i sistemi di navigazione indoor rappresentano applicazioni di sicuro interesse per una vasta gamma di utenti di: musei, centri commerciali, ospedali, campus universitari, tutti luoghi potenzialmente interessati a fornire sistemi di navigazione a supporto della fruizione dei propri servizi. Tuttavia in ambienti interni il segnale GPS non è sempre disponibile e ciò determina la ricerca di sistemi alternativi che funzionino in assenza di segnale. Roodin è un sistema di navigazione indoor che funziona in assenza di segnale GPS mediante le dotazioni dei moderni smartphone.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
GIARPS (GIANO-B & HARPS-N) è il nuovo strumento entrato in funzione nella primavera 2017 presso il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) alle Canarie. Si tratta di uno strumento dalle altissime potenzialità, tanto da essere, al momento, l’unico al mondo in grado di fornire spettri ad alta risoluzione in una banda spettrale molto estesa, che va dal visibile all’infrarosso, il tutto con una sola esposizione.
GIANO è uno dei nuovi strumenti disponibile al TNG per la comunità astronomica, italiana e internazionale. Si tratta del primo strumento al mondo capace di produrre uno spettro infrarosso completo ad alta risoluzione in una sola esposizione.
i sistemi di navigazione indoor rappresentano applicazioni di sicuro interesse per una vasta gamma di utenti di: musei, centri commerciali, ospedali, campus universitari, tutti luoghi potenzialmente interessati a fornire sistemi di navigazione a supporto della fruizione dei propri servizi. Tuttavia in ambienti interni il segnale GPS non è sempre disponibile e ciò determina la ricerca di sistemi alternativi che funzionino in assenza di segnale. Roodin è un sistema di navigazione indoor che funziona in assenza di segnale GPS mediante le dotazioni dei moderni smartphone.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
GIARPS (GIANO-B & HARPS-N) è il nuovo strumento entrato in funzione nella primavera 2017 presso il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) alle Canarie. Si tratta di uno strumento dalle altissime potenzialità, tanto da essere, al momento, l’unico al mondo in grado di fornire spettri ad alta risoluzione in una banda spettrale molto estesa, che va dal visibile all’infrarosso, il tutto con una sola esposizione.
GIANO è uno dei nuovi strumenti disponibile al TNG per la comunità astronomica, italiana e internazionale. Si tratta del primo strumento al mondo capace di produrre uno spettro infrarosso completo ad alta risoluzione in una sola esposizione.
Smart University: forecast weather service and "OpenData" applications to sha...Giuseppe Agrillo
The aim of CCMMMA - Centro Campano per il Monitoraggio e la Modellistica Marina e Atmosferica - University of Naples “Parthenope” is to offer a point of reference for weather and climate risk assessment to improve the management of natural and anthropic resources.
We are aware that providing an efficient weather service could be a delicate task to play and, for this reason, since the beginning we used an “OpenData” approach. Currently, our results and data are shared using standard and open protocols.
The CCMMMA promotes the development of Smart Communities around these environmental issues using the SEBETO project: a virtual environment provides the possibility to share all the needed technologies to access and manage our data. Users can develop desktop, web and mobile applications using our data to improve the dissemination of knowledge (http://web.uniparthenope.it).
These policies will bring us to redefine the relationships between University, government agencies, companies and citizen to create a SmartUniversity to make a SmartCity. We promote and release many applications developed by users, students and fans such us the CCMMMMA apps for Android and iOS (iPhone/iPad) mobile platforms or a web applications.
Applicazioni di Matlab all'analisi di immagini telerilevateMarco Palazzo
Applicazioni di Matlab all'analisi di immagini telerilevate
Marco Palazzo & Lorenzo Vasanelli Presentazione al Convegno "Matematica senza Frontiere" 5-8 Marzo 2003, Lecce
Stage astrofisica 2010- 1. Introduzione al Sistema Solare - M.BadialiIAPS
Stage di astrofisica IASF/IFSI, 3° Edizione
Giorno 1- Lezione 1: Introduzione all'Astrofisica, Introduzione al nostro Sistema Solare; I sistemi planetari extrasolari
Astronomo e matematico tedesco, Giovanni Keplero ha formulato le 3 leggi che regolano il moto dei pianeti del Sistema solare.
Keplero nasce il 27 dicembre 1571 a Weil der Stadt, nel Sud‐Ovest della Germania. Viene destinato dai genitori alla carriera ecclesiastica, e presso il seminario dell’università di Tubinga, studia teologia e matematica.
Un suo docente, l’astronomo Michael Mästlin, lo introduce alle nuove teorie astronomiche dello scienziato polacco Niccolò Copernico.
Di recente, infatti, Copernico ha affermato che la Terra non è al centro dell'universo, come da sempre si ritiene.
Secondo lo studioso, invece, al centro dell’universo c’è il Sole, e la Terra, insieme agli altri pianeti, gli gira intorno.
Il giovane Keplero abbraccia con convinzione la teoria eliocentrica di Copernico, e inizia a studiare astronomia.
Nel 1596 viene pubblicato il suo primo saggio, il Mysterium cosmographicum. In quest’opera, espone un’interpretazione dell’eliocentrismo profondamente intrisa di religiosità. Keplero afferma che, poiché è creato da Dio, l’universo è ordinato earmonico, e questa armonia si traduce in leggi matematiche. La missione dello scienziato, quindi, è trovare queste leggi.
Nel 1600 il matematico danese Tycho Brahe, astronomo ufficiale del Sacro romano impero, lo chiama in Boemia come suo assistente. L’anno seguente Brahe muore, e Keplero viene nominato matematico imperiale al suo posto.
Da Brahe, Keplero eredita un’enorme mole di calcoli e misurazioni astronomiche. Mette ordine tra i dati in suo possesso, cercando analogie e rapporti da cui far discendere leggi matematiche. Giunge, infine, in circa 25 anni di lavori, a dimostrare che il moto dei pianeti intorno al Sole è regolato da leggi che sono uguali per ogni pianeta.
Keplero comprende innanzitutto che i pianeti si muovono seguendo un’orbita ellittica, e non circolare, come pensano i suoi contemporanei.
Dimostra, inoltre, che la velocità con cui un pianeta percorre la propria orbita non è costante: infatti, più il pianeta si trova in un punto dell’orbita lontano dal Sole, e più procede lentamente.
Infine, confronta le velocità dei pianeti, e comprende che più un pianeta è vicino al Sole, minore sarà il tempo necessario per completare un’orbita.
Keplero dimostra tutto ciò mediante rigorose leggi fisiche che costituiscono le cosiddette “tre leggi sul moto dei pianeti”.
Le leggi di Keplero sono ancora oggi alla base della scienza astronomica.
Giovanni Keplero muore a Ratisbona il 15 novembre 1630, a 58 anni.
Pochi anni dopo la sua morte, viene pubblicato un suo manoscritto intitolato Somnium lunae, in cui Keplero immagina un viaggio sulla Luna. È ritenuto il primo racconto di fantascienza.
esercitazione per corso master su LMS e LO per una progettazione simulata di uncorso di recupero estivo che includa lezioni anche per alunni con difficoltà di apprendimento
Smart University: forecast weather service and "OpenData" applications to sha...Giuseppe Agrillo
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We are aware that providing an efficient weather service could be a delicate task to play and, for this reason, since the beginning we used an “OpenData” approach. Currently, our results and data are shared using standard and open protocols.
The CCMMMA promotes the development of Smart Communities around these environmental issues using the SEBETO project: a virtual environment provides the possibility to share all the needed technologies to access and manage our data. Users can develop desktop, web and mobile applications using our data to improve the dissemination of knowledge (http://web.uniparthenope.it).
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Applicazioni di Matlab all'analisi di immagini telerilevate
Marco Palazzo & Lorenzo Vasanelli Presentazione al Convegno "Matematica senza Frontiere" 5-8 Marzo 2003, Lecce
Stage astrofisica 2010- 1. Introduzione al Sistema Solare - M.BadialiIAPS
Stage di astrofisica IASF/IFSI, 3° Edizione
Giorno 1- Lezione 1: Introduzione all'Astrofisica, Introduzione al nostro Sistema Solare; I sistemi planetari extrasolari
Astronomo e matematico tedesco, Giovanni Keplero ha formulato le 3 leggi che regolano il moto dei pianeti del Sistema solare.
Keplero nasce il 27 dicembre 1571 a Weil der Stadt, nel Sud‐Ovest della Germania. Viene destinato dai genitori alla carriera ecclesiastica, e presso il seminario dell’università di Tubinga, studia teologia e matematica.
Un suo docente, l’astronomo Michael Mästlin, lo introduce alle nuove teorie astronomiche dello scienziato polacco Niccolò Copernico.
Di recente, infatti, Copernico ha affermato che la Terra non è al centro dell'universo, come da sempre si ritiene.
Secondo lo studioso, invece, al centro dell’universo c’è il Sole, e la Terra, insieme agli altri pianeti, gli gira intorno.
Il giovane Keplero abbraccia con convinzione la teoria eliocentrica di Copernico, e inizia a studiare astronomia.
Nel 1596 viene pubblicato il suo primo saggio, il Mysterium cosmographicum. In quest’opera, espone un’interpretazione dell’eliocentrismo profondamente intrisa di religiosità. Keplero afferma che, poiché è creato da Dio, l’universo è ordinato earmonico, e questa armonia si traduce in leggi matematiche. La missione dello scienziato, quindi, è trovare queste leggi.
Nel 1600 il matematico danese Tycho Brahe, astronomo ufficiale del Sacro romano impero, lo chiama in Boemia come suo assistente. L’anno seguente Brahe muore, e Keplero viene nominato matematico imperiale al suo posto.
Da Brahe, Keplero eredita un’enorme mole di calcoli e misurazioni astronomiche. Mette ordine tra i dati in suo possesso, cercando analogie e rapporti da cui far discendere leggi matematiche. Giunge, infine, in circa 25 anni di lavori, a dimostrare che il moto dei pianeti intorno al Sole è regolato da leggi che sono uguali per ogni pianeta.
Keplero comprende innanzitutto che i pianeti si muovono seguendo un’orbita ellittica, e non circolare, come pensano i suoi contemporanei.
Dimostra, inoltre, che la velocità con cui un pianeta percorre la propria orbita non è costante: infatti, più il pianeta si trova in un punto dell’orbita lontano dal Sole, e più procede lentamente.
Infine, confronta le velocità dei pianeti, e comprende che più un pianeta è vicino al Sole, minore sarà il tempo necessario per completare un’orbita.
Keplero dimostra tutto ciò mediante rigorose leggi fisiche che costituiscono le cosiddette “tre leggi sul moto dei pianeti”.
Le leggi di Keplero sono ancora oggi alla base della scienza astronomica.
Giovanni Keplero muore a Ratisbona il 15 novembre 1630, a 58 anni.
Pochi anni dopo la sua morte, viene pubblicato un suo manoscritto intitolato Somnium lunae, in cui Keplero immagina un viaggio sulla Luna. È ritenuto il primo racconto di fantascienza.
esercitazione per corso master su LMS e LO per una progettazione simulata di uncorso di recupero estivo che includa lezioni anche per alunni con difficoltà di apprendimento
Presentation By Marco Camerada (CRS4)
From EstateLab "La radiazione solare diretta in Sardegna" Seminar held on March 16th 2011
This presentation is about direct normal solar irradiance (DNI) measurement in Sardinia
Utilizzo dei sensori su piattaforma Android. Presentazione del progetto sperimentale al fine di utilizzare i sensori integrati a bordo dei dispositivi mobili per il rilevamento dei precursori dei terremoti. Con la raccolta dei dati, sara' possibile confermare le teorie di base e definire un modello deterministico atto alla individuazione e previsione degli eventi sismici con un anticipo variabile dai 10 giorni alle 48 ore.
Approccio sperimentale all’uso del cronometro come strumento per la misura de...Scienze Motorie Pavia
Claudia Sarchi
"Approccio sperimentale all’uso del cronometro come strumento per la misura del counter movement jump (cmj)"
Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Motorie
Unviersità degli Studi di Pavia
Anno Accademico 2015-2016
1. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 1 SOLAR ASTRONOMY Classe terza Esperienza teorico – pratico sullo studio del Sole
2. Il primo studio che i ragazzi di terza media hanno dovuto affrontare, nell’ambito del percorso di astronomia, è stato quello di determinare le dimensioni reali di alcuni fenomeni osservati e fotografati sul disco solare nel precedente anno scolastico e nel anno scolastico in corso dai compagni della classe II. Per lo scopo, abbiamo utilizzato SALSAJ, un software gratuito messo a disposizione dalla piattaforma didattica HandofUniverse della quale siamo partecipanti come scuola pilota. Il software in oggetto permette misurazioni sia di distanze, che fotometriche e diverse altre applicazioni di interesse astronomico. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 2 Dalla qualità alla quantità…
3. Procedura per determinare le dimensioni di fenomeni osservati sul disco solare Aprire l’immagine con il software SalsaJ Ricavare dalla letteratura le dimensioni precise del raggio solare Misurare utilizzando il pulsante “righello” le dimensioni del raggio solare espressa in pixel. Applicare una semplice proporzione per determinare a quanti chilometri corrisponde un pixel sull’immagine ricavata al telescopio. Sempre utilizzando il pulsante “righello” determinare la lunghezza espressa in pixel del fenomeno presente sul disco (filamento, macchia solare, granuli ecc...) Moltiplicare il numero di pixel trovati per il coefficiente calcolato precedentemente che mi esprime a quanti chilometri corrisponde 1 pixel. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 3
4. Prima misurazione: filamento e granulazione solare In questa immagine, ottenuta con il telescopio H-alpha è possibile osservare, oltre alla granulazione solare, un filamento in alto a sinistra. Utilizzando la procedura precedentemente esposta, un gruppo di studenti ha determinato le dimensioni del grano e del filamento. 4 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE Filamento solare
5. Seconda misurazione: gruppo di protuberanze solari In questa immagine abbiamo determinato le dimensioni delle protuberanze (in termini di altezza) e l’estensione sul disco solare del fenomeno (larghezza). 5 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
6. Terza misurazione: altezza di tre protuberanze distinte In questa immagine, altamente spettacolare, siamo riusciti a determinare le dimensioni delle tre protuberanze. In aggiunta abbiamo annotato anche le dimensioni del raggio terrestre per poter dare un indicazione delle enormi dimensioni dei fenomeni misurati. 6 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
7. Quarta misurazione: filamento sul disco solare Immagine in H-alpha Si evidenzia perfettamente un enorme filamento sul disco solare. 7 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
8. Noi e la radiazione elettromagnetica non visibile Nelle prossime esperienze, i ragazzi studieranno la radiazione elettromagnetica provenienete dal Sole “invisibile”. Dovranno così abbandonare l’utilizzo degli occhi e farsi guidare dalla matematica. Numeri, grafici, suoni saranno la guida per scoprire altre informazioni interessantissime associate alla nostra stella. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 8
9. Energia termica ed il Sole: determinazione della costante solare La costante solare rappresenta la quantità di energia termica, proveniente dal Sole, che raggiunge la Terra per metro quadrato nell’unità di tempo. Con un semplice esperimento, alcuni ragazzi della classe III sono riusciti a determinare un valore sperimentale della costante solare. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 9
10. Procedura operativa Procedura (Occorre una giornata limpida priva di nuvole) Misura la superficie del calorimetro di esposta al sole ed esprimi il dato in metri quadrati. Versa 75 ml di acqua in un calorimetro Aggiungi alcune gocce di inchiostro nero Inserisci la sonda di temperatura registra la temperatura ad intervalli regolari fino a quando questa non che si sia stabilizzata (primo equilibrio termico) Posiziona il calorimetro esponendolo al Sole in modo che la superficie superiore sia il più perpendicolare possibile alla radiazione solare Registra ad intervalli regolari, il tempo e la temperatura corrispondente (operazione svolta dal software) Raggiunto l’equilibrio termico, interponi uno schermo davanti al calorimetro Continua ad annotare la temperatura (in diminuzione) ed il tempo di esposizione Costruisci il grafico temperatura – tempo (operazione svolta dal software). LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 10
11. Il tracciato grafico Il grafico è stato ottenuto utilizzando una sonda termica collegata ad una semplice interfaccia per la memorizzazione ed archiviazione dei dati sperimentali (eurolab). Le successive determinazioni sono ricavabili direttamente dal software di gestione delle sonde (CoachLab6). 11 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
12. I calcoli Scegliere due zone del diagramma temperatura – tempo “lineari” e determinare il rapporto tra il salto termico ed il tempo di esposizione alla radiazione solare. I dati ottenuti sono riportati nella tabella sottostante Per il calcolo della costante solare abbiamo fatto uso della relazione fondamentale della calorimetria. Un corpo a temperatura Ta e uno a temperatura Tb si scambiano una certa quantità di calore: Q=c*m*∆T dove c = calore specifico dell’acqua; m = massa dell’acqua; ∆T = variazione di temperatura. Per ricavare l’energia assorbita dalla Terra, è sufficiente dividere il calore assorbito per S*∆t ottenendo: energia assorbita per unità di superficie e di tempo = (c*m) *∆T /S =C*∆T/∆t dove C è la costante del calorimetro ed S la superficie di esposizione del calorimetro. La potenza che ci giunge dal Sole a livello del suolo vale: energia assorbita per unità di superficie e di tempo = C*[(∆T/∆t)salita + (∆T/∆t)discesa] joule/m2s (watt/m2) dove C è uguale a m*c/S (∆T/∆t)salita = pendenza della curva, nella fase di riscaldamento in un tratto rettilineo opportunamente scelto (∆T/∆t)discesa= pendenza della curva nella fase di raffreddamento nello stesso intervallo di temperature considerate nella fase di riscaldamento. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 12
13. I risultati sperimentali Costante del calorimetro C = 0,075*4186/0,00328 = 95626 Joule/m2 Energia assorbita per unità di superficie e di tempo = 95626*(0,006275 + 0,002061) = 797 Watt/m2. L’elaborazione dei dati sperimentali porta a valori della radiazione solare al suolo compresi tra 600 e 900 Watt/m2. Le misure più recenti compiute dai satelliti forniscono un valore di 1353 W/m². Questa enorme quantità di energia non arriva tutta sulla superficie terrestre. Infatti circa il 40% della radiazione viene assorbita o riflessa dalle nubi ed il 15% viene assorbita dall'aria; arriva al suolo, quindi, circa il 45% della radiazione. 13 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
14. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 14 Programma osservativo – Sole nella banda SHF (super high frequency)
15. PROGRAMMA OSSERVATIVOStudio del Sole nella banda SHF Strumentazione utilizzata: radiotelescopio SHF di nostra costruzione Descrizione strumentazione Radiotelescopio: SATFINDER + ADC (convertitore analogico – digitale) + antenna satellitare di forma parabolica Cosa osserviamo Il programma osservativo prevede lo studio del Sole nella banda delle onde SHF. In particolare vogliamo osservare il transito del Sole e la temperatura della fotosfera nella banda delle microonde. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 15
16. Composizione del radiotelescopio SHF Il nostro radiotelescopio SHF è costituito da un antenna parabolica in grado di catturare la radiazione solare nella banda delle microonde, un ricevitore rappresentato dal SatFinder, un sistema di acquisizione e elaborazione dati costituito da un modulo elettronico appositamente costituito, un PC e un software adatto. 16 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
17. Componenti del radiotelescopio SHF L’antenna utilizzata, è del tipo “OFFSET” avente un diametro di 80 cm. Il kit acquistato Comprende: una parabola, un ricevitore LNB con relativo elemento di sostegno, staffe di ancoraggio. 17 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
18. Componenti aggiuntivi del radiotelescopio SHF Satfinder: questo strumento, permette la regolazione del guadagno del segnale proveniente dall’antenna. L’alimentazione del SatFinder (+ 13 V) è fornita da un vecchio decoder TELEPIU’ (ora SKY) . 18 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
19. Componenti aggiuntivi del radiotelescopio SHF Il segnale proveniente dal SatFinder deve essere convertito in segnale “capibile” dal computer. Allo scopo è stato realizzato un semplice modulo di acquisizione integrato ADC0831 (il cui progetto è scaricabile dal sito www.radioastrolab.it) 19 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
20. Il tracciato del Sole in SHF Esempio di tracciato del Sole ottenuto con circa 1h di osservazione nella banda delle microonde (SHF). I dati sono stati elaborati utilizzando il software freeware PRESTO. LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 20
22. PROGRAMMA OSSERVATIVOStudio del Sole nella banda VLF Strumentazione utilizzata: radiotelescopio VLF di nostra costruzione Descrizione strumentazione Radiotelescopio: GYRATOR III + antenna loop magnetico a forma romboidale. Cosa osserviamo Il programma osservativo prevede lo studio del Sole nella banda delle onde VLF. In particolare vogliamo osservare e classificare fenomeni SID LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 22
23. Il nostro radiotelescopio VLF Il nostro radiotelescopio VLF è costituito dai seguenti componenti: Ricevitore Gyrator III Antenna a telaio di forma quadrata Computer per registrazione ed analisi dei dati Software dedicato (logger) LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 23
24. Il ricevitore Il ricevitore, che ha la funzione di ricevere, amplificare e convertire il segnale elettrico in segnale digitale, è costituito da diversi componenti elettronici collegati assieme secondo lo schema circuitale fornitoci dall’I.A.R.A. (Istituto Amatoriale di Radioastronomia). 24 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
25. Antenna loop magnetico L’antenna a telaio ha la forma di un quadrato la cui diagonale misura 75 cm. Questo tipo di antenna è molto sensibile ed è stata ideata per l’uso interno. L’antenna è direttiva cioè è in grado di riceve i segnali provenienti dalla direzione verso la quale è orientata mentre attenua moltissimo i segnali laterali. Questo significa che se puntiamo l’antenna verso Nord riceveremo i segnali provenienti dalle stazioni posizionate in questa posizione e nessun segnale proveniente dalle direzioni perpendicolari (EST OVEST). 25 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
26. Che cosa è un SID Un modo per poter osservare indirettamente un brillamento solare, è quello di monitorare la banda radio VLF, al fine di rilevare fenomeni chamati SID (SuddenIonosphericDisturbance). Un fenomeno SID rappresenta un improvviso aumento del segnale radio dovuto a brillamenti solari. Il monitoraggio viene eseguito dall’alba al tramonto . LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE 26
27. Grafico di una giornata di Sole quieto Il grafico che si ottiene in una giornata di sole quieto, è rappresentato a fianco. In esso possiamo vedere come verso le ore 07:10UT il segnale ha un brusco calo dovuto all’avvicinarsi del sorgere del Sole. Questo effetto è chiamato “sunrise-effect” e precede appunto il sorgere del Sole. 27 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
28. Evento SID Qualora avvenisse un brillamento, nelle ore centrali della giornata, il grafico assumerebbe il seguente andamento: Sul grafico risulta evidente l’aumento del segnale verso le ore 09:15UT, che evidenzia il brillamento generato sulla superficie solare. 28 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
29. Alcune nostre analisi Data 20/02/09 Luogo Belfiore (VR) Direzione antenna Nord Frequenza 23.4 kHz SoftwareLogger Note: si osservano parecchi aumenti di segnale di tipo “sospetto” In questo caso è stato necessario inviare i dati al nostro coordinatore di riferimento il quale dopo un’attenta analisi basata sul confronto con ltri centri di osservazione nazionale ed internazionale ha escluso che si trattasse di fenomeni di radiazioni naturali di tipo solare. 29 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE
30. Alcune nostre analisi Data 12/01/09 Luogo Belfiore (VR) Direzione antenna Nord Frequenza 23.4 kHz SoftwareLogger Note: è possibile rilevare numerosi innalzamenti di segnale di natura artificiale evidenziati dal fatto che la forma del picco si ripete con periodicità. 30 LABORATORIO DI ASTRONOMIA SOLARE