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Umanità, Educazione interculturale o Normativa?
Convenzioni per la salvaguardia dei diritti dell’uomo delle libertà fondamentali
(ratificata dallo Stato italiano con la legge 4/8/1955, n° 848)		
Art. 2 del protocollo addizionale: “A nessuno può essere interdetto il diritto all’istruzione. Lo Stato, nell’attività che svolge nel campo dell’educazione
dell’insegnamento, rispetterà il diritto dei genitori di assicurare questa educazione e questo insegnamento secondo le loro convinzioni religiose filosofiche”.
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
(adottata dall’assemblea Generale dell’Onu il 10 dicembre 1948)
Art.1: “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti…”
Art.25: “La maternità dell’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza…”
Art.26: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione
elementare deve essere obbligatoria….”.
Dichiarazione dei diritti del fanciullo (ONU 20 novembre 1959)
Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia
(ONU 20 novembre 1989, ratificata dallo Stato italiano con legge 27/ 5/ 1991,n° 176)
Patto internazionale sui diritti civili e politici	(ONU 20/12/1966, entrate in vigore il 23/3/1976)
Art.24: “Ogni fanciullo, senza discriminazione alcuna fondata sulla razza, l’origine nazionale o sociale, la condizione economica, nascita, ha diritto a quelle
misure protettive che richiede sostato minorile, da parte della famiglia, della società e dello Stato”.
Art. 28: “Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo ad avere un’educazione […] devono rendere l’istruzione primaria gratuita obbligatoria per tutti…”
Patto internazionale sui diritti economici, civili e politici (ONU 20/12/1966, entrate in vigore il 23/3/1976)
Art.10 ‘’Speciali misure di protezione devono essere prese in favore gli adolescenti senza discriminazione alcuna. per ragioni di filiazione o per altre
ragioni. I fanciulli ed adolescenti devono essere protetti contro sfruttamento economico sociale…”
Art.12: ‘’ Gli stati del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo all’istruzione	’’
Umanità, Educazione interculturale o Normativa?
Costituzione della Repubblica italiana:
C.M. n.301, 8 settembre 1989 – Inserimento degli alunni stranieri nella scuola dell’obbligo
C.M. n.205, 2 luglio 1990 –Educazione Interculturale –
C.M. n.5, 12 gennaio 1994
Legge n. 40, 6 marzo 1998 “Disciplina dell’immigrazione e condizione giuridica dello straniero
D.P.R. n. 394, 31/08/1999 "Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione
e norme sulla condizione dello straniero..."	
Legge n. 189, 30/07/2002 (nota come legge Bossi-Fini)
Non	modifica	in	alcun	modo	le	precedenti	disposizioni	che	rimangono	quindi	pienamente	valide.	
Art.10: “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero regolata dalla legge in conformità
delle norme e dei trattati internazionali”.
Art.31:”La Repubblica […] protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù favorendo gli Istituti necessari allo scopo”
Art.34: “La scuola è aperta a tutti .L’Istruzione inferiore, impartita almeno per otto anni, è obbligatoria e gratuita”.
Ammette l’iscrizione con riserva di minori stranieri alla scuola dell’obbligo, ancorché sprovvisti di permesso di soggiorno, sino alla regolarizzazione
Art.36: “I minori stranieri sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico; ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione,
di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica”.
Legge n. 53/2003 Riguardante l’obbligo di personalizzazione dei piani di studio.		
C.M. n.24/2006 febbraio “ linee guida per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri”
Ottobre 2007 MIUR La via italiana per la scuola interculturale l’integrazione degli alunni stranieri
Norme per la valutazione 30/10/2008 Nota MIUR 8/1/2010 (PEP)
Umanità, Educazione interculturale o Normativa?
C.M. n.2/8 gennaio 2010 “Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”
C.M. n.8/6 marzo 2013: Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative”
Febbraio 2014 MIUR Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri – Successiva Modifica maggio 2014
(MIUR, Aggiornamento dell’analogo documento del 2006)
Novembre 2012 Indicazioni Nazionali per il curricolo
Marzo 2017 White Paper «Vivere insieme in pari dignità» Commissione Europea 	
Approccio politico all’integrazione che può tradursi in forma di raccomandazioni fondamentali e di linee guida” «Vivere insieme in pari dignità» presenta un approccio politico
all’integrazione che può tradursi in forma di raccomandazioni fondamentali e di linee guida.	
Libro Verde “Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi d'istruzione europei” Commissione Europea
Analisi rilevanti:
La presenza nelle scuole di un gran numero di bambini provenienti da un contesto migratorio che si trovano in una posizione socioeconomica debole.
Numerosi figli di migranti soffrono di un handicap scolastico.
Una delle prime cause delle difficoltà per gli alunni migranti è spesso l'ambiente socioeconomico sfavorevole dal quale provengono. Ma la situazione
socioeconomica non spiega da sola l'handicap scolastico di questi alunni: l'inchiesta PISA mostra infatti che tra i bambini migranti è più alta la
probabilità di avere bassi risultati scolastici rispetto ad altri bambini provenienti da contesti socioeconomici simili e che ciò avviene in alcuni paesi più
che in altri. Tutti gli Stati membri considerano l'acquisizione della lingua del paese ospitante un elemento fondamentale dell'integrazione e tutti hanno
adottato misure specifiche in merito”
“Vivere insieme in una società diversificata è possibile solo se possiamo vivere insieme in pari dignità” e che “ l’apprendimento e l’insegnamento
delle competenze interculturali sono essenziali per la cultura democratica e la coesione sociale”.
Ecco perché “offrire a tutti un’educazione di qualità, favorendo l’integrazione, permette la partecipazione attiva e l’impegno civico,
prevenendo al tempo stesso gli handicap educativi.
Prot. 236, 31/1/2012, MIUR "Linee guida per la progettazione dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana ”
Cosa è il Protocollo di Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri?
Uno strumento di lavoro: può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola e sulle esperienze pregresse
realizzate; deve essere condiviso dai docenti e da tutto il personale che lavora nella scuola.
È un documento ufficiale che viene deliberato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto
Uno strumento indispensabile per l'attuazione del PTOF, coerentemente con la legislazione vigente
Il Protocollo è redatto dalla “Commissione Integrazione e Alfabetizzazione Alunni Stranieri”
È una guida che contiene i criteri, i principi, le indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli alunni immigrati, definisce i
compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori culturali, ecc..
È uno strumento che indica le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della lingua italiana L2
Finalità del Protocollo
ü  Definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri
ü  Facilitare l'ingresso a scuola di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale
ü  Sostenere gli alunni stranieri neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto, facilitarne l’inserimento e l’orientamento
ü  Facilitare la relazione con le famiglie immigrate favorendo un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e
rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione
ü  Promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuola e territorio sui temi dell’educazione interculturale, nell’ottica di un
sistema formativo integrato.
L’adozione del Protocollo di Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri?
L’adozione del Protocollo impegna tutti i docenti della Scuola
Ø  A un’assunzione collegiale di responsabilità
Ø  A favorire la creazione di un contesto favorevole all’ intercultura, all'ascolto e alla comprensione
delle storie personali di migrazione degli studenti e dei loro familiari
Ø  Ad attivare procedure di valutazione collegiale dei bisogni educativi speciali dei singoli alunni e
alla pianificazione del percorso di studi individuale
PRASSI del PROTOCOLLO: linee generali
Ø  Amministrativa- burocratica- informativa: l'iscrizione e l'inserimento a scuola degli alunni stranieri
Ø  Comunicativa- relazionale: i compiti e i ruoli degli operatori scolastici e le fasi dell'accoglienza a scuola
Ø  Educativa- didattica: traccia le fasi relative all'assegnazione della classe, insegnamento dell'italiano come
seconda lingua
Ø  Sociale: individua i rapporti e le collaborazioni con il territorio
Il nostro Protocollo di Accoglienza e Integrazione
degli alunni stranieri
SEZ		LINK	:		
Inserimento	del	LINK	_Protocollo	redatto	nel	Laboratorio	di	Italiao	L2
“Per far crescere un Bambino ci vuole un intero villaggio”
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Protocollo di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri _C.Pagani_

  • 1. MASTER di I livello “Organizzazione e gestione delle Istituzioni scolastiche in contesti multiculturali” Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara Laboratorio per l’Italiano Lingua 2 Docente: Programma Nazionale FAMI, Ob. Sp. 2 “integrazione e migrazione legale” - Ob. Naz. 3 “Capacity building” lett. K, Prog. N. 740. This project is co-funded by the European Union
  • 2. “Per far crescere un Bambino ci vuole un intero villaggio” (Proverbio Africano) Il Protocollo di Accoglienza e Integrazione degli alunni non italofoni
  • 3. Perché è necessario il protocollo di Accoglienza http://www.istruzione.it/allegati/2017/Notiziario_alunni_Stranieri_nel%20sistema_scolastico_italiano_15_16.pdf
  • 4.
  • 5. In Abruzzo: gli Studenti non italofoni rappresentano una PRESENZA STRUTTURALE Grafico 5 - Studenti con cittadinanza non italiana in rapporto al totale degli studenti per regione (valori percentuali) – A.S. 2015/2016 Tavola 9 – Alunni con cittadinanza non italiana per regione e ordine di scuola (valori assoluti e composizione percentuale) – A.S. 2015/2016
  • 7. Umanità, Educazione interculturale o Normativa? Convenzioni per la salvaguardia dei diritti dell’uomo delle libertà fondamentali (ratificata dallo Stato italiano con la legge 4/8/1955, n° 848) Art. 2 del protocollo addizionale: “A nessuno può essere interdetto il diritto all’istruzione. Lo Stato, nell’attività che svolge nel campo dell’educazione dell’insegnamento, rispetterà il diritto dei genitori di assicurare questa educazione e questo insegnamento secondo le loro convinzioni religiose filosofiche”. Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (adottata dall’assemblea Generale dell’Onu il 10 dicembre 1948) Art.1: “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti…” Art.25: “La maternità dell’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza…” Art.26: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria….”. Dichiarazione dei diritti del fanciullo (ONU 20 novembre 1959) Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia (ONU 20 novembre 1989, ratificata dallo Stato italiano con legge 27/ 5/ 1991,n° 176) Patto internazionale sui diritti civili e politici (ONU 20/12/1966, entrate in vigore il 23/3/1976) Art.24: “Ogni fanciullo, senza discriminazione alcuna fondata sulla razza, l’origine nazionale o sociale, la condizione economica, nascita, ha diritto a quelle misure protettive che richiede sostato minorile, da parte della famiglia, della società e dello Stato”. Art. 28: “Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo ad avere un’educazione […] devono rendere l’istruzione primaria gratuita obbligatoria per tutti…” Patto internazionale sui diritti economici, civili e politici (ONU 20/12/1966, entrate in vigore il 23/3/1976) Art.10 ‘’Speciali misure di protezione devono essere prese in favore gli adolescenti senza discriminazione alcuna. per ragioni di filiazione o per altre ragioni. I fanciulli ed adolescenti devono essere protetti contro sfruttamento economico sociale…” Art.12: ‘’ Gli stati del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo all’istruzione ’’
  • 8. Umanità, Educazione interculturale o Normativa? Costituzione della Repubblica italiana: C.M. n.301, 8 settembre 1989 – Inserimento degli alunni stranieri nella scuola dell’obbligo C.M. n.205, 2 luglio 1990 –Educazione Interculturale – C.M. n.5, 12 gennaio 1994 Legge n. 40, 6 marzo 1998 “Disciplina dell’immigrazione e condizione giuridica dello straniero D.P.R. n. 394, 31/08/1999 "Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero..." Legge n. 189, 30/07/2002 (nota come legge Bossi-Fini) Non modifica in alcun modo le precedenti disposizioni che rimangono quindi pienamente valide. Art.10: “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali”. Art.31:”La Repubblica […] protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù favorendo gli Istituti necessari allo scopo” Art.34: “La scuola è aperta a tutti .L’Istruzione inferiore, impartita almeno per otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Ammette l’iscrizione con riserva di minori stranieri alla scuola dell’obbligo, ancorché sprovvisti di permesso di soggiorno, sino alla regolarizzazione Art.36: “I minori stranieri sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico; ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica”. Legge n. 53/2003 Riguardante l’obbligo di personalizzazione dei piani di studio. C.M. n.24/2006 febbraio “ linee guida per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri” Ottobre 2007 MIUR La via italiana per la scuola interculturale l’integrazione degli alunni stranieri Norme per la valutazione 30/10/2008 Nota MIUR 8/1/2010 (PEP)
  • 9. Umanità, Educazione interculturale o Normativa? C.M. n.2/8 gennaio 2010 “Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana” C.M. n.8/6 marzo 2013: Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative” Febbraio 2014 MIUR Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri – Successiva Modifica maggio 2014 (MIUR, Aggiornamento dell’analogo documento del 2006) Novembre 2012 Indicazioni Nazionali per il curricolo Marzo 2017 White Paper «Vivere insieme in pari dignità» Commissione Europea Approccio politico all’integrazione che può tradursi in forma di raccomandazioni fondamentali e di linee guida” «Vivere insieme in pari dignità» presenta un approccio politico all’integrazione che può tradursi in forma di raccomandazioni fondamentali e di linee guida. Libro Verde “Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi d'istruzione europei” Commissione Europea Analisi rilevanti: La presenza nelle scuole di un gran numero di bambini provenienti da un contesto migratorio che si trovano in una posizione socioeconomica debole. Numerosi figli di migranti soffrono di un handicap scolastico. Una delle prime cause delle difficoltà per gli alunni migranti è spesso l'ambiente socioeconomico sfavorevole dal quale provengono. Ma la situazione socioeconomica non spiega da sola l'handicap scolastico di questi alunni: l'inchiesta PISA mostra infatti che tra i bambini migranti è più alta la probabilità di avere bassi risultati scolastici rispetto ad altri bambini provenienti da contesti socioeconomici simili e che ciò avviene in alcuni paesi più che in altri. Tutti gli Stati membri considerano l'acquisizione della lingua del paese ospitante un elemento fondamentale dell'integrazione e tutti hanno adottato misure specifiche in merito” “Vivere insieme in una società diversificata è possibile solo se possiamo vivere insieme in pari dignità” e che “ l’apprendimento e l’insegnamento delle competenze interculturali sono essenziali per la cultura democratica e la coesione sociale”. Ecco perché “offrire a tutti un’educazione di qualità, favorendo l’integrazione, permette la partecipazione attiva e l’impegno civico, prevenendo al tempo stesso gli handicap educativi. Prot. 236, 31/1/2012, MIUR "Linee guida per la progettazione dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana ”
  • 10. Cosa è il Protocollo di Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri? Uno strumento di lavoro: può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola e sulle esperienze pregresse realizzate; deve essere condiviso dai docenti e da tutto il personale che lavora nella scuola. È un documento ufficiale che viene deliberato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto Uno strumento indispensabile per l'attuazione del PTOF, coerentemente con la legislazione vigente Il Protocollo è redatto dalla “Commissione Integrazione e Alfabetizzazione Alunni Stranieri” È una guida che contiene i criteri, i principi, le indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli alunni immigrati, definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori culturali, ecc.. È uno strumento che indica le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della lingua italiana L2 Finalità del Protocollo ü  Definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri ü  Facilitare l'ingresso a scuola di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale ü  Sostenere gli alunni stranieri neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto, facilitarne l’inserimento e l’orientamento ü  Facilitare la relazione con le famiglie immigrate favorendo un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione ü  Promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuola e territorio sui temi dell’educazione interculturale, nell’ottica di un sistema formativo integrato.
  • 11. L’adozione del Protocollo di Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri? L’adozione del Protocollo impegna tutti i docenti della Scuola Ø  A un’assunzione collegiale di responsabilità Ø  A favorire la creazione di un contesto favorevole all’ intercultura, all'ascolto e alla comprensione delle storie personali di migrazione degli studenti e dei loro familiari Ø  Ad attivare procedure di valutazione collegiale dei bisogni educativi speciali dei singoli alunni e alla pianificazione del percorso di studi individuale PRASSI del PROTOCOLLO: linee generali Ø  Amministrativa- burocratica- informativa: l'iscrizione e l'inserimento a scuola degli alunni stranieri Ø  Comunicativa- relazionale: i compiti e i ruoli degli operatori scolastici e le fasi dell'accoglienza a scuola Ø  Educativa- didattica: traccia le fasi relative all'assegnazione della classe, insegnamento dell'italiano come seconda lingua Ø  Sociale: individua i rapporti e le collaborazioni con il territorio
  • 12. Il nostro Protocollo di Accoglienza e Integrazione degli alunni stranieri SEZ LINK : Inserimento del LINK _Protocollo redatto nel Laboratorio di Italiao L2
  • 13. “Per far crescere un Bambino ci vuole un intero villaggio” (Proverbio Africano) Grazie per la cortese attenzione