Il documento esplora le tensioni tra i concetti di 'essere' e 'vivere' attraverso l'interpretazione della musica di Chopin alla luce delle teorie di François Jullien. Inoltre, analizza l'idea di impresa in relazione ai paradigmi occidentali e orientali, suggerendo che la cultura gestionale occidentale è dominata da una razionalità e un'analisi formale, mentre il pensiero cinese invita a considerare un approccio più relazionale e situato, mettendo in discussione l'ossessione per obiettivi definiti e strutture rigide. La riflessione si estende anche alla comunicazione e alla leadership, proponendo un linguaggio più ambiguo e allusivo per favorire una maggiore ricchezza di interpretazione e creatività nelle aziende.