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Cos’è una pubblicazione scientifica?
rappresenta la forma di comunicazione ufficiale tra ricercatori che rendono pubblici i metodi e i risultati del proprio lavoro
deve essere precisa, chiara, senza ambiguità, coincisa
Una pubblicazione sottoposta alla “revisione tra pari” è stata valutata, prima di essere pubblicata su riviste specializzate, da
specialisti del settore per verificarne l'idoneità scientifica.
Gli editori usano la valutazione tra pari (peer-review) per selezionare le proposte ricevute. Questo processo costringe gli
autori ad adeguarsi agli standard di qualità della loro disciplina, o ai requisiti specifici della rivista.
Cos’è una pubblicazione scientifica sottoposta a peer review?
Perché la peer-review?
La ragione principale della revisione dei pari sta nel fatto che è spesso molto difficile per un singolo autore (o per un
gruppo di ricerca) riuscire ad individuare tutti gli errori o i difetti di uno studio più o meno complesso.
Questo perché l'autore spesso può essere vittima di bias (pre-giudizio) e/o perché in un prodotto intellettuale innovativo,
un'opportunità di miglioramento può essere visibile soltanto ad esperti del settore.
Peer Review
Perché pubblichiamo?
• Perché dobbiamo comunicare qualcosa di importante
• Perché vogliamo che la nostra ricerca faccia «la differenza»
 per avere un impatto nella comunità scientifica
• Per costruirsi una reputazione, fare carriera
• Per modificare la pratica (non lo studi positivi)
• Per promuovere la riflessione o il dibattito
• Per soldi
• Per soddisfare aspettative dell’ente
• Altre motivazioni?
PUBLISH OR PERISH!
Ma anche altro…
Un buon articolo…
È il risultato di una buona ricerca
valutazione dei contenuti, importanza della ricerca e assenza di errori,
lavoro originale
È scientificamente rilevante
condotto con strumenti affidabili e validi
Approvato dal comitato etico
Ben pianificato
il campione è adeguato e numericamente sufficiente?
i partecipanti allo studio sono rappresentativi della popolazione?
Ben condotto e con una buona analisi
l’importanza del metodo prima di tutto
Che tipo di articolo?
Rassegna - Review
Sono valutazioni critiche di materiale già pubblicato
La revisione della letteratura dovrebbe essere completa, critica e
non influenzata dall’opinione dell’autore
Include meta analisi
Review Narrative
Generalmente la parte più letta delle riviste scientifiche
Sviluppano o riassumono la letteratura recente su un argomento
di interesse
Review Sistematica
Compilazione rigorosa delle evidenze in letteratura che include e
analizza criticamente tutti gli studi primari
Se utilizza i protocolli della Cochrane Collaboration si parla di
Cochrane Review
Meta-Analisi
Utilizzate per rafforzare l’impatto della review: analizza in maniera
analitica e statistica la letteratura selezionata per la rassegna. È
importante che gli studi selezionati siano attendibili e rigorosi
Obiettivi della Review
Definire e chiarire un problema specifico
Riassumere precedenti studi per informare il lettore sullo
stato attuale della ricerca
Identificare le relazioni, le contraddizioni, i gap,
l’inconsistenza della letteratura
Suggerire un ulteriore step nella soluzione del problema
Che tipo di articolo?
Lettere all’editore – Letters to the editor
Sono focalizzate su un articolo precedentemente pubblicato su quella rivista
per criticare, supportare, correggere, dare ulteriori informazioni o spiegazioni circa i risultati presentati
Sono brevi (circa 500 parole) e riportano l’opinione originale dell’autore/i (max 4-6) su quell’argomento
Può contenere anche dati originali o riportare casi clinici isolati
generalmente il processo di pubblicazione è più snello «research letters» (The Lancet, Nature…)
Non sempre soggetta a peer review
Editoriale – Editorial
Breve articolo scritto da un esperto nel settore
Solitamente su invito dell’editore, per commentare un
articolo apparso nello stesso numero della rivista o per
esprimere un’opinione circa un argomento controverso
 Lettura più critica e analitica dell’articolo a cui si riferisce
Che tipo di articolo?
Casi clinici - Clinical cases/Case report
Sono la forma più antica e basilare di comunicazione in medicina
Sono focalizzati sulla descrizione di casi clinici isolati (o serie di casi)
di interesse per la diagnosi, il trattamento etc… nei quali vengono
introdotti nuovi approcci terapeutici
Le novità riportate dovrebbero stimolare la successiva pianificazione
ed esecuzione di uno studio sistematico sullo stesso tema
Conference Proceeding e Meeting abstract
Atti di convegno  talvolta le presentazioni ai convegni
possono essere pubblicati su rivista
Spesso non sottoposti a peer review
Libri/Capitoli di libri
Articoli Originali – Original Articles
Focalizza sul risultato di un programma originale di ricerca
Clinical Trial/Randomized Clinical Trial
Studi clinici controllati randomizzati (randomized controlled trial, RCT)
sono studi sperimentali che permettono di valutare l'efficacia di uno
specifico trattamento (terapie, interventi diagnostici, di screening, di
educazione sanitaria) in una determinata popolazione.
si osserva il comportamento e il livello di tossicità della molecola su un
organismo vivente complesso.
Sono eseguiti gli studi “in vitro” al fine di comprendere le caratteristiche
della molecola chimica da cui si ritiene di poter ricavare un farmaco. La
sostanza viene messa in provetta insieme a colture cellulari o a
microrganismi e sottoposta a una serie di test.
Soltanto quando si è appurato in laboratorio che la molecola possiede
potenziali effetti terapeutici si può passare alla sperimentazione sugli
animali (studi “in vivo”)
Fasi della sperimentazione
il principio attivo viene testato sull’uomo per fornire una prima
valutazione della sicurezza e tollerabilità del medicinale.
In genere, questi studi sono condotti in pochi centri selezionati, su un
numero limitato di volontari sani, in età non avanzata, per i quali è
documentata l’assenza e valutata la non predisposizione a malattie.
L'obiettivo principale è la valutazione degli effetti collaterali che
possono essere attesi considerando i risultati delle precedenti
sperimentazioni sugli animali e la valutazione della modalità di azione e
distribuzione del farmaco nell’organismo.
I volontari vengono divisi in più gruppi, ciascuno dei quali riceve una
diversa dose di farmaco (in genere crescente), per valutare gli eventuali
effetti indesiderati della sostanza in relazione alla quantità
somministrata. Se oggetto della sperimentazione sono gravi patologie
(per esempio tumori, AIDS, eccetera), questi studi possono essere
condotti direttamente su pazienti che ne sono affetti e per i quali il
farmaco è stato pensato.
Se il farmaco dimostra di avere un livello di tossicità accettabile rispetto
al beneficio previsto (profilo beneficio/rischio) allora può passare alle
successive fasi della sperimentazione.
fase preclinica:
fase 1:
in questa fase comincia ad essere indagata l’attività terapeutica del
potenziale farmaco, cioè la sua capacità di produrre sull’organismo umano
gli effetti curativi desiderati. Questa fase serve inoltre a comprendere
quale sarà la dose migliore da sperimentare nelle fasi successive, e
determinare l’effetto del farmaco in relazione ad alcuni parametri (come,
ad esempio, la pressione sanguigna) considerati indicatori della salute del
paziente.
La sostanza è somministrata a soggetti volontari affetti dalla patologia per
cui il farmaco è stato pensato. I soggetti “arruolati” per lo studio vengono
generalmente divisi in più gruppi, a ciascuno dei quali è somministrata
una dose differente del farmaco e, quando è eticamente possibile, un
placebo (vale a dire una sostanza priva di efficacia terapeutica). Per evitare
che la somministrazione del placebo influenzi le aspettative dei
partecipanti, le valutazioni dei parametri di attività e sicurezza sono
condotte senza che paziente (si parla così di studio in cieco singolo), o
medico e paziente (studio in doppio cieco), conoscano il tipo di
trattamento ricevuto o somministrato. Questa fase dura circa un paio
d'anni.
Fasi della sperimentazione
quanto è efficace il farmaco? Ha qualche beneficio in più rispetto a
farmaci simili già in commercio? E qual è il rapporto tra rischio e
beneficio?
i pazienti “arruolati” non sono più pochi ma centinaia o migliaia.
L’efficacia del farmaco sui sintomi, sulla qualità della vita o sulla
sopravvivenza è confrontata con un placebo, con altri farmaci già in uso, o
con nessun trattamento.
La tipologia di studio di riferimento in questa fase è lo Studio
clinico controllato randomizzato. Ai pazienti viene assegnato casualmente
il nuovo principio attivo o un farmaco di controllo (in genere il
trattamento standard per quella specifica patologia oggetto della ricerca).
Lo studio clinico controllato randomizzato è molto affidabile nel definire
l’efficacia di un medicinale. Infatti, l’attribuzione casuale del nuovo
farmaco o del farmaco di controllo garantisce che i due gruppi siano simili
per tutte le caratteristiche salvo che per il medicinale assunto. Alla fine
della sperimentazione, sarà possibile attribuire ogni differenza nella salute
dei partecipanti esclusivamente al trattamento e non a errori o al caso.
La durata della somministrazione del farmaco è variabile a seconda degli
obiettivi che la sperimentazione si pone, ma in genere dura dei mesi. Il
periodo di monitoraggio degli effetti del farmaco è invece spesso più
lungo, arrivando in qualche caso a 3-5 anni.
fase 2: fase 3:
quando infine il nuovo farmaco ha dimostrato di avere
un’efficacia sufficiente in rapporto agli eventuali rischi
(rapporto rischio/beneficio), tutti i dati derivati dalle
valutazioni precliniche e cliniche sono raccolti in un
dossier che viene sottoposto all’autorità competente
(per l’Italia l’AIFA), per richiederne la registrazione e
l'autorizzazione alla commercializzazione.
Fasi della sperimentazione
gli studi di fase 4 sono usati per valutare in maniera continuativa la
sicurezza e l’efficacia del trattamento a lungo termine. Meno
comuni degli studi di fase 1, 2, e 3, gli studi di fase 4 hanno luogo
una volta che il trattamento è stato approvato per l’uso, cioè dopo
l’immissione in commercio.
Autorizzazione all’immissione in commercio:
fase 4 – Farmacovigilanza:
Fonti Primarie: pubblicazioni che riportano I risultati di una ricerca originale. Conference paper, serie monografica, tesi,
articoli di riviste… presentano l’informazione nella sua forma originale (senza reinterpretazioni o rimodulazioni da parte di
altri autori). Le fondi primarie sono rappresentate da lavori che esplicano nuove metodologie, scoperte, risultati e li uniscono
a dati già noti. Gli articoli di rivista che appartengono a questa categoria sono stati sottoposti al processo di revisioni tra pari
“peer review”.
Fonti Secondarie: generalmente sono le pubblicazioni che si riferiscono alle fonti primarie  generalizzazioni, analisi,
interpretazioni, valutazioni che aggiungono valore all’informazione originale di partenza (fonte primaria). Ad esempio
reviews, meta analisi, oppure bibliografie. Le Fonti Secondarie possono anche servire a semplificare il processo di recupero e
valutazione della letteratura primaria (PubMed, Cochrane Database of Systematic Reviews)
Fonti Terziarie: collezionano o raccolgono informazioni dalle fonti primarie e secondarie. Hanno l’obiettivo di dare un’ampia
visione su un determinato argomento, o una serie di dati, spesso presentati in apposita forma. Non forniscono nessuna
nuova informazione. Sono generalmente rappresentati da manuali, enciclopedie, databases
https://wilkes.libguides.com/c.php?g=191915&p=1266422
Le fonti
Fonti Primarie Fonti Secondarie Fonti Terziarie
Ricerche originali
pubblicate su riviste,
conference paper,
corrispondenze
Reviews, revisioni
sistematiche, meta analisi,
linee guida
Manuali, enciclopedie…
Fonti: NEJM, Jama… Fonti: PubMed, Cinhal,
Cochrane Library, Web of
Science…
Oxford Handbook of
Internal Medicine…
Le fonti
La letteratura grigia
Letteratura Grigia e Documenti in Rete
documenti che non sono stati pubblicati da un editore, e tuttavia
possono costituire materiale di riferimento per studi pubblicati.
Relazioni e i rapporti interni ad un'azienda (rapporto scientifico
IOV)
Tesi di laurea e di dottorato
Depliant, locandine, manifesti, opuscoli
Brevetti
Dispense/slide
La citazione di un documento di letteratura grigia avrà una forma
simile a quella di una monografia, mancando tuttavia dell'indicazione
dell'editore. La natura del documento può essere specificata dopo il
titolo
Canale di diffusione informale
rapporti interpersonali/web
Accesso diretto/indiretto
web
passaparola
addetti ai lavori
Indicizzazione
motori di ricerca
ATTENZIONE ALL’ATTENDIBILITÀ / VALORE SCIENTIFICO
Cosa vuole un editor?
Rilevanza
Originalità
Stile di scrittura chiaro
Invitante per la lettura
Verità
Gli articoli scientifici
rappresentano il modo in cui gli
scienziati comunicano i risultati
della loro ricerca ai colleghi
È necessario utilizzare un formato
standard per la stesura degli articoli,
tramite cui l’autore presenta la propria
ricerca in modo ordinato e logico
Perché?
Linee guida per pubblicare
The Vancouver Group
Nel 1978 un piccolo gruppo di editori fondò il Vancouver Group per stabilire delle linee guida sul
format di articoli inviati alle loro riviste
Il Vancouver Group si è ampliato nell’International Committee of Medical Journal Editor (ICMJE)
International Committee of
Medical Journal Editor (ICMJE)
Linee guida per pubblicare
l’International Committee of Medical Journal Editor (ICMJE)
Ha definito i requisiti di uniformità (uniform requirements) per gli articoli, fornendo raccomandazioni specifiche
di pubblicazione e stile
Lo scopo è di aiutare gli autori e gli editori nel preparare articoli su studi biomedici che siano accurati, chiari e
facilmente accessibili
I componenti si riuniscono annualmente per discutere le linee guida per pubblicare
Principi etici
Legati al processo di valutazione
e pubblicazione dell’articolo
Aspetti tecnici
Legati alla preparazione
e all’invio dell’articolo
Linee guida per pubblicare
Principi etici
Autore
Editore
Peer Review
Conflitto di interesse
Privacy e confidenzialità
Pubblicazione
Autore
1. Sostanziale contributo all’ideazione/formulazione dell’ipotesi, disegno dello studio, raccolta e analisi
dei dati, interpretazione degli stessi
2. Stesura e revisione del contenuto dell’articolo
3. Approvazione finale della versione da pubblicare
Gli autori dovrebbero rispondere a tutti e tre i requisiti
L’acquisizione dei fondi necessari per condurre la ricerca, l’acquisizione di dati, o la
supervisione generale del gruppo di ricerca – da soli – non giustificano l’authorship
Ogni autore dovrebbe aver partecipato in maniera completa al lavoro di ricerca
L’autore corrispondente dovrebbe assicurarsi che tutti i co-autori sono inclusi nell’articolo
Linee guida per pubblicare
Principi etici
Problemi etici: authorship
Problemi etici: authorship
Visti i problemi legati all’authorship (guest authors, criteri ICMJE, vera
paternità…) alcune riviste ora richiedono agli autori di dichiarare il loro
ruolo nella ricerca presentata
http://dx.doi.org/10.1002/cncr.31553
È buona norma assegnare compiti e decidere la composizione e l’ordine
degli autori prima di cominciare il progetto stesso
Primo autore: chi ha eseguito la maggior parte del lavoro e che si è
occupato della stesura del manoscritto
Ultimo autore: supervisore del gruppo, generalmente destinatario della
corrispondenza successiva alla pubblicazione (corresponding author)
Problemi etici: autorship
Conflitto di interesse
1. Si ha quando un reviewer o un editor ha interessi finanziari, personali, commerciali, politici o
accademici che potrebbero influenzarne le azioni
2. Tutti i partecipanti al processo di pubblicazione devono dichiarare relazioni che potrebbero
presentare/essere viste come un potenziale conflitto di interesse
http://www.icmje.org/conflicts-of-interest/
The ICMJE has developed its Uniform Disclosure Form for Potential Conflicts of Interest as a means of
promoting a standardized approach to such declarations
Linee guida per pubblicare
Principi etici
Publishing Issues
1. Si devono pubblicare tutti gli studi ben condotti su un argomento importante, anche se i risultati
sono negativi
2. Gli studi clinici devono essere registrati in un public trials registry (l’ICMJE raccomanda che le riviste
pubblichino il numero di registrazione del trial alla fine dell’abstract)
Linee guida per pubblicare
Principi etici
Il testo degli articoli è
generalmente diviso in parti
Introduction
Methods
Results
and
Discussion
IMRaD structure
Linee guida per pubblicare
Aspetti tecnici
Altri tipi di articoli, lettere, case
reports, reviews… hanno
generalmente un’altra struttura
IMRAD
IMRAD
Introduction  contesto dello studio
revisione della letteratura (su quali studi precedenti mi sono basato?)
obiettivi/domande (presentazione dell’ipotesi)
quadro generale dello studio (metodo di studio)
Materials/Methods  disegno dello studio/approccio
popolazione studiata/raccolta dati
strumenti utilizzati
analisi dei dati
considerazioni etiche
Results  presentazione e analisi dei dati ottenuti
grafici/tabelle/figure
Discussion  analisi dei risultati
Conclusions  conclusioni e raccomandazioni
Acknowledgements, References, Supplementary data
Esistono delle linea guida di riferimento per gli autori che devono pubblicare:
Linee guida Tipo di studio
CONSORT trial controllati e randomizzati
STARD studi di accuratezza diagnostica
PRISMA Revisioni sistematiche e meta-analisi
STROBE studi osservazionali in epidemiologia
MOOSE Meta-analisi di studi osservazionali in
epidemiologia
Linee guida per pubblicare
Aspetti tecnici
Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo
TITOLO
Deve essere abbastanza specifico da descrivere il contenuto dell’articolo, ma non troppo tecnico (tale per cui
solo gli specialisti nel settore lo capiscono)
È la parte dell’articolo che sarà più letta
Deve permettere ai lettori di rintracciare l’articolo nei db e far capire la natura dell’articolo
Non dev’essere troppo lungo
The nucleotide sequence of a 3.2 kb segment of mitochondrial maxicircle DNA from Crithidia fasciculata containing the gene for
cytochrome oxidase subunit III, the N-terminal part of the apocytochrome b gene and a possible frameshift gene; further evidence for
the use of unusual initiator triplets in trypanosome mitochondria
O troppo corto
Recombinant Human Antithrombin III
Anche se… https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3351256/
Oppure ironico, pomposo, con citazioni colte (e inappropriate), con abbreviazioni e acronimi
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2646873
Cliché Year N
State of the art 1959 3518
Gold standard 1979 915
Paradigm shift/s/ing 1980 722
Cutting edge 1970 411
Outside the box 1995 200
Wind/s of change 1960 184
Coalface goalposts and playing
field
c. 1990 164
Pushing the envelope 1989 86
Quantum leap 1972 48
Rubber and road 1985 23
Cliché, year of first appearance in a medical article title, and number of
titles in articles published 1971–2010 accessed via PubMed
Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo
AUTORI E
AFFILIAZIONE
Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo
ABSTRACT
È spesso l’unica parte del paper accessibile elettronicamente
Rappresenta una «preview» di quanto descritto nell’articolo, quindi deve rifletterne
accuratamente il contenuto
Solitamente viene scritto dopo che l’articolo è stato completato, per evitare contraddizioni
con il contenuto del testo
Dovrebbe riassumere con 100-250 parole il contenuto dell’articolo tenendo conto delle
sezioni: scopi, metodi e procedure, risultati e conclusioni
Cosa NON inserire nell’abstract:
Troppe informazioni
Figure o immagini
Riferimenti alla letteratura
Abbreviazioni, acronimi
Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo
KEYWORDS
Vengono generalmente richieste 3-10 keywords
Devono cogliere l’essenza dell’articolo
 Indicizzazione su Medline
INTRODUZIONE
Perché abbiamo fatto lo studio?
Cosa è stato fatto prima?
Cosa è stato necessario per lo studio?
Ipotesi e scopi dello studio
1-4 paragrafi
MATERIALI E METODI
Come abbiamo condotto lo studio?
numero di soggetti inclusi
Caratteristiche dei soggetti inclusi (età, genere,
etc…)
criteri di inclusione/esclusione
tipo di intervento condotto
Dovrebbe contenere le informazioni necessarie per
essere ripetuto da un altro scienziato
Tabelle e figure possono essere d’aiuto
Principi etici e consenso
soggetti umani
consenso alla partecipazione
soggetti animali
misure per il controllo del dolore
Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo
RISULTATI
Vengono presentati i risultati ottenuti
È possibile servirsi di grafici e tabelle esplicativi
In questo spazio NON si devono discutere i risultati
ottenuti, con commenti/spiegazioni. Andrà
specificato nella sezione discussione
È importante non falsare/manipolare i dati
ottenuti, e presentare tutti i dati (inclusi quelli
negativi)
TABELLE E GRAFICI
Includere il titolo che descrive cos’è elencato nella
tabella/grafico
Non sono sempre necessari
Devono essere numerati e sequenziali nel testo
(riportati in Appendice)
DISCUSSIONE
Esplicare il significato dei risultati
sottolinea i punti importanti
comparazione con altri studi
limiti della ricerca
domande irrisolte
risultati inaspettati
Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo
CONCLUSIONI
Poche righe per spiegare perché la
ricerca è rilevante
Utile anche suggerire che tipo di ricerca
sviluppare in futuro
RINGRAZIAMENTI
Chi ha sostenuto la ricerca tramite finanziamenti, farmaci, attrezzature
Persone che hanno dato un contributo nella stesura dell’articolo, delle
tabelle, delle figure (oppure ad es: revisione linguistica)
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
La bibliografia deve essere accurata e
rispettare il formato previsto dalla
rivista (Harvard, Vancouver, APA…)
Stili citazionali
VANCOUVER
Pan-Cancer Analysis of lncRNA Regulation
Supports Their Targeting of Cancer Genes in Each
Tumor Context. 2018 Apr; 23 (1): 297-312.e12.
Utilizza riferimenti numerate in apice all’interno del testo
La bibliografia è riportata nell’ordine con cui appare nel testo
Il Vancouver Style prevede:
• iniziali dei nomi degli autori senza punto, inserite dopo il cognome;
• abbreviazioni delle testate delle riviste, quando devono essere abbreviate, senza
punto;
• titolo del volume o dell’articolo in tondo, mai in corsivo;
• iniziale maiuscola solo per la prima parola del titolo del lavoro;
• numeri di pagina senza ripetizione delle centinaia o delle decine se queste non
variano (ad esempio: 312-5 e non 312-315; 645-62 e non 645-662). Quest’ultima
regola, però, non è universalmente accettata dalle redazioni che adottano il
Vancouver Style;
• la lista delle voci bibliografiche deve essere presentata nell’ordine in cui le singole
voci vengono citate nel testo, con numerazione araba, senza parentesi.
Stili citazionali
HARVARD
'Pan-Cancer Analysis of lncRNA Regulation Supports
Their Targeting of Cancer Genes in Each Tumor
Context', Cell Reports, vol. 23, no. 1,pp.297-
312.e12. Available from:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S
221112471830425X.
Utilizza il nome del primo autore e la data di pubblicazione
La bibliografia è riportata in ordine alfabetico
Nel redigere una bibliografia è bene ricordare che:
• i titoli delle riviste vanno abbreviati secondo lo stile adottato dall’Index
Medicus. La List of the Journals Indexed è consultabile sul Web all’indirizzo
della National Library of Medicine;
• in caso di un numero superiore a sei autori, dopo il sesto può essere
inserita la dicitura et al.; alcune riviste consentono di inserire et al. dopo il
terzo autore;
• andrebbero citati soltanto i lavori letti integralmente;
• gli articoli sottoposti alla direzione di una rivista, ma non ancora approvati,
non dovrebbero essere presi in considerazione.
Bibliografia
QUANTO CITARE?
Deve essere commisurata alla tipologia del manoscritto (un case report
non potrà mai avere lo stesso numero di riferimenti bibliografici di un
lavoro originale e ancor meno di una revisione) e completa.
Per facilitare il compito dell’autore, spesso nelle Istruzioni o Norme per
gli Autori è riportato il numero massimo di riferimenti bibliografici per i
case report e per gli articoli originali, mentre normalmente per revisioni
e meta-analisi non vi è un limite prefissato
Bibliografia
1. Keep it short
2. Keep it compact
Frasi brevi, semplici, senza parole accessorie non necessarie
3. Keep it simple
Non servono virtuosismi stilistici e tecnicismi incomprensibili. Gli abstract devono essere
comprensibili anche a scienziati che lavorano in settori disciplinari diversi dal vostro
4. Use the present tense
Il tempo presente è più diretto ed è più facile da capire per chi ci legge in una lingua non nativa
(italiano – inglese)
5. Avoid adjectives and adverbs
6. Focus
Centra l’obiettivo
7. Signal novelty and importance
Porre l’accento sulle novità e sull’importanza dell’articolo aiuta a renderlo più «vendibile». Usa
parole come new, novel, innovative, key , significant, crucial…
8. Be bold
Metti in luce i risultati positivi
9. Show confidence
Evita di utilizzare parole che fanno trasparire insicurezza come somewhat, appear, almost, largely…
10. Avoid evocative words
Evita parole troppo elaborate o evocative
Tips nell’abstract
• Errori grammaticali: s della terza persona, omissione del soggetto,
uso dei tempi verbali (present VS past, simple past VS past
perfect), troppi condizionali
• Errori strutturali: frasi lunghe con troppi incisi
• Errori lessicali: ridondanza, ripetizioni non necessarie
Gli errori più frequenti
• Non perdere tempo su argomenti già fatti
• Leggi gli articoli, non limitarti ad archiviarli!
• Utilizza buone keywords e strategie di ricerca bibliografica efficaci
• Cerca gli articoli più citati  Web of Science, Scopus
• Cerca gli articoli citati nelle riviste più prestigiose
• Per la ricerca bibliografica utilizza db affidabili  PubMed e
Medline, WoS e Scopus, Embase, UpToDate, Cochrane…
• Evita Google Scholar!
• Se trovi un articolo di particolare interesse, utilizza i suggerimenti
di ricerca related content per trovare contenuti simili
Consigli utili prima di pubblicare:
Deve contenere:
• A quale sezione della rivista l’articolo è destinato
• Affermare che l’articolo è originale e non è oggetto di valutazione
presso altre riviste
• Scopo e risultati più importanti dello studio – attenzione non
copincollare l’abstract
• Tutti gli autori hanno letto e approvato il contenuto
• Cessione dei diritti d’autore alla rivista
• Assenza di conflitto di interessi
• Nome, indirizzo e telefono del corresponding author
• È possibile suggerire dei revisori
La Cover Letter
Peer Review
RIFIUTATO
 Utilizzo i commenti dei revisori per migliorare l’articolo e rispedirlo
ad una rivista più appropriata. In questo caso spiega perché stai
facendo la re-submission alla rivista
This journal is a more appropriate journal; the manuscript has
been improved as a result of its previous review; etc…
Nulla vieta di rispondere adeguatamente alle critiche avanzate dai
revisori. Si possono includere nuovi dati e motivare perché sarebbe
importante prendere in considerazione il manoscritto per la
pubblicazione
Non intestardiamoci, è una perdita di tempo prezioso che può essere
utilizzato per trovare riviste più adatte
Peer Review
• Statistica inappropriata o incompleta
• Interpretazione eccessiva dei risultati
• Strumenti inappropriati o non ottimali
• Campione piccolo o con bias
• Difficoltà a seguire il testo
• Problema non abbastanza definito
• Report dei dati inaccurato o inconsistente
• Review della letteratura incompleta, non accurata o troppo datata
• Presentazione dei dati insufficiente
• Tabelle e grafici non appropriati
Motivi di rifiuto dell’articolo
ACCETTATO
Peer Review
REVISIONE MAGGIORE
 I valutatori segnalano le parti del manoscritto che necessitano di
una revisione
 Spesso il tasso di pubblicazione nei casi di revisioni maggiori
dipende dal numero di lavori che in un anno vengono inviati ad una
data rivista, e quindi alla sua necessità o meno di incrementare il
numero di articoli necessari per pubblicare i fascicoli programmati
REVISIONE MINORE
 Correzioni minori, chiarimenti metodologici, riduzione delle
dimensioni del lavoro. Le riviste hanno bisogno di spazio (=più
articoli) per avere più citazioni (=più IF!)
Peer Review: richiesta di revisioni del manoscritto
• Fare le modifiche richieste nel più breve tempo possibile
• Quando inviamo l’articolo corretto, va allegata una cover letter che
motiva la nostra risposta – rispetto alle richieste dei referees -
punto per punto
• Non si devono per forza accettare tutte le richieste dei
revisori: motiviamo in maniera opportuna e puntuale il
motivo di non accettazione
• Educazione nelle risposte ai revisori!
«we agree with the reviewer», «we would like to thank the
reviewer for the insightful comment», «we are grateful for this
suggestion»…
• La revisione del manoscritto rappresenta un’opportunità per
migliorare il proprio articolo ed essere pubblicati!
tips
• Nella bibliografia, cita articoli probabilmente noti al referee, e
scientificamente consolidate (citazioni buone!)
• Chiedi ad un collega di leggere/controllare il tuo manoscritto
• Inizia con una review
• Scegli la rivista giusta, leggi alcuni articoli (recenti) della stessa,
informati sull’editorial board
• La rivista ha un IF?
• Preferisci frasi all’attivo, evita il passivo
• Frasi e paragrafi brevi
• Utilizza le linee guida pubblicate dall’editore per sottomettere
l’articolo
• Sottometti l’articolo ad una sola rivista (per volta). Gli International
Ehtics Standars proibiscono la sottomissione multipla/simultanea
Scegliere la (giusta) rivista su cui pubblicare
• Bibliometria
• Impact factor
• Citazioni
• Altre metriche (ad es immediacy index)
• Settore disciplinare
• Indicizzazione!
• Valutare la possibilità di pubblicare OA
• JOURNAL FINDER TOOLS!
Scegliere la (giusta) rivista su cui pubblicare
Biomedial literature evaluation websites/tools
Siti/database online di rassegne sistematiche
che valutano l’efficacia di interventi descritti
nelle rassegne.
Le review sono analizzate da esperti qualificati
che assegnano ad ogni documento un rating
di raccomandazione forte-moderato-debole
International clinical guidelines in oncology
Organismi nati con l’intento di sviluppare,
supportare e rafforzare raccomandazioni
finalizzate a migliorare l’assistenza ai pazienti
in determinati ambiti sanitari (oncologia)
bibliografia
Gianfranco Parati, M. V. (2005) ‘Come scrivere un articolo scientifico’, Ital Heart J Suppl, 6, pp. 189–196. Available at:
http://www.giornaledicardiologia.it/allegati/00718_2005_04/fulltext/04-05_01 189-196.pdf.
Weinberger, C. J., Evans, J. A. and Allesina, S. (2015) ‘Ten Simple (Empirical) Rules for Writing Science’, PLOS
Computational Biology. Public Library of Science, 11(4), p. e1004205-. Available at:
https://doi.org/10.1371/journal.pcbi.1004205.
Bagnasco, Bellante, Capuozzo, Dominici, Giorgi, S. et al (2016) Linee guida per la scrittura scientifica. Available at:
http://www.sifoweb.it/images/pdf/pubblicazioni/altre-
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  • 1. Cos’è una pubblicazione scientifica? rappresenta la forma di comunicazione ufficiale tra ricercatori che rendono pubblici i metodi e i risultati del proprio lavoro deve essere precisa, chiara, senza ambiguità, coincisa Una pubblicazione sottoposta alla “revisione tra pari” è stata valutata, prima di essere pubblicata su riviste specializzate, da specialisti del settore per verificarne l'idoneità scientifica. Gli editori usano la valutazione tra pari (peer-review) per selezionare le proposte ricevute. Questo processo costringe gli autori ad adeguarsi agli standard di qualità della loro disciplina, o ai requisiti specifici della rivista. Cos’è una pubblicazione scientifica sottoposta a peer review?
  • 2. Perché la peer-review? La ragione principale della revisione dei pari sta nel fatto che è spesso molto difficile per un singolo autore (o per un gruppo di ricerca) riuscire ad individuare tutti gli errori o i difetti di uno studio più o meno complesso. Questo perché l'autore spesso può essere vittima di bias (pre-giudizio) e/o perché in un prodotto intellettuale innovativo, un'opportunità di miglioramento può essere visibile soltanto ad esperti del settore.
  • 4. Perché pubblichiamo? • Perché dobbiamo comunicare qualcosa di importante • Perché vogliamo che la nostra ricerca faccia «la differenza»  per avere un impatto nella comunità scientifica • Per costruirsi una reputazione, fare carriera • Per modificare la pratica (non lo studi positivi) • Per promuovere la riflessione o il dibattito • Per soldi • Per soddisfare aspettative dell’ente • Altre motivazioni? PUBLISH OR PERISH! Ma anche altro…
  • 5. Un buon articolo… È il risultato di una buona ricerca valutazione dei contenuti, importanza della ricerca e assenza di errori, lavoro originale È scientificamente rilevante condotto con strumenti affidabili e validi Approvato dal comitato etico Ben pianificato il campione è adeguato e numericamente sufficiente? i partecipanti allo studio sono rappresentativi della popolazione? Ben condotto e con una buona analisi l’importanza del metodo prima di tutto
  • 6. Che tipo di articolo? Rassegna - Review Sono valutazioni critiche di materiale già pubblicato La revisione della letteratura dovrebbe essere completa, critica e non influenzata dall’opinione dell’autore Include meta analisi Review Narrative Generalmente la parte più letta delle riviste scientifiche Sviluppano o riassumono la letteratura recente su un argomento di interesse Review Sistematica Compilazione rigorosa delle evidenze in letteratura che include e analizza criticamente tutti gli studi primari Se utilizza i protocolli della Cochrane Collaboration si parla di Cochrane Review Meta-Analisi Utilizzate per rafforzare l’impatto della review: analizza in maniera analitica e statistica la letteratura selezionata per la rassegna. È importante che gli studi selezionati siano attendibili e rigorosi Obiettivi della Review Definire e chiarire un problema specifico Riassumere precedenti studi per informare il lettore sullo stato attuale della ricerca Identificare le relazioni, le contraddizioni, i gap, l’inconsistenza della letteratura Suggerire un ulteriore step nella soluzione del problema
  • 7. Che tipo di articolo? Lettere all’editore – Letters to the editor Sono focalizzate su un articolo precedentemente pubblicato su quella rivista per criticare, supportare, correggere, dare ulteriori informazioni o spiegazioni circa i risultati presentati Sono brevi (circa 500 parole) e riportano l’opinione originale dell’autore/i (max 4-6) su quell’argomento Può contenere anche dati originali o riportare casi clinici isolati generalmente il processo di pubblicazione è più snello «research letters» (The Lancet, Nature…) Non sempre soggetta a peer review Editoriale – Editorial Breve articolo scritto da un esperto nel settore Solitamente su invito dell’editore, per commentare un articolo apparso nello stesso numero della rivista o per esprimere un’opinione circa un argomento controverso  Lettura più critica e analitica dell’articolo a cui si riferisce
  • 8. Che tipo di articolo? Casi clinici - Clinical cases/Case report Sono la forma più antica e basilare di comunicazione in medicina Sono focalizzati sulla descrizione di casi clinici isolati (o serie di casi) di interesse per la diagnosi, il trattamento etc… nei quali vengono introdotti nuovi approcci terapeutici Le novità riportate dovrebbero stimolare la successiva pianificazione ed esecuzione di uno studio sistematico sullo stesso tema Conference Proceeding e Meeting abstract Atti di convegno  talvolta le presentazioni ai convegni possono essere pubblicati su rivista Spesso non sottoposti a peer review Libri/Capitoli di libri Articoli Originali – Original Articles Focalizza sul risultato di un programma originale di ricerca Clinical Trial/Randomized Clinical Trial Studi clinici controllati randomizzati (randomized controlled trial, RCT) sono studi sperimentali che permettono di valutare l'efficacia di uno specifico trattamento (terapie, interventi diagnostici, di screening, di educazione sanitaria) in una determinata popolazione.
  • 9. si osserva il comportamento e il livello di tossicità della molecola su un organismo vivente complesso. Sono eseguiti gli studi “in vitro” al fine di comprendere le caratteristiche della molecola chimica da cui si ritiene di poter ricavare un farmaco. La sostanza viene messa in provetta insieme a colture cellulari o a microrganismi e sottoposta a una serie di test. Soltanto quando si è appurato in laboratorio che la molecola possiede potenziali effetti terapeutici si può passare alla sperimentazione sugli animali (studi “in vivo”) Fasi della sperimentazione il principio attivo viene testato sull’uomo per fornire una prima valutazione della sicurezza e tollerabilità del medicinale. In genere, questi studi sono condotti in pochi centri selezionati, su un numero limitato di volontari sani, in età non avanzata, per i quali è documentata l’assenza e valutata la non predisposizione a malattie. L'obiettivo principale è la valutazione degli effetti collaterali che possono essere attesi considerando i risultati delle precedenti sperimentazioni sugli animali e la valutazione della modalità di azione e distribuzione del farmaco nell’organismo. I volontari vengono divisi in più gruppi, ciascuno dei quali riceve una diversa dose di farmaco (in genere crescente), per valutare gli eventuali effetti indesiderati della sostanza in relazione alla quantità somministrata. Se oggetto della sperimentazione sono gravi patologie (per esempio tumori, AIDS, eccetera), questi studi possono essere condotti direttamente su pazienti che ne sono affetti e per i quali il farmaco è stato pensato. Se il farmaco dimostra di avere un livello di tossicità accettabile rispetto al beneficio previsto (profilo beneficio/rischio) allora può passare alle successive fasi della sperimentazione. fase preclinica: fase 1:
  • 10. in questa fase comincia ad essere indagata l’attività terapeutica del potenziale farmaco, cioè la sua capacità di produrre sull’organismo umano gli effetti curativi desiderati. Questa fase serve inoltre a comprendere quale sarà la dose migliore da sperimentare nelle fasi successive, e determinare l’effetto del farmaco in relazione ad alcuni parametri (come, ad esempio, la pressione sanguigna) considerati indicatori della salute del paziente. La sostanza è somministrata a soggetti volontari affetti dalla patologia per cui il farmaco è stato pensato. I soggetti “arruolati” per lo studio vengono generalmente divisi in più gruppi, a ciascuno dei quali è somministrata una dose differente del farmaco e, quando è eticamente possibile, un placebo (vale a dire una sostanza priva di efficacia terapeutica). Per evitare che la somministrazione del placebo influenzi le aspettative dei partecipanti, le valutazioni dei parametri di attività e sicurezza sono condotte senza che paziente (si parla così di studio in cieco singolo), o medico e paziente (studio in doppio cieco), conoscano il tipo di trattamento ricevuto o somministrato. Questa fase dura circa un paio d'anni. Fasi della sperimentazione quanto è efficace il farmaco? Ha qualche beneficio in più rispetto a farmaci simili già in commercio? E qual è il rapporto tra rischio e beneficio? i pazienti “arruolati” non sono più pochi ma centinaia o migliaia. L’efficacia del farmaco sui sintomi, sulla qualità della vita o sulla sopravvivenza è confrontata con un placebo, con altri farmaci già in uso, o con nessun trattamento. La tipologia di studio di riferimento in questa fase è lo Studio clinico controllato randomizzato. Ai pazienti viene assegnato casualmente il nuovo principio attivo o un farmaco di controllo (in genere il trattamento standard per quella specifica patologia oggetto della ricerca). Lo studio clinico controllato randomizzato è molto affidabile nel definire l’efficacia di un medicinale. Infatti, l’attribuzione casuale del nuovo farmaco o del farmaco di controllo garantisce che i due gruppi siano simili per tutte le caratteristiche salvo che per il medicinale assunto. Alla fine della sperimentazione, sarà possibile attribuire ogni differenza nella salute dei partecipanti esclusivamente al trattamento e non a errori o al caso. La durata della somministrazione del farmaco è variabile a seconda degli obiettivi che la sperimentazione si pone, ma in genere dura dei mesi. Il periodo di monitoraggio degli effetti del farmaco è invece spesso più lungo, arrivando in qualche caso a 3-5 anni. fase 2: fase 3:
  • 11. quando infine il nuovo farmaco ha dimostrato di avere un’efficacia sufficiente in rapporto agli eventuali rischi (rapporto rischio/beneficio), tutti i dati derivati dalle valutazioni precliniche e cliniche sono raccolti in un dossier che viene sottoposto all’autorità competente (per l’Italia l’AIFA), per richiederne la registrazione e l'autorizzazione alla commercializzazione. Fasi della sperimentazione gli studi di fase 4 sono usati per valutare in maniera continuativa la sicurezza e l’efficacia del trattamento a lungo termine. Meno comuni degli studi di fase 1, 2, e 3, gli studi di fase 4 hanno luogo una volta che il trattamento è stato approvato per l’uso, cioè dopo l’immissione in commercio. Autorizzazione all’immissione in commercio: fase 4 – Farmacovigilanza:
  • 12. Fonti Primarie: pubblicazioni che riportano I risultati di una ricerca originale. Conference paper, serie monografica, tesi, articoli di riviste… presentano l’informazione nella sua forma originale (senza reinterpretazioni o rimodulazioni da parte di altri autori). Le fondi primarie sono rappresentate da lavori che esplicano nuove metodologie, scoperte, risultati e li uniscono a dati già noti. Gli articoli di rivista che appartengono a questa categoria sono stati sottoposti al processo di revisioni tra pari “peer review”. Fonti Secondarie: generalmente sono le pubblicazioni che si riferiscono alle fonti primarie  generalizzazioni, analisi, interpretazioni, valutazioni che aggiungono valore all’informazione originale di partenza (fonte primaria). Ad esempio reviews, meta analisi, oppure bibliografie. Le Fonti Secondarie possono anche servire a semplificare il processo di recupero e valutazione della letteratura primaria (PubMed, Cochrane Database of Systematic Reviews) Fonti Terziarie: collezionano o raccolgono informazioni dalle fonti primarie e secondarie. Hanno l’obiettivo di dare un’ampia visione su un determinato argomento, o una serie di dati, spesso presentati in apposita forma. Non forniscono nessuna nuova informazione. Sono generalmente rappresentati da manuali, enciclopedie, databases https://wilkes.libguides.com/c.php?g=191915&p=1266422 Le fonti
  • 13. Fonti Primarie Fonti Secondarie Fonti Terziarie Ricerche originali pubblicate su riviste, conference paper, corrispondenze Reviews, revisioni sistematiche, meta analisi, linee guida Manuali, enciclopedie… Fonti: NEJM, Jama… Fonti: PubMed, Cinhal, Cochrane Library, Web of Science… Oxford Handbook of Internal Medicine… Le fonti
  • 14. La letteratura grigia Letteratura Grigia e Documenti in Rete documenti che non sono stati pubblicati da un editore, e tuttavia possono costituire materiale di riferimento per studi pubblicati. Relazioni e i rapporti interni ad un'azienda (rapporto scientifico IOV) Tesi di laurea e di dottorato Depliant, locandine, manifesti, opuscoli Brevetti Dispense/slide La citazione di un documento di letteratura grigia avrà una forma simile a quella di una monografia, mancando tuttavia dell'indicazione dell'editore. La natura del documento può essere specificata dopo il titolo Canale di diffusione informale rapporti interpersonali/web Accesso diretto/indiretto web passaparola addetti ai lavori Indicizzazione motori di ricerca ATTENZIONE ALL’ATTENDIBILITÀ / VALORE SCIENTIFICO
  • 15. Cosa vuole un editor? Rilevanza Originalità Stile di scrittura chiaro Invitante per la lettura Verità Gli articoli scientifici rappresentano il modo in cui gli scienziati comunicano i risultati della loro ricerca ai colleghi È necessario utilizzare un formato standard per la stesura degli articoli, tramite cui l’autore presenta la propria ricerca in modo ordinato e logico Perché?
  • 16. Linee guida per pubblicare The Vancouver Group Nel 1978 un piccolo gruppo di editori fondò il Vancouver Group per stabilire delle linee guida sul format di articoli inviati alle loro riviste Il Vancouver Group si è ampliato nell’International Committee of Medical Journal Editor (ICMJE) International Committee of Medical Journal Editor (ICMJE)
  • 17. Linee guida per pubblicare l’International Committee of Medical Journal Editor (ICMJE) Ha definito i requisiti di uniformità (uniform requirements) per gli articoli, fornendo raccomandazioni specifiche di pubblicazione e stile Lo scopo è di aiutare gli autori e gli editori nel preparare articoli su studi biomedici che siano accurati, chiari e facilmente accessibili I componenti si riuniscono annualmente per discutere le linee guida per pubblicare Principi etici Legati al processo di valutazione e pubblicazione dell’articolo Aspetti tecnici Legati alla preparazione e all’invio dell’articolo
  • 18. Linee guida per pubblicare Principi etici Autore Editore Peer Review Conflitto di interesse Privacy e confidenzialità Pubblicazione
  • 19. Autore 1. Sostanziale contributo all’ideazione/formulazione dell’ipotesi, disegno dello studio, raccolta e analisi dei dati, interpretazione degli stessi 2. Stesura e revisione del contenuto dell’articolo 3. Approvazione finale della versione da pubblicare Gli autori dovrebbero rispondere a tutti e tre i requisiti L’acquisizione dei fondi necessari per condurre la ricerca, l’acquisizione di dati, o la supervisione generale del gruppo di ricerca – da soli – non giustificano l’authorship Ogni autore dovrebbe aver partecipato in maniera completa al lavoro di ricerca L’autore corrispondente dovrebbe assicurarsi che tutti i co-autori sono inclusi nell’articolo Linee guida per pubblicare Principi etici
  • 22. Visti i problemi legati all’authorship (guest authors, criteri ICMJE, vera paternità…) alcune riviste ora richiedono agli autori di dichiarare il loro ruolo nella ricerca presentata http://dx.doi.org/10.1002/cncr.31553 È buona norma assegnare compiti e decidere la composizione e l’ordine degli autori prima di cominciare il progetto stesso Primo autore: chi ha eseguito la maggior parte del lavoro e che si è occupato della stesura del manoscritto Ultimo autore: supervisore del gruppo, generalmente destinatario della corrispondenza successiva alla pubblicazione (corresponding author) Problemi etici: autorship
  • 23. Conflitto di interesse 1. Si ha quando un reviewer o un editor ha interessi finanziari, personali, commerciali, politici o accademici che potrebbero influenzarne le azioni 2. Tutti i partecipanti al processo di pubblicazione devono dichiarare relazioni che potrebbero presentare/essere viste come un potenziale conflitto di interesse http://www.icmje.org/conflicts-of-interest/ The ICMJE has developed its Uniform Disclosure Form for Potential Conflicts of Interest as a means of promoting a standardized approach to such declarations Linee guida per pubblicare Principi etici
  • 24.
  • 25.
  • 26. Publishing Issues 1. Si devono pubblicare tutti gli studi ben condotti su un argomento importante, anche se i risultati sono negativi 2. Gli studi clinici devono essere registrati in un public trials registry (l’ICMJE raccomanda che le riviste pubblichino il numero di registrazione del trial alla fine dell’abstract) Linee guida per pubblicare Principi etici
  • 27. Il testo degli articoli è generalmente diviso in parti Introduction Methods Results and Discussion IMRaD structure Linee guida per pubblicare Aspetti tecnici Altri tipi di articoli, lettere, case reports, reviews… hanno generalmente un’altra struttura
  • 28. IMRAD
  • 29. IMRAD Introduction  contesto dello studio revisione della letteratura (su quali studi precedenti mi sono basato?) obiettivi/domande (presentazione dell’ipotesi) quadro generale dello studio (metodo di studio) Materials/Methods  disegno dello studio/approccio popolazione studiata/raccolta dati strumenti utilizzati analisi dei dati considerazioni etiche Results  presentazione e analisi dei dati ottenuti grafici/tabelle/figure Discussion  analisi dei risultati Conclusions  conclusioni e raccomandazioni Acknowledgements, References, Supplementary data
  • 30. Esistono delle linea guida di riferimento per gli autori che devono pubblicare: Linee guida Tipo di studio CONSORT trial controllati e randomizzati STARD studi di accuratezza diagnostica PRISMA Revisioni sistematiche e meta-analisi STROBE studi osservazionali in epidemiologia MOOSE Meta-analisi di studi osservazionali in epidemiologia Linee guida per pubblicare Aspetti tecnici
  • 31. Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo TITOLO Deve essere abbastanza specifico da descrivere il contenuto dell’articolo, ma non troppo tecnico (tale per cui solo gli specialisti nel settore lo capiscono) È la parte dell’articolo che sarà più letta Deve permettere ai lettori di rintracciare l’articolo nei db e far capire la natura dell’articolo Non dev’essere troppo lungo The nucleotide sequence of a 3.2 kb segment of mitochondrial maxicircle DNA from Crithidia fasciculata containing the gene for cytochrome oxidase subunit III, the N-terminal part of the apocytochrome b gene and a possible frameshift gene; further evidence for the use of unusual initiator triplets in trypanosome mitochondria O troppo corto Recombinant Human Antithrombin III Anche se… https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3351256/ Oppure ironico, pomposo, con citazioni colte (e inappropriate), con abbreviazioni e acronimi
  • 33. Cliché Year N State of the art 1959 3518 Gold standard 1979 915 Paradigm shift/s/ing 1980 722 Cutting edge 1970 411 Outside the box 1995 200 Wind/s of change 1960 184 Coalface goalposts and playing field c. 1990 164 Pushing the envelope 1989 86 Quantum leap 1972 48 Rubber and road 1985 23 Cliché, year of first appearance in a medical article title, and number of titles in articles published 1971–2010 accessed via PubMed
  • 34.
  • 35. Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo AUTORI E AFFILIAZIONE
  • 36. Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo ABSTRACT È spesso l’unica parte del paper accessibile elettronicamente Rappresenta una «preview» di quanto descritto nell’articolo, quindi deve rifletterne accuratamente il contenuto Solitamente viene scritto dopo che l’articolo è stato completato, per evitare contraddizioni con il contenuto del testo Dovrebbe riassumere con 100-250 parole il contenuto dell’articolo tenendo conto delle sezioni: scopi, metodi e procedure, risultati e conclusioni Cosa NON inserire nell’abstract: Troppe informazioni Figure o immagini Riferimenti alla letteratura Abbreviazioni, acronimi
  • 37. Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo KEYWORDS Vengono generalmente richieste 3-10 keywords Devono cogliere l’essenza dell’articolo  Indicizzazione su Medline INTRODUZIONE Perché abbiamo fatto lo studio? Cosa è stato fatto prima? Cosa è stato necessario per lo studio? Ipotesi e scopi dello studio 1-4 paragrafi MATERIALI E METODI Come abbiamo condotto lo studio? numero di soggetti inclusi Caratteristiche dei soggetti inclusi (età, genere, etc…) criteri di inclusione/esclusione tipo di intervento condotto Dovrebbe contenere le informazioni necessarie per essere ripetuto da un altro scienziato Tabelle e figure possono essere d’aiuto Principi etici e consenso soggetti umani consenso alla partecipazione soggetti animali misure per il controllo del dolore
  • 38. Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo RISULTATI Vengono presentati i risultati ottenuti È possibile servirsi di grafici e tabelle esplicativi In questo spazio NON si devono discutere i risultati ottenuti, con commenti/spiegazioni. Andrà specificato nella sezione discussione È importante non falsare/manipolare i dati ottenuti, e presentare tutti i dati (inclusi quelli negativi) TABELLE E GRAFICI Includere il titolo che descrive cos’è elencato nella tabella/grafico Non sono sempre necessari Devono essere numerati e sequenziali nel testo (riportati in Appendice) DISCUSSIONE Esplicare il significato dei risultati sottolinea i punti importanti comparazione con altri studi limiti della ricerca domande irrisolte risultati inaspettati
  • 39. Aspetti tecnici: le sezioni di un articolo CONCLUSIONI Poche righe per spiegare perché la ricerca è rilevante Utile anche suggerire che tipo di ricerca sviluppare in futuro RINGRAZIAMENTI Chi ha sostenuto la ricerca tramite finanziamenti, farmaci, attrezzature Persone che hanno dato un contributo nella stesura dell’articolo, delle tabelle, delle figure (oppure ad es: revisione linguistica) RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI La bibliografia deve essere accurata e rispettare il formato previsto dalla rivista (Harvard, Vancouver, APA…)
  • 40. Stili citazionali VANCOUVER Pan-Cancer Analysis of lncRNA Regulation Supports Their Targeting of Cancer Genes in Each Tumor Context. 2018 Apr; 23 (1): 297-312.e12. Utilizza riferimenti numerate in apice all’interno del testo La bibliografia è riportata nell’ordine con cui appare nel testo
  • 41. Il Vancouver Style prevede: • iniziali dei nomi degli autori senza punto, inserite dopo il cognome; • abbreviazioni delle testate delle riviste, quando devono essere abbreviate, senza punto; • titolo del volume o dell’articolo in tondo, mai in corsivo; • iniziale maiuscola solo per la prima parola del titolo del lavoro; • numeri di pagina senza ripetizione delle centinaia o delle decine se queste non variano (ad esempio: 312-5 e non 312-315; 645-62 e non 645-662). Quest’ultima regola, però, non è universalmente accettata dalle redazioni che adottano il Vancouver Style; • la lista delle voci bibliografiche deve essere presentata nell’ordine in cui le singole voci vengono citate nel testo, con numerazione araba, senza parentesi.
  • 42. Stili citazionali HARVARD 'Pan-Cancer Analysis of lncRNA Regulation Supports Their Targeting of Cancer Genes in Each Tumor Context', Cell Reports, vol. 23, no. 1,pp.297- 312.e12. Available from: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S 221112471830425X. Utilizza il nome del primo autore e la data di pubblicazione La bibliografia è riportata in ordine alfabetico
  • 43. Nel redigere una bibliografia è bene ricordare che: • i titoli delle riviste vanno abbreviati secondo lo stile adottato dall’Index Medicus. La List of the Journals Indexed è consultabile sul Web all’indirizzo della National Library of Medicine; • in caso di un numero superiore a sei autori, dopo il sesto può essere inserita la dicitura et al.; alcune riviste consentono di inserire et al. dopo il terzo autore; • andrebbero citati soltanto i lavori letti integralmente; • gli articoli sottoposti alla direzione di una rivista, ma non ancora approvati, non dovrebbero essere presi in considerazione. Bibliografia
  • 44. QUANTO CITARE? Deve essere commisurata alla tipologia del manoscritto (un case report non potrà mai avere lo stesso numero di riferimenti bibliografici di un lavoro originale e ancor meno di una revisione) e completa. Per facilitare il compito dell’autore, spesso nelle Istruzioni o Norme per gli Autori è riportato il numero massimo di riferimenti bibliografici per i case report e per gli articoli originali, mentre normalmente per revisioni e meta-analisi non vi è un limite prefissato Bibliografia
  • 45.
  • 46. 1. Keep it short 2. Keep it compact Frasi brevi, semplici, senza parole accessorie non necessarie 3. Keep it simple Non servono virtuosismi stilistici e tecnicismi incomprensibili. Gli abstract devono essere comprensibili anche a scienziati che lavorano in settori disciplinari diversi dal vostro 4. Use the present tense Il tempo presente è più diretto ed è più facile da capire per chi ci legge in una lingua non nativa (italiano – inglese) 5. Avoid adjectives and adverbs 6. Focus Centra l’obiettivo 7. Signal novelty and importance Porre l’accento sulle novità e sull’importanza dell’articolo aiuta a renderlo più «vendibile». Usa parole come new, novel, innovative, key , significant, crucial… 8. Be bold Metti in luce i risultati positivi 9. Show confidence Evita di utilizzare parole che fanno trasparire insicurezza come somewhat, appear, almost, largely… 10. Avoid evocative words Evita parole troppo elaborate o evocative Tips nell’abstract
  • 47. • Errori grammaticali: s della terza persona, omissione del soggetto, uso dei tempi verbali (present VS past, simple past VS past perfect), troppi condizionali • Errori strutturali: frasi lunghe con troppi incisi • Errori lessicali: ridondanza, ripetizioni non necessarie Gli errori più frequenti
  • 48. • Non perdere tempo su argomenti già fatti • Leggi gli articoli, non limitarti ad archiviarli! • Utilizza buone keywords e strategie di ricerca bibliografica efficaci • Cerca gli articoli più citati  Web of Science, Scopus • Cerca gli articoli citati nelle riviste più prestigiose • Per la ricerca bibliografica utilizza db affidabili  PubMed e Medline, WoS e Scopus, Embase, UpToDate, Cochrane… • Evita Google Scholar! • Se trovi un articolo di particolare interesse, utilizza i suggerimenti di ricerca related content per trovare contenuti simili Consigli utili prima di pubblicare:
  • 49.
  • 50. Deve contenere: • A quale sezione della rivista l’articolo è destinato • Affermare che l’articolo è originale e non è oggetto di valutazione presso altre riviste • Scopo e risultati più importanti dello studio – attenzione non copincollare l’abstract • Tutti gli autori hanno letto e approvato il contenuto • Cessione dei diritti d’autore alla rivista • Assenza di conflitto di interessi • Nome, indirizzo e telefono del corresponding author • È possibile suggerire dei revisori La Cover Letter
  • 52. RIFIUTATO  Utilizzo i commenti dei revisori per migliorare l’articolo e rispedirlo ad una rivista più appropriata. In questo caso spiega perché stai facendo la re-submission alla rivista This journal is a more appropriate journal; the manuscript has been improved as a result of its previous review; etc… Nulla vieta di rispondere adeguatamente alle critiche avanzate dai revisori. Si possono includere nuovi dati e motivare perché sarebbe importante prendere in considerazione il manoscritto per la pubblicazione Non intestardiamoci, è una perdita di tempo prezioso che può essere utilizzato per trovare riviste più adatte Peer Review
  • 53. • Statistica inappropriata o incompleta • Interpretazione eccessiva dei risultati • Strumenti inappropriati o non ottimali • Campione piccolo o con bias • Difficoltà a seguire il testo • Problema non abbastanza definito • Report dei dati inaccurato o inconsistente • Review della letteratura incompleta, non accurata o troppo datata • Presentazione dei dati insufficiente • Tabelle e grafici non appropriati Motivi di rifiuto dell’articolo
  • 54. ACCETTATO Peer Review REVISIONE MAGGIORE  I valutatori segnalano le parti del manoscritto che necessitano di una revisione  Spesso il tasso di pubblicazione nei casi di revisioni maggiori dipende dal numero di lavori che in un anno vengono inviati ad una data rivista, e quindi alla sua necessità o meno di incrementare il numero di articoli necessari per pubblicare i fascicoli programmati REVISIONE MINORE  Correzioni minori, chiarimenti metodologici, riduzione delle dimensioni del lavoro. Le riviste hanno bisogno di spazio (=più articoli) per avere più citazioni (=più IF!)
  • 55. Peer Review: richiesta di revisioni del manoscritto • Fare le modifiche richieste nel più breve tempo possibile • Quando inviamo l’articolo corretto, va allegata una cover letter che motiva la nostra risposta – rispetto alle richieste dei referees - punto per punto • Non si devono per forza accettare tutte le richieste dei revisori: motiviamo in maniera opportuna e puntuale il motivo di non accettazione • Educazione nelle risposte ai revisori! «we agree with the reviewer», «we would like to thank the reviewer for the insightful comment», «we are grateful for this suggestion»… • La revisione del manoscritto rappresenta un’opportunità per migliorare il proprio articolo ed essere pubblicati!
  • 56. tips • Nella bibliografia, cita articoli probabilmente noti al referee, e scientificamente consolidate (citazioni buone!) • Chiedi ad un collega di leggere/controllare il tuo manoscritto • Inizia con una review • Scegli la rivista giusta, leggi alcuni articoli (recenti) della stessa, informati sull’editorial board • La rivista ha un IF? • Preferisci frasi all’attivo, evita il passivo • Frasi e paragrafi brevi • Utilizza le linee guida pubblicate dall’editore per sottomettere l’articolo • Sottometti l’articolo ad una sola rivista (per volta). Gli International Ehtics Standars proibiscono la sottomissione multipla/simultanea
  • 57. Scegliere la (giusta) rivista su cui pubblicare • Bibliometria • Impact factor • Citazioni • Altre metriche (ad es immediacy index) • Settore disciplinare • Indicizzazione! • Valutare la possibilità di pubblicare OA • JOURNAL FINDER TOOLS!
  • 58. Scegliere la (giusta) rivista su cui pubblicare
  • 59. Biomedial literature evaluation websites/tools Siti/database online di rassegne sistematiche che valutano l’efficacia di interventi descritti nelle rassegne. Le review sono analizzate da esperti qualificati che assegnano ad ogni documento un rating di raccomandazione forte-moderato-debole
  • 60. International clinical guidelines in oncology Organismi nati con l’intento di sviluppare, supportare e rafforzare raccomandazioni finalizzate a migliorare l’assistenza ai pazienti in determinati ambiti sanitari (oncologia)
  • 61. bibliografia Gianfranco Parati, M. V. (2005) ‘Come scrivere un articolo scientifico’, Ital Heart J Suppl, 6, pp. 189–196. Available at: http://www.giornaledicardiologia.it/allegati/00718_2005_04/fulltext/04-05_01 189-196.pdf. Weinberger, C. J., Evans, J. A. and Allesina, S. (2015) ‘Ten Simple (Empirical) Rules for Writing Science’, PLOS Computational Biology. Public Library of Science, 11(4), p. e1004205-. Available at: https://doi.org/10.1371/journal.pcbi.1004205. Bagnasco, Bellante, Capuozzo, Dominici, Giorgi, S. et al (2016) Linee guida per la scrittura scientifica. Available at: http://www.sifoweb.it/images/pdf/pubblicazioni/altre- edizioni/Farmacista_Dipartimento/SIFO_Linee_guida_per_la_scrittura_scientif http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-nasce-un-farmaco