L’innovazione viene definita come un’idea, un prodotto o una tecnologia, sviluppata e successivamente commercializzata presso i consumatori che la percepiscono come nuova.
L’innovazione dunque viene intesa come un processo di identificazione, creazione e distribuzione del valore attraverso un prodotto che in precedenza non esisteva sul mercato e non riguarda la creazione di valore tramite semplici strategie di marketing (es. un cambio di posizionamento).
In questa fase dunque faremo riferimento alle metodologie in base alle quali le imprese creano e commercializzano (a) prodotti nuovi in assoluto, (b) miglioramenti e modifiche di prodotti esistenti, (c) nuove marche create attraverso attività di R&S, mentre non faremo riferimento a nuovi prodotti realizzati tramite acquisizione di imprese e brevetti
L’innovazione viene definita come un’idea, un prodotto o una tecnologia, sviluppata e successivamente commercializzata presso i consumatori che la percepiscono come nuova.
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Statistical Process Control (SPC) 2da edicionGus567
The document discusses the history and development of chocolate over centuries. It details how cocoa beans were first used as currency by the Maya and Aztecs before being introduced to Europe in the 16th century. Chocolate became increasingly popularized and commercialized over subsequent centuries as production and processing methods improved.
Big Data a Costo 0: Dove Aprire i Negozi in base alla ricerca su GoogleALE AGOSTINI
Key Facts:
Gli strumenti Google Adwords e Trends mi dicono dove e su cosa si concentra la ricerca legata ai mie servizi / prodotti, aiutando a scegliere dove mettere i negozi
Attraverso i dati da Smartphone, Google conosce giorno e orario delle visite FISICHE in uno specifico punto vendita
Gestendo in modo avanzato Google Analytics ho gli interessi di chi visita il mio sito e cosa cerca dentro al sito
Presentata al Forum Retail 2015 – Istituto Internazionale di Ricerca
più info: www.aleagostini.com
La forza vendita quale reale asset per accelerare la ripresaGiorgio Tosi
Avere la migliore strategia e la migliore offerta non è più sufficiente "per vendere", soprattutto in contesti economici quali quello odierno, in cui si è costretti a "risvegliare" una domanda che si è fatta contratta e latente.
Infatti se nel passato le vendite sono state in qualche modo trainate inerzialmente dalla domanda, nell'ultimo decennio, ed in particolare dopo la crisi economico‐finanziaria del 2009, per vendere è stato necessario ripensare l'intero sistema di vendita introducendo logiche "manageriali" di gestione del cliente e di ottimizzazione della forza vendita.
L'evoluzione dei bisogni dei clienti, soprattutto nei mercati B2B, ha orientato lo sviluppo del portafoglio di offerta da prodotti standard‐commodities a soluzioni progettuali che richiedono da un lato alla sales force maggiori competenze su aspetti quali conoscenza del cliente, portafoglio prodotti e mercato; dall'altro al management capacità di pianificazione, gestione e miglioramento dei processi e della struttura commerciale.
L'approccio metodologico proposto da Strategic Management Partners si pone l'obiettivo di supportare le aziende nel modellare ed ottimizzare il sistema di vendita B2B, andando a definire sia la struttura che i processi commerciali, in funzione delle caratteristiche interne, del contesto competitivo e delle minacce/opportunità presenti sul mercato.
Il risultato è quello di rendere la struttura di vendita maggiormente performante, in grado di cogliere appieno le opportunità date da una ripresa ottenendo miglioramenti significativi e duraturi.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
Festo Master Lean Six Sigma 2014 Green e BlackAlessandro Enna
Integrare gli strumenti Lean e Six Sigma per aumentare la produttività e la redditività dei processi
Avvio Green Aprile 2014 - avvio Upgrade Black Novembre 2014
Come ridurre i costi e incrementare la produttività con il sistema Lean Six S...Fabrizio Favre
Vivien Charrey è un Lean Six Sigma (LSS) Master Black Belt (massimo livello di certificazione della metodologia Lean Six Sigma). Eccoti una prima introduzione al suo sistema.
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Avere la migliore strategia e la migliore offerta non è più sufficiente "per vendere", soprattutto in contesti economici quali quello odierno, in cui si è costretti a "risvegliare" una domanda che si è fatta contratta e latente.
Infatti se nel passato le vendite sono state in qualche modo trainate inerzialmente dalla domanda, nell'ultimo decennio, ed in particolare dopo la crisi economico‐finanziaria del 2009, per vendere è stato necessario ripensare l'intero sistema di vendita introducendo logiche "manageriali" di gestione del cliente e di ottimizzazione della forza vendita.
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Il risultato è quello di rendere la struttura di vendita maggiormente performante, in grado di cogliere appieno le opportunità date da una ripresa ottenendo miglioramenti significativi e duraturi.
Scopo della PNL è darvi le metodologie perché si attui in voi un processo di crescita delle vostre possibilità, per porvi in maniera nuova e più efficace nelle sfide di ogni giorno.
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Intervento relativo alla fase di Continual Service Improvement tenuto all'interno del tutorial organizzato da itSMF Italia relativo alla nuova versione di ITIL (26/11/2011)
Presentazione su come applicare la difettosità e garantire il time to market con la metodologia Six Sigma. Tratta da uno dei webinar di Advance Operations Management School, ASCM/APICS Premier ELITE Partner.
World Class Manufacturing: Controllare e ridurre sistematicamente i costiForema
La metodologia TPM (Totale Productive Maintenance), le logiche Lean Manufacturing ed il Total Quality Management sono stati integrati e sono la base del World Class Manufacturing.
Il World Class Manufacturing, inoltre integra lo sviluppo delle Risorse Umane, dell’Ambiente, del Customer Care e della Sicurezza
pone alla base della scelta delle strategie e degli impianti da “aggredire” il Cost Deployment: si affrontano le problematiche sulle base della loro incidenza economica.
Giovedì 26 marzo 2015 ore 17.00-19.00
Schio – sede di Confindustria- Via Lago di Lugano, 21
PMI Rome Agile Project Management è il futuro?Emiliano Soldi
Agile Project Management is the future? What about waterfall and the traditional way of project management?
What are the percentage of success and fail of both the methodologies? When use the former and when the latter?
Ridurre il fenomeno dell’abbandono del cliente (customer churn) è una sfida sempre più difficile. L'utilizzo di advanced analytics permette di individuare in anticipo i clienti che abbandoneranno mettendo in atto opportune strategie di retention
Sigma Experience nasce come somma di esperienze di diversi manager e professionisti, con ampio background in aziende italiane ed internazionali in posizioni di vertice e con un vasto know-how nella gestione di aziende internazionali, così come di PMI.
L'insieme di queste esperienze consente di offrire ai nostri clienti un'assistenza completa, poliedrica ed efficiente.
In questa fase di profondi mutamenti dell'economia queste sono le caratteristiche vincenti per far crescere le aziende e per condurle al raggiungimento dei loro obiettivi.
"Anche le migliori idee hanno bisogno di aiuto per diventare un business"
ARKON_Omnia Your Fractional & Temporary Managerstefanosabato68
👉 Consulenza di Direzione per strutturare l'iniziativa di Business Plan finalizzato a due diligence dei decision maker Finanziari e/o Industriali.
👉 Fractional management per gestione operativa della iniziativa sino a Exit.
👉 Formazione manageriale e audits post intervento per manutenzione progetto
I servizi sono incaricati da Aziende, Investitori, terze parti delle comunità finanziarie.
La supply-chain come elemento strategico: l'approccio 2AMCS Consulting
Per adeguare la gestione della supply chain ai cambiamenti rapidi e profondi richiesti dal mercato, troppo spesso si cercano le soluzioni ai singoli problemi, privilegiando le esigenze di continuità aziendale, le emergenze o i vincoli di disponibilità finanziaria.
L’emergenza così prevarica la necessità di rivedere l’assetto organizzativo ed il modello di business, impedendo di incrementare solidamente l’efficienza e l’efficacia dei processi operativi.
Questi comportamenti non favoriscono la creazione di una «nuova» supply chain che sia strutturata per generare valore per il cliente attraverso una corretta gestione dei processi interni ed esterni.
Sulla base delle considerazioni di cui sopra MCS Consulting ha sviluppato e realizzato 2A-Analytical Assessment, un metodo di analisi e valutazione dei bisogni di miglioramento per produrre con minori risorse maggior valore per l’azienda e per i suoi clienti.
La supply-chain come elemento strategico: l'approccio 2A
Six Sigma_form SPC to Lean mgmt
1. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA’ DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA AZIENDALE PROVA FINALE LA METODOLOGIA SEI SIGMA:DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT RELATORE: CH.MO PROF. PROVASI CORRADO CONTRORELATORE: CH.MO PROF. GRIGOLETTO MATTEO LAUREANDO: BARDELLA MATTIA N. MATRICOLA 573533 ANNO ACCADEMICO 2009-2010
2. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMADefinizione “La qualità è la conformazione coerente alle aspettative del cliente” Non c’è qualità se non c’è soddisfazione del cliente Fonte di vantaggio competitivo Numerosi benefici (minori costi e maggiori ricavi) 2 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
3. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMABenefici economici 3 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
4. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAStoria ed evoluzione del concetto di qualità Concetto in evoluzione continua Controllo artigianale di pezzi unici I e II Rivoluzione Industriale: produzione di massa -> sistema di ispezione e controllo ex post II GM: sistemi di controllo statistico (SPC) II Dopoguerra: Assicurazione della qualità Crisi petrolifera anni ‘70: successo modello giapponese di prevenzione dei difetti qualitativi (processi aziendali e organizzazione) 4 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
5. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAIl cambiamento degli anni ‘80: GE, Motorola & co. Scoperta teorie di Deming (varianza di processo) applicate in Giappone Scoppia la moda degli approcci qualitativi: TQM, JIT, Hoishin ecc. -> superficialità e scarsi risultati 1987: Motorola applica concetto di varianza di processo-> nascita Metodo 6 Sigma 1995: GE adotta approccio 6 Sigma RISULTATO: notevoli progressi economici 5 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
6. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAIntroduzione ai concetti 6 Sigma Obiettivo: ottenere un processo che produca 3,4 parti difettose per milione di opportunità -> ottenere un range di variazione ammessa di ± 6 volte la deviazione standard misurata, prima di incorrere in un difetto ->raggiungere la quasi-perfezione 6 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
7. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAIntroduzione ai concetti 6 Sigma Uso della Gaussiana 7 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
8. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAIntroduzione ai concetti 6 Sigma Limiti di variazione ammessa: definiti dai requisiti del cliente; delimitano l’area in cui il cliente è soddisfatto 8 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
9. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMATemi principali Focus genuino sul cliente MGMT basato su dati e fatti concreti Focus sui processi aziendali MGMT proattivo Collaborazione e teamwork Tendenza alla perfezione e tolleranza per gli “incidenti di percorso” 9 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
10. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMA Metodo 6 Sigma: oltre il raggiungimento di un obiettivo tecnico-qualitativo Modo innovativo di fare business Nuova visione dell’organizzazione Il cliente è il punto d’inizio dell’attività aziendale -> cambiamento radicale dell’impresa 10 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
11. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAL’importanza delle persone 11 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
12. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAStruttura umana nell’approccio 6 Sigma 12 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
13. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMA6 Sigma e Total QualityMovement (TQM) TQM: filosofia per miglioramento qualitativo ed organizzativo (origine da Feigenbaum) Concetto di Totalità: sforzo qualitativo pervade tutta l’organizzazione ed è sostenuto da ogni sua parte Attenzione al cliente, sviluppo procedure per miglioramento continuo 13 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
14. 1. QUALITA’ E METODOLOGIA SEI SIGMAMancanze del TQM rispetto al metodo 6 Sigma Concetto confuso, poco concreto (filosofia) Mancanza di integrazione Assenza coinvolgimento della leadership Non abbatte le barriere interne Eccessivo zelo tecnico (strumenti complessi) Focus su qualità di prodotto (e non sull’intera offerta) 14 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
15. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMA Implementazione su due livelli: Strategico: assicurare il coinvolgimento ed il commitment di tutti i livelli manageriali, tramite formulazione di obiettivi strategici Business Process Management Operativo: Miglioramento di processi esistenti DMAIC Creazione di nuovi processi DFSS (DMADV) 15 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
16. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello strategico: BPM Ottenere l’impegno ed il coinvolgimento del Management Problema: Resistenza al Cambiamento Soluzione: collegare sforzi di miglioramento qualitativo a obiettivi strategici da perseguire Qualità è parte dell’attività d’impresa Lo sforzo genera risultati altamente visibili 16 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
17. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello strategico: BPM Come: 8 punti fondamentali del BPM (Eckes, 2001) Creazione ed accettazione di obiettivi strategici di business Individuazione processi chiave, subprocessi, processi agevolatori Identificazione dei processowner Creazione e validazione di dashboard di misurazione (“telemetria” di processo) Raccolta dati Creazione criteri di selezione dei progetti Selezione dei progetti (Project Priorization Matrix) Controllo continuo e strategico dei processi: Business QualityCouncil (BQC) Controllo performance progetti con BalancedScorecard Revisione periodica progetti, selezione nuovi progetti, revisione criteri di selezione, apprendimento e best practices 17 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
18. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC Cuore operativo della metodologia 6 Sigma Insieme di procedure, strumenti, linee guida per la ristrutturazione dei processi al fine di raggiungere l’obiettivo 6 Sigma Deriva dal ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) elaborato da Deming e Shewhart (SPC) Si basa sul metodo scientifico Composto di 5 fasi, cicliche E’ un modello iterativo 18 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
19. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC Le 5 fasi: Define Measure Analyze Improve Control 19 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
20. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 1: DEFINE 3 elementi fondamentali (Eckes, 2001): Costruzione del team charter Identificazione dei clienti, loro bisogni e requisiti Costruzione mappa di processo attuale 20 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
21. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 1: DEFINE Costruzione del team charter Business case: contestualizzare il lavoro del team Esplicitazione del problema Ambito del progetto: definire i confini entro cui deve essere delimitata l’azione del team Obiettivi e target: condivisi e raggiungibili Ruoli e responsabilità 21 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
22. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 1: DEFINE Identificazione clienti, loro bisogni e requisiti Cliente: chi riceve il prodotto/servizio; interno ed esterno; scelta delle priorità Bisogno: output di processo che stabilisce la relazione cliente-fornitore Requisito (CTQ): caratteristiche dell’output che soddisfano il cliente (criticaltoquality) 22 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
23. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 1: DEFINE Individuazione dei requisiti: CTQ tree 23 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
24. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 1: DEFINE Individuazione dei requisiti: QFD matrix: mette in relazione caratteristiche del prodotto, bisogni del cliente, analisi competitiva 24 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
25. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 1: DEFINE Mappatura dettagliata del processo esistente (metodo SIPOC) 25 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
26. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Identificare le misurazioni chiave, raccogliere i dati e definire la sigma performance attuale Uso Data CollectionPlan 26 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
27. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Cosa misurare: quali grandezze? (CTQ tree) Tipo di misura: Misure di output (efficacia) Misure di processo (efficienza interna) Misure di input (efficienza esterna) 27 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
28. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Tipo di dati: discreti o continui (preferibili) Qualità dei dati influisce su affidabilità del sistema di misurazione: accuratezza, ripetibilità, riproducibilità, stabilità Definizione operativa: comprensione senza possibilità di discrezione di cosa deve essere misurato 28 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
29. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Strumenti: Checksheets 29 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
30. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Strumenti: Diagramma di Pareto 30 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
31. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Strumenti: Distribuzione di frequenza 31 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
32. 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Strumenti: StatisticalProcessControl (SPC): ogni processo è affetto da variazione ed è rappresentabile tramite una distribuzione di frequenza Cause comuni (ineliminabili) e speciali di variazione (individuabili e eliminabili): macchinari, materiali, metodi,sistemi di misurazione, ambiente, persone 32 LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
33. 33 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Campionamento Rappresentatività e casualità Dimensionamento del campione (Eckes, 2001): Dati continui: Dati discreti: LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
34. 34 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Riferimento 6 Sigma: tradurre in termini di sigma performance lo stato corrente del processo Metodo discreto Difetto, unità difettosa, opportunità Proporzione difettosa Proporzione produttiva LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
35. 35 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Riferimento 6 Sigma: tradurre in termini di sigma performance lo stato corrente del processo Metodocontinuo Deviazione standard Indicatori di capacità (± 3σ) CapabilityRatio (CR): proporzione di sfruttamento delle specifiche del cliente Capabilityindex (Cpk): considera la non centratura della media di processo LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
36. 36 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 2: MEASURE Riferimento 6 Sigma Tabelle di conversione LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
37. 37 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Obiettivo: individuare le cause radice del problema di sub-performance del processo 2 veicoli di individuazione: Analisi dati (efficacia) Analisi di processo (efficienza) LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
38. 38 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi dati Istogramma LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
39. 39 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi dati Statistiche descrittive: Misure di posizione Misure di dispersione Misure di forma LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
40. 40 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC Box-plot FASE 3: ANALYZE Analisi dati Analisi esplorativa dei dati: Stem-and-leaf plot LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
41. 41 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi dati Run chart: Dati in sequenza temporale LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
42. 42 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi dati Diagramma di Pareto: stabilire l’importanza relativa di differenti cause radice LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
43. 43 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi di processo Sub-processmapping Analisi: Momentsoftruth Attività a non valore aggiunto e loro classificazione Calcolo tempi attività di processo LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
44. 44 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi delle cause radice Fase “Open” LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
45. 45 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi delle cause radice Fase “Narrow”: schema C-D-C (clarification, duplication, categories) Fase “Close”:5 whyDiagram(affinare l’individuazione delle cause) LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
46. 46 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi delle cause radice Validazione delle cause individuate N.B.: necessarie assunzioni di normalità, indipendenza ed identità di distribuzione nel caso di dati continui LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
47. 47 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi delle cause radice Validazione delle cause individuate Strumenti: Inferenza statistica (verifica di ipotesi e stima intervallare) Analisi di regressione e correlazione Test di significatività statistica (χ2, T-test, ANOVA) Regressione logistica Design OfExperiments (DOE) LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
48. 48 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 3: ANALYZE Analisi delle cause radice Validazione delle cause individuate DOE: sperimentazione di eventi significativi, osservazione degli effetti risultanti sull’output di processo, al fine di capire come più cause influenzano l’output singolarmente ed in combinazione 4 tipologie: trial & error OFAT full factorial fractionalfactorial LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
49. 49 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 4: IMPROVE Obiettivo: elaborazione e selezione di soluzioni per eliminare le cause radice validate 3 fasi per la scelta: “Open”, “Narrow”, “Close” Strumenti: Diagramma di affinità Diagramma ad albero Digramma di interrelazione Schema C-D-C Diagramma matriciale e matrice delle priorità Criteri MUST e WANT LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
50. 50 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 4: IMPROVE Implementazione della soluzione: Project management (project plan, WBS, Gantt, PERT, CPM, diagrammi a rete) ProcessDecisionProgram chart (PDPC) Failure Mode and EffectAnalysis(FMEA) Uso progetto pilota LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
51. 51 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 5: CONTROL Obiettivo: controllare l’andamento dei processi anche dopo il completamento della ristrutturazione in un’ottica di miglioramento continuo 2 livelli: Controllo strategico (8° fase BPM) Controllo operativo LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
52. 52 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 5: CONTROL Controllo operativo ControlCharts: permettono di analizzare l’andamento nel tempo di determinate statistiche, analizzandone la variazione al fine di determinare possibili cause speciali di variazione su cui intervenire Molti tipi di controlchartsdiversi, in base al tipo di dati ed alle statistiche LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
53. 53 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 5: CONTROL – Fasi di costruzione controlcharts Campionamento in ordine cronologico di sottogruppi di dati: minimizzare variazione interna ai gruppi e massimizzare la variazione tra i gruppi Calcolo delle statistiche prescelte e dei limiti di controllo (LCL e UCL): i limiti sono funzione dei dati raccolti e di diverse costanti in base al tipo di grafico LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
54. 54 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 5: CONTROL – Fasi di costruzione controlcharts Rappresentazione grafica delle statistiche prescelte in relazione ai sottogruppi LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
55. 55 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DMAIC FASE 5: CONTROL – Fasi di costruzione controlcharts Analisi ed interpretazione dei grafici ottenuti LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
56. 56 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DFSS & DMADV Design ForSix Sigma (DFSS) Obiettivo: creare nuovi prodotti/servizi/processi per soddisfare le aspettative dei clienti ad un livello 6 sigma di qualità. Utilizzo framework DMADV: derivato da DMAIC, strumenti simili; applicazione molto meno frequente LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
57. 57 2. L’IMPLEMENTAZIONE DELLA METODOLOGIA 6 SIGMALivello operativo: DFSS & DMADV DMADV: Le 5 fasi DEFINE: identificare i bisogni del cliente ed i delighters MEASURE: previsione delle metriche da utilizzare per rilevare la soddisfazione del cliente ANALYZE: definizione del design concept, traslando i CTQs in caratteristiche di prodotto/processo (Detailed) DESIGN: sviluppo del concept, uso di simulazioni e prototipi VERIFY: creazione di meccanismi e procedure di controllo e miglioramento dei processi/prodotti creati LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
58. 58 3. COSTI E BENEFICI DELLA METODOLOGIA 6 SIGMA 6 Sigma: ridurre il gap tra livello qualitativo attuale e livello qualitativo 6 Sigma Eliminare attività che non aggiungono valore per il cliente, i costi della scarsa qualità (i difetti) Migliorare la profittabilità senza compromettere le capacità di sviluppo dell’impresa (come il costcutting) Creare un sistema di rilevazione dei costi della qualità integrato con il sistema generale, con l’ausilio dell’area contabilità (analisi costi benefici, punto di pareggio, valore temporale del denaro) LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
59. 59 3. COSTI E BENEFICI DELLA METODOLOGIA 6 SIGMA Costi della scarsa qualità: spese sostenute per assicurare un livello qualitativo soddisfaciente 3 tipi: Costi di prevenzione Costi di valutazione Costi di fallimento Obiettivo: minimizzare la somma di questi costi LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
60. 60 3. COSTI E BENEFICI DELLA METODOLOGIA 6 SIGMA Risultati nelle organizzazioni 6 Sigma (2005): 53% aziende Fortune 500 adotta 6 Sigma (83% top 100) Risparmio medio annuo su fatturato in imprese 6 Sigma del 2,3% 75 miliardi di dollari risparmiati in un anno Risparmio globale 1987-2006: 427 miliardi di dollari Approccio fondamentale nei momenti di crisi: organizzazioni che hanno adottato 6 Sigma attraversano meglio la congiuntura registrando performance di EBITDA e CAGR superiori alle altre aziende (Kiemele, 2010) LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
61. 61 4. LEAN MANAGEMENT E SEI SIGMA: DUE APPROCCI COMPLEMENTARIIntroduzione al Lean Management Origine: II dopoguerra, Giappone, Toyota Obiettivo: minimizzare imuda (difetti) nel flusso di valore verso il cliente Produrre più velocemente, costi più bassi e qualità superiore Concezione alternativa dei processi aziendali: eliminazione dei magazzini, anche intermedi, per affrontare tempestivamente i problemi di produzione Condivisione della responsabilità dello sforzo qualitativo LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
62. 62 4. LEAN MANAGEMENT E SEI SIGMA: DUE APPROCCI COMPLEMENTARIFilosofia Lean Eliminare i muda: Sovrapproduzione; Ritardi e attese; Trasporto di prodotti semilavorati all’interno del processo; Magazzini; Movimento delle persone; Difetti; Processi non necessari. Coinvolgimento di ogni lavoratore nel miglioramento qualitativo Kaizen: miglioramento continuo e graduale LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
63. 63 4. LEAN MANAGEMENT E SEI SIGMA: DUE APPROCCI COMPLEMENTARIStrumenti Just-In-Time (JIT) Uso di macchinari piccoli e meno complessi Layout di processo per velocizzare flusso di valore Riduzione tempi di setup Migliorare visibilità dei processi Ottica di progettazione Pull Kanban Levelledscheduling (takttime) LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010
67. Richiede una pesante infrastruttura organizzativaCOMPLEMENTARIETA’ E SINERGIE LEAN SIX SIGMA LA METODOLOGIA SEI SIGMA: DALLO SPC AL LEAN MANAGEMENT A.A. 2009 – 2010