La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDEmanuel Mian
Conferenza tenuta dal dr. Emanuel Mian, psicologo e giudice onorario minorile presso la Corte d'Appello del Tribunale di Trieste riguardo l'ADHD - Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), che è la sigla della sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Esso è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini.
La sindrome da deficit dell’attenzione e iperattivita’- ADHDEmanuel Mian
Conferenza tenuta dal dr. Emanuel Mian, psicologo e giudice onorario minorile presso la Corte d'Appello del Tribunale di Trieste riguardo l'ADHD - Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), che è la sigla della sindrome da deficit di attenzione e iperattività.
Esso è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini.
Questo materiale è relativo al primo incontro dedicato al tema della diagnosi dell'ADHD, promosso da OPL, nell'ambito della Biblioteca dei Test. Relatore della serata, il dott. Turrini, psicologo e consulente per la casa editrice Centro Studi Erickson.
corso 3) sottorendimento - alto potenziale cognitivoGiovanni Galli
I ragazzi APC, a scuola, sono solo tardivamente depistati, quando manifestano problemi comportamentali. Il sottorendimento può essere già considerato un problema di comportamento, visto che è connesso a problematiche narcisistiche e varie altre dinamiche identitarie e sociali.
E' necessario attivare in maniera precoce degli interventi pedagogici mirati, affinché il ragazzo APC non abbia ad entrare in una spirale di sottorendimenti.
Da oltre trent’anni la concettualizzazione del Disturbo dell’Attenzione/Iperattività è molto controversa. Nel DSM-5 si afferma che l’incidenza di tale sindrome, eterogenea e complessa, raggiunge un’incidenza del 5%, che può insorgere anche dopo i 7 anni e che ha le caratteristiche della cronicità. In ambito clinico le maggiori problematiche riguardano il corretto inquadramento diagnostico e le modalità per una presa in carico efficace. In questo Webinar abbiamo discusso dei cambiamenti introdotti dal DSM-5 e affronteremo le questioni più rilevanti e recenti in merito alle procedure e gli strumenti per una corretta valutazione diagnostica. Maggiori specifiche sull'evento sono disponibili sul sito OPL http://www.opl.it/showPage.php?template=news&id=1145
2. ADHD: ciò che si sente dire
L’ADHD è un disturbo dei nostri tempi
I bambini ADHD sono solo vivaci
La diagnosi di ADHD è dovuta a genitori
ed insegnanti poco pazienti
I comportamenti disturbanti dei bambini
ADHD devono essere trattati solo a livello
educativo e non devono essere
medicalizzati
prof.CarloPascoletti30/08/13
4. I sintomi devono essere inadeguati rispetto al livello di
sviluppo del soggetto
I sintomi devono insorgere entro il 7° anno d’età
I sintomi devono durare da almeno 6 mesi
I sintomi devono essere pervasivi in almeno due contesti di
vita del soggetto (scuola, famiglia, ecc.)
I sintomi devono determinare una compromissione
significativa del funzionamento sociale, scolastico o
lavorativo
Bambini iperattivi o semplicemente vivaci?
prof.CarloPascoletti30/08/13
5. ADHD, tipo combinato
ADHD, tipo con disattenzione predominante
ADHD,tipo con iperattività-impulsività predominante
Tipologie di bambini
iperattivi
prof.CarloPascoletti30/08/13
6. Iperattività: ipotesi scientifiche
Ridotti livelli di arousal
Disfunzione frontale
Difetto attenzione
selettiva
Incapacità a distinguere i
segnali ambientali
importanti dai
“rumori di fondo”
tutti gli stimoli ambientali
appaiono uguali
impulsività, iperattività,
disattenzione
7. Ipofunzionalità dei lobi frontali
e compromissione delle
funzioni esecutive:
- Inibizione
- Flessibilità cognitiva
- Pianificazione
Iperattività: ipotesi scientifiche
10. Nei classici compiti di memoria a lungo termine, gli
allievi ADHD non sembrano presentare particolari
limiti.
La dimensione più compromessa riguarda la
memoria di lavoro, sia nelle sue dimensioni
spaziali, che nelle dimensioni verbali.
I deficit nella working memory verbale potrebbero
spiegare le difficoltà di pianificazione del
comportamento da parte dell’allievo ADHD.
Working-memory
11. La difficoltà a seguire regole di comportamento,
ovvero ad elaborare autonomamente strategie in
base alle quali organizzare e pianificare le proprie
azioni, sembra essere connessa a tre deficit tipici del
soggetto ADHD:
- difficoltà nella memoria di lavoro, all’interno della
quale dovrebbero essere conservate le indicazioni-
guida del proprio comportamento;
- incapacità ad inibire risposte irrilevanti rispetto al
comportamento governato da regole;
- infine, lo scarso utilizzo del linguaggio interno per
guidare le proprie azioni.
Regole e comportamento
12. Persistenza nel compito
La capacità del bambino normodotato a
persistere nello sforzo di risoluzione di
compiti scolastici, anche in assenza di premi
immediati, implica:
- la capacità di mantenere nella memoria di
lavoro l’obiettivo da raggiungere,
- l’impiego del linguaggio interno per fornirsi
incoraggiamenti e sollecitazioni,
- la giusta percezione del tempo, prevedendo
rinforzi futuri a seguito della risoluzione del
compito.
13. Difficoltà d’apprendimento
Le stime di comorbilità oscillano tra un minimo
dell’8% ad un massimo di oltre l’80 %.
Maggiore incidenza dei disturbi
d’apprendimento soprattutto nei soggetti ADHD
– tipo con disattenzione predominante, rispetto
al tipo con iperattività predominante.
14. Difficoltà emozionali
Maggiore reattività emozionale.
Tendenza alla frustrazione in assenza di
rinforzi.
Maggiore espressione di emozioni negative.
Scarsa motivazione e limitata persistenza nello
sforzo durante la risoluzione di compiti.
15. Problemi senso-motori
Difficoltà di coordinazione, soprattutto
nell’esecuzione di sequenze motorie
complesse, come ad esempio
nell’attività di scrittura .
16. Come si valuta un bambino ADHD?
1. Il colloquio clinico
2. Le rating scale comportamentali
3. I test intellettivi
4. I test neuropsicologici
1. Wisconsin Card Sorting Test
2. Test di Stroop
3. Trail Making Test
4. Continuous Performance Test.
17. DECORSO DEL DISTURBO
PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
BAMBINI IN ETÀ PRESCOLARE (3-6 anni)
Ridotta intensità e durata del gioco
Irrequietezza motoria
Problemi associati ed implicazioni
Deficit dello sviluppo
Comportamento oppositivo-
provocatorio
Difficoltà di adattamento sociale
18. Bambini in età prescolare difficili da gestire
• Crisi di collera
• Disturbo oppositivo-provocatorio (DOP)
Disturbi specifici dello sviluppo
• Linguistico
• Motorio
Disturbi dell’attaccamento
Rapporto disturbato genitori-bambino
Genitori esausti
Ritardata acquisizione dei prerequisiti scolastici
Età pre-scolare (3-6)
Sintomi e problemi di comorbidità
30/08/13
19. Distraibilità
Irrequietezza
Comportamento impulsivo e dirompente
Problemi associati ed implicazioni
Disturbi specifici di apprendimento
Comportamento aggressivo
Bassa autostima
Ripetizione di classi
Rifiuto da parte dei compagni/coetanei
DECORSO DEL DISTURBO
PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
Soggetti scuola primaria (6 – 11)
20. ADOLESCENTI (13-17 anni)
Difficoltà nella pianificazione e
organizzazione
Inattenzione persistente
Riduzione dell'irrequietezza motoria
Problemi associati
Comportamento aggressivo, antisociale e
delinquenziale
Abuso di alcool e droghe
Problemi emotivi
DECORSO DEL DISTURBO
PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
21. Maggiore gravità di
Sintomi/problemi da comorbidità
Comportamento antisociale
Specialmente in ADHD+DOP/ DC
Conflitti genitori-adolescente
Impatto di sintomi depressivi
Problemi comportamentali e di apprendimento
a scuola
Condotte pericolose / ricerca di sensazioni
Uso di sostanze
ADHD IN ADOLESCENZA
MODIFICAZIONE DEI SINTOMI E DEI PROBLEMI DI
COMORBIDITA’
22. DECORSO DEL DISTURBO
PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO
Giovane Adulto
Sintomi residui
Problemi associati:
Altri disturbi mentali
Comportamento antisociale/
delinquenza
Scarso successo nella carriera
scolastica e professionale
23. FARMACI SI O NO?
L’intervento farmacologico rappresenta il
trattamento d’elezione secondo importanti
istituzioni scientifiche internazionali, come
ad esempio l’American Academy of
Pediatrics o la SINPIA.
Vengono utilizzati stimolanti e
antidepressivi.
24. L’intervento multimodale
Focus dell’interventoFocus dell’intervento
Ambiente di vita Allievo ADHD
Strutturazione del contesto
Strutturazione delle attività
Strutturazione dei materiali
Gestione delle contingenze
Parent training
Interventi sull’attenzione
Training di abilità sociali
Training metacognitivi
Editor's Notes
Scopo: Descrivere la psicopatologia dell'ADHD nei bambini in età prescolare Bibliografia: Barkley RA (1998). Attention Deficit Hyperactivity Disorder , 2 ª edizione , capitolo 6, pagg.186-207. New York: Guilford. Olson S (2002). Developmental perspectives. In: S Sandberg (Ed), Hyperactivity and Attention Disorder of Childhood . Cambridge: Cambridge University Press.
Scopo: NOTE DEL RELATORE
Scopo: Descrivere la psicopatologia dell'ADHD nei bambini delle scuole elementari Bibliografia: Barkley RA (1998). Attention Deficit Hyperactivity Disorder , 2 ª edizione , capitolo 6, pagg.186-207. New York: Guilford. Olson S (2002). Developmental perspectives. In: S Sandberg (Ed), Hyperactivity and Attention Disorder of Childhood . Cambridge: Cambridge University Press.
Scopo: Descrivere la psicopatologia dell'ADHD negli adolescenti Bibliografia: Barkley RA (1998). Attention Deficit Hyperactivity Disorder , 2 ª edizione , capitolo 6, pagg.186-207. New York: Guilford. Olson S (2002). Developmental perspectives. In: S Sandberg (Ed), Hyperactivity and Attention Disorder of Childhood . Cambridge: Cambridge University Press.
Scopo: NOTE DEL RELATORE
Scopo: Descrivere la psicopatologia dell'ADHD negli adulti Bibliografia: Barkley RA (1998). Attention Deficit Hyperactivity Disorder , 2 ª edizione , capitolo 6, pagg.186-207. New York: Guilford. Olson S (2002). Developmental perspectives. In: S Sandberg (Ed), Hyperactivity and Attention Disorder of Childhood . Cambridge: Cambridge University Press.