3. LA STRADA APOCALITTICA
In Europa i palinsesti si caratterizzano per
una schiacciante prevalenza di
intrattenimento e pubblicità, oltre il 90% a
fronte di contenuti informativi che non
superano il 10% (Pira 2007)
4. LA STRADA APOCALITTICA
Negli Usa si stima che negli anni '90 un
bambino abbia visto circa 130 spot al giorno,
900 alla settimana, 45 mila all'anno (Van
Evra 2004)
5. Da Bim Bum Bam a Camera Cafè
La Tv per ragazzi è progressivamente
scomparsa. Nel passaggio tra paleo e neo tv
si è andati da un modello pubblico
pedagogico in cui si cercava di
INFORMARE, EDUCARE E DIVERTIRE
(programmi dedicati, fasce orarie, censura)
a un sistema misto scarsamente
regolamentato sottoil profilo legislativo
ancorato ad una logica di tipo competitivo
orientata alla massimizzazione degli ascolti
(Metastasio 2002)
Oggi non esiste più un prodotto per target
di età, ma ciò che è per l'adulto è costruito
per soddisfare anche bambini e adolescenti
6. I PIU' VISTI (1212 alunni 8-12 anni)
Camera Cafè 69%
Striscia la notizia 61%
I Simpson 59%
Zelig 57%
Le Iene 43%
Wrestling 39%
Mai dire gol 28%
Grande fratello 27%
Amici 25%
GT Ragazzi 19%
(Pira 2007)
Oggi non esiste più un prodotto per target
di età, ma ciò che è per l'adulto è costruito
per soddisfare anche bambini e adolescenti
8. EFFETTI NEGATIVI (Pira 2007)
VIOLENZA APPRENDIMENTO
INDUZIONE ALLA
DROGA SOGGETTO
ATTIVITA'
MOTORIA
CONSUMO DI
ALCOOL
SESSUALITA'
OBESITA'
9. PERCHE' HA DEGLI EFFETTI?
Da una parte la tv ci aiuta a familiarizzare
con il mondo che sta fuori dal contetso
immediato. Espande, fornisce
interpretazioni, mette in luce, offre
valutazioni, legittima o adombra fenomenti
socialiche lo spettatore incontra nella realtà
o in altri media.
Rinforza modelli ideologici, contribuisce a
definire il mondo e a legittimare l'ordine
sociale in essere. Come un tempo la Chiesa,
è padrona del potere simbolico
(Lemish 2007).
10. PERCHE' HA DEGLI EFFETTI?
La posizione dei primi sociologi che si
occupano di tv era di un effetto diretto del
modello sui suoi spettatori (Bullet Theory).
Per quanto oggi superata, molti credono
ancora che tv sia lo stesso fonte primaria di
valori e comportamenti, soprattutto
perquelli meno discussi a livello familiare e
sociale.
Es. Tematica sessuale
11. GLI EFFETTI della PUBBLICITA'
Presentando conquiste (fisiche, sociali,
materiali, mentali) che nessuno è in grado di
realizzare.
Lo spot molto spesso è rivolto a minori. La
pubblicità ha l'obiettivo di far comprare un
prodotto e per farlo a volte può avere Presentando personaggi simili a loro ma
l'effetto di far sentire i bambini incompleti. collocati in ruoli subordinati
(Atkin 1980)
Rappresentando caratteristiche similari a
quelle dello spettatore in un contesto sociale
ed economico molto più elevato
12. GLI EFFETTI della PUBBLICITA'
Il 60% dei genitori si rivolge ai figli per l'acquisto di un cellulare, il 30% chiede consiglio
per l'auto.
La spesa degli adulti determinata dalla scelta dei bambini tra i 4 e i 12 anni nel mondo è
pari a 30 miliardi di $.
(Schorn 2005)
La pubblicità è diventata sempre di più una delle fonti dell'immaginario mitico della
nostra società e, attraverso questo meccanismo, è in grado di costruire forti
rappresentazioni sociali che insegnano ai bambini come è fatta la nostra società, attraverso
una serie di generalissimi stereotipi che condizioneranno il loro comportamento futuro.
(Puggelli 2002)
L'effetto che si genera è di una crescente incapacità di sentirsi completi e soddisfatti senza
poter realizzare l'acquisto di qualche prodotto che si presenta come indispensabile alla
propria identità.
13. UN MONDO MALVAGIO
Alcuni ricercatori affermano che la violenza
televisiva suscita negli spettori paura,
inquietudine, disagio e un profondo senso di
vulnerabilità. (Weimann 2000)
Questa tradizione di ricerca ha concluso che
i forti consumatori di tv considerano il
mondo più crudele e malvagio.
Ma non ci sono indicazioni più chiare sulla
complessa natura delle relazioni tra violenza
televisiva e sviluppo della visione del
mondo.
15. PERCHE' GUARDIAMO LA TV
Alcuni hanno definito la tv BABYSITTER e i
telespettatori SCHIAVI.
Ma non c'è alcun suffragio scientifico alla
teoria di dipendenza dalla tv ne al fatto che
induca in modo automatico a
comportamenti devianti.
Le ricerche dicono che tv ha sostituito il
senso di noia e di vuoto quotidiano e ha
maggiori effetti nei contesti familiari e
educativi in cui c'è un minor livello di
confronto e discussione.
16. PERCHE' GUARDIAMO LA TV
La tv è riempita di responsabilità (omicidi,
rapine, stupri, suicidi, scarso rendimento
scolastico, insofferenza alle regole).
Ma per alcuni autori la QUESTIONE
PEDAGOGICA ha il suo cuore altrove. In
un contesto in cui la socializzazione è
debole, in cui aumenta il potere soggettivo e
diminuisce quello dei fattori di regolazione.
La crisi nasce dalla percezione
dell'esaurimento delle mediazioni sociali
ordinatrici: da qui la necessità di nuove
forme di comunicazione tra l'individuo e il
contesto e la fortuna dei media.
(Morcellini 1999)
17. PERCHE' GUARDIAMO LA TV
Occorre riflettere sulla funzione di
supplenza che I media svolgono nei processi
di socializzazione e sullo svuotamento
comunicativo cui sono sottoposte le vecchie
agenzie (famiglia, scuola, religione).
18. CHI E' CAPPUCCETTO ROSSO?
Lettura di libri, visione di film, accesso a
mostre, musei e spettacoli teatrali è
positivamente correlata all'età adolescenziale
e diminuisce a partire dai 19 anni.
In realtà la tv fa male agli adulti che la
considerano una finestra sul mondo, un
riempitivo di interessi, emozioni e relazioni,
una fonte di gioia, benessere e commozione
e che la inseriscono nei momenti centrali
della vita familiare (pasti e ore serali).
(Rai-Eurisko 1998-1999)
19. CHI E' CAPPUCCETTO ROSSO?
Letrasformazioni che modificano I consumi
dei bambini e dei ragazzi verso I media
manifestano il bisogno di realizzarne un uso
personalizzato. Contro l'ideologia della
disgrazia parla una percezione qualitativa
molto meno affettiva delle nuove
generazioni. Che anzi la tv la stanno
lentamente abbandonando migrando verso
nuovi media.
(Morcellini 1999)
C'è un consumo critico: la selezione avviene
sulla base di una scelta determinata. Il
minore riconosce nel testo I propri bisogni
si percepisce come destinatario perchè si
sente rappresentato dalla comunicazione.
21. POVERA TV
I minori hanno nei confronti dei prodotti
culturali più sofisticati un atteggiamento
molto superiore a quello degli adulti.
(Quarto rapporto IARD 1997)
L'81% dei bambini ha videogiochi, il 92%
gioca di pomeriggio per una media di 2 ore
al giorno (quasi quanto tv), l'88% ha un pc
in casa e il 62% naviga in internet.
(Pira 2007)
22. POVERA TV
Se la tv diventa un problema non più
centrale però lo restano i media.
E la tv può essere un valido aiuto in una
strategia di prevenzione di un loro uso
«dannoso».
25. LE LEGGI
Ci sono leggi ma sono molto spesso
inefficaci perchè difficilmente applicabili e
poco aggiornate con la realtà mediale.
Ci sono poi dei codici di
autoregolamentazione che sono la risposta
più sicura (perchè partono già dal
produttore) ma spesso la sanzione per chi
non li rispetta è inferiore al vantaggio e
non valgono più in tv satellitare e new
media.
27. EDUCAZIONE
1. I messaggi mediatici sono dei costrutti e non il riflesso della realtà
2. I messaggi vengono creati in contesti specifici che rappresentano
interessi di natura economica, politica, sociale, storica, culturale ed
estetica
3. Il processo di interpretazione è il prodotto di un'interazione tra
interprete, testo e contesto culturale
4. I diversi media usano vari linguaggi che si esprimono in una varietà
di sistemi simboli, forme e generi
5. Le diverse rappresentazioni hanno un ruolo significativo nel modo in
cui intendiamo la nostra realtà sociale
(Kubey 1998)
28. EDUCAZIONE
LA MEDIA EDUCATION
Dove e quando farla?
Chi la deve fare?
Come si deve fare?
(Bowker 1991)
29. MODELLI D'USO
ESEMPI DI DECALOGO D'USO DEI MEDIA
Codice di autoregolamentazione tv e minori
Federazione italiana medici e pediatri
Polizia postale
Atari
Moige
30. MODELLI D'USO
* Non considerare la TV come un mezzo "per far star buono il bambino".
* Tenere presente che il tempo dedicato alla televisione deve essere limitato ed
intervallato dal gioco, dalla lettura, dallo sport, dal dialogo.
* Scegliere trasmissioni di qualità che proteggano il bambino da informazioni e
materiali dannosi per il suo sviluppo.
* Scoraggiare l'abitudine ad addormentarsi davanti alla tv, in camera o sul divano,
favorendo la lettura serale di un libro o, ancor meglio, un momento di dialogo.
* Non consentire al bambino/ragazzo di utilizzare la televisione come "sottofondo"
allo studio, in quanto può ostacolare la concentrazione ed aumentare la stancabilità.
* Condividere, quando possibile, la visione di spettacoli di intrattenimento, di
informazione, di film, che, anche se adatti ai bambini, spesso possono avere bisogno di
spiegazioni, rassicurazioni, valutazione.
* Considerare che la ripetitività di pubblicità e trasmissioni di intrattenimento
induce all’aumento dei desideri, al consumismo, all’imitazione di modelli di
comportamento superficiali o del tutto irreali.
* Tenere presente che, pur essendo il mezzo televisivo un utile strumento per gli
apprendimenti, un uso esclusivo di tale mezzo rischia di non favorire lo sviluppo della
concentrazione, delle capacità critiche ed di ostacolare l’apprendimento scolastico.
BAMBIN GESU' (2008)
31. UN'IDEA PER L'USO DEI MEDIA
"Qual è la cosa più importante? Alcuni dicono i
soldi, altri la pulizia. Per me è la libertà, perchè
non sei costretto a fare ciò che ti ordinano gli altri.
Fai quello che ti piace e ti diverti, ti rendi
indispensabile. Altre cose meno importanti, come i
soldi io le detesto perchè il vero tesoro è la vita"
Roberta 8 anni
32. Consigli di lettura
- Dafna Lemish, I BAMBINI E LA TV, Raffaello Cortina, 2007
- Francesco Pira, Vincenzo Marrali, INFANZIA, MEDIA E NUOVE TECNOLOGIE, Franco Angeli, 2007
- Sandro Montanari, RIFLESSI NELLO SCHERMO : PROSPETTIVE DI TUTELA DEI MINORI NELL'ERA
DIGITALE, Aracne, 2007
- Massimiliano Tarozzi, IL GOVERNO DELLA TV : ETNOGRAFIE DEL CONSUMO TELEVISIVO IN
CONTESTI DOMESTICI, Franco Angeli, 2007
- Valerio Belotti, CAPPUCCETTO ROSSO NEL BOSCO DEI MEDIA : COMUNICARE L'INFANZIA E
L'ADOLESCENZA IN QUOTIDIANI E TELEVISIONI IN ITALIA, Guerini, 2004
- David Buckingham, NÉ CON LA TV, NÉ SENZA LA TV : BAMBINI, MEDIA E CITTADINANZA NEL
XXI SECOLO, Franco Angeli 2004
- Piermarco Aroldi, LA TV RISORSA EDUCATIVA : UNO SGUARDO FAMILIARE SULLA
TELEVISIONE, San Paolo, 2004
- Renata Metastasio, LA SCATOLA MAGICA, Carocci, 2002
- Mario Morcellini, LA TV FA BENE AI BAMBINI, Meltemi 1999