Ripristino ambientale di siti contaminati con piante erbacee a radicazione pr...Nicola Era
Environmental restoration experiences in polluted sites.
The use of deep rooting perennial grass plants in mines, landfill sites, quarries.
A maintenance cost saving idea.
L’importanza delle zone umide
Convenzione di Ramsar (1976)
"Si intendono per zone umide
le paludi e gli acquitrini, le
torbiere oppure i bacini,
naturali o artificiali, permanenti
o temporanei, con acqua
stagnante o corrente dolce,
salmastra o salata, ivi
comprese le distese di acqua
marina la cui profondità,
durante la bassa marea, non
supera i sei metri".
Ripristino ambientale di siti contaminati con piante erbacee a radicazione pr...Nicola Era
Environmental restoration experiences in polluted sites.
The use of deep rooting perennial grass plants in mines, landfill sites, quarries.
A maintenance cost saving idea.
L’importanza delle zone umide
Convenzione di Ramsar (1976)
"Si intendono per zone umide
le paludi e gli acquitrini, le
torbiere oppure i bacini,
naturali o artificiali, permanenti
o temporanei, con acqua
stagnante o corrente dolce,
salmastra o salata, ivi
comprese le distese di acqua
marina la cui profondità,
durante la bassa marea, non
supera i sei metri".
RIQUALIFICAZIONE ECOLOGICA DEL FONTANILE SERBELLONIIniziativa 21058
GLI INTERVENTI LUNGO IL SERBELLONI COME ASSE DI CONNETTIVITA’ NORD-SUD
Gli interventi in progetto intendono AMPLIARE e CONSOLIDARE le tessere ambientali della porzione occidentale del PLIS in modo da confermarne il ruolo di asse strategico di connessione ecologica in direzione Nord-Sud. La direttrice di connettività a scala vasta tra il Bosco del Rugareto e il Parco Agricolo Sud Milano transita infatti lungo la porzione occidentale del PLIS del Basso Olona, attraverso le aree boscate ad andamento longitudinale che si sviluppano dapprima lungo il Fontanile Serbelloni e poi lungo il Canale Scolmatore.
Biocapacità del Pianeta _ Fenomeno del Littering e Progetto "Risorsa Mare"Associazione ContrOnda
Breve relazione,
presentata in occasione del seminario
“La biocapacità del pianeta”,
tenutosi il 28 marzo 2012 presso
l’università Aldo Moro di Bari, sui temi:
- biocapacità del mare e degli oceani;
- fenomeno del littering;
- biodegradabilità dei rifiuti;
- provenienza dei rifiuti spiaggiati;
- progetto Risorsa Mare.
FACCIAMO SCIOPERO ALL'IGNORANZA E NO ALLO STUDIO. L'UOMO SI COMPORTA COME IL MICROBO SUICIDA. L'INQUINAMENTO (ANCHE CULTURALE) PUO' PORTARCI ALL'ESTINZIONE. OCCUPARSI DEL PIANETA E' ANCHE OCCUPARSI DELL'ISTRUZIONE DELLE NUOVE GENERAZIONI.
Approfondimenti triangoloverde specie_trivellazioni_popolazioniWWF ITALIA
Missione speciale quest’anno per la Giornata delle Oasi WWF prevista domenica 18 maggio: le aree protette del WWF scendono in campo per salvare l’Oasi del Mondo, la grande foresta Amazzonica che negli ultimi 50 anni ha perso quasi un quinto della sua superficie, compresi animali e risorse naturali preziose per le popolazioni locali e di tutto il pianeta. Da domani e per due settimane (1-18 maggio) sarà possibile salvare dalla deforestazione un’area chiamata Triangolo Verde con sms o chiamata da fisso al 45505 a supporto della campagna ‘Vuoi che l’Amazzonia sparisca? Aiutaci a salvare l’oasi del Mondo’
InquinaMENTI: ci comportiamo come un microbo suicida o come un insetto zombiJulioPadron2
Tante le fonti e le forme d'inquinamento, con diverso grado di nocività. Tanta l'apprensione quanto l'indifferenza e la finta pressa di coscienza... sì, perché l'inquinamento primordiale è quello mentale, e inizia con la disinformazione, l'incultura e la sbagliata educazione che diamo ai figli a casa e a scuola. Già previamente interpretato come una sorta di "evoluta" colonia di microbi, l'uomo moderno, a discapito del suo legato intellettivo e culturale, si comporta come un batterio suicida che si espande in modo compulsivo e irrazionale saccheggiando il suo intorno fino la propria estinzione... oppure siamo inconsapevolmente plagiati da qualche parassita che dirotta il nostro raziocinio?
UN NUOVO VOLTO PER IL FIUME: gli interventi previsti per salvaguardare habitatEtifor srl
Francesco Zanovello - Etra
Simone Jacopino - UniPD
Giulia Amato - Etifor | valuing nature
---
9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
La serata di giovedì 28 novembre realizzata a Parabiago grazie alla colaborazione del circolo di Legambiente Parabiago e del Parco dei Mulini è stata una tappa importante per il progetto “L’Olona entra in città: ricostruzione del corridoio ecologico fluviale nel tessuto metropolitano denso” promosso da Comune di Rho e Legambiente e con la partecipazione di un pool di esperti (Università dell’Insubria, Iridra, Oikos e Idrogea) e finanziato da Fondazione Cariplo.Importante perchè, nonostante il progetto preveda lo studio di interventi di deframmentazione nel terriorio di Rho, è fondamentale creare sinergie e collaborazioni con realtà territoriali a Nord e Sud dell'area di intervento. Per questo gli interventi fatti da Raul del Santo, Parco dei Mulini, e da Gianluigi Forloni, assessore di Rho, vanno nella stessa direzione: creare un collegamento fra diverse progettualità e dunque dare possibilità a questo piccolo varco ecologico di ricrearsi.
Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente, ha riassunto le condizioni territoriali e di contesto molto difficili con cui il gruppo di progetto deve fare i conti. Un’unica immensa città, grande quasi 12 mila ettari: una gigante “Olonia” con una superfice urbanizzata pari quasi alla metà di quella di Milano ma con una popolazione di circa 240 mila abitanti, tutto questo con gravi conseguenze per lo stato di salute del fiume, per la sicurezza idrogeologica e per la sopravvivenza della biodiversità. Barbara Raimondi, Idrogea e Francesco Bisi, Oikos sono entrati invece nel dettaglio delle campagne di indagine faunistiche e vegetazionali portate avanti in seno al progetto evidenziando i singoli nodi critici che per ora frammentano il corridoio. La serata si è conclusa con la consegna della Guida Olona da Vivere, realizzata da Legambiente con il sostegno di Ianomi, ad uso e consumo di tutti gli abitanti del sottobacino Olona-Bozzente e Lura. (fonte Legambiente)
RIQUALIFICAZIONE ECOLOGICA DEL FONTANILE SERBELLONIIniziativa 21058
GLI INTERVENTI LUNGO IL SERBELLONI COME ASSE DI CONNETTIVITA’ NORD-SUD
Gli interventi in progetto intendono AMPLIARE e CONSOLIDARE le tessere ambientali della porzione occidentale del PLIS in modo da confermarne il ruolo di asse strategico di connessione ecologica in direzione Nord-Sud. La direttrice di connettività a scala vasta tra il Bosco del Rugareto e il Parco Agricolo Sud Milano transita infatti lungo la porzione occidentale del PLIS del Basso Olona, attraverso le aree boscate ad andamento longitudinale che si sviluppano dapprima lungo il Fontanile Serbelloni e poi lungo il Canale Scolmatore.
Biocapacità del Pianeta _ Fenomeno del Littering e Progetto "Risorsa Mare"Associazione ContrOnda
Breve relazione,
presentata in occasione del seminario
“La biocapacità del pianeta”,
tenutosi il 28 marzo 2012 presso
l’università Aldo Moro di Bari, sui temi:
- biocapacità del mare e degli oceani;
- fenomeno del littering;
- biodegradabilità dei rifiuti;
- provenienza dei rifiuti spiaggiati;
- progetto Risorsa Mare.
FACCIAMO SCIOPERO ALL'IGNORANZA E NO ALLO STUDIO. L'UOMO SI COMPORTA COME IL MICROBO SUICIDA. L'INQUINAMENTO (ANCHE CULTURALE) PUO' PORTARCI ALL'ESTINZIONE. OCCUPARSI DEL PIANETA E' ANCHE OCCUPARSI DELL'ISTRUZIONE DELLE NUOVE GENERAZIONI.
Approfondimenti triangoloverde specie_trivellazioni_popolazioniWWF ITALIA
Missione speciale quest’anno per la Giornata delle Oasi WWF prevista domenica 18 maggio: le aree protette del WWF scendono in campo per salvare l’Oasi del Mondo, la grande foresta Amazzonica che negli ultimi 50 anni ha perso quasi un quinto della sua superficie, compresi animali e risorse naturali preziose per le popolazioni locali e di tutto il pianeta. Da domani e per due settimane (1-18 maggio) sarà possibile salvare dalla deforestazione un’area chiamata Triangolo Verde con sms o chiamata da fisso al 45505 a supporto della campagna ‘Vuoi che l’Amazzonia sparisca? Aiutaci a salvare l’oasi del Mondo’
InquinaMENTI: ci comportiamo come un microbo suicida o come un insetto zombiJulioPadron2
Tante le fonti e le forme d'inquinamento, con diverso grado di nocività. Tanta l'apprensione quanto l'indifferenza e la finta pressa di coscienza... sì, perché l'inquinamento primordiale è quello mentale, e inizia con la disinformazione, l'incultura e la sbagliata educazione che diamo ai figli a casa e a scuola. Già previamente interpretato come una sorta di "evoluta" colonia di microbi, l'uomo moderno, a discapito del suo legato intellettivo e culturale, si comporta come un batterio suicida che si espande in modo compulsivo e irrazionale saccheggiando il suo intorno fino la propria estinzione... oppure siamo inconsapevolmente plagiati da qualche parassita che dirotta il nostro raziocinio?
UN NUOVO VOLTO PER IL FIUME: gli interventi previsti per salvaguardare habitatEtifor srl
Francesco Zanovello - Etra
Simone Jacopino - UniPD
Giulia Amato - Etifor | valuing nature
---
9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
La serata di giovedì 28 novembre realizzata a Parabiago grazie alla colaborazione del circolo di Legambiente Parabiago e del Parco dei Mulini è stata una tappa importante per il progetto “L’Olona entra in città: ricostruzione del corridoio ecologico fluviale nel tessuto metropolitano denso” promosso da Comune di Rho e Legambiente e con la partecipazione di un pool di esperti (Università dell’Insubria, Iridra, Oikos e Idrogea) e finanziato da Fondazione Cariplo.Importante perchè, nonostante il progetto preveda lo studio di interventi di deframmentazione nel terriorio di Rho, è fondamentale creare sinergie e collaborazioni con realtà territoriali a Nord e Sud dell'area di intervento. Per questo gli interventi fatti da Raul del Santo, Parco dei Mulini, e da Gianluigi Forloni, assessore di Rho, vanno nella stessa direzione: creare un collegamento fra diverse progettualità e dunque dare possibilità a questo piccolo varco ecologico di ricrearsi.
Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente, ha riassunto le condizioni territoriali e di contesto molto difficili con cui il gruppo di progetto deve fare i conti. Un’unica immensa città, grande quasi 12 mila ettari: una gigante “Olonia” con una superfice urbanizzata pari quasi alla metà di quella di Milano ma con una popolazione di circa 240 mila abitanti, tutto questo con gravi conseguenze per lo stato di salute del fiume, per la sicurezza idrogeologica e per la sopravvivenza della biodiversità. Barbara Raimondi, Idrogea e Francesco Bisi, Oikos sono entrati invece nel dettaglio delle campagne di indagine faunistiche e vegetazionali portate avanti in seno al progetto evidenziando i singoli nodi critici che per ora frammentano il corridoio. La serata si è conclusa con la consegna della Guida Olona da Vivere, realizzata da Legambiente con il sostegno di Ianomi, ad uso e consumo di tutti gli abitanti del sottobacino Olona-Bozzente e Lura. (fonte Legambiente)
Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
Questa è la seconda di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!
Convegno "Biodiversità come motore dello sviluppo rurale". Il convegno si è tenuto al MUSE a Trento il 15 Novembre 2014. On line tutte le presentazioni ed i video dell'evento.
Il convegno aveva l'obiettivo di accostare e mettere a confronto le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative sono state comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto voleva offrire una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale.
Questa è la quarta di otto presentazioni. Cerca su youtube i video!
Contribution to Summer School SISS/SIPe 2017 "I suoli montani, gli humus forestali, l'entomofauna dei suoli" Centro Appenninico Terminillo "Carlo Jucci"
Presentation of the Master degree in Environmental Monitoring and Regeneration: The macrophytic communities of the traits of springs of the Liri-Garigliano basin (central Italy): cenological and ecological surveys.
1. Le comunità vegetali elofitiche e palustri
dell'Appennino Aretino e Tosco-
Romagnolo
Relatore: Claudia Angiolini Laureando: Giorgio Kioussis
Correlatore: Lorenzo Lastrucci
Correlatore: Gianmaria Bonari
Anno accademico 2015-2016
2. Introduzione
Definizione di aree umide:
“Distese di paludi, di torbiere o di acque naturali o artificiali,
permanenti o temporanee, dove l'acqua è stagnante o corrente, dolce,
salmastra o salata, ivi comprese distese di acqua marina la cui
profondità, a marea bassa, non superi i sei metri”.
Art. 1 c.1, Convention on Wetlands of International
Importance especially as Waterfowl Habitat.
3. Introduzione
Importanza ecologica delle aree umide:
●
Ospitano specie vegetali rare.
●
Costituiscono habitat per numerose specie di insetti, pesci, anfibi.
●
Zone di svernamento e nidificazione per l'avifauna.
●
Aree di transizione tra ambienti terresti ed acquatici.
Principali minacce:
●
Antropiche : bonifiche, drenaggi, immissione sostanze inquinanti.
●
Naturali: scarsa disponibilità idrica, cambiamenti climatici.
4. Introduzione
Obiettivi della tesi:
●
Indagine fitosociologica sulle comunità elofitiche e palustri dell' Appennino
Aretino e Tosco-Romagnolo.
●
Determinazione della presenza di comunita vegetali attribuibili ad habitat
di interesse conservazionistico secondo la Direttiva Habitat e/o le leggi
regionali in materia di conservazione della natura (L.R. 56/2000 (Toscana),
L.R. 2/1977 (Emilia-Romagna) ).
5. Area di studio
Situata in Toscana Centro-Orientale ed in seconda parte in
Emilia-Romagna, ed ascrivibile in 3 macro-aree:
1) Parco Nazionale
Foreste Casentinesi
2) Alpe di Catenaia
3)Alpe della Luna
6. Metodi
1) Rilevamenti fitosociologici (172 di cui 92 oggetto di questa
tesi), eseguiti col metodo fitosociologico di Braun-
Blanquet (1932) secondo il seguente procedimento:
I. Individuazione area omogenea secondo criteri fisiografico-paesaggistici,
costituente campione rappresentativo.
II. Valutazione estensione superficiale da rilevare, uguale o maggiore al
“minimo areale”.
III. Stima della copertura totale individuando area coperta da vegetazione
proiettante ombra (da 0 a 100 %).
IV. Redazione scheda con dati relativi l'area di campionamento e le piante
vascolari presenti.
V. Attribuzione di valore di copertura per ciascuna specie secondo la scala
di Braun-Blanquet.
7. Metodi
2) Analisi dei dati secondo il seguente procedimento:
I. I valori nella scala di Braun-Blanquet vengono convertiti nella
scala di Van der Maarel (con valori da 1 a 9).
II.Matrice numerica risultante (172 rilievi per 123 specie)
sottoposta a classificazione gerarchica agglomerativa con il
software SYNTAX2000.
8. Risultati
Dal dendrogramma risultante è stato possibile osservare
12 gruppi contenenti rilievi distinti secondo criteri
floristici ed ecologici. Essi si suddividono in 9
associazioni e 3 aggruppamenti.
9. Risultati
Phalarido-Petasitetum hybridi Schwick. 1933
●
Associazione a dominanza di Petasites hybridus,
megaforbia di ambienti igrofili soggetti ad
ombreggiamento.
●
Orli di boschi ripariali, substrati umidi ed argillosi.
●
Densi aggruppamenti, soprattutto nei pressi di aree
marcate da attività antropica.
●
Habitat di interesse comunitario secondo Direttiva
Habitat 92/43/CEE, Codice Natura 2000 6430: “Bordure
pianiziali, montane e alpine, di megaforbie idrofile”.
10. Risultati
Glycerietum notatae Kulczyński 1928
●
Associazione a dominanza di Glyceria notata, erba perenne
e rizomatosa con distribuzione cosmopolita.
●
Riscontrata in zone soleggiate, su suoli sabbiosi e ricchi di
limo nei pressi di rive fluviali, canali di irrigazione, pozze,
aree morfologicamente depresse e prati umidi.
●
Caratteristica di acque lentamente fluenti e ricche di calcio
e basi.
●
Inclusa tra gli habitat meritevoli di conservazione a livello
regionale come “Formazioni elofitiche delle acque
correnti” secondo la LR 56/2000 della Toscana e il
DPG/2015/2848 dell’Emilia-Romagna.
11. Risultati
Glycerietum fluitantis Nowiński 1930
●
Fitocenosi strutturalmente ed ecologicamente simile a
Glycerietum notatae, ma con specie diagnostica Glyceria
fluitans.
●
Presente in habitat dall'elevato stadio di
terrestrializzazione o periodicamente allagate.
●
Può crescere in acque sia oligotrofiche che eutrofiche, ma
è poco tollerante al disturbo antropico.
●
Inclusa tra gli habitat meritevoli di conservazione a
livello regionale come “Formazioni elofitiche delle acque
correnti” secondo la LR 56/2000 della Toscana e il
DPG/2015/2848 dell’Emilia-Romagna.
12. Risultati
Sparganietum erecti Roll 1938
●
Associazione con specie diagnostica Sparganium erectum,
pianta acquatica perenne e rizomatosa.
●
Presente in acque stagnanti o debolmente fluenti a una
profondita di 10-50 cm, da poco a molto calcaree, da
oligotrofiche a molto eutrofiche.
●
Fitocenosi stabile ed oligospecifica, tipicamente si insedia
dopo interventi antropici sul substrato.
●
Inclusa tra gli habitat meritevoli di conservazione a livello
regionale come “Formazioni elofitiche delle acque
correnti” secondo la LR 56/2000 della Toscana e il
DPG/2015/2848 dell’Emilia-Romagna.
13. Risultati
Aggruppamento a Caltha palustris
●
Specie crescente su sponde fluviali e zone umide.
●
Diagnostica per le seguenti alleanze: Calthion palustris
Tuxen 1937, Caricion remotae Kastner 1941 e Cratoneuro
filicini-Calthion laetae Hadac 1983.
●
I rilievi di questa tesi mostrano un'affinità ecologiche
con Caricion remotae, e più specificatamente con
l'associazione Carici remotae-Calthetum laetae Coldea
1978, formante comunità in contesti igrofili forestali di
ruscellamento. Tuttavia non può essere considerata tale
in quanto mancano specie caratteristiche.
●
Rientra nella lista delle entità vegetali meritevoli di
conservazione secondo la Legge regionale n. 56 del 6
aprile 2000 della Regione Toscana.
14. Conclusioni
●
Riconoscimento di 9 associazioni e 3 aggruppamenti, appartenenti a 4 classi
fitosociologiche.
●
Individuazione di 4 cenosi di importanza conservazionistica incluse in liste di
attenzione a livello europeo/regionale, e 13 specie vegetali di interesse regionale
secondo la Legge n.56 del 6 aprile 2000 della Regione Toscana.
●
Messa in luce di problematiche nell’applicazione di
criteri conservazionistici stabiliti a livello europeo e
non tenenti conto di contesti nazionali (Es. Cenosi a
Caltha palustris comuni e non minacciate in centro
Europa, ma fragili e rare in Europa meridionale).