Strategic planning, service As-Is assessment, service To-Be design nell'ambito di un'ipotetica applicazione mobile per la distribuzione di prodotti biologici degli store AlmaverdeBio Market.
Il cibo al supermercato: alla ricerca del cibo perfettoElena Codeluppi
Il cibo è un filo rosso che, da qualche anno, percorre in modo inesorabile libri, riviste, televisione e web ita- liani. È cucinato, mangiato, indossato, sfoggiato e non manca di rimandare al rapporto tra crisi economica e consumi. L’affermazione “Dicono tutti che c’è crisi ma i ristoranti sono pieni”, pronunciata dall’allora capo del governo, diventa la versione contemporanea della frase mai detta “Se il popolo non ha pane può mangiare i biscotti”. In una nazione come l’Italia che esporta or- mai solo fashion, furniture e food (inteso non tanto come prodotto ma come conoscenza dei processi culinari), tutti diventiamo cuochi, esperti e consulenti. Non tanto perché il cibo è una scelta quotidiana, piuttosto perché rappresenta il territorio e la storia da cui ognuno di noi proviene e di cui ci sentiamo depositari...
Analisi semiotica dei marchi IGP e DOP
Strategic planning, service As-Is assessment, service To-Be design nell'ambito di un'ipotetica applicazione mobile per la distribuzione di prodotti biologici degli store AlmaverdeBio Market.
Il cibo al supermercato: alla ricerca del cibo perfettoElena Codeluppi
Il cibo è un filo rosso che, da qualche anno, percorre in modo inesorabile libri, riviste, televisione e web ita- liani. È cucinato, mangiato, indossato, sfoggiato e non manca di rimandare al rapporto tra crisi economica e consumi. L’affermazione “Dicono tutti che c’è crisi ma i ristoranti sono pieni”, pronunciata dall’allora capo del governo, diventa la versione contemporanea della frase mai detta “Se il popolo non ha pane può mangiare i biscotti”. In una nazione come l’Italia che esporta or- mai solo fashion, furniture e food (inteso non tanto come prodotto ma come conoscenza dei processi culinari), tutti diventiamo cuochi, esperti e consulenti. Non tanto perché il cibo è una scelta quotidiana, piuttosto perché rappresenta il territorio e la storia da cui ognuno di noi proviene e di cui ci sentiamo depositari...
Analisi semiotica dei marchi IGP e DOP
QUANDO L'ABITO FA IL MONACO
I prodotti comunicano sullo scaffale prima ancora di essere acquistati, attraverso i colori, le forme, le informazioni contenute sul packaging.
Come sfruttare gli elementi di comunicazione per trasmettere valore al cliente? Quali sono i vincoli normativi per la creazione di etichette e confezioni? Tutte le aziende che producono e commercializzano si trovano ad affrontare questi aspetti, ma non sempre hanno le risposte giuste.
Il comportamento del consumatore nel punto vendita è finalizzato alla ricerca delle informazioni ma anche delle sensazioni associate al momento di acquisto e alle aspettative di consumo: particolare importanza deve essere dunque attribuita, in fase progettuale, all’efficacia con cui il packaging comunica tutto questo al consumatore finale. Il valore percepito costruisce un’immagine mentale forte, consolidando l’esperienza di acquisto, di consumo e, quindi, il grado di fidelizzazione verso il prodotto e la marca. Questo numero è dedicato al packaging: un fondamentale strumento di design in mano agli operatori di marketing, in grado di contribuire a informare e a creare conoscenza ma anche, e soprattutto, a costruire l’identità
del prodotto e della marca.
This group work analyzes the mozzarella market. It focuses on: consumption, supply, distribution channels, price strategies, different strategies between industrial brands, private labels, dop / igp producers. Finally, the analysis focuses on five references of mozzarella.
IRI White Paper - Salumi: gusto e piacere 2015IRI, INTL
Il presente studio ha l’obiettivo di indagare le dinamiche del mercato dei salumi, con un focus particolare sul segmento degli Affettati a Peso Imposto all’interno del canale moderno, evidenziando problematiche ed opportunità per produttori e distributori.
Il progetto si propone di individuare soluzioni per il riutilizzo e la valorizzazione di sottoprodotti agroalimentari combinando l’esperienza su prodotti e processi dell’agroalimentare con competenze inerenti la simbiosi industriale e lo studio dell’ecocompatibilità mediante Life Cycle Assessment (LCA) per individuare soluzioni reali volte al massimo utilizzo dei prodotti alimentari. Inoltre, vuole sviluppare anche una mappa dinamica georeferenziata delle economie circolari di due filiere alimentari per individuare possibili sinergie di sistema.
Principali filiere coinvolte: Agroalimentare, Economia circolare, Simbiosi industriale
Sito web del progetto: www.foodcrossingdistrict.it
Presentazioni e video: cerr.eu/what-s-going-on/357-materiali-dei-seminari-disponibili-online
Premio marketing per l'università Il caso 2015 DOP & CO - Un valore da diffonderCarmine Puca
In estrema sintesi, si tratta di tre denominazioni (una sorta di “brand name” per dirla con il marketing) con le quali l’Unione europea, oltre 20 anni fa, decise di regolamentare la produzione alimentare di qualità.
Il problema al centro dell’edizione 2015 del Premio Marketing: come trasformare l’elevato valore tecnico dei prodotti DO in un valore di mercato?
In particolare si è proceduto alla realizzazione di un piano di marketing sul sistema delle DO, contenente: a) iniziative finalizzate alla crescita dell’awareness del sistema; b) iniziative per l’accessibility e l’appeal.
Francesco De Gregorio e Marco Boem - Reagire e ripartire, le sfide del retail...Stefano Saladino
Il lockdown modificherà, inevitabilmente, tutti i nostri comportamenti, compresi quelli legati alla shopping experience. Mai come in questo contesto bisogna adottare metodi e comportamenti di vendita per affrontare 3 importanti sfide nella fase-2. 1^ sfida – “Store traffic”: riportare i clienti nel punto vendita. 2^ sfida – “Integration”: realizzare attività omnichannel. 3^ sfida – “Relationship”: adattare la customer journey al nuovo contesto.
"Il caso Dop & Co: un valore da diffondere" (Antonio Canciello, Francesco Cim...Antonio Canciello
Business plan realizzato per la partecipazione al Premio Marketing per l'Università 2015, basato su di un piano di marketing volto ad ottenere un significativo potenziamento di brand awareness e appeal del sistema delle denominazioni d'origine sul mercato italiano, assieme alla crescita del giro d'affari realizzato complessivamente dai prodotti Dop, Igp ed Stg sul mercato domestico.
Chiunque sia andato in un supermercato,
in un centro commerciale o
abbia voluto assaporare un primo
piatto in un bar, avrà sicuramente
notato lenorme varietà di prodotti e
ricette a base di paste alimentari
condite nel pieno rispetto delle
nostre tradizioni o con una notevole
fantasia di accostamenti culinari più
o meno graditi al buon palato.
Negli ultimi anni la pasta è un prodotto
che ha goduto, e godrà ancora per
molto tempo, dellevoluzione tecnologica
e tecnica che la riguarda direttamente:
nuove modalità produttive,
nuove tecnologie di conservazione e,
non da ultima, tanta fantasia nel
convogliare linnovazione nellambito
del purismo gastronomico, fanno
della pasta un prodotto in veloce e
rapida diversificazione commerciale.
Smart target formazione e consulenza x gd e doPAOLO COGNOLI
presentazione dei swervizi di consulenza e formazione per le aziende della grande dsitribuzione e della distribuzione organizzata e del commercio in generale; di aprticolare rilievo la parte relativa ai servizi di consulenza per l'utilizzo di metodologie innovative cone il business design, il design trainining e l'analisi organizzativa
come definire il posizionamento della farmacia nel proprio micro mercato rispetto al modello definito dall’azienda
come migliorare e innovare il modello in un mercato in cambiamento
è necessario definire il proprio posizionamento marketing e rispetto a questo agire gli strumenti di politica commerciale che lo valorizzano agli occhi del cliente, creando un “prodotto” farmacia distintivo nel proprio micro mercato e capace di cogliere aspettative ed esigenze specifiche del cliente che vi risiede.
le ricerche di mercato ci dicono che l’offerta commerciale e di servizio che il cliente trova nelle farmacie non sempre risponde alle sue aspettative e alle sue esigenze di salute e di benessere
Ciò spesso è dovuto al fatto che
chi gestisce la farmacia non riesce a definire nel concreto una strategia aziendale (posizionamento marketing)
in quanto non riesce a cogliere le differenze specifiche di ciascun micromercato (cleinti e concorrenti) e ad allineare di conseguenza a queste l’offerta complessiva della farmacia
QUANDO L'ABITO FA IL MONACO
I prodotti comunicano sullo scaffale prima ancora di essere acquistati, attraverso i colori, le forme, le informazioni contenute sul packaging.
Come sfruttare gli elementi di comunicazione per trasmettere valore al cliente? Quali sono i vincoli normativi per la creazione di etichette e confezioni? Tutte le aziende che producono e commercializzano si trovano ad affrontare questi aspetti, ma non sempre hanno le risposte giuste.
Il comportamento del consumatore nel punto vendita è finalizzato alla ricerca delle informazioni ma anche delle sensazioni associate al momento di acquisto e alle aspettative di consumo: particolare importanza deve essere dunque attribuita, in fase progettuale, all’efficacia con cui il packaging comunica tutto questo al consumatore finale. Il valore percepito costruisce un’immagine mentale forte, consolidando l’esperienza di acquisto, di consumo e, quindi, il grado di fidelizzazione verso il prodotto e la marca. Questo numero è dedicato al packaging: un fondamentale strumento di design in mano agli operatori di marketing, in grado di contribuire a informare e a creare conoscenza ma anche, e soprattutto, a costruire l’identità
del prodotto e della marca.
This group work analyzes the mozzarella market. It focuses on: consumption, supply, distribution channels, price strategies, different strategies between industrial brands, private labels, dop / igp producers. Finally, the analysis focuses on five references of mozzarella.
IRI White Paper - Salumi: gusto e piacere 2015IRI, INTL
Il presente studio ha l’obiettivo di indagare le dinamiche del mercato dei salumi, con un focus particolare sul segmento degli Affettati a Peso Imposto all’interno del canale moderno, evidenziando problematiche ed opportunità per produttori e distributori.
Il progetto si propone di individuare soluzioni per il riutilizzo e la valorizzazione di sottoprodotti agroalimentari combinando l’esperienza su prodotti e processi dell’agroalimentare con competenze inerenti la simbiosi industriale e lo studio dell’ecocompatibilità mediante Life Cycle Assessment (LCA) per individuare soluzioni reali volte al massimo utilizzo dei prodotti alimentari. Inoltre, vuole sviluppare anche una mappa dinamica georeferenziata delle economie circolari di due filiere alimentari per individuare possibili sinergie di sistema.
Principali filiere coinvolte: Agroalimentare, Economia circolare, Simbiosi industriale
Sito web del progetto: www.foodcrossingdistrict.it
Presentazioni e video: cerr.eu/what-s-going-on/357-materiali-dei-seminari-disponibili-online
Premio marketing per l'università Il caso 2015 DOP & CO - Un valore da diffonderCarmine Puca
In estrema sintesi, si tratta di tre denominazioni (una sorta di “brand name” per dirla con il marketing) con le quali l’Unione europea, oltre 20 anni fa, decise di regolamentare la produzione alimentare di qualità.
Il problema al centro dell’edizione 2015 del Premio Marketing: come trasformare l’elevato valore tecnico dei prodotti DO in un valore di mercato?
In particolare si è proceduto alla realizzazione di un piano di marketing sul sistema delle DO, contenente: a) iniziative finalizzate alla crescita dell’awareness del sistema; b) iniziative per l’accessibility e l’appeal.
Francesco De Gregorio e Marco Boem - Reagire e ripartire, le sfide del retail...Stefano Saladino
Il lockdown modificherà, inevitabilmente, tutti i nostri comportamenti, compresi quelli legati alla shopping experience. Mai come in questo contesto bisogna adottare metodi e comportamenti di vendita per affrontare 3 importanti sfide nella fase-2. 1^ sfida – “Store traffic”: riportare i clienti nel punto vendita. 2^ sfida – “Integration”: realizzare attività omnichannel. 3^ sfida – “Relationship”: adattare la customer journey al nuovo contesto.
"Il caso Dop & Co: un valore da diffondere" (Antonio Canciello, Francesco Cim...Antonio Canciello
Business plan realizzato per la partecipazione al Premio Marketing per l'Università 2015, basato su di un piano di marketing volto ad ottenere un significativo potenziamento di brand awareness e appeal del sistema delle denominazioni d'origine sul mercato italiano, assieme alla crescita del giro d'affari realizzato complessivamente dai prodotti Dop, Igp ed Stg sul mercato domestico.
Chiunque sia andato in un supermercato,
in un centro commerciale o
abbia voluto assaporare un primo
piatto in un bar, avrà sicuramente
notato lenorme varietà di prodotti e
ricette a base di paste alimentari
condite nel pieno rispetto delle
nostre tradizioni o con una notevole
fantasia di accostamenti culinari più
o meno graditi al buon palato.
Negli ultimi anni la pasta è un prodotto
che ha goduto, e godrà ancora per
molto tempo, dellevoluzione tecnologica
e tecnica che la riguarda direttamente:
nuove modalità produttive,
nuove tecnologie di conservazione e,
non da ultima, tanta fantasia nel
convogliare linnovazione nellambito
del purismo gastronomico, fanno
della pasta un prodotto in veloce e
rapida diversificazione commerciale.
Smart target formazione e consulenza x gd e doPAOLO COGNOLI
presentazione dei swervizi di consulenza e formazione per le aziende della grande dsitribuzione e della distribuzione organizzata e del commercio in generale; di aprticolare rilievo la parte relativa ai servizi di consulenza per l'utilizzo di metodologie innovative cone il business design, il design trainining e l'analisi organizzativa
come definire il posizionamento della farmacia nel proprio micro mercato rispetto al modello definito dall’azienda
come migliorare e innovare il modello in un mercato in cambiamento
è necessario definire il proprio posizionamento marketing e rispetto a questo agire gli strumenti di politica commerciale che lo valorizzano agli occhi del cliente, creando un “prodotto” farmacia distintivo nel proprio micro mercato e capace di cogliere aspettative ed esigenze specifiche del cliente che vi risiede.
le ricerche di mercato ci dicono che l’offerta commerciale e di servizio che il cliente trova nelle farmacie non sempre risponde alle sue aspettative e alle sue esigenze di salute e di benessere
Ciò spesso è dovuto al fatto che
chi gestisce la farmacia non riesce a definire nel concreto una strategia aziendale (posizionamento marketing)
in quanto non riesce a cogliere le differenze specifiche di ciascun micromercato (cleinti e concorrenti) e ad allineare di conseguenza a queste l’offerta complessiva della farmacia
Il percorso formativo si rivolge a tutti coloro che – titolari, gestori di punto vendita, capi negozio e loro collaboratori - si occupano della vendita e si pone l’obiettivo di far acquisire / sviluppare e far “allenare” (attraverso l’attività di coaching durante il proprio turno di lavoro sul punto vendita) all’applicazione delle tecniche di comunicazione e di gestione della relazione con il cliente funzionali al raggiungimento dell’obiettivo dello sviluppo delle vendite e della fidelizzazione del cliente
L’attuale contesto di mercato della distribuzione commerciale è caratterizzato da un elevato grado di dinamicità e di complessità legato ai cambiamenti nei comportamenti di consumo che hanno determinato a loro volta la necessità per le aziende della GD – DO di perseguire tre obiettivi fondamentali:
sviluppare il fatturato e fidelizzare i clienti
ridurre i costi ottimizzando le risorse disponibili per garantirsi una marginalità sostenibile nel tempo
valorizzare il proprio posizionamento commerciale distintivo ed essere capaci di innovarlo del tempo.Per far ciò è necessario definire il proprio posizionamento marketing e rispetto a questo agire gli strumenti di politica commerciale che lo valorizzano agli occhi del cliente, creando un “prodotto” punto vendita distintivo nel proprio micro mercato e capace di cogliere aspettative ed esigenze specifiche del cliente che vi risiede.come mappare la tenuta del posizionamento del proprio punto vendita rispetto al modello di punto vendita definito dall’azienda nel proprio micro mercato
come migliorare e innovare il modello in un mercato in cambiamento
Smart target retail mappa formazione e consulenzaPAOLO COGNOLI
L’attuale contesto di mercato della distribuzione commerciale è caratterizzato da un elevato grado di dinamicità e di complessità legato ai cambiamenti nei comportamenti di consumo che hanno determinato a loro volta la necessità di perseguire tre obiettivi fondamentali: sviluppare il fatturato e fidelizzare i clienti, valorizzando il punto vendita per far vivere al cliente un’esperienza di spesa soddisfacente e gratificante (shopping experience vs e-commerce) ridurre i costi ottimizzando le risorse disponibili per garantirsi una marginalità sostenibile nel tempo valorizzare il proprio posizionamento commerciale distintivo ed essere capaci di innovarlo del tempo. Ma questi obiettivi non sono altro che l’altra faccia della medaglia delle competenze del MESTIERE DEL COMMERCIANTE, che rappresenta il bagaglio base di conoscenze e di attitudini comune a chiunque lavori nel punto vendita, a prescindere dal reparto in cui opera.
Smart target retail formazione e consulenzaPAOLO COGNOLI
L’attuale contesto di mercato della distribuzione commerciale è caratterizzato da un elevato grado di dinamicità e di complessità legato ai cambiamenti nei comportamenti di consumo che hanno determinato a loro volta la necessità di perseguire tre obiettivi fondamentali:
sviluppare il fatturato e fidelizzare i clienti, valorizzando il punto vendita per far vivere al cliente un’esperienza di spesa soddisfacente e gratificante (shopping experience vs e-commerce)
ridurre i costi ottimizzando le risorse disponibili per garantirsi una marginalità sostenibile nel tempo
valorizzare il proprio posizionamento commerciale distintivo ed essere capaci di innovarlo del tempo.
Ma questi obiettivi non sono altro che l’altra faccia della medaglia delle competenze del MESTIERE DEL COMMERCIANTE, che rappresenta il bagaglio base di conoscenze e di attitudini comune a chiunque lavori nel punto vendita, a prescindere dal reparto in cui opera.
Il ruolo dello store manager quindi si caratterizza nel suo essere manager (gestore di risorse), coach (leader che orienta al risultato e sviluppa le competenze della propria squadra di vendita e organizza il lavoro per priorità ) e garante del posizionamento del punto vendita definito dall’azienda (allineamento al micro mercato, innovazione e sostenibilità economica nel tempo).Sono perciò richieste competenze nuove, funzionali da un lato allo sviluppo delle vendite e della soddisfazione del cliente (efficacia) e dall’altro, alla gestione ottimale delle risorse a disposizione (efficienza).
Formazione per neo imprenditori gestori di attivita' commercialiPAOLO COGNOLI
PERCORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE ED ORGANIZZATIVA PER NEO IMPRENDITORI - GESTORI DI ATTIVITA’ COMMERCIALI
Seminari sulle tecniche della gestione
efficace (vendite) ed efficiente (minori costi e migliori margini) della propria attività commerciale
in un mercato in cambiamento
CARTA DI VENDITA si pone l’obiettivo di sviluppare le competenze relative alle TECNICHE DI VENDITA ED ALLA RELAZIONE CON IL CLIENTE, valorizzando le conoscenze merceologiche acquisite dalla squadra del reparto.
Il sentiero della sostenibilita' per piccoli imprenditoriPAOLO COGNOLI
Workshop e seminari su
come mappare la tenuta del posizionamento marketing e migliorare e innovare la propria attività commerciale in un mercato in cambiamento
(per piccoli imprenditori)
3. Negli ultimi anni il reparto ortofrutta ha attraversato un processo di
lento ma costante cambiamento, solo apparentemente
mascherato da un assortimento quasi sempre uguale a se stesso.
Si stanno affermando infatti nuove tendenze che rispecchiano il
cambiamento nelle modalità di acquisto e nelle abitudini di
consumo da parte dei clienti:
i prodotti hanno assunto un nuovo valore agli occhi del cliente, il
valore di servizio, legato alla facilità e alla destinazione di uso e
al contenuto nutrizionale ed organolettico funzionale al
benessere della persona e agli aspetti salutistici
è cresciuta la sensibilità verso l’acquisto di un prodotto salubre e
“naturale” e quindi l’esigenza di essere rassicurati sulla
provenienza, sulla metodologia di coltivazione e lavorazione,
sulla freschezza: biologico, localismi e delle tipicità legati alla
tradizione e alla cultura alimentare del territorio, DOP e IGP.
ha assunto un’importanza sempre maggiore la ricerca di prodotti
che soddisfino “il gusto del mangiare” (gourmet) e la
conseguente ricerca di soluzioni di consumo che rappresentino
anche la scoperta di “sapori” ed “abbinamenti” sempre nuovi e
particolari 3
4. IL PROGETTO “TAKE AWAY NEL REPARTO ORTOFRUTTA” si inserisce
nello scenario di mercato descritto sopra e prevede l’inserimento
nel reparto ortofrutta di nuove linee di prodotto take away che
vanno incontro alle esigenze di quella clientela che cerca un
pasto pronto, veloce ma anche salutare e funzionale al
benessere della persona
Questa innovazione nella proposta assortimentale è coerente con
la politica commerciale e con il posizionamento marketing
dell’azienda Maiora, da sempre impegnata a distinguersi sul
mercato per l’attenzione ai prodotti dei settori del fresco, alla
territorialità anche attraverso la collaborazione con produttori
locali di eccellenza, alla produzione interna a garanzia della
qualità e all’offerta di servizio.
4
6. L’ assortimento del take away è strutturato in 3 gruppi di referenze:
Insalateria: Freschi mix di verdure, cereali e altri gustosi ingredienti
Verdureria: Saporite ricette a base di verdure di stagione pronte da
scaldare
Zupperia: Ottime combinazioni di legumi e ortaggi per un pasto
caldo e genuino.
La composizione dell’assortimento (referenze) cambia in base alla
stagionalità, per cui si prevedono un assortimento primavera-estate
ed uno autunno-inverno.
Le ricette proposte e l’utilizzo degli ingredienti scelti sono stati
studiati in modo da valorizzare al cliente alcuni valori distintivi:
richiamo alla tradizione e al consumo locale, naturalità degli
ingredienti, novità e gusto particolare (abbinamenti).
6
L’ASSORTIMENTO
7. 7
LA PRODUZIONE
La produzione dei prodotti può essere realizzata in base a 2
ipotesi alternative:
1. ciascun punto vendita coinvolto nel progetto, purché dotato
del reparto gastronomia, realizza la produzione sul punto
vendita stesso, utilizzando le attrezzature della cucina (potrebbe
essere necessario integrare l’attrezzatura, ad esempio con un
abbattitore)
2. la produzione viene centralizzata in un unico laboratorio e
quindi i prodotti distribuiti ai diversi punti vendita
Ciascuna delle 2 ipotesi ha vantaggi e svantaggi, la soluzione
ottimale va definita in base all’organizzazione specifica di
ciascuna azienda
8. Per ciascuna delle tre tipologie di referenze (insalateria, zupperia
e verdureria) è previsto un diverso packaging che le
contraddistingue e che rende subito visibile al cliente nello spazio
espositivo dedicato (murale e/o vasca refrigerata a seconda
della tipologia di punto vendita) la varietà dell’offerta e la
tipologia preferita, in modo da stimolare l’acquisto d’impulso
suggerito.
L’immagine scelta per il packaging è funzionale alla
valorizzazione agli occhi del cliente dei valori distintivi del
prodotto: naturalità (nessun conservante), freschezza, tradizione e
localismo e soprattutto a comunicare il fatto che si tratta di un
prodotto artigianale (fatto da noi) e non di un prodotto industriale.
Il packaging risponde anche ad un esigenza di servizio del
cliente, in quanto può essere utilizzato direttamente per poter
consumare il prodotto e/o riscaldarlo al forno a microonde.
PACKAGING E CONTENITORI
8
10. Le referenze a reparto saranno gestite in base ad un piano di vendita
settimanale, che prevede l’alternanza delle 3 tipologie di prodotti
(insalateria, zupperia e verdureria) e all’interno di ciascuna di esse
delle diverse referenze per ogni giorno della settimana.
Lo scopo è quello di offrire al cliente che ricerca il take away per un
pasto pronto e/o veloce da preparare una scelta sempre nuova e
varia durante la settimana nella tipologia e nel gusto, per
permettergli di seguire un suo menù settimanale e quindi fidelizzarlo al
nostro reparto ortofrutta.
E’ indispensabile perciò che l’addetto di reparto segua in maniera
attenta il piano di vendita, non facendo mai mancare il prodotto del
giorno, curando la relativa comunicazione e controllando le
scadenze.
PIANO VENDITE SETTIMANALI
10
12. 12
il totem è fondamentale
per informare e incuriosire
il cliente.
Può essere utilizzato sia in
interni (nelle vicinanze del
reparto adibito) che
esterni e corredato da un
porta brochure per
completare l'informazione.
La brochure è fondamentale
affinché il cliente abbia la
possibilità di avere sotto mano
l'intera offerta del reparto anche
a casa e in un secondo momento.
Viene in questo caso suggerito
l'utilizzo di una brochure a tre
facce, molto pratica perché di
piccolo formato (A4 diviso in 3
facciate)
14. Per ciascuna ricetta viene
fornita la scheda di lavorazione
in base agli ingredienti e alle
quantità da utilizzare, da
aggiornare con i costi di
acquisto specifici di ciascuna
azienda e con gli altri costi
8trasporto, packaging etc) per
la costruzione del prezzo di
vendita e del margine
14
Il conto economico viene quindi costruito in base all’analisi dei dati di
fatturato, incidenza e frequentazione del reparto ortofrutta di ciascun
punto vendita e ai rispettivi obiettivi.
16. Per la realizzazione del progetto si prevede il coinvolgimento
del personale di Maiora con l’obiettivo di produrre, attraverso
l’affiancamento in tutte le fasi di pianificazione e di
realizzazione, lo sviluppo all’interno dell’azienda le
competenze necessarie a gestire in autonomia il progetto
una volta avviato.
Operativamente questo si tradurrà, in collaborazione con la
direzione aziendale, nella identificazione di un team di
progetto, in cui saranno inserite le funzioni aziendali da
coinvolgere nel progetto: acquisti ortofrutta, vendite,
marketing e comunicazione, controllo qualità, gestione
sistemi informatici (referenti del reparto ortofrutta dei vari
punti vendita nella fase di lancio e gestione).
La realizzazione del progetti prevede degli steps successivi di
diffusione sulla rete di vendita, a partire da alcuni punti
vendita pilota.
16
17. Il contributo della consulenza alla realizzazione del progetto riguarderà le
seguenti aree di intervento, che saranno declinate in un piano di lavoro
(cronogramma) condiviso con la direzione aziendale:
Definizione offerta commerciale (assortimento prodotti e ricette, schede
di lavorazione e marginalità) declinata per tipologia di punto vendita e
modalità di vendita (calendario mensile e settimanale di rotazione a
banco espositivo)
Predisposizione delle procedure operative (tempi e metodi) per la
produzione e la vendita dei prodotti nei punti vendita
Individuazione fornitori del packaging funzionale all’utilizzo da parte del
cliente e alla conservazione del prodotto
Definizione del display per tipologia di punto vendita
Definizione della comunicazione istituzionale del progetto, comune a
tutti i punti vendita
Formazione in affiancamento al personale dell’azienda che si occuperà
della gestione commerciale, della produzione, della distribuzione e
della gestione sui punti vendita (referente di reparto di ogni punto
vendita)
Presidio della fase di lancio sui punti vendita
17