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Storia del turismo: viaggiare nel medioevo
Durante il Medioevo, le frequenti guerre, la mancanza di sicurezza, la decadenza del commercio e dell’economia con il conseguente
aumento della povertà, determinarono una diminuzione dei viaggi effettuati per scopi di svago. Gli spostamenti erano considerati
più pericolosi, difficoltosi e meno attraenti rispetto al passato.
Durante questo periodo storico i trasporti non videro significativi progressi tecnologici e le vie di comunicazione si
contraddistinguevano per un’estrema povertà strutturale. Rispetto alle strade romane, di norma lastricate e spesso in linea retta, le
strade medioevali erano generalmente in forte pendenza, tortuose e anguste. Inoltre la manutenzione era spesso carente. Molti
tracciati furono abbandonati e le strade a lunga distanza, costruite dai Romani, furono sostituite da una miriade di piccole strade
che collegavano i vari centri sparsi sul territorio. Spariscono le stazioni di sosta e di vettovagliamento tipiche dell’epoca romana.
Viaggiare era pericoloso si rischiava di venire aggrediti, rapinati, truffati e anche uccisi …
… Nonostante queste condizioni non favorevoli, il Medioevo
fu un periodo di grandi spostamenti. La maggior parte dei
viaggi avvenivano verso luoghi vicini, per motivi religiosi e
commerciali, anche se non mancano viaggi internazionali
per motivi militari o per ricercare nuove opportunità di
scambi commerciali. Sulle strade medioevali inoltre
viaggiavano nobili che si spostavano da castello a
castello, monaci e monache che si mettevano in viaggio
per conto dei loro istituti ecclesiastici, avventurieri in
cerca di fama e fortuna, giullari, menestrelli e altri
artisti di strada che si guadagnavano da vivere nelle
piazze, vagabondi e poveri alla ricerca di migliori
condizioni di vita.
Si viaggiava prevalentemente a piedi, mentre
nobili e ecclesiastici si spostavano a cavallo.
I viaggi per mare erano più rapidi ma molto
pericolosi in quanto erano frequenti i naufragi a
causa di tempeste e bufere; inoltre, si rischiava di
essere assaliti, derubati e anche uccisi dai pirati.
https://youtu.be/dVIlEQUCU4w
I PELLEGRINAGGI
Durante il Medioevo la religione svolgeva un ruolo molto importante nella vita delle persone e permeava ogni aspetto della vita
quotidiana. L’uomo medievale sentiva profondamente il rapporto con il divino e percepiva la sua esistenza come una quotidiana
lotta per la salvezza e contro la tentazione. Durante questo periodo storico si afferma il culto dei santi e delle loro reliquie e
questo portò migliaia di persone a mettersi in viaggio per poterle venerare. La fede spingeva l’uomo medievale ad abbandonare
la sua casa, la sua quotidianità e gli affetti per mettersi in cammino verso luoghi sacri. Si trattava spesso di viaggi lunghi, il cui
ritorno non era così sicuro. Il pellegrino medievale doveva affrontare vari disagi, andare incontro alle avversità della natura, fare
i conti con la fatica fisica e rischiare aggressioni da parte dei briganti. Si metteva in viaggio per vari motivi: per pura devozione,
per ottenere il perdono, per espiare delle colpe, come ringraziamento per una grazia ricevuta e per ottenere qualcosa da Dio per
se stessi o per altri.
Le persone che intraprendevano pellegrinaggi appartenevano agli strati sociali più diversi e avevano diversi livelli
di istruzione. Si trattava non solo di uomini, ma anche di donne, bambini e malati. Raramente si spostavano
da soli ma più frequentemente si univano in piccoli gruppi, in modo da aiutarsi reciprocamente durante il
viaggio.
Tre erano le mete più importanti:
- Gerusalemmeper pregare nei luoghi della vita e passione di Cristo;
- Romain quanto centro della cristianità e luogo in cui venerare i primi martiri cristiani
- Santiagode Composteladove venne scoperto il sepolcro dell’apostolo Giacomo evangelizzatore della Spagna.
https://youtu.be/Rrl3Zs9SReM
OSPITALITA’
Le prime forme di assistenza e ospitalità nei confronti dei pellegrini
furono offerte dai monasteri, che talvolta furono costruiti di proposito
lungo le principali vie di comunicazione. Nell’Alto Medioevo locande e
taverne scomparvero quasi del tutto e quelle rimaste godevano di una
pessima reputazione morale. Per questo motivo l’ospitalità era
prevalentemente legata alla chiesa: i monasteri avevano appositi
locali per accogliere i pellegrini e viandanti, dove veniva offerto loro
cibo e alloggio.
San Benedetto inserì questo dovere di ospitalità tra le regole del suo
ordine a cui i monaci si dovevano attenere, accogliendo tutti gli ospiti
come Cristo stesso. Il dovere dell’accoglienza era previsto anche in
altre regole monastiche del tempo che stabilivano il numero di ospiti
massimo a cui dare alloggio, il modo con il quale dovevano essere accolti
e come il monastero dovesse organizzare la consumazione del vitto. I
poveri venivano ospitati gratuitamente, i ricchi solitamente lasciavano
cospicue elemosine.
Oltre all’ospitalità fornita dai monasteri già dal IV secolo in
Oriente esistevano gli xenodochia, (che significa “case d’ospiti”) finanziati da vescovi, nobili e ricchi fedeli,
gestiti da
religiosi, in cui venivano ospitati i pellegrini e gli altri
viaggiatori. Nel VI secolo i xenodochia si diffusero anche in Europa.
nel VIII secolo al termine xenodochia si affianca quello di origine
latina hospitale o hospitium, che significa letteralmente “la
stanza della casa riservata agli ospiti”. In un primo momento il
termine xenodochium stava ad indicare il ricovero per forestieri
mentre il termine hospitium quello per i poveri. con gli anni , però,
questa distinzione perse importanza e i due termini divennero
Intercambiabili. alla fine il termine latino di hospitale prese
definitivamente il posto del termine greco.
Gli hospitalia che offrivano vitto e alloggio ai pellegrini,
erano strutture generalmente collocate a una giornata
di cammino le une dalle altre, spesso gestite da ordini
religiosi. Gli Hospitalia che sorgevano in aperta campagna
offrivano solo ospitalità ai pellegrini, mentre quelli di
città svolgevano assistenza anche a trovatelli, orfani,
vedove, poveri ed ammalati. Questo soprattutto quando i
flussi di pellegrini cominciarono a diminuire. Tra XIV e XV
secolo tali strutture iniziano ad essere gestite dalle
autorità cittadine o comunali e a offrire assistenza
soprattutto a poveri e malati.
Mentre nell’Alto medioevo sono prevalenti
queste forme di accoglienza gratuita gestite
prevalentemente da ordini religiosi, nel Basso
Medioevo grazie all’aumento dei traffici
commerciali si diffondono forme di ospitalità a
pagamento fornita dalle locande.
I VIAGGI DEI MERCANTI
I mercanti hanno sempre viaggiato per tutto il Medioevo, scambiando merci
tra città e campagna ma anche tra Oriente e Occidente. A partire dall’anno
Mille, si assiste ad una ripresa dell’economia e a un significativo incremento
degli scambi commerciali con conseguente forte aumento dei viaggi dei
mercanti, favoriti, anche, da una maggior sicurezza. La rinascita e l’espansione
dei commerci ebbe una dimensione non solo locale, con la diffusione di botteghe e
mercati cittadini, ma anche internazionale.
Merci e prodotti circolavano in Europa, ma anche in Africa e nell’estremo Oriente.
Alcuni centri urbani si specializzarono nelle attività di importazione ed
esportazione del commercio internazionale. Sulle coste italiane si svilupparono le
repubbliche marinare di Genova, Pisa e Venezia le cui flotte dominarono i commerci
del Mediterraneo. I mercanti di queste repubbliche per procurarsi i beni di lusso più
richiesti in Occidente, quali la seta e le spezie, intrapresero viaggi avventurosi per
entrare in contatto con i mercati asiatici. Il più famoso di questi mercanti è stato
senza dubbio Marco Polo, sia per la durata e numerosità dei viaggi intrapresi sia
per il racconto che ci è pervenuto tramite “Il Milione”.
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Nuove forme di turismo nel medioevo

  • 1. Storia del turismo: viaggiare nel medioevo Durante il Medioevo, le frequenti guerre, la mancanza di sicurezza, la decadenza del commercio e dell’economia con il conseguente aumento della povertà, determinarono una diminuzione dei viaggi effettuati per scopi di svago. Gli spostamenti erano considerati più pericolosi, difficoltosi e meno attraenti rispetto al passato. Durante questo periodo storico i trasporti non videro significativi progressi tecnologici e le vie di comunicazione si contraddistinguevano per un’estrema povertà strutturale. Rispetto alle strade romane, di norma lastricate e spesso in linea retta, le strade medioevali erano generalmente in forte pendenza, tortuose e anguste. Inoltre la manutenzione era spesso carente. Molti tracciati furono abbandonati e le strade a lunga distanza, costruite dai Romani, furono sostituite da una miriade di piccole strade che collegavano i vari centri sparsi sul territorio. Spariscono le stazioni di sosta e di vettovagliamento tipiche dell’epoca romana. Viaggiare era pericoloso si rischiava di venire aggrediti, rapinati, truffati e anche uccisi …
  • 2. … Nonostante queste condizioni non favorevoli, il Medioevo fu un periodo di grandi spostamenti. La maggior parte dei viaggi avvenivano verso luoghi vicini, per motivi religiosi e commerciali, anche se non mancano viaggi internazionali per motivi militari o per ricercare nuove opportunità di scambi commerciali. Sulle strade medioevali inoltre viaggiavano nobili che si spostavano da castello a castello, monaci e monache che si mettevano in viaggio per conto dei loro istituti ecclesiastici, avventurieri in cerca di fama e fortuna, giullari, menestrelli e altri artisti di strada che si guadagnavano da vivere nelle piazze, vagabondi e poveri alla ricerca di migliori condizioni di vita.
  • 3. Si viaggiava prevalentemente a piedi, mentre nobili e ecclesiastici si spostavano a cavallo. I viaggi per mare erano più rapidi ma molto pericolosi in quanto erano frequenti i naufragi a causa di tempeste e bufere; inoltre, si rischiava di essere assaliti, derubati e anche uccisi dai pirati. https://youtu.be/dVIlEQUCU4w
  • 4.
  • 5. I PELLEGRINAGGI Durante il Medioevo la religione svolgeva un ruolo molto importante nella vita delle persone e permeava ogni aspetto della vita quotidiana. L’uomo medievale sentiva profondamente il rapporto con il divino e percepiva la sua esistenza come una quotidiana lotta per la salvezza e contro la tentazione. Durante questo periodo storico si afferma il culto dei santi e delle loro reliquie e questo portò migliaia di persone a mettersi in viaggio per poterle venerare. La fede spingeva l’uomo medievale ad abbandonare la sua casa, la sua quotidianità e gli affetti per mettersi in cammino verso luoghi sacri. Si trattava spesso di viaggi lunghi, il cui ritorno non era così sicuro. Il pellegrino medievale doveva affrontare vari disagi, andare incontro alle avversità della natura, fare i conti con la fatica fisica e rischiare aggressioni da parte dei briganti. Si metteva in viaggio per vari motivi: per pura devozione, per ottenere il perdono, per espiare delle colpe, come ringraziamento per una grazia ricevuta e per ottenere qualcosa da Dio per se stessi o per altri.
  • 6. Le persone che intraprendevano pellegrinaggi appartenevano agli strati sociali più diversi e avevano diversi livelli di istruzione. Si trattava non solo di uomini, ma anche di donne, bambini e malati. Raramente si spostavano da soli ma più frequentemente si univano in piccoli gruppi, in modo da aiutarsi reciprocamente durante il viaggio. Tre erano le mete più importanti: - Gerusalemmeper pregare nei luoghi della vita e passione di Cristo; - Romain quanto centro della cristianità e luogo in cui venerare i primi martiri cristiani - Santiagode Composteladove venne scoperto il sepolcro dell’apostolo Giacomo evangelizzatore della Spagna. https://youtu.be/Rrl3Zs9SReM
  • 7. OSPITALITA’ Le prime forme di assistenza e ospitalità nei confronti dei pellegrini furono offerte dai monasteri, che talvolta furono costruiti di proposito lungo le principali vie di comunicazione. Nell’Alto Medioevo locande e taverne scomparvero quasi del tutto e quelle rimaste godevano di una pessima reputazione morale. Per questo motivo l’ospitalità era prevalentemente legata alla chiesa: i monasteri avevano appositi locali per accogliere i pellegrini e viandanti, dove veniva offerto loro cibo e alloggio. San Benedetto inserì questo dovere di ospitalità tra le regole del suo ordine a cui i monaci si dovevano attenere, accogliendo tutti gli ospiti come Cristo stesso. Il dovere dell’accoglienza era previsto anche in altre regole monastiche del tempo che stabilivano il numero di ospiti massimo a cui dare alloggio, il modo con il quale dovevano essere accolti e come il monastero dovesse organizzare la consumazione del vitto. I poveri venivano ospitati gratuitamente, i ricchi solitamente lasciavano cospicue elemosine.
  • 8.
  • 9. Oltre all’ospitalità fornita dai monasteri già dal IV secolo in Oriente esistevano gli xenodochia, (che significa “case d’ospiti”) finanziati da vescovi, nobili e ricchi fedeli, gestiti da religiosi, in cui venivano ospitati i pellegrini e gli altri viaggiatori. Nel VI secolo i xenodochia si diffusero anche in Europa. nel VIII secolo al termine xenodochia si affianca quello di origine latina hospitale o hospitium, che significa letteralmente “la stanza della casa riservata agli ospiti”. In un primo momento il termine xenodochium stava ad indicare il ricovero per forestieri mentre il termine hospitium quello per i poveri. con gli anni , però, questa distinzione perse importanza e i due termini divennero Intercambiabili. alla fine il termine latino di hospitale prese definitivamente il posto del termine greco.
  • 10. Gli hospitalia che offrivano vitto e alloggio ai pellegrini, erano strutture generalmente collocate a una giornata di cammino le une dalle altre, spesso gestite da ordini religiosi. Gli Hospitalia che sorgevano in aperta campagna offrivano solo ospitalità ai pellegrini, mentre quelli di città svolgevano assistenza anche a trovatelli, orfani, vedove, poveri ed ammalati. Questo soprattutto quando i flussi di pellegrini cominciarono a diminuire. Tra XIV e XV secolo tali strutture iniziano ad essere gestite dalle autorità cittadine o comunali e a offrire assistenza soprattutto a poveri e malati.
  • 11. Mentre nell’Alto medioevo sono prevalenti queste forme di accoglienza gratuita gestite prevalentemente da ordini religiosi, nel Basso Medioevo grazie all’aumento dei traffici commerciali si diffondono forme di ospitalità a pagamento fornita dalle locande.
  • 12. I VIAGGI DEI MERCANTI I mercanti hanno sempre viaggiato per tutto il Medioevo, scambiando merci tra città e campagna ma anche tra Oriente e Occidente. A partire dall’anno Mille, si assiste ad una ripresa dell’economia e a un significativo incremento degli scambi commerciali con conseguente forte aumento dei viaggi dei mercanti, favoriti, anche, da una maggior sicurezza. La rinascita e l’espansione dei commerci ebbe una dimensione non solo locale, con la diffusione di botteghe e mercati cittadini, ma anche internazionale. Merci e prodotti circolavano in Europa, ma anche in Africa e nell’estremo Oriente. Alcuni centri urbani si specializzarono nelle attività di importazione ed esportazione del commercio internazionale. Sulle coste italiane si svilupparono le repubbliche marinare di Genova, Pisa e Venezia le cui flotte dominarono i commerci del Mediterraneo. I mercanti di queste repubbliche per procurarsi i beni di lusso più richiesti in Occidente, quali la seta e le spezie, intrapresero viaggi avventurosi per entrare in contatto con i mercati asiatici. Il più famoso di questi mercanti è stato senza dubbio Marco Polo, sia per la durata e numerosità dei viaggi intrapresi sia per il racconto che ci è pervenuto tramite “Il Milione”. https://youtu.be/uSVgHC09euo
  • 13.