Testo della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Luca Romanelli - Consulente in ambito organizzativo e manageriale - del libro "Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti"
di François Jullien,
pubblicato nel 2019 per Feltrinelli Editore.
Abaco 2012, estratto Raul Gabriel, Arte e EmozioneRaul Gabriel
ABACO , aperiodico di arte contemporanea, estratto Raul Gabriel. IN QUESTO NUMERO:
Giorgio Di Genova, Albert Mayr, Francesco Michi, Martina Mazzotta,
Genny Di Bert, Valerio Dehò, Ugo Dossi, Giulia Ronchi, Gabriele Picco,
Raul Gabriel, Raffaella Formenti, Claudio Cerritelli, Giovanni Sabatini,
Giorgio Bonomi, Federica Boràgina, Pasquale Misuraca, Cristina
Petrelli, Giovanni Galizia, Simone Scortecci, Paolo Bolpagni, Luca De
Silva, Giampaolo di Cocco.
www.abacorivista.it
Comitato di Redazione di questo numero:
Paolo Bolpagni, Luca De Silva, Giampaolo di Cocco
Abaco 2012, estratto Raul Gabriel, Arte e EmozioneRaul Gabriel
ABACO , aperiodico di arte contemporanea, estratto Raul Gabriel. IN QUESTO NUMERO:
Giorgio Di Genova, Albert Mayr, Francesco Michi, Martina Mazzotta,
Genny Di Bert, Valerio Dehò, Ugo Dossi, Giulia Ronchi, Gabriele Picco,
Raul Gabriel, Raffaella Formenti, Claudio Cerritelli, Giovanni Sabatini,
Giorgio Bonomi, Federica Boràgina, Pasquale Misuraca, Cristina
Petrelli, Giovanni Galizia, Simone Scortecci, Paolo Bolpagni, Luca De
Silva, Giampaolo di Cocco.
www.abacorivista.it
Comitato di Redazione di questo numero:
Paolo Bolpagni, Luca De Silva, Giampaolo di Cocco
“L’utilizzo della metafora del teatro per descrivere alcune delle dinamiche che hanno luogo nelle organizzazioni è molto diffuso ... Riferire ai “caratteri” di personaggi fittizi i casi unici con cui ci confrontiamo nell’esperienza quotidiana, sembra possa aiutare a renderceli più tipici e quindi trasparenti, comprensibili …
Ho scelto una decina di testi teatrali … Per ognuno, ho cercato di individuare un tema chiave che ispira i comportamenti dei personaggi rappresentati ed ho cercato di individuarne un corrispettivo in ambito organizzativo …
[Scavando] nella mia esperienza per trovare almeno un caso reale, in cui a mio parere un attore organizzativo aveva incarnato proprio quei comportamenti, tentandone una prima comprensione.”
Complexity Literacy Meeting 2023 - I Ching - Presentazione di M. De Simone.pdfComplexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Marinella De Simone - Presidente del Complexity Institute, formatrice e docente - del libro:
"I Ching - Il libro dei Mutamenti" secondo l'edizione pubblicata nel 1995 per Adelphi Editore.
Complexity Literacy Meeting - Essere o Vivere di F. Julien - Presentazione di...Complexity Institute
La mappa della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Silvia Bona - Business Designer e Professional Innovation Specialist con un Master in Complexity Management - del libro:
"Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti"
di François Jullien,
pubblicato nel 2019 per Feltrinelli Editore
Complexity Literacy Meeting 2023 - Bastoncino di J. Donaldson - Presentazione...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Simone Ferrero - ingegnere matematico, artista, imprenditore - del libro:
"Bastoncino"
di Julia Donaldson,
pubblicato nel 2015 per Emme Edizioni.
Complexity Literacy Meeting - La nazione delle piante di S. Mancuso - Present...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Roberto Beretta - attivo nel settore assicurativo da oltre 20 anni e nella Direzione Commerciale di un primario gruppo assicurativo italiano - del libro:
"La nazione delle piante."
di Stefano Mancuso,
pubblicato nel 2019 per Laterza Editore.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Come allearsi con le parti cattive di sé d...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Enrico Cerni - responsabile della faculty di una multinazionale italiana, formatore e scrittore - del libro:
"Come allearsi con le parti “cattive” di sé.
Guarire il trauma con il sistema dei modelli familiari interni"
di Richard C. Schwartz
pubblicato nel 2023 per Raffaello Cortina Editore.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Riassemblare il sociale di B. Latour - Pre...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Simonetta Simoni - consulente, editrice, psicosociologa delle organizzazioni con un dottorato in Sociologia alla Sorbona (Parigi) - del libro:
"Riassemblare il sociale. Actor Network Theory"
di Bruno Latour,
pubblicato nel 2022 per Meltemi Editore.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Realismo capitalista di M. Fischer - Fabi...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Fabiola De Toffol -Project Manager esperta di progetti partecipativi con un Master in Complexity Management - del libro:
Realismo capitalista
di Mark Fisher,
pubblicato nel 2018 per Nero Editore.
Complexity Literacy Meeting 2023 - La scienza universale - di F. Capra - G. Z...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Giuseppe Zollo - già professore di Ingegneria Gestionale presso l’Università di Napoli Federico II - del libro:
La scienza universale. Arte e natura nel genio di Leonardo
di Fritjof Capra
pubblicato nel 2007 per Rizzoli Editore.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Il viaggio dell'umanità di O. Galor - M. G...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Marco Ginanneschi - esperto di strategia, analisi di trend e business foresight - del libro:
Il viaggio dell'umanità. Alle origini del benessere e della diseguaglianza
di Oded Galor
pubblicato nel 2022 per Rizzoli Editore.
Complexity Literacy Meeting 2023 - L'Avventura del Metodo di E. Morin - Mauri...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Maurizio Cavazzoni - Coach personale e professionale per organizzazioni, imprenditori, professionisti e manager - del libro:
L'Avventura del Metodo -
Come la vita ha nutrito l’opera
di Edgar Morin
pubblicato nel 2023 per Raffaello Cortina Editore
Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da Enrico Cerni - Come a...Complexity Institute
“C’è qualche parte di te di cui vorresti disfarti?” Quasi tutti risponderemmo affermativamente, a prescindere dal fatto che quella parte corrisponda a una dipendenza, a un critico interiore, a una “mente scimmia”, a una nevrosi, a comportamenti immorali, a cattive abitudini o ad altri atteggiamenti screditanti. E se invece scoprissimo che, anziché continuare a lottare interiormente, possiamo affrontare queste parti in modo differente?
In questo volume, Richard Schwartz propone un paradigma rivoluzionario finalizzato a una migliore relazione con se stessi: un metodo che consentirà di raggiungere l’armonia interiore, rafforzando la comprensione e la compassione di sé, e aprendo la strada al risveglio spirituale.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da Marinella De Simone -...Complexity Institute
Dell’I Ching si possono dire almeno tre cose singolari: che non ha età, che non è un libro e che è la massima approssimazione attraverso i segni alla vita stessa. Secondo la leggenda, gli otto trigrammi dell’I Ching (che non sono ideogrammi, ma sequenze di linee intere e spezzate) apparvero come segni incisi sul guscio di una tartaruga primordiale. Non si sa chi li abbia incisi: non certo un uomo e neppure un dio personale. Piuttosto: l’invisibile mano del cielo. Che cosa indicano gli otto trigrammi (e i sessantaquattro esagrammi in cui si compongono)? La totalità degli stati attraverso cui passa l’esistenza, attraverso cui passiamo noi nel momento in cui interroghiamo questo che fondamentalmente è un libro di oracoli. Ma a differenza degli oracoli occidentali, che inchiodano sempre alla lettera di una risposta e perciò contengono in sé qualcosa di rigido e sinistro, l’I Ching ci offre una situazione nel suo formarsi e nelle sue potenzialità, qualcosa di fluido, impalpabile, trascinante come è la vita stessa. E si può dire che nulla di scritto, dall’apparizione di quella testuggine cinese, si sia altrettanto avvicinato alla pulsazione segreta del mondo.
Opera enigmatica per definizione, che non si finisce mai di scoprire, l’I Ching ha provocato fino a oggi innumerevoli interpretazioni, edizioni, traduzioni. Lo presentiamo qui sulla base della edizione del grande sinologo Richard Wilhelm, apparsa per la prima volta nel 1924, che rimane uno degli eventi più significativi nella storia della comprensione della antica Cina da parte dell’Occidente.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da S. Bona e L. Romanell...Complexity Institute
Essere o vivere: due grandi prospettive, due modi di abitare il mondo, di accostarsi agli uomini e agli esseri che lo popolano. L’Europa guarda il mondo nella prospettiva dell’Essere, la Cina nella prospettiva del Vivere. L’Europa vede cose, la Cina vede eventi. L’Europa pensa per individui, la Cina per situazioni. Noi pensiamo ad andare al di là, loro si preoccupano di stare “tra”. Noi crediamo nella nostra libertà, la riaffermiamo in un confronto accanito con il mondo, loro scommettono sulla disponibilità di un contesto, si dispongono ad accompagnarne le tante trasformazioni possibili. Venti tappe, venti incontri, venti coppie concettuali che, nella loro dissonanza, riaprono i giochi nelle nostre tranquille abitudini di pensiero.
“Nelle città europee il traffico è regolato secondo schemi ben precisi. Ci si ferma col rosso e si passa col verde. Ma chi ha visto una megalopoli dell’Estremo Oriente sa che esiste tutt’altra arte di gestire il flusso. Nella massa enorme dei veicoli, nessuno si ferma, ognuno passa ma lascia anche passare, ognuno evita l’altro ma senza deviare, ognuno cede e insieme avanza. In ogni istante i possibili si ridistribuiscono, ciascuno senza urto segue il suo cammino.”
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“L’utilizzo della metafora del teatro per descrivere alcune delle dinamiche che hanno luogo nelle organizzazioni è molto diffuso ... Riferire ai “caratteri” di personaggi fittizi i casi unici con cui ci confrontiamo nell’esperienza quotidiana, sembra possa aiutare a renderceli più tipici e quindi trasparenti, comprensibili …
Ho scelto una decina di testi teatrali … Per ognuno, ho cercato di individuare un tema chiave che ispira i comportamenti dei personaggi rappresentati ed ho cercato di individuarne un corrispettivo in ambito organizzativo …
[Scavando] nella mia esperienza per trovare almeno un caso reale, in cui a mio parere un attore organizzativo aveva incarnato proprio quei comportamenti, tentandone una prima comprensione.”
Complexity Literacy Meeting 2023 - I Ching - Presentazione di M. De Simone.pdfComplexity Institute
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"I Ching - Il libro dei Mutamenti" secondo l'edizione pubblicata nel 1995 per Adelphi Editore.
Complexity Literacy Meeting - Essere o Vivere di F. Julien - Presentazione di...Complexity Institute
La mappa della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Silvia Bona - Business Designer e Professional Innovation Specialist con un Master in Complexity Management - del libro:
"Essere o vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti"
di François Jullien,
pubblicato nel 2019 per Feltrinelli Editore
Complexity Literacy Meeting 2023 - Bastoncino di J. Donaldson - Presentazione...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Simone Ferrero - ingegnere matematico, artista, imprenditore - del libro:
"Bastoncino"
di Julia Donaldson,
pubblicato nel 2015 per Emme Edizioni.
Complexity Literacy Meeting - La nazione delle piante di S. Mancuso - Present...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Roberto Beretta - attivo nel settore assicurativo da oltre 20 anni e nella Direzione Commerciale di un primario gruppo assicurativo italiano - del libro:
"La nazione delle piante."
di Stefano Mancuso,
pubblicato nel 2019 per Laterza Editore.
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"Come allearsi con le parti “cattive” di sé.
Guarire il trauma con il sistema dei modelli familiari interni"
di Richard C. Schwartz
pubblicato nel 2023 per Raffaello Cortina Editore.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Riassemblare il sociale di B. Latour - Pre...Complexity Institute
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Realismo capitalista
di Mark Fisher,
pubblicato nel 2018 per Nero Editore.
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di Oded Galor
pubblicato nel 2022 per Rizzoli Editore.
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L'Avventura del Metodo -
Come la vita ha nutrito l’opera
di Edgar Morin
pubblicato nel 2023 per Raffaello Cortina Editore
Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da Enrico Cerni - Come a...Complexity Institute
“C’è qualche parte di te di cui vorresti disfarti?” Quasi tutti risponderemmo affermativamente, a prescindere dal fatto che quella parte corrisponda a una dipendenza, a un critico interiore, a una “mente scimmia”, a una nevrosi, a comportamenti immorali, a cattive abitudini o ad altri atteggiamenti screditanti. E se invece scoprissimo che, anziché continuare a lottare interiormente, possiamo affrontare queste parti in modo differente?
In questo volume, Richard Schwartz propone un paradigma rivoluzionario finalizzato a una migliore relazione con se stessi: un metodo che consentirà di raggiungere l’armonia interiore, rafforzando la comprensione e la compassione di sé, e aprendo la strada al risveglio spirituale.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da Marinella De Simone -...Complexity Institute
Dell’I Ching si possono dire almeno tre cose singolari: che non ha età, che non è un libro e che è la massima approssimazione attraverso i segni alla vita stessa. Secondo la leggenda, gli otto trigrammi dell’I Ching (che non sono ideogrammi, ma sequenze di linee intere e spezzate) apparvero come segni incisi sul guscio di una tartaruga primordiale. Non si sa chi li abbia incisi: non certo un uomo e neppure un dio personale. Piuttosto: l’invisibile mano del cielo. Che cosa indicano gli otto trigrammi (e i sessantaquattro esagrammi in cui si compongono)? La totalità degli stati attraverso cui passa l’esistenza, attraverso cui passiamo noi nel momento in cui interroghiamo questo che fondamentalmente è un libro di oracoli. Ma a differenza degli oracoli occidentali, che inchiodano sempre alla lettera di una risposta e perciò contengono in sé qualcosa di rigido e sinistro, l’I Ching ci offre una situazione nel suo formarsi e nelle sue potenzialità, qualcosa di fluido, impalpabile, trascinante come è la vita stessa. E si può dire che nulla di scritto, dall’apparizione di quella testuggine cinese, si sia altrettanto avvicinato alla pulsazione segreta del mondo.
Opera enigmatica per definizione, che non si finisce mai di scoprire, l’I Ching ha provocato fino a oggi innumerevoli interpretazioni, edizioni, traduzioni. Lo presentiamo qui sulla base della edizione del grande sinologo Richard Wilhelm, apparsa per la prima volta nel 1924, che rimane uno degli eventi più significativi nella storia della comprensione della antica Cina da parte dell’Occidente.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da S. Bona e L. Romanell...Complexity Institute
Essere o vivere: due grandi prospettive, due modi di abitare il mondo, di accostarsi agli uomini e agli esseri che lo popolano. L’Europa guarda il mondo nella prospettiva dell’Essere, la Cina nella prospettiva del Vivere. L’Europa vede cose, la Cina vede eventi. L’Europa pensa per individui, la Cina per situazioni. Noi pensiamo ad andare al di là, loro si preoccupano di stare “tra”. Noi crediamo nella nostra libertà, la riaffermiamo in un confronto accanito con il mondo, loro scommettono sulla disponibilità di un contesto, si dispongono ad accompagnarne le tante trasformazioni possibili. Venti tappe, venti incontri, venti coppie concettuali che, nella loro dissonanza, riaprono i giochi nelle nostre tranquille abitudini di pensiero.
“Nelle città europee il traffico è regolato secondo schemi ben precisi. Ci si ferma col rosso e si passa col verde. Ma chi ha visto una megalopoli dell’Estremo Oriente sa che esiste tutt’altra arte di gestire il flusso. Nella massa enorme dei veicoli, nessuno si ferma, ognuno passa ma lascia anche passare, ognuno evita l’altro ma senza deviare, ognuno cede e insieme avanza. In ogni istante i possibili si ridistribuiscono, ciascuno senza urto segue il suo cammino.”
Complexity Literacy Meeting 2023 - Il libro consigliato da Roberto Passini - ...Complexity Institute
“C’è un sapore di ossimoro in questo libro, di dolce salato, un accostamento di contrari che ci sorprende. Il diritto, con le sue illusioni di certezza e la sua strenua ricerca di regole ragionevoli, e la vita, attraversata da ciò che sensato e misurato non è, nel suo scorrere tra consuetudini e deviazioni, scelte e bufere, caso e necessità. Per Alessandra Valastro regole e favole sono più simili di quanto si pensi. Quando il diritto è accanto alla dignità e ai bisogni, al riparare i danni e le ferite dell’ingiustizia, esso si avvicina agli intenti della favola, all’eterna lotta fra il bene e il male. L’autrice ci invita a salire con lei sulla giostra infinita tra vita e regole. Un racconto autobiografico in cui si scopre l’intreccio di esperienza e norme nelle impronte, talvolta impercettibili talvolta profonde, delle nostre esistenze”.
Literacy Meeting 2023 -Il libro consigliato da Roberto Beretta - La nazione d...Complexity Institute
La prima Carta dei Diritti dei Viventi scritta dalle Piante.
Finalmente la Nazione delle Piante, la più importante, diffusa e potente nazione della Terra, prende la parola.
“In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della Costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti.”
Literacy Meeting 2023 - Il libro consigliato da Marco Ginanneschi - Il viaggi...Complexity Institute
Negli ultimi secoli c’è stata una vertiginosa crescita economica e un miglioramento sostanziale delle nostre condizioni di vita. Questo balzo in avanti però non è avvenuto contemporaneamente e con le stesse modalità in tutto il mondo e ancora oggi, accanto a regioni ricchissime e avanzate, ce ne sono di molto povere e svantaggiate: come giustificare queste diseguaglianze? L’economista Oded Galor spiega il “mistero della crescita”, la disomogeneità con cui è avvenuta, e la relativa questione della sostenibilità della nostra specie – unica tra tutte a raggiungere e mantenere una prosperità duratura – sul pianeta Terra. E accompagna il lettore in un viaggio nel tempo: dalle civiltà della Mezzaluna fertile, alla secolare stagnazione economica (la “trappola della povertà”), fino allo shock economico, sociale, culturale provocato dalla rivoluzione industriale; poi, poiché fattori geografici, culturali, sociali e politici (colonialismo, globalizzazione ecc.) non bastano a spiegare le disparità di ieri e di oggi, inverte la rotta e ci porta dove tutto è iniziato: nell’Africa dell’Homo sapiens, migliaia di anni fa. Solo così è possibile comprendere le forze fondamentali sottese alle ruote del cambiamento, che lente, e tuttavia inesorabili, agiscono da millenni, e hanno determinato mutamenti radicali, però tuttora non uniformi, nella società umana. In questo saggio multidisciplinare, rigoroso, ma dallo stile chiaro e divulgativo, Oded Galor, attraverso la teoria della crescita unificata, ci dimostra come le tappe dell’evoluzione umana possono spiegare la storia del progresso e ci consegna una prospettiva rassicurante per il futuro. Niente è già scritto, diseguaglianze e oppressione possono essere risolte, o almeno mitigate, con l’educazione, la tolleranza e una maggiore parità di genere: la storia dell’Homo sapiens ci indica la strada da seguire.
Literacy Meeting 2023 - Libro consigliato da Fabiola De Toffol - Realismo cap...Complexity Institute
Un celebre adagio (di volta in volta attribuito a Slavoj Žižek o a Fredric Jameson) recita che è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo. Lo slogan There Is No Alternative tanto caro a Margaret Thatcher è stato infine adottato anche dalla sinistra liberale, e nemmeno la crisi del 2008 è riuscita a scalfire la generalizzata convinzione che, fuori dal capitalismo, sia impossibile ipotizzare strade altre. Ma qual è l’effetto di questo «realismo capitalista» sul nostro immaginario? E qual è il suo ruolo nel diffuso sentimento di rassegnazione e infelicità che permea le nostre vite?
In questo breve ma fondamentale testo che ha avuto un impatto enorme sugli ambienti culturali in primo luogo anglofoni, il critico e teorico Mark Fisher ragiona su come il realismo capitalista abbia occupato ogni area della nostra esperienza quotidiana, e si interroga su come sia possibile combatterlo.
Con Realismo capitalista, Fisher ha firmato una delle più penetranti, illuminanti e dolorose analisi del mondo in cui viviamo. Ma Realismo capitalista è anche un testo che apre all’idea di possibilità, e che ribadisce che un’alternativa c’è. Leggerlo, per dirla con lo scrittore e poeta Alex Niven, è come «tornare a respirare dopo tanto, troppo tempo trascorso sott’acqua».
Complexity Literacy Meeting 2023 - Scheda del libro consigliato da Paolo Cast...Complexity Institute
Un libro sulle città che verranno, ovvero sugli agglomerati abitativi che l’umanità andrà a realizzare nello spazio. Un futuro, quello dell’architettura spaziale, che è ancora tutto da scrivere e che non potrà essere tale se non in stretta correlazione con la multidisciplinarietà che caratterizza l’ambito aerospaziale. Nello spazio infatti, fino ad oggi, si applica tutto quanto si apprende e si sviluppa a terra e che, missione dopo missione, si sperimenta fuori dal nostro pianeta (in attesa che possa avverarsi il “Made in Space”). Gli autori ci conducono così verso l’alto e lo fanno descrivendo gli effetti della microgravità che caratterizza il “living in space” e porta ad evidenziare “come è straordinario riflettere su quanto noi umani siamo incredibilmente complessi e quanta sofisticazione ci sia dietro le attività che viviamo con un’inconsapevole naturalezza”.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Scheda del libro consigliato da Giuseppe Z...Complexity Institute
Nelle sue opere precedenti, da "Il Tao della fisica" a "La scienza della vita", Fritjof Capra ha tracciato un quadro della scienza contemporanea mettendo in luce come, dalla fisica delle particelle alla biologia, alla concezione meccanicistica e riduzionista ormai in crisi si stia progressivamente sostituendo una visione che tende a studiare i fenomeni non come entità isolate ma all'interno del sistema che li abbraccia. Ora, con "La scienza universale", egli si propone di mostrare come alle origini della scienza ci sia una figura che, a differenza di quelle di Galileo, di Bacone e di Newton, ha saputo anticipare questi tratti che stanno oggi emergendo con sempre più forza: Leonardo da Vinci. Basandosi su un'analisi delle seimila pagine di manoscritti di Leonardo giunti fino a noi, Capra presenta un resoconto del metodo scientifico del grande genio del Rinascimento e dei risultati da lui ottenuti, valutandoli nella prospettiva del pensiero scientifico odierno. L'immagine che ne emerge è quella di un pensatore sistemico, di un ecologista e di un teorico della complessità, di uno scienziato - l'autentico inventore del moderno metodo sperimentale - che era però al contempo anche un artista con un profondo rispetto per la vita in ogni sua espressione.
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Maurizio Cavazz...Complexity Institute
"L'Avventura del Metodo" di Edgar Morin
Presentato da Maurizio Cavazzoni al Complexity Literacy Meeting 2023 organizzato dal Complexity Institute
Analogamente al baniano, l’albero i cui rami, cadendo a terra, si trasformano in nuove radici, Il metodo ha avuto origine dal congiungersi di molteplici esperienze esistenziali ed intellettuali le cui ricadute hanno generato nuove arborescenze, distinte ma inseparabili dal ceppo che le ha fatte nascere. Da questo baniano in continuo sviluppo sono scaturite numerose ramificazioni, educative, sociologiche, politiche, che consentono al pensiero complesso di concretizzarsi e fiorire.
Edgar Morin espone il racconto di un’opera-vita, una vita che ha nutrito nel corso del tempo l’opera, che a sua volta ha nutrito la vita. E’ l’avventura di trent’anni di scrittura del Metodo, che questo volume integra con un capitolo fondamentale: “Per una razionalità aperta”, inizialmente previsto nel piano generale dell’opera ma rimasto finora inedito.
Attraverso questo cammino della vita nella mente e dalla mente nella vita, il libro traccia in conclusione la via per una rifondazione dell’umanesimo con le idee del Metodo.
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Maurizio Cavazz...
Complexity Literacy Meeting 2023 - Luca Romanelli - Risonanze di "Essere o Vivere"
1. pag. 1 Luca Romanelli – “Risonanze” di Essere o Vivere di F. Jullien
“Risonanze” di Essere o Vivere di F. Jullien
Sintesi della relazione al Complexity Literacy Meeting di Abano Terme, 2 Settembre 2023
di Luca Romanelli
Le polarità di Essere o Vivere (sintesi di Silvia Bona)
I - I preludi di Chopin
Il pensiero di Jullien ha aperto una prospettiva di
interpretazione per me inattesa sui 24 preludi di
Chopin. Prima mi era meno chiaro il loro fascino.
Siamo in pieno Romanticismo. Con Chopin entra in crisi
l’equilibrio formale della musica barocca e neoclassica,
che aveva raggiunto il suo culmine in Bach e Mozart.
Nella loro musica domina infatti la forma, possiamo
dire un “senso” (direbbe Jullien) musicale ordinatore,
eppure in grado di tenere insieme la ricchezza
inesauribile della loro fantasia creativa. La forma
integra il tema, le sue elaborazioni e le sue
corrispondenze con il tessuto armonico che lo sostiene,
all’interno di tonalità ben definite.
Gli “scarti” dal “senso” avvengono qui solo per
contenute deviazioni o sofisticati contrappunti, che si
allontanano solo per un attimo dal baricentro della
composizione, quasi a ribadirne l’indispensabile
necessità. Tutto è in chiaro, perfettamente luminoso
all’orecchio dell’ascoltatore.
Nei preludi di Chopin, invece, sento risuonare alcune
tensioni del libro di Jullien, in particolare quelle tra
senso e coerenza. La polarità di fondo che ritrovo è
quella tra la chiarezza del Logos e l’ineffabilità del Tao,
quel “fondo” inaccessibile al pensiero che pure genera
tutti i pensieri, ma che generandoli si “ritrae”,
lasciandoli nel limite della loro determinatezza,
nell’incapacità di cogliere l’unità profonda della realtà.
E’ la “cosa in sé” di Kant, l’Essere secondo Heidegger.
Questo in-contro (il termine richiama insieme unione
ed opposizione) tra Logos e Tao sembra manifestarsi
nel rapporto ora tormentato tra tema e gli altri
elementi formali: l’armonia, la tonalità, il tempo, il
timbro ed il colore. Il tema, pur sempre percepibile
nella sua struggente dolcezza, appare adesso come in
lotta, in tensione con quel “fondo” musicale che lo
genera e lo avvolge, quell’”Alterità” che a volte lo
asseconda ma spesso quasi lo aggredisce attraverso la
dissonanza prolungata, la sospensione repentina del
ritmo, l’intensità violenta e sovrastante
dell’accompagnamento. Il tema, il Logos musicale,
sembra emergere con fatica dal “fondo” e subito
tradire la propria evanescenza, il suo destino
provvisorio di esserne una delle possibili
manifestazioni, il “collassamento” della funzione
d’onda di tutti i possibili temi musicali. Ciò non ne
svilisce la bellezza, che anzi si carica di un’emozionante
inquietudine.
Scaturisce quindi una nuova forma di bellezza e di
estetica. Se Arte è tutto ciò che apre una finestra
sull’infinito, l’in-contro tra tema e forma nei preludi è
una di queste. Un incontro breve, sfuggente come
questi brani, a volte brevissimi, perché lo sguardo
sull’Altro è difficilmente sostenibile per la Ragione, la
2. pag. 2 Luca Romanelli – “Risonanze” di Essere o Vivere di F. Jullien
affatica, la sconcerta, la richiama alla pace
dell’assimilazione. Ascoltare i preludi diventa quindi un
modo di vivere questo “disagio” cogliendone la
pregnanza ed il genio che riesce così magistralmente a
mettere in tensione i due poli.
In questo senso si può quasi pensare che l’intuizione
lirica di Chopin abbia anticipato temi della futura
filosofia, da Nietsche al ‘900.
II - L’idea di impresa tra Oriente ed Occidente
Dopo oltre trent’anni di lavoro in azienda non potevo
fare a meno di “testare” Jullien anche in questo ambito.
L’idea di impresa capitalistica appare intimamente
legata al Logos occidentale. Malgrado la grande
evoluzione della cultura gestionale, essa rimane
sostanzialmente un’organizzazione il cui fine è
l’appropriazione e lo sfruttamento di un dominio del
reale (tipicamente una quota mercato al fine di trarre
profitto) attraverso la comprensione e modellizzazione
delle dinamiche esterne e l’adattamento della propria
struttura alle finalità di dominio.
La struttura e le regole di funzionamento dell’impresa,
come si intende dal termine strategia, traggono origine
dalla forma-esercito. La razionalità dell’Occidente
domina ogni funzione aziendale: il marketing costruisce
“tipi” di clientela con proprietà e regole di
comportamento definite (ad es. le “personas”) a cui si
fanno corrispondere assetti di risorse, procedure ed
attitudini comportamentali in grado di “estrarre valore”
dalla relazione.
La recente accresciuta importanza di valori come la
responsabilità ecologica e sociale (ESG) o il benessere
dei dipendenti possono essere ricondotti a forme di
adattamento ad un ambiente divenuto più
imprevedibile e complesso, dove i rischi di fallimento
provengono non solo dall’interazione con la clientela
ma anche dall’azione di altre forze. La tendenza attuale
a coinvolgere maggiormente i collaboratori o a co-
progettare e co-creare prodotti e servizi con clienti e
partner può essere interpretata anche come un
raffinato e vantaggioso meccanismo di scambio di
risorse e rafforzamento dei legami finalizzato a
maggiori efficacia ed efficienza.
Che tipo di risorsa possono allora essere le polarità di
Essere e Vivere?
Forse, esse possono aiutare a problematizzare alcuni
paradigmi consolidati del pensiero aziendalistico
occidentale, come proverò a descrivere sinteticamente
di seguito.
1. L’analisi del mercato e del settore
Queste analisi sono affidate normalmente a dei modelli
(si pensi a quello di Porter) che, come nella fisica
newtoniana, descrivono chiaramente le forze che
determinano lo stato e l’evoluzione del teatro in cui
l’azienda opera, identificando leve di azione e scenari
futuri a cui adattarsi.
Il pensiero cinese si contrappone a questa prospettiva:
non si ha più di fronte un mondo complicato ma pure
governato da una qualche forma di ordine. C’è invece
un mondo non “modellizzabile”, nel quale più che
catene causali troviamo “situazioni”, “fasci di
implicazioni illimitate”, “vettori di possibilità”; nel quale
le forze implicite contano più di quelle esplicite, i
cambiamenti importanti emergono improvvisamente e
violentemente dopo lunghe e silenziose incubazioni
(pensiamo alla guerra in Ucraina, alle pandemie e alle
loro conseguenze).
Occorre quindi percorrere strade nuove, in grado di
allenarci a cogliere queste forze e tendenze “effettive”
ma difficilmente traducibili nel nostro linguaggio
usuale. Occorre rinunciare alla tentazione di tracciare
concatenazioni causali e concentrarsi piuttosto sulle
“propensioni”, e le “fessure” della situazione. Come ci
ha ricordato Peppe Zollo durante il dibattito, si può
provare ad abitare gli spazi (apparentemente) vuoti
“tra” i soggetti e le forze in campo, concentrarsi sulle
relazioni e le co-implicazioni, sul dinamismo intrinseco
e continuo di ogni elemento. Un atteggiamento, quindi,
che forse ha a che fare più con l’arte che con l’economia
ma che la presuppone, per lasciarla però da parte, o
meglio “a lato”.
2. Il cliente target ed i ruoli aziendali
Le aziende tendono a modellizzare i profili dei clienti
target (ad es. attraverso le personas) in modo da
descriverne motivazioni e comportamenti e poterli
influenzare attraverso il marketing. Nella prospettiva
cinese, è invece impossibile definire il cliente se non
nella sua relazione con l’azienda e con gli altri attori. Le
relazioni sono quindi più importanti dei profili e delle
“personas”. La struttura prevale sulla sostanza, direbbe
Jullien. L’evento, gli eventi nei quali il cliente vive sono
più importanti della sua personalità, della sua
“ontologia”.
Considerazioni simili si possono fare relativamente ai
ruoli e alle funzioni dei collaboratori.
Nelle attività di conoscenza del mercato come pure in
quella organizzativa, il pensiero cinese ci invita a
3. pag. 3 Luca Romanelli – “Risonanze” di Essere o Vivere di F. Jullien
trattenere l’ansia classificatoria e lasciare invece spazio
a un rapporto senza mediazioni ed intuitivo con clienti
e collaboratori. Un rapporto di “connivenza”, in qualche
modo prossimo all’”intimità” dove, non dicendo, possa
emergere tutto quel “non detto” che spesso è decisivo
per le relazioni. “Essere lì”, dunque, e condividere
l’esperienza di acquisto o la fatica della vita lavorativa
senza subito giudicare e correggere. Lasciar
“maturare”, insomma, questo vissuto per liberarne
l’energia positiva al momento opportuno.
3. Il profitto e gli obiettivi aziendali
L’impresa occidentale è ossessionata dai suoi obiettivi
(profitto, quota di mercato, efficienza ecc.) che
vengono costantemente monitorati e comunicati ai
collaboratori, provocando spesso stress e
demotivazione, perché quasi mai il raggiungimento dei
target dipende dalla loro volontà e capacità. Nella
prospettiva cinese il raggiungimento degli obiettivi non
è ciò che veramente conta. Anzi, una volta raggiunti,
essi possono costituire una causa di morte dell’azienda
“per appagamento”.
Quello che conta invece è lo “slancio”, il processo di
sviluppo che è orientato all’obiettivo. Solo al suo
interno l’organizzazione tende a cogliere quei segnali
profondi, quelle “propensioni” e “incrinature” del
mondo che ne schiudono nuove possibilità. Nello
slancio si manifesta infatti quella “generosità feconda,
eccedente, ispirante-insolente, in cui effettivamente
consiste la virtù”.
Se si è ossessionati solo dagli obiettivi (come spesso
accade in azienda) la percezione di questi segnali viene
occlusa e si può perdere facilmente il contatto con la
realtà.
4. Missione, Visione e Strategia
Il linguaggio che l’impresa capitalista usa è sempre
chiaro e distinto. Anche quando “evoca” e “ispira”, esso
si riferisce ad un modello del mondo ben definito da
trasformare a proprio favore. Missione, visione e
strategie interpretano, a diversi livelli di generalità, tale
impostazione.
I vantaggi sembrano evidenti: costruire legami e
orientare comportamenti degli individui intorno a dei
valori, a una cultura aziendale (intesa come insieme di
presupposti per l’interpretazione della realtà e l’agire
insieme) e norme chiaramente comprensibili ed
assimilabili.
La prospettiva cinese sembra invece indicare che
l’impresa si conserva e cresce non tanto realizzando la
sua mission ma dimenticandola continuamente, “de-
coincidendo” da sé stessa. E’ quello che fa la vita: ogni
specie è solo un momento nella storia dell’evoluzione
ed il passaggio da una specie all’altra non è frutto di una
teleologia, ma della “situazione” nella quale individui
ed ambiente si trovano co-implicati.
5. Leadership, pianificazione, comunicazione,
motivazione
La nuova religione aziendale è oggi l’assertività:
presentarsi a collaboratori e clienti con solidi e
stringenti argomenti, politicamente corretti,
ammantati di rispetto e gentilezza. Il pensiero cinese
suggerisce altri approcci: alla libera iniziativa
dell’imprenditore, animata da ferrea volontà, si
contrappone l’idea di “disponibilità”, di azione intesa
come capacità di cogliere il “potenziale di situazione”,
interpretare i vettori di possibilità presenti in essa,
attivare gli “inneschi” che accompagnino gli eventi nella
direzione voluta, seguendone la propensione. Jullien
cita spesso L’Arte della Guerra, in cui il Generale vince
per queste capacità e non perché ha ben eseguito un
piano. Egli vince quasi “senza merito”, assecondando i
vuoti e i pieni dell’avversario, come nelle arti marziali.
Eppure esercita “la tenacia”, intesa come focus
sostenuto sulla situazione, ma senza ingabbiarsi nella
rigidità del piano.
Il pensiero cinese è quindi una rivolta contro i piani
aziendali, la cui arroganza spesso crea la resistenza che
li fa fallire.
Le imprese tendono inoltre all’uniformità, alla
“coesione”, all’”allineamento”, a soffocare le contro-
culture interne viste come sorgente di inefficienza e
confusione. Così facendo si impoveriscono e si
separano da quell’Originario generativo da cui dipende
invece la loro vita, che viene espulsa in nome della
“funzionalità” organizzativa. Si ergono così muri
disfunzionali di incomprensione e di frustrazione tra
persone e funzioni aziendali.
Secondo il pensiero cinese, al contrario, la via è quella
di trattare le “verità” delle sub-culture come “risorse”,
come possibile “smarcamento” dai punti di vista
scontati, senza reprimerle e imporre un unico “senso”
al discorso aziendale. Si tratta invece “co-haerere” le
diverse prospettive, tenerle insieme esplorandone la
tensione, senza voler a tutti costi ridurre la
contraddizione, ma allenandosi ad osservarla. Si tratta,
insomma, di alimentare una “biodiversità” che potrà
rivelarsi decisiva per la sopravvivenza dell’azienda,
similmente a ciò che si è scoperto in biologia, dove la
ridondanza di tratti e risorse si rivela decisiva per
l’evoluzione.
4. pag. 4 Luca Romanelli – “Risonanze” di Essere o Vivere di F. Jullien
La prospettiva cinese sfida anche i linguaggi ed i gerghi
aziendali, dominati dal mito della comunicazione
“chiara ed efficace”. Secondo Jullien, bisognerebbe
invece apprendere anche ad “ambiguare” (nel senso di
cogliere le relazioni tra significati che il linguaggio
ordinario e definitorio sopprime) le parole ed i concetti
consolidati e spesso logorati, per farne emergere
l’angustia, le relazioni di dipendenza con i loro opposti,
l’allusività ad altri possibili significati di cui magari è
difficile se non impossibile cogliere il senso; come pure
dis-assimilare i sinonimi, per far saltar fuori una qualche
possibile nuova maniera di vedere e fare le cose, creare
ancora una volta uno “scarto che apra biforcazioni
esplorative”, trovare “il filo da disbrogliare che
finalmente ci metta nel mezzo di una verità”.
“Le parole sono pietre”. Il modo di esprimersi in azienda
può diventare una camicia di forza e anche una forma
di dannosa repressione. Una riflessione sul linguaggio
può avere una grande forza liberante: si dovrebbe fare
poesia in azienda!
Allo stesso modo il parlare del leader dovrebbe essere
quasi un “non parlare” come quello del Saggio cinese.
“Le argomentazioni non convincono” scriveva Borges.
La parola deve essere invece “allusiva”. Ai piani
strategici o alle campagne di marketing martellanti si
sostituisce l’influenza, un pensiero inconfutabile
perché non logico, e che quindi non suscita
contrapposizione, “risuona”, entra “di sbieco”, fluisce
senza farsi notare per farsi potentemente “effettivo”
quando la situazione lo consente.
Nuove metafore per l’impresa
E’ difficile sintetizzare queste tracce per immaginare
un’idea di impresa che possa porsi “in tensione” con
quella attuale. Conviene pensare forse per metafore: a
quella dell’”esercito che va alla guerra”, affiancare, ad
esempio, la Parabola di Emmaus, dove i viandanti
acquistano lucidità (altro termine caro a Jullien) sugli
eventi solo dopo che Gesù (che pure ha già spiegato
loro il senso delle Scritture) spezza il pane con loro.
Razionalità e “disponibilità” (nel senso di Jullien)
insieme quindi, in un continuo in-contro.
Un’altra metafora potrebbe essere quella di Mentore,
figura che nell’Odissea tiene insieme la dolcezza e
fedeltà dell’amico e la forza guerriera ed intellettuale
della dea Atena, che a volte ne assume le spoglie.
L’impresa realmente efficace del nostro secolo,
attraversato da un’irriducibile complessità, si può allora
immaginare come quella sì capace di modellizzare e
organizzarsi efficientemente, ma INSIEME di “captare
l’immanenza” del suo ambiente attraverso sensibilità e
pratiche che la abilitano a coglierne gli aspetti più
reconditi ed impliciti.