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REAZIONE DI
SAPONIFICAZIONE
Metodo a freddo
Il sapone e la sua storia
Le prime prove dell'utilizzo del sapone risalgono alla civilità babilonese.
Cilindri di terracotta che contenevano residui di sostanze
simili al sapone e risalenti al 2800 a.c. sono stati ritrovati in
mesopotamia.
Inoltre, è stata rinvenuta una tavoletta con
caratteri cuneiformi risalente al 2200 a.c.
che descriveva la preparazione del sapone
con acqua, sostanze alcaline e olio di
cassia.
Gli arabi, fin dai primi anni dell’Islam, producevano
regolarmente sapone partendo dall'olio d'oliva o di timo. Essi
furono i primi ad utilizzare la soda caustica e quindi, in pratica,
furono gli inventori del moderno sapone.
Il sapone arabo era colorato e profumato.
Alcuni saponi erano liquidi mentre altri erano
solidi; esistevano anche saponi specifici per
radersi.
Uno dei più antichi saponi di cui
si ha notizia, è il sapone di
Aleppo, prodotto con olio di oliva
e di timo;
Famoso, e ancora in uso grazie alle sue
proprietà.
Molte città europee si vantano di essere state le prime a
dare origine alla produzione di sapone in Europa:
Marsiglia, Savona, Gallipoli, Genova etc. Inoltre presso le
popolazioni di lingua inglese, il sapone prodotto a partire
dall'olio d'oliva o comunque esclusivamente da olii vegetali
è detto Sapone di Castiglia e quindi gli si attribuisce una
origine del tutto spagnola.
Solo nel 16o secolo la produzione di Sapone
raggiunge la Spagna per poi spostarsi verso la
Francia e l'Italia.
Ma cosa è il sapone …
Il sapone è generalmente un sale di sodio, o di potassio per i saponi liquidi, di un
acido carbossilico a lunga catena.
Utilizzato come detergente, il sapone ha la funzione di tensioattivo.
… e come funziona?
La molecola del sapone, ha la testa idrofila e la coda lipofila (idrofobica),
questa tipologia di molecola si chiama anfipatica.
Il potere pulente della miscela acqua e sapone è attribuito all'azione delle
piccole sferette rivestite all'esterno di gruppi idrofilici (testa della molecola)
e contenente all'interno una tasca idrofobica costituita dalle code idrofobiche
che disciolgono le sostanze grasse.
micelle
In altre parole siccome acqua e grasso normalmente non si miscelano,
l'aggiunta di sapone consente al grasso di disperdersi nell'acqua ed essere
risciacquato.
COSA E’ LA SAPONIFICAZIONE ?
La saponificazione è il processo per la produzione del sapone a
partire da grassi, ovvero:
l'idrolisi basica di un trigliceride di un acido grasso,
per produrre il corrispettivo sale sodico (carbossilato)
Assieme al sapone, i tradizionali processi di
saponificazione producono glicerolo
Meccanismo di reazione
All'anione idrossido si addiziona il gruppo carbonilico dell'estere
L'espulsione dell'alcossido genera un acido carbossilico.
L'alcossido è una base più forte della base coniugata dell'acido
carbossilico, quindi il trasferimento del protone è favorito:
Ovvero:
Nella classica procedura di laboratorio, il trigliceride trimiristina è ottenuto
per estrazione dalla noce moscata con etere dietilico
Materiale Di Uso Comune
• Becher
• Spatola
• Cilindro graduato
• Bacchetta di legno
• Bacchetta
• Stampi
Materiale Di Consumo
• Idrossido di Sodio (NaOH)
• Acqua distillata
• Sostanza grassa (olio di oliva,
di riso, di semi)
• Additivi (effetto scrub, odore,
colore)
Apparecchiature
• Bilancia tecnica
• Piastra riscaldante
• Frullino ad immersione
• Termometro
Procedimento
Per prima cosa abbiamo pesato il grasso, noi
abbiamo utilizzato 100g di olio di riso
In seguito, abbiamo pesato l’ NaOH nella
quantità calcolata conoscendo il numero
di saponificazione, ovvero 12g
Ma cos’è il numero di saponificazione?
Il numero di saponificazione è la quantità di base,
espressa in milligrammi, necessaria per saponificare
un grammo di campione di grasso e neutralizzare gli
acidi grassi liberi.
Nel nostro caso, il numero di
saponificazione dell’olio di riso è 128
M( NaOH ) = m(grasso) · nsap. · m(tot)
M( NaOH )= 100 · 0,128 · 0,95= 12,16g
N.B.:Noi abbiamo calcolato
uno sconto di soda del 5%
ed abbiamo approssimato il
risultato finale per difetto
… continuiamo
Dopo aver pesato l’olio lo abbiamo messo a riscaldare,
su una piastra riscaldante, fino a 37°C/40°C
Poi, abbiamo versato 30mL di acqua distillata, prima
misurata in un cilindro, nel becher contenente la
soda caustica
Ed abbiamo mescolato fino alla completa
dissoluzione della base
Abbiamo notato, che la reazione era fortemente
Esotermica, ed aveva raggiunto 80°C circa
Quindi l’ abbiamo raffreddata
tenendo il becher in una vaschetta
con dell’acqua fredda
Abbiamo portato la soluzione
alla stessa temperatura del
grasso, quindi 37°C/40°C
Una volta giunti alla temperatura desiderata,
Abbiamo aggiunto la soluzione di NaOH nel
grasso
Ora, agitiamo energicamente,
prima con un frullino
E poi con una
bacchetta di legno
Mano a mano che mescoleremo, il
preparato raggiungerà una consistenza
cremosa ed un colore più chiaro
La saponificazione, avrà termine quando una
porzione del preparato ottenuto, facendola cadere
in acqua, resterà in superficie prima di affondare
A questo punto il nastro è pronto
Ora è il momento di aggiungere
velocemente gli additivi scelti
Noi abbiamo usato:
• Semi di papavero, per l’effetto scrub;
• Olio essenziale di lavanda, per l’odore;
• Fiorellini di lavanda, come decorazione.
Abbiamo scelto di fare un sapone a
base di lavanda, per le sue proprietà
Infatti, la lavanda ha proprietà
detergenti e antibatteriche
Inoltre, l’olio essenziale, è
ottimo per la pulizia di pelli
grasse e impure, cuoio
capelluto compreso.
E’ utile per acne, forfora e
dermatiti
Viene utilizzata per eliminare i pidocchi ed è
utile anche per il trattamento dell’alopecia
A questo punto, dopo aver mescolato,
possiamo versare il nostro composto in
degli stampi
A questo punto, si lascia il sapone ad
asciugare in un luogo areato, coperto da
un panno per qualche giorno
Finchè non sarà pronto per essere sformato
Il sapone, potrà essere usato quando avrà
scaricato completamente l’alcalinità,
dopo 4-5 settimane circa.
Relazione di
Salvati Marina
IV A Biotecnologie
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Stefania Galeandro

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Saponificazione

  • 2. Il sapone e la sua storia Le prime prove dell'utilizzo del sapone risalgono alla civilità babilonese. Cilindri di terracotta che contenevano residui di sostanze simili al sapone e risalenti al 2800 a.c. sono stati ritrovati in mesopotamia. Inoltre, è stata rinvenuta una tavoletta con caratteri cuneiformi risalente al 2200 a.c. che descriveva la preparazione del sapone con acqua, sostanze alcaline e olio di cassia.
  • 3. Gli arabi, fin dai primi anni dell’Islam, producevano regolarmente sapone partendo dall'olio d'oliva o di timo. Essi furono i primi ad utilizzare la soda caustica e quindi, in pratica, furono gli inventori del moderno sapone. Il sapone arabo era colorato e profumato. Alcuni saponi erano liquidi mentre altri erano solidi; esistevano anche saponi specifici per radersi.
  • 4. Uno dei più antichi saponi di cui si ha notizia, è il sapone di Aleppo, prodotto con olio di oliva e di timo; Famoso, e ancora in uso grazie alle sue proprietà.
  • 5. Molte città europee si vantano di essere state le prime a dare origine alla produzione di sapone in Europa: Marsiglia, Savona, Gallipoli, Genova etc. Inoltre presso le popolazioni di lingua inglese, il sapone prodotto a partire dall'olio d'oliva o comunque esclusivamente da olii vegetali è detto Sapone di Castiglia e quindi gli si attribuisce una origine del tutto spagnola. Solo nel 16o secolo la produzione di Sapone raggiunge la Spagna per poi spostarsi verso la Francia e l'Italia.
  • 6. Ma cosa è il sapone … Il sapone è generalmente un sale di sodio, o di potassio per i saponi liquidi, di un acido carbossilico a lunga catena. Utilizzato come detergente, il sapone ha la funzione di tensioattivo. … e come funziona? La molecola del sapone, ha la testa idrofila e la coda lipofila (idrofobica), questa tipologia di molecola si chiama anfipatica. Il potere pulente della miscela acqua e sapone è attribuito all'azione delle piccole sferette rivestite all'esterno di gruppi idrofilici (testa della molecola) e contenente all'interno una tasca idrofobica costituita dalle code idrofobiche che disciolgono le sostanze grasse. micelle
  • 7. In altre parole siccome acqua e grasso normalmente non si miscelano, l'aggiunta di sapone consente al grasso di disperdersi nell'acqua ed essere risciacquato.
  • 8. COSA E’ LA SAPONIFICAZIONE ? La saponificazione è il processo per la produzione del sapone a partire da grassi, ovvero: l'idrolisi basica di un trigliceride di un acido grasso, per produrre il corrispettivo sale sodico (carbossilato) Assieme al sapone, i tradizionali processi di saponificazione producono glicerolo
  • 9. Meccanismo di reazione All'anione idrossido si addiziona il gruppo carbonilico dell'estere
  • 10. L'espulsione dell'alcossido genera un acido carbossilico.
  • 11. L'alcossido è una base più forte della base coniugata dell'acido carbossilico, quindi il trasferimento del protone è favorito: Ovvero: Nella classica procedura di laboratorio, il trigliceride trimiristina è ottenuto per estrazione dalla noce moscata con etere dietilico
  • 12. Materiale Di Uso Comune • Becher • Spatola • Cilindro graduato • Bacchetta di legno • Bacchetta • Stampi
  • 13. Materiale Di Consumo • Idrossido di Sodio (NaOH) • Acqua distillata • Sostanza grassa (olio di oliva, di riso, di semi) • Additivi (effetto scrub, odore, colore)
  • 14. Apparecchiature • Bilancia tecnica • Piastra riscaldante • Frullino ad immersione • Termometro
  • 15. Procedimento Per prima cosa abbiamo pesato il grasso, noi abbiamo utilizzato 100g di olio di riso In seguito, abbiamo pesato l’ NaOH nella quantità calcolata conoscendo il numero di saponificazione, ovvero 12g
  • 16. Ma cos’è il numero di saponificazione? Il numero di saponificazione è la quantità di base, espressa in milligrammi, necessaria per saponificare un grammo di campione di grasso e neutralizzare gli acidi grassi liberi. Nel nostro caso, il numero di saponificazione dell’olio di riso è 128 M( NaOH ) = m(grasso) · nsap. · m(tot) M( NaOH )= 100 · 0,128 · 0,95= 12,16g N.B.:Noi abbiamo calcolato uno sconto di soda del 5% ed abbiamo approssimato il risultato finale per difetto
  • 17. … continuiamo Dopo aver pesato l’olio lo abbiamo messo a riscaldare, su una piastra riscaldante, fino a 37°C/40°C
  • 18. Poi, abbiamo versato 30mL di acqua distillata, prima misurata in un cilindro, nel becher contenente la soda caustica Ed abbiamo mescolato fino alla completa dissoluzione della base
  • 19. Abbiamo notato, che la reazione era fortemente Esotermica, ed aveva raggiunto 80°C circa Quindi l’ abbiamo raffreddata tenendo il becher in una vaschetta con dell’acqua fredda Abbiamo portato la soluzione alla stessa temperatura del grasso, quindi 37°C/40°C
  • 20. Una volta giunti alla temperatura desiderata, Abbiamo aggiunto la soluzione di NaOH nel grasso Ora, agitiamo energicamente, prima con un frullino E poi con una bacchetta di legno
  • 21. Mano a mano che mescoleremo, il preparato raggiungerà una consistenza cremosa ed un colore più chiaro
  • 22. La saponificazione, avrà termine quando una porzione del preparato ottenuto, facendola cadere in acqua, resterà in superficie prima di affondare A questo punto il nastro è pronto
  • 23. Ora è il momento di aggiungere velocemente gli additivi scelti Noi abbiamo usato: • Semi di papavero, per l’effetto scrub; • Olio essenziale di lavanda, per l’odore; • Fiorellini di lavanda, come decorazione.
  • 24. Abbiamo scelto di fare un sapone a base di lavanda, per le sue proprietà Infatti, la lavanda ha proprietà detergenti e antibatteriche Inoltre, l’olio essenziale, è ottimo per la pulizia di pelli grasse e impure, cuoio capelluto compreso. E’ utile per acne, forfora e dermatiti Viene utilizzata per eliminare i pidocchi ed è utile anche per il trattamento dell’alopecia
  • 25. A questo punto, dopo aver mescolato, possiamo versare il nostro composto in degli stampi
  • 26. A questo punto, si lascia il sapone ad asciugare in un luogo areato, coperto da un panno per qualche giorno Finchè non sarà pronto per essere sformato
  • 27. Il sapone, potrà essere usato quando avrà scaricato completamente l’alcalinità, dopo 4-5 settimane circa.
  • 28. Relazione di Salvati Marina IV A Biotecnologie a.s. 2016/2017 A cura della Professoressa Stefania Galeandro