Il treno e le sue interpretazioni:
- Arte: dalla pittura di denuncia sociale alla Metafisica;
- Letteratura inglese: l suo impatto ambientale ( “I like to see it lap the miles” di Emily Dickinson);
- Beni culturali: La stazione-museo d’Orsay, un nuovo punto di incontro;
- Storia: la varietà di funzioni del treno (da icona del progresso a mezzo di deportazione);
- Letteratura italiana: Il treno nell’immaginario letterario di Carducci e Pirandello;
- Filosofia: la fiducia nel progresso, il Positivismo
Testo in lingua italiana, scritto dopo alcuni viaggi a Palermo, meravigliosa capitale mediterranea, in cui provo a descrivere la situazione della città e dei suoi cittadini, vera ricchezza inespressa del luogo. Una potenzialità che, qualora fosse adeguatamente espressa, potrebbe rappresentare la vera chiave di volta nella storia della città.
The document is a series of pages edited by Foxit Reader and contains repeated copyright notices from Foxit Corporation spanning the years 2005 to 2010 stating the document is for evaluation only.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Luca Romanelli - Risonanze di "Essere o Vi...Complexity Institute
Testo della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Luca Romanelli - Consulente in ambito organizzativo e manageriale - del libro "Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti"
di François Jullien,
pubblicato nel 2019 per Feltrinelli Editore.
Il treno e le sue interpretazioni:
- Arte: dalla pittura di denuncia sociale alla Metafisica;
- Letteratura inglese: l suo impatto ambientale ( “I like to see it lap the miles” di Emily Dickinson);
- Beni culturali: La stazione-museo d’Orsay, un nuovo punto di incontro;
- Storia: la varietà di funzioni del treno (da icona del progresso a mezzo di deportazione);
- Letteratura italiana: Il treno nell’immaginario letterario di Carducci e Pirandello;
- Filosofia: la fiducia nel progresso, il Positivismo
Testo in lingua italiana, scritto dopo alcuni viaggi a Palermo, meravigliosa capitale mediterranea, in cui provo a descrivere la situazione della città e dei suoi cittadini, vera ricchezza inespressa del luogo. Una potenzialità che, qualora fosse adeguatamente espressa, potrebbe rappresentare la vera chiave di volta nella storia della città.
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Complexity Literacy Meeting 2023 - Luca Romanelli - Risonanze di "Essere o Vi...Complexity Institute
Testo della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Luca Romanelli - Consulente in ambito organizzativo e manageriale - del libro "Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti"
di François Jullien,
pubblicato nel 2019 per Feltrinelli Editore.
Questo testo è la trascrizione di una parte del ciclo di programmi radiofonici da me condotti su Radio Città del Capo di Bologna sul tema del rapporto fashion system-subculture giovanili.
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1. Corso di Psicosologia dei consumi culturali II 2011-2012
3. La merce e le relazioni sociali
prof. Matteo Asti
2. Il capitale
Il Capitale (Das Kapital) è l'opera maggiore di Karl
Marx. Il Libro I fu pubblicato quando l’autore era
ancora in vita (1867), gli altri uscirono postumi.
Il sottotitolo dell'opera, Critica dell’economia
politica, evidenzia la contrapposizione all’economia
politica di stampo liberista.
La teoria marxiana del valore è comunque
incardinata nella teoria del valore-lavoro degli
economisti classici ma è anche la base per una
visione filosofica, estetica, sociale ed economica che
Il capitale
avrà enorme seguito nel '900.
3. La merce e le sue contraddizioni
Per Marx la "forma cellulare" della società
contemporanea, la merce, contiene già in potenza
alcune contraddizioni che si possono sviluppare e
trasferire ad un livello più generale.
Per il produttore o per chi la possiede
temporaneamente per venderla essa non ha valore
d’uso immediato, "altrimenti non la porterebbe al
mercato", e la sua utilità consiste solo nell’essere
MEZZO DI SCAMBIO, nel poter essere realizzata
attraverso lo scambio con un equivalente. Tuttavia
la merce, per potersi realizzare come valore, deve
essere desiderata da altri, "dar prova di sé come
VALORE D'USO"; e solo lo scambio può sancire
Karl Marx
l'esistenza di tale condizione.
4. La merce e le sue contraddizioni
Questa opposizione latente all’interno della natura
stessa della merce, tra valore d’uso e valore di
scambio, si dispiega con l’estensione dello scambio
e soprattutto con la produzione capitalistica, il cui
fine ultimo non è il valore d’uso, ma
l’appropriazione e l’accumulazione di ricchezza
astratta in forma monetaria.
Karl Marx
5. La merce e il suo valore
Il lavoro astratto deve oggettivarsi in un
"FETICCIO", in una merce indifferente alle
proprietà naturali e avente la qualità sociale di
essere scambiabile con qualsiasi altra, purché
rappresenti il medesimo tempo di lavoro
socialmente necessario.
La contraddizione tra lavoro astratto e lavoro
concreto, la contraddizione tra il carattere generale
della merce come valore e il suo carattere
particolare come valore d’uso, si risolve dunque
attraverso l’esistenza di un'"INCARNAZIONE" del
valore distinguibile dalla corporeità della merce, la
quale, nello scambio, deve assumere "una forma di
Karl Marx
esistenza sociale in denaro, scissa dalla sua forma di
esistenza naturale".
6. Il “feticismo”
L'origine del termine feticcio si deve al modo in cui
gli esploratori portoghesi tentarono di tradurre le
concezioni e le pratiche di tipo sacrale diffuse in
molte popolazioni africane.
Infatti, il neologismo fetiço (port.) deriva da
facticius (lat.), cioè qualcosa di fabbricato, che
riguarda cose che si animano, un "ibrido" di
organico e inorganico al cui interno o nella cui
superficie ha sede il sacro: lo “spirito che muove”.
Il feticcio muove il sacro come€ indicibile,
incontrollabile, incontenibile. Come sfida alla
Karl Marx
morte, alla malattia, alla penuria.
7. Il denaro feticcio
Nello scambio le merci sono socialmente
commensurabili e si presentano come quantità
diverse, desumibili dal loro prezzo, di una stessa
merce speciale: il denaro. Quest’ultimo è la "forma
fenomenica necessaria" della "misura immanente"
del valore delle merci, del tempo di lavoro, e si
contrappone alle altre merci, ai valori d’uso, come
unica esistenza adeguata del valore di scambio.
Il denaro è per Marx la forma alienata e nel
contempo appropriata del valore, lo rappresenta
come "equivalente generale e astratto",
contrapposto ai diversi valori d’uso. Denaro e
capitale, in quanto espressione rispettivamente del
valore astratto e dell’accumulazione di valore fine a
Karl Marx
sé stesso, sono "cristallizzazioni di lavoro sociale",
"coagulo di potere sociale per alcuni e di perdita di
sé per altri".
8. La merce e le relazioni di lavoro
Nel modo di produzione schiavistico o feudale i
rapporti sociali che si instauravano tra i soggetti
erano trasparenti e apparivano immediatamente
come rapporti personali. La corvée, al pari del
lavoro salariato delle società capitalistiche, si
misurava col tempo, ma ogni servo della gleba
sapeva bene che egli alienava al servizio del suo
padrone una quantità determinata del suo tempo di
lavoro.
Al contrario, nel modo di produzione capitalistico
questi rapporti personali appaiono come travestiti in
rapporti fra le cose, assumendo forme fenomeniche
Karl Marx
che celano sempre più le loro forme essenziali.
9. La merce e le relazioni
Ciò in qualche modo nasconde l'intima essenza della
relazione, e questo perché gli agenti sociali hanno
conoscenza immediata solo delle apparenze (ad
esempio il prezzo delle merci o il salario quale non
meglio identificato equivalente delle prestazioni
lavorative), e non riescono a percepire la realtà che
si cela dietro le apparenze.
Il prodotto della mano dell’uomo, la merce, assume
in apparenza un’esistenza indipendente che cela i
rapporti sociali esistenti tra gli uomini; si comporta
cioè come i "feticci ideologici" cui si attribuisce una
vita indipendente. Così, le merci, da pure e
semplici cose, prodotto del lavoro umano,
ASSURGONO AL RUOLO DI RAPPORTO
Karl Marx
SOCIALE, e, nello stesso modo, anche i rapporti
sociali fra gli uomini assumono l’aspetto, nello
scambio, di RAPPORTI TRA COSE.
10. Un rapporto reificato
Là dove gli uomini credono di avere, tra loro, un
rapporto sociale, in realtà hanno solo un rapporto
“reificato”, nel senso che il rapporto sociale è
mediato anzitutto dalla compravendita di una
merce; viceversa, là dove credono di avere un
rapporto naturale con le cose, in realtà hanno un
rapporto “artificiale”, poiché le merci, in un certo
senso, si “personificano”, permettendo agli uomini
d'incontrarsi solo in una determinata maniera:
quella FRA PRODUTTORE E CONSUMATORE.
Questo tipo di relazione, essendo l'unico dominante
a livello sociale, è in grado d'influenzare ogni
aspetto della vita pubblica e privata, sociale e
Karl Marx
personale, anche gli aspetti non direttamente legati
al luogo fisico del mercato o del negozio.
11. Un rapporto reificato
Il rapporto sociale che trasforma un oggetto d'uso in
merce è già di per sé un rapporto alienato, diviso,
antagonistico. La merce è un modo per giustificare
la propria alienazione.
L'illusione del produttore alienato è quella di
superare la propria alienazione nella misura in cui
produce quante più merci può. L'illusione sta nel
credere che un processo meramente economico e
quantitativo possa superare una forma di alienazione
sociale di tipo qualitativo.
Karl Marx
12. Il modello religioso
Marx constata che questa illusione si verifica anche
nel mondo religioso. La merce dà l'illusione di un
rapporto sociale diretto tra gli uomini, così come i
sacramenti danno l'illusione di un rapporto mistico,
non meno diretto, tra gli uomini e la divinità.
Essendo i rapporti sociali della borghesia basati
sull'antagonismo di classe, l'alienazione viene
semplicemente trasferita dal rapporto dell'uomo col
“cielo” al suo rapporto con la “terra”. La borghesia
non ha fatto che secolarizzare una mentalità e un
comportamento che nel Medioevo erano religiosi.
Karl Marx
13. Il modello religioso
L'origine di questa illusione risiede infatti
nell'ideologia cristiana che attribuisce più "fede" a
quel credente che la baratta con le "opere di
salvezza" che gli offre la gerarchia. Il culmine di
questo processo reificante lo si può riscontrare, in
ambito cattolico, con la vendita delle indulgenze.
Il protestantesimo non ha fatto che trasferire sul
piano economico, legittimandola sul piano sociale,
una prassi che la gerarchia cattolica tollerava solo in
chiave politica, come emanazione diretta del potere
ecclesiastico.
Karl Marx
14. György Lukács
György Lukács (1885 – 1971) è un filosofo
ungherese. Le sue riflessioni si sono orientate a
liberare il marxismo dalle interpretazioni
dogmatiche verso una dimensione più umanistica
per affrontare il problema del metodo dialettico e
dell'alienazione dell'uomo nella società capitalistica.
Un'analisi approfondita viene compiuta da Lukács
sul problema della reificazione: per lui «una
relazione tra persone riceve il carattere della
cosalità e quindi un' «oggettività spettrale» che
occulta nella sua legalità autonoma, rigorosa,
apparente, conclusa e razionale, ogni traccia della
propria essenza fondamentale: il rapporto tra
Karl Marx
uomini». D'altra parte, nell'economia capitalistica,
la capacità produttiva del lavoratore, la forza-
lavoro, è una merce come ogni altra.
15. Quesiti
- In che modo vale ancora oggi lo scambio in funzione
finale dell'accumulo di capitale a livello sociale?
- La merce esiste ancora anzitutto non per l'uso ma
per essere venduta e comprata, esiste non per le sue
intrinseche qualità, che aiutano a rendere migliore
l'esistenza, ma per la quantità di denaro che permette
di guadagnare?
- Primato del valore d'uso (società agricola) = fine
avere ciò che soddisfa i bisogni materiali
Primato del valore di scambio (società capitalistica) =
fine accumulare capitale
Primato del valore di ? (società post-fordista) = fine ?