presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
2. DEFINIZIONE DI
UN VULCANO
i vulcani sono agenti
endogeni ma più
specificamente sono fratture
della crosta terreste da cui
fuoriesce il magma
proveniente dall' interno
della terra, sotto forma di
gas lava ed altri materiali
incandescenti, solitamente
localizzati lungo le placche
litosferiche.
UN VULCANO "TIPICO" E' FORMATO DA:
• un serbatoio magmatico:situato ad una profondità tra I 10 km e I 60 km dove si
raccoglie e ristagna il magma;
• un edificio vulcanico:spesso a forma di cono, costituito dagli stessi elementi emessi
nel corso di un eruzione vulcanica;
• un cratere: apertura da cui fuoriesce la lava;
• un camino: di forma generalmente cilindrica,che collega il serbatoio magmatico con il
cratere ed é percorso dal magma in risalita verso l'esterno.
3. Tipi di vulcano e attivita' vulcanica
TIPI DI VULCANO
Esistono diversi tipi di vulcani a seconda di forma dimensione e attivita'
vulcanica e sono:
Vulcano lineare: si forma quando il magma non raggiunge la superficie
terrestre tramita un cratere,ma fuoriesce da un'ampia frattura della crosta
terrestre.
Vulcano centrale: con il tipico edificio a forma di cono che a sua volta
é di tre tipi:
• Vulcano a scudo: caratterizzato da fianchi poco ripidi,con una base
molto ampia rispetto all' altezza, si forma quando l'attivita' eruttiva
produce lavamolto fluida. Es. Mauna Loa isole Hawaii
• Stratovulcano: ha la classica forma conica, si origina quando l' attivita'
eruttiva alterna l' emissione di lava fluida con la produzione di ceneri e
lapilli. Es. Vesuvio Stromboli EtnaItalia
• Coni di scorie: formati da piroclasti leggeri spesso sono il risultato di
una singola eruzione, in genere di piccole dimensioni con fianchi molto
ripidi. Es. Campi Flegrei Italia
ATTIVITA' VULCANICA
Esistonodue tipi di attivita'vulcanicaovvero:
Attivita' effusiva: quando nel corsodell' eruzione prevale l' emissione di
lava,di solito molto calda e fluida. in questocaso il
vulcano si comportain mdo prevedibile ed intuitivo,per cui i rischi per
lepopolazioni circostanti sonolimitati. L' attivita'effusivae' prevalente
lungo i marginidivergenti delle placche litosferche e in corrispondenza
dei punti caldi.
Attivita' esplosiva: quandonel corso dell' eruzione prevale l' espulsione
violenta di gas e di piroclasti.Prevalente lungoi margini convergenti
delle placche litosferiche ed e' il piu' rischiosoe distruttivoper l' uomo.
Ma perché sono presenti due attivita'vulcaniche cosi' diverse? la
rispostasi trovanel magma che l'alimenta, infatti esistonodue tipi di
magmi ovveroi magmi acidi o i magmi basici o basaltici.
4. DISTRIBUZIONE DEI VULCANI SUL PIANETA
TERRA
I fenomeni vulcanici sono concentrati
sui margini delle placche litosferiche,
nel cosiddetto "anello di fuoco"
circumpacifico in particolare:
→ lungo i margini convergenti
quando una placca oceanica
sprofonda sotto un'altra placca;
→ Lungo i margini divergenti
quando due placche si allontanano
l'una dall'altra la crosta terrestre si
assottiglia e si frattura.
5. I VULCANI ITALIANI
→ I vulcani italiani sono concentrati nel centroe nel sud del paese, i principali sono:
→ ETNA: con I suoi 3.500 m. d'altezzacirca e' il vulcano piu' altro dell' Europa, si trovain Sicilia
in provinciadi Catania e le sue eruzioni sono testimoniate fin dai tempi antichi. Celebri sono
le eruzioni del 1614 quandoil vulcano erutto'per 10 anni e quella del 1951 durataben 372
giorni.
→ STROMBOLI: isola vulcanica, situatain Sicilia appartenente all' Arcipelagodelle Eolie, si e'
formata 100.000anni fa ed e' uno dei vulcani piu'attivi del mondo. Come l'
Etna appartiene al cosidetto"tiporosso",riferitoai vulcani che eruttano lava piuttostofluida
con lunghe colate laviche.
→ VESUVIO: situatoin Campania, alto 1,281 m. ed appartenente al sistemamontuosoSomma.
Dal 1349 non ha piu'eruttatoed e' attualmente in statodi quiescienza,cio' significa che l'
attivita'vulcanicae' sospesa.Ricordiamola violenta esplosione del 79 D.C. quando in un solo
giorno esplose quasi un miliardo di metri cubi di materiale,causando la morte di mille
persone. Oggi un' esplosione del genere avrebbe delle conseguenzadisastrose poiche'ai piedi
del vulcano vivono migliaia di persone.
6. PIANO DI
EVACUAZIONE:
QUANDO E
DOVE E'
PREVISTO
UN PIANO DI EVACUAZIONE E' UN DOCUMENTO
SCRITTO CHE CONTIENE LE REGOLE A CUI
DEVONO ATTENERSI LE PERSONE CHE IN CASO DI
PERICOLO DEVONO ESSERE EVACUATE.
Ad esempio il piano di emergenza che riguarda la città di Napoli
minacciata ad est dal Vesuvio e ad ovest dai Campi Flegrei risale al
2001 e deve permettere di evacuare oltre un milione di persone . Il
P.d.E. divide le zone possibilmente interessate in: ZONA ROSSA del
Vesuvio costituita da 25 comuni e la ZONA ROSSA dei Campi Flegrei
da 7 comuni, fino ad arrivare alla ZONA GIALLA del Vesuvio che
interesserebbe 88 comuni e la ZONA GIALLA dei Campi Flegrei
interesserebbe 13 comuni.
Tutti i comuni hanno compilato un piano di emergenza ma prima di
diventare operativo l'iter è molto lungo perché coinvolge Comuni,
Province, Regioni fino ad arrivare alla Presidenza del Consiglio. Ma il
piano di emergenza della città di Napoli è un debole e malorganizzato
senza un piano logico, poi il piano su carta deve essere fatto conoscere
a tutta la popolazione e devono essere organizzate delle esercitazioni
con la popolazione locale. Napoli fino ad oggi non è inserita nel piano
di emergenza, ma soltanto recentemente vi sono stati inseriti i
quartieri orientali della città. Per essere efficace il piano di emergenza
che interessa i comuni della zona rossa bisogna che ci sia una rete di
comunicazione dei sindaci dei suddetti comuni interessati e che i vari
piani siano coordinati. Le vie di fuga in caso di emergenza che sono
menzionate nel piano della protezione civile sono pericolose, trafficate
e piuttostostrette.
7. RISCHIO VULCANICO IN ITALIA
→ Guardando i filmati allegati al lavoro mi sono reso conto che il rischio vulcanico in Italia è molto alto perché i vulcani presenti
sono ancora attivi e potrebbero eruttare in qualsiasi momento. Soprattutto in pericolo secondo me sono i cittadini di Napoli e
dintorni in quanto si trovano mi verrebbe da dire tra due fuochi rappresentati dai Campi Flegrei e dal Vesuvio che come ho visto
dai filmati gli studiosi si aspettano che si possano attivare in qualsiasi momento. Inoltre l'eccessiva urbanizzazione sulle pendici del
Vesuvio mette le persone che ci vivono in serio pericolo in quanto potrebbero non riuscire a mettersi in salvo in tempo perché
troppo vicine. Io credo che i napoletani siano consapevoli del rischio che corrono ma in un certo senso sono affezionati al Vesuvio
e alla terra in cui sono nati infatti nel video ho visto una signora che chiama il Vesuvio "Gigante Buono" e vivono ogni giorno con
la speranza che nulla possa accadere e credendo che il loro vulcano possa non tradirli mai.
→ E' certo però che le autorità locali, sicuramente allertate ed informate dagli studiosi e dai centri di vulcanologia che tengono sotto
controllo le attività vulcaniche, dovrebbero seriamente organizzarsi per improntare un piano di evacuazione generale dei vari
comuni interessati dal fenomeno con serie regole da rispettare, stilando un piano di emergenza su carta informandone i cittadini,
sicuramente facendo dei lavori stradali cittadini per facilitare le vie di fuga, organizzando delle prove di evacuazione anche a
singoli comuni e a zone per quanto riguarda la città di Napoli per cominciare a rendere la popolazione più consapevole su ciò
che bisognerebbe fare in caso di eruzione del Vesuvio che io in cuor mio mi auguro fortemente che non avvenga mai altrimenti
potremmo assistere ad una strage ed una città bella come Napoli potrebbe essere rasa al suolo e distrutta completamente.