Come la Cina e l'Estremo Oriente è visto dalla letteratura occidentale del 1900. Relazione di maria Rosa Panté al Convegno "Lo sguardo convesso" di Provaglio d'Iseo 29 settembre 2013
Inquinamenti delle acque sotterranee da solventi clorurati. La situazione nel...Arpa Piemonte
Lo stato dell’arte delle attività che enti territoriali e aziende hanno svolto in questi anni per contenere e mitigare la contaminazione da tetracloroetilene nell’area di Biella e Gaglianico (Piemonte, Italia)
La qualità delle acque superficiali e sotterranee in Piemonte, 2015Arpa Piemonte
La tutela delle acque (fiumi, laghi, transizione, marino costiere e sotterranee) e degli ecosistemi collegati è regolamentata dalla Direttiva 2000/60/CE (WFD) che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, dalle direttive figlie e dalla normativa nazionale conseguente.
24imo Forum di Medicina Vegetale - Bari, 13 dicembre 2012. Per saperne di più, leggi i reportage su Agronotizie:
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/la-medicina-vegetale-incontra-il-clima/17020
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/alieni-diserbi-e-normative/17022
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/pubblico-chiama-privato-risponde/17021
Come la Cina e l'Estremo Oriente è visto dalla letteratura occidentale del 1900. Relazione di maria Rosa Panté al Convegno "Lo sguardo convesso" di Provaglio d'Iseo 29 settembre 2013
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Lo stato dell’arte delle attività che enti territoriali e aziende hanno svolto in questi anni per contenere e mitigare la contaminazione da tetracloroetilene nell’area di Biella e Gaglianico (Piemonte, Italia)
La qualità delle acque superficiali e sotterranee in Piemonte, 2015Arpa Piemonte
La tutela delle acque (fiumi, laghi, transizione, marino costiere e sotterranee) e degli ecosistemi collegati è regolamentata dalla Direttiva 2000/60/CE (WFD) che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, dalle direttive figlie e dalla normativa nazionale conseguente.
24imo Forum di Medicina Vegetale - Bari, 13 dicembre 2012. Per saperne di più, leggi i reportage su Agronotizie:
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/la-medicina-vegetale-incontra-il-clima/17020
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/alieni-diserbi-e-normative/17022
• http://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2012/12/20/pubblico-chiama-privato-risponde/17021
Italy you did not expect: Journey in the Arctic in the midst of the Mediterra...Carlo Jacomini
Mantoni C., Bigaran F., Falco S., Jacomini C., 2017. Poster prized at the 42nd Congress of Italian Society of Soil Science (SISS), Florence, 5-7 Dec., 2017, 2nd Session: “Climate Change Mitigation: from Carbon Sequestration to GHG Emissions reduction”.
Strategie di fitorisanamentoassistito da microrganismi promotori di crescita ...Sardegna Ricerche
L'intervento "Strategie di fitorisanamentoassistito da microrganismi promotori di crescita delle piante" a cura di Anna Rosa Sprocati, in occasione dell'evento "Bonifiche ambientali e potenzialità delle imprese" che si è tenuto a Cagliari il 7 novembre 2014.
Convegno conclusivo progetto cluster CARBIO - Analisi e monitoraggio della bi...Sardegna Ricerche
La presentazione è stata realizzata da Giovanni Brundu durante l'evento conclusivo del progetto cluster CARBIO. L'evento si è svolto online in modalità a distanza il 26 marzo 2021.
Appunti sulla Legge regionale del Veneto 14/2017 sul consumo di suolo. Contenuti e aspetti critici. Presentazione al corso di Diritto Europeo dell'Ambiente. Padova, Palazzo del Bo - 16 maggio 2018
Il sito relazione.ambiente.piemonte.it è stato costruito per restituire alla comunità i dati raccolti per rispondere all’esigenza di leggere il territorio non solo in funzione della qualità ambientale ma anche delle dinamiche dello sviluppo sostenibile di tali processi, rispetto ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030.
Premio PA Sostenibile 2019 soluzione di Arpa PiemonteArpa Piemonte
Arpa Piemonte e Regione Piemonte hanno realizzato il sito relazione.ambiente.piemonte.it: quattro grandi tematiche - clima, aria, acqua e territorio - attraverso 150 indicatori tracciano lo stato di salute dell’ambiente in Piemonte secondo il modello riconosciuto a livello internazionale DPSIR (determinanti, pressioni, stato, impatti, risposte). Ogni tematica fa riferimento ai 17 obiettivi in cui si articola l’Agenda 2030 Onu per lo sviluppo sostenibile.
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Uno sguardo allo stato dell'ambiente in PiemonteArpa Piemonte
Aria, acqua e territorio. Tre grandi tematiche per raccontare l’ambiente in Piemonte. Un percorso attraverso lo stato, i fattori che influenzano la risorsa, gli impatti che ne conseguono sull’ambiente stesso e le ricadute sulla salute delle persone e infine le risposte che gli enti propongono.
Il servizio Meteo Vetta è integrato nel portale della Rete Escursionistica della Regione Piemonte, che contiene anche gli altri prodotti realizzati nell’ambito del progetto Vetta.
I progetti VETTA e VETTA II, nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013, che hanno visto la partecipazione della Regione Piemonte e di Arpa Piemonte in qualità di soggetto tecnico competente, prevedevano un modulo specifico dedicato ad iniziative volte a promuovere la sicurezza in montagna, in particolare per quanto concerne i pericoli legati alle condizioni meteorologiche e alle valanghe, fattori che, in modo diretto o indiretto, rappresentano ancora oggi la maggiore causa degli incidenti. Le condizioni nivo-meteorologiche rappresentano infatti quel fattore che più di tutti influenza e modifica l’ambiente e il terreno su cui ci si muove, mettendo alla prova le capacità fisiche e psichiche del frequentatore della montagna.
I prodotti per la prevenzione realizzati nel progetto Vetta IIArpa Piemonte
Nell’ambito del servizio di valutazione del pericolo valanghe, la stagione 2014-15 ha visto l’aggiornamento dei contenuti e della frequenza di emissione del bollettino valanghe: a partire dal mese di febbraio è stata messa in linea la nuova versione che, oltre a contenere una specifica sezione di approfondimenti, prevede un’emissione quotidiana del grado di pericolo.
Dalla prossima stagione invernale il servizio sarà ampliato con bollettino valanghe in inglese e un bollettino valanghe di sintesi in italiano ed inglese a supporto della maggior comprensione dell’evoluzione diurna del pericolo valanghe.
I nuovi prodotti sono stati pensati con l’obiettivo di migliorarne la fruibilità, arricchirne i contenuti informativi e si inseriscono in un percorso più generale volto a promuovere una corretta coscienza dei rischi e dei pericoli in montagna avviato nel 2014 con la campagna informativa Sicuramente sulla neve promossa da Regione Piemonte.
Arpa Piemonte divulga anche, attraverso il sito internet istituzionale, i video con le previsioni meteo e la situazione valanghe per il week-end, prodotti una volta alla settimana, le mappe meteorologiche osservate e previste, aggiornate quotidianamente e la previsione last-minute per il week end focalizzata sul terreno su cui si muove l’escursionista.
Tra i prodotti di approfondimento, le cartoline sui pericoli in montagna “prenditi tempo per conoscere il tempo”, a cui sono associati delle infografiche animate, e il prodotto multimediale interattivo sui pericoli in montagna legati alla meteorologia e alle valanghe per imparare in modo divertente ad affrontare un'escursione con la massima sicurezza e mettersi alla prova in giochi e test.
L’importanza dell’attività di prevenzione e le nuove sfide della comunicazioneArpa Piemonte
E' disponibile un servizio di informazione e previsione nivo-meteorologica per l’escursionismo, disponibile sul sito della Rete Escursionistica della Regione Piemonte, caratterizzato da un elevato grado di dettaglio spaziale e temporale, da un’elevata affidabilità perché basato su dati oggettivi, analisi tecniche specializzate e costantemente verificato.
Dati meteorologici (temperatura, velocità e direzione del vento, umidità relativa, precipitazioni) e di altezza neve al suolo misurati da ben 52 stazioni dislocate sul territorio montano e collinare della regione sono aggiornati con cadenza semioraria per dare un quadro di dettaglio delle condizioni sul territorio.
Analisi delle condizioni nivometeorologiche della stagione invernale 2014-15Arpa Piemonte
Nella memoria collettiva la stagione invernale 2014-15 piemontese è ricordata come "povera" di neve. In realtà la sua peculiarità è stata la marcata irregolarità nella distribuzione delle precipitazioni nevose, concentrate in tardo autunno sopra i 2000 m e a fine inverno, quando sono state così intense da riportarne la sommatoria annuale entro i valori medi. Nel tardo autunno, a inizio e metà novembre, si sono verificate intense e diffuse precipitazioni a carattere nevoso oltre i 1800-2000 m. I mesi tipicamente invernali, dicembre e gennaio, poveri di precipitazioni nevose, hanno lasciato le zone montane a quote medie con un innevamento da ridotto ad assente. Nei mesi di febbraio e marzo, invece, le precipitazioni nevose, registrate anche a quote collinari e in pianura, sono state molto intense ed hanno riportato i valori di neve fresca nella media o poco sopra e spessori di neve al suolo importanti proprio alle quote medie, determinando altresì un’intensa attività valanghiva spontanea. Le nevicate nei mesi primaverili sono state nuovamente da molto scarse ad assenti e sempre sotto la media mensile.
Arco alpino piemontese: incidenti da valanga 2014-2015Arpa Piemonte
Conoscere la montagna e la neve, essere consapevoli del rischio e adottare i comportamenti giusti per ridurlo al minimo, informarsi e agire per tempo, interpretando i segnali della natura
Il rischio valanghe e il ruolo della protezione civile - Stefano Bono, Region...Arpa Piemonte
Il rischio valanghe corrisponde agli effetti indotti sul
territorio da fenomeni d’instabilità del manto nevoso,
che si verificano in particolari condizioni nivometeorologiche,
e che possono giungere ad interessare
infrastrutture o centri abitati. Non è oggetto del sistema
d’allertamento la segnalazione di situazioni di criticità
che possono interessare piste da sci, impianti di risalita
o tratti di viabilità in alta quota.
Guida alla consultazione del portale Stato Ambiente in PiemonteArpa Piemonte
Il sito racconta il cambiamento del nostro territorio negli ultimi 10 anni seguendo l’evoluzione delle numerose informazioni ambientali raccolte, analizzate ed elaborate nel corso del tempo.
Descrive inoltre quali sono le prospettive future, gli aspetti positivi e negativi dell'ecosistema piemontese,
che cosa è stato fatto e cosa occorre ancora fare per tutelare e migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Il lettore può scegliere il proprio percorso navigando linearmente attraverso le tre grandi tematiche aria, acqua e territorio e poi scendere ai livelli successivi per un ulteriore approfondimento.
In alternativa potrà partire da uno dei 150 indicatori presi in esame e navigare liberamente tra uno e l’altro seguendo i propri interessi.
Arpa Piemonte - La meteorologia a supporto della prevenzione valanghe di Rena...Arpa Piemonte
Evento meteorologico:
- Nuova neve (quantità, tipo di cristalli, densità, temperatura)
- Condizioni termiche (persistenza di periodi freddi o di periodi miti, escursioni diurne, variazioni repentine della temperatura)
- Ventosità (intensità e direzione del vento durante e dopo la precipitazione nevosa, venti umidi, venti asciutti, effetti termici del vento)
- Altre precipitazioni (pioggia)
Arpa Piemonte - Attività del Servizio Nivologico e i nuovi strumenti a suppor...Arpa Piemonte
Il Servizio Nivologico coordina e promuove le iniziative necessarie al funzionamento della rete nivometrica manuale regionale e attua la validazione giornaliera dei dati acquisiti dalle stazioni nivometriche manuali e automatiche per la loro immediata disponibilità alla pubblicazione.
Attività parallela svolta per scopi di documentazione e di alimentazione dell'archivio informatico sui fenomeni valanghivi che interessano il territorio piemontese consiste nella raccolta, tramite la rete di rilevatori distribuita sul territorio piemontese, di informazioni e dati storici sugli eventi valanghivi del passato, oltre alla documentazione sugli eventi recenti.
Arpa Piemonte - Analisi delle condizioni nivometeorologiche della stagione in...Arpa Piemonte
Il lavoro parte dal monitoraggio delle condizioni nivometeorologiche per arrivare alla descrizione dell’attività valanghiva e degli incidenti da valanga. Tali conoscenze ed informazioni sono frutto delle collaborazioni da tempo instaurate con numerosi Enti pubblici e privati che operano, attraverso il proprio personale qualificato, nel corso della stagione per il rilevamento, la raccolta e la trasmissione dei dati.
Il rendiconto nivometrico, strumento statistico e divulgativo di Secondo BarberoArpa Piemonte
Annualmente viene prodotto il Rendiconto Nivometrico che contiene la sintesi dell’evoluzione del manto nevoso, i dati nivometrici misurati dalla rete delle stazioni automatiche e manuali e la relazione sugli incidenti da valanga verificatisi sulle montagne piemontesi nel corso della stagione.
Le attività di Arpa Piemonte nell’ambito della prevenzione dei rischi natural...Arpa Piemonte
È obiettivo di Arpa Piemonte fornire il proprio contributo al sistema che opera per la prevenzione delle valanghe attravarso attraverso due canali: la previsione, in quanto attività tecnica di cui ha assunto sempre più competenze e conoscenze, e l’informazione, offrendo al pubblico prodotti di lettura immediata e realizzando momenti divulgativi e formativi per contribuire a creare la cultura del rischio
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È obiettivo di Arpa Piemonte fornire il proprio contributo al sistema che opera per la prevenzione delle valanghe attravarso attraverso due canali: la previsione, in quanto attività tecnica di cui ha assunto sempre più competenze e conoscenze, e l’informazione, offrendo al pubblico prodotti di lettura immediata e realizzando momenti divulgativi e formativi per contribuire a creare la cultura del rischio
Il monitoraggio delle acque di balneazioneArpa Piemonte
L’azione di Arpa è orientata ad una valutazione ampia e complessiva sugli elementi che garantiscono la fruizione balneare.
Alla valutazione complessiva si affianca una valutazione puntuale della singola acqua di balneazione
Risposte biologiche al cambiamento climatico, monitoraggio e adattamento della biodicvversità regionale, Enrico Rivella
1. SESSIONE BIODIVERSITA’
“Risposte biologiche al cambiamento
climatico, monitoraggio e adattamento della
biodiversità regionale”
Enrico Rivella
Arpa Piemonte,
Struttura Ambiente e Natura
Biosphere Reserve Colloquium CollinaPo: convegno sui cambiamenti climatici, la
biodiversità e nuovi scenari ecologici
Cascina Le Vallere, Moncalieri 9 maggio 2016
2. Storia della vita = storia della
biodiversità
Il sistema Gaia condivide con
tutti gli organismi viventi la
regolazione dell’ambiente
fisico e chimico ad un livello
prossimo a quello favorevole
alla vita.
3. Un po’ di numeri… Ogni anno, tra 17000 e 100000 specie svaniscono dal
nostro pianeta. Tra il 1970 e il 2006 la popolazione animale è diminuita del 31%,
quella dei coralli del 38% e le foreste di mangrovie del 19%. Sono considerati a
rischio di estinzione il 21% dei mammiferi, il 41% degli anfibi, il 13% degli uccelli, il
27% dei coralli, il 20% di tutte le specie vegetali
Thuiller W.
2007.Climate
change and the
ecologist,
Nature, 448:
550-552
I principali
fattori
di estinzione
4. Un’elevata proporzione
di specie ha già iniziato
a rispondere al recente
cambiamento climatico
Studio di C. Parmesan
2003 su Science:
specie viventi
“impronta digitale” del
cambiamento climatico
5. 25% delle specie
mondiali estinte entro
il 2050 a causa
dell’azione combinata
del riscaldamento
globale e della
degradazione degli
habitat
Thomas et al. (2004),
Nature 427:145-148
10. CRITERI PER LA CREAZIONE DI UNA RETE
REGIONALE
DI MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEL
CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLA BIODIVERSITA’
Selezione di metriche meteorologiche appropriate
Realizzazione di un data-base regionale omogeneo
Confronto con dati storici
Monitoraggio a lungo termine
Interdisciplinarietà
Identificazione di bioindicatori del cambiamento climatico
12. • Diversa temporizzazione delle fasi vitali
• Modifica dei periodi di migrazione
• Allungamento del periodo vegetativo
Alterazione dei rapporti di competizione per desincronizzazioni e
disaccoppiamenti nell’interazione tra specie (mismatch)
RISPOSTE BIOLOGICHE AD UN
INCREMENTO DELLA TEMPERATURA
CAMBIAMENTI NELLA DISTRIBUZIONE DELLE SPECIE
• Invasione di specie adattate a climi più caldi
• Spostamento in quota e verso latitudini nord di specie vegetali ed
animali sensibili a stress termico (termo-sensitive species)
• Sparizione di habitat vulnerabili e/o di ridotta dimensione (es. torbiere
alpine, Caricion bicolori-atrofuscae)
• Variazione di densità delle popolazioni e possibili estinzioni locali
CAMBIAMENTI FENOLOGICI
ADATTAMENTI FISIOLOGICI, MORFOLOGICI E COMPORTAMENTALI
14. Relitti artici: popolazioni sempre più ridotte edRelitti artici: popolazioni sempre più ridotte edRelitti artici: popolazioni sempre più ridotte edRelitti artici: popolazioni sempre più ridotte ed
isolate nelle alte quoteisolate nelle alte quoteisolate nelle alte quoteisolate nelle alte quote
Lagopus mutus
Carex bicolor
15. Relazioni fra uccelli,
habitat e quota
• specie come il sordone, il
fringuello alpino, il gracchio
alpino ed il codirosso
spazzacamino, sono distribuite
lungo un gradiente altitudinale
Spioncello
Allodola
Codirosso spazzacamino
Codirossone
Gracchio alpino
Gracchio corallino
Fringuello alpino
Culbianco
Ballerina gialla
Ballerina bianca
Sordone
Stiaccino
Bigiarella
Passera scopaiola
Organetto
Zigolo muciatto
Fringuello
Fanello
Cornacchia nera
Merlo dal collare
Verzellino
-2.0
-2
-1.0 0.0 1.0
0
2
4
Asse 1 - Quota, Copertura di rocce
Asse2–Diversitàdivegetazionecoperturadicespugli
Analisi delle Corrispondenze Canoniche (CCA).
16. Nuove comunità
Modificazione della forma e grandezza
degli areali delle specie alpine e nivali
Slittamento altitudinale delle fasce
bioclimatiche
Migrazione delle specie
verso quote più elevate
Effetti potenziali sulla vegetazione alpina
Estinzione
Impossibilità di risalita e sostituzione
con specie più competitive
provenienti dal basso
Aster alpinus
Hieracium
villosum
Dryas octopetala
17. Dati storici:
•Circa 350 inventari floristici storici
delle montagne Svizzere
•Inizio 1900
•Affidabili
20. Collemboli (ordine di Insetti; 6500 specie note; 0,5-5 mm)
- Tendenza all’anoftalmia
- Allungamento ed appiattimento del corpo
- Tendenza a ridurre le appendici (antenne, zampe, furca)
- Tendenza alla depigmentazione
QBS-C mostra una sensibilità maggiore alle variazioni di parametri importanti in
quota quali il contenuto in sostanza organica ed il regime idrico del suolo
Metodo QBS-collemboli
21. • rilievo fitosociologico
• QBS (pedofauna)
• parametri pedologici
(pH, tessitura, C, N)
• temperatura del suolo
con data-logger
• (temperatura aria)
Allestimento di aree di saggio in comunità
erbacee di 4 x 4 m
22. Plot per il rilievo floristico
ANALISI DELLA MICROTERMIA DELLA FLORA
23. Migrazione altitudinale di
specie termosensibili
Vallone del Vannino (Val Formazza)
Vallone San Bernardo (Val Bognanco)
Gradienti altitudinali in Val d’Ossola
Allestimento di 2 serie di aree di saggio su gradiente altitudinale da
1600 a 2600 m
24. S.I.C. “ALTA VALSESIA” (MONTE ROSA)
Più alto sito Natura 2000 d’Europa
Record altitudinale di piante fanerogame sulle Alpi
25. GRADIENTE ALTITUDINALE ALTIPIANO DI
CIMALEGNA 2600-3000 m s.l.m.
Collaborazione con Istituto Mosso – Laboratorio
Neve e Suoli Alpini dell’Università di Torino e
Parco Alta Valsesia
26. Vallette nivali, riferibili al Salicion herbaceae (Salicetalia herbaceae), nelle
aree di maggior accumulo e ristagno della neve
29. Stazione meteorologica portatile MAWS per lo studio dell’andamento
meteorologico nella stagione vegetativa - Arpa Piemonte – dip. Sistemi Previsionali
30. MONITORAGGIO DELLE LIBELLULE IN TORBIERE
SUBALPINE E RUOLO DEGLI ODONATI COME INDICATORI
DI CAMBIAMENTO CLIMATICO
Lucia Pompilio - Arpa Piemonte
34. Fonte: www.odonata.it
Aggiornamento della distribuzione di Crocothemis erythraea
in Piemonte e Valle d’Aosta:
• In verde: osservazioni fino al 2007
• In rosso: osservazioni dopo il 2007
35. Indicatori TORBIERE ALTE ATTIVE
•Superficie occupata da habitat “Torbiere alte attive”
•Presenza di flora clima sensibile (Carex pauciflora, sfagni)
•Presenza di fauna clima sensibile (odonati)
•Profondità della falda
•Stock di carbonio e azoto
•Flussi di CO2
•Nitrati e ammonio nel manto nevoso
•Cationi nelle soluzioni circolanti
Obiettivo del Piano d’Azione sul Cambiamento Climatico delle Alpi : Preservare le torbiere come
pozzi di assorbimento di CO2 e come serbatoi di biodiversità
Carex pauciflora
Collaborazione con DBIOS Università di Torino, prof. Giorgio BUFFA
36. Alpe Devero, Baceno (VB)
Applicazione del protocollo
PHENOALP su prateria
montana nei pressi stazione
meteo ARPA
• Fenologia riproduttiva
• Fenologia vegetativa: indici di
rinverdimento, biomassa e LAI
• Rilievo fenofasi di specie
erbacee
Fenologia in ambiente alpino
Collaborazione con DiBIOS, dell’Università di
Torino prof. Consolata SINISCALCO
dell’Università di Torino
37. Correlazione tra dati meteorologici e pollinici
Inverno 2015-2016: anticipo di fioritura di
diverse specie come Corylus avellana
(nocciolo), Alnus glutinosa (ontano nero).
Trend di allungamento del periodo vegetativo
già evidente da alcuni anni.
38. 1 – Monte Moro Pass (Macugnaga,
VB), 2870 m slm
2 – Corno del Camoscio – passo
dei Salati Pass (Alagna
Valsesia, VC), 3020 m slm
3 – Passo Sommeiller
(Bardonecchia, TO), 3000 m slm
4 – Passo della Colletta Pass
(Bellino, CN), 2840 m slm
5 – Passo della Gardetta (Canosio,
CN), 2,500 m slm
“Permanet”, rete di stazioni di monitoraggio del permafrost nelle
Alpi piemontesi
La stazione consiste ne monitorare la
temperatura a differenti profondità in un
foro verticale nella roccia (da10 a100 m)
– Sabbioni (Formazza, VCO),
40. Giaccone Elisa (1), Colombo Nicola (1), Fratianni Simona (1,2), Buffa Giorgio (3), Paro
Luca, Rivella Enrico (4)
1Université des Etudes de Turin, Département de Sciences de la Terre, Turin, Italie
2Centro di ricerca sui Rischi Naturali in Ambiente Montano e Collinare (NatRisk), Grugliasco, Italie
3Université des Etudes de Turin, Département de Science de la Vie et Biologie des Systèmes, Turin, Italie
4Agence Régionale pour la Protection de l’Environnement (ARPA) of Piemonte, Turin, Italie
LES IMPACTS DU CHANGEMENT
CLIMATIQUE SUR GEOSPHERE,
CRYOSPHERE ET BIOSPHERE DANS UN
BASSIN ALPIN DE HAUTE ALTITUDE
(BASSIN DU SABBIONE, ALPES
LEPONTINES, ITALIE)
AIC 2014
27e colloque de l’Association Internationale de
Climatologie
2-5 Juillet 2014 – Dijon, France
41, 3 2
41. Relevés de végétation
Stades phénologiques de Artemisia genipi
Cercle rouge: zone où Artemisia genipi a
été cueillie; polygones bleu: glaciers
rocheux
1
2
3
4
5
6
S1 S2
S5
S3 S4
Etude sur la phénologie de Artemisia genipi dans six domaines du bassin
120 individus de A. genipi ont été ramassé dans six sites sélectionnés. Pour chaque site 40
individus dans les zones neutres, 40 dans les secteurs de dépression et 40 dans les zones de
crêtes ont été recueillis
41Un retard phénologique chez Artemisia genipi a été constaté sur le corps du debris rock glacier, ce qui
démontre surtout l'interférence de la micromorphologie sur la végétation
42. SORGENTI
Sorgente Assedras, Valdieri. Parco Alpi Marittime
• Rappresentano isole di biodiversità
in grado di ripopolare il restante
territorio
• Rappresentano ambienti da un lato
vulnerabili rispetto agli effetti dei
cambiamenti climatici, dall’altro
idonei per il loro monitoraggio
43. 1
2
3
100 km
Negli anni recenti sono stati condotti da ARPA Piemonte studi approfonditi
sulle comunità di Diatomee in 3 aree alpine Natura 2000:
1. Alte Valli Pesio e Tanaro 30 sorgenti
2. Alpi Marittime 60 sorgenti
3. Gruppo del Monviso 7 sorgenti
Perché le diatomee?
Ubiquitarie; diffuse in amplissimi range
altitudinali
tassonomia e informazioni ecologiche sono
relativamente ben conosciute
Presenza di competenze in ARPA
, Primo ritrovamento in Italia di
Gomphonema nathorstii, specie rara
segnalata nell’isola dell’Artide
44. Rete di monitoraggio di sorgenti di alta quota in settori alpini diversi
Rilevamento dettagliato dell'habitat fisico
del tratto direttamente influenzato dalle
sorgenti
Variabili geologiche e fisiche utili per il
monitoraggio del permafrost
Comunità delle diatomee bentoniche
Comunità delle macrofite acquatiche
(comprese macroalghe, briofite e piante
superiori)
Comunità zoo-bentoniche
(campionamenti distinti del meiobenthos
e del macrobenthos)
Odonati
Vegetazione igrofila delle rive sotto
l'influenza diretta delle sorgenti
Componenti già rilevate dal 2014
con frequenze differenti:
Le 5 sorgenti della rete, situate in Alta Val
Formazza, Alta Valle Sesia, Alta Valle Maira,
Alta Valle Gesso e Alta Valle Pesio
45. Gli studi CNR ISE sui laghi alpini
e il sito L.T.E.R. Laghi Paione (Val Bognanco)
Monitoraggio continuo di alcuni
laghi dalla fine degli anni ’70, con
frequenza di campionamento
variabile (da 2 a 5 campioni/anno)
(Laghi Paione e Boden)
Boden
Paione
La vulnerabilità dei laghi d’alta quota li rende
adatti all’utilizzo come indicatori dei
cambiamenti globali, quali la deposizione di
inquinanti atmosferici e le variazioni climatiche
(attraverso il ritiro dei ghiacciai, la diminuzione
del periodo di copertura ghiacciata del lago e
di quella nevosa al suolo ecc.)
46. • NAO (North Atlantic
Oscillation Index)
Indice mensile del
NAO basata sulla
differenza dei valori
normalizzati della
pressione a livello
del mare tra Ponta
Delgada, Azorre e
Stykkisholmur/Reykj
avik, Islanda
Relazione clima/fenologia avifauna migratoria
Collaborazione con DBIOS Università di Torino, prof. Enrico CAPRIO
47. Fenologia avifauna migratoria
Centro studi della Migrazione della
Riserva di Fondotoce
Dati di inanellamento decennio 2001-2010 del Centro Studi della
Migrazione di Fondotoce – Verbania (Ente Parco Ticino)
• Relazione tra migrazione primaverile e
indici climatici (NAO – SOI e indice di
piovosità del Sahel)
• Successo riproduttivo della rondine
(rapporto giovani/adulti catturati nella
stagione estiva/autunnale) e
correlazione con NAO primaverile
Collaborazione con DBIOS Università di Torino, prof. Enrico CAPRIO
49. Averla piccola
Balia nera
Beccafico
Canapino
Cannaiola verdognola
Cannareccione
Codirosso
Cutrettola gialla
Forapaglie
Forapaglie macchiettato
Lui grosso
Pettazzurro
Prispolone
Sterpazzola
Sterpazzolina
Stiaccino
Tarabusino
Topino
Usignolo
MIGRATORI TRANS SAHARIANI
Collaborazione con DBIOS Università di Torino, prof. Enrico CAPRIO
Tendenza ad anticipare
l’inizio della migrazione
negli anni più piovosi
nella zona del Sahel e
con indici NAO
primaverili e invernali
positivi
50. Strategia Nazionale di Adattamento ai
Cambiamenti Climatici
• intensificare la ricerca e gli sforzi per ridurre le
incertezze sugli impatti dei cambiamenti climatici
sugli ecosistemi e la biodiversità, identificando le
lacune conoscitive;
• integrare l’adattamento ai cambiamenti climatici nei
piani e programmi di pianificazione, gestione e
protezione della biodiversità;
• promuovere lo scambio d’informazione e la
collaborazione tra organismi competenti in settori
diversi;
• limitare la frammentazione degli habitat ed
assicurare la connettività progressiva delle aree
protette e tra le Alpi e gli Appennini con speciale
attenzione ai corridoi naturali.
51. Strategia Nazionale di Adattamento ai
Cambiamenti Climatici
• aumentare l’habitat disponibile delle specie a rischio
di stress climatico proteggendo l’habitat circostante
e i territori idonei più in quota;
• dimensionare le politiche di prevenzione e lotta
contro gli incendi boschivi in funzione dei rischi
indotti dai cambiamenti climatici;
• rafforzare i piani di monitoraggio e controllo delle
specie vulnerabili, invasive, agenti infestanti;
• potenziare l’ampliamento delle banche genetiche e di
germoplasma di specie a rischio (e.g. Rete RIBES47);
• introdurre le considerazioni sui cambiamenti
climatici in atto e futuri nei processi di Valutazione
d’Incidenza Ambientale e Valutazione Ambientale
Strategica
52. DEFINIZIONE DI STRATEGIE DI ADATTAMENTO DEGLI
ECOSISTEMI DI MONTAGNA
(provincia di Verbania, Interreg IT-CH 2007-2013)
• Utilizzare la modellistica bioclimatica e del contenuto di
carbonio organico nel suolo nella pianificazione delle risorse e
valutazione dei servizi ecosistemici
• Sperimentare la conservazione in situ delle entità rare e/o
minacciate mediante la traslocazione in habitat idonei più in
quota (es Carex pauciflora al Vannino)
• Tutelare gli ambienti di torbiera
• Gestire le unità silvo-pastorali nell’ottica di incrementare i
meccanismi naturali di assorbimento di carbonio (carbon sink)
• Preservare la biodiversità in generale ed evitare perdite
irreversibili