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Gli 
organismi 
auto-­‐ada0a1vi: 
Utopia 
o 
socio-­‐percezione? 
Sistemi 
e 
modelli 
per 
ridefinire 
le 
organizzazioni 
Milano, 
12 
Dicembre 
2014 
Dipar4mento 
di 
Economia, 
Management 
e 
Metodi 
Quan4ta4vi 
Università 
degli 
Studi 
di 
Milano
Indice 
dei 
contenu4 
• Gli 
organismi 
auto-­‐adaCa4vi 
e 
la 
socio-­‐percezione 
• ObieFvi 
e 
ambito 
della 
ricerca 
• Esperimen4 
e 
risulta4 
raccol4 
• L’evoluzione 
dei 
sistemi 
e 
dei 
modelli 
organizza4vi 
• Conclusioni
Gli 
organismi 
auto-­‐adaCa4vi 
• Gli 
organismi 
auto-­‐adaCa4vi 
sono 
sistemi 
in 
grado 
di 
riconfigurare 
la 
propria 
struCura 
e 
di 
modificare 
il 
proprio 
comportamento 
in 
fase 
di 
esecuzione 
per 
adaCarsi 
ai 
cambiamen4 
ambientali.
Gli 
organismi 
auto-­‐adaCa4vi 
• L’auto-­‐adaCamento 
è 
un 
fenomeno 
osservabile: 
aFngiamo 
alla 
biologia, 
alla 
fisica, 
alla 
chimica 
per 
creare 
sistemi 
di 
riferimento 
e 
metriche 
che 
ci 
permeCano 
di 
aggiornare 
le 
nostre 
soluzioni. 
• L’uomo 
progeCa 
e 
sviluppa 
prodoF 
e 
servizi 
che 
imitano 
il 
comportamento 
degli 
organismi. 
• La 
replica 
di 
modelli 
e 
sistemi 
auto-­‐ 
adaCa4vi 
si 
sta 
verificando 
anche 
nel 
rinnovamento 
delle 
organizzazioni.
Gli 
organismi 
auto-­‐adaCa4vi 
• Se 
pensiamo 
alle 
nostre 
modalità 
di 
apprendimento, 
noi 
stessi 
siamo 
organismi 
auto-­‐adaCa4vi. 
• Riconfiguriamo 
la 
nostra 
struCura 
(mentalità, 
metodo, 
approccio, 
s4le) 
e 
modifichiamo 
i 
nostri 
comportamen4 
(relazioni, 
azioni, 
reazioni) 
aCraverso 
con4nui 
scambi 
con 
l’ambiente.
La 
socio-­‐percezione 
• La 
Socio-­‐percezione 
è 
la 
capacità 
di 
comprendere 
il 
funzionamento 
dei 
sistemi 
sociali 
che 
ci 
circondano, 
di 
sen4rne 
forze 
e 
debolezze, 
di 
meCere 
in 
contaCo 
le 
persone 
che 
possono 
lavorare 
insieme, 
di 
captare 
le 
corren4 
del 
possibile 
e 
di 
rilevarne 
le 
trappole. 
Le 
persone 
oggi 
sono 
più 
consapevoli 
della 
vita 
sensoriale, 
emozionale 
e 
mentale 
di 
se 
stessi 
e 
degli 
altri, 
che 
giudicano 
sempre 
meno 
e 
capiscono 
sempre 
meglio. 
Le 
persone 
socio-­‐perce,ve 
diventano 
più 
sensibili 
alle 
sofferenze 
e 
socialmente 
più 
abili 
a 
favorire 
l’emergere 
di 
ciò 
che 
è 
conforme 
alle 
loro 
intenzioni. 
(Alain 
De 
Vulpian, 
2010)
ObieFvi 
della 
ricerca 
• Evidenziare 
l’importanza 
di 
sviluppare 
capacità 
di 
auto-­‐ 
adaCamento 
per 
affrontare 
i 
cambiamen4 
radicali 
a 
cui 
ci 
soCopone 
la 
complessità 
socio 
economica 
aCuale. 
• Iden4ficare 
quali 
condizioni 
culturali 
ed 
ambientali 
possono 
accelerare 
(o 
ritardare) 
la 
diffusione 
di 
organismi 
auto-­‐ 
adaCa4vi. 
• ProgeCare 
e 
sperimentare 
soluzioni 
che 
abili4no 
le 
capacità 
di 
auto-­‐adaCamento 
degli 
individui 
e 
delle 
organizzazioni.
Ambito 
della 
ricerca 
• Sono 
state 
osservate 
le 
dinamiche 
di 
auto-­‐adaCamento 
in 
tre 
differen4 
contes4: 
il 
volontariato, 
la 
scuola 
pubblica 
e 
la 
piccola 
media 
impresa. 
• In 
ques4 
ambien4 
sono 
sta4 
aFva4 
progeF 
di 
integrazione 
culturale. 
• Nel 
corso 
del 
tempo 
è 
stato 
possibile 
analizzare 
l’evoluzione 
nella 
struCura 
dei 
gruppi 
e 
nei 
comportamen4 
delle 
persone 
coinvolte, 
evidenziando 
le 
condizioni 
più 
favorevoli 
allo 
sviluppo 
della 
socio-­‐percezione.
Gli 
esperimen4 
e 
i 
risulta4 
raccol4 
ProgeCo 
eXtra 
Inizia4va 
privata 
di 
volontariato 
per 
favorire 
l’incontro 
e 
la 
fusione 
di 
culture 
diverse. 
Salerano 
(LO) 
2006 
2007 
2008 
2009 
2010 
2011 
2012 
2013 
2014 
Corso di Italiano 
per Stranieri: 6 
volontari e 40 
stranieri 
Nascono due nuove 
“comunità” che hanno 
elaborato nuove soluzioni 
adattando il modello di 
partenza al proprio 
ambiente. 
Nasce la pagina FB del gruppo: si 
collegano amici e parenti degli 
stranieri residenti in Italia e 
italiani interessati a questi temi 
L’iniziativa diviene 
parte di una 
associazione culturale 
Coinvolgimento delle comunità straniere in eventi 
culturali in cui condividere tradizioni, storia, cibo, 
musica, ecc. 
Supporto agli stranieri per l’adempimento delle norme di legge e per 
aver accesso ai servizi. Supporto alle istituzioni locali nel favorire 
l’integrazione degli stranieri nel tessuto sociale locale. 
In 
ques1 
9 
anni 
tale 
organismo 
ha 
coinvolto 
oltre 
400 
persone 
italiane 
e 
straniere, 
provenien1 
da 
40 
paesi 
differen1. 
Tavazzano 
(LO) 
Mulazzano 
(LO)
Gli 
esperimen4 
e 
i 
risulta4 
raccol4 
ProgeCo 
eXtra 
Stru0ura 
dell’organismo 
 È 
una 
comunità 
di 
persone 
che 
si 
conoscono 
e 
conoscono 
il 
territorio 
e 
il 
tessuto 
economico-­‐sociale 
in 
cui 
vivono. 
 Chiari 
ed 
esplici4 
sono 
gli 
interessi 
comuni; 
non 
vi 
sono 
gerarchie 
o 
ruoli 
precos4tui4 
all’interno 
del 
gruppo: 
il 
contributo 
di 
ciascuno 
è 
spontaneo 
e 
legato 
alle 
proprie 
competenze 
e 
esperienze. 
 Il 
gruppo 
è 
riconosciuto 
dalle 
amministrazioni 
locali 
(comune, 
provincia, 
regione) 
e 
la 
collaborazione 
tra 
questo 
organismo 
autonomo 
e 
le 
is4tuzioni 
è 
sempre 
stato 
efficace. 
Comportamen1 
dell’organismo 
• Le 
relazioni 
tra 
i 
componen4 
del 
gruppo 
e 
con 
l’ambiente 
esterno 
sono 
basate 
sulla 
condivisione 
e 
sulla 
collaborazione. 
• Ogni 
anno 
arrivano 
circa 
20-­‐30 
nuovi 
stranieri 
e 
in 
tempi 
brevi 
il 
gruppo 
si 
auto-­‐organizza 
per 
erogare 
i 
servizi. 
• Alcuni 
volontari 
partecipano 
alle 
aFvità 
per 
periodi 
brevi 
e 
poi 
“replicano” 
il 
modello 
nelle 
loro 
realtà 
locali, 
favorendo 
il 
propagarsi 
di 
queste 
pra4che.
Gli 
esperimen4 
e 
i 
risulta4 
raccol4 
Generazione 
APP 
Inizia4va 
nella 
scuola 
pubblica 
con 
le 
seguen4 
finalità: 
• Introdurre 
le 
tecnologie 
digitali 
nei 
processi 
educa4vi 
e 
di 
valutazione. 
• ProgeCare 
e 
implementare 
nuovi 
strumen4 
didaFci 
(DidaSca 
Aumentata). 
• Ridurre 
il 
divario 
tra 
gli 
s4li 
di 
comunicazione 
e 
apprendimento 
di 
adul4 
e 
pre-­‐adolescen4 
(K12) 
Social 
Network 
1 
2011 
2012 
2013 
2014 
2015 
Corso di introduzione ai 
social network e alle loro 
potenzialità educative 
La scuola avvia il Progetto Social Network, che nelle sue tre Edizioni ha 
coinvolto circa 300 studenti, 10 genitori e 15 insegnanti. 
DidaSca 
Aumentata 
Art&Tech 
Noi 
Fuoriclasse 
DidaSca 
Aumentata 
Social 
Network 
2 
Social 
Network 
3 
Lezione 
in 
Aula 
(Arte&Immagine) 
con 
l’ausilio 
delle 
tecnologie 
digitali 
Google-­‐suite 
Gramsci.it
Gli 
esperimen4 
e 
i 
risulta4 
raccol4 
Generazione 
APP 
Stru0ura 
dell’organismo 
 Chiari 
ed 
esplici4 
sono 
gli 
interessi 
comuni: 
l’Educazione. 
 Condivisione 
e 
collaborazione 
stanno 
alla 
base 
delle 
relazioni 
con 
gli 
insegnan4. 
 Vi 
sono 
gerarchie, 
ruoli, 
procedure 
e 
norme 
predefinite 
da 
rispeCare 
per 
l’esecuzione 
delle 
aFvità. 
 L’organismo 
‘eredita’ 
il 
‘codice 
organizza4vo’ 
dell’ambiente 
in 
cui 
è 
inserito 
(La 
Scuola 
Pubblica). 
Comportamen1 
dell’organismo 
• Da 
un 
incontro 
informale 
nasce 
l’idea 
di 
un 
progeCo 
per 
la 
scuola. 
• La 
scuola 
aFva 
il 
progeCo 
e 
i 
risulta4 
sono 
eccellen4. 
• Le 
insegnan4 
aFvano 
autonomamente 
progeF 
digitali, 
“replicando” 
il 
modello 
nella 
loro 
sfera 
di 
interessi 
e 
obieFvi. 
• Il 
rapido 
sviluppo 
di 
progeF 
ministeriali 
rivol4 
all’innovazione 
della 
scuola 
e 
l’arrivo 
di 
una 
nuova 
preside, 
stanno 
favorendo 
il 
coordinamento 
e 
lo 
sviluppo 
dell’inizia4va.
Gli 
esperimen4 
e 
i 
risulta4 
raccol4 
Back 
to 
School 
AFvità 
di 
Programme 
and 
Change 
Management 
nel 
progeCo 
di 
Fusione 
di 
due 
Società: 
• Favorire 
lo 
sviluppo 
di 
un’unica 
cultura 
aziendale, 
aCraverso 
il 
reciproco 
scambio 
di 
conoscenze 
e 
competenze. 
• Incrementare 
i 
profiF 
creando 
processi 
opera4vi 
snelli 
ed 
efficaci. 
2007 
2008 
2009 
Team 
Building 
Assessment 
dei 
talen1 
Workshop 
con 
il 
management 
per 
la 
ges1one 
dei 
progeS 
Workshops 
per 
la 
ges1one 
dei 
progeS 
a 
tu0o 
il 
personale.
Gli 
esperimen4 
e 
i 
risulta4 
raccol4 
Back 
to 
School 
Stru0ura 
dell’organismo 
 Chiari 
ed 
esplici4 
sono 
interessi 
delle 
due 
società: 
fondersi 
in 
una 
sola 
per 
accrescere 
i 
propri 
profiF. 
 Inserito 
un 
“agente 
di 
cambiamento” 
per 
trasmeCere 
nuove 
competenze 
e 
nuovi 
metodi 
per 
la 
ges4one 
opera4va. 
 Gli 
organismi 
di 
partenza 
disponevano 
di 
organizzazioni 
snelle 
e 
non 
vi 
erano 
sovrapposizioni 
di 
ruoli 
e 
responsabilità. 
 Un 
nuovo 
“lessico 
aziendale” 
(nuovi 
ruoli, 
nuove 
gerarchie) 
sono 
nate 
dalla 
fusione 
e 
dall’adaCamento 
di 
quelle 
esisten4. 
Comportamen1 
dell’organismo 
• Il 
coinvolgimento 
del 
personale 
nella 
ricerca 
e 
nello 
sviluppo 
di 
soluzioni 
organizza4ve 
ha 
modificato 
il 
comportamento 
dei 
singoli. 
• I 
risulta4 
concre4 
nella 
riduzione 
del 
4me 
to 
market 
e 
dei 
cos4 
di 
progeCo 
hanno 
favorito 
la 
diffusione 
di 
“nuove 
pra4che” 
di 
accoun4ng 
e 
project 
management. 
• Il 
project 
management 
come 
approccio 
al 
lavoro 
ha 
favorito 
il 
diffondersi 
di 
comportamen4 
di 
co-­‐ 
creazione 
delle 
soluzioni.
Gli esperimenti e i risultati raccolti 
• I 
diversi 
gruppi 
analizza4 
hanno 
in 
comune 
tre 
variabili 
struCurali: 
la 
dimensione 
del 
gruppo, 
l'eterogeneità 
dei 
componen4 
e 
la 
semplicità 
delle 
regole. 
• La 
relazione 
tra 
gli 
elemen4 
dei 
gruppi 
si 
basa 
su 
tre 
elemen4 
“conneFvi”: 
Affidabilità, 
Reputazione, 
Reciprocità. 
• Nessuna 
evoluzione 
è 
par4ta 
da 
un 
“grande 
piano”, 
ma 
è 
emersa 
dagli 
impulsi 
ricevu4 
da 
uno 
o 
più 
elemen4 
del 
gruppo.
Gli esperimenti e i risultati raccolti 
• Le 
gerarchie 
di 
comando 
e 
di 
controllo 
sono 
assen4 
o 
comunque 
secondarie 
rispeCo 
all’auto-­‐organizzazione 
che 
nasce 
spontanea 
quando 
si 
voglia 
trovare 
la 
soluzione 
ad 
un 
problema 
nell'ambiente 
circostante. 
• Piccoli 
cambiamen4 
nelle 
‘condizioni 
iniziali’ 
hanno 
portato 
grandi 
benefici 
all’evoluzione 
del 
gruppo. 
• Ciascuno 
dei 
partecipan4 
ha 
“co-­‐creato” 
la 
soluzione 
contribuendo 
con 
il 
proprio 
“codice 
culturale” 
all’evoluzione 
di 
se 
stesso 
e 
del 
gruppo.
L’evoluzione dei sistemi e dei modelli organizzativi 
• Il 
modello 
d’azienda 
come 
insieme 
di 
compar4men4 
stagni 
lascia 
il 
posto 
alla 
metafora 
dell’azienda 
come 
ecosistema 
di 
elemen4 
che 
interagiscono. 
• I 
modelli 
sequenziali 
per 
la 
descrizione 
dei 
processi 
lasciano 
il 
posto 
ai 
modelli 
ricorsivi.
L’evoluzione dei sistemi e dei modelli organizzativi 
• Gli 
organigrammi 
e 
le 
matrici 
ruolo/funzione 
si 
trasformano 
in 
grafi 
e 
re4 
neurali. 
• La 
work 
breakdown 
structure 
dei 
progeF 
evolve 
nelle 
mappe 
mentali.
Conclusioni 
• Considerare 
le 
organizzazioni 
come 
esseri 
viven4 
non 
è 
più 
una 
semplice 
metafora, 
ma 
diviene 
un 
quadro 
di 
riferimento 
per 
accelerare 
e 
diffondere 
la 
nostra 
capacità 
di 
adaCamento 
come 
persone 
e 
come 
organismi 
di 
persone. 
• Il 
processo 
di 
adaCamento 
è 
una 
sequenza 
di 
“pra4che 
quo4diane”, 
di 
SOLUZIONI 
che 
affiniamo 
mentre 
le 
sperimen4amo. 
• Miglioriamo 
progressivamente 
la 
nostra 
capacità 
di 
apprendimento 
sperimentando 
con4nuamente 
la 
nostra 
capacità 
di 
adaCarci 
ai 
cambiamen4 
dell’ambiente.
Conclusioni 
• Per 
essere 
in 
grado 
di 
adaCarsi 
ai 
mutamen4 
esterni 
in 
tempi 
contenu4 
e 
senza 
danni 
permanen4 
alle 
struCure 
e 
alle 
funzionalità, 
dobbiamo 
lavorare 
sulle 
nostre 
capacità 
di 
comprensione 
e 
comunicazione 
tra 
individui 
e 
con 
l’ambiente 
esterno. 
• Ampliando 
i 
nostri 
canali 
di 
comunicazione 
ampliamo 
simultaneamente 
le 
nostre 
possibilità 
di 
acquisizione, 
elaborazione, 
apprendimento 
e 
ada0amento. 
• Questa 
nostra 
progressiva 
presa 
di 
coscienza 
si 
riversa 
su 
due 
percorsi 
opera4vi 
per 
le 
organizzazioni 
pubbliche 
e 
private: 
– da 
un 
lato 
sviluppare 
la 
cultura 
della 
Conoscenza 
come 
Bene 
Comune. 
– dall’altro 
cos4tuire 
imprese 
e 
organizzazioni 
basate 
su 
Condivisione, 
Collaborazione 
e 
Co-­‐Creazione.
skype: 
paoladvg 
e-­‐mail: 
pdevecchig@gmail.com 
www.solotablet.it/blog/disrup4ve-­‐projects

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Gli Organismi Auto-Adattativi

  • 1. Gli organismi auto-­‐ada0a1vi: Utopia o socio-­‐percezione? Sistemi e modelli per ridefinire le organizzazioni Milano, 12 Dicembre 2014 Dipar4mento di Economia, Management e Metodi Quan4ta4vi Università degli Studi di Milano
  • 2. Indice dei contenu4 • Gli organismi auto-­‐adaCa4vi e la socio-­‐percezione • ObieFvi e ambito della ricerca • Esperimen4 e risulta4 raccol4 • L’evoluzione dei sistemi e dei modelli organizza4vi • Conclusioni
  • 3. Gli organismi auto-­‐adaCa4vi • Gli organismi auto-­‐adaCa4vi sono sistemi in grado di riconfigurare la propria struCura e di modificare il proprio comportamento in fase di esecuzione per adaCarsi ai cambiamen4 ambientali.
  • 4. Gli organismi auto-­‐adaCa4vi • L’auto-­‐adaCamento è un fenomeno osservabile: aFngiamo alla biologia, alla fisica, alla chimica per creare sistemi di riferimento e metriche che ci permeCano di aggiornare le nostre soluzioni. • L’uomo progeCa e sviluppa prodoF e servizi che imitano il comportamento degli organismi. • La replica di modelli e sistemi auto-­‐ adaCa4vi si sta verificando anche nel rinnovamento delle organizzazioni.
  • 5. Gli organismi auto-­‐adaCa4vi • Se pensiamo alle nostre modalità di apprendimento, noi stessi siamo organismi auto-­‐adaCa4vi. • Riconfiguriamo la nostra struCura (mentalità, metodo, approccio, s4le) e modifichiamo i nostri comportamen4 (relazioni, azioni, reazioni) aCraverso con4nui scambi con l’ambiente.
  • 6. La socio-­‐percezione • La Socio-­‐percezione è la capacità di comprendere il funzionamento dei sistemi sociali che ci circondano, di sen4rne forze e debolezze, di meCere in contaCo le persone che possono lavorare insieme, di captare le corren4 del possibile e di rilevarne le trappole. Le persone oggi sono più consapevoli della vita sensoriale, emozionale e mentale di se stessi e degli altri, che giudicano sempre meno e capiscono sempre meglio. Le persone socio-­‐perce,ve diventano più sensibili alle sofferenze e socialmente più abili a favorire l’emergere di ciò che è conforme alle loro intenzioni. (Alain De Vulpian, 2010)
  • 7. ObieFvi della ricerca • Evidenziare l’importanza di sviluppare capacità di auto-­‐ adaCamento per affrontare i cambiamen4 radicali a cui ci soCopone la complessità socio economica aCuale. • Iden4ficare quali condizioni culturali ed ambientali possono accelerare (o ritardare) la diffusione di organismi auto-­‐ adaCa4vi. • ProgeCare e sperimentare soluzioni che abili4no le capacità di auto-­‐adaCamento degli individui e delle organizzazioni.
  • 8. Ambito della ricerca • Sono state osservate le dinamiche di auto-­‐adaCamento in tre differen4 contes4: il volontariato, la scuola pubblica e la piccola media impresa. • In ques4 ambien4 sono sta4 aFva4 progeF di integrazione culturale. • Nel corso del tempo è stato possibile analizzare l’evoluzione nella struCura dei gruppi e nei comportamen4 delle persone coinvolte, evidenziando le condizioni più favorevoli allo sviluppo della socio-­‐percezione.
  • 9. Gli esperimen4 e i risulta4 raccol4 ProgeCo eXtra Inizia4va privata di volontariato per favorire l’incontro e la fusione di culture diverse. Salerano (LO) 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Corso di Italiano per Stranieri: 6 volontari e 40 stranieri Nascono due nuove “comunità” che hanno elaborato nuove soluzioni adattando il modello di partenza al proprio ambiente. Nasce la pagina FB del gruppo: si collegano amici e parenti degli stranieri residenti in Italia e italiani interessati a questi temi L’iniziativa diviene parte di una associazione culturale Coinvolgimento delle comunità straniere in eventi culturali in cui condividere tradizioni, storia, cibo, musica, ecc. Supporto agli stranieri per l’adempimento delle norme di legge e per aver accesso ai servizi. Supporto alle istituzioni locali nel favorire l’integrazione degli stranieri nel tessuto sociale locale. In ques1 9 anni tale organismo ha coinvolto oltre 400 persone italiane e straniere, provenien1 da 40 paesi differen1. Tavazzano (LO) Mulazzano (LO)
  • 10. Gli esperimen4 e i risulta4 raccol4 ProgeCo eXtra Stru0ura dell’organismo  È una comunità di persone che si conoscono e conoscono il territorio e il tessuto economico-­‐sociale in cui vivono.  Chiari ed esplici4 sono gli interessi comuni; non vi sono gerarchie o ruoli precos4tui4 all’interno del gruppo: il contributo di ciascuno è spontaneo e legato alle proprie competenze e esperienze.  Il gruppo è riconosciuto dalle amministrazioni locali (comune, provincia, regione) e la collaborazione tra questo organismo autonomo e le is4tuzioni è sempre stato efficace. Comportamen1 dell’organismo • Le relazioni tra i componen4 del gruppo e con l’ambiente esterno sono basate sulla condivisione e sulla collaborazione. • Ogni anno arrivano circa 20-­‐30 nuovi stranieri e in tempi brevi il gruppo si auto-­‐organizza per erogare i servizi. • Alcuni volontari partecipano alle aFvità per periodi brevi e poi “replicano” il modello nelle loro realtà locali, favorendo il propagarsi di queste pra4che.
  • 11. Gli esperimen4 e i risulta4 raccol4 Generazione APP Inizia4va nella scuola pubblica con le seguen4 finalità: • Introdurre le tecnologie digitali nei processi educa4vi e di valutazione. • ProgeCare e implementare nuovi strumen4 didaFci (DidaSca Aumentata). • Ridurre il divario tra gli s4li di comunicazione e apprendimento di adul4 e pre-­‐adolescen4 (K12) Social Network 1 2011 2012 2013 2014 2015 Corso di introduzione ai social network e alle loro potenzialità educative La scuola avvia il Progetto Social Network, che nelle sue tre Edizioni ha coinvolto circa 300 studenti, 10 genitori e 15 insegnanti. DidaSca Aumentata Art&Tech Noi Fuoriclasse DidaSca Aumentata Social Network 2 Social Network 3 Lezione in Aula (Arte&Immagine) con l’ausilio delle tecnologie digitali Google-­‐suite Gramsci.it
  • 12. Gli esperimen4 e i risulta4 raccol4 Generazione APP Stru0ura dell’organismo  Chiari ed esplici4 sono gli interessi comuni: l’Educazione.  Condivisione e collaborazione stanno alla base delle relazioni con gli insegnan4.  Vi sono gerarchie, ruoli, procedure e norme predefinite da rispeCare per l’esecuzione delle aFvità.  L’organismo ‘eredita’ il ‘codice organizza4vo’ dell’ambiente in cui è inserito (La Scuola Pubblica). Comportamen1 dell’organismo • Da un incontro informale nasce l’idea di un progeCo per la scuola. • La scuola aFva il progeCo e i risulta4 sono eccellen4. • Le insegnan4 aFvano autonomamente progeF digitali, “replicando” il modello nella loro sfera di interessi e obieFvi. • Il rapido sviluppo di progeF ministeriali rivol4 all’innovazione della scuola e l’arrivo di una nuova preside, stanno favorendo il coordinamento e lo sviluppo dell’inizia4va.
  • 13. Gli esperimen4 e i risulta4 raccol4 Back to School AFvità di Programme and Change Management nel progeCo di Fusione di due Società: • Favorire lo sviluppo di un’unica cultura aziendale, aCraverso il reciproco scambio di conoscenze e competenze. • Incrementare i profiF creando processi opera4vi snelli ed efficaci. 2007 2008 2009 Team Building Assessment dei talen1 Workshop con il management per la ges1one dei progeS Workshops per la ges1one dei progeS a tu0o il personale.
  • 14. Gli esperimen4 e i risulta4 raccol4 Back to School Stru0ura dell’organismo  Chiari ed esplici4 sono interessi delle due società: fondersi in una sola per accrescere i propri profiF.  Inserito un “agente di cambiamento” per trasmeCere nuove competenze e nuovi metodi per la ges4one opera4va.  Gli organismi di partenza disponevano di organizzazioni snelle e non vi erano sovrapposizioni di ruoli e responsabilità.  Un nuovo “lessico aziendale” (nuovi ruoli, nuove gerarchie) sono nate dalla fusione e dall’adaCamento di quelle esisten4. Comportamen1 dell’organismo • Il coinvolgimento del personale nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni organizza4ve ha modificato il comportamento dei singoli. • I risulta4 concre4 nella riduzione del 4me to market e dei cos4 di progeCo hanno favorito la diffusione di “nuove pra4che” di accoun4ng e project management. • Il project management come approccio al lavoro ha favorito il diffondersi di comportamen4 di co-­‐ creazione delle soluzioni.
  • 15. Gli esperimenti e i risultati raccolti • I diversi gruppi analizza4 hanno in comune tre variabili struCurali: la dimensione del gruppo, l'eterogeneità dei componen4 e la semplicità delle regole. • La relazione tra gli elemen4 dei gruppi si basa su tre elemen4 “conneFvi”: Affidabilità, Reputazione, Reciprocità. • Nessuna evoluzione è par4ta da un “grande piano”, ma è emersa dagli impulsi ricevu4 da uno o più elemen4 del gruppo.
  • 16. Gli esperimenti e i risultati raccolti • Le gerarchie di comando e di controllo sono assen4 o comunque secondarie rispeCo all’auto-­‐organizzazione che nasce spontanea quando si voglia trovare la soluzione ad un problema nell'ambiente circostante. • Piccoli cambiamen4 nelle ‘condizioni iniziali’ hanno portato grandi benefici all’evoluzione del gruppo. • Ciascuno dei partecipan4 ha “co-­‐creato” la soluzione contribuendo con il proprio “codice culturale” all’evoluzione di se stesso e del gruppo.
  • 17. L’evoluzione dei sistemi e dei modelli organizzativi • Il modello d’azienda come insieme di compar4men4 stagni lascia il posto alla metafora dell’azienda come ecosistema di elemen4 che interagiscono. • I modelli sequenziali per la descrizione dei processi lasciano il posto ai modelli ricorsivi.
  • 18. L’evoluzione dei sistemi e dei modelli organizzativi • Gli organigrammi e le matrici ruolo/funzione si trasformano in grafi e re4 neurali. • La work breakdown structure dei progeF evolve nelle mappe mentali.
  • 19. Conclusioni • Considerare le organizzazioni come esseri viven4 non è più una semplice metafora, ma diviene un quadro di riferimento per accelerare e diffondere la nostra capacità di adaCamento come persone e come organismi di persone. • Il processo di adaCamento è una sequenza di “pra4che quo4diane”, di SOLUZIONI che affiniamo mentre le sperimen4amo. • Miglioriamo progressivamente la nostra capacità di apprendimento sperimentando con4nuamente la nostra capacità di adaCarci ai cambiamen4 dell’ambiente.
  • 20. Conclusioni • Per essere in grado di adaCarsi ai mutamen4 esterni in tempi contenu4 e senza danni permanen4 alle struCure e alle funzionalità, dobbiamo lavorare sulle nostre capacità di comprensione e comunicazione tra individui e con l’ambiente esterno. • Ampliando i nostri canali di comunicazione ampliamo simultaneamente le nostre possibilità di acquisizione, elaborazione, apprendimento e ada0amento. • Questa nostra progressiva presa di coscienza si riversa su due percorsi opera4vi per le organizzazioni pubbliche e private: – da un lato sviluppare la cultura della Conoscenza come Bene Comune. – dall’altro cos4tuire imprese e organizzazioni basate su Condivisione, Collaborazione e Co-­‐Creazione.
  • 21. skype: paoladvg e-­‐mail: pdevecchig@gmail.com www.solotablet.it/blog/disrup4ve-­‐projects