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S.A.F.S.A.F.
SPELEO – ALPINO – FLUVIALESPELEO – ALPINO – FLUVIALE
1° LIVELLO FASE "A“1° LIVELLO FASE "A“
Scuole Centrali AntincendiScuole Centrali Antincendi
D.C.F. - AREA1 COORDINAMENTO E SVILUPPO DELLA FORMAZIONE
SERVIZIO DOCUMENTAZIONE E RELAZIONI PUBBLICHE - ROMA
LAVORO IN ALTEZZALAVORO IN ALTEZZA
OBIETTIVIOBIETTIVI
Abbattere il rischio di cadutaAbbattere il rischio di caduta
Portare un soccorso efficacePortare un soccorso efficace
D.C.F. - AREA1 COORDINAMENTO E SVILUPPO DELLA FORMAZIONE
SERVIZIO DOCUMENTAZIONE E RELAZIONI PUBBLICHE - ROMA
3
Acronimo di
Speleo Alpino Fluviale
Le tecniche S.A.F. sono un insieme di Tecniche Speleo
Alpino Fluviali che risolvono parte della sicurezza degli
operatori con sforzo verso la semplicità e il basso numero
di azioni:
Attrezzi vincolati
Usati in un sol modo
Sacrificando una maggior libertà di movimento
Cosa si intende per S.A.F. ?
4
Obiettivo corso S.A.F.
Elevare la sicurezza nello svolgimento di
lavori ed operazioni in altezza con pericoli
di caduta dall’alto
03/22/19 S. F. B. - SAF 1° Livello Fase "A" 5
Il S.A.F. risponde quindi:
Ad una richiesta del Decreto Legislativo 81/08
che prevede per la sicurezza dei lavoratori l’uso
di attrezzature e di manovre standardizzate che
vincolino fisicamente la persona garantendone
L’INCOLUMITA’ FISICA
TESTO UNICO SICUREZZA
81/2008
ART.3 comm.1
CAMPO DI APPLICAZIONE
IL PRESENTE DECRETO LEGISLATIVO SI APPLICA A:
TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA’ PRIVATI E PUBBLICI
TUTTE LE TIPOLOGIE DI RISCHIO.
Sicurezza sul lavoro
Responsabilità datore lavoro
Responsabilità dell’operatore
Responsabilità del costruttore DPI
Procedure e DPI
CONTENUTI DELLA LEGGE
IL S.A.F.
è
• Una Procedura Operativa Standard specifica
per il lavoro in altezza dei vigili del fuoco
(MANUALE OPERATIVO)
• Un DPI di III° cat. (OBBLIGO DI FORMAZIONE)
03/22/19 S. F. B. - SAF 1° Livello Fase "A" 9
Percorso S.A.F.
1A – livello base, lavoro di squadra (DPI 3° cat.)
1B – autosufficienza dell’operatore nel muoversi
su corda
2A – utilizzo di attrezzature e operazioni di
squadra complesse
2B – elisoccorritore in numero limitato
FORZA DI ARRESTO
FATTORE DI CADUTA
CATENA DI SICUREZZA
EFFETTO DELLA GRAVITA’
SUL CORPO UMANO
Dagli esperimenti militari è
risultato che:
Il corpo umano non può
sopportare, forze di arresto
superiori a 12 KN.
80 x 15 = 1200 Kg = 12 KN
Kg x accelerazione gravità(g) = KN
g = GRAVITA’
g + (Positiva)
massimo 15 g +
g - (Negativa)
massimo 2-3 g -
Gli organi si
muovono dall’alto
verso il basso
Il sangue passa
dalla testa al corpo
Il sangue passa dal
corpo alla testa
provocando
possibili emorragie
cerebrali .
Induce sui corpi una accelerazione pari a 9,81 m/sec2
È la forza trasmessa all’operatore al
momento dell’arresto della sua caduta.
Tramite la corda si trasmette ai punti di attacco
L’Energia di caduta viene parzialmente assorbita dalla
corda che subisce un allungamento
FORZA DI ARRESTO
FC = H/L
altezza di caduta (H)
lunghezza di corda che si può deformare (L)
È un parametro che quantifica la qualità del
sistema che assorbirà le energie sviluppate in
una caduta
La forza di arresto dipende dal
FATTORE DI CADUTA
1616
FC=0 FC=0,5 FC=1 FC=2
50/100 100/100 200/100
H= Altezza di caduta
L= Lunghezza della corda
interessata
Fattore di caduta
Esempio: Fattore di caduta 1
Esempio: Fattore di caduta 2
Esempio: Fattore di caduta superiore a 2
E’ l’insieme di elementi che assicurano l’operatore ai punti di
attacco.
L’elemento debole della catena di sicurezza deve essere
l’uomo
Ha lo scopo:
di evitare l’eventuale caduta e/o limitarne le conseguenze
CATENA DI SICUREZZA
punto di ancoraggio valido
sistema di collegamento
dispositivo di presa del corpo
CATENA DI SICUREZZA
> 12 KN
> 22 KN
Caratteristiche minime
Forza Massima nei rinvii con corda dinamicaForza Massima nei rinvii con corda dinamica
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 24
Unità di misura
Nel sistema internazionale l’unità di misura della
forza è il: Newton (N)
1 Kg = 9,81 N = circa 10 N
80 Kg = 800 N = 0,8 KN
100 Kg = 1000 N = 1 KN
Esempio: 2200 Kg = 22 KN
Sacco pompiere
è composto da:
• Zaino contenente corde sintetiche
• Zaino contenente il materiale ed attrezzature:
Cordini e Fettucce
Imbracature di sicurezza
Dispositivo di collegamento con dissipatore d’energia
Connettori
Discensore – Assicuratore
Bloccanti
Carrucole
Protezione corde
CORDE
SEMISTATICA
da lavoro
DINAMICA
di sicura
SEMISTATICA
CARATTERISTICHE TECNICHE:
• LUNGHEZZA 60 m
• DIAMETRO 10.5 mm
• CARICO DI ROTTURA (C.R.) KN 27
• ALLUNGAMENTO STATICO < 5% CON CARICO DI 150
Kg
• CARICO DI UTILIZZO 350Kg
CARATTERISTICHE TECNICHE:
 LUNGHEZZA 60 m
 DIAMETRO 11 mm
 CARICO DI ROTTURA (C.R.) KN 24
 ALLUNGAMENTO STATICO < 8% CON CARICO DI
80 Kg
 CARICO DI UTILIZZO 350 Kg
DINAMICA
COSTRUZIONE
• Filo identificativo anno di
costruzione (colore e scritta)
• Monofilamento
• Più monofilamenti attorcigliati
formano uno stoppino
• Più stoppini attorcigliati
formano un trefolo
• Calza:= più stoppini intrecciati
• Anima: più trefoli attorcigliati
• Corda : Anima + Calza
Corde Semistatiche
Riferimento alle norme U.I.A.A. e EN 1891
<5%< 5%Allungamento 50-150
Kg
5
5
N. Cadute. 100 Kg
Con F.C. 1 80 Kg
Max 6 KN
600 Kg
Max 6 KN
600 Kg
Forza d’arresto con
F.C. 0.3
12 KN15 KNResistenza statica con
nodo a otto
18 KN22 KNResistenza statica
Tipo BTipo A
Scorrimento calza < 1.2 % < 1.2%
VVF “SAF 1A” solo Tipo
A
Caratteristiche corde dinamiche
Le corde utilizzate nel sacco SAF 1A sono solo singole
Riferimento alle norme U.I.A.A. e EN 892
122%12 KN< 8%Gemelle
80 Kg
52%8 KN< 10%
Doppia
55 Kg
52%12 KN< 8%
Singola
80 Kg
N. Cadute
F.C. 2
Scorrimento
calza
Max forza
d’arresto
1°Strappo
Allungamento
Carico statico
Tipi di
corde
Le corde dinamiche portate a rottura possono allungarsi fino al 50%
Cordini e Fettucce
Riferimento alle norme U.I.A.A. e EN 891
Cordini ∅ da 4 a 8 mm e fettucce sono materiale
semistatico.
Nelle fettucce a nastro ogni filo separato dichiara una
resistenza di 500 Kg (5KN).
Le fettucce cucite semistatiche a norma CE 0197 EN
566 hanno una resistenza minima di 2200 Kg (22KN)
Diametro costante mm. 8
Carico di rottura
Kg 1300 (13 KN)
CORDINI
FATTORI DI RIDUZIONE PER IL POSIZIONAMENTO DI ANELLI DI FETTUCCIA
ANELLI DI FETTUCCIA
FATTORI DI RIDUZIONE
DEL CARICO DI ROTTURA
• Nodi (da 30% a 50%)
• Spigoli (in relazione all’ampiezza degli stessi)
• Corde bagnate (10%)
• Corde gelate (45%)
• Eventi Traumatici (schiacciamenti, deterioramento della calza, ecc..)
• Utilizzo con attrezzi (Bloccanti meccanici)
LA ROTTURA DELLE CORDE PUO’ ESSERE
CAUSATA DA:
• Fusione
(Fonti di calore, forti attriti, ecc..)
• Taglio
(Lame, spigoli industriali, trauma, abrasioni)
• Intrusione di corpi estranei
(calpestare le corde)
• Contatto con sostanze chimiche
(acidi, solventi, olii, ecc….)
LAVARE CON ACQUA FREDDA E SPAZZOLARE
NON ASCIUGARE AL SOLE
O VICINO AD UNA FONTE DI CALORE
PASSARE LA CORDA TRA LE MANI
FACENDO UNA CURVA E CONTROLLARE CHE NON PRESENTI PUNTI DI SCHOK
IMMAGAZZINAMENTO E MANUTENZIONE DELLE CORDE
DURANTE L'USO ATTENZIONE ALLE ABRASIONI
Controllare che non presentino corrosioni,
abrasioni o schiacciamenti
IMMAGAZZINAMENTO E MANUTENZIONE DELLE CORDE
Imbracatura da lavoro
(tipo – Navaho-Pezl)
Carico di rottura
>12 KN (1200 Kg)
Punti di attacco
Porta materiali
N° 3
Punti di attacco
anello in acciaio
N° 1
Punto di attacco
anello in acciaio
solo
Direzionale
Carico massimo
d'utilizzo ≤ KN 2
Carico di rottura
Attacchi  KN 20
TRIANGOLO DI EVACUAZIONE
Carico di rottura KN 26
Carico massimo d'utilizzo ≤ KN 5
Da usare sempre in abbinamento con moschettone parallelo
CARRUCOLA A FLANGE FISSE
Rulliera Scorrimento Corde
PROTEZIONI PER CORDE
Guaine di protezione
Carico di rottura Asse maggiore KN 22
Asse minore KN 8
Leva aperta KN 7
Moschettone ovale con ghiera di
sicurezza vite
MOSCHETTONE PARALLELO “X”
Carico di rottura Asse maggiore KN 23
Asse minore KN 7
Leva aperta KN 6
Moschettone a pera con ghiera di
sicurezza a vite
MOSCHETTONE A BASE LARGA “H”(Pera)
Carico di rottura Asse maggiore KN 28
Asse minore KN 7
Leva aperta KN 8
Moschettone con ghiera
di sicurezza (K)
connettore da via-ferrata
con chiusura automatica
MOSCHETTONE ASIMMETRICO “K”
OK
OK
NON SICURO
CHIUSURE LEVE DEI MOSCHETTONI
MAGLIE RAPIDE
Carico di rottura >12 KN
Carico di rottura Asse maggiore >12 KN
TRIANGOLARE o DELTA
SIMMETRICA LUNGA o OVALE
Lo Zyper può dissipare l’energia di caduta di un corpo di 80 Kg
per un Fattore di Caduta massimo di 5, con una forza d’arresto
massima di 6 KN
DISPOSITIVO DI COLLEGAMENTO
CON DISSIPATORE DI ENERGIA
“ZYPER”
Da usare sempre con moschettoni asimmetrici K
Carico di rottura Foro KN 22
Utilizzare solo corde da 10 a 11 mm Ø
DISCENSORE - ASSICURATORE
GRI-GRI
DISCENSORE - ASSICURATORE AUTOFRENANTE
I’D-I’DS
Carico di rottura Foro KN
22
Utilizzare solo corde ø da
10 a 11,5 mm
Carico massimo con ø corda
min. 10,5
150 kg
Carico massimo d'utilizzo ≤ KN 4
Carico di rottura ai Fori KN 20
Per corde da 8 a 13 mm Ø
MANIGLIA BLOCCANTE
Carico massimo d'utilizzo con:
bloccante ≤ 4 KN
solo carrucola ≤ 26 KN
Per corde da 8 a 13 mm Ø
Carrucola
Bloccante
BLOCCANTE con carrucola (block-Roll)
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 58
Nodi
I nodi si possono definire come
Una manovra che sfruttando la somma degli attriti
rende solidali due corde o la corda con un altro
corpo.
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 59
 Nodi per Assicurazione Statica
 Nodi per Assicurazione Dinamica
 Nodi di giunzione
 Nodi Autobloccanti
si possono dividere in
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 60
Nodi per assicurazione statica
Otto con asola
Riduce C.R. del 40%
Otto con doppia asola
( detto nodo coniglio) riduzione C.R. 40%
il capo di corda che esce dal nodo deve essere lungo almeno di 10 volte il diametro della
corda
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 61
Nodi per assicurazione dinamica
Mezzo barcaiolo Blocco del mezzo barcaiolo
(per rendere statico il
nodo)
Il nodo va eseguito obbligatoriamente
su moschettone a base larga(Pera)
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 62
Nodi di giunzione
Nodo doppio inglese
Nodo semplice infilato ( fettuccia )
Nodo savoia inseguito
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 63
Nodi autobloccanti
Nodo Machard
Nodo Prusik
BidirezionaleUnidirezionale
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 64
Punti di attacco
Naturali: alberi, travi in legno e/o in cemento,
volate, autoscala, clessidre, ganci traino
ecc…
 Artificiali: chiodi da roccia, tasselli ad
espansione e incastri vari.
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 65
Attacchi naturali
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 66
Ancoraggi
Si definiscono ancoraggi, i sistemi con
cui vengono eseguiti i collegamenti ai
vari punti di attacco
Gli ancoraggi si possono dividere in:
• Ancoraggio statico
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22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 67
Ancoraggio statico
• La direzione della corda di carico deve essere predeterminata e non può essere
variata, senza variare la ripartizione del carico sui punti di attacco
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 68
Ancoraggio dinamico
Cambiando la direzione di tiro, il carico, viene comunque ripartito equamente sui
punti di attacco.
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 69
Gli angoli degli ancoraggi
Effetti sui punti di attacco
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 70
Ancoraggio dinamico doppio a più punti
• Si utilizza quando i punti di
attacco sono lontani tra loro
e/o dal posizionamento
dell’ancoraggio.
FILOSOFIAFILOSOFIA
DELLADELLA
SICUREZZASICUREZZA
La Sicurezza dell’Operatore
si ottiene con:
Conoscenza uso materiali e delle manovre
Standardizzazione delle procedure
Analisi del rischio
Reversibilità dell’errore
La standardizzazione consente :
 Minore soggettività
 Rapidità di esecuzione
 Controllo incrociato
 Verifica immediata dell’eventuale errore
 Procedure conosciute
 Riduzione del rischio per gli operatori
L’analisi del rischio permette di:
• Identificare le sorgenti di pericolo
• Stimarne l’entità
• Prevederne l’evoluzione e le possibili
conseguenze sulle persone
Reversibilità dell’errore:
Insieme di operazioni (attive o passive) che
entrano in funzione nella eventualità di un
errore o dell’evolversi di una situazione non
sempre prevedibile
Obiettivo:
Evitare ulteriori conseguenze agli operatori
La sicura
 Entra in azione al collasso del sistema di soccorso
 Va quindi sempre svincolata dal sistema
(non può usarlo nemmeno in parte)
Tutto questo ha come obiettivo:
L’abbattimento del rischio per gli operatori
Rendere accettabili le conseguenze
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 78
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 79
RADIOCOMUNICAZIONI
E
SEGNALAZIONI
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 80
Le comunicazioni "radio" e le segnalazioni
rivestono un’importanza
fondamentale nell’ambito del
soccorso tecnico urgente.
Le comunicazioni radio devono essere brevi, telegrafiche,
con ripetizione della domanda da parte del ricevente
RADIOCOMUNICAZIONI
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 81
TRASMISSIONI RADIO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 82
CODICECODICE SITUAZIONESITUAZIONE
ZEROZERO ILLESOILLESO
UNOUNO FERITO LIEVEFERITO LIEVE
DUEDUE LESIONI SENZA PERICOLO DILESIONI SENZA PERICOLO DI
MORTEMORTE
TRETRE PERICOLO DI MORTEPERICOLO DI MORTE
QUATTROQUATTRO DECEDUTODECEDUTO
Codice della gravità delle condizioni di
persone soccorse
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 83
RADIO
COMUNICAZIONI
CON
ELICOTTERO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 84
Il soccorritore deve essere sempre in contatto radio
con il personale di bordo
per guidare l’elicottero verso la zona operativa
RADIOCOMUNICAZIONI CON ELICOTTERO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 85
POSIZIONE DELL’AEREOMOBILE RISPETTO AL SOCCORRITORE
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 86
IL SOCCORSO
CON
L'ELICOTTERO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 87
(alba) EFFEMERIDI ( tramonto )
Condizioni di visibilità
Elevato costo di volo e manutenzione
Limiti operativi e gestionali
dell’Elicottero
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 88
Vento alle spalle, indicazione degli ostacoli.
Braccia alzate a V si può atterrare. Braccia in diagonale divieto atterraggio
SCELTA DELL'AREA DI ATTERRAGGIO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 89
Spetterà sempre al pilota
la decisione
di accettare o meno le indicazioni
ricevute dal segnalatore.
SCELTA DELL'AREA DI ATTERRAGGIO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 90
AVVICINAMENTO AL VELIVOLO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 91
ZONE DI AVVICINAMENTO
POSSIBILE
PREFERENZIALE
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POSSIBILE
NO
22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 92

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Saf vigili del fuoco

  • 1. S.A.F.S.A.F. SPELEO – ALPINO – FLUVIALESPELEO – ALPINO – FLUVIALE 1° LIVELLO FASE "A“1° LIVELLO FASE "A“ Scuole Centrali AntincendiScuole Centrali Antincendi D.C.F. - AREA1 COORDINAMENTO E SVILUPPO DELLA FORMAZIONE SERVIZIO DOCUMENTAZIONE E RELAZIONI PUBBLICHE - ROMA
  • 2. LAVORO IN ALTEZZALAVORO IN ALTEZZA OBIETTIVIOBIETTIVI Abbattere il rischio di cadutaAbbattere il rischio di caduta Portare un soccorso efficacePortare un soccorso efficace D.C.F. - AREA1 COORDINAMENTO E SVILUPPO DELLA FORMAZIONE SERVIZIO DOCUMENTAZIONE E RELAZIONI PUBBLICHE - ROMA
  • 3. 3 Acronimo di Speleo Alpino Fluviale Le tecniche S.A.F. sono un insieme di Tecniche Speleo Alpino Fluviali che risolvono parte della sicurezza degli operatori con sforzo verso la semplicità e il basso numero di azioni: Attrezzi vincolati Usati in un sol modo Sacrificando una maggior libertà di movimento Cosa si intende per S.A.F. ?
  • 4. 4 Obiettivo corso S.A.F. Elevare la sicurezza nello svolgimento di lavori ed operazioni in altezza con pericoli di caduta dall’alto
  • 5. 03/22/19 S. F. B. - SAF 1° Livello Fase "A" 5 Il S.A.F. risponde quindi: Ad una richiesta del Decreto Legislativo 81/08 che prevede per la sicurezza dei lavoratori l’uso di attrezzature e di manovre standardizzate che vincolino fisicamente la persona garantendone L’INCOLUMITA’ FISICA
  • 6. TESTO UNICO SICUREZZA 81/2008 ART.3 comm.1 CAMPO DI APPLICAZIONE IL PRESENTE DECRETO LEGISLATIVO SI APPLICA A: TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA’ PRIVATI E PUBBLICI TUTTE LE TIPOLOGIE DI RISCHIO.
  • 7. Sicurezza sul lavoro Responsabilità datore lavoro Responsabilità dell’operatore Responsabilità del costruttore DPI Procedure e DPI CONTENUTI DELLA LEGGE
  • 8. IL S.A.F. è • Una Procedura Operativa Standard specifica per il lavoro in altezza dei vigili del fuoco (MANUALE OPERATIVO) • Un DPI di III° cat. (OBBLIGO DI FORMAZIONE)
  • 9. 03/22/19 S. F. B. - SAF 1° Livello Fase "A" 9 Percorso S.A.F. 1A – livello base, lavoro di squadra (DPI 3° cat.) 1B – autosufficienza dell’operatore nel muoversi su corda 2A – utilizzo di attrezzature e operazioni di squadra complesse 2B – elisoccorritore in numero limitato
  • 10.
  • 11. FORZA DI ARRESTO FATTORE DI CADUTA CATENA DI SICUREZZA
  • 12. EFFETTO DELLA GRAVITA’ SUL CORPO UMANO Dagli esperimenti militari è risultato che: Il corpo umano non può sopportare, forze di arresto superiori a 12 KN. 80 x 15 = 1200 Kg = 12 KN Kg x accelerazione gravità(g) = KN
  • 13. g = GRAVITA’ g + (Positiva) massimo 15 g + g - (Negativa) massimo 2-3 g - Gli organi si muovono dall’alto verso il basso Il sangue passa dalla testa al corpo Il sangue passa dal corpo alla testa provocando possibili emorragie cerebrali . Induce sui corpi una accelerazione pari a 9,81 m/sec2
  • 14. È la forza trasmessa all’operatore al momento dell’arresto della sua caduta. Tramite la corda si trasmette ai punti di attacco L’Energia di caduta viene parzialmente assorbita dalla corda che subisce un allungamento FORZA DI ARRESTO
  • 15. FC = H/L altezza di caduta (H) lunghezza di corda che si può deformare (L) È un parametro che quantifica la qualità del sistema che assorbirà le energie sviluppate in una caduta La forza di arresto dipende dal FATTORE DI CADUTA
  • 16. 1616 FC=0 FC=0,5 FC=1 FC=2 50/100 100/100 200/100 H= Altezza di caduta L= Lunghezza della corda interessata Fattore di caduta
  • 19. Esempio: Fattore di caduta superiore a 2
  • 20. E’ l’insieme di elementi che assicurano l’operatore ai punti di attacco. L’elemento debole della catena di sicurezza deve essere l’uomo Ha lo scopo: di evitare l’eventuale caduta e/o limitarne le conseguenze CATENA DI SICUREZZA
  • 21. punto di ancoraggio valido sistema di collegamento dispositivo di presa del corpo CATENA DI SICUREZZA
  • 22. > 12 KN > 22 KN Caratteristiche minime
  • 23. Forza Massima nei rinvii con corda dinamicaForza Massima nei rinvii con corda dinamica
  • 24. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 24
  • 25. Unità di misura Nel sistema internazionale l’unità di misura della forza è il: Newton (N) 1 Kg = 9,81 N = circa 10 N 80 Kg = 800 N = 0,8 KN 100 Kg = 1000 N = 1 KN Esempio: 2200 Kg = 22 KN
  • 26. Sacco pompiere è composto da: • Zaino contenente corde sintetiche • Zaino contenente il materiale ed attrezzature: Cordini e Fettucce Imbracature di sicurezza Dispositivo di collegamento con dissipatore d’energia Connettori Discensore – Assicuratore Bloccanti Carrucole Protezione corde
  • 28. SEMISTATICA CARATTERISTICHE TECNICHE: • LUNGHEZZA 60 m • DIAMETRO 10.5 mm • CARICO DI ROTTURA (C.R.) KN 27 • ALLUNGAMENTO STATICO < 5% CON CARICO DI 150 Kg • CARICO DI UTILIZZO 350Kg
  • 29. CARATTERISTICHE TECNICHE:  LUNGHEZZA 60 m  DIAMETRO 11 mm  CARICO DI ROTTURA (C.R.) KN 24  ALLUNGAMENTO STATICO < 8% CON CARICO DI 80 Kg  CARICO DI UTILIZZO 350 Kg DINAMICA
  • 30. COSTRUZIONE • Filo identificativo anno di costruzione (colore e scritta) • Monofilamento • Più monofilamenti attorcigliati formano uno stoppino • Più stoppini attorcigliati formano un trefolo • Calza:= più stoppini intrecciati • Anima: più trefoli attorcigliati • Corda : Anima + Calza
  • 31. Corde Semistatiche Riferimento alle norme U.I.A.A. e EN 1891 <5%< 5%Allungamento 50-150 Kg 5 5 N. Cadute. 100 Kg Con F.C. 1 80 Kg Max 6 KN 600 Kg Max 6 KN 600 Kg Forza d’arresto con F.C. 0.3 12 KN15 KNResistenza statica con nodo a otto 18 KN22 KNResistenza statica Tipo BTipo A Scorrimento calza < 1.2 % < 1.2% VVF “SAF 1A” solo Tipo A
  • 32. Caratteristiche corde dinamiche Le corde utilizzate nel sacco SAF 1A sono solo singole
  • 33. Riferimento alle norme U.I.A.A. e EN 892 122%12 KN< 8%Gemelle 80 Kg 52%8 KN< 10% Doppia 55 Kg 52%12 KN< 8% Singola 80 Kg N. Cadute F.C. 2 Scorrimento calza Max forza d’arresto 1°Strappo Allungamento Carico statico Tipi di corde Le corde dinamiche portate a rottura possono allungarsi fino al 50%
  • 34. Cordini e Fettucce Riferimento alle norme U.I.A.A. e EN 891 Cordini ∅ da 4 a 8 mm e fettucce sono materiale semistatico. Nelle fettucce a nastro ogni filo separato dichiara una resistenza di 500 Kg (5KN). Le fettucce cucite semistatiche a norma CE 0197 EN 566 hanno una resistenza minima di 2200 Kg (22KN)
  • 35. Diametro costante mm. 8 Carico di rottura Kg 1300 (13 KN) CORDINI
  • 36. FATTORI DI RIDUZIONE PER IL POSIZIONAMENTO DI ANELLI DI FETTUCCIA ANELLI DI FETTUCCIA
  • 37. FATTORI DI RIDUZIONE DEL CARICO DI ROTTURA • Nodi (da 30% a 50%) • Spigoli (in relazione all’ampiezza degli stessi) • Corde bagnate (10%) • Corde gelate (45%) • Eventi Traumatici (schiacciamenti, deterioramento della calza, ecc..) • Utilizzo con attrezzi (Bloccanti meccanici)
  • 38. LA ROTTURA DELLE CORDE PUO’ ESSERE CAUSATA DA: • Fusione (Fonti di calore, forti attriti, ecc..) • Taglio (Lame, spigoli industriali, trauma, abrasioni) • Intrusione di corpi estranei (calpestare le corde) • Contatto con sostanze chimiche (acidi, solventi, olii, ecc….)
  • 39. LAVARE CON ACQUA FREDDA E SPAZZOLARE NON ASCIUGARE AL SOLE O VICINO AD UNA FONTE DI CALORE PASSARE LA CORDA TRA LE MANI FACENDO UNA CURVA E CONTROLLARE CHE NON PRESENTI PUNTI DI SCHOK IMMAGAZZINAMENTO E MANUTENZIONE DELLE CORDE
  • 40. DURANTE L'USO ATTENZIONE ALLE ABRASIONI Controllare che non presentino corrosioni, abrasioni o schiacciamenti IMMAGAZZINAMENTO E MANUTENZIONE DELLE CORDE
  • 41. Imbracatura da lavoro (tipo – Navaho-Pezl) Carico di rottura >12 KN (1200 Kg) Punti di attacco Porta materiali
  • 42. N° 3 Punti di attacco anello in acciaio N° 1 Punto di attacco anello in acciaio solo Direzionale Carico massimo d'utilizzo ≤ KN 2 Carico di rottura Attacchi  KN 20 TRIANGOLO DI EVACUAZIONE
  • 43. Carico di rottura KN 26 Carico massimo d'utilizzo ≤ KN 5 Da usare sempre in abbinamento con moschettone parallelo CARRUCOLA A FLANGE FISSE
  • 44. Rulliera Scorrimento Corde PROTEZIONI PER CORDE Guaine di protezione
  • 45. Carico di rottura Asse maggiore KN 22 Asse minore KN 8 Leva aperta KN 7 Moschettone ovale con ghiera di sicurezza vite MOSCHETTONE PARALLELO “X”
  • 46. Carico di rottura Asse maggiore KN 23 Asse minore KN 7 Leva aperta KN 6 Moschettone a pera con ghiera di sicurezza a vite MOSCHETTONE A BASE LARGA “H”(Pera)
  • 47. Carico di rottura Asse maggiore KN 28 Asse minore KN 7 Leva aperta KN 8 Moschettone con ghiera di sicurezza (K) connettore da via-ferrata con chiusura automatica MOSCHETTONE ASIMMETRICO “K”
  • 49. MAGLIE RAPIDE Carico di rottura >12 KN Carico di rottura Asse maggiore >12 KN TRIANGOLARE o DELTA SIMMETRICA LUNGA o OVALE
  • 50. Lo Zyper può dissipare l’energia di caduta di un corpo di 80 Kg per un Fattore di Caduta massimo di 5, con una forza d’arresto massima di 6 KN DISPOSITIVO DI COLLEGAMENTO CON DISSIPATORE DI ENERGIA “ZYPER” Da usare sempre con moschettoni asimmetrici K
  • 51. Carico di rottura Foro KN 22 Utilizzare solo corde da 10 a 11 mm Ø DISCENSORE - ASSICURATORE GRI-GRI
  • 52. DISCENSORE - ASSICURATORE AUTOFRENANTE I’D-I’DS Carico di rottura Foro KN 22 Utilizzare solo corde ø da 10 a 11,5 mm Carico massimo con ø corda min. 10,5 150 kg
  • 53.
  • 54.
  • 55. Carico massimo d'utilizzo ≤ KN 4 Carico di rottura ai Fori KN 20 Per corde da 8 a 13 mm Ø MANIGLIA BLOCCANTE
  • 56. Carico massimo d'utilizzo con: bloccante ≤ 4 KN solo carrucola ≤ 26 KN Per corde da 8 a 13 mm Ø Carrucola Bloccante BLOCCANTE con carrucola (block-Roll)
  • 57.
  • 58. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 58 Nodi I nodi si possono definire come Una manovra che sfruttando la somma degli attriti rende solidali due corde o la corda con un altro corpo.
  • 59. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 59  Nodi per Assicurazione Statica  Nodi per Assicurazione Dinamica  Nodi di giunzione  Nodi Autobloccanti si possono dividere in
  • 60. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 60 Nodi per assicurazione statica Otto con asola Riduce C.R. del 40% Otto con doppia asola ( detto nodo coniglio) riduzione C.R. 40% il capo di corda che esce dal nodo deve essere lungo almeno di 10 volte il diametro della corda
  • 61. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 61 Nodi per assicurazione dinamica Mezzo barcaiolo Blocco del mezzo barcaiolo (per rendere statico il nodo) Il nodo va eseguito obbligatoriamente su moschettone a base larga(Pera)
  • 62. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 62 Nodi di giunzione Nodo doppio inglese Nodo semplice infilato ( fettuccia ) Nodo savoia inseguito
  • 63. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 63 Nodi autobloccanti Nodo Machard Nodo Prusik BidirezionaleUnidirezionale
  • 64. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 64 Punti di attacco Naturali: alberi, travi in legno e/o in cemento, volate, autoscala, clessidre, ganci traino ecc…  Artificiali: chiodi da roccia, tasselli ad espansione e incastri vari.
  • 65. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 65 Attacchi naturali
  • 66. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 66 Ancoraggi Si definiscono ancoraggi, i sistemi con cui vengono eseguiti i collegamenti ai vari punti di attacco Gli ancoraggi si possono dividere in: • Ancoraggio statico • Ancoraggio dinamico
  • 67. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 67 Ancoraggio statico • La direzione della corda di carico deve essere predeterminata e non può essere variata, senza variare la ripartizione del carico sui punti di attacco
  • 68. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 68 Ancoraggio dinamico Cambiando la direzione di tiro, il carico, viene comunque ripartito equamente sui punti di attacco.
  • 69. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 69 Gli angoli degli ancoraggi Effetti sui punti di attacco
  • 70. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 70 Ancoraggio dinamico doppio a più punti • Si utilizza quando i punti di attacco sono lontani tra loro e/o dal posizionamento dell’ancoraggio.
  • 72. La Sicurezza dell’Operatore si ottiene con: Conoscenza uso materiali e delle manovre Standardizzazione delle procedure Analisi del rischio Reversibilità dell’errore
  • 73. La standardizzazione consente :  Minore soggettività  Rapidità di esecuzione  Controllo incrociato  Verifica immediata dell’eventuale errore  Procedure conosciute  Riduzione del rischio per gli operatori
  • 74. L’analisi del rischio permette di: • Identificare le sorgenti di pericolo • Stimarne l’entità • Prevederne l’evoluzione e le possibili conseguenze sulle persone
  • 75. Reversibilità dell’errore: Insieme di operazioni (attive o passive) che entrano in funzione nella eventualità di un errore o dell’evolversi di una situazione non sempre prevedibile Obiettivo: Evitare ulteriori conseguenze agli operatori
  • 76. La sicura  Entra in azione al collasso del sistema di soccorso  Va quindi sempre svincolata dal sistema (non può usarlo nemmeno in parte)
  • 77. Tutto questo ha come obiettivo: L’abbattimento del rischio per gli operatori Rendere accettabili le conseguenze
  • 78. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 78
  • 79. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 79 RADIOCOMUNICAZIONI E SEGNALAZIONI
  • 80. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 80 Le comunicazioni "radio" e le segnalazioni rivestono un’importanza fondamentale nell’ambito del soccorso tecnico urgente. Le comunicazioni radio devono essere brevi, telegrafiche, con ripetizione della domanda da parte del ricevente RADIOCOMUNICAZIONI
  • 81. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 81 TRASMISSIONI RADIO
  • 82. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 82 CODICECODICE SITUAZIONESITUAZIONE ZEROZERO ILLESOILLESO UNOUNO FERITO LIEVEFERITO LIEVE DUEDUE LESIONI SENZA PERICOLO DILESIONI SENZA PERICOLO DI MORTEMORTE TRETRE PERICOLO DI MORTEPERICOLO DI MORTE QUATTROQUATTRO DECEDUTODECEDUTO Codice della gravità delle condizioni di persone soccorse
  • 83. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 83 RADIO COMUNICAZIONI CON ELICOTTERO
  • 84. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 84 Il soccorritore deve essere sempre in contatto radio con il personale di bordo per guidare l’elicottero verso la zona operativa RADIOCOMUNICAZIONI CON ELICOTTERO
  • 85. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 85 POSIZIONE DELL’AEREOMOBILE RISPETTO AL SOCCORRITORE
  • 86. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 86 IL SOCCORSO CON L'ELICOTTERO
  • 87. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 87 (alba) EFFEMERIDI ( tramonto ) Condizioni di visibilità Elevato costo di volo e manutenzione Limiti operativi e gestionali dell’Elicottero
  • 88. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 88 Vento alle spalle, indicazione degli ostacoli. Braccia alzate a V si può atterrare. Braccia in diagonale divieto atterraggio SCELTA DELL'AREA DI ATTERRAGGIO
  • 89. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 89 Spetterà sempre al pilota la decisione di accettare o meno le indicazioni ricevute dal segnalatore. SCELTA DELL'AREA DI ATTERRAGGIO
  • 90. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 90 AVVICINAMENTO AL VELIVOLO
  • 91. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 91 ZONE DI AVVICINAMENTO POSSIBILE PREFERENZIALE PREFERENZIALE POSSIBILE NO
  • 92. 22/03/19 SAF 1° Livello Fase "A" 92

Editor's Notes

  1. Allo strappo l&amp;apos;allungamento può arrivare fino al 50%