I Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) costituiscono un'area di interesse clinico nella quale si è realizzato negli ultimi trent'anni un importante avanzamento delle conoscenze, grazie ai numerosi contributi derivati dalla ricerca scientifica e dall'affinamento delle tecniche di indagine diagnostica.
Questo ha comportato per gli specialisti che se ne occupano (psicologo, neuropsicologo, logopedista) oltre alla necessità di avere orientamenti chiari sulla diagnosi, anche un processo di comprensione delle caratteristiche del bambino, che guidi alla costruzione di un progetto per la crescita delle sue competenze pensato sulle sue specifiche attitudini.
Progetto nel quale deve essere inclusa anche la famiglia che vive, con il bambino, un profondo senso di inadeguatezza e di ansia.
Disturbi e difficolta dell apprendimento - il ruolo della famigliaTania Krevaika
Il fatto che il figlio ha dei disturbi dell’ apprendimento significa che impara delle cose specifiche in modo diverso dagli altri figli. Ciò non significa che non le può imparare. Mentre i disturbi dell’ apprendimento non possono essere curati, ma possono essere configurati con il supporto e gli interventi realizzati con l'aiuto degli specialisti.
I Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) costituiscono un'area di interesse clinico nella quale si è realizzato negli ultimi trent'anni un importante avanzamento delle conoscenze, grazie ai numerosi contributi derivati dalla ricerca scientifica e dall'affinamento delle tecniche di indagine diagnostica.
Questo ha comportato per gli specialisti che se ne occupano (psicologo, neuropsicologo, logopedista) oltre alla necessità di avere orientamenti chiari sulla diagnosi, anche un processo di comprensione delle caratteristiche del bambino, che guidi alla costruzione di un progetto per la crescita delle sue competenze pensato sulle sue specifiche attitudini.
Progetto nel quale deve essere inclusa anche la famiglia che vive, con il bambino, un profondo senso di inadeguatezza e di ansia.
Disturbi e difficolta dell apprendimento - il ruolo della famigliaTania Krevaika
Il fatto che il figlio ha dei disturbi dell’ apprendimento significa che impara delle cose specifiche in modo diverso dagli altri figli. Ciò non significa che non le può imparare. Mentre i disturbi dell’ apprendimento non possono essere curati, ma possono essere configurati con il supporto e gli interventi realizzati con l'aiuto degli specialisti.
Presentazione dell'IC di Verdellino al seminario: Pensare Agire Abitare ZingoniaAntonio Todaro
Presentazione dell'intervento dell'Istituto Comprensivo di Verdellino al seminario di studi e formazione organizzato dal Ce.R.Co. nell'ambito del progetto 7PQ EUBORDERSCAPES: PENSARE|AGIRE|ABITARE ZINGONIA.
Bergamo, Venerdì 28 novembre 2014, Sala Conferenze Piazzale S. Agostino, Università degli Studi di Bergamo
SOS SCUOLA: riconoscere e affrontare le difficoltà scolastiche dei propri figliMandyMontecchi
Molte famiglie sono coinvolte, prima o poi, nelle problematiche scolastiche dei propri figli, preoccupate dal loro comportamento, dai commenti degli insegnanti o dallo scarso rendimento.
Circa 1 studente su 5, nel corso del suo percorso scolastico, ha bisogno dell’aiuto di un esperto.
L’esperienza dimostra purtroppo che non basta elencare i possibili “effetti indesiderati“ dell’assunzione di sostanze, né la motivazione sopravviene automaticamente al manifestarsi di danni non sempre e non solo transitori. È necessario che chi consuma, e non intende smettere, apprenda anzitutto la capacità di riconoscere i segni dell’alterazione, non solo rispetto agli effetti attesi ma anche inattesi, e i sintomi di malessere che si possono manifestare a medio-lungo termine.
Cercare di creare una coscienza critica rispetto ai limiti del proprio stato psico-fisico, può costituire una importante linea di difesa per chi non intende cessare l’assunzione.
Questa brochure, curata da SEM Organizzazione Soc. Coop., nasce all’interno del Progetto “Programma regionale di prevenzione e diagnosi precoce delle dipendenze da droghe e comportamentali” (sigla “Prevenzione Sardoegna.it”) commissionato dalla Presidenza del Consiglio desi Ministri - Dipartimento Politiche Antidroga all’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna e dato in gestione, per la realizzazione, all’Azienda Sanitaria Locale di Cagliari.
È obiettivo del progetto coinvolgere la comunità sarda nel contrasto alle dipendenze da sostanze o comportamentali attraverso una capillare e corretta informazione, sulle sostanze utilizzate, sugli effetti, sui rischi, sugli stili di consumo, sulle conseguenze sanitarie, legali e sociali, suggerendo anche atteggiamenti relazionali più funzionali ed efficaci ad un primo approccio al fenomeno e indicando modalità e sedi in cui affrontare dubbi e problemi, con la creazione di una rete di contatto informale e precoce per un primo orientamento.
Non è facile essere genitori. La relazione educativa richiede intelligenza emotiva, conoscenza di sé, equilibrio interiore, energia.
Il genitore svolge un compito delicato, spesso carico di contrarietà, ruolo che necessita di buone competenze psico-sociali, oltre che di buone doti personali. I bambini sono emotivamente vulnerabili e dipendenti dalle figure adulte: si nutrono dei loro gesti e delle loro parole, elementi che inevitabilmente lasciano un segno. Lo stesso vale per gli adolescenti, apparentemente più autonomi, ma estremamente bisognosi di adeguate figure di riferimento, capaci di star loro accanto in una fase di transizione così delicata e ricca di cambiamenti, che può minare il processo di costruzione della personalità.
I figli guardano con attenzione al modello che si offre loro, mentre ascoltano poco le parole. I genitori, a volte, non riescono a spiegarsi come tutte le cure dedicate a creare un buon rapporto con i propri figli si rivelino inefficaci. Certamente questo è un momento storico carico di cambiamenti sociali disorientanti, dove l'autorità di un tempo appare tramontata. Eppure dare regole chiare continua ad essere importante. Le regole aiutano a crescere. Se l'autoritarismo viene spesso rifiutato, l'autorevolezza risulta ancora un punto di forza.
La genitorialità può mettere in crisi i partner, invece che cementarne il legame. Ciò accade perché il ruolo genitoriale porta con sé antichi copioni familiari, magari poco in sintonia con quelli del partner, antiche dinamiche legate al proprio modo di essere stati figli, anch’esse magari distanti dal vissuto del coniuge. E quando i figli crescono e se ne vanno di casa si può presentare la “sindrome da nido vuoto”, dove sensazioni di solitudine e abbandono hanno la meglio. Queste difficili condizioni possono trovare una risoluzione.
Un percorso di supporto alla genitorialità è occasione di confronto, indagine dei propri dubbi, sviluppo di nuove conoscenze, momento per trovare risposte efficaci ai bisogni dei propri figli, momento per rileggere dinamiche familiari di difficile comprensione, occasione per ritrovare il senso del proprio compito educativo, così da aiutare i propri figli a diventare grandi.
ll webinar si propone di fornire un quadro generale rispetto all’organizzazione e alla conduzione di gruppi di sostegno per adolescenti. Nello specifico, i temi trattati riguarderanno il ruolo dello psicologo, la metodologia e la struttura che caratterizza tale percorso di gruppo.
Presentazione dell'IC di Verdellino al seminario: Pensare Agire Abitare ZingoniaAntonio Todaro
Presentazione dell'intervento dell'Istituto Comprensivo di Verdellino al seminario di studi e formazione organizzato dal Ce.R.Co. nell'ambito del progetto 7PQ EUBORDERSCAPES: PENSARE|AGIRE|ABITARE ZINGONIA.
Bergamo, Venerdì 28 novembre 2014, Sala Conferenze Piazzale S. Agostino, Università degli Studi di Bergamo
SOS SCUOLA: riconoscere e affrontare le difficoltà scolastiche dei propri figliMandyMontecchi
Molte famiglie sono coinvolte, prima o poi, nelle problematiche scolastiche dei propri figli, preoccupate dal loro comportamento, dai commenti degli insegnanti o dallo scarso rendimento.
Circa 1 studente su 5, nel corso del suo percorso scolastico, ha bisogno dell’aiuto di un esperto.
L’esperienza dimostra purtroppo che non basta elencare i possibili “effetti indesiderati“ dell’assunzione di sostanze, né la motivazione sopravviene automaticamente al manifestarsi di danni non sempre e non solo transitori. È necessario che chi consuma, e non intende smettere, apprenda anzitutto la capacità di riconoscere i segni dell’alterazione, non solo rispetto agli effetti attesi ma anche inattesi, e i sintomi di malessere che si possono manifestare a medio-lungo termine.
Cercare di creare una coscienza critica rispetto ai limiti del proprio stato psico-fisico, può costituire una importante linea di difesa per chi non intende cessare l’assunzione.
Questa brochure, curata da SEM Organizzazione Soc. Coop., nasce all’interno del Progetto “Programma regionale di prevenzione e diagnosi precoce delle dipendenze da droghe e comportamentali” (sigla “Prevenzione Sardoegna.it”) commissionato dalla Presidenza del Consiglio desi Ministri - Dipartimento Politiche Antidroga all’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna e dato in gestione, per la realizzazione, all’Azienda Sanitaria Locale di Cagliari.
È obiettivo del progetto coinvolgere la comunità sarda nel contrasto alle dipendenze da sostanze o comportamentali attraverso una capillare e corretta informazione, sulle sostanze utilizzate, sugli effetti, sui rischi, sugli stili di consumo, sulle conseguenze sanitarie, legali e sociali, suggerendo anche atteggiamenti relazionali più funzionali ed efficaci ad un primo approccio al fenomeno e indicando modalità e sedi in cui affrontare dubbi e problemi, con la creazione di una rete di contatto informale e precoce per un primo orientamento.
Non è facile essere genitori. La relazione educativa richiede intelligenza emotiva, conoscenza di sé, equilibrio interiore, energia.
Il genitore svolge un compito delicato, spesso carico di contrarietà, ruolo che necessita di buone competenze psico-sociali, oltre che di buone doti personali. I bambini sono emotivamente vulnerabili e dipendenti dalle figure adulte: si nutrono dei loro gesti e delle loro parole, elementi che inevitabilmente lasciano un segno. Lo stesso vale per gli adolescenti, apparentemente più autonomi, ma estremamente bisognosi di adeguate figure di riferimento, capaci di star loro accanto in una fase di transizione così delicata e ricca di cambiamenti, che può minare il processo di costruzione della personalità.
I figli guardano con attenzione al modello che si offre loro, mentre ascoltano poco le parole. I genitori, a volte, non riescono a spiegarsi come tutte le cure dedicate a creare un buon rapporto con i propri figli si rivelino inefficaci. Certamente questo è un momento storico carico di cambiamenti sociali disorientanti, dove l'autorità di un tempo appare tramontata. Eppure dare regole chiare continua ad essere importante. Le regole aiutano a crescere. Se l'autoritarismo viene spesso rifiutato, l'autorevolezza risulta ancora un punto di forza.
La genitorialità può mettere in crisi i partner, invece che cementarne il legame. Ciò accade perché il ruolo genitoriale porta con sé antichi copioni familiari, magari poco in sintonia con quelli del partner, antiche dinamiche legate al proprio modo di essere stati figli, anch’esse magari distanti dal vissuto del coniuge. E quando i figli crescono e se ne vanno di casa si può presentare la “sindrome da nido vuoto”, dove sensazioni di solitudine e abbandono hanno la meglio. Queste difficili condizioni possono trovare una risoluzione.
Un percorso di supporto alla genitorialità è occasione di confronto, indagine dei propri dubbi, sviluppo di nuove conoscenze, momento per trovare risposte efficaci ai bisogni dei propri figli, momento per rileggere dinamiche familiari di difficile comprensione, occasione per ritrovare il senso del proprio compito educativo, così da aiutare i propri figli a diventare grandi.
ll webinar si propone di fornire un quadro generale rispetto all’organizzazione e alla conduzione di gruppi di sostegno per adolescenti. Nello specifico, i temi trattati riguarderanno il ruolo dello psicologo, la metodologia e la struttura che caratterizza tale percorso di gruppo.
Liberamente a caltagirone.40 anniversario della legge basagliaRaffaele Barone
La salute mentale comunità indica il livello di benessere relazionale, di sviluppo culturale, i sentimenti dicoes ione, di appartenenza e di libertà dei suoi membri; rappresenta quindi un fattore di sostegno allosviluppo del sentimento identitario individuale e al superamento delle crisi esistenziali evolutive.
Il Budget di Salute alla luce del nuovo “Servizio Socio Sanitario Regionale” Raffaele Barone
Convegno Economia e Salute Mentale - Torino 13 Ottobre 2017
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Per contrastare e prevenire gli esiti invalidanti delle malattie, alcuni dei quali possono essere imputati a metodi e protocolli di cura inappropriati (si consideri, in proposito, l'ampia letteratura sulle conseguenze invalidanti dell'istituzionalizzazione protratta), è necessario implementare azioni e strumenti, non solo inerenti alla malattia (“prestazioni di cura”) ma attivare interventi ricostruttivi e di valorizzazione dei contesti ambientali, sociali e relazionali.
Piano socio sanitario regione sicilia 2017. salute mentale, anziani non autos...Raffaele Barone
“Il Servizio socio-sanitario
regionale: Piano delle azioni e dei servizi socio-sanitari e del
Sistema unico di accreditamento dei soggetti che erogano prestazioni
socio-sanitarie”
Il Servizio Socio Sanitario - Regione Sicilia 2017Raffaele Barone
Slides riepilogative del primo piano delle Azioni e dei Servizi Socio-Sanitari e del Sistema unico di accreditamento dei soggetti che erogano prestazioni socio-sanitarie della Regione Siciliana dell'anno 2017.
Potete approfondire la conoscenza dei contenuti del Piano scaricando la versione integrale e guardando il video-guida alla lettura appositamente preparato. E' possibile approfondire l'argomento andando su --> www.RaffaeleBarone.com/piano-socio-sanitario-regione-sicilia
Vademecum Operativo Amministrazione di SostegnoRaffaele Barone
L'amministrazione di sostegno è uno strumento di tutela della persona introdotto dalla legge n. 6 del 2004: permette "di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive, in tutto o in parte, di autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente".
Linee guida per la costruzione di percorsi clinici ed assistenziali per i dis...Raffaele Barone
I Disturbi del comportamento Alimentare ((Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione DSM 5 2014) “sono caratterizzati da persistente disturbo dell'alimentazione oppure da comportamenti inerenti l'alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (DSM5).
Tali disturbi includono quadri clinici, di interesse psichiatrico ed internistico, adeguatamente codificati.
Comunità CTA Sant'Antonio, un modello di Comunita Terapeutica DemocraticaRaffaele Barone
Durate il corso di Formazione ECM dal titolo "Le violenze collettive nelle comunità contemporanee. Il Dialogo come metodo terapeutico" di Piazza Armerina Convegno Ferdinando Troina ci ha parlato di della comunità terapeutica Sant'Antonio, un organizzazione che si reinventa ogni giorno.
La Comunità Terapeutica Democratica come pratica non violenta.Raffaele Barone
Durate il corso di Formazione ECM dal titolo "Le violenze collettive nelle comunità contemporanee. Il Dialogo come metodo terapeutico" di Piazza Armerina Convegno Angela Volpe ci ha parlato di pratiche non violente nelle comunità terapeutiche.
Psicopatologia: Empatia Zero e Crudeltà di Raffaele BaroneRaffaele Barone
La costruzione di una persona non richiede solamente dati biologici, culturali, sociali, professionali. La costruzione di una persona passa necessariamente dal sentire l'altro, dal pensare l'altro, dall'essere con l'altro. Da qui era iniziato il discorso sull'empatia continuato poi con l'approfondimento della tesi sulla funzione riflessiva. La cura è il paradigma che ha come cardini empatia e mentalizzazione/riflessività che, infatti, è possibile ritrovare come atti centrali in ogni pratica di cura e disposizione etica alla cura. Alcuni sentimenti morali sono particolarmente importanti per questo percorso: la fiducia, la speranza, la tenerezza, l'accettazione, la serenità.
GPMF e Open Dialogue, Strumenti di una PsicoTerapia di ComunitàRaffaele Barone
Slide di Raffaele Barone e Angela Volpe durante il secondo Convegno Nazionale del Laboratorio di Psicoanalisi MultiFamiliare tenuto a Roma 2016.
L'Open Dialogue e il Gruppo di Psicoanalisi MultiFamiliare (GPMF) vengono da tempo applicati nella distretto Calatino Sud-Simeto come strumenti di Psicoterapia di Comunità nella Salute Mentale più Umana.
Un esempio unico ed un esperienza da replicare nei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) Italiani e nel Mondo.
Visita il sito ---> www.RaffaeleBarone.com <--->argomento.
1. Progetto Azione 12.4
“Strutture Dedicate per adolescenti
con psicopatologia”
Dott. Giuseppe Biagi
Coop. Soc. Marianella Garçia
2. Dati dell’intervento
Minori seguiti: 10 (8 M; 2 F)
Minori dimessi durante il percorso: 3 (2 M; 1 F)
Minori dimessi a fine percorso: 2 (2 M)
Minori ancora in trattamento: 5 (4 M; 1 F)
Età dei minori coinvolti
n. 1: 14 anni
n. 1: 15 anni
n. 5: 16 anni
n. 3: 17 anni
3. I minori, le diagnosi e i servizi coinvolti
.
Minore
Genere
Età
Comune
Diagnosi
Servizi coinvolti
R. M.
M
14 anni
Misterb.
Dist.
Comportamento
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali
D. S.
M
16 anni
Catania
Dist.
Comportamento con
funzionamento
intellettivo limite
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola;
S.D.
M
17 anni
Catania
Epilessia parziale
complessa
NPI Acireale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola
L. P
F
15 anni
Misterb.
Ritardo M. lieve con
problemi correlati al
gruppo primario di
supporto
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali
4. I minori, le diagnosi e i servizi coinvolti
.
Minore
Genere
Età
Comune
Diagnosi
Servizi coinvolti
D. S.
M
17 anni
Motta S.
Anastasia
Dist. Condotta con
Ritardo M. lieve
con probl. correlati al
gruppo primario di
supporto
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali
P. S.
M
16 anni
Motta S.
Anastasia
Dist. Condotta con
Ritardo M. lieve con
probl. correlati al
gruppo primario di
supporto
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali
G. G.
M
16 anni
Catania
Ritardo M. lieve con
turbe del
comportamento
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali
A.L.
F
16 anni
Misterb.
ADHD con probl.
correlati al gruppo
primario di supporto
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali; Comunità
5. I minori, le diagnosi e i servizi coinvolti
.
Minore
Genere
Età
Comune
Diagnosi
Servizi coinvolti
F. G.
M
16 anni
Misterb.
Dist.
Comportamento
con probl. correlati al
gruppo primario di
supporto
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali; Comunità
G.G.
M
17 anni
Motta S.
Anastasia
Dist.
Comportamento con
probl. correlati al
gruppo primario di
supporto
NPI territoriale; NPI Equipe
“Dedicata”; Scuola; Serv. Soc.
territoriali
6. R.M. (M) 14 anni
Comportament
o problema
Insuccesso Scolastico
Difficoltà a socializzare
Tendenza al ritiro sociale
Difficoltà nella relazione
Caratteristiche
di personalità
Introversione
Umore depresso
Negazione, Eccessivo contenimento delle emozioni e
della aggressività
Noia/Vergogna
Scarsa capacità di simbolizzazione
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Reinserimento nel circuito scolastico
Migliorare la socializzazione
Favorire il processo di separazione/individuazione
Migliorare Autostima
Accompagnamento scolastico
Frequenza centro diurno
Intervento Educativa domiciliare
Colloqui individuali e familiari
Sostegno psicologico di gruppo
7. D. S. (M) 16 anni
Comportament
o problema
Limiti nell’orientamento spazio–temporale
Limiti nello svolgimento di compiti in autonomia
Difficoltà nella relazione
Caratteristiche
di personalità
Impulsività
Oppositività
Fissazione
Stereotipie comportamentali
Scarsa capacità di simbolizzazione
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Migliorare la socializzazione
Migliorare Autostima e autoefficacia scolastica
Migliorare le relazioni
Frequenza centro diurno
Inserimento attività sportive e ricreative
Orientamento scolastico
Colloqui individuali e familiari
Trattamento farmacologico
8. S.D. (M) 17 anni
Comportament
o problema
Limiti nello svolgimento di compiti in autonomia
Difficoltà nella relazione con coetanei e adulti
Caratteristiche
di personalità
Impulsività
Oppositività
Tratti Ansiosi
Fissazione
Stereotipie comportamentali
Scarsa capacità di simbolizzazione
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Accompagnare e monitorare la frequenza scolastica
Migliorare la socializzazione
Migliorare autostima
Migliorare le dinamiche familiari
Accompagnamento e monitoraggio scolastico
Frequenza centro diurno
Inserimento attività sportive e ricreative
Colloqui individuali e familiari
Trattamento famacologico
9. L.P. (F) 15 anni
Comportament
o problema
Disregolazione emotiva
Difficoltà nella relazione con i coetanei e con gli adulti
Insuccesso scolastico
Caratteristiche
di personalità
Impulsività
Oppositività
Disconoscimento di comportamenti a rischio
Confabulazione
Bassa Autostima
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Accompagnare e monitorare la frequenza scolastica
Migliorare la socializzazione
Migliorare le dinamiche familiari
Migliorare l’autostima
Accompagnamento scolastico
Frequenza centro diurno
Colloqui individuali e familiari
Intervento Educativa domiciliare
Sostegno psicologico di gruppo
10. D.S. (M) 17 anni
Comportament
o problema
Insuccesso Scolastico
Comportamenti Antisociali
Caratteristiche
di personalità
Ansia
Impulsività
Oppositività
Comportamenti di sfida e provocatori
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Reinserimento nel circuito scolastico
Migliorare la socializzazione
Favorire il processo di separazione/individuazione
Autostima
Accompagnamento scolastico
Frequenza centro diurno
Colloqui individuali e familiari
Interventi educativa domiciliare
11. P.S. (M) 16 anni
Comportament
o problema
Insuccesso Scolastico
Comportamenti Antisociali
Caratteristiche
di personalità
Ansia
Impulsività
Oppositività
Comportamenti di sfida e provocatori
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Reinserimento nel circuito scolastico
Migliorare la socializzazione
Favorire il processo di separazione/individuazione
Autostima
Accompagnamento scolastico
Frequenza centro diurno
Colloqui individuali e familiari
Interventi educativa domiciliare
12. G.G. (M) 16 anni
Comportament
o problema
Ritiro e Fobia Sociale
Difficoltà nella socializzazione con i coetanei e con gli
adulti
Caratteristiche
di personalità
Introversione
Umore Depresso
Ansia
Conflittualità con la madre
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Reinserimento nel circuito scolastico
Migliorare la socializzazione
Favorire il processo di separazione/individuazione
Migliorare l’autostima
Accompagnamento scolastico
Colloqui individuali e familiari
Interventi Educativa domiciliare
Trattamento farmacologico
13. A. L. (F) 16 anni
Comportament Disregolazione emotiva
o problema
Difficoltà nella relazione con coetanei e adulti
Insuccesso scolastico
Elevata conflittualità con la famiglia d’origine mancanza
di accudimento e di riferimenti normativi
Caratteristiche
di personalità
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Impulsività
Modalità relazionali provocatorie e manipolative
Disconoscimento di comportamenti a rischio
Confabulazione
Bassa Autostima
Accompagnare e monitorare la frequenza scolast.
Migliorare la socializzazione e l’autostima
Migliorare le dinamiche familiari e recupero della storia
di vita
Accompagnamento scolastico
Frequenza centro diurno
Colloqui psicoterapici individuali e familiari
Intervento Educativa domiciliare
Sostegno psicologico di gruppo
Inserimento comunità per minori
14. F. G. (M) 16 anni
Comportament
o problema
Ritiro Sociale e insuccesso scolastico
Difficoltà nella socializzazione con i coetanei e con gli
adulti
Iperadattamento
Svantaggio economico grave
Caratteristiche
di personalità
Introversione
Umore Depresso
Ansia con comportamenti ossessivo
Adesività confusiva con la madre
Misconoscimento della propria identità di genere
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Reinserimento nel circuito scolastico
Migliorare la socializzazione
Favorire il processo di separazione/individuazione
Migliorare l’autostima
Favorire la consapevolezza circa l’identità di genere
Accompagnamento scolastico
Frequenza centro diurno
Colloqui individuali e familiari
Inserimento comunità per minori
15. G.G. (M) 17 anni
Comportament
o problema
Ritiro Sociale
Difficoltà nella socializzazione con i coetanei e con gli
adulti
Antisocialità
Caratteristiche
di personalità
Introversione
Umore Depresso
Ansia
Conflittualità con la madre
Obiettivi
Progetto
terapeutico
Reinserimento nel circuito scolastico
Migliorare la socializzazione
Favorire il processo di separazione/individuazione
Migliorare l’autostima
Accompagnamento scolastico
Colloqui individuali e familiari
Interventi Educativa domiciliare
17. Adolescenza
Tappe evolutive e compiti di sviluppo
Quale è la situazione attuale del ragazzo rispetto alle competenze
cognitive e sociali e all’assetto emotivo? E nel passato? Cosa si
aspetta il ragazzo? Cosa si prepara ad essere nel futuro?
L’esperienza del cambiamento corporeo
Come si pone il ragazzo nei confronti di questi cambiamenti?
Quale ruolo informativo hanno la famiglia, la scuola e il gruppo
dei pari?
Qualità delle relazioni tra l’adolescente e la famiglia
Che tipo di rapporto ha il ragazzo con la famiglia? (evoluzione del
processo di distacco, influenza degli altri significativi sul disagio,
modalità del ragazzo di veicolare e gestire le emozioni
all’interno della famiglia etc.)
Gruppo dei pari
Che tipo di rapporti ha il ragazzo con il gruppo dei pari? Che
importanza ha il gruppo dei pari per la costruzione della propria
identità?
19. Nell’adolescente con psicopatologia
“qualcosa si è rotto”…
Isolamento e Ritiro sociale
Noia e disinteresse
Vergogna
Agito dirompente
Provocazione e spavalderia
Comportamenti a rischio
Stallo evolutivo
Forte resistenza alle relazioni d’aiuto
INTERVENTO IN SETTING MULTIPLI
20. Setting multipli
Terapia attraverso i gruppi vitali
Psicoterapia di comunità
Intervento domiciliare
(…)Per ristabilire l’integrità dell’apparato
mentale è necessario avviare
preliminarmente a qualsiasi strategia di
individuazione e soggettivazione una
profonda azione di socializzazione e
mentalizzazione (A. v., Psicoterapia di
Comunità, 2010)
21. L’intervento domiciliare in adolescenza
.
Consolidare il legame (Lettura dei
Modelli di attaccamento)
Prevenire iatrogenesi e droup out
Osservare l’ambiente di vita (lettura dei
legami familiari, relazionali e
transpersonali)
Riconnettere alla comunità
Accogliere ansie e preoccupazione
(lettura funzionamento mentale)
Sviluppare fiducia nelle relazioni con gli
altri e le istituzioni
Promuovere forme alternative di
comunicazione
Accompagnare il transito evolutivo e i
rischi