione pittorica al Cavalier d’Arpino, con cui Caravaggio collaborò durante la sua prima permanenza a Roma.
Il Martirio di san Matteo è un dipinto a olio su tela (323x343 cm) di Caravaggio, databile al 1600-1601.
Matteo apostolo ed evangelista (Cafarnao, 4/2 a. C. – Etiopia, 24 gennaio 70) fu, secondo i Vangeli, uno dei dodici apostoli di Gesù e, secondo la tradizione, l'autore del Vangelo secondo Matteo. In questo stesso vangelo viene chiamato "il pubblicano" e descritto come esattore delle tasse prima della chiamata di Gesù.
I pubblicani costituivano una delle categorie più odiate dal popolo ebraico. Gli esattori delle tasse pagavano in anticipo all'erario romano le tasse del popolo e poi si rifacevano come usurai tartassando la gente. I sacerdoti, per rispettare il primo comandamento, vietavano al popolo ebraico di maneggiare le monete romane che portavano l'immagine dell'imperatore. I pubblicani erano quindi accusati di essere peccatori perché veneravano l'imperatore.
La scena è rappresentata all'interno di una struttura architettonica che ricorda quella di una chiesa (ciò si deduce dalla presenza di un altare con la croce e di un fonte battesimale) e quindi si atterrebbe alla Legenda Aurea per cui S. Matteo sarebbe stato assassinato dopo una messa.
Al centro del quadro vi è San Matteo che giace a terra dopo essere stato colpito dal suo carnefice, il personaggio seminudo (probabilmente il falso neofita) che gli blocca il braccio; il corpo di quest'ultimo è tornito,
Gesù lo scelse come membro del gruppo dei dodici apostoli e come tale appare nelle tre liste che hanno tramandato i tre vangeli sinottici: Matteo 10,3; Marco 3,18; Luca 6,15. Il suo nome appare anche in Atti 1,13, dove si menzionano gli apostoli che costituiscono la timorosa comunità sopravvissuta alla morte di Gesù.
Esistevano diverse tradizioni in merito alla sua vita e alla sua morte. Caravaggio qui aderì sterttamente a alla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, il più importante e il più famoso testo con leggende delle vite dei santi, realizzato durante il Medio Evo. Secondo Jacopo da Varagine, Matteo convertì il re dell'Etiopia, dopo aver fatto risorgere miracolosamente la figlia Ifigenia. La tradizione racconta anche che, alla morte del sovrano, gli sarebbe succeduto sul trono il re Irtaco, fratello di Egippo, che avrebbe voluto sposare la figlia del re defunto, Ifigenia, che però aveva consacrato la sua verginità al Signore.
Irtaco, vistosi rifiutato, chiese a Matteo di persuaderla a concedersi a lui, ma il santo in risposta lo invitò ad ascoltare una sua predica che avrebbe tenuto il sabato successivo nel tempio al cospetto di tutta la popolazione. Quel sabato l'apostolo proclamò solennemente che il voto di matrimonio di Ifigenia con il re celeste non sarebbe potuto essere infranto per il matrimonio con un re terreno perché se un servo usurpasse la moglie del suo re sarebbe giustamente arso vivo.
La risposta di Irtaco non si fece attendere. Matteo venne ucciso sull'altare mentre celebrava la messa, trafitto a colpi di spada da un sicario inviato dal re.
La commissione (che, a rigor di termini, proveniva dal suo mecenate, il cardinale Francesco Maria Del Monte, piuttosto che dalla stessa chiesa), causò notevoli difficoltà a Caravaggio, poiché non aveva mai dipinto una tela così grande, né una con così tante figure. I raggi X rivelano due tentativi separati di composizione prima di quello che vediamo oggi, con un movimento generale verso la semplificazione attraverso la riduzione del numero di figure e la riduzione - in definitiva l'eliminazione - dell'elemento architettonico.
Adesso conoscete la storia. Guardate il dipinto e ditemi cosa vedete. Cosa sta succedendo?
I nudi rappresentati da Caravaggio nella tela del Martirio di San Matteo sono dei neo-battezzati. L’assassino di san Matteo si è nascosto fra di loro e assale l’apostolo, mentre gli altri sono intorno al fonte battesimale che è chiaramente evidente, con la sua forma absidata, in basso. Anzi, il neo-battezzato a sinistra ha ancora un piede che è nell’acqua del Battesimo.
Caravaggio rappresenta nella tela non solo il martirio di Matteo, ma anche la sua opera di battezzatore, avvenuta secondo la tradizione in Etiopia. Egli sta battezzando, quando sopraggiunge il carnefice. Proprio in quegli anni aveva ripreso vigore il Battesimo di adulti, a motivo delle missioni realizzate nel Nuovo Mondo da diverse Congregazioni dell’epoca, fra le quali i gesuiti. A Roma stessa era ormai attivo il Collegio dei Neofiti[1].
Non solo. Caravaggio rappresenta anche il contesto del Battesimo degli adulti che, nella Chiesa cattolica, è la celebrazione dell’Eucarestia.
Il ragazzo che fugge inorridito, vestito di bianco, è il chierichetto che ha appena “assistito” alla Messa celebrata da san Matteo. Sul fondo si vede chiaramente l’altare sul quale la Messa tridentina è appena stata celebrata, con la croce che ne adorna il prospetto. Sull’altare Caravaggio dipinge una candela ancora accesa, a indicare la celebrazione appena conclusa.
Ma il Merisi non rappresenta solo il Battesimo e l’Eucarestia, bensì anche il sacerdozio cattolico che è indissolubilmente legato al catecumenato che include l’eucarestia.
Matteo, riverso a terra, è infatti rivestito delle vesti sacerdotali dell’epoca dell’immediato post-Concilio di Trento. Ha l’alba bianca, il cingolo che la stringe, e sopra di essa la pianeta sacerdotale.
Matteo non ha solo battezzato, ma ha anche celebrato la Messa e donato ai neofiti l’Eucarestia.
La tela si potrebbe definire “sacramentale”, poiché ripresenta i sacramenti decisivi per la Chiesa cattolica, Battesimo ed Eucarestia, con il Sacerdozio che è ordinato alla Celebrazione della Messa.
La tela si potrebbe, però, definire ancora più precisamente come “catecumenale”, poiché presenta la celebrazione del Battesimo degli adulti con il suo culmine che è la celebrazione dell’Eucarestia, il pieno inserimento nel Corpo stesso di Cristo che è la Chiesa.
Il Martirio di San Matteo del Caravaggio rappresenta così il Battesimo degli adulti, il Sacramento che è “porta” della celebrazione eucaristica e ad essa tende.
Ci vuole un minimo di concentrazione per capire che la mischia confusa è una vittoria della santità. San Matteo sembra indietreggiare mentre cade davanti alla furia nuda del suo carnefice, bruciando nel bagliore della luce, che prepara la sua spada a colpire. Intorno al santo ci sono persone che mostrano emozioni diverse, come richiesto da Contarelli: terrore, timore reverenziale e costernazione, mentre un angelo protende il palmo del martirio. La confusione sull'immagine può essere alleviata dalla comprensione del fatto che Matthew non sta temendo per lo sciopero del carnefice, ma cerca il dono dell'angelo. La presa del carnefice e la portata dell'angelo sono due percorsi paralleli. Solo Matthew è al corrente della visita angelica. Visto come tale, questo è un dipinto non relativo a un momento di terrore generale, ma alla morte di un santo come stretta di mano personale del divino.
Quella che vediamo qui è la seconda versione del quadro. La prima versione del dipinto, acquistata da Vincenzo Giustiniani, passò ai Musei di Berlino nel 1815 e fu distrutta verso la fine della seconda guerra mondiale nell'incendio della Flakturm Friedrichshain.
Torniamo ancora volta sull’anno 1600.
Anche se non nacque ad Anversa, nelle Fiandre, Rubens può certamente dirsi figlio di quella città, di quel clima, di quella mentalità. Ovvero di una città rivolta verso la borghesia calvinista.
Nato nel 1577, Rubens già a ventuno anni, nel 1598, era iscritto nella gilda, ovvero nella confraternita di pittori di quella città.
1600: Rubens è in Italia. È un viaggio di formazione, naturalmente. Ha appena 23 anni. Ma è anche un viaggio di diplomazia. Rubens è un gentiluomo, lo vedete molto bene qui. È una persona esperta, colta ed estremamente esperta delle corti diplomatiche d’Europa.
Come istruzione, ciò prevede che Rubens visiti le principali città d’arte. e dunque il nord Italia e in particolare Venezia, città che è molto importante per la sua maniera, per il suo linguaggio. Pensiamo a Tiziano, a Veronese, a Tintoretto. Rubens è una persona di un’estrema intelligenza pittorica: esercizio della copia.
Nord Italia significò anche Mantova. La corte dei Gonzaga, di Vincenzo Gonzaga, proprietario di una fantastica collezione d’arte. Solo più tardi, una ventina d’anni più tardi, la collezione Gonzaga sarebbe stata completamente smembrata.
Madonna della Vallicella, 1606-1608. Come dice Claudio Strinati, è una delle chiesa più significative della Controriforma.
È una impresa veramente difficile. Si trova a confrontarsi con una preesistenza. Con un’immagine miracolosa, la Madonna della Vallicella.
la soluzione è fatta da cinque opere in una opere in una. Vi è l’opera antica. Ed è una. Che è però montata in un determinato modo da Rubens. Vi è la nuova immagine della Madonna, che sale e che scende. Infine vi è tutto quanto intorno.
Quindi è l’apparizione della Vergine della Vallicella. È la resa del miracolo.
La conquista dello spazio. Equilibrio fra pittura, scultura (cornici) e architettura: unità delle arti
Indistinzione fenomenica tra spazio reale e spazio rappresentato.
cosa significa, in termini concreti. che il miracolo non è lontano, respinto nel passato. Il miracolo è adesso, è qui. Ora.
Chiedi se prima Project Work. Attualmente per l’etimologia si èaancora in disaccordo. Vi è invece un elemento comune, che è quello della irregolarità, dell’asimmetria, della volontà di confondere la realtà, il vero, con il falso. È chiaro che anche qui, come del resto nel Manierismo, si nasconde una volontà denigratoria, almeno a livello etimologico, naturalmente.
E in effetti dal Settecento in poi, soprattutto con il critico Francesco Milizia, sulle arti, sull periodo artistico barocco calò la scure. Per Milizia, architettura barocca fece rima con stravaganza, con bizzarria, con mancanza di razionalità, con con mancanza di regola e di equlibirio classico. Peraltro confondendo artisti, linguaggi e periodi molto diversi: nello stesso contenitore Milizia pose difatti Caravaggio con Bernini, con Rubens con un poeta come il Cavalier Marino.
Per la rivalutazione del barocco si deve dunque attendere molto. Il primo, importante rivalutatore fu Heinrich Wölfflin. Ma è chiaro che anche qui la rivalutazione partì da presupposti contemporanei. Dalla musica di Richard Wagner, dalla filosofia di Friedrich Nietsche e, per la pittura spagnola, dagli studi che artisti come Eduard Manet avevano compiuto, fra l’altro rivalutando Vélazquez.
Intorno all’anno 1630 venne a maturazione un’intera generazione di artisti che erano nati intorno al 1600. Parlo di artisti perché una delle caratteristiche, lo avete capito, è la fusione delle tre arti. Gli artisti di cui parliamo pensano e spesso praticano insieme le tre arti principali, pittura, scultura e architettura. questo è particolarmente vero per Gianlorenzo Bernini.