Presentazione della tesi triennale di Riccardo Esposito "Sincretismi musicali. Il berimbau attraverso i suoi itinerari diasporici". Relatore Massimo Canevacci
Elaborato sul mecenatismo nel '400 e nel '500 realizzato dagli alunni della classe 2.0 della scuola secondaria di primo grado Curzio Malaparte di Prato.
Presentazione della tesi triennale di Riccardo Esposito "Sincretismi musicali. Il berimbau attraverso i suoi itinerari diasporici". Relatore Massimo Canevacci
Elaborato sul mecenatismo nel '400 e nel '500 realizzato dagli alunni della classe 2.0 della scuola secondaria di primo grado Curzio Malaparte di Prato.
Presentazione dell'opera di Umberto Giordano, tre le più note della giovane scuola italiana. Libretto di Luigi Illica. Prima rappresentazione alla Scala, nel 1896
Metodologie e strumenti per la didattica digitale integrataMario Maestri
Presentazione rivolta a docenti del primo ciclo di modalità di insegnamento (Flipped Classroom) e di strumenti che possono essere utili per la didattica a distanza e la didattica digitale integrata. 2021
L'università italiana nella sua evoluzione dal 2000 ad oggi, con alcune indicazioni per la scelta post diploma tra i corsi attivati a Milano e dintorni
2. STRUMENTI E FORME
• Gli strumenti solistici più diffusi all’inizio del secolo XVI sono: il Liuto e
l’Organo. In Francia era diffusissima la Viella, progenitrice del violino, a
cinque corde sfregate da un arco rudimentale. La pittura ci illustra ogni
genere di arpe, mandole, trombe, flauti ecc…
• Il ‘500 conosce già sotto vari nomi, strumenti a tastiera che suonano per
mezzo di corde pizzicate (clavicembalo) o percosse (clavicordo). In
Inghilterra, nell’età elisabettiana, trova larghissima diffusione il virginale,
piccola spinetta, a tastiera e a corde pizzicate.
• Fino al XV secolo (manoscritto della Certosa di Buxheium - 250 pezzi
strumentali) Non è facile separare la musica strumentale da quella
vocale.
• Non era facile trovare sempre le quattro e più voci necessarie
all’esecuzione di un madrigale. Allora si affidava la parte mancante a uno
strumento (organo o liuto). Lo strumento offriva la possibilità di eseguire
contemporaneamente più suoni dello stesso timbro.
• Le varie forme: Toccata e Ricercare e. Viene poco a poco
organizzandosi il genere della Suite
• Importanza Riforma / Controriforma (ad es. il Concilio di Trento proibisce
di suonare danze sull’organo.
3. ORGANO E LIUTO IN ITALIA
• La fortuna del liuto in Italia fu immensa,
il più celebre autore fu Francesco da Milano.
• Andrea Gabrieli da Cannaregio, primo grande organista,
compose anche musica polifonica. Con lui si ricordano Claudio
Merulo e Giovanni Gabrieli (ritratto di A. Carracci).
• Con Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643) si compie
l’elaborazione di uno stile cembalo - organistico che raggiunge
la perfezione polifonica della musica vocale. Stile ricercato dei
suoi capricci, fantasie e toccate. Un’intimità profonda, una
religiosità ardente e sincera.
• Con Michelangelo Rossi, Bernardo Pasquini e Bernardo
Storace, mentre si consolidano le forme e lo stile strumentali, la
scrittura cembalistica va differenziandosi, per caratteri di agilità
e leggerezza, da quella organistica.
• Inizia a delinearsi un ordinamento per l’orchestra
4. I VIRGINALISTI INGLESI
• Nella relativamente polifonia sacra da segnalare T. Tollis,
che fu il maestro di William Byrd; da notare che quasi tutti
gli autori di polifonia vocale si distinsero nella musica
strumentale .
• Il liuto ebbe una brillante letteratura o come
accompagnatore a canti profani o come strumento solista:
su tutti John Dowland (1563 – 1626)
• Caratteristica inglese è la scuola dei virginalisti
(Fitzwilliam Virginal Book).
Soprattutto canti profani e danze.
• I tre sommi maestri elisabettiani furono William Byrd, John
Bull, Orlando Gibbons.
5. LA SCUOLA ORGANISTICA TEDESCA
• L’interesse per la tecnica organistica e per la trascrizione
strumentale di opere vocali in Germania nasce con
Conrad Paumann (XV sec)
• Jan P. Sveelinck portò a conoscenza dei tedeschi le
conquiste dei virginalisti inglesi e fondò nella Germania
del nord una scuola che fondando l’arte organistica
tedesca.
• Johann J. Froberger dispone per primo i pezzi della suite
nell’ordine divenuto tradizionale: allemanda, corrente,
sarabanda, giga.
• J. Pachelbel (1653 – 1706) e D. Buxtehude (1637 – 1707)
rappresentano le ultime tappe nel’ascesa dell’organistica
tedesca verso l’altezza di Bach.